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Narconon e Scientology: avete detto tutto? (Terza parte)

Estratti del libro di Lucas Catton sulla sua esperienza di dirigente Narconon-USA e di fedele della Chiesa di Scientology.

© Traduzione a cura di Simonetta Po, aprile 2013.

 
Prima parte

Seconda parte

Terza parte

Quarta parte


Lucas Catton ha lavorato per diversi anni come staff a tempo pieno del Narconon Arrowhead, ammiraglia di Narconon International, e per due anni ne è stato presidente. Nel 2013 ha pubblicato il libro Have You Told All? in cui narra le sue esperienze di fedele della Chiesa di Scientology e di dirigente di una entità ad essa strettamente collegata, dei legami ufficialmente negati ma effettivamente esistenti tra Narconon e Chiesa di Scientology e di come iniziò a maturare dubbi, fino ad abbandonare il movimento e divenirne voce critica.

Vi propongo la traduzione di alcuni estratti del suo libro. Ho lavorato sulla versione kindle che non riporta il numero di pagina ma solo la percentuale di scorrimento. I brani tradotti sono stati presi dalla seconda metà del volume.

Torna alla seconda parte



Mi avventuro nuovamente a Clearwater

Avevo bisogno di spazio. Casa nostra in Georgia era di nuovo sfitta, poteva diventare il mio rifugio. E poi mi mancava la vita che ci avevamo vissuto prima di trasferirci a Clearwater.

Una sera di dicembre dissi a Erica che pensavo sarebbe stato meglio separarci. Avevo preparato un accordo da firmare, ma non volle nemmeno sentirne parlare, era molto abbattuta, non riusciva a capire e cominciò a urlare davanti a Ella. Poi volle che telefonassi a mia madre per dirle che me ne stavo andando, di dirglielo davanti a lei. E alla fine telefonò a sua madre per dirle la stessa cosa - che quello che se ne stava andando ero io. Tecnicamente aveva ragione. Mi stavo fisicamente allontanando per trovare sollievo da tutti quei litigi, ma in realtà era stata lei a separarsi molto tempo prima, quando aveva scelto di ascoltare la chiesa e di non provare nemmeno a sentire ciò che avevo da dire. Fu terribile, piangevamo tutti e tre.

Erica e Ella andarono a dormire e io, come sempre, mi sistemai sul divano. Mi sentivo molto solo, perso, ferito e non sapevo nemmeno come avrei potuto fare breccia in lei affinché vedesse che cosa stava succedendo. Lei indubbiamente si sentiva allo stesso modo, pensava di avermi perso, ormai prigioniero della forza oscura.

Il mattino dopo portai Ella a scuola e le dissi che sarei rimasto via per qualche giorno. Io e Erica ci eravamo un po' calmati e decisi che sarei tornato a casa a settimane alterne. Le feci anche un assegno per metà dei nostri risparmi.

Un giorno in Georgia mi telefonò Bob Adams: aveva lasciato ABLE per diventare Vice Presidente della Church of Scientology International con incarico in OSA. Gli domandai educatamente dove fosse Rena, stavo cercando di contattarla già da parecchio tempo. Mi disse che non lo sapeva di preciso, che avrei dovuto chiedere a suo marito. Gli risposi che avevo già contattato Brian, ma che non poteva dirmi dov'era. Vi fu un momento di imbarazzo poi Bob cambiò argomento e mi chiese come andava. Dopo tutto quel che mi era successo la sua domanda e la telefonata improvvisa mi fecero sorgere qualche sospetto, ma ritenni che fosse stato troppo occupato per aggiornarsi sulle mie peripezie. Poi partì con una lunga spiegazione su come la chiesa in California stesse lavorando sodo su un qualche programma di vasta portata, c'era bisogno di aiuto. Eccolo lì... il motivo della sua telefonata era batter cassa. Il Vice Presidente della Church of Scientology International ridotto a telefonare a persone come me per sollecitare donazioni. Ebbi un'ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la preoccupazione principale dell'alta dirigenza ecclesiastica era raggranellare più soldi possibile. Naturalmente gli risposi che ero al verde, che non avrei fatto donazioni e la conversazione si chiuse lì.

