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La Chiesa di Scientology e la sua cattedrale per alieni spaziