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Jeff Hawkins analizza la mentalità scientology (1)

Già autore acclamato di Sogni rubati, Jefferson Hawkins riflette sugli indottrinamenti basilari di Scientology. Quelli che non compaiono nei libri a vasta distribuzione.

Di © Jefferson Hawkins, da una serie di interventi su Leaving Scientology, il suo interessante blog.

© Traduzione di Simonetta Po, giugno 2015.

 
La serie di interventi qui tradotti è stata scritta in uno spazio temporale compreso tra il luglio 2009 e l'aprile 2010. Poiché ricorrono termini o locuzioni tipiche dello scientologese, la neolingua coniata da L. Ron Hubbard - fondatore di Scientology - prego i neofiti di avvalersi del glossario messo a disposizione da Allarme Scientology.


Disconnessione come ricatto spirituale
16 luglio 2009

Ho un amico che chiamerò Sam (mescolo un po' nomi, generi e dettagli per proteggere gli innocenti). Sam è uno scientologist dedicato, un OT e un importante donatore alle cause della IAS, del palazzo Super Power, ecc. Ha cresciuto i suoi figli in Scientology e quando sono entrati in Sea Org ne è stato molto orgoglioso.

Col passare degli anni, visite e telefonate dei figli si sono fatte sempre più rade. Ma i due lo rassicuravano che "andava tutto alla grande", anche se restavano vaghi su quello che facevano davvero.

Poi un giorno il mio amico restò scioccato nell'apprendere che la figlia, chiamiamola Mary, era fuggita dalla Sea Org ed era stata dichiarata "soppressiva". Sam ne fu devastato, significava che avrebbe dovuto disconnettere da lei. Non avrebbe più potuto parlarle fino a che la ragazza non avesse fatto i "gradini dalla A alla E" per tornare in buoni rapporti con la chiesa. Ma Mary non era intenzionata a farli. In realtà stava pensando di unirsi ad altri ex membri della Sea Org in una causa legale per violazione delle leggi sul lavoro e per gli abusi emotivi e fisici subiti nel periodo trascorso in Sea Org.

Sam ne fu molto turbato. Aveva fiducia nella figlia, sapeva che non era una bugiarda, ma non riusciva a credere alle sue accuse. Cominciò a fare ricerche in Internet e restò scioccato dalle sue scoperte. Si mise in contatto con alcuni ex scientologist, suoi ex amici, e ascoltò i loro racconti.

Arrivarono i "negoziatori" della chiesa che offrirono a Sam e a sua figlia un "accordo". Se Mary avesse taciuto sugli abusi e accettato di non partecipare alla causa collettiva, loro avrebbero cancellato la sua "dichiarazione di persona soppressiva" e le avrebbero anche abbuonato il "debito freeloader". Avrebbe potuto mantenere i contatti con la famiglia, anche con il fratello, chiamiamolo Paul, ancora in Sea Org. A Sam sarebbero state perdonate le incursioni nei siti Web proibiti e i suoi contatti, ma doveva dare ai rappresentanti della chiesa i nomi di tutte le persone con cui aveva parlato e riferire quanto gli avevano detto. In altre parole, avrebbe dovuto fare la spia.

E se Mary avesse rifiutato? Allora non avrebbe mai più parlato con la sua famiglia. Non solo: Le mostrarono una lettera di supplica di suo fratello. In quanto "PTS", il ragazzo era stato rimosso dal suo incarico nella Sea Org e assegnato a compiti umili. Le chiedeva per piacere di accettare l'accordo altrimenti avrebbero potuto mandarlo sul RPF o addirittura espellerlo.

Mary firmò l'accordo e si ritirò dalla causa collettiva. Decise di stare zitta. Sam smise di contattare gli ex scientologist e consegnò i loro nomi alla chiesa. In altre parole, cedettero alle pressioni.

Posso biasimarli? No. Subirono una pressione tremenda.

Ma che diritto ha la chiesa di giocare con le nostre vite in questo modo? Che diritto ha di concedere o vietare la comunicazione con le persone che amiamo? Chi le dà questo potere?

Questo è ricatto spirituale. Che differenza c'è tra il comportamento della chiesa e uno sgherro che vessa i commercianti così da "proteggerli" in cambio di soldi? Perché accettiamo di troncare la comunicazione con i nostri cari, la nostra famiglia, i nostri figli, su minaccia della chiesa?

Perché chiniamo il capo e accettiamo di non parlare degli abusi e delle immoralità a cui assistiamo nella chiesa? Lo facciamo perché temiamo quel potere. Il potere di rovinare le famiglie.

Negli Anni '60 dicevamo: «Che cosa succederebbe se ci imponessero una guerra e nessuno si presentasse?» Beh, che cosa succederebbe se ci imponessero la disconnessione e nessuno disconnettesse?


Attacca chi ti attacca: perché è un'ammissione di fallimento
1 agosto 2009

Come reagisce alle critiche una persona sana di mente?

Prendete vostro zio Fred, che ama troppo la bottiglia. Il suo alito puzza sempre di alcol e urla molto contro i suoi figli. Così glielo fate notare. E lui che fa?

1. Comprende la vostra preoccupazione e promette di migliorarsi, oppure
2. Nega di avere un problema, vi attacca brutalmente per aver sollevato la questione e critica apertamente con il resto della famiglia ciò che voi fate, e le vostre mancanze.

Oppure prendiamo un'organizzazione, diciamo un'azienda manifatturiera accusata di non trattare adeguatamente i rifiuti tossici. Come reagisce?

1. Promette di indagare sulla questione e gestire lo smaltimento illegale, oppure
2. Nega fermamente ogni scorrettezza e attacca brutalmente il comitato cittadino locale che l'ha accusata, definendolo "manica di criminali".

Credo che in entrambi i casi siamo d'accordo che le due seconde reazioni sono folli. Ci raccontano di un individuo o di un'organizzazione più interessati a mettere a tacere le critiche, a insabbiare e a giustificare i loro comportamenti scorretti, piuttosto che di una vera riforma e di fare ciò che è giusto.

Ok. Ora osserviamo come la Chiesa di Scientology ha reagito ai recenti articoli del St. Petersburg Times.

Quattro ex dirigenti di altissimo livello della chiesa hanno accettato di descrivere la cultura di intimidazione e violenza vissuta sotto l'attuale leader della chiesa, David Miscavige. La loro reazione? Attaccare chi attacca. Hanno etichettato i critici come "criminali" e pazzi, hanno persino rese pubbliche delle informazioni di confessione prese dalle loro cartelle confidenziali e dai "fascicoli di etica", per "dimostrare" quanto malvagi fossero. Poi hanno preparato un numero di Freedom Magazine di 80 pagine e lo hanno inviato a quasi tutta la mailing list del St. Petersburg Times, attaccando ulteriormente e denigrando chi aveva osato parlare.

Vi diranno, naturalmente, che è quanto LRH diceva di fare. Nella HCO PL del 15 agosto 1960, "Department of Governmental Affairs", Hubbard dice:

Se attaccati su un punto vulnerabile da chiunque, singolo o organizzazione, trovate sempre o costruite contro di loro sufficiente minaccia da farli implorare per la pace. La pace è portata con uno scambio di vantaggi, perciò create il vantaggio e poi accordatevi. Non difendetevi mai. Attaccate sempre.
Beh, sicuramente quel tipo di strategia potrebbe funzionare dietro le quinte di una fumosa campagna politica. Il vostro avversario vi sfida su alcune questioni e voi non riuscite a escogitare una controreplica? Facile. Scavate in cerca di sporco sul suo conto oppure inventatelo, e diffondetelo alla stampa. La gente dimenticherà le questioni sollevate e si concentrerà sulle piccole trasgressioni del vostro avversario.

Se la maggioranza degli americani ritiene che i politici sono corrotti c'è un motivo. E la sordida manipolazione dei loro uffici stampa non aiuta. Ma via, noi stiamo parlando di una religione. La Chiesa di Scientology. Le religioni dovrebbero tenere alto il senso della morale.

Vedete, la gente non è stupida. Sa che quando un'organizzazione attacca chi la attacca, sta solo cercando di cambiare argomento.