Nelle settimane successive mi impegnai per capire come vendere al meglio i miei siti web. Lo scientologist che lavorava con me riteneva che sarebbe stato meglio tenerli all'interno del network Narconon. Mi chiese di lasciargli il tempo per farmi un'offerta e accettai di attendere la sua proposta prima di rivolgermi altrove.

Mi guardai tutti i video degli scientologist che avevano lasciato la chiesa compresa la lunga intervista a Jason Beghe di Mark Bunker. Le parole dell'attore sfondarono una porta aperta - anche io pensavo quelle cose ma avevo paura ad esprimerle ad alta voce... il fedele della chiesa non può dire ciò che realmente pensa. [...]

Tornato in Oklahoma, la situazione tra me e Erica restò molto tesa. Aveva trasferito tutte le mie cose nella stanza degli ospiti. Quando stavo in Georgia litigavamo al telefono... eravamo giunti a un punto morto. Le dissi che se proprio temeva il giudizio della gente mi andava bene fare la parte del cattivo, di quello che aveva voluto la separazione, ma lei sapeva meglio di me che entrambi eravamo infelici. Una volta sbottò dicendomi che il suo unico desiderio era che andassi a parlare con qualcuno di Flag. Ci avevo pensato su un paio di secondi prima di accettare.

«Davvero?», aveva replicato lei tutta contenta.

«Sì, ma mi devi promettere una cosa. Se sarò dichiarato, tu devi promettermi che non cercherai mai di impedirmi di vedere Ella.»

«Sì, lo prometto», mi aveva risposto.

Quella sera stessa avevamo telefonato entrambi a Flag per avvisare che volevo incontrare qualcuno dell'Ufficio del Cappellano.

Mi misi in macchina venerdì 21 gennaio 2011. [...]

Trascorsi la prima notte a casa di JT. Dopotutto, eravamo amici da anni. Ma la chiesa lo aveva già informato che non potevo restare da lui. Il giorno dopo mi trasferii in albergo. Che stupidaggine... Sapevano che avevo letto un sacco di roba di Internet e non volevano che ne parlassi con JT, cosa che non avevo intenzione di fare a meno che non avessero continuato a rifiutarsi di rispondere alle mie domande. Comunque sia, lasciai casa sua. [...]

Quella sera stessa due persone dell'Ufficio del Cappellano mi fecero visita in hotel. Parlammo per un'oretta ed espressi il mio disappunto per gli abusi fisici, gli aborti forzati, le alterazione dei materiali, gli staff spariti, gli OT ed ex membri dello staff che avevano lasciato la chiesa. A ogni mia obiezione o domanda rispondevano con affermazioni propagandistiche ovvie oppure cercavano di mostrarmi qualche reference di Hubbard, spesso citata fuori contesto.

Chiesi conto di una cosa letta nella serie di articoli "Rundown della verità": un nutrito gruppo di membri della Sea Org erano stati fatti marciare fino alla piscina della Int Base, costretti a tuffarsi completamente vestiti e poi, ancora inzuppati e tremanti di freddo, riportati al lavoro a passo di marcia. Sharon, una delle due funzionarie dell'Ufficio del Cappellano, mi disse che le sembrava esagerato. Le feci presente che esisteva una registrazione in cui Tommy Davis ammetteva che il racconto era vero, che quelle cose succedono. «Beh», replicò lei. «Sai bene che l'over boarding fu istituito da L. Ron Hubbard in persona a bordo dell'Apollo, è una forma di disciplina. Non è una novità.» Restai senza parole. Prima mi aveva detto che una cosa del genere le sembrava non credibile, poi l'aveva giustificata solo perché Hubbard faceva gettare le persone in mare come forma di punizione. Alla fine dissi che vista l'insincerità che mi stavano dimostrando, quell'incontro mi pareva inutile. Mi risposero che avrei dovuto fare un'intervista al meter e io replicai che ero in Florida già da alcuni giorni e dovevo tornare a casa, ma che sarei tornato nel giro di un paio di settimane. Erica cercò di convincermi a restare, ma io non ne potevo più di quell'ambiente e avevo bisogno di respirare aria di libertà.

Ero già in auto quando ricevetti la telefonata di Sara, un'incaricata dell'Ufficio del Cappellano. Anche lei mi pregò di restare e cominciammo a discutere al telefono, ma tirai dritto per la mia strada. Avevo già dato loro una possibilità. Le assicurai che sarei tornato nel giro di due settimane. Sapevo che c'era la tendenza a sequestrare le persone e farle restare per lunghi periodi, ma ero determinato a non permettere che succedesse. [...]

Come promesso, due settimane dopo tornai in Florida. Questa volta si erano preparati meglio. Andai subito a cercare Daniel, il MAA. Mi fecero attendere in una stanzetta dove nessuno potesse vedermi, avevano paura che diffondessi "pericolose"... Quando Daniel arrivò, lo informai che avevo avuto dei contatti mail con Marty Rathbun e altri. Lui riferì subito la cosa a OSA e mi disse che dopo pranzo avrei fatto un'intervista con un suo incaricato. Aveva ricevuto l'ordine di non perdermi di vista e di pranzare con me. Gli chiesi se fosse veramente il caso e lui mi rispose di sì, aggiungendo che il funzionario che dovevo incontrare era di alto grado e che dovevo essere a disposizione quando fosse arrivato. Dopo un'ora non s'era ancora visto nessuno. Daniel uscì dal suo ufficio per dirmi che il funzionario sarebbe venuto al mio albergo il giorno dopo.


L'intervista di sei ore

Arrivarono in due: una certa Kathy True munita di e-meter, accompagnata da giovane membro della Sea Org. Si presentarono poi lui tornò nell'auto parcheggiata lì fuori, dove aspettò tutto il tempo. La donna mi chiese se poteva farmi un'intervista al meter. Le risposi che mi andava bene e che mi avevano detto che lei sarebbe stata in grado di rispondere ad alcune mie domande. Mi disse che lo avrebbe fatto, ma solo dopo aver concluso l'intervista. Kathy lavora per OSA Flag ed era stata addestrata a mentire.

Iniziammo con l'intervista, che in realtà si dimostrò una malcelata verifica di sicurezza con un elenco già predisposto di domande: OSA voleva sapere cose relative al mio presente, al mio passato, i nomi delle persone con cui avevo parlato, che cosa avevo detto e quali fossero i miei progetti.

Gli scientologist sono convinti che chi critica Scientology abbia commesso qualche crimine, perciò Kathy era alla ricerca dei miei crimini. Mi fece domande sulla mia vita sessuale, se avessi mai tradito mia moglie, se mi ubriacavo o assumevo sostanze, se avessi rubato o mentito a qualcuno ecc. Ma io non avevo fatto nulla di male se non informarmi su Scientology e allontanarmi dal suo gregge.

Le sue domande indagatrici proseguirono per ore. A un certo punto le dissi che ero stufo, adesso era il suo turno di rispondere alle mie, come mi aveva promesso; avevo anche l'impressione che mi stesse mentendo. «Hai mai mentito a nessuno?» mi chiese subito lei. L. Ron Hubbard diceva che i criminali accusano gli altri di ciò che essi stessi stanno facendo; siccome mi stavo scocciando della situazione, lei dette per scontato che a mentire fossi io.

Poi mi chiese quante volte avevo lasciato dei commenti sul blog di Marty. Una manciata, risposi. Mi fece domande su un periodo diverso, presupponendo che le stessi mentendo. OSA legge quotidianamente il blog di Marty e cerca di identificare chi si firma con un semplice nickname.

