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Lois Reisdorf, L. Ron Hubbard e Scientology (prima parte)

Oggi Lois ha 56 anni ed è stata una scientologist di seconda generazione. Entrata in Sea Org a 12 anni, fu una delle messaggere di L. Ron Hubbard a bordo dell'Apollo e continuò a servirlo ininterrottamente dal 1973 al 1980. All'avvento di Miscavige lasciò la Sea Org assieme al marito e per anni si dimenticò dell'esistenza di Scientology, anche se parte della sua famiglia ancora frequentava. Dopo 30 anni, però, la Chiesa di Scientology non si è dimenticata di lei.
Lois e la sua famiglia sono tra i protagonisti del settimo episodio di Scientology and the Aftermath, la serie TV voluta da
Leah Remini per denunciare gli abusi di Scientology e le sue conseguenze.
Tratto dal Blog di Mike Rinder, dicembre-gennaio 2017.

© Traduzione di Simonetta Po, gennaio 2017

 


Capitolo Uno - costruzione di una scientologist e di una bambina Sea Org

Comincerò dall'inizio, da come sono stata fatta diventare una scientologist e un membro minorenne della Sea Org.

Prima di continuare vorrei ribadire tutto il mio amore per i miei genitori e chiarire che non ce l'ho con loro. Sono stati molto bravi e li amo profondamente. Mia madre Bronwen Jory è morta di tumore al cervello nel 1997, all'età di 58 anni; il mio patrigno Neville Jory è morto nel 2007, a 67 anni, di enfisema polmonare. Per oltre 30 anni si erano dedicati totalmente a Scientology.

A 22 anni fui molto fortunata e mi riunii alla mia famiglia, potei stare vicina ai miei genitori fino alla morte e dare loro tre nipoti che adoravano. Sono stati il miglior esempio possibile di ciò che dovrebbe essere uno scientologist, hanno veramente aiutato il prossimo.

Sono stata scientologist fin dove arriva la memoria. Sono cresciuta senza farmaci e quando mi ammalavo venivo sempre trattata secondo gli insegnamenti Scientology - il mio patrigno mi dava delle "assistenze tramite tocco", dei procedimenti vari di Scientology e dell'auditing di Dianetica. Da bambina ho sofferto di emicranie e non mi hanno mai dato degli antidolorifici. A mia memoria non ho mai preso una "medicina". Faccio ancora fatica a NON usare parole Scientology per descrivere le cose e solo negli ultimi due anni, ora ne ho 56, ho dovuto ripensare a tutto ciò in cui ho creduto per una vita intera.

In questi ultimi due anni ho letto quasi tutti i libri su Scientology, ma mi sono tenuta Bare Faced Messiah (qui in italiano) per ultimo, perché in tutta sincerità non riuscivo ad affrontare l'argomento LRH... era molto più facile leggere di tutti gli abusi e di ciò che sono diventati la SO [Sea Org] e DM [David Miscavige] che non leggere di L. Ron Hubbard.

Poi alla fine l'ho letto e l'ho trovato devastante. Ho anche letto Fair Game, che ho trovato formidabile. Finalmente per me molte cose cominciano ad avere un senso e vi racconterò le mie vicende personali con LRH [L. Ron Hubbard].

Sono nata nel 1960 a Durban, nel Sud Africa dell'apartheid. I miei genitori erano alla ricerca di "qualcosa" e inciamparono in Scientology. A differenza di mia madre, mio padre Bryan Lingwood non diventò mai scientologist. A metà degli anni '60 da tutto questo scaturì il loro divorzio.

Da quel po' che ricordo, fino al 1965 la mia vita fu del tutto normale. Mio padre era stato trasferito a Johannesburg per lavoro e mamma cominciò a fare dei corsi all'org Scientology di quella città; dopo alcuni mesi entrò nello staff. A mio padre non andava bene e nel 1966 si separarono. Dopo la separazione, mamma continuò a lavorare a tempo pieno all'org e per riuscire a mantenere tre figlie piccole affittò una casa enorme di cui poi subaffittava alcune stanze a membri dello staff dell'org di Jo'burg. Per questo crebbi circondata da scientologist tra cui gli Starkey, i Von Pjeil, i Chisholm e molte altre famose famiglie di scientologist. Noi bambini giocavamo insieme.