Qui c'è un bell'articolo di Wikipedia sull'argumentum ad hominem che tra le altre cose dice:

Un argomento ad hominem ("argomento contro l'uomo") consiste nel replicare a un'argomentazione o affermazione fattuale attaccando o appellandosi a una caratteristica o credenza della persona che solleva l'argomento o fa l'affermazione, piuttosto che affrontare la sostanza dell'argomentazione o produrre evidenze contro l'affermazione. Il processo di dimostrare o confutare l'affermazione è quindi capovolto, e l'argumentum ad hominem funziona per cambiare argomento.
Perciò, se "attaccati su un punto vulnerabile", poniamo gli abusi e le violenze all'interno della vostra organizzazione, la reazione è cambiare argomento con un attacco ad hominem contro il critico. Perfetto.

L'articolo prosegue:

Un "ad hominem" offensivo (chiamato anche argumentum ad personam) generalmente e notoriamente intende insultare o sminuire l'avversario, ma può implicare anche sottolineare veri difetti caratteriali o azioni chiaramente schiaccianti che però sono irrilevanti nella discussione. Questa tattica è una fallacia logica perché gli insulti, e persino veri fatti negativi sul carattere personale dell'avversario, non hanno nulla a che fare con i meriti logici delle sue argomentazioni o affermazioni. Questa tattica è usata spesso come strumento propagandistico tra i politici che cercano di influenzare la base elettorale a proprio favore, facendo appello all'emotività piuttosto che a mezzi logici, specialmente quando la loro posizione è logicamente più debole di quella dell'avversario.

Il lavoro di ricerca e traduzione di questi articoli ha significato lavorare gratuitamente per parecchie ore. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.
Perciò: in realtà che cosa ci dice dell'attuale dirigenza della Chiesa di Scientology tutto questo "attacca chi ti attacca"? [E che cosa ci dice di certi ex membri di Scientology o anti-cult in generale, aggiungo io? - NdT]

1. Che considerano le attuali accuse di abusi e violenza un "punto vulnerabile". Sanno che è un punto debole, visto che è vero.

2. Cercano disperatamente di cambiare argomento usando attacchi ad hominem.

Pensano davvero che i critici spariranno? Possono anche attaccare questo gruppo di critici, ma ne spunteranno dieci volte di più. Non si può sfuggire alla verità, e nemmeno tenerla sotto chiave.


Integrità personale Vs. Paura
26 agosto 2009

LRH descrive così l'integrità personale:

L'integrità personale è sapere ciò che sai – ciò che conosci è ciò che conosci – e avere il coraggio di sapere e di dire ciò che hai osservato. E questa è integrità.
La maggioranza degli scientologist sa che nella loro chiesa c'è qualcosa di profondamente sbagliato. Hanno osservato con i loro occhi:

Cicli di reclutamento a porte chiuse;
Telefonate fiume;
Invasioni domestiche notturne;
Richieste continue e irragionevoli del proprio tempo libero;
Richieste continue di denaro;
Violazioni della politica interna;
Violazioni dei bollettini tecnici;
"Maneggiamenti di etica" per non essere andati a un event;

Tutti noi possiamo aggiungere voci a questo elenco.

E allora perché la gente non parla apertamente? Perché non protesta? Perché non scrive rapporti? Tutti sappiamo perché.

Paura.

Non vogliono parlare, non vogliono farsi avanti, non vogliono rendersi bersaglio. Non vogliono essere quelli che vengono mandati dal funzionario di etica per essere interrogati e graticolati. Non vogliono mettere a rischio l'idoneità ai livelli OT, o sprecare ancora più tempo e denaro in "Verifiche di Sicurezza".

Non vogliono rischiare di essere dichiarati soppressivi, di essere disconnessi dalla famiglia o dagli amici.

Non vogliono rischiare di perdere il lavoro.

Perciò stanno zitti. Osservano outness su outness [scorrettezze – NdT]. Fanno finta di niente. Le tollerano. Guardano la loro chiesa cadere sempre più in basso. Guardano una manciata di incompetenti e "soppressivi" che dal vertice distruggono tutto.

Se mai è esistito un momento per l'integrità personale, un momento per protestare contro ciò che sappiamo essere sbagliato, quel momento è adesso.


Arriva la Psicopolizia
15 ottobre 2009

I racconti degli OT VIII che di recente hanno lasciato la chiesa di David Miscavige dipingono un quadro di crescente disperazione e oppressione, e l'uso di tattiche da Gestapo per spremere sempre più soldi a chi resta.

Nonostante LRH avesse specificamente vietato le raccolte fondi e detto alle org di occuparsi solo di vendita di servizi, le attività di raccolta fondi di David Miscavige per la IAS e per le sue "Org Ideali" sono oggi diventate l'attività principale del personale della Sea Org, e di Scientology in generale. Ma ora gli staff si sentono dire che hanno un doppio incarico e che devono anche fare i venditori per la IAS, una scusa per sollevarli dai loro compiti istituzionali e metterli al servizio della macchina da soldi di Miscavige.

Inoltre, l'interno apparato di Etica della chiesa è stato ora subordinato al servizio della stessa macchina da soldi. Il pubblico viene convocato per "colloqui di Etica" che non sono altro che "colloqui estorsivi". Se in questi giorni venite chiamati per delle interviste, eccovi alcune delle domande che, stando ai racconti di chi ci è già passato, vi sentirete fare all'e-meter:

Che cosa pensi della IAS?
Come sei messo finanziariamente?
Hai dei conti all'estero?

E se non volete "salire allo status IAS successivo" (cioè versare altri soldi)? Allora dovrete risalire le Condizioni, fare azioni di Etica, potreste persino perdere l'idoneità a OT. Se non donate tutto quello che vogliono, sarete considerati del "campo nemico" o si penserà che avete "linee nemiche". E vi faranno altre domande. Sui vostri amici, sulla vostra 2D [seconda dinamica, coniugi o partner – NdT], sui vostri figli:

Chi sono i tuoi amici?
Hai una 2D? Un ragazzo o una ragazza? Vedi qualcuno?
Che cosa fai nel tempo libero?
Con chi sei in comunicazione?
Sei in contatto con persone disilluse? Disincantate? Amareggiate?
Qualcuno dei tuoi amici ha espresso critiche sulla chiesa o la IAS? Devi fare rapporto contro di loro. Il/la tuo/a coniuge si è mai lamentato/a della chiesa? Devi fare rapporto su di lui/lei. I tuoi figli sono mai stati critici? I tuoi genitori? Fai rapporto.

Vi suona familiare?

Nel romanzo distopico 1984, George Orwell descrive la psicopolizia, il cui compito è scoprire e punire gli psicoreati e gli psicocriminali grazie agli informatori e all'onnipresente sorveglianza, così da scoprire ed eliminare membri della società capaci di pensare semplicemente di poter sfidare l'autorità governante. Non solo il governo cerca di controllare la parola e le azioni dei cittadini, ma anche i loro pensieri, etichettando come psicoreatile idee non conformi .

Nel Mondo nuovo di Miscavige, tutte le critiche al suo regime e al suo apparato mangia-soldi sono considerate psicoreati. Chiunque obietti all'attuale clima di paura ed estorsione è colpevole di psicoreato.

Ecco perché sempre più OT e altri scientologist stanno voltando le spalle alla chiesa oppressiva voluta da Miscavige.


Estremismo religioso
20 febbraio 2010

Robert F. Kennedy ha scritto: «Ciò che è sgradevole, ciò che è pericoloso dell'estremismo non è l'essere estremi, ma l'essere intolleranti. Il male non è ciò che dicono della loro causa, ma ciò che dicono dei loro avversari.»

L'agire cattivo che molti associano alla religione è in realtà opera degli estremisti religiosi, non della gente moderata o convenzionale. Che si parli dell'Inquisizione spagnola o dell'11 settembre, sono gli estremisti quelli che insistono che i fini giustificano i mezzi e che i fini comprendono la distruzione di chi ha credenze diverse.

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Non c'è nulla di sbagliato nella fede religiosa. Non c'è nulla di sbagliato nel mantenere fortemente le proprie credenze. Non c'è nulla di sbagliato nell'essere convinti di stare seguendo il cammino religioso giusto. Ma la maggioranza lo fa mantenendo un certo grado di tolleranza. Riconosce che il prossimo può avere credenze diverse. È perciò tollerante delle altre fedi e credenze, riconosce che i cammini verso la saggezza e l'illuminazione sono molti e che "ognuno ha il suo".