Diversi mesi prima c'era stato un altro utente che aveva utilizzato lo pseudonimo "Steve", ma da alcune informazioni di sé che aveva dato, riuscii a dimostrare che non ero io. Tra novembre 2010 e gennaio 2011 avevo lasciato in tutto 18 commenti e la donna tirò fuori le stampate che mi riguardavano. In alcuni casi si trattava di semplici "sono d'accordo", in altri casi i miei commenti erano stati più articolati. In un post avevo scritto di ritenere che Miscavige dovesse essere portato via in manette e mi sarebbe piaciuto vederlo con la tuta arancione [quella che in USA indossano i detenuti - N.d.T.] Evidentemente, quello per Kathy era il commento più blasfemo che avessi scritto. Le dissi che se quanto si andava dicendo in giro era vero, allora quello era ancora il mio pensiero. Per lei, se avessi scritto che L. Ron Hubbard era il diavolo in persona non sarebbe stato altrettanto grave.

Avemmo diversi accalorati scambi di opinione sullo stato della chiesa e su quanto stava accadendo sia internamente, sia agli occhi della pubblica opinione, per esempio il fatto che Tommy Davis avesse mentito alla CNN sulla disconnessione, ecc.

Dopo una breve pausa per mangiare un boccone, tornai in hotel impaziente di finire e di avere le risposte che mi erano state promesse. Come segno di buona volontà e sincerità, consegnai alla donna gli scambi di mail che avevo avuto con quattro persone che avevano abbandonato la chiesa. Nessuno se la prendeva con nessuno e nelle mail non c'era nulla che andasse oltre quanto già pubblicato online.

OSA aveva ripassato tutti i miei folder di etica e di auditing in cerca delle persone con cui ero stato in contatto e delle situazioni in cui ero stato coinvolto, buone o cattive che fossero. Kathy adesso voleva una conferma di tutto e mi chiese perché mai pensassi di dover proteggere i miei genitori dalla chiesa. Cercai di spiegarle che tutte le volte che entravano in un'org qualsiasi venivano presi di mira da registrar a caccia di forti donazioni, per questo motivo ritenevo che i miei dovessero tenersi alla larga da quei registrar. Pensavo fosse mio dovere proteggerli dai lupi. Per Kathy era impossibile da concepire: dal suo punto di vista, il vero scientologist desidera che tutti donino quanto più possibile alla chiesa.

Finalmente, dopo un'altra ora la donna cominciò i "rudimenti finali" e mi chiese se avessi evitato di dirle qualcosa, se le avessi detto mezze verità su qualcosa, se stessi trattenendo qualcosa. Guardò il meter e decise che ero stato totalmente sincero su tutto.

Le chiesi allora se fosse venuto il mio turno di fare domande. Lei mi rispose: «Beh, adesso che so fino a che punto sei arrivato non è che posso fidarmi a darti certe informazioni.»

Sentivo che stavo per esplodere ma riuscii a mantenere la calma. Le feci presente che mi aveva appena dimostrato che i miei sospetti erano fondati. Avevo sopportato sei ore d'inferno, le avevo detto tutto quello che voleva sapere perché si era impegnata a darmi delle risposte su ciò che stava veramente succedendo dietro le quinte e sulle contromisure per sistemare le cose. E adesso eravamo punto e a capo. Quanto ero stato ingenuo...

Il giorno dopo Kathy mi telefonò per dirmi che ci saremmo incontrati alle 9 di sera davanti al palazzo della Clearwater Bank, all'incrocio tra Ft. Harrison Ave e Cleveland St. All'arrivo le inviai un sms. Il portone verde dietro di me si aprì e Kathy mi fece entrare in una grande stanza dai pavimenti di marmo lucido con una sola, grande scrivania al centro. Mi accompagnò poi in una sala conferenze e mi presentò a Marion Pouw di CMO Int., abbreviazione di Commodore's Messengers Org, organizzazione che un tempo era costituita dai messaggeri personali di Hubbard. Al momento delle presentazioni tesi la mano, ma Marion non fece altrettanto e mi disse soltanto di sedermi e che non era lì per fare amicizia.

«Sei in un casino molto grosso», aggiunse poi. «Lo sai, vero?» Estrasse una cartellina contenente informazioni su di me e alcune reference di Hubbard.