1966, Lois con la madre e le due sorelle minori

Trascorrevo molte ore all'org di Jo'burg e dai 6 ai 9 anni durante le vacanze estive feci i corsi per bambini. Tutti i venerdì sera erano dedicati all'org e noi piccoli correvamo e giocavamo nel cortile. Eravamo bambini Scientology, usavamo il suo gergo ed avevamo una buona comprensione della materia. Ricordo che a sei anni facevo già gli esercizi della scala del tono al Joubert Park (in centro a Jo'burg). L'org si trovata al 23 di Hancock Street, appena fuori dal parco. Ne ricordo ancora l'indirizzo!

Nel 1966 all'org arrivò Neville Jory, che aveva appena completato il SHSBC a Saint Hill. Lui e mamma si innamorarono e poco dopo si sposarono. Nel 1968 Neville andò sull'Apollo per fare il Corso di Classe VIII con LRH, poi tornò all'org di Joburg. Fu in quell'anno che mamma ebbe la bambina N. 4 e poco dopo la N. 5. Neville diventò il mio adorato patrigno. Era un papà molto bravo con noi tre figlie e ci trattava come fossimo sue. Mai una volta in vita mia ho avvertito diversità tra noi tre di primo letto e i tre bambini venuti dopo (totale 6, l'ultimo nato nel 1975).

All'inizio del 1970 mamma e Neville decisero di acquistare una franchise (missione) Scientology a Durban, che ebbe poi molto successo. Lo ricordo come un posto divertente, felice. E' dove in seguito molti altri scientologist famosi conobbero Scientology, per esempio i Corbett, i Southworth, ecc. Al venerdì sera non vedevo l'ora di andare alla franchise dove ora facevo i corsi per adulti: feci comunicazione, HQS, ecc. Però i miei erano sempre in ristrettezze economiche.

Mi piaceva molto nuotare, giocavo a hockey su prato e per le mie attività extrascolastiche dovevo arrangiarmi per trovare passaggi. Loro erano sempre al lavoro. Ma in Sud Africa, indipendentemente da quanto povero fossi, riuscivi sempre ad avere una tata o due che badassero a noi bambini e cucinassero (parlo del periodo dell'apartheid). Solo così mamma riusciva a coniugare il suo lavoro a tempo pieno alla franchise e noi bambini.

Ricordo però che in quel periodo mi lamentavo spesso con mamma perché non era mai a casa. Lei un giorno mi spiegò che al pianeta restavano solo 5 anni di vita, se non si fosse data da fare per aiutare a chiarirlo, il pianeta sarebbe esploso. Per me quello fu un punto di svolta. All'inizio restai sconvolta, terrorizzata, poi diventai più responsabile con le faccende di casa, le mie sorelle e fratelli, e smisi di lamentarmi. Non vedevo l'ora di diventare grande così da potere anche io aiutare a chiarire il pianeta. Ero totalmente "a bordo", anche se spaventata.

Avevo 12 anni quando nel 1972 io, mamma e Neville firmammo il contratto della Sea Org (gli altri bambini erano troppo piccoli). I miei genitori impiegarono quasi un anno per vendere la franchise e organizzare il trasferimento a Copenhagen, dove avremmo lavorato alla AOSHEU. Per me fu un periodo molto eccitante, non vedevo l'ora. Pensavo davvero che quello fosse il mio scopo, la mia missione.

Una delle cose più importanti avvenute in quel periodo di preparativi fu che mio padre biologico perse la custodia di noi tre figlie e Neville ci adottò. Quello che dovette patire mio padre è un'altra storia. Aveva perso le sue bambine. Oggi solo io ho un rapporto affettuoso con lui. All'epoca avevo 12 anni, la sorella di mezzo 8 e la piccola 6.

La famiglia parte per Copenhagen e la Sea Org

Bryan Lingwood, mio padre biologico, non è mai stato scientologist ed è l'unico genitore in vita che mi è rimasto. Ha 81 anni ma ne dimostra 60, è in gran forma fisica e mentale.

Nel 1973 ci imbarcammo su una nave (sì! Nave! All'epoca costava meno viaggiare in nave che in aereo) chiamata Europa che da Durban, Sud Africa, ci portò a Trieste. Doppiammo il Capo di Buona Speranza, risalimmo le coste africane e attraversammo il Mediterraneo. Fu un viaggio straordinario, era la prima volta che lasciavo il mio paese. Ero cresciuta nel Sud Africa dell'apartheid e non avevo mai visto la TV. In tutto il paese non c'era televisione! Sono cresciuta nella bolla Scientology, a sua volta incastonata nella bolla dell'apartheid sudafricano - ero così ingenua da rasentare il ridicolo. Non sapevo nemmeno che cosa fossero le droghe.