Quando ci si sposta verso il lato estremista del continuum si comincia a trattare i "non credenti" con atteggiamenti sempre più di sufficienza (sono male informati), fino all'arroganza (sono stupidi), all'odio (sono malvagi) alla violenza (devono essere distrutti).

Che cosa ha a che fare con Scientology? Tutto.

Entrai in Scientology oltre 40 anni fa. Non ricordo che nelle org a quei tempi vi fosse un'atmosfera di estremismo o fanatismo. Forse era l'epoca – fine anni '60, primi anni '70 – ma la gente sembrava molto rilassata e accomodante. Molti dei miei amici diventarono scientologist, molti altri no. Ma restavamo comunque amici. Alcuni dei miei parenti entrarono in Scientology, altri no. Ma restavamo vicini e uniti.

Eravamo entusiasti, questo è vero. E "diffondevamo il verbo", anche questo è vero. Ma non giudicavamo la gente, non la condannavamo né interrompevamo i rapporti perché non erano scientologist, o perché provavano un po' di Scientology e poi se ne andavano – il mio miglior amico delle superiori frequentò per un anno, decise che non faceva per lui e se ne andò. Ma rimanemmo amici.

E tra l'altro, la "disseminazione" andava alla grande e le org erano piene.

Ma con il passare degli anni tutto questo è cambiato. In epoche recenti ho cominciato a vedere che gli scientologist sono sempre più isolati da amici e parenti non-scientologist. Hanno cominciato a parlare solo tra di loro, a lavorare in uffici o aziende Scientology, a interagire socialmente solo con altri scientologist, a leggere soltanto, o guardare soltanto, ciò che rafforza la loro convinzione. A qualcuno dice qualcosa?

Oggi la Chiesa di Scientology incoraggia sicuramente questa tendenza. Ci sono siti web che uno scientologist può leggere e altri che non può leggere. Chiunque si faccia domande sulla leadership della chiesa è un nemico – deve essere distrutto. E le org sono vuote. Forse l'estremismo non è popolare.

Il ricercatore americano Laird Wilcox, specializzato nei movimenti politici di frangia (sia di destra sia di sinistra) ha compilato un interessante elenco dei tratti attribuibili al "estremista politico". Ne ho trovati alcuni veramente interessanti:

Diffamazione: «Gli estremisti attaccano spesso il carattere [personalità – NdT] dell'avversario piuttosto che affrontare i fatti o le questioni sollevate. Solleveranno domande sulle motivazioni, sulle qualifiche, sulle frequentazioni del passato, sui presunti valori, personalità, aspetto, salute mentale e così via come diversivo dalle questioni prese in considerazione.»

Offese e etichette: «Gli estremisti ricorrono subito agli epiteti (razzista, sovversivo, pervertito, mercante di odio, pazzo, folle, degenerato, non-americano, antisemita, rosso, comunista, nazista, bugiardo, bigotto, ecc.) per etichettare e condannare l'avversario, così da sviare l'attenzione dai punti sollevati e scoraggiare gli altri dall'ascoltarlo.»

Tendenza a considerare avversari e critici come essenzialmente malvagi: «Per l'estremista, gli avversari mantengono posizioni opposte perché sono persone cattive, immorali, disoneste, prive di scrupoli, maligne, cariche d'odio, crudeli o quel che sia, non semplicemente perché non si trovano d'accordo, vedono la cosa in modo diverso, hanno interessi concorrenti o forse potrebbero sbagliarsi.»

Tendenza ad argomentare con l'intimidazione: «Gli estremisti tendono a strutturare le loro argomentazioni in modo da intimidire l'altro affinché accetti le loro premesse e conclusioni. Dissentire da loro è "allearsi con il diavolo" o dare aiuto e supporto al nemico. Usano molto moralismo e pontificano, tendono a essere molto intransigenti. Questo stile di stridula e rigida retorica permette loro di tenere sulla difensiva avversari e critici, elimina linee argomentative problematiche e permette loro di definire il perimetro del dibattito.»

