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Perché gli scientologist accettano la storia di Xenu?

Si tratta di indottrinamento o di esperienze ritenute reali? Quante vite precedenti sperimentano gli scientologist?

Di © Tony Ortega, The Village Voice, 21 luglio 2012.

© Traduzione di Simonetta Po, ottobre 2015

Perché gli scientologist accettano la storia di Xenu?

Scrivo di Scientology ormai da 17 anni e in questo lasso di tempo c'è una domanda che si è ripresentata più volte. Perché quando gli scientologist sono nel movimento da un tempo sufficiente per raggiungere il leggendario materiale di “Thetan Operante Livello III” – quella roba sul governatore galattico affrontata in un episodio di South Park del 2005 – non scoppiano in una sonora risata e alzano i tacchi? Tom Cruise, John Travolta e migliaia di altri scientologist hanno superato l'opera spaziale di OT III (Cruise, per esempio, ha proseguito fino a OT VII) e per qualche ragione hanno accettato la storia di Xenu senza guardarsi indietro.

Quando mi hanno fatto quella domanda avevo una risposta pronta messa assieme dopo aver parlato con molti ex scientologist che mi avevano raccontato la loro esperienza. Ma ora mi sono accorto che la risposta che davo era sbagliata. Il motivo per cui gli scientologist accettano la storia di Xenu e degli esseri alieni disincarnati che infestano questa terra è in realtà molto più semplice e strabiliante di quanto mi fossi mai reso conto.

In passato gli scientologist mi avevano convinto che il loro lungo e graduale indottrinamento era così insidioso, e le loro capacità critiche così erose, da accettare qualsiasi cosa, una volta ottenuta l'autorizzazione a leggere la strana storia di OT III di Hubbard – con un governatore galattico che risolve i problemi di sovrappopolamento portando miliardi di anime aliene disincarnate su questo pianeta, 75 milioni di anni fa.

Per esempio, ricordo che Jason Beghe mi disse che le altre religioni hanno angeli e demoni, perciò perché una storia di spiriti alieni provenienti da un altro sistema solare dovrebbe essere così difficile da credere? Capii che cosa mi voleva dire, ma dopo aver speso così tanti soldi e tempo – per raggiungere OT III servono centinaia di migliaia di dollari e diversi anni di dedizione – per gli scientologist non era uno shock scoprire di che cosa trattava in realtà la loro religione?

Alcuni ex membri della chiesa ammettono di avere avuto reazioni negative alla storia di Xenu, ma quando ne vennero a conoscenza avevano ormai investito in Scientology una parte così consistente della loro vita da non volersene andare, almeno non a quel punto.

Poi di recente mi sono reso conto del percorso dei membri della chiesa prima di arrivare a OT III.

Qualche settimana fa ho intervistato un certo Dani Lemberger. Dani mi ha fatto capire meglio di chiunque altro la “traccia intera” e l'auditing. (Nell'auditing, l'assistenza spirituale Scientology, il soggetto è collegato ai sensori di un e-meter mentre un auditor pone le domande ordinate da Hubbard, incoraggiandolo a ricordare eventi sempre più precedenti. Lo scopo è ricordare e disinnescare memorie traumatiche accadute nelle vite precedenti e aiutare a procedere verso lo “stato di clear”. Nel farlo si acquisirebbe conoscenza della “traccia intera”, dell'esistenza in quanto spirito immortale, o “thetan”).

Per il mio articolo su Dani e la sua Missione in Israele che si è staccata dalla chiesa ufficiale ho intervistato Lemberger per ore. Sono rimasto seduto, ipnotizzato, mentre mi raccontava del suo auditing sulla traccia intera, quando si vedeva alla guida di gruppi milioni di anni fa, vita dopo vita, su altri pianeti. Nel corso degli eoni, mi raccontò, aveva vissuto vite durante le quali aveva avuto la tendenza a farsi tagliare la testa quando il suo popolo si ribellava. Dani era serio (ed è anche un imprenditore di successo, ha un master in amministrazione aziendale e si descrive come uno “scettico”).

Lemberger mi ha fatto capire una cosa molto fondamentale di Scientology che, per qualche motivo, mai prima d'ora si era sedimentata. Ed è che...

Il motivo per cui gli scientologist accettano la bizzarra storia di Xenu è che, quando arrivano a OT3, hanno già “ricordato” durante l'auditing le loro stravaganti storie fantascientifiche sulla “traccia intera”, magari per diversi anni.

Che motivo ci sarebbe allora di dubitare della favola di Hubbard sul genocidio di massa alieno di 75 milioni di anni fa, quando ci si è “visti” come delle specie di Buck Rogers che combattono i nemici e si portano a letto gentili donzelle, da un angolo all'altro della galassia?

Con questa nuova consapevolezza ho ricontattato alcune delle mie fonti ex-Scientology e ho chiesto: non è che hai dimenticato di raccontarmi le tue avventure da Star Wars?

Sono stati parecchi quelli che mi hanno risposto che sì, a volte anche ex-scientologist usciti da molto tempo possono essere riluttanti a discutere le cose stravaganti “ricordate” nel loro auditing. Ma ho insistito: raccontami le tue avventure di millenni fa.

«Ho fatto saltare in aria una diga che ha distrutto un terzo delle città a valle. È successo 300 milioni di anni fa, anno più anno meno, ma al tuo auditor diresti qualcosa come “346.767.8213 anni fa”. Mi pare che successe su un qualche pianeta che cominciava con la lettera V», mi ha detto ridendo Chuck Beatty, consapevole di quanto ridicolo possa sembrare.

Anche dopo aver spiegato il senso della domanda mi ci è voluto un po' per avere una risposta da Chuck che, come tutti vi confermeranno, è una delle fonti di informazioni su Scientology più loquaci e cordiali del mondo.

Con Tiziano Lugli è successa la stessa cosa. Mi ha parlato a lungo del suo auditing e di come ha progredito sul livelli OT. Ma ho dovuto fargli pressione per farmi raccontare, alla fine, uno dei suoi episodi della traccia intera...

«È stato 250.000 anni fa su un'astronave, raduno tutta questa gente da questi pianeti e inculco loro delle immagini mentali e poi le scaravento sulla terra, un pianeta-prigione», mi ha raccontato Lugli. «Ero il tizio al comando, sono responsabile di questo pianeta-prigione. La sensazione di tutta quella responsabilità e di quello che ho passato mi ha fatto dare di matto per un anno.»

Ed è proprio quello lo scopo di “ricordare” cose del genere – gli scientologist credono che se riescono a ricordare e “maneggiare” cose accadute loro eoni fa, allora riusciranno a risolvere tutti i problemi che si presentano nella loro vita di oggi.

«Alla fine della seduta ti senti invincibile», mi ha detto Lugli. «Hai costruito e distrutto pianeti. Dopo aver vissuto quelle sensazioni torni alla vita normale e ti senti come la persona più potente in circolazione, perché hai viaggiato attraverso il tempo e lo spazio.»

Marc Headley mi ha fatto notare che se hai quel tipo di esperienze, allora la storia di Hubbard su un governatore galattico non è per nulla sorprendente.

«Ok, c'è questo governatore galattico di nome Xenu. Sai che roba. Non è di sicuro la cosa più folle che sentirai dire mentre spendi trecentomila dollari», mi ha detto riferendosi alla cifra che negli anni bisogna pagare per arrivare a OT3. Ai livelli superiori quel tipo di consulenza arriva a costare mille dollari l'ora. Ma, come tutti mi hanno riferito, durante il viaggio che li porta a OT3 non tutti hanno quegli strabilianti “ricordi”.

