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Le 25 persone che hanno dato più danno a Scientology

Chi sono le figure che hanno arrecato più danno alla multinazionale dello spirito fondata da L. Ron Hubbard? Ce le racconta Tony Ortega, caporedattore del Village Voice.

©Traduzione a cura di Simonetta Po, autunno 2011.

 

Il 5 agosto scorso [2011] abbiamo iniziato un conto alla roveschia che renderà merito - o demerito - alle figure che più hanno contribuito all'attuale triste stato di Scientology. Dopo la grande espansione degli anni '80, della chiesa è rimasto solo il guscio di ciò che è stata e si trova ora invischiata in tutto il mondo in innumerevoli controversie. Alcune di esse sono state auto-inflitte, altre provengono dall'esterno. State con noi nella nostra ricerca dei maggiori responsabili...

Dai sondaggi che suggeriscono un calo vistoso di appartenenti all'esodo di massa che sta portando parrocchiani di lungo corso tra le braccia di un movimento indipendente, agli sforzi incessanti degli stessi scientologist per mettere nella luce peggiore possibile le loro stesse attività, pare che questa organizzazione sia in preda al panico.

Naturalmente i nostri lettori più affezionati sanno che gli odierni grattacapi del leader di Scientology David Miscavige non sono nulla di nuovo e hanno una lunga storia. Fin dall'alba dei sogni dell'e-meter, in Scientology sono sempre esistite lotte intestine, critiche esterne e, quando si tratta della creazione di L. Ron Hubbard, ogni sorta di antipatica azione legale. Quindi: chi si deve prendere i meriti - o le colpe - del pantano in cui si trova attualmente Scientology?




N. 7: Mark Bunker

Al momento Mark Bunker sta lavorando a "Knowledge Report", il documentario su Scientology di cui qui a Running Scared parliamo da mesi. Probabilmente sapete già che nel gennaio 2008 Anonymous soprannominò Bunker "The Wise Beard Man" [il saggio barbuto, N.d.T.] dopo i suoi consigli al neonato movimento di adottare uno stile più "gandhiano" nella lotta contro Scientology.

Ma sapete perché Bunker cominciò a interessarsi di Scientology, tanto da diventare il decano tra i critici veterani? No, non lo sapete - e non lo sapete perché Bunker si era ripromesso di raccontare per la prima volta la sua storia a noi del Village Voice.

Bunker proviene dal Midwest, dove lavorò per una radio locale. Alla metà degli anni '80 si trasferì a Los Angeles per provare la carriera di attore; in California trovò delle parti per la pubblicità e poi a teatro. Qualche idea su Scientology se l'era già fatta, aveva visto i documentari di 60 Minutes degli anni '80 e, arrivato a LA, ebbe improvvisamente motivo di risvegliare la sua curiosità.

«Mi trasferii in una casa in cui aveva abitato uno scientologist. Tutti i giorni arrivava posta da Scientology e mi chiesi "Che cavolo di roba è?" Voglio dire, è una follia », mi racconta.

Oltre al lavoro di attore, Bunker iniziò anche a collaborare per un'azienda che faceva ricerche di mercato per gli studios di Hollywood. Un giorno stava passando in auto davanti al palazzo di Scientology su Sunset Boulevard con una collega, la quale gli fece domande sull'organizzazione. Bunker le disse ciò che sapeva: che Scientology era l'invenzione di uno scrittore di fantascienza, che aveva sentito parecchie cose negative sul movimento. Poi venne a sapere che la sua collega era in realtà una scientologist e provò un certo imbarazzo.

Per rimediare le disse che, a ben pensarci, gli sarebbe piaciuto saperne di più. «"Vuoi venire domani?" Mi chiese. Cercai di capire quanto ci tenesse. Lei si organizzò subito affinché potessi vedere il film Orientation, fare il test della personalità e verificare come funzionava l'E-meter. Ebbi addirittura la possibilità di fare quattro chiacchiere con il presidente del Celebrity Centre, di cui però non ricordo più il suo nome. Dissi a entrambi che secondo me Scientology non faceva al caso mio.» Bunker avrebbe voluto fare qualche domanda provocatoria ma riteneva di non saperne abbastanza. Fu così che decise di informarsi meglio.

«Iniziai a studiare con maggior attenzione e mi resi conto che le cose che faceva la mia collega cominciavano ad avere senso. Per esempio, una volta aveva cercato di convincermi a non andare da uno psicoterapeuta», prosegue Bunker. «Una sera mi diede dell'auditing. Lo trovai veramente fastidioso. Continuava a chiedermi di raccontarle la stessa storia ancora, e ancora e ancora.» La ragazza assumeva grandi dosi di vitamine, se le faceva addirittura iniettare. «Arrivò anche a investire nelle uova di struzzo», dice Bunker riferendosi a uno di quegli schemi che promettono di diventare ricchi in un giorno, e grazie al quale alcuni scientologist speravano di far soldi in fretta per pagarsi i costosi servizi della chiesa.

«Non so se lei è ancora dentro. Una volta al Celebrity Centre mi mostrò la "Carta dei Gradi", che arriva fino al livello massimo di OT VIII. Mi fece vedere che lei era proprio all'inizio - in fondo alla scala. E stava in Scientology da 15 anni. Non riusciva a progredire perché non aveva abbastanza soldi e non voleva firmare per la Sea Org.» (gli scientologist che entrano in Sea Org firmano un contratto da un miliardo di anni e lavorano praticamente gratis, ma possono usufruire gratuitamente dei servizi per progredire sul "Ponte").

Più Bunker approfondiva la conoscenza del mondo di Scientology, più lo trovava affascinante - anche se il suo punto di vista era diametralmente opposto a quello della sua collega. Intanto aveva cominciato a studiare video-montaggio e iniziò anche a postare i suoi commenti sul newsgroup Usenet alt.religion.scientology. «Eravamo più o meno nel 1998. Cominciai a postare con lo pseudonimo "Benjamin Wog". Poi decisi di fregiarmi di un dottorato e iniziai a firmarmi Dr. Benjamin Wog.»

Da anni ormai Bunker non recitava più e decise di concedersi un'altra possibilità: «Mi presi un nuovo agente. Andai al primo provino, era un video musicale. Nella stanza con me c'erano altri due attori», i quali si vantavano degli spot pubblicitari in cui erano appena apparsi. Per non sentirsi da meno, Bunker decise di bluffare e raccontò che stava lavorando a un programma sulla Chiesa di Scientology.

Non appena rientrato ricevette una telefonata del suo agente: qualcuno voleva assolutamente incontrarlo. Chiamò il numero e gli rispose il Celebrity Centre di Hollywood. «"Abbiamo sentito dire che lei sta scrivendo un programma su di noi". A quel punto mi spaventai, avevo appena letto di Paulette Cooper e di Gabe Cazares. Erano riusciti a rintracciarmi dopo appena un piccolo, stupido, insignificante commento!»

Bunker aveva studiato video-montaggio alla KNBC ed era pronto per cercare lavoro nelle stazioni televisive della zona di Los Angeles quando improvvisamente la sua vita cambiò: il facoltoso imprenditore Bob Minton, assieme all'ex membro della Sea Org Stacy Brooks, avevano pubblicato un annuncio per la ricerca di un video-operatore. Bunker si offrì subito per occuparsi dei video e della gestione del sito Web dei due. Nel gennaio del 1999 Minton gli fece recapitare un biglietto aereo per Stamford, Connecticut. «Bob mi mise in mano una telecamera dicendomi di seguirlo per tutta la durata del convegno.»

«Quello per me fu un vero punto di svolta. Ebbi l'opportunità di conoscere un sacco di critici che leggevo tutti i giorni su A.R.S.: Rod Keller, Grady Ward... un sacco di gente. Partecipai ai panel del convegno, li videoregistrai, li montai e li pubblicai in Rete.» In seguito Minton e la Brooks si allontanarono da FACTNet, fondarono il Lisa McPherson Trust e assunsero Bunker (2000/2001).

Ma tutto questo doveva ancora venire. Nel 1999, qualche mese dopo il convegno nel Connecticut, Bunker andò a video-registrare la manifestazione per il compleanno di Hubbard, una festività scientologist. «Io non manifestavo, facevo semplicemente il cineoperatore. Il giorno dopo Scientology diffuse nel quartiere dove vivevo dei volantini con la mia foto e l'avvertimento: "diffidate di quest'uomo". » Due uomini inscenarono una manifestazione davanti a casa sua.

Ora che il suo nome era noto, Bunker rinunciò allo pseudonimo e si espose su A.R.S. con le sue vere generalità. «È stato allora che ho aperto il mio sito, "Xenu TV". Da molti anni sono il referente per chiunque sia interessato a un programma radio-televisivo su Scientology, mi chiedono di registrare e di mettere online. Mi è capitato di restare in piedi tutta la notte per registrare e montare. Ora che sulla scena è apparso Anonymous però lavoro di meno, adesso c'è un esercito intero che osserva e riprende.»

Con Anonymous che ora si occupa di quelle cose, un paio di anni fa Bunker cominciò a pensare a un nuovo progetto tutto suo. Con le capacità tecniche maturate (ha lavorato per un paio di stazioni televisive di San Diego e ha anche vinto un Emmy locale) e con la sua esperienza di attore, sapeva di essere nella condizione di girare un documentario.

«L'unico problema era trovare i fondi, perché agli studios non interessano a certi progetti. Hanno paura di Scientology. Poi ho visto che esistevano siti come "IndieGoGo" che usano il crowdsourcing. Sapevo che potevo fare il documentario con pochi soldi. Feci la mia prima campagna, mi servivano almeno 10.000 dollari per mettere in moto la cosa e riuscii a trovarli in breve tempo. E ho cominciato.» Bunker prosegue il suo racconto: «Per fare il film potevo seguire due strade: farlo di nascosto, in segreto - cercare investitori e fare una specie di sorpresa a Scientology con il progetto finito. Oppure fare tutto alla luce del sole, con il crowdfunding, e tenere la gente costantemente informata. Ho scelto questa strada e devo dire che sta dando ottimi risultati perché ho molto sostegno da chi vuole partecipare al progetto. E ora che ho pubblicamente espresso il mio appoggio a Marty Rathbun sul suo blog, sto ricevendo anche l'interesse degli indipendenti. Persone che fino a ieri non mi avrebbero nemmeno rivolto la parola, che mi consideravano una "persona soppressiva", ora mi aiutato e appoggiano il mio progetto.»