Presunzione di superiorità morale (o di altra natura) sugli altri: «Molto ovvie saranno le affermazioni di generale superiorità razziale o etnica – una razza padrona, per esempio. Meno ovvie sono le affermazioni di nobilitazione dovute a una presunta vittimizzazione, a una relazione speciale con Dio, all'appartenenza a una "élite" o "classe" speciale dotata di una "altezza di principi" disinteressata e snobistica maturata per il peso delle preoccupazioni, dell'altruismo e della volontà di sacrificare se stessi (e gli altri) per la loro causa. Dopotutto, chi può sopportare di avere a che fare con gente comune quando si sta cercando di salvare il mondo? Gli estremisti possono mostrare grande indignazione quando l'altro sembra essere così "insensibile" da sfidarne le affermazioni.»

Credere che sia accettabile compiere cattive azioni al servizio di una "buona" causa": «Gli estremisti possono deliberatamente mentire, distorcere, citare scorrettamente, calunniare, diffamare o sminuire i loro avversari e/o critici, impegnarsi nella censura o nella repressione, in "casi speciali" ricorrere persino alla violenza. Lo si fa un senso di rimorso minimo o nullo, se serve a sconfiggere i comunisti o i fascisti, o chiunque sia inviso. Sconfiggere il "nemico" diventa un obiettivo onnicomprensivo a cui gli altri valori vengono subordinati. Con gli estremisti, il fine giustifica i mezzi.»

Tendenza al "pensiero di gruppo": «Gli estremisti parlano solo tra loro, leggono solo materiali che riflettono il loro punto di vista, possono diventare quasi fobici verso la "propaganda" dell'"altra parte". Il risultato è un deterioramento della "prova di realtà", della razionalità, del giudizio morale. Con il pensiero di gruppo le illusioni condivise di giustezza, di superiorità morale, di persecuzione e così via, restano intatte e chi le sfida viene visto con scetticismo e ostilità.»

Qualcosa di questi atteggiamenti vi richiama alla mente l'attuale Chiesa di Scientology? Queste tattiche non hanno niente a che fare con i principi di base di Scientology – principi come "concedere beingness", ARC, "ottenere sostegno grazie a entusiasmo creativo e vitalità, supportati dalla ragione" e "ricerca di punti di vista diversi per ampliare la realtà" ("L. Ron Hubbard, "Quadro della Valutazione Umana").

Perciò quando qualcuno prova a usare queste tattiche su di voi sarete in grado di riconoscere ciò che avete davanti.

Un estremista.


Il pulpito del bullo – predicazione prepotente
15 marzo 2010

Da scientologist era motivo d'orgoglio vederci come una religione combattiva e tosta. Usavamo vantarci – e la chiesa ancora si vanta – di essere "una religione che non porge l'altra guancia". Se osate attaccarci, vi contrattaccheremo. Il mantra era: "Attacca chi ci attacca".

Di recente ho avuto occasione di confrontarmi un punto di vista diverso. Mi sono imbattuto in una interessante lettera aperta scritta nel 1995 all'allora Presidente della Chiesa di Scientology, Heber Jentzsch dall'intrattenitore Steve Allen. Per chi è troppo giovane da ricordarlo, Steve Allen fu il padrone di casa originale del Tonight Show, prima di Johnny Carson. Allen era un uomo molto divertente e intelligente. Nella sua lettera Allen scrive:

Qualunque siano i vostri punti di vista prettamente religiosi, se posso permettermi di darvi un suggerimento avete ogni diritto a mantenerli, ed essi rientrano più o meno nella categoria di semplici affari vostri.

Ma aggiungo un altro suggerimento: non è per quei vostri punti di vista che il vostro gruppo si è guadagnato una reputazione per niente buona. Ci sono altre chiese che, nell'opinione degli ex membri, hanno credenze davvero bizzarre, ma nessuno disprezza i suoi membri per quelle credenze...

Lo stesso non si può dire per gli scientologist. Se fossi in voi mi verrebbe da domandarmi il motivo. Per risparmiarvi un po' di tempo e di riflessione vi dirò io subito il perché: la vostra reputazione è quella di essere i peggiori prepotenti a sud della Rifle National Association.