Amy Scobee, per esempio, mi ha raccontato una storia tutto sommato banale, si era vista in una scena di un paio di secoli fa (storia che sebbene fosse abbastanza scialba, mi ha chiesto di non riferire). Altri ricordi su cui lavorò erano praticamente contemporanei. Amy non ha avuto le esperienze fantascientifiche raccontate da altri. Così le ho chiesto che cosa pensò quando arrivò a OT3.

«Mi chiesi se fosse vero», mi ha risposto. Ma quando fece le routine di auditing previste dal livello, la lancetta dell'e-meter sembrava indicare che quanto il materiale proponeva – che le anime disincarnate degli alieni le aleggiavano intorno – venisse confermato. «È strano. Non so che dire. Non mi sembrava di stare attraversando quell'episodio, ma la lancetta si muoveva perciò dovetti presumere che qualcuno lo stesse facendo».

Ho chiamato anche Jefferson Hawkins, che ho sempre considerato essere uno dei più equilibrati e acuti tra gli ex scientologist che hanno raccontato le proprie esperienze. Appena gli ho spiegato il motivo della mia telefonata è scoppiato a ridere.

«Come tutti, anche io ho “percorso” un sacco di quella roba. La gente non ne vuole parlare perché una volta usciti sembra tutta una grande stupidaggine. Ma quando lo vivi è molto reale», mi ha risposto.

E i ricordi dell'auditing della “traccia intera” di Jeff? «Ero un navigatore su un'astronave che aveva questo sistema di navigazione molto complesso di cui ero responsabile, e potevo descriverlo nel dettaglio», mi ha risposto. «Era tutto molto vivido. Potevo vedere l'equipaggiamento e potevo descriverlo».

Mi fa presente che Hubbard aveva suggerito quel tipo di storie sia nei suoi libri sia nelle conferenze, dove aveva parlato di ondate di “forze di invasione” che avevano colonizzato il sistema solare. «Da ragazzino ero un vero appassionato di fantascienza e l'idea che tutta quella roba fosse veramente successa milioni di anni fa... era folle, ma in senso buono», ha aggiunto.

Perciò durante le sedute di auditing questi scientologist avevano “ricordato” cose davvero strabilianti. Ma c'era un ma. Non dovevano parlarne con gli altri membri della chiesa.

Lugli mi ha descritto la scena: «Andavi al ristorante del Sancastle Hotel di Flag [la mecca spirituale Scientology di Clearwater, Florida] e c'era tutta questa gente appena uscita dalla seduta che raccontava cose del tipo “Accidenti, mi ha davvero ripulito! Non ho mai maneggiato tanta carica in una sola seduta!”, ma non potevi dire che cosa ti era veramente successo.»

Però mi hanno detto che a volte succedeva che la gente violasse le regole e si lasciasse scappare dei segreti sulle vite precedenti. Alcuni non riuscivano proprio a trattenersi.

«Era una questione di status», mi ha spiegato Hawkins. «ho conosciuto quattro o cinque scientologist che mi hanno raccontato in confidenza di essere stati Gesù Cristo». Ha ricordato che negli anni '80 «per un po' ci fu questa moda che tutti ricordavano di essere stati dei nazisti della Seconda Guerra Mondiale, ecco perché nella vita presente erano così malmessi. Ecco perché dovevano essere così attivi in Scientology, per espiare ciò che avevano fatto nella vita precedente.»

Gli ho fatto presente che sembrava esserci un'altra questione di status – quanto più eri un bravo scientologist, tanto più riuscivi ad andare indietro sulla traccia intera, recuperare episodi e “maneggiarli”. Hubbard stesso sembrava promuovere l'idea che se i suoi seguaci riuscivano a viaggiare indietro nel tempo di centinaia di milioni di anni, lui era così avanzato da poter tornare indietro bilioni di anni. (Gli astronomi ci dicono che l'Universo ha solo 14 miliardi di anni circa, ma Hubbard non si faceva fermare da queste cose).