Avevo 12 anni, una sorella di 8, una di 6, un fratello di 4 e una sorellina di 3 - tutti in giro per l'Europa. Arrivati a Copenhagen provai una delusione profonda. Era brutta, tetra e fredda. Ero pur sempre cresciuta in Africa, non avevo mai indossato un maglione in vita mia.

Il tutto peggiorò quando ci istallammo negli alloggi della SO e le mie sorelle e fratello furono mandati alla "nursery" - un luogo tetro, freddo, umido e ammuffito nel seminterrato. I due più piccoli ebbero seri problemi respiratori ed erano costantemente malati.

Io e le mie due sorelle più grandi fummo iscritte a una scuola internazionale e quando non ero a scuola lavoravo alla AO [Org Avanzata] - ero una specie di expeditor [fattorino]. Odiavo quel posto e non ero felice.

Un paio di mesi dopo arrivò una missione di reclutamento per l'Apollo, che fu la mia salvezza. Fui reclutata per diventare una delle messaggere di LRH ed ero al settimo cielo. Pensavo che fosse una cosa stupenda: finalmente ero adulta e potevo aiutare a salvare il pianeta.

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Arrivai sull'Apollo a 13 anni (fine 1973), era mezzanotte ed ero sola, senza genitori, parenti o qualcuno che conoscessi. Indossavo i calzettoni, una gonna giallo brillante con una camicetta rossa e scarpe rosse con la fibbia. Non avevo mai fatto un giuramento in vita mia, non avevo mai sentito imprecare, non sapevo niente del sesso, non avevo mai visto la TV e non sapevo nulla della Guerra del Vietnam, che nel 1973 era molto violenta. Ripenso a tutto questo e rabbrividisco. Non sapevo in che cosa mi stavo cacciando. Sarei stata una messaggera di LRH e la mia vita sarebbe cambiata per sempre...

Nel giro di un anno i miei genitori e i 4 bambini lasciarono la Sea Org [SO] e tornarono in Sud Africa con un permesso speciale di LRH: potevano andarsene e aprire una missione laggiù. Mamma era incinta del sesto figlio, avevano problemi di visto e papà, che era l'Ufficiale Comandante dell'Org Avanzata, era nei casini... le cose per loro si erano fatte difficili.

Per parte mia, mi ero completamente adattata alla vita sull'Apollo e al mio lavoro di messaggera di LRH. I primi mesi erano stati piuttosto duri, tutte le notti mi rintanavo nella mia cuccetta e piangevo. Ma dopo un anno mi ero del tutto ambientata...


Capitolo Due - La mia vita con LRH (1973-1975)

Tutti noi percepiamo le cose in modo diverso. Se a un incidente assistono tre testimoni, spesso il colore dell'auto è diverso per ognuno di loro. I racconti della mia vita con LRH sono scritti dal mio punto di vista e sono sicurissima che le altre messaggere percepirono le cose in modo diverso. Sono scritti al meglio del mio ricordo, ero molto giovane e ingenua e la prospettiva è quella. Oggi ovviamente sono una donna di mezz'età di gran lunga più saggia, e se guardo indietro mi rendo conto di quanto agissi o percepissi le cose attraverso delle lenti color rosa.

Sono poi stata molto fortunata perché la mia amatissima mamma ha conservato tutte le mie lettere, perciò posso ricordare cose che, senza di esse, avrei dimenticato. Me le hanno date solo in anni recenti, non sapevo che esistessero ancora. Quando le ho avute in mano per la prima volta sono riuscita a leggerne solo una o due, per me è stato difficile vedermi come "ero" da messaggera.

Arrivata sull'Apollo ingenua e ancora bambina, mi mandarono subito a fare l'EPF di CMO, che consisteva nel pulire le cabine delle messaggere e lavare e stirare i loro vestiti (non con la lavatrice, ma a mano nei secchi). Una volta con il ferro da stiro bruciai una camicetta e dovetti indossare un cartello, sia sul petto che sulla schiena, con scritto "SONO UNA PRODUTTRICE DI PRODOTTI OVERT". Lo trovai del tutto imbarazzante ma dovetti portarlo per diversi giorni, fino a che non uscii dalle condizioni di Dubbio e Impedimento.

Nelle prime settimane, una volta a letto in quel terribile dormitorio femminile con tre piani di cuccette, mi mettevo a piangere. Era un locale orribile, buio, umido e senza finestre e mi sembrava di essere rinchiusa in una tomba. Il dormitorio maschile era anche peggio.