Lasciata Scientology ho dovuto imparare la differenza tra il sostenere le proprie credenze e molestare fino al silenzio tutti i dissidenti. Quando mi avvicinai per la prima volta ai gruppi di discussione online, mi ritrovai a trattare a suon di attacchi personali chi non era d'accordo con me. Ero stato condizionato a farlo. Ben presto scoprii che non era il modo giusto di esporre le mie idee.

La gente tende ad ammirare chi si erge coraggiosamente alla difesa delle proprie convinzioni. Ma condanna chi fa il prepotente per cercare di zittire i propri detrattori. C'è una bella differenza. Ed è una differenza che la chiesa non ha appreso, e probabilmente non lo farà mai.

«Attacca chi ti attacca» è la massima che tutti noi abbiamo imparato. Ma che cosa viene inteso per "attacco"?

Sfortunatamente la chiesa considera "attacco" tutto ciò che mette in dubbio la sua autorità. Tutto ciò che può danneggiare la sua reputazione è un "attacco"– anche se fattuale e documentato.

Se una "gola profonda" riferisce di abusi dentro Scientology, quello è un "attacco". Se qualcuno riferisce le reali condizioni della Sea Org – paga, orari di lavoro, restrizioni – è un "attacco". Se qualcuno riferisce un episodio imbarazzante per Scientology – diciamo il suicidio di un OT – anche quello è un "attacco".

Se un giornalista osa fare domande sui livelli superiori di Scientology, è un "attacco". Se qualcuno critica David Miscavige, quello è un "attacco" a tutta Scientology. Se qualcuno dubita dell'efficacia di Scientology o confuta le sue affermazioni, è un "attacco".

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E che cosa si fa con chi attacca? Beh, naturalmente lo si attacca. Sul personale, brutalmente. Si cerca tutto il possibile sudicio su di lui. Si trova tutto quello che riguarda la sua personalità. E contro di lui si lancia una campagna diffamatoria sordida e brutale. Lo scopo è distruggerlo, farlo tacere, così che nessuno ascolterà mai più le sue opinioni.

È questo il modo di "maneggiare" tutti quegli "attacchi". Gli scientologist lo definiscono "essere tosti" e "non porgere l'altra guancia". Ma non sorprendetevi se il mondo lo definisce in un altro modo:
Essere prepotenti.
Fare i bulli.


Verità accettabili, utili bugie
13 aprile 2010

Quando nei primi Anni '70 eravamo a bordo dell'Apollo, ci istruivano su che cosa dovevamo o non dovevamo dire a terra circa le attività della nave. Le chiamavano "shore story". Non dovevamo citare Scientology. Se ce lo chiedevano, noi eravamo la Operation and Transport Company (OTC), una "azienda di formazione manageriale" che accoglieva persone di tutto il mondo per "formazione manageriale avanzata".

Nelle Serie delle PR N. 2, LRH scrisse: «mai usare bugie nelle Pubbliche Relazioni». Ma aggiunse: «Lavorare con la verità è anche una faccenda delicata. Non dovete dire tutto ciò che sapete – bloccherebbe le linee di comm[unicazione]. Dite una verità accettabile... così che le PR diventino la tecnica di comunicare una verità accettabile – che otterrà il risultato desiderabile.»

Avevamo una "shore story" anche quando prendemmo terra a Clearwater. Ci presentavamo come la "United Churches of Florida", un gruppo religioso multi-denominazionale. Non dovevamo fare accenno a Scientology. E quella era la nostra "verità accettabile".

Verità accettabile? In ciò che dicevamo, di "vero" non c'era niente. Era una bugia, una facciata di comodo. Proprio come la bugia che sulla nave eravamo l'"OTC".

E "accettabile"? Accettabile per chi? La nostra bugia sulla nave di essere l'"OTC" non fu mai accettabile per la gente del posto, capace di veder bene che non eravamo una "organizzazione di formazione di top manager". Eravamo invece un branco di ragazzini sciatti e capelloni su di un traghetto arrugginito che durante la Seconda Guerra Mondiale aveva trasportato bestiame. La nostra identità era avvolta nel mistero. Le nostre attività erano avvolte nel mistero. Ciò che la gente del posto sapeva era che noi non eravamo chi dicevamo di essere. Il semplice fatto di raccontar bugie generava sospetto e chiacchiere.