Hubbard disse di aver visitato il Paradiso 43 bilioni di anni fa, e poi di nuovo un bilione di anni dopo. Come abbiamo sottolineato (e Beatty ci ha riconosciuto il merito di essere stati i primi a farlo), alla morte di Hubbard Pat Broeker, nell'annunciare che il Fondatore aveva semplicemente lasciato il corpo per proseguire la sua ricerca su un altro livello, mostrò alla platea un numero di 347 cifre.

Quel numero, disse Broeker ai presenti, rappresentavano in anni il punto più indietro sulla traccia intera che Hubbard era riuscito a raggiungere nell'ultimo periodo della sua vita. Abbiamo fatto un po' di calcoli ed ecco che cosa rappresenta quel numero:

24 miliardi di bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni bilioni di anni. Bel viaggio, non c'è che dire.

Perciò capite anche voi che 75 milioni di anni fa non è quella gran cosa e Xenu, con il suo problema di sovrappopolamento alieno, non impressionerà lo scientologist medio, gran viaggiatore nello spazio.

Un giorno mi piacerebbe ascoltare i racconti della traccia intera di Tom Cruise. Devono essere notevoli.

Aggiornamento: Questa mattina sto partecipando a un incontro di ex scientologist e quando l'ho incontrato, Roger Weller mi ha detto: «Avrei tanto voluto che chiedessi a me le mie storie della traccia intera!» Beh Roger, posso sempre fare un'aggiunta al mio articolo.

Ho già scritto di Weller in passato – fu lui a raccontarmi che cos'era Scientology negli esaltanti anni '60 al Greenwich Village. Proprio adesso indossa una maglietta con una foto che lo ritrae assieme a Mick Jagger, a cui aveva dato un libro di Hubbard. Sotto la foto c'è scritto: “Io e Mick mentre fumiamo Dianetics, LA, 1972”.

Ho chiesto a Roger come fu il suo auditing delle vite precedenti.

«Ebbi questo episodio in cui ero molto afflitto», mi ha raccontato. Anche se la seduta di auditing ebbe luogo nel 1968, il suo ricordo è molto vivido. «Ero su questo pianeta e sulla spiaggia c'era questa bellissima bionda». Dai presenti si è alzata una risatina. Roger ha sorriso, aggiungendo che però per lui era un ricordo davvero triste. «Lavoravo per il governo, viaggiavo sulle astronavi. Arrivai su questo pianeta che sapevo sarebbe stato eliminato. Non potevo avvisare nessuno perché lavoravo per il governo. L'eliminazione sarebbe avvenuta nel giro di un mese perciò riuscii a partire, e mi restò il ricordo di quella bella bionda sulla spiaggia che stavo tradendo.»

Gli ho chiesto quando pensava che fosse successo. Mi ha risposto qualche milione di anni fa, ma non riusciva a essere più preciso. «Quando non si riusciva a definire con precisione il momento del ricordo, si indicava con il dito. Ricordo di aver indicato un punto della stanza. Per me fu assolutamente reale. Ma era sconclusionato. Ecco com'è l'auditing, è frammentario. Piansi per un'ora».

Ho ringraziato Roger per il suo racconto. Se qui al raduno trovo qualcun altro disposto a dirci qualcosa, ve lo farò sapere...

Ho appena parlato con Dan Garvin, che è stato in Scientology per 25 anni (di cui 10 in OSA) e se ne andò nel 1991. Ecco che cosa mi ha raccontato della sua esperienza sulla traccia intera:

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«Accadde alcuni bilioni di anni fa, prima che l'universo a noi noto avesse la forma attuale. Qualcuno aveva fatto un pianeta – non mi piaceva oppure ero invidioso, oppure l'aveva fatto meglio di me e volevo farne uno tutto mio. Così feci esplodere l'altro pianeta. Avevo trovato una tecnologia, una specie di super bomba atomica.» Ha aggiunto che non fece personalmente esplodere la bomba, ma la lasciò sul pianeta di cui voleva sbarazzarsi così che qualcun altro vi inciampasse.