Avevo l'impressione che quasi tutte le persone con cui avevo a che fare fossero un po' troppo arrabbiate e serie. Avevo sempre pensato che gli scientologist fossero questi esseri straordinari pieni di ARC, ma accidenti come mi sbagliavo. Alcune delle messaggere con cui lavoravo non erano per niente gentili con me e avevano la puzza sotto il naso. Le cose poi cambiarono, ma non fu facile.

Avrei voluto andarmene, ma dove? La mia famiglia era nella SO a Copenhagen e, sinceramente parlando, nemmeno quel posto mi piaceva. Perciò un giorno decisi che mi sarei fatta forza e sarei diventata una brava messaggera. E andò proprio così.

Incontrai per la prima volta LRH quando finalmente conquistai lo status necessario per "montare la guardia" - cioè stare con lui e consegnare i suoi messaggi in giro per la nave. Tuttavia, nei primi tempi ero solo un "fantasma", dovevo restare appiccicata alla mia superiore, seguirla dappertutto e osservare quello che faceva. In quel periodo LRH non dava nemmeno riconoscimento alla mia esistenza, ero un "fantasma", appunto. Però quando non eravamo con LRH potevo fare alla mia senior tutte le domande che volevo. Questo sistema in realtà funzionava bene. Per diventare una messaggera non bisognava studiare chiusi in una stanza, nessuno studio teorico avrebbe potuto preparare al compito. Dopo un certo periodo da "fantasma" si poteva cominciare a fare delle cosine per LRH come reggergli il posacenere, accendergli la sigaretta o cose del genere - ed era a quel punto che LRH ti chiedeva chi eri e aveva un po' di comunicazione con te.

1974, Lois fotografata da L. Ron Hubbard

Sfortunatamente per me, però, LRH aveva appena fatto il famoso incidente in moto in cui si era rotto una spalla, perciò al primo incontro trovai un uomo molto sofferente e turbato che urlava contro chiunque; riusciva a terrorizzare anche le messaggere più esperte. Restai sconvolta nel vederlo sempre così di pessimo umore, che urlava di continuo. Mi faceva una paura del diavolo. LRH stava praticamente sempre in una grande poltrona rossa con dei cuscini posizionati qui e là, ma non era mai comodo. Questo problema alla spalla lo affliggeva ancora l'ultima volta che lo vidi, e alla fine diventò una borsite. L'altra cosa che mi impressionò è che non chiese mai una "assistenza tramite tocco" per alleviare il dolore.

Quando alla fine diventai una vera messaggera lui stava decisamente meglio e le cose diventarono tollerabili. Smisi di avere paura di lui e negli anni successivi il nostro rapporto fu decisamente buono. Feci amicizia anche con le colleghe messaggere e alcune di loro sono ancora le mie migliori amiche, ci consideriamo sorelle. Superai il senso di timore che avevo prima. Eravamo un gruppo unito e vivevamo cose che nessun altro membro della SO avrebbe potuto vivere, visto che con LRH trascorrevamo 24 ore al giorno e di lui conoscevamo tutto. In quanto messaggera, mi fu inculcato fin dall'inizio che era importantissimo non parlare di lui agli altri. Tutto il lavoro era improntato sul "conoscere solo lo stretto necessario".

Feci velocemente tutti i corsi per diventare Messaggera Senior, grado raggiunto nel 1975. I nostri "turni di guardia" duravano 6 ore ed eravamo in tre, quindi per coprire le 24 ore occorrevano almeno 12 messaggere; in realtà erano di più e c'era sempre qualcuna in addestramento. La maggioranza di chi ci provò durò appena qualche settimana o mese. Non era un lavoro per ragazze deboli, ed è per questo che molte fallivano. Eravamo quasi tutte ragazze, i soli messaggeri maschi dell'Apollo erano David Rossouw (molto bravo) e Marc Yager (che non diventò mai "senior"). Ne passarono altri, ma non durarono a lungo. Ripensandoci oggi, la spiegazione logica che mi viene in mente è che le ragazze tendono ad essere più servizievoli, ma chissà, forse ci sono anche altri motivi.

A proposito... David Miscavige non è mai stato un messaggero e negli anni dell'Apollo non era neanche in Sea Org. Ma ne riparlerò più avanti.

Miti su LRH

  • Non l'ho mai visto assumere "droghe". L'unica volta in cui ho saputo che prendeva delle medicine fu durante la convalescenza dai suoi due attacchi cardiaci: il primo nel 1975, e fece la convalescenza all'hotel Hilton di Curaçao. Il secondo nel 1978 a La Quinta, dove stava girando dei film. Prendeva vitamine e "calmag".