Devo ammettere che venire a sapere che nel 2009 Bunker aveva dato segretamente aiuto tecnico a Rathbun per far partire il suo blog mi ha lasciato di stucco. Ma lui dice che non mi devo stupire: «Ho sempre sostenuto la Free Zone. Credono ancora nella tech, mentre io non ci credo. Ma a me non importa ciò in cui credono, l'importante è che non commettano degli abusi. La mia posizione negli oltre dieci anni di interesse per questo fenomeno è che non ho mai avuto problemi con gli scientologist individuali. All'inizio non la pensavo proprio così, ma alla fine questa è diventata la mia posizione. Chi mi avvicinava alle manifestazioni di protesta, chi cercava di provocarmi, chi mi urlavano addosso beh, non li ho mai considerati dei nemici. Mi chiedono come faccio a restare così calmo quando mi confronto con queste persone che mi urlano in faccia che sono un criminale... beh, io non ho mai pensato di doverli contrattaccare.»

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Per un esempio di come Bunker riesca a mantenere la calma quando intervista degli scientologist restii a collaborare, date un'occhiata a questo divertente video con Ethan Suplee.

Infine ho chiesto a Bunker che cosa ne pensa del fatto che Anonymous lo ha soprannominato "Wise Beard Man" e qual è la sua posizione su quell'episodio di tre anni fa:

«A volte mi chiedono di girare un altro video per dire ad Anonymous di non hackerare PayPal, di non hackerare Visa eccetera. Ma credo che il fulmine non colpisca mai due volte nello stesso posto. Ci tenevo a chiarire il mio pensiero per tutti quelli che rispettano la legalità. Non credo che ripetere di nuovo il mio appello faccia qualche differenza. Continuo a pensare che nel suo insieme Anonymous faccia delle cose positive. Odio vederli fare azioni di cui devono poi pentirsi amaramente. Non tutte le persone coinvolte in Anonymous commettono illegalità. La stragrande maggioranza si impegna in azioni nobili, oltre che divertenti.»

E Bunker ha proprio l'aria di chi continua a divertirsi, anche dopo anni di impegno per documentare le sfide che Scientology si trova ad affrontare. Spero di vedere presto il suo documentario.



N. 6: Anonymous

Anonymous è un gruppo d'odio che intimidisce i suoi nemici con minacce dinamitarde e dannosi attacchi Internet. O almeno questo è quanto vi dirà Scientology. Che altro dirà la chiesa? C'è qualche altro gruppo nella storia che ha dovuto fronteggiare per tanto tempo una legione molto popolata ma senza un nome, senza un capo, nata spontaneamente, che mostra tanta dedizione e che è così abile e così fastidiosa come Anonymous?

Ormai conoscete la storia. Un gruppo online che si era battezzato Anonymous, con tanta energia ma che aveva attirato poca attenzione, nel gennaio 2008 trovò improvvisamente qualcosa di Veramente Grande da fare. In Internet era appena emerso uno strano video in cui Tom Cruise raccontava che cosa lui e i suoi amici scientologist riuscivano a fare con i loro straordinari poteri. Quel video non sarebbe dovuto circolare fuori dalla chiesa, ma trapelò e venne postato su YouTube dove fece presto sensazione. Poi vi furono le minacce legali della Chiesa di Scientology, che già da lungo tempo si è fatta la reputazione di spauracchio della libertà della Rete, e il video fu tolto. Fu a quel punto che Anonymous entrò in azione con il suo "Progetto Chanology". Da anni la Rete rappresentava un grosso problema per Scientology e ora le erano spuntate le gambe, si era messa delle maschere, issava cartelli di protesta. Con talmente tanti nuovi critici di cui preoccuparsi calò un po' la pressione sulla vecchia guardia degli osservatori di Scientology, alcuni dei quali erano stati fatti oggetto di molestie e vendette. Oggi è chiaro che l'Ufficio degli Affari Speciali, la branca spionistica di Scientology, è al lumicino e per tutti quei membri delusi che lasciano il movimento e annunciano la loro libertà l'ambiente è diventato più sicuro.

Ho pensato che sarebbe stato giusto chiedere a Mark Bunker, che ha avuto il suo peso nello svolgersi della storia, di condividere con noi il suo punto di vista su Anonymous:

Contribuii a far trapelare in Internet il video di Tom Cruise, perciò mi sentivo parzialmente responsabile dei primi attacchi di Anonymous contro Scientology. Pensai fosse mio dovere cercare di fare qualcosa per limitare gli abusi degli Anon e metterli in guardia sul fatto che si sarebbero potuti ficcare in guai molto seri, perché erano entrati in guerra con un'organizzazione spietata che aveva molte risorse da spendere. Girai un video in cui suggerivo ad Anonymous di evitare azioni illegali e di usare invece strategie diverse. Con mia grande sorpresa, gli Anon compresero il messaggio. Diedi ulteriori suggerimenti su come organizzare manifestazioni pacifiche, strada che Jeff Jacobsen batteva da anni. Quando i media volevano parlare con qualcuno del gruppo chiedevano a me di fare da intermediario, in modo che loro potessero restare anonimi; fu presto chiaro, però, che non avevano bisogno del mio aiuto. Si organizzarono molto velocemente e decisero di intraprendere la loro strada prendendo di mira Scientology in modo ciclico ma determinato. Mescolavano battute e fatti e lanciarono qualche torta in faccia particolarmente ricca.
Un Anon seguito da uno scientologist
a Columbus, Ohio, dopo una protesta
del 21 aprile 2008
«Perché vi muovete sempre assieme,
se avete punti di vista diversi?»

A qualche settimana dal loro esordio organizzarono la prima manifestazione globale e circa 10.000 persone di tutte le maggiori città del mondo manifestarono pacificamente davanti alle sedi di Scientology. Aprirono dei siti web, distribuirono volantini, tennero discorsi e spaventarono a morte i leader di Scientology, che non avevano idea di come tiranneggiare o intimidire questo grande gruppo acefalo e amorfo di persone senza volto, tutti con la stessa maschera di Guy Fawkes. Da sempre la gente manifestava contro Scientology, ma mai su scala così vasta. E Anonymous aggiunse i costumi, le sigle, trasformò in performance teatrali le sue manifestazioni.

Con il trascorrere dei mesi i numeri calarono, ma c'era da aspettarselo. Alcuni si erano uniti solo per divertimento, ma altri giunsero alla conclusione che esistevano davvero motivi seri per scendere in campo e aiutare chi aveva subito abusi da Scientology.


Continuarono a protestare per diversi mesi inondando la Rete con video terrificanti e creando siti web per aiutare la causa.
AnonSparrow protesta davanti all'org
di Washington DC il 10 luglio 2010
«Non mi importa di ascoltare cose negative,
non mi importa proprio. Perché so che cosa
ottengo [da Scientology]».
«Beh, signora. È proprio questo il motivo per
cui poi la gente protesta. Perché ascoltate
cose negative, ma non vi importa. Lei ha
perfettamente colto nel segno.»

Mi dimostrarono che esistevano modi diversi per affrontare Scientology. Alla vigilia della loro prima manifestazione mi chiesero se avessero dovuto indossare delle maschere e io mi dissi contrario. Grazie al cielo non mi hanno dato retta perché la maschera di Guy Fawkes è diventata un'icona, non si trattava più soltanto di proteggere l'identità individuale. Quella maschera ha creato un marchio che dà più forza alle loro azioni. È misteriosa, ma allo stesso tempo intimorisce e diverte.

Anonymous continua a guadagnarsi titoli per le sue azioni a sostegno della libertà di parola, qui negli Stati Uniti e all'estero. A volte quelle azioni oltrepassano il limite e mi dispiace molto. Decine di Anon si sono messi nei guai con la legge, spesso per cose che penso loro vivessero come semplici burle.

Gli Anon sono buoni o cattivi? Penso siano entrambe le cose e nessuna delle due. Le azioni di un singolo individuo possono essere usate per dipingere in veste eroica o villana l'intero movimento, spesso la scelta dipende dal tuo punto di vista. Uso sempre l'esempio dell'Anon che violò la casella e-mail di Sarah Palin prima delle ultime elezioni presidenziali, quando sembrava che la Palin stesse usando la sua e-mail privata per scopi governativi. Puoi pensare che per quell'azione Anonymous sia da condannare, ma furono gli stessi Anonymous a cambiare la password all'account della Palin in modo che altri non potessero accedervi e avvisarla dell'intrusione.

Ho incontrato personalmente centinaia di Anon e migliaia di altri li ho conosciuti solo virtualmente. Si tratta in larga maggioranza di persone molto diverse tra loro. Sono contento che esistano e spero che troveranno sempre nuovi modi creativi e legali per attirare attenzione e fare la differenza.

Darth Xander a Flag, la sede di Scientology a
Clearwater, Florida, il 1 luglio 2011
Il cartello dice: «Se cambiaste idea,
come farete a lasciare la Sea Org?»

Qualche tempo fa sono stato a una manifestazione di Anonymous davanti all'org di New York, ma non c'erano maschere di Guy Fawkes. Una legge urbana risalente all'epoca del Klan [Ku Klux Klan] vieta agli Anon di coprirsi il volto, cosa che alle persone che non desiderano che la chiesa conosca la loro identità ha reso più rischioso manifestare. Ma anche a tre anni di distanza dall'inizio di questo tipo di protesta, l'evento ha visto una nutrita partecipazione, rumorosa e divertente. Devo dire che sono rimasto impressionato.