«Di solito a persone come te non diamo una seconda possibilità, ma in una qualche maniera sei riuscito a convincere me e Kathy a darti una mano. Perciò dicci: sei disposto a collaborare o ci stai solo facendo perdere tempo?»

«Dipende da ciò che mi chiederete di fare», le risposi sinceramente. Lei aprì la cartellina e mi indicò un paragrafo di una delle direttive di Hubbard che parlava di atti soppressivi contro la chiesa, facendomi presente ciò che avevo fatto e quale fosse la mia situazione. Chi è stato dichiarato "Persona Soppressiva" può chiedere di essere riaccolto nella chiesa dopo aver fatto una serie di gradi denominati "dalla A alla E". Ci si riferisce spesso ad essi come "Programma A-E". Mi chiese di leggere tutto attentamente.

«Comincerai subito e farai i primi due step questa notte stessa. Non emetteremo alcuna dichiarazione ufficiale su di te, ma devi comprendere molto bene la gravità della tua posizione all'interno della chiesa. Naturalmente, se non collaborerai emetteremo il goldenrod

Goldenrod [giallo oro - N.d.T.] è il colore della carta su cui vengono scritti gli ordini di etica di Scientology e del Narconon. [1] La donna mi stava informando che se non avessi obbedito sarei stato immediatamente tagliato fuori dagli amici e dai parenti seguaci di Scientology. A quel punto ogni tentativo di ragionamento logico sarebbe stato del tutto inutile così per timore di provvedimenti ancora peggiori ebbe la meglio il mio istinto di sopravvivenza. Ma non apprezzai per nulla il suo tono accusatorio e non mancai di farle presente che nessuno aveva mai risposto alle mie domande sugli aborti, la violenza, le frodi finanziarie, le statistiche fasulle presentate agli event. Lei iniziò difendere la Sea Org e a ribadire l'importanza - nello specifico - di David Miscavige. Le chiesi di Rena Weinberg e lei mi rispose che, dopo tutto, Rena era alla Int Base, dove l'aveva vista di recente. Le domandai perché non ero autorizzato a comunicare con lei in privato e direttamente.

«Rena è una funzionaria di alto livello della Sea Org», mi rispose brusca Marion. «Non è che possa rendersi disponibile a chiunque.»

«A dire il vero, io la consideravo un'amica», le replicai con pari secchezza. «Evidentemente non ha il permesso di avere degli amici.»

Continuarono a dirmi che avrei potuto lavorare direttamente con loro senza bisogno di passare per i canali normali. In sostanza, mi avevano dichiarato verbalmente, cosa del tutto contraria alle direttive della chiesa. Probabilmente il mio comportamento sincero e l'aver consegnato le comunicazioni intercorse con chi veniva considerato "nemico" le aveva convinte di potermi usare come pedina per scoprire le identità di chi si stava allontanando dalla chiesa e attaccava David Miscavige.

Il primo step del programma A-E comprendeva smettere di fare le cose di cui si era stati accusati. Il secondo era scrivere una specie di annuncio pubblico di ciò che si era fatto, una sorta di auto-denuncia delle azioni o affermazioni di cui ci si era resi colpevoli e il modo in cui vi si sarebbe posto rimedio.

Scrissi ciò che avevo fatto e ammisi di averlo fatto, ma lo ritenevo ancora giusto visto che mi avevano chiaramente mentito [...]. Mostrai il documento a Kathy che però non ne fu soddisfatta e mi fece aggiungere dei particolari. Voleva ogni possibile dettaglio e che scrivessi specificamente delle cose cattive contro Marty Rathbun. Mi disse che quella mia lettera sarebbe stata postata su un sito web creato appositamente per combattere gli "squirrel", i soppressivi e per dissolvere i dubbi che i fedeli potessero avere sulla chiesa e su chi l'attaccava.

Dovetti fare altre tre modifiche prima di arrivare a una formulazione soddisfacente per le due donne.

Un altro step del programma consisteva nel rifare a mie spese tutti i corsi e servizi già fatti. Ma rifiutai. Mi risposero allora che forse ne dovevo rifare un paio, o forse completare l'intera serie dei libri e delle conferenze dei Fondamenti. Replicai che non mi andava bene e loro mi dissero che avremmo riaffrontato la questione in un secondo momento.