  • Non l'ho mai visto bere alcolici.

  • Viveva molto modestamente. Aveva solo 8 camicie, paia di pantaloni ecc. L'arredamento di tutti i luoghi dove ha vissuto era molto modesto - ben fatto e di buona qualità ma nulla di eccessivo. Le sue auto erano di seconda mano. Spendeva soldi in attrezzatura fotografica e musicale, aveva una collezione di pistole e qualche strumento musicale qui e là. A La Quinta, California, vidi un esempio della sua frugalità. Doveva venire a pranzo uno dei suoi avvocati (credo), cosa particolarmente insolita. La Household Unit voleva cucinare l'aragosta, ma lui si arrabbiò perché costava troppo. E' solo un esempio.

  • Non l'ho mai visto fare nulla che avesse risvolti sessuali, né ad altri, né a me. In realtà era l'esatto opposto. Non ho ragione di mentire al riguardo. Ho visto il peggio della vita e se ci fosse stato qualcosa di inopportuno lo direi. Altri possono avere avuto esperienza diverse, ma io no.

  • LRH e Mary Sue vivevano separati. Sull'Apollo avevano cabine comunicanti, a La Quinta vivevano alla Cabana in stanze diverse, separate da una specie di zona cucina. La Cabana era staccata dall'edificio principale.

  • Non ho mai visto cicatrici sul corpo di LRH, a parte quelle lasciate sul viso dall'acne e dalla varicella. Gli ho fatto parecchi massaggi e non ho mai visto nulla. Lo dico in riferimento alle sue dichiarazioni secondo cui era stato gravemente ferito durante la Seconda Guerra Mondiale.

  • Non l'ho mai visto mangiare troppo. All'epoca preferiva cibo biologico fatto in casa. Non l'ho mai visto entrare in un fast food. Benché fosse sovrappeso, era un tipo di grasso muscoloso. Aveva un corpo sodo, se riesco a spiegarmi. Era alto e di costituzione robusta.

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  • Scriveva a macchina usando poche dita ed era molto veloce.

  • LRH si audiva tutti i giorni e dubito fortemente che lo facesse per "imbrogliare" tutti. Forse dopo avere "inventato" Scientology se ne era auto-convinto, ma non lo sapremo mai. Gli ho vissuto accanto per 7-8 anni e per quanto riguarda la mia esperienza, ci credeva totalmente. Se avesse voluto "imbrogliare" il mondo, perché allora audirsi o farsi audire tutti i giorni?

  • Era uno stacanovista. Non faceva mai delle "ferie" o delle "pause", né andava in "vacanza". Era in missione continua. Dormiva 5-6 ore a notte. Una volta gli suggerii di prendersi una vacanza e lui si infuriò con me per averglielo detto. Doveva lavorare...

Ora che ho chiarito questi punti vi racconterò un po' della mia esperienza con LRH sull'Apollo.


Capitolo Tre - l'Apollo

Una volta verso la fine del 1974 mi trovai a dover consegnare un messaggio a qualcuno sulla nave. Non mi ricordo cosa fosse, ma pasticciai e lo riferii male. LRH si infuriò, mi fece togliere dal "turno di guardia" e mi ordinò di dare e ricevere 40 ore di Op Pro by Dup [oggettivi] - perciò un totale di 80 ore. Sarei potuta tornare di turno solo una volta finito. Penso sia servito, perché da allora non ho mai più pasticciato un messaggio.

Una sera ero di guardia mentre lui stava cenando nella sua sala da pranzo. Mi chiamò e mi disse di scendere alla mensa dell'equipaggio e di portargli su qualcosa. Lo feci. Poi mi chiese se lo avrei mangiato e gli risposi di sì. Mi assegnò immediatamente a una "condizione di tradimento" perché riteneva che quel cibo facesse schifo e se lo avessi mangiato avrei tradito, perché non si fanno cose del genere. Di solito sulla nave il cibo faceva schifo.