Ho chiesto a un Anon di prepararmi una collezione dei migliori video degli eventi Anonymous. Alcuni forse avranno maggior significato per chi vi ha partecipato che non per lo spettatore comune, ma credo siano importanti per comprendere lo spirito e l'energia di questo movimento storico, che è ancora una spina nel fianco di Scientology e forse lo sarà per sempre.






"We Stand Tall" di I'm Glib's

Manifestazioni Anonymous in tutto il mondo


"Please Come Inside (Scientology)" di The Last Anon's

Qui nel bunker sotterraneo, questo video ha fatto rizzare il pelo ai gatti


Gli Anon "cultbuster" di Amburgo

Come ha detto la mia fonte anon: «Adorabile»


Il "Tunak Tunak Tun" degli anon di San José

Senza parole



N. 5: Joe Childs and Tom Tobin

Non conosco Joe Childs e Thomas C. Tobin. Non ho mai parlato con loro. Tempo fa scrissi a entrambi ma non ho ricevuto risposta. Il poco che so di questi due giornalisti del St. Petersburg Times l'ho appreso leggendo i loro articoli e parlando con Mike Rinder e altre fonti che hanno avuto contatti con loro. Ma ne so abbastanza per essere quasi certo che non saranno per nulla contenti di vedersi elencati in questa classifica.

Childs e Tobin sono i Mantle and Mays della stampa su Scientology. Da parecchi anni scrivono un resoconto devastante dopo l'altro sulla chiesa. Pare sia imminente la pubblicazione di un'altra serie epica che senza dubbio calerà con la forza di una bomba atomica sul mondo degli osservatori di Scientology.

Stiamo ancora digerendo l'ultima importante deflagrazione dei due, la serie di articoli del 2009 intitolata "Il Rundown della Verità" che ha cambiato completamente il modo in cui i media parlano di Scientology. Improvvisamente una chiesa elusiva e ricca di celebrità è diventata un'organizzazione tossica e in crisi, guidata da uno strano ometto che, stando alle parole dei suoi ex dipendenti, durante i suoi frequenti scatti di ira malmena con regolarità i subordinati.

Per i loro articoli, Childs e Tobin hanno convinto diversi scientologist di alto rango fuoriusciti in anni recenti a parlare pubblicamente per la prima volta. Non si tratta di brontolii di basso livello provenienti da una chiesa che pone enorme enfasi su rango e potere: si parla invece di uomini come Marty Rathbun, ex secondo in comando tra i dirigenti di Scientology, e di Mike Rinder, l'uomo che era a capo dell'Ufficio degli Affari Speciali (OSA) - la branca della chiesa incaricata di spionaggio.

A due anni di distanza, con Rathbun che parla a ruota libera sul suo blog, con il libro su Scientology di Janet Reitman che sta ricevendo molta attenzione e con molti altri ex scientologist che si sono fatti avanti, potrebbe essere difficile ricordare l'impatto avuto da quella serie di articoli del 2009.

Grazie al cielo, ho le prove di aver detto, all'epoca, che quella serie meritava un Pulitzer (forse per alcuni si tratta di un ritornello troppo ripetuto, ma per quanto mi riguarda non l'avevo mai detto per nessun articolo giornalistico).

Essendo io stesso uno che scrive su Scientology, sono consapevole di quanta ricerca abbiano dovuto fare Tobin e Childs per i loro articoli, di quanto essi siano accurati, di quanto costituiscano le basi su cui altri giornalisti a loro volta scrivono. Detto questo, se sono così bravi da meritarsi la posizione numero 5 di questa classifica, perché sostengo che non saranno felici di vedersi citati in queste pagine?

A differenza del sottoscritto, che ama scherzare e prendere in giro, Tobin e Childs fanno il loro lavoro dannatamente sul serio. Scientology sarebbe felice di dire che appartengono a qualche loggia segreta di giornalisti che ha preso di mira la chiesa. In realtà, Childs e Tobin sono scrupolosamente giusti, equilibrati, sempre pronti a fornire anche il punto di vista di Scientology e attenti a evitare che si possa pensare che abbiano un qualche interesse nella buona o cattiva sorte della chiesa. L'ultima cosa che desiderano è che qualche burlone gli dia una pacca sulla spalla per aver "azzoppato" Scientology.

Mi spiace, amici e vorrei che fosse chiaro: il reporter Tom Tobin e il redattore Joe Childs hanno unito le forze per portare alla luce le gemme di Scientology, hanno fornito le basi su cui sono state costruite tante discussioni, proteste e inchieste. Hanno fatto del St. Petersburg Times il giornale dei record su Scientology. Per questo motivo si meritano una posizione così alta in questa classifica.

Ma che cosa significa essere intervistati da loro? L'ho chiesto a Rinder, che accettò con molta riluttanza (almeno all'inizio) di collaborare con loro per il "Rundown della Verità":

«Quei due sono assolutamente ferrati sull'argomento Scientology. Se ne interessano da molto tempo e hanno parlato con moltissime persone. Sono molto abili nel separare il grano dalla paglia. E quando si tratta di Scientology, la paglia è tanta.

«Joe è più scafato di Tom. ha più il tratto cinico del redattore di giornale; Tom è un tipo cordiale, gentile - non so come altro descrivere Tom Tobin», prosegue Rinder. «È inoffensivo, ci sono rimasto molto male per come li ha trattati Tommy Davis, per come li ha offesi. Sono veramente gli ultimi a meritarsi male parole. Joe e Tom non sono provocatori. Sono curiosi, indiscreti ma mai provocatori.»

Rinder non risparmia complimenti: «Il "maneggiamento" generico per i reporter è portarli a fare un giro nelle diverse strutture della chiesa e mostrare loro dei video. Ma la chiesa non si è mai preoccupata di farlo con Tom e Joe», continua. Tobin e Childs già conoscono benissimo le strutture. «Hanno rinunciato all'idea di portarli in giro. Godono di un lusso negato agli altri, cioè lavorare per il SP Times. Possono dedicare molto tempo ai loro articoli, molto più di chiunque altro.»

Dopo averci avuto a che fare quando ancora era il portavoce della chiesa, Rinder ricorda il loro primo incontro dopo la sua fuoriuscita da Scientology: «Vennero a Denver e li andai a prendere all'aeroporto. Fu come incontrare vecchi amici che non vedevi da tempo. Fu un incontro molto amichevole fin dall'inizio. All'epoca non ero molto convinto di parlare con loro. Lo sapevano e ne erano dispiaciuti. Joe deve avermi chiesto almeno 30 volte "sei sicuro che non vuoi essere citato su questa questione?" Per certi versi fu un incontro catartico per entrambe le parti, un po' come quello tra Marty e Ursula Caberta», aggiunge riferendosi al recente viaggio di Marty Rathbun in Germania.

Se Tobin e Childs hanno lavorato a importantissime serie, in anni recenti anche altri cronisti del St. Petersburg Times si sono occupati di Scientology, come Jonathan Abel, Barbara Behrendt, Mike Brassfield, Mike Donilla, Robert Farley e Rita Farlow. Si tratta di un quotidiano con una missione: osservare da vicino uno strano movimento religioso che si è impossessato di una città che rientra nella loro zona di copertura.

Quando alla metà degli anni '70 la chiesa cominciò ad allargarsi su Clearwater, il Times aveva cronisti come Bette Orsini e Charles Stafford, che osservavano con occhi di falco. I loro sforzi vennero premiati nel 1980 con un Premio Pulitzer. La Orsini fu anche oggetto di molestie. Ecco come il necrologista del Times l'ha ricordata quando Bette è morta lo scorso marzo, all'età di 85 anni:

Mrs. Orsini fu una fonte primaria di articoli sulla struttura sociale e finanziaria di Scientology e per questo motivo la chiesa cercò ripetutamente di farla licenziare. Circa nello stesso periodo, una lettera anonima accusò di malversazione Andrew, suo marito, che era a capo della Pinella County Easter Seals Foundation. Il pagamento in ritardo, risultato di un errato indirizzo di fatturazione, fu subito saldato.

Un gruppo che si definiva "Guardiani di Scientology" chiamò Operation Bunny Bust il piano per "reprimere la Orsini".

«Quando iniziava un articolo non si faceva distrarre da nulla, non c'erano pressioni, lamentele o difficoltà che la impaurissero», ha raccontato Eugene Patterson, ex redattore del Times. «Stava sul pezzo. Naturalmente, Scientology la mise molto alla prova.»

Anche la famiglia patì lo stress. «Fu decisamente una serie di circostanze difficili», ha raccontato Candi Orsini, la figlia. «La vicinanza e la forza della famiglia ci permise si superare quel brutto periodo.»

Ho chiesto a Mark Bunker di raccontarci la copertura del St. Pete Times quando viveva in Florida, nel periodo cruciale della debacle del Lisa McPherson Trust.
Ho vissuto a Clearwater nel 2000 e 2001; il St. Pete Times scriveva spesso articoli su Scientology e il Lisa McPherson Trust. Di solito i cronisti che si occupavano di noi erano Deborah O'Neil e Tom Tobin. Entrambi erano sempre gentilissimi e molto equilibrati nei loro resoconti. Avevo letto i loro articoli prima di trasferirmi laggiù e fu grazie ad essi che arrivai a sentirmi un residente di Clearwater ancor prima di andarci a vivere.

Uno degli effetti collaterali dell'aver aperto bottega proprio accanto all'Ufficio degli Affari Speciali di Scientology fu che generammo un sacco di notizie collegate a Scientology. Quando Bob Minton e Stacy Brooks si incontrarono con il dirigente cittadino Mike Roberto per informarlo di ciò che volevamo fare a Clearwater, lui disse molto chiaramente che aveva fatto di tutto per tenere Scientology lontana dalle pagine del St. Pete Times ma ora, con il nostro arrivo, se la ritrovava spesso con titoli roboanti. Non ne era per nulla contento. Non che noi cercassimo di provocare articoli, ma gli attacchi di Scientology contro di noi sollevavano interesse. Una volta un ristorante di proprietà di uno scientologist proibì l'ingresso a me e a Jeff Jacobsen.