Dan mi ha detto che era parecchio insolito che qualcuno facesse domande di questo tipo. Gli ho risposto che io stesso mi ero sorpreso di quanto mi ci fosse voluto prima di fare domande sulle esperienze sulla traccia intera. Per qualche motivo non è qualcosa di cui si parla spesso, nemmeno tra ex scientologist.

Claire Swazey mi ha raccontato un suo episodio: era il 1976, aveva 19 anni e poco tempo dopo sarebbe diventata staff della missione di Albany. Stava aiutando un altro scientologist a fare “self analisi” (una forma leggere di auditing) quando il tizio era entrato nella “traccia intera”.

Claire mi ha detto che lei personalmente non aveva mai avuto auditing fantascientifico, ma mentre lo stava audendo, il ragazzo aveva cominciato a parlare di astronavi. «Era su una nave spaziale e guardava giù sul pianeta sottostante dove si stava verificando una grande carneficina, tutta questa gente che si ammazzava a vicenda con pistole a raggi.»

Le ho chiesto che cosa avesse pensato in quel momento. «Ricordo che dovetti mantenere il mio “hat” di auditor e non mostrare alcuna sorpresa, lo incoraggiai a dire qualsiasi cosa desiderasse. Ma forse ho pensato “porca zozza!”».


Quanta attendibilità hanno i ricordi di "vite precedenti"?

Di © Jon Atack, The Bunker, 25 ottobre 2015. © Traduzione di Simonetta Po, ottobre 2015

Ci capita raramente di fare domande agli ex scientologist sulle loro esperienze con la terapia delle vite precedenti (quando ci abbiamo provato i risultati sono stati molto interessanti). Siamo felici che Jon abbia risollevato l'argomento, sentiamo che cosa ha da dirci.

JON:Quando ebbi la mia prima esperienza di “vite precedenti” ero in Scientology da pochi mesi. Il Codice dell'Auditor ci dice che non dobbiamo mai “valutare per il preclear”, ma avevo letto abbastanza materiale di Hubbard da sapere esattamente che cosa aspettarmi.

Permettetemi questa digressione: per applicare il principio "mai valutare per il preclear" gli auditor dovrebbero lavorare solo con “preclear” totalmente all'oscuro delle parole engram, secondari, lock, facsimili di servizio, rotture di affinità e tutto l'armamentario dell'Hubbard-linguaggio. Viceversa, i neofiti sono immersi nelle valutazioni hubbardiane fin dal giorno zero, e io non facevo eccezione.

Naturalmente, OT III viola totalmente la regola della valutazione di cui sopra. Infatti ci dà la descrizione dei presunti eventi, oltre alla data e al luogo. E si dà anche il caso, come sottolineò il mio amico Peter Forde una ventina di anni fa, che all'epoca quei luoghi nemmeno esistessero – né le Hawaii, né le Canarie. Hubbard diede poi una data sbagliata anche per la “grande estinzione”. Perdonate i miei sofismi, ma non va dimenticato che secondo Hubbard la verità è “tempo, luogo, forma, evento esatti”.

Fu durante una seduta di “self analisi” che mi ritrovai a vagare assieme a un mulo nella calura del deserto. Mi sembrava di essere da qualche parte in Israele o Palestina verso l'epoca di Cristo. Ricordo che sudavo per il gran caldo. A differenza di molti preclear, però, non sentivo di far parte della leggenda di Gesù. Forse nella prossima vita...

Sono stato un vero credente per nove anni. Anche se avevo letto articoli critici di Scientology e parlato con persone ostili, nulla aveva scosso la mia fede. Anche dopo essermene andato e aver scoperto nelle stesse affermazioni contraddittorie di Hubbard l'incontestabile realtà dei suoi inganni, prima di abbandonare la “Tech” tenni duro per diverse settimane.