Un'altra volta Nikki Merwin, l'assistente di Mary Sue, mi disse che il GO [Guardian's Office] aveva preso di mira i miei. I miei genitori lavoravano a AOSHEU [Org Avanzata di Copenhagen] (che stava sulla nave Kastelholm), mio padre ne era diventato CO [Ufficiale Comandante] e si era messo nei guai. Inoltre tutta la famiglia aveva problemi di visto, mamma era incinta della bambina N. 6, la sorellina N. 5, di 3 anni, era stata colpita da un camion sul molo di Copenhagen (poi risultò che non si era fatta niente) e naturalmente c'erano altri problemi con la Org Avanzata. Evidentemente il GO stava pensando di dichiarare mio padre "Persona Soppressiva" o qualcosa del genere. Rimasi senza fiato. Il mio turno sarebbe cominciato in un paio d'ore e LRH si accorse immediatamente che avevo qualcosa che non andava. Non riuscii a tacere, scoppiai a piangere (cosa che una messaggera non doveva MAI fare - si veda "caso sul posto") e gli raccontai tutto. LRH mandò subito un'altra messaggera a prendere informazioni, scoprì tutta la storia ed emise un ordine scritto in base al quale la famiglia Jory doveva essere mandata in Sud Africa per gestirvi delle Missioni. Ne fui molto sollevata. Come "maneggiamento" per me, mandò a prendere i miei "folder" e mi fece personalmente un "C/S" [supervisione del caso] per ripulirmi.

Un giorno LRH mi fece consegnare una serie di messaggi in sala macchine, era imbestialito con i macchinisti ma non ricordo il motivo. Uno degli ultimi messaggi della serie mi ordinava di prendere a schiaffi il Capo Macchine Dave Murphy per insubordinazione a LRH. E' stata l'unica volta in vita mia in cui ho colpito fisicamente qualcuno. Posso dire che sull'equipaggio c'era poca violenza. Leggere di quanto David Miscavige ha fatto ai suoi sottoposti è stato per me un vero shock, perché quando ero nella SO non ho mai visto nulla del genere.

Il turno di mezzanotte finiva alle 6 di mattina, dopo si poteva andare a letto. Una volta un paio di ragazze che avevano fatto il turno con me decisero di andare a dormire sul ponte, così si sarebbero potute abbronzare. A volte si facevano cose del genere perché i dormitori potevano diventare dei veri forni, perciò si dormiva all'aperto nelle scialuppe di salvataggio. Andai con loro e mi addormentai immediatamente però mi ustionai parecchio, soprattutto in viso. Quando tornai di guardia, LRH si arrabbiò moltissimo per essermi bruciata a quel modo, visto che avevo i capelli rossi e la carnagione chiara. Per questo mi assegnò a una condizione di tradimento.

Lois sull'Apollo negli anni '70

In occasione del "Festival Rock" di Funchal, quando i locali cominciarono a tirare sassi e pietre contro l'Apollo, non ero a bordo perché quel giorno avevo la libera uscita. L'episodio viene spiegato molto bene nel libro Fair Game di Steve Cannane. Assieme ad alcuni altri riparai all'Hotel Hilton e alla fine fummo portati a bordo da un rimorchiatore; nel frattempo l'Apollo aveva lasciato il molo per ancorarsi in rada. Tutto quel dramma, che durò un giorno e una notte, fu molto eccitante. Non avevo mai visto l'equipaggio così "su di tono". Nel mezzo della notte fu chiamato un "all hands" per caricare a bordo tutto quello che c'era sulle chiatte, poi prendemmo il largo senza luci, un tuffo nell'oscurità. Era iniziata la traversata dell'Atlantico.

Il viaggio fu bellissimo e quando attraversammo la linea del cambio di data facemmo una grande festa - venne giù anche LRH e portò a tutto l'equipaggio parecchi alcolici. Fu una festa davvero alcolica, giusto per usare un eufemismo, ma io ero ancora una bimbetta ingenua e non partecipai all'ubriacatura generale. Il viaggio andò via liscio, niente cattivo tempo e molti delfini.

Le cose cambiarono proprio mentre ci stavamo avvicinando a Charleston, South Carolina. Eravamo a poche miglia dalla costa e potevamo vederne le luci. Ero in plancia, di guardia con LRH, quando il GO ci contattò via radio per dirci di non entrare negli Stati Uniti perché l'IRS e chissà chi altri aspettavano LRH sul molo. Lui si infuriò, urlò molto alla radio con Mary Sue che però l'ebbe vinta. Quindi facemmo dietrofront e puntammo su Bermuda, ma lui era arrabbiatissimo.

Cominciammo allora a incrociare tra Caraibi e Bahamas. Per l'equipaggio era divertente, le isole erano stupende e nel tempo libero potevamo godercele. Ci prendevamo spesso due camere in un bell'hotel (sempre sulla spiaggia), una per i ragazzi e una per le ragazze, e ci godevamo l'albergo, ombrelloni, sdraie, piscine, ecc. All'epoca la SO non era poi sempre così male e, molto sinceramente, eravamo tutti molto giovani, avevamo libere uscite regolari (ogni due settimane) e dopo aver lavorato così duramente ci divertivamo parecchio.