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Un'altra volta un gruppo composto prevalentemente da scientologist stava risistemando un vicoletto vicino a un palazzo di Scientology e si rifiutò di vendere a Jeff una mattonella in memoria di Lisa McPherson. Oppure quando Scientology incastrò Jesse Prince con accuse di possesso di marijuana.

Dopo il processo a Jesse, il St. Pete Times pubblicò un editoriale memorabile, e scrisse che Scientology «non assomiglia a nessun'altra chiesa nota.»

La cosa più frustrante del St. Pete Times era che sapevano benissimo a che punto si spinge Scientology, ma anche dopo editoriali pungenti che la inchiodavano, pubblicavano articoli sul gruppo che qualcuno avrebbe sicuramente giudicato "zuccherosi". Eppure sapevano come si comportava Scientology, di che cosa era capace. Perché allora non denunciare gli abusi che si verificavano ad appena due isolati dalla sede del loro giornale? Con la teoria degli stupefacenti e recenti articoli di Tobin e Childs, il giornale è di nuovo sceso in pista e sono talmente bravi che ci lasciano sempre a bocca aperta.

Bene, Joe e Tom. Siamo pronti per la vostra prossima bomba. Non fateci attendere troppo!



N. 4: Tom Cruise

Nel 2005 l'attore Tom Cruise si innamorò. Era disperatamente, famosamente, pazzamente innamorato. Lo sappiamo perché lo espresse saltellando su un divano televisivo per dimostrare quanto fosse pazzo d'amore per Katie Holmes.

Lo ricorderete senz'altro. Fu un momento epico. Perché? Beh, almeno per un momento questa super-celebrata-adorata celebrità sembrò uscita completamente di senno. Saltava sul divano di Oprah per Katie, ma ingaggiava anche strani dibattiti sugli psicofarmaci con Matt Laurer, chiedendo praticamente a tutti i media della nazione di discutere delle sue credenze Scientology. Noi osservatori del movimento capimmo subito che si trattava di un momento storico.

Per decenni le celebrità come Cruise avevano fatto apparire la misteriosa chiesa come un'entità intrigante, ma sembravano riluttanti a discuterne. Ora, improvvisamente, Scientology diventava un bersaglio libero.

Se le follie del 2005 di Tom aprirono una finestra su Scientology, il video di nove minuti dell'attore apparso in Internet tre anni dopo sfondò completamente la porta. In realtà quel video era stato girato nel 2004 per un event di Scientology in cui Cruise fu premiato con l'agognato riconoscimento della della International Association of Scientologists [IAS], la Medaglia al Valore per la Libertà. Se avete mai visto quel tipo di event sapete bene quanto al leader David Miscavige piaccia avere degli spezzoni video da mostrare alla platea. In quel caso si trattava di una videointervista con Tom, chiaramente intesa a esaltare gli accoliti mostrando come deve essere un vero, zelante scientologist.

Ma fuori contesto, e mostrata a non-scientologist, la performance di Tom è semplicemente bizzarra.

È da poco che, per la prima volta e proprio in questa classifica, l'ex scientologist Patty Moher ha rivelato di essere stata una delle responsabili della diffusione al mondo di quel video. Mark Bunker fu un'altra delle figure chiave dell'operazione, assieme a Xenubarb. Ma non appena il video arrivò su YouTube, Scientology cercò di ricacciare il genio dentro la lampada a suon di minacce legali. Il giornalista Mark Ebner, però, ne aveva fatto recapitare una copia a Nick Denton di Gawker; Denton non arretrò davanti alle minacce della chiesa e con quel filmato fece salire alle stelle il traffico del suo sito.

Ma i motivi per cui Tom Cruise rientra in questa classifica vanno oltre i salti sul divano di Oprah o le strane cose che dice nel video della IAS.

Come Amy Scobee ha spiegato di recente a Mark Bunker per Knowledge Report, il documentario di prossima uscita, il filmato ebbe un effetto molto diverso sui membri duri e puri e di lungo corso di Scientology, come era lei nel 2004 all'epoca del video.

La Scobee ha descritto quanto fosse stato difficile per lei e molti dei suoi colleghi comprendere i motivi per cui Miscavige trattava Cruise, una celebrità coccolata, come l'esempio stesso di scientologist definitivo, più leale e più efficace del mondo. Per lei e per tanti altri funzionari che non erano mai stati coccolati, che avevano sopportato anni di salari da fame, di condizioni spartane e di apparentemente infiniti ordini "d'emergenza", fu uno schiaffo in pieno volto. Dopo tutto quel duro lavoro, il miglior esempio di un membro devoto della chiesa era una stella del cinema?

Cruise però sembrò compiacersi del ruolo. Ed è questo che, in parte, rende estremamente strano quell'uomo. Altre celebrità Scientology si sono dimostrate molto zelanti per la chiesa, è gente che non teme di esporsi (viene in mente un'attrice particolarmente priva di senso dell'umorismo e del tutto fuori di testa, ma non la nominerò altrimenti penserà di essere entrata in questa classifica). Ma Cruise è l'unico che, almeno fino a un certo punto, fa pensare di star veramente contribuendo alla gestione della sua amata azienda assieme al suo minuscolo compagno di scorribande motociclistiche David Miscavige.

Penso che anche questa sensazione abbia finito per filtrare nell'opinione pubblica. Se una certa star di Grease, in particolare dopo la morte del figlio, sembra sempre più una patetica vittima e se altre celebrità, per esempio un'attrice che non riesce a tenere sotto controllo il suo peso corporeo, sembrano del tutto incapaci, grazie a questo fortissimo legame con Miscavige Cruise ha veramente iniziato a intimorire.

L'altra sera alla consegna degli Emmy Award Jane Lynch ha detto una cosa particolarmente significativa: «So che tra il pubblico c'è Katie Holmes. Vorrei tanto dire qualcosa di divertente su di lei, ma sono terrorizzata da suo marito.»

Immagino siano stati pochi a non cogliere l'implicazione della battuta. Questa per me è la prova migliore del fatto che Tom Cruise - con i suoi omaggi sperticati a David Miscavige, con la moto personalizzata da membri Sea Org sottopagati, con la sua disponibilità, per quanto di breve durata, a rendersi volto aggressivo e polemico di Scientology - ha fortemente danneggiato un marchio che già emanava pessime vibrazioni.

Non sono il solo a pensarlo. Ho chiesto l'opinione di Mark Bunker e di Mark Ebner. Ecco per prime le parole di Wise Beard Man:

Mi piace Tom Cruise, sono un suo fan. L'ho sempre difeso, anche prima di diventare un critico di Scientology. Lui è una grande star vecchia maniera del cinema e io sono un appassionato di cinema vecchia maniera. Non vedo motivo per farmelo dispiacere solo perché non amo l'organizzazione che lui sostiene. Cosa ne penso della sua carriera, forse danneggiata dal video che ho contribuito a distribuire in Rete? Beh, a me va bene. Non che ne sia felice. Voglio dire, non sono un figlio di buona donna. Ma Cruise ama Scientology e Scientology ama Cruise. Credo che entrambi dovrebbero essere orgogliosi di quel video e che dovrebbero essere contenti che la gente lo veda. Adesso la gente può vederlo.

Con Scientology allo sfascio è possibile che prima o poi vedremo davvero Cruise abbandonarla. Penso che per lui sarebbe un bene. Lui ritiene che Scientology abbia aiutato la sua carriera ma Tom Cruise è Tom Cruise perché lui è Tom Cruise. Ha carisma, buca lo schermo. Ha il potere delle star. Non è qualcosa che gli ha dato Scientology. Se potesse farlo veramente, tutti i frequentatori del Celebrity Centre sarebbero delle megastar come Tom Cruise. Sì, anche Frank Stallone. Tom Cruise non ha bisogno di Scientology ma Scientology ha disperatamente bisogno di mantenere la presa su Tom Cruise.

Come ho detto, ho fatto la scelta (giornalisticamente discutibile) di chiedere a Mark Ebner di scrivermi qualcosa su Cruise. Naturalmente mi ha inviato un pezzo molto ebneresco. Siete avvisati.
Ho fatto della denuncia di Scientology un'attività industriale fin dall'uscita del mio articolo per Spy nel 1996, ma ancora oggi la prima domanda che mi fanno è: «Tom Cruise è gay?» Io non lo so, ma il suo compagno di palestra David Miscavige (il boss di Scientology) mi fa sapere che il cazzo di Tom sa di merda. Sto scherzando. A dirmelo è stato Will Smith. È una battuta. No, me l'ha detto Travolta. Altra battuta. Chiedetelo alla sua ex moglie Mimi Rogers che, nel discutere il loro divorzio su un numero di Playboy del 1993, disse: «Tom aveva seriamente preso in considerazione l'idea di farsi frate... pensava di dover restare celibe per mantenere la purezza del suo strumento.» Mimi si lamentava che il suo (di lei) strumento, invece, aveva «bisogno di essere accordato.»

Sinceramente non mi importa se gli piace il bastone. Infatti in Hollywood Interrupted ho difeso la sua mascolinità definendolo "l'eterosessuale Tom Cruise" almeno una decina di volte. Ma se fosse veramente "uscito dallo stanzino" come esortato nell'episodio "Trapped in the Closet" di South Park, nominato all'Emmy e di cui sono stato consulente, allora sarebbe davvero il mio eroe. Invece lo ritengo uno stronzo per tutto quel suo esaltare continuamente e sfacciatamente la setta criminale a controllo mentale Scientology e i suoi diversi gruppi di facciata.

Marty Rathbun ha recentemente rivelato che nel 2003 l'attore cospirò con l'ex presidente Bill Clinton per fare pressioni su Tony Blair e ottenere l'esenzione fiscale nel Regno Unito. Poco dopo la tragedia dell'11 settembre, Cruise planò su Ground Zero come un avvoltoio per promuovere il suo New York Rescue Workers Detoxification Project, incoraggiando quei valenti soccorritori a rifuggire la medicina tradizionale a favore del programma di "purificazione", la truffa inventata dal suo eroe Hubbard.

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L'attore cercò poi di convertire il cast e la troupe di Guerra dei mondi portando sul set dei "ministri" di Scientology e, attenendosi alla sua campagna "acchiappali quando sono giovani", ha convinto il suo amico Will Smith ad aprire una scuola elementare Scientology in California.

Perciò sì, penso che Cruise sia un cazzone. Ma ancora non vorrei incularlo. Io? Sì, forse ho un linguaggio disinvolto ma mentre scrivo mi accorgo di essere stanco di usare aggettivi volgari. Voglio dire, è come prendersela con un ritardato perché Tom Cruise, come evidenziato nel tristemente noto "video folle" che ho consegnato a un estasiato Nick Denton di Gawker nel gennaio del 2008, è a tutti gli effetti un dannato pazzo. Le risatine maniacali e i discorsi incomprensibili che Cruise fa in quel video trascendono il tipo di follia emersa dal suo saltellare sul divano di Oprah e se avessi un dollaro per ogni accesso (3 milioni e passa...) che ha fatto Gawker per quel video che gli ho passato gratis, sarei un uomo ricco. Chi è il pazzo, qui?



Grazie, Ebner. Grazie infinite. Non mi viene in mente nient'altro da aggiungere a questo massacro perciò mi limiterò a un appello diretto all'uomo di Mission Impossible:

Tom, puoi andartene. Fallo, amico.



N. 3: Marty Rathbun

Potrebbe non esistere maggior minaccia all'esistenza della Chiesa di Scientology di un uomo solitario che vive nei pressi di Corpus Christi e che gestisce un blog aggiornato quotidianamente.

Mark "Marty" Rathbun ha 54 anni e assieme alla moglie Monique vive a Ingleside on the Bay, Texas. Dall'aprile scorso Marty e la moglie stanno subendo l'assedio quotidiano di una squadra intimidatoria inviata per video-riprenderli non appena mettono il naso fuori di casa. Ora è stato stabilito al di là di ogni ragionevole dubbio che la squadra è stata inviata ed è diretta dalla Chiesa di Scientology. I membri del plotone provengono da tutto il paese. Sono alloggiati, nutriti, equipaggiati e, stando alla testimonianza di un cineoperatore, anche ben pagati. I costi netti di tale operazione - comprendente anche l'uso di investigatori privati e di studi legali locali - devono essere decisamente notevoli.

Non dubito delle parole di Mike Rinder - che fino al 2007, anno del suo abbandono, è stato portavoce capo e dirigeva l'ufficio che soprintendeva questo tipo di operazioni - quando dice che l'assedio degli "Squirrel Buster" è la dimostrazione che il leader della chiesa David Miscavige teme come la peste Rathbun e il suo blog. E questo è il solo e unico motivo per cui Marty Rathbun ha una posizione così alta in questa classifica.

Fino ad ora abbiamo elencato molte persone affascinanti che si sono dedicate alla lotta per educare il pubblico sulla Chiesa di Scientology: accademici, avvocati, giornalisti, ex scientologist, manifestanti in maschera, ossessivi ricercatori Internet e funzionari di governo. Ognuno di essi ha contribuito all'attuale cattivo stato degli affari di Scientology, vale a dire che oggi per la chiesa è sempre più difficile trovare e reclutare nuovi giovani ingenui, poiché la maggioranza dell'opinione pubblica ha sentito parlare, anche solo di sfuggita, delle strane credenze di Scientology e dei suoi ben documentati abusi.

Ma come ci hanno raccontato infinite volte gli ex membri della chiesa, chi resta nell'organizzazione (le cui dimensioni sono in calo) vive sotto una specie di campana di vetro, si sente dire di non ascoltare le critiche, di diffidare dei media, addirittura di ignorare amici e parenti che fanno domande sul leader della chiesa David Miscavige.

Se Miscavige è nel panico, il motivo potrebbe essere la capacità degli scritti di Rathbun di penetrare in quella campana in un modo che quasi nessuno di noi esterno alla chiesa riuscirebbe a fare.

Me l'ha fatto capire Jason Beghe e devo ringraziarlo. Nel 2009, cinque anni dopo aver lasciato l'organizzazione, Rathbun iniziò a "bloggare" e sembrò strano che, a differenza di altri fuoriusciti, proclamasse di credere ancora nella filosofia di L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology. Ma Beghe mi ha spiegato che Rathbun non scriveva per noi giornalisti o per altri ex scientologist o per la legione di Anonymous - lui scriveva per i suoi vecchi amici ancora nella chiesa. E di amici ne aveva tanti.

Prima di lasciare la chiesa e poi scomparire, Rathbun era stato il secondo in comando di Scientology. Lavorava alle dirette dipendenze di Miscavige e rispondeva soltanto a lui. In qualità di Inspector General di Etica del Religious Technology Center, Rathbun era il faccendiere di Scientology, il tizio di cui Miscavige si fidava per risolvere i problemi della chiesa. Fu Rathbun, per esempio, ad assumere Eugene Ingram, ex poliziotto caduto in disgrazia e forse lo scagnozzo più leggendario di Scientology. Rathbun ha poi ammesso al St. Petersburg Times di aver distrutto documenti relativi all'inchiesta sulla morte di Lisa McPherson. Oggi è del tutto consapevole dell'ironia di vedersi vittima di quel tipo di intimidazione e molestia che per anni lui stesso ordinava contro i nemici della chiesa.

Ma Rathbun non era soltanto il faccendiere di Miscavige. Era anche uno degli auditor più rispettati di un'organizzazione costruita attorno alla credenza che la cura di Hubbard e il suo strano apparecchio E-Meter possano portare a un qualche tipo di salvezza spirituale. Beghe mi ha raccontato che Rathbun fu anche il suo auditor e che quando entrava o usciva dalla stanza di auditing gli capitava spesso di incontrare un altro suo celebre cliente, Tom Cruise. Quando Cruise si allontanò da Scientology per una decina d'anni - mi ha detto Beghe - Rathbun fu l'unico di cui Miscavige si fidasse per convincere l'attore a rientrare nel gregge.

Beghe visse personalmente le frustrazioni comuni agli scientologist veterani e dal portafogli gonfio, anche se tutti venivano scoraggiati dal lamentarsi apertamente. Miscavige aveva annunciato che i materiali di Hubbard, utilizzati per decenni da tutti i fedeli della chiesa, contenevano errori e problemi. Quei materiali erano stati corretti ed ora i membri dovevano ricomprarli (e riaddestrarsi) a proprie spese e a costi esorbitanti. Dovevano rifare livelli a cui avevano già dedicato anni di studio. Come dice Beghe, era incredibile sentirsi chiedere di pagare decine di migliaia di dollari per errori che era stata la chiesa stessa a fare. Beghe si sfogò con il suo auditor, Rathbun.

Oggi Rathbun si appella a quei fedeli che potrebbero essere troppo timorosi nel raccontare agli altri i propri dubbi e frustrazioni. Dopo tutto, anche gli scientologist terrorizzati parlano e attraverso il tam-tam vengono a sapere che Rathbun ha un blog dove discute i cambiamenti che Miscavige ha apportato alla "tech". Gli scientologist timorosi che potrebbero non osare leggere il St. Petersburg Times, dare un'occhiata a "Operation Clambake" o a "Why We Protest", il sito di Anonymous, potrebbero invece leggere il suo blog.

«Marty sta cercando di fare da trampolino per uscire dalla chiesa. È molto difficile rinunciare a tutto ciò a cui sei stato indottrinato a credere per una vita intera», commenta Amy Scobee. «Penso che una cosa del genere mancasse proprio.»

Un po' di tempo fa ho cominciato a pensare al blog di Rathbun e al suo movimento indipendente come a una specie di stanza di compensazione. Gli scientologist di lungo corso, alcuni dei quali abituati a pagare migliaia di dollari tutti i mesi, hanno cominciato a lasciare la chiesa e a dialogare su quel blog, oppure sono andati a trovare Rathbun a Ingleside on the Bay, dove possono ricevere auditing e fargli una donazione. (Di recente Michael Fairman ha detto che dopo aver trascorso qualche giorno di pesca e auditing con i Rathbun ha deciso di donare 1000 dollari, cifra di gran lunga inferiore a quello che pagava alla chiesa per trattamenti similari.) Dopo aver ricevuto assistenza per gestire la fuoriuscita, quelle persone proseguono la loro vita. Alcuni si abituano a vivere senza una struttura irreggimentata, senza il "regging" costante (richiesta di denaro), le minacce di disconnessione e il fair game (ostracismo e rappresaglie) e abbandonano completamente Scientology.

«La gente mi ascolta perché non attacco Hubbard, non attacco la tecnologia», mi ha detto Rathbun. «Non ho mai cercato di convincere nessuno a venirmi a trovare. Non ho mai cercato di convincere nessuno a continuare Scientology, o a provarla.»

Amy Scobee me lo conferma: «Non cerca di imporci Scientology. Noi ormai ne siamo completamente fuori.»

È un approccio totalmente diverso dal clima di "vendita dura" di Miscavige. E sembra funzionare. Il suo recente arresto, racconta Rathbun, ha scioccato diversi scientologist veterani di alto livello e servirà soltanto ad aiutarlo a farli uscire dalla chiesa ufficiale. A lui non importa se poi vorranno o meno continuare l'auditing.