Fu uno dei periodi più liberatori della mia vita. Non dovevo più conformare il mio pensiero ai dogmi spesso conflittuali di Ron Hubbard. Potevo di nuovo affermare che l'elemento più importante della vita è la compassione, non il flusso di cassa (la “politica di governo di Scientology”, nelle parole di Hubbard). Dopo anni di conformità alle idee di Hubbard, trovai l'auto-determinazione. Da allora mi sono goduto la mia personale ed eccentrica visione dell'universo e ho dimostrato di saper cambiare idea ogni volta che le prove contro le mie credenze erano schiaccianti.

In quei nove anni ho ricevuto incredibilmente poco auditing. Una donna molto facoltosa mi raccontò di essersi chiesta come mai a lei occorreva molto più tempo che agli altri per finire ogni livello. Dopo aver speso un milione di sterline (sì, un milione di sterline) si era resa conto che il motivo era semplice: aveva molti soldi.

La mia relativa povertà significò raggiungere le vette di OTV in decine di ore invece che in centinaia, anche se il processo richiese quasi nove anni. Persino il mio OT III durò appena tre pomeriggi. Sento già i cinici mormorare la parola “raffazzonato”, ma ebbi gli auditor migliori sulla piazza e la cartella di etica più sottile di tutta Scientology. E il mio ago era quasi sempre libero.

Quando terminai avevo dei “ricordi” molto nitidi che però assomigliavano più a dei film dell'orrore che a una terapia, e cercavo disperatamente di scoprire il motivo per cui i miei super-poteri non si manifestavano. A quel tempo avevo dato già sufficiente auditing per farmi domande sull'adeguatezza dei ricordi dei miei preclear.

Per esempio, c'era una donna che incespicava sulle parole di base in tutte le sedute. Non riusciva ad afferrare il concetto di preposizione o congiunzione, così a ogni occasione chiarivamo scrupolosamente le parole “di” e “e”. Dopo una settimana attestò di essere una “super letterata”, evitando così ulteriori chiarimenti di parole. Quando espressi le mie preoccupazioni, il "supervisore del caso" mi mostrò un bollettino in cui Hubbard insisteva che si doveva permettere alle persone di attestare qualsiasi cosa desiderassero attestare.

Ho audito persone che riuscivano a ricordare gli eccitanti dettagli delle battaglie spaziali combattute trilioni di anni prima, ma che non riuscivano a dirmi che cosa avevano mangiato il giorno prima a colazione. Ho una memoria superiore alla media perciò mi riusciva più facile notare i limiti altrui. Ho dato Auditing di Metodo Uno ma nessuno ha recuperato l'istruzione del passato, nonostante le promesse di Hubbard. La capacità di ricordare degli scientologist non era migliore di quella degli altri, ma sostenevamo di essere in grado di ricordare le vite precedenti.

Le "vite precedenti" sono un'altra cosa che Hubbard prese a prestito da Aleister Crowley, che preferiva quel termine a “reincarnazione” o “trasmigrazione delle anime”. Nel 1951 in Scienza della Sopravvivenza Hubbard affermò piuttosto ipocritamente che erano stati altri ad avere ricordi precedenti il concepimento (ricordate il “sogno spermatico”?). Finse che non era una idea sua, come fece anche per la creazione di una religione.

La decisione di dedicarsi alle vite precedenti spaccò la comunità dianetica. Per esempio, A.E. Van Vogt, che per Dianetics aveva abbandonato la sua illustre carriera di vero “golden boy” della fantascienza, rifiutò di crederci e continuò a praticare l'auditing di “questa vita” per il resto dei suoi giorni.

Hubbard sosteneva di essere uno scienziato – anche se era stato sospeso dall'università per scarso profitto. Non si avvicinava a un “fisico nucleare” neanche con un fervido sforzo di immaginazione (pare avesse adottato il titolo dal suo ex sostenitore John Campbell Jr.). Contrariamente alle sue affermazioni, non era un ingegnere civile e nemmeno un matematico (lo ammise nella conferenza del 1950 intitolata Introduction to Dianetics). E nella formulazione di Scientology c'è veramente poco di “scientifico”.