Fu in quel periodo che noi messaggere ricevemmo le uniformi nuove, quella tutta bianca con i calzoncini corti e la camicetta legata in vita. Molti me ne hanno chiesto il motivo, come se LRH ne avesse avuto uno torbido. Sinceramente non lo so. Quel che so è che eravamo in climi molto caldi, era la moda del momento e a LRH piaceva moltissimo creare un "effetto". Scendeva molto spesso a terra per fare delle fotografie, perciò gironzolavamo per le isole in cerca di buone inquadrature e a lui piaceva essere circondato da uno stormo di ragazzine in calzoncini corti. Magari qualcuno si fece un'idea sbagliata, Mary Sue non ne era per niente contenta. Mike mi ha mandato una foto di me con quell'uniforme assieme a LRH... Anni fa non avrei mai permesso che il mio lato B fosse esibito in questo modo, ma adesso sono abbastanza vecchia da non curarmene e riderci su :-)

Lois "di guardia" con L. Ron Hubbard

C'era questa nave della Marina olandese che sembrava seguirci di porto in porto, era piena di bei ragazzi coi capelli lunghi che sembravano assolutamente affascinati dall'Apollo, forse per le tante belle ragazze a bordo. Se ci ripenso, capisco quanto l'Apollo potesse sembrare strana. Ma, sfortunatamente per loro, credo che con le nostre ragazze abbiano combinato ben poco.

A bordo, uno dei compiti più insoliti delle messaggere era che in qualsiasi momento un membro dell'equipaggio poteva rivolgersi a noi (quando non eravamo di guardia) e dirci di guardare e confermare che detto membro dell'equipaggio aveva distrutto un nido di scarafaggi. Chi stanava gli insetti veniva premiato anche con 10 dollari, che all'epoca erano una somma discreta. La nave era piena di scarafaggi, quindi LRH aveva escogitato questo sistema. A stanare scarafaggi erano più che altro i ragazzi, magari poco prima della libera uscita così da guadagnare qualche soldo extra - ma per noi ragazze era veramente una scena orribile. Di solito le bestiacce facevano il nido in luoghi freddi e umidi, per esempio nel fondo della stiva o cose del genere, e dovevo arrampicarmi su casse e cartoni e guardare il tizio che distruggeva un nido. LRH organizzò un gioco simile anche in seguito, quando eravamo nel deserto della California - stavolta però riguardava i serpenti a sonagli.

Le messaggere dovevamo stare sempre con LRH, per esempio metterlo a letto la sera, svegliarlo e accudirlo al mattino e preparare le sue sedute di auditing, prima e dopo. Lo aiutavamo a vestirsi, passeggiavamo con lui sui ponti della nave. L'unico momento in cui non aveva messaggere intorno era quando pranzava o cenava con Mary Sue; in quel caso un paio di noi sedeva fuori dalla porta della sala da pranzo.

Quando LRH dormiva o era in seduta, almeno una messaggera doveva sempre stare davanti alla sua porta. Durante le guardie notturne mi addormentavo spesso davanti alla sua cabina. La paratia era calda e, se eravamo in mare, c'era anche il rollio della nave a cullarmi.

Dopo il turno di guardia di sei ore o più, le messaggere lasciavano le consegne al gruppo successivo. Dovevamo raccontare tutto quanto era accaduto durante il nostro turno e tenevamo anche dei registri di tutti i messaggi inviati. Erano dei quaderni grandi con la copertina verde rigida. Sono certa che tutti quei registri sono gelosamente custoditi in archivio, visto che rappresentano una raccolta di informazioni su ciò che accadeva quotidianamente con LRH. Quando ero particolarmente annoiata cominciavo a scarabocchiare, non pensavo che quei registri sarebbero stati archiviati.

LRH aveva spesso degli accessi di rabbia, momenti in cui diventava particolarmente importante essere una brava messaggera, e motivo per cui tante non ce la facevano. Bisognava mantenere la calma davanti agli scatti più inconsulti di ira, eravamo adolescenti e occorreva veramente saper "stare di fronte" per gestire la situazione. E se non si trovava immediatamente una soluzione si finiva direttamente in mezzo alla linea di fuoco. Ecco perché le messaggere senior erano senior, perché sapevano gestire la cosa e pensare il più velocemente possibile. Sono convinta che quel tipo di addestramento mi abbia dato ottime basi per la vita successiva.