«Non sono dogmatico. Sostengo che la tecnologia, quando applicata in modo razionale e sano, può essere d'aiuto nella vita. Ma è una libera scelta. Tony, degli psicanalisti mi hanno mandato tre pazienti», mi racconta Rathbun, spiegandomi che dei terapeuti hanno consigliato ai loro pazienti di rivolgersi a lui per gestire le difficoltà insite nel lasciare la chiesa. Lui li ha incontrati una volta e non pensa ci saranno altri incontri.

I due anni da quando Rathbun ha aperto il suo blog (con il sorprendente aiuto del critico della chiesa Mark Bunker), sono stati davvero notevoli.

«Pensavamo che Marty fosse morto. In Internet se ne discusse molto», mi ha detto di recente Amy Scobee, aggiungendo che dopo l'uscita di Rathbun e la sua scomparsa, si vociferò addirittura di un certificato di morte. Poi nel 2008 il marito Matt Pesch si accorse che un suo account MySpace che apriva di rado conteneva un messaggio di una persona che diceva di essere un vecchio amico e che non voleva presentarsi per nome.

«È Marty, oppure qualcuno che finge di essere lui», le disse il marito. Pesch e Rathbun si conoscevano dalla fine degli anni '70, quando entrambi erano entrati in Sea Org. Era stato il loro testimone di nozze.

«Gli facemmo domande a cui solo Marty poteva rispondere», continua la Scobee. Quando l'altro rispose in modo corretto ne furono felicissimi: era la prova che Rathbun non era morto. Lo andarono subito a trovare.

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«Non sapevamo se volesse parlare di Scientology», racconta la Scobee, riconoscendo che all'inizio nutrivano una certa apprensione. «Quella notte quasi non dormimmo. Parlammo per ore. Lo travolsi di domande che ora potevano finalmente trovare risposta. Cose che solo lui sapeva. Fu molto liberatorio. Andavamo a pescare e continuavamo a parlare. Gli raccontammo le nostre vicissitudini con la disconnessione, di come fosse stata devastante», aggiunge. «Quelle cose ebbero un forte impatto su di lui. Tornati a casa cominciammo a scriverci spesso, ci diceva che forse poteva fare qualcosa, che forse sarebbe riuscito a convincere Miscavige a lasciare che la mia famiglia si riunisse.»

Amy rifiutò l'offerta. Con Scientology aveva chiuso, l'ultima cosa che desiderava era tornare "nelle grazie" della chiesa per far togliere quell'ordine di disconnessione.

Dopo la visita di Amy Scobee e di suo marito Matt Pesch, fu la volta di Jason Beghe. Rathbun mi ha raccontato che fu allora che cominciò a pensare seriamente di fare più che ascoltare qualche persona che aveva problemi con la chiesa. Fu allora che, per usare le sue parole, cominciò a "pensare in grande". Qualche mese dopo aprì il suo blog.

Ho chiesto alla Scobee se condivide l'idea di Mike Rinder che Miscavige tema quel blog più di ogni altra cosa. «Penso che questa sia la vera preoccupazione di David Miscavige», mi ha risposto.



N. 2: David Miscavige

Per anni ho fatto dell'ironia sulla bassa statura di David Miscavige, il leader di Scientology. Non si può dire che sia alto. Tom Cruise, suo amico del cuore e certamente poco famoso per il suo sviluppo verticale, supera di almeno 5 centimetri il minuscolo leader. Ma diamogli i riconoscimenti che si merita. Nel 2012 saranno 30 anni da che Miscavige iniziò a consolidare la sua posizione di dittatore assoluto di Scientology. Iniziò ancor prima che L. Ron Hubbard, il fondatore, nel 1986 decidesse di auto-esiliarsi. 30 anni, e il tizio ne ha soltanto 51! Ciò che Miscavige difetta in statura lo compensa in longevità.

Nel corso di questi 30 anni, Miscavige è riuscito ad assicurarsi l'esenzione fiscale [americana] per Scientology, ponendo termine a una pluridecennale battaglia con l'IRS e cavandosela relativamente a buon mercato (12,5 milioni di dollari). Senza quell'esenzione, Scientology sarebbe potuta finire nel dimenticatoio come molti simboli degli anni '80, dal walkman della Sony ai jeans stone-washed. Miscavige è l'unica persona veramente importante nella bizantina piramide corporativa di Scientology e siede da solo al vertice di un impero religioso multinazionale. E con tutti quei soldi, che bisogno c'è di qualche centimetro in più?

Tuttavia, come abbiamo sottolineato in questa classifica, Scientology non sta vivendo il suo periodo migliore. E stando a quasi tutti quelli che di recente gli hanno girato le spalle, Miscavige è responsabile di ogni disastro abbattutosi sulla chiesa da quando ne ha assunto il controllo, prendendone le redini come presidente del Consiglio del Religious Technology Center ("Chairman of the Board", da cui l'acronimo "COB" pronunciato dai suoi zelanti sottoposti che, a quanto si dice, devono anche rendere onore ai suoi bracchetti.)

Visto che se si parla di Scientology si parla di "opera spaziale", non dimentichiamo quanto disse la Principessa Leila a Grand Moff Tarkin, l'ex leader del sinistro impero di Star Wars: «Più stringi la tua presa, più sistemi solari ti scivoleranno tra le dita.» Ad ogni anno che passa, Miscavige continua a fare precisamente questo. Ha stretto la presa al punto da essersi liberato di ogni potenziale sfidante. Ma quelle purghe lo hanno anche privato dell'aiuto competente di bravi dirigenti, almeno a giudicare dagli sfortunati bambocci a cui ha affidato posizioni di qualche rilievo. La gestione di un'organizzazione che non riesce a impedirsi di creare disastri incessanti richiede assistenza capace; destituendo frotte di dirigenti, il tirannico Miscavige ha reso ancora più difficile la chiusura delle falle di una nave che sta affondando.

Naturalmente, lo stesso Miscavige è stato causa diretta di molti di quei disastri di pubbliche relazioni e ha reso impossibile un compito già difficile: il suo staff deve sforzarsi di vivere in un mondo fantastico in cui fingere che non sia Miscavige la causa primaria del disastro. Fortunatamente per lui, i membri della chiesa sono addestrati ad essere degli eccezionali credenti della fiction propinata loro dai suoi propagandistici lacchè.

Uno dei più tristemente noti e colossali granchi presi da Miscavige fu il malaccorto intervento nella vita di Lisa McPherson che, alla fine, la portò a morte. Come ha ben spiegato Janet Reitman nel suo eccellente libro Inside Scientology, racconti di più fonti ritraggono un Miscavige giunto a Clearwater, Florida, frustrato dal fatto che i membri progredivano "sul Ponte" troppo lentamente. Si interessò personalmente a Lisa, fece la supervisione alle sue sedute di auditing e la dichiarò "Clear" nonostante le perplessità dei veri auditor. Inoltre, per tutto il periodo al Fort Harrison fino alla sua morte, Miscavige continuò ad essere informato dall'esterno delle presunte "cure" dispensate a Lisa. Benché il coinvolgimento personale di Miscavige nella vicenda abbia impiegato anni ad emergere, il suo ruolo diretto nel singolo peggior disastro della chiesa si merita un posto di rispetto come causa del deterioramento di Scientology.

Qualche anno dopo, nel 1998, Miscavige tornò a Clearwater per gestire pessimamente il caso della morte di Lisa, mentre lo Stato della Florida stava prendendo in considerazione la possibilità di imputare Scientology di reati penali. In quel periodo Miscavige concesse alcune interviste, le ultime che ha dato. Se è vero che è difficile collegare la caduta di Scientology a quelle sue poche interviste (non ne aveva più date dopo quella del 1982 a Ted Koppell della ABC), le sue poche apparizioni pubbliche forniscono più di un indizio su come e perché Miscavige stia danneggiando la sua organizzazione. Come scrisse Tom Tobin nel 1998 dopo averlo incontrato:

Ti sfiderà con uno sguardo blu ghiaccio o si tenderà in avanti con una domanda diretta. La sua attenzione resta concentrata sulla discussione e le parole gli escono al ritmo di una mitragliatrice, nell'accento della periferia di Filadelfia in cui è cresciuto. Picchierà il pugno sul tavolo per enfatizzare ciò che dice o schioccherà le dita con tanta forza da darti l'idea che pungano.
Un lato della medaglia di questa benevola descrizione è che l'opinione pubblica ha visto un leader tronfio e totalmente privo di senso dell'umorismo, con la maturità emotiva di un bambino viziato.

Non conoscevamo ancora l'altro lato della medaglia. Solo negli anni seguenti sono cominciate a trapelare notizie su ciò che veramente significava lavorare per quell'uomo che aveva abbandonato la scuola e che nel giro di una notte era passato dall'essere un lacchè di Hubbard al diventare l'onnipotente zar della chiesa. Dobbiamo veramente stupirci che lavorare per lui sia un incubo? Sebbene il coperchio delle tendenze alla brutalità di Miscavige sia veramente saltato soltanto con "Il Rundown della Verità", l'epica serie di articoli del 2009 di Tobin e Childs, la sua vena sadica era già nota. In un'intervista del 1995 l'ex membro della Sea Org Stacy Brooks rimarcava che «la cattiveria [di Miscavige] e la sua crudeltà verso gli staff non assomiglia a nulla che io abbia mai sperimentato in vita mia... semplicemente adorava degradare i suoi sottoposti.»

Forse la descrizione più vivida della crudeltà di Miscavige è il famigerato gioco delle sedie descritto da Tobin e Childs, quando il leader rinchiuse nella Int Base una trentina di dirigenti con lo scopo dichiarato di organizzare un brainstorming da cui ricavare nuove idee per Scientology. Li costrinse a dormire per terra per settimane, potevano uscire soltanto per una breve doccia. Alla fine li accusò di essere dei nemici della chiesa e decise di fare il gioco delle sedie. Chi perdeva sarebbe stato espulso da Scientology e separato dalla famiglia. Al suono della Bohemian Rhapsody dei Queen's, i dirigenti di Scientology lottarono come bestie fino a notte fonda. Poi Miscavige cambiò idea e non mandò nessuno da nessuna parte.