Le vite precedenti furono inserite perché Hubbard, da devoto crowleyiano quale era, ci credeva già da diversi anni prima di aggiungerle al suo fiorente sistema. I suoi due tentativi di convalidarle furono tristemente inadeguati. Il primo fu il libro Hai vissuto prima di questa vita?, una semplice serie di aneddoti forniti dai credenti durante l'auditing. Giusto per la cronaca, uno di quei preclear era Cyril Vosper, che in seguito raccontò le sue esperienze in The Mindbenders (qui in italiano). Dopo aver lasciato Scientology Cyril continuò a lungo a credere alle vite precedenti, anche se non perse più tempo a cercare di esplorarle.

In Hai vissuto prima di questa vita? ci sono parecchi episodi divertenti, compresa la seduta di Ray Kemp, riportata come “Caso N. 4”. Kemp era un marinaio mercantile che compilò l'Oxford Capacity Analysis e diventò “Dottore di Scientology” (un riconoscimento che Hubbard dava per “importanti contributi” prima di decidere che nessuno ne aveva mai apportati, solo lui lo aveva fatto).

Kemp riferì un episodio svoltosi «nove periodi galattici fa» in cui «ero un maschio, figlio di genitori spaziali; devo aver avuto due o tre madri, [con Scientology tutto è possibile] che morirono o forse furono uccise. Già all’età di cinque anni facevo la posta ai bordelli.» Ho detto che faceva il marinaio mercantile, ma anche così mi sembra un tantinello precoce. Continua dicendo di avere ucciso suo padre e si lamenta dell'omosessualità praticata dagli equipaggi spaziali. Dopo avere ucciso il capitano, fu mandato alla «macchina a raggi che serviva a disintegrare i corpi» e i suoi resti spediti via in una «bara spaziale». Roba entusiasmante, forse, ma nulla che si rifaccia a prove verificabili. L'astronomo Patrick Moore canzonò amabilmente il libro sui quotidiani di East Grinstead.

Il secondo tentativo di convalida delle vite precedenti fu fatto in Mission into Time, il tentativo fallito di scoprire i tesori che Hubbard aveva sepolto nelle sue vite precedenti. Hana Whitfield fu il capitano della spedizione e altrove ha smentito tutte le affermazioni di successo. Imprese di questo genere non sono scienza, sono sciacquatura di piatti. A dire il vero, io in tali sciocchezze non ci sciacquerei nemmeno i piatti.

È abbastanza semplice: tutti gli OT di Scientology dovrebbero essere in grado di indicarci tesori e splendori sepolti. In realtà c'è stata qualche interessante esplorazione delle vite precedenti – tra le più convincenti, Noi siamo un altro dello psichiatra Arthur Guirdham – nessuna delle quali però ad opera di scientologist. Per quanto mi riguarda ho smesso di crederci molto tempo fa, sono diventato scettico per tutto ciò in cui non ho davvero bisogno di credere, vite precedenti comprese.

Quando lasciai Scientology non credevo più che i miei ricordi di vite precedenti fossero necessariamente veri. Cominciai a parlare con sempre più ex membri, appresi dell'esistenza della Sindrome della Falsa Memoria e il grosso dei ricordi recuperati in auditing sono falsi. Troppo spesso il preclear racconta semplicemente la prima cosa che gli viene in mente, il tutto guidato dall'e-meter – un apparecchio notoriamente fallace. Mancando controlli esterni, i preclear possono sviluppare le loro visioni a volontà.

Il lavoro di ricerca e traduzione di questo e dei numerosi articoli collegati ha comportato decine di ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

Qualche anno dopo aver lasciato Scientology lessi le opere di Elizabeth Loftus e mi imbattei in Making Monsters di Ofshe e Waters. Negli anni '80, sia negli USA che in Gran Bretagna si assistette a un'esplosione di “ricordi recuperati”. Qui nel Regno Unito molti bambini furono allontanati dai genitori nel timore di abusi satanici. Nessuno dei casi si dimostrò affidabile, non un singolo caso. è probabile che alcuni dei bambini portati via dalle loro case accoglienti sia cresciuto traumatizzato, non dai suoi genitori, ma da assistenti sociali creduloni.