Poi Kathy affermò: «credo tu abbia delle MU di quanto dice LRH in Dianetics sull'aborto.» Aveva con sé una copia del libro e accettai la sfida. «Non è che noi appoggiamo l'aborto, sta alla donna individualmente decidere se vuole avere un bambino o no. Inoltre, le donne della Sea Org firmano un accordo in cui si impegnano a non avere bambini, per cui in Sea Org restare incinta è considerato irresponsabile e fuori-etica

Non riuscivo a credere alle mie orecchie: questa donna stava implicitamente difendendo gli aborti forzati. Le risposi che non essendo una donna non pensavo di avere il diritto di prendere posizione ferma, né in un senso né nell'altro, ma che sicuramente non ero favorevole ad aborti ripetutamente giustificati, suggeriti o forzati. Poi le mostrai ciò che aveva scritto Hubbard in Dianetics - era lei ad avere una "malcomprensione". Il solo modo per ragionare con uno scientologist, in particolare con un membro della Sea Org, è utilizzare parole scritte o registrate di Hubbard. Sembra proprio che anche nelle banali attività quotidiane i fedeli non possano avere pensieri indipendenti da Hubbard.

Poi dovevo proporre un progetto d'ammenda che per loro fosse accettabile e sottoporlo all'International Justice Chief (IJC - Capo internazionale della giustizia di Scientology).

Quando si sentirono soddisfatte del mio prodotto, mi mostrarono un video propagandistico che la chiesa aveva girato contro il movimento Anonymous che dipingeva tutto il gruppo come una masnada di terribili hacker, dei cyber terroristi che giocavano tiri mancini e inviavano minacce di morte. Mi fecero vedere anche delle foto di ex dirigenti della chiesa ritratti con membri di Anonymous, facilmente identificabili dalle maschere di Guy Fawkes. Volevano convincermi che le persone con cui mi ero messo in comunicazione fossero in qualche modo malvagie.

Lasciai le due donne poco dopo mezzanotte, felice di andarmene con i miei rapporti familiari e di amicizia ancora intatti. Pensavo che in un qualche modo le cose si sarebbero aggiustate e che esistesse qualche spazio di ragionamento, soprattutto perché non esistevano documenti ufficiali su quell'incontro clandestino.

Chiamai Erica per raccontarle gli eventi. Mi disse che sarei potuto andare a Dallas per qualche mese e completare subito tutti i miei corsi. Le risposi che non lo avrei fatto, di darsi una calmata, ma lei continuò a insistere. Le replicai che ero stanco e che ne avremmo riparlato quando tornavo a casa.


Tentativi di riconciliazione

Tornato in Oklahoma dissi a Erica che volevo davvero dare un'altra possibilità al nostro matrimonio. Secondo lei, adesso stato collaborando con la chiesa e pensava che alla fine sarei tornato in good standing e avrei ripreso con l'auditing. Questo era il motivo per cui mi spronava incessantemente a iniziare i corsi a tempo pieno. E questo divenne un altro problema, oltre al fatto che secondo lei il mio progetto di ammenda procedeva troppo lentamente. La chiesa aveva deciso che lei sarebbe stato il mio unico contatto autorizzato, non potevo comunicare con nessuno del Narconon o con altri membri della chiesa, benché non fossi stato ufficialmente "dichiarato".

La frustrazione ricominciò a crescere, non solo per le insistenze di Erica ma anche perché Kathy aveva telefonato a Narconon Arrowhead e a Narconon International per informarli delle mie "cattive azioni" e per ordinare che si tenessero alla larga da me fino a che non avessi completato il programma A-E.

Il tutto fu causa di nuovi litigi con Erica di cui entrambi riferimmo a Kathy per posta elettronica. In realtà Erica faceva rapporto contro di me ogni qual volta ci trovassimo a discutere della chiesa o io manifestassi qualche disaccordo. Mi ero frattanto ripassato le direttive di Hubbard e avevo richiesto una "Corte di Etica" (Comm Ev): il fondatore aveva chiaramente scritto che se i contributi al gruppo superavano in importanza qualsiasi presunto crimine, l'imputato andava assolto.