Se si tiene a mente che gli scientologist [solo i membri della Sea Org - N.d.T.] vengono indottrinati praticamente dal primo giorno ad accettare l'abuso verbale come esito normale della loro illuminazione spirituale, si comincerà a capire quanto Miscavige debba essere intollerabile: se la prende con persone ormai rassegnate alla scarsità di cibo, al salario quasi inesistente, con alloggi privi della privacy più elementare, puniti come carcerati e continuamente bersagliati di insulti che riguardano tutte le vite del loro contratto da un miliardo di anni. Quando poi vi dicono che il loro boss è uno stronzo significa che è davvero stronzo! Ma lasciamo perdere per il momento i numerosi articoli che in anni recenti hanno ritratto David Miscavige come il re del terrore. C'è un altro Miscavige che mi ha sempre affascinato: il maestro di cerimonie.

I pochi sguardi che possiamo dare a questo elusivo leader religioso ci vengono dalle feste videoregistrate che lo vedono su un palco imponente, contornato da scenografie estremamente barocche, mentre tiene discorsi in uno stile più somigliante a quello di un presentatore di telequiz che non a un patriarca ecclesiastico.

Ho visto da poco un suo discorso tenuto a un incontro di quattro anni fa. Nel 2007 Miscavige tenne una delle performance più cruciali di tutta la sua carriera: aveva osato rivedere gli scritti sacri di L. Ron Hubbard ed ora doveva convincere il suo gregge di non aver commesso alcun sacrilegio e anche a metter mano al portafoglio per avere il privilegio di ricomprare quei libri, che già possedeva nelle vecchie edizioni. Seguendo alla lettera il testo del discorso senza però dar mostra di stare leggendo, la voce di Miscavige sembra un coltello spuntato. Con una strana scelta grammaticale e di dizione, comincia raccontando una storia di come tra la fine degli anni '40 e i primi anni '50 Hubbard si fosse fidato di anonimi "trascrittori" che avevano fatto un lavoro del tutto scadente (evidentemente Hubbard non si premurava di controllare il lavoro prima della pubblicazione dei suoi libri. Tratto strano per un autore ossessivo come era Ron.)

Con Tom Cruise e Katie Holmes che lo osannano dalla prima fila di una corposa platea, Miscavige comincia a parlare di Scienza della Sopravvivenza, pubblicato da Hubbard nel 1951. Spiega che il maggior problema di quel libro era un uso spropositato di punti e virgole introdotti non da Hubbard, ma da trascrittori o correttori incompetenti.

Punti e virgola? Vuoi dire che il vero problema di quel libro non è che Hubbard vuole convincere i suoi lettori che l'emozione umana può essere misurata grazie a una cosa chiamata "scala del tono", dove "tono 40" rappresenta il livello più alto ("serenità dell'essere") e 1.0 equivale a "paura"? (Hubbard dice poi che su quella scala gli omosessuali si trovano a livello 1.1, cioè su "ostilità nascosta"). Se è abbastanza strano che Hubbard sostenga che le persone sotto il punto 2.0 hanno l'alito cattivo e piedi e genitali puzzolenti, fa accapponare la pelle quando suggerisce che "l'improvvisa cancellazione di tutti gli individui" sotto 2.0 renderebbe il mondo un luogo migliore (e probabilmente anche meno maleodorante). No. Evidentemente il suggerimento di mettere in "quarantena" i puzzoni del mondo non è il problema di questo libro. Il suo problema è la punteggiatura, che ha richiesto una minuziosa revisione durata un anno, una nuova stampa e un nuovo e più appetibile packaging.

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Miscavige arriva alla battuta finale con un largo sorriso:

Sì, anche questo libro ora è perfetto. Quante sono le occorrenze imperfette di punteggiatura che si sono dovute correggere? Tenetevi forti. tremila ottocento venticinque.
Gli scientologist - come prevedibile - accolgono questo tonante annuncio con una standing ovation. Sono forse l'unica platea della storia ad essersi alzata per acclamare la sostituzione di punti e virgola con dei punti e delle virgole. Se la performance di Miscavige ha raccolto l'amorevole apprezzamento di Cruise e Holmes e delle migliaia di altri presenti quella sera, gli apporti dati alle sacre scritture di Hubbard potrebbero in realtà trasformarsi nel suo problema più grosso.

A un certo punto e nonostante la loro infinita credulità, anche gli scientologist veterani devono cominciare a chiedersi se la riscrittura multipla delle opere di Hubbard fatta da Miscavige non possa essere un tentativo di far cassa, chiedendo a persone abituate a pagare cifre esorbitanti per servizi spirituali e gadget di ogni tipo di acquistare su due piedi libri che già posseggono, o rifare costosi livelli formativi ora che sono stati rivisti. Fu proprio allora che Jason Beghe, un tempo uno degli scientologist più zelanti, uno che saliva a razzo sul "Ponte" e rappresentava un esempio ispirato per i membri della chiesa, iniziò il percorso di disillusione, fu quando gli fu improvvisamente richiesto di pagare decine di migliaia di dollari per ripercorrere materiali già studiati, solo perché i parassiti miscavigiani avevano trovato degli "errori" nel lavoro di Hubbard. Per Beghe fu uno shock da cui non si è ancora ripreso. Abbiamo prove sempre più evidenti che legioni di scientologist veterani stanno avendo gli stessi dubbi.

Il seguito di Scientology è in calo e in preda ai dubbi. Ci chiediamo se l'operato di Miscavige - fatto di messe in scena, scenografie faraoniche e stile da telequiz televisivo - possa essere realmente sufficiente per invertire la rotta.

A questo punto sembra che il leader della chiesa sia rimasto a corto di idee, a corto di pazienza e sempre più a corto di fedeli. Dati questi problemi, David Miscavige può dirsi orgoglioso? [gioco di parole tra "we stand tall" (siamo orgogliosi) e l'inno scientologico "we stand tall" del video riproposto - N.d.T.]

E io dove posso trovare una camicia come quella?

[I miei sentiti ringraziamenti a Scott Pilutik per l'aiuto esperto datomi per il questo articolo]



N. 1: L. Ron Hubbard

Possiamo già udire le urla di sdegno del crescente movimento indipendente per la scelta fatta nell'assegnare il numero uno di questa classifica al fondatore della chiesa, che negli anni 30 fu scrittore di pulp fiction e poi dilettante dell'occulto, bigamo, rinomato cantante, autore di Dianetics, fondatore di Scientology - il commodoro in persona Lafayette Ronald Hubbard.

Ma come è possibile, ci è stato chiesto, che un uomo morto da 25 anni possa ancora danneggiare il movimento che ha lasciato, quasi fosse ancora vivo? Non furono forse la prolifica produzione di Hubbard, il suo carisma e il suo acuto istinto che nell'estate del 1950 trasformarono una fugace moda di auto-aiuto in un'organizzazione religiosa che ha retto la prova dei decenni, che è ormai ramificata in tutto il globo? Anche se oggi la chiesa sta vivendo tempi grami, non è forse vero che il nuovo movimento indipendente sta salvando Hubbard, sta cercando di tornare ai suoi principi originari che nulla hanno a che spartire con la corruzione della Scientology ufficiale retta dal leader David Miscavige? Permettetemi di dire che si tratta di stupidaggini.

Se è vero che L. Ron Hubbard ha tanto dato alla Chiesa di Scientology, lo stesso uomo, paradossalmente, rappresenta la maggior minaccia al proseguo della sua esistenza. Come può essere? Proviamo a ragionare e cominciamo dai motivi più ovvi.

Chiunque abbia letto "Il volto nudo del messia" di Russell Miller, la biografia più accurata mai scritta su Hubbard, e l'abbia paragonata alla versione ufficiale della chiesa - ciò che il Professor Hugh Grant nel suo libro The Church of Scientology, A History of a New Religion ha definito "mitologia agiografica" - sa bene che Hubbard era prolifico nel raccontare bugie quanto lo era nello scrivere. Non c'era aspetto della sua vita che Hubbard non fosse pronto a romanzare per presentarsi come un eroe leggendario, a iniziare dalla sua infanzia.

Ad appena 4 anni - o forse a 6? - divenne fratello di sangue degli Indiani Piedi Neri del Montana (Uhm, no. Mai successo). Nel 1924, a 13 anni, divenne il più giovane Eagle Scout degli Stati Uniti (nel 1924 i Boy Scout non annotavano l'età degli Eagle Scout, per cui Hubbard non poteva sapere se era il più giovane). Ancora adolescente viaggiò estensivamente in Asia e discusse in profondità con i saggi e i santi del posto, in un'epoca in cui pochi occidentali erano riusciti a penetrare in quelle lontane lande (in realtà fece un paio di brevi viaggi lamentandosi dei "musi gialli" incontrati e dopo una visita successiva concluse che: «il problema della Cina è che qui ci sono troppi cinesi.» Al college, la George Washington University di Washington DC, il giovane Hubbard usò le sue esperienze di fisica nucleare per lanciarsi nell'esplorazione della mente (in realtà fece un solo corso di fisica atomica e fu bocciato. Se ne andò senza la laurea). Beh, del resto era troppo impegnato nell'attività di pilota di campagna, uno dei migliori del paese (in realtà aveva la licenza di volo solo per gli alianti, non per gli aerei a motore, e non rinnovò nemmeno quella perché era al verde). Durante la Seconda Guerra Mondiale comandò un vascello anti-sommergibile e affondò due sottomarini giapponesi al largo delle coste dell'Oregon (in realtà non affondò proprio nulla e perse il comando dopo aver aperto il fuoco contro alcune isole messicane durante un'esercitazione).