Inoltre, quando portavamo in giro i messaggi dovevamo anche trovare la soluzione a qualsiasi problema avesse generato il messaggio. La messaggera non poteva limitarti a riferire roboticamente la risposta, ma doveva convincere i destinatari a dare la risposta corretta e pretendere che risolvessero il problema - tipo "qual è la tua soluzione per il problema X". Bisognava investigare e fare un'analisi. Fu un ottimo addestramento per i nostri futuri ruoli dirigenziali. Molte messaggere furono licenziate proprio perché non riuscivano a farlo. Non potevi riferire a LRH la risposta fino a che non sapevi che il problema era stato risolto, o che c'era una soluzione.

Quando i messaggi riguardavano la sala macchine o il "Ponte" per me era particolarmente difficile, perché non ne sapevo niente. Ma sono quasi sempre riuscita a inventare qualcosa.

Anche quando LRH era in giro a fare foto avevo dei problemi. In quei momenti dovevi essere davvero brava a cambiare i rullini dentro una borsa nera con due buchi in cui infilavi le mani e lavoravi alla cieca. Se: non eri abbastanza veloce, se non richiudevi bene la macchina fotografica o se montavi male il rullino allora erano dolori. LRH sarebbe andato su tutte le furie.

Sulla nave i problemi più importanti riguardavano l'Unità Domestica, in particolare l'odore dei vestiti di LRH, benché non ricordi cattivi odori particolari. Quando LRH avvertiva questi odori per lui sgradevoli chiunque fosse di guardia doveva lavare a mano, nei secchi, tutta la sua roba. E la responsabile della lavanderia finiva nei guai.

A volte per eliminare "l'odore" arrivavamo a risciacquare i vestiti anche 15 o 20 volte, e bisognava anche scovare il "perché". Immagino che il motivo dell'esistenza di tantissimi Flag Order su come lavare questo o quello fossero gli "odori". A volte arrivavano attraverso l'impianto di areazione e allora bisognava lavare tutte le ventole. Non erano sicuramente bei momenti.

Il maggiordomo di LRH di quel periodo si chiamava Rick Sheehey, lo ricordo perfettamente. Era davvero in gamba e faceva del suo meglio, ma si prendeva di continuo delle sgridate perché non aveva riordinato i suoi vestiti, perché non erano pronti o per il loro odore. Mi dispiaceva molto per lui.

La cosa davvero buffa di questa grande sensibilità di LRH agli odori è che alcuni anni dopo, quando eravamo negli Stati Uniti e vivevamo in appartamenti in affitto (magari con 10 persone, a volte anche solo tre), LRH non aveva più questo problema degli "odori" e se ne lamentava pochissimo. Non ricordo chi me lo disse, ma pare che il motivo per cui era così sensibile agli odori era l'essere molto, molto OT, perciò aveva dei problemi con il "corpo". La presi per buona ma, sinceramente, andava contro tutto ciò che sapevo di Scientology. LRH aveva problemi fisici costanti ed era decisamente ipocondriaco.

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In molte occasioni, però, LRH era grandioso. Aveva un senso dell'umorismo meraviglioso e spesso si prendeva gioco di noi messaggere in modo divertente. E teneva a noi. Nel 1975 (prima di lasciare la nave) trascorsi alcune settimane di licenza in Sud Africa e al mio ritorno volle vedere tutte le fotografie che avevo fatto alla mia famiglia e agli animali visti in una riserva in cui eravamo stati. Un'altra volta vide la medaglietta che portavo al collo (il solo gioiellino che possedevo) - era una medaglia di bronzo vinta a 12 anni a una gara di ballo. Si incuriosì molto, mise subito un disco e mi fece ballare, lì nel suo ufficio... era un jive.

Per tenere allenate mani e braccia, LRH metteva della musica, prendeva un pezzo di giornale in ogni mano e lo accartocciava ballando. Era buffissimo.

Termino questo capitolo dicendo che per me gli anni migliori in Sea Org furono proprio quelli sull'Apollo. Sebbene il compito di messaggera fosse un veramente difficile per delle adolescenti, una volta lasciata la nave il lavoro diventò molto più serio e importante. Anche se c'erano momenti difficili, l'atmosfera della nave era di forte cameratismo. So che prima del mio arrivo c'erano stati i "fuori bordo" e altre cose strane, ma nel periodo in cui vissi sull'Apollo non accadde nulla di troppo strano. Era più che altro un'avventura condivisa da oltre 200 persone.


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