Ancora una volta Erica si infuriò con me: «Devi semplicemente fare il tuo fottuto programma e andare avanti.» Cercai di spiegarle ancora una volta la mia posizione, ma per lei era semplicemente impossibile anche solo sforzarsi di capire o di prendere in considerazione l'idea di determinare per conto suo ciò che avevo scoperto o effettivamente fatto. Si limitava a prendere per oro colato tutto ciò che le dicevano. Interruppi il mio progetto di ammenda e dissi che, per policy, avevo diritto a un Comm-Ev. Feci presente a Kathy e Marion che quanto stavano facendo erano scemenze e che non mi ci sarei più sottoposto. Visto che non potevano mettere in discussione la direttiva del Comm-Ev, accettarono le mie rimostranze e trasferirono la pratica a un funzionario di Etica senior di Flag.

Il mio Comm-Ev fu fissato di lì a due settimane e in marzo tornai a Clearwater. Arrivai a Flag poco dopo le 9 e il MAA mi accompagnò in un'altra stanza dove incontrai la Corte, composta da quattro funzionari di Etica senior e un membro di OSA. Sapevo di avere tutti contro ma pensavo di avere dalla mia prove sufficienti, oltre ai riferimenti di Hubbard. Dissi ripetutamente che volevo soltanto chiudere la questione e voltar pagina. Esiste anche un nastro registrato dell'incontro.

Furono tutti d'accordo che i miei contributi erano stati di importanza superiore alle accuse addebitate e, a dimostrazione del mio interesse per trovare un qualche tipo di soluzione, mi dichiarai colpevole di tutte salvo un'accusa. Da parte sua, il segretario ammise che alcuni materiali di Hubbard erano stati alterati, nello specifico la conferenza in cui parla di un unico uomo che prende il potere sulla Chiesa di Scientology, ma che gli avevano assicurato che un gruppo di persone stava lavorando per revisionare tutto il materiale di Hubbard in cerca di punti out-PR [non in linea con l'immagine di sé propagandata dalla Chiesa di Scientology - N.d.T.] e quello era il motivo per cui lo scritto di Hubbard era stato rivisto (ok, ma come mai allora non era stata rimossa la domanda del Joburg relativa al sesso interraziale?)

Mi chiesero se avessi accettato eventuali raccomandazioni della Corte di fare auditing o addestramento e dissi di no; a quel punto, dopo tutto quello che avevo dovuto sopportare e di cui ero stato testimone diretto, volevo soltanto essere lasciato in pace e non avevo intenzioni di rientrare in Scientology. Tuttavia, all'epoca ero ancora disposto ad allontanarmi in silenzio, purché mi lasciassero in pace. E il Comm-Ev si chiuse lì. Era durato meno di un'ora.

Tornato in albergo mi addormentai di sasso. Il mattino dopo lasciai Clearwater. Pensavo di essere riuscito a sostenere le mie posizioni e l'unica cosa che a quel punto mi interessava era voltare pagina. [...]


Il divorzio

Un giorno stavo lavando la macchina in cortile quando Erica mi disse che voleva parlarmi. Mi lanciò uno sguardo sdegnato, mi informò che voleva il divorzio e che dovevo andarmene immediatamente. Aveva acceso il mio computer e curiosato nella cronologia web. Nei suoi occhi non c'era un grammo di pensiero autonomo e capii che non potevo far altro che gettare la spugna, i miei tanti tentativi di farla ragionare con la sua testa erano caduti nel vuoto. Si era ormai totalmente schierata dalla parte della Chiesa di Scientology e non avrebbe mai ascoltato le mie parole, né cercato fonti diverse su cui ragionare.