Lo stesso a Clearwater. Arrivammo in città sotto mentite spoglie. Raccontavamo bugie. Perciò non deve sorprendere che, una volta smascherate le nostre menzogne, la popolazione locale ci trattò con sospetto e disprezzo.

Le nostre bugie non furono mai "accettabili". Erano "accettabili" solo per noi, perché ottenevano temporaneamente il "risultato desiderabile" di creare una immagine pubblica benevola. Ma il beneficio era molto transitorio. Le bugie non furono mai "accettabili" per la gente del posto e ci si ritorsero contro in modo molto brutale. La gente non è stupida, solo chi è arrogante pensa che lo sia.

Nel momento in cui cominci a non distinguere più il confine tra la verità e la "verità accettabile", le "utili bugie", hai imboccato la strada per il disastro.

Riavvolgiamo velocemente il nastro e arriviamo alla Int Base dei primi anni 2000. Io vivevo lì. La realtà era che la Int Base era diventata in incubo di deprivazione del sonno, di minacce, punizioni, maltrattamenti fisici ed emotivi. Lo sapevano tutti, ma non era una "verità accettabile". Non accettabile, cioè, per l'immagine che la chiesa voleva proiettare all'esterno, quella di essere un'organizzazione religiosa benevola e umanitaria. Perciò ebbe il sopravvento la nostra lunga esperienza di "raccontare verità accettabili". Nelle lettere che spedivo a casa parlavo di quanto fosse grandioso e favoloso stare alla Int Base. Nelle rare occasioni in cui, per lavoro, facevo fare il giro della Base a degli estranei, raccontavo di quanto idilliaca fosse lì la vita. Era una bugia. Ma come dissi a Anderson Cooper, mentivo volentieri per il gruppo, mentivo volentieri per proteggere l'immagine pubblica di Scientology.

E David Miscavige? Sapevo che era un prepotente e un tiranno, un uomo dall'umore mutevole che governava con la forza e la minaccia. Sapevo poi che tutte le critiche contro di lui, anche ai suoi amici più stretti, avrebbero avuto come conseguenza la punizione o l'esilio. Perciò pubblicamente decantavo le sue lodi, come tutti gli altri. Come nella Corea del Nord di Kim Jong II, la sola "verità accettabile" era decantare le sue lodi e divinizzarlo come uomo senza macchia e difetti, un uomo di abilità e saggezza quasi mistiche. Accennare al minimo difetto caratteriale o errore di Miscavige sarebbe stato "danneggiare l'immagine della Chiesa", azione degna di un "nemico".

Nel vedere i "portavoce" della Chiesa di Scientology tirati in ballo per difenderla in una recente puntata di AC360, mi è tornata in mente quella nostra mentalità. Tutto alla Base è meraviglioso, lì la vita è ideale, non vi si commettono abusi e David Miscavige è il "Dear Leader" perfetto, del tutto privo di difetti caratteriali.

Capisco perché lo fanno. Come dissi a Cooper, fossi stato al posto loro avrei fatto lo stesso. Sono devoti alla Chiesa di Scientology. Credono di doverla difendere a costo di qualunque sacrificio – anche sacrificando la verità. E sono consapevoli che rivelare certe cose significherebbe punizione personale ed esilio.

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Ma come ogni altra "accettabile verità", alla fine ci si ritorce contro, perché la gente non è stupida. È in grado di riconoscere una bugia. La può riconoscere nella stridula insistenza che la vita alla Base è perfetta e che Miscavige è perfetto. La può vedere nei vostri occhi, nella vostra falsa indignazione, nella vostra tensione e nervosismo. Ritenere di poter mentire impunemente, che quei "wog ignoranti" non se ne accorgeranno mai, è l'atto arrogante per eccellenza. Ma se ne accorgono. Lo percepiscono. E la bugia è molto, molto trasparente.

La verità non è "accettabile" o "inaccettabile".
La verità è verità.
E la verità, l'intera verità, è l'unica cosa accettabile.

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