Negli Stati Uniti, degli adulti iniziarono a far causa ai propri genitori per presunti abusi sessuali subiti durante l'infanzia. Le accuse provenivano in larga misura da “ricordi recuperati”.

Mentre è possibile che alcuni ricordi possano venire “repressi”, sembra molto piùÈ probabile che chi ha subito abusi avrà almeno qualche ricordo di quell'abuso. I pazienti del “ricordo recuperato” di solito cominciano a presentare problemi verso i trent'anni e dei “terapeuti” passano anni a recuperargli i ricordi.

Lawrence Wright, autore di Going Clear (ora anche in italiano) ha scritto di ricordi recuperati nel suo Remembering Satan. L'agente di polizia Paul Ingram era stato accusato dalle sue due figlie di centinaia di episodi di abuso sessuale. Nessuna delle due avvalorò mai un solo singolo episodio descritto dall'altra, anche se per tutta l'infanzia avevano condiviso la stessa stanza. Lo psicologo Richard Ofshe lavorò come consulente del caso e offrì a Paul Ingram il racconto inventato secondo cui anche suo figlio accusava il padre di abuso. Così come aveva fatto per le figlie, Ingram sostenne di non avere ricordo dell'abuso, ma si disse convinto che i suoi figli non avrebbero mai potuto mentire. La corte rigettò la prova chiara fornita da Ofshe che Paul Ingram aveva reagito alla falsa testimonianza del figlio e accettò un'ammissione di colpevolezza. Questa è solo una delle molte farse giudiziarie patite da genitori innocenti. Non ci si dovrebbe far distogliere così dalla caccia ai veri pedofili, e l'evidenza resta di importanza fondamentale.

Il bravissimo intrattenitore Derren Brown ha mostrato in svariate occasioni quanto è facile indurre falsi ricordi. Per esempio, in pochi minuti e usando solo la conversazione Brown convinse un uomo di aver fatto un giro in mongolfiera. Questa capacità di fondere immaginazione e memoria è accuratamente testata in esperimenti di psicologia. Scientology non fa questo tipo di test, nonostante le sue pretese di essere una scienza. Generalmente gli scientologist ignorano l'esistenza della Scala Stanford di suscettibilità ipnotica, perciò non si rendono conto di quanto sia facile guidarli.

Hubbard diceva che per controllare la gente basta introvertirla, e per i credenti l'esplorazione delle vite precedenti è una meravigliosa tecnica di introversione. Abbiamo usato troppo del nostro tempo a vagare nella nostra immaginazione – stimolata da uno scrittore di fantascienza – e troppo poco a esaminare le credenziali di Ron Hubbard.

I racconti di Hubbard sul suo eroismo spaziano dall'intervista a Look del 1950 in cui disse di avere sofferto di «ulcera, congiuntivite, calo della vista e qualcosa che non va nel piede» all'affermazione fatta in “My Philosophy” secondo cui era rimasto zoppo per delle «ferite fisiche all'anca e alla schiena» e «accecato da ferita ai nervi ottici».

Molti anni fa Otto Roos – il primo OT VIII al mondo e uno dei soli cinque Classe XII addestrati da Hubbard – mi disse che le balle sul suo eroismo che il Fondatore ci offriva erano emerse anche durante le sedute di auditing. Otto si era molto arrabbiato nello scoprire che Hubbard durante l'auditing aveva inventato delle storie. Non è che per caso l'auditing lo aveva portato a credere alle sue invenzioni e esagerazioni? Oltre ad essere stato il creatore di Scientology, Hubbard ne era stato anche vittima?

 
 
 
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