Mi chiese di fare la valigia e di andarmene subito. Entrai con calma in casa, preparai la mia roba e dissi a Ella che dovevo assentarmi per un paio di giorni. A fine settimana Erica doveva andare in Arizona per lavoro, io e la bambina saremmo andati in Georgia così le dissi che la sarei tornata a prendere, di prepararsi per la vacanza. Nei giorni seguenti trovai un bilocale in affitto e lasciai un deposito. Mi ci sarei trasferito il primo di aprile, meno di due settimane prima del quarto compleanno di Ella.

Il lavoro di ricerca e traduzione di questo e dei numerosi articoli collegati ha comportato decine di ore di lavoro che ti sono state messe a disposizione gratuitamente. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

Ero devastato, ma non vedevo alternative. Scientology si era impossessata di ogni cellula di mia moglie e il personale della chiesa continuava a distruggermi la vita.

Al ritorno dai nostri rispettivi viaggi cercammo di rendere il cambiamento meno traumatico possibile per Ella. Era già abituata a vedermi dormire sul divano e al fatto che, quando lei andava a dormire, io tornavo a lavorare nel mio studio. Ora la differenza stava nel fatto che il mio studio non era più nella stessa casa.

L'andavo a prendere all'asilo, le preparavo la cena e giocavo con lei. Me ne andavo quando per lei veniva il momento di andare a dormire. Le prime settimane fu un'agonia, mi abbracciava stretto, non voleva lasciarmi andare via, diverse volte mi seguì in lacrime fino alla macchina. Anche io per diverso tempo mi addormentai piangendo. Quella bimbetta non si meritava di avere la famiglia distrutta da una malevola influenza esterna che non riusciva a comprendere. Tutto ciò che sapeva era che i suoi genitori litigavano di continuo e che per lei non era una bella cosa vederci sempre discutere.

Per il suo compleanno decidemmo che sarei rimasto a casa e che sarebbero venuti anche i miei genitori. Invitammo diverse persone del Narconon con i loro bambini e ci astenemmo da qualsiasi discussione, cercammo semplicemente di interagire il meno possibile. A me interessava solo e soltanto che la mia bambina fosse felice.

A maggio arrivò Bobby Newman dalle Hawaii. Eravamo stati molto amici per diversi anni. Mi venne a trovare nel mio appartamento e parlammo della mia posizione all'interno del gruppo [Scientology]. Mi raccontò che Dan Manson, il presidente di Narconon Vista Bay in California - che stava facendo OT VII - gli aveva consigliato di tenersi alla larga da me. Bobby mi disse che sapeva che ero un tipo a posto e sperava che le cose si sarebbero sistemate. Gli spiegai che a Flag mi ero presentato davanti a una Corte di Etica e che non ne avevo più saputo niente. Non entrai nel dettaglio dei miei turbamenti ma gli dissi chiaramente che non ero disposto a fare quanto mi chiedevano; se non riuscivano a vedere quello che stava succedendo, allora [Scientology] non era più una cosa di mio interesse. Aggiunsi che non avevo alcun problema di convinzioni e pratiche, ognuno poteva credere e fare quello che voleva, a patto che non fosse dannoso. Il suo commento fu: «Beh, sai bene che se ti dovessero dichiarare ufficialmente allora dovrei disconnettere da te. Ho investito troppo in questa storia, sono sicuro che mi capisci.»

Capivo perfettamente. Capivo la quantità di influenza indebita che Scientology e Narconon esercitano sulle persone e avevo cominciato a cercare di liberarmi da quell'influenza. Sapevo che ogni reale tentativo di convincere Bobby che la realtà era diversa da quanto lui immaginava avrebbe sortito l'unico effetto di generare ulteriori rapporti negativi contro di me alla chiesa.

Il mese di maggio trascorse nel solito trantran. A giugno Erica sarebbe partita per Flag, dove avrebbe trascorso l'estate sui suoi corsi Scientology e Ella avrebbe frequentato un campo estivo a Clearwater. [...] Avevo programmato di fare frequenti viaggi in Florida per stare con lei. Prima di partire Erica presentò la richiesta di divorzio.


Note del traduttore:

1. Anche gli ordini di etica di WISE vengono emessi e diffusi su carta giallo oro, si veda per esempio qui.


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