Durante la guerra fu gravemente ferito da una mitragliatrice rimanendo cieco e zoppo; fu dichiarato morto due volte. In cerca di cure per riprendersi da quelle ferite debilitanti, riuscì a guarirsi da solo e scoprì i concetti che in seguito sarebbero diventati Dianetics (purtroppo, invece, Hubbard soffriva di ulcera, non degli esiti del fuoco nemico. Anche i medici militari lo consideravano un rompiscatole).

Il problema di Scientology è che queste fantasiose leggende e relativi debunking non moriranno mai, resteranno sempre un rubinetto di verità che continuerà a gocciolare senza la possibilità di essere riparato. E poiché le fandonie biografiche di Hubbard sono parte integrante e inseparabile della storia stessa di Scientology e della sua immagine pubblica, la credibilità di Scientology e di Hubbard sono fuse insieme per sempre. Tutto ciò per Scientology non ha rappresentato sempre un problema - Hubbard costruì la sua biografia mitologica in un'epoca in cui i potenziali seguaci non riuscivano facilmente a controllare le sue grandiose leggende. Ma come chiunque sia in possesso di una connessione Internet sa, quei giorni per Scientology sono finiti, come lo sono i giorni in cui riusciva ad attirare nelle sue file persone brillanti e bene intenzionate.

L'incredibile farsa biografica di Hubbard non è l'unico imbarazzo di cui Scientology non riesce a liberarsi. Hubbard scrisse anche migliaia di direttive, molte delle quali sono arrivate a determinare la percezione esterna che si ha di Scientology. Disconnessione, fair game, l'etichettatura sprezzante e discriminatoria di "SP" e "wog", il rovistare negli armadi dei presunti nemici in cerca di scheletri per ridurli al silenzio, i "pacchi di dead agenting" [pamphlet diffamatori], oppure paragonare la critica a Scientology con il crimine e ancora l'ostilità verso l'omosessualità, il giornalismo, la psichiatria e così via. Non è stato David Miscavige a scrivere quelle direttive (anche se ha fatto un lavoro dannatamente buono nell'implementarle): esse sono interamente un prodotto della mente paranoica e megalomane di Hubbard e, come tali, sono parte integrante del lascito permanente di Scientology.

Volete riabilitare L. Ron Hubbard per le nuove generazioni? Allora dovrete gestire quella voluminosa raccolta di enunciati che ritraggono un relitto paranoico di un'altra era. Ecco alcuni enunciati che Hubbard ha appeso per sempre al collo di Scientology:

  • L'unico modo in cui potere controllare il prossimo è mentirgli;
  • Quando qualcuno si iscrive si è unito a noi per la durata dell'universo - non permettete mai un approccio a mente aperta... se si sono iscritti sono a bordo, e se sono a bordo lo sono alle stesse condizioni del resto di noi - vincere o morire nel tentativo;
  • Esiste un solo rimedio alla criminalità - sbarazzarsi degli strizzacervelli. Sono loro che la provocano!;
  • Una vera Persona Soppressiva o gruppo non ha diritti di alcun tipo e le azioni intraprese contro di loro non sono punibili;
  • Se qualcuno, o qualcosa o un gruppo ci attaccano su qualche punto vulnerabile, cercate sempre o costruite contro di lui sufficiente minaccia da farlo implorare per la pace;
  • NEMICO: ordine SP. Bersaglio libero. Può essere privato della proprietà o danneggiato con ogni mezzo da qualunque scientologist senza che egli venga disciplinato. Può essere imbrogliato, querelato, gli si può mentire, può essere distrutto;
  • FATE SOLDI, FATE PIU' SOLDI. FATE SI' CHE GLI ALTRI PRODUCANO IN MODO DA FARE PIU' SOLDI.

Grazie, commodoro.

E ora veniamo ai motivi meno ovvi per cui il lascito hubbardiano ha condannato Scientology.

Come sostiene il Prof. Urban, Hubbard non incarnava il tipo di leader religioso a cui siamo abituati, ma era piuttosto «un imprenditore e un bricoleur spirituale», vale a dire che, consapevolmente o meno, per costruire la sua Scientology sintetizzò un'ampia gamma di idee altrui da Freud al buddismo, fino a Anton La Vey. Hubbard possedeva però un dono: aveva un'acuta comprensione del polso del paese e fu capace di costruire, impacchettare e re-impacchettare Scientology secondo i bisogni che percepiva nella maggioranza della sua platea di riferimento, basandosi sull'atteggiamento prevalente dell'epoca.

Ma un tale approccio ha lasciato Scientology vulnerabile all'inevitabile mutare dei tempi, poiché non ha attrezzato il movimento di meccanismi per modificarsi (a differenza, per esempio, della Costituzione americana) o per risorgere dalle sue ceneri. Di conseguenza gli scritti di Hubbard - in particolare le incursioni nella pseudoscienza e nella paranoia da Guerra Fredda - diventeranno sempre più imbarazzanti e fuori dal tempo. Mentre per le religioni maggioritarie vecchie di secoli disfarsi del passato e adattarsi ai tempi nuovi non è stato un grosso problema, Scientology affronta la sfida di doversi confrontare con la vasta produzione dottrinale hubbardiana, molta della quale lo vede come manager minuzioso e dittatoriale di un'epoca ormai remota. E sì, c'è ancora quella fastidiosa questione di Internet che ricorda a tutti quanto Hubbard avesse fantasticamente torto su moltissime cose (come le radiazioni, la fisica nucleare, gli immaginari complotti anti-Scientology ordini da gruppi come SMERSH e Tenyaka Memorial).

Forse il motivo principale per cui ad ogni anno che passa Hubbard continuerà ad affondare lentamente la sua stessa nave è il mandato secondo cui la sopravvivenza di Scientology deve essere il principio centrale, fondante, la sua stessa linea guida, rendendo Scientology nient'altro che un guscio protettivo per preservare il genio dell'immodificabile opera di Hubbard. Jon Atack scrisse che l'esistenza della direttiva Mantenere Scientology in funzione serviva «per inculcare reverenza a Hubbard in quanto "Sorgente" di Scientology e per mostrare il ruolo cruciale della missione di Scientology sulla Terra.» O, come disse Tom Cruise in modo meno profondo, «È proprio KSW ["Mantenere Scientology in Funzione"] ... Gente, quella direttiva ha centrato il punto! È precisamente quello.» Forse, ripensandoci, la descrizione di Cruise è più profonda. Dopo tutto, Scientology ha sempre riverito il successo del proprio successo, lodato l'importanza della sua importanza - chi meglio di Cruise poteva meglio illustrare la pienezza della sua logica circolare?

Rendendo Scientology la cosa più importante di Scientology, Hubbard ha fatto sì che gli scientologist diventassero dei subordinati alla propria religione e ha reso il fondamentalismo una norma, non un'eccezione. Se è vero che non tutti gli scientologist si attengono alla regola "il fine giustifica i mezzi", la storia di Scientology è zeppa di scientologist pericolosamente fanatici sotto la guida di Hubbard. Che si tratti di scrivere false lettere minatorie per far incriminare la giornalista Paulette Cooper, di inscenare una falsa omissione di soccorso per incastrare l'allora sindaco di Clearwater Gabe Cazares o di infiltrare l'IRS, gli scientologist hanno ripetutamente mostrato una incrollabile disponibilità a ignorare leggi e i confini etici pur di proteggere o avvantaggiare Scientology.

Hubbard non ha creato principi istituzionali atti a impedire o a scoraggiare comportamenti illeciti qualora Scientology venga minacciata. Non ci sono asterischi alla fine della direttiva Mantenere Scientology in funzione e sì - quella direttiva può essere interpretata in modi più benevoli - ma è molto facile interpretarla come una giustificazione per ciò che si fa in difesa di Scientology.

La maggioranza degli scientologist - per lo meno del pubblico scientologist - può permettersi di seguire Scientology a tempo perso e godere del lusso di considerarla quella terapia di auto-aiuto originariamente delineata da Hubbard. Al centro del suo nucleo esecutivo, però, Scientology ha visto lo svolgersi di una partita crudele e spietata di giochi di potere. L'ascesa di David Miscavige al trono aziendale di Scientology non fu esplicitamente ordinata da Hubbard ma non è avvenuta per caso: Miscavige ha semplicemente giocato il Gioco meglio degli altri.

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Il che ci porta al motivo finale per cui Hubbard ha esplosivamente intrappolato Scientology. Nonostante sia forse stato il più prolifico scrittore della storia americana, per qualche motivo Hubbard non ha trovato il tempo per meditare e riflettere su come i futuri leader di Scientology dovevano essere valutati e scelti. Fino ad ora la questione si è posta una volta soltanto e il suo esito è stato un colpo di mano che ha visto la misteriosa riscrittura di ultime volontà e testamento di Hubbard il giorno prima della sua morte; Pat Broeker esautorato come esecutore testamentario e sostituito da Norman Starkey, fedele a Miscavige, il quale contribuì a costituire il veicolo corporativo di cui Miscavige si è ben presto impossessato in veste di "Presidente del Consiglio". La prossima successione sarà un altrettanto sordido e machiavellico tiro mancino aperto a tutti? Sembra proprio di sì perché non si possono fare aggiunte all'antologia lasciata da Hubbard. È stato lui a volere che così fosse. Ed ecco perché, in ultima analisi, è Hubbard - non Miscavige - il maggior responsabile del crollo definitivo di Scientology, perché si è assicurato che solo i David Miscavige di questo mondo potranno governare l'impero aziendale di Scientology... e lo governeranno fino al disastro.

AGGIORNAMENTO: Marty Rathbun ha postato sul suo blog un'affascinante replica a questo articolo. [Qui in traduzione italiana a cura dell'Indipendologo] Vi prego di leggerla. Credo si tratti di una replica molto interessante che aiuterà a comprendere meglio il movimento Scientology indipendente. Tony Ortega.

[I miei sentiti ringraziamenti a Scott Pilutik per l'aiuto esperto datomi per il questo articolo]

 
 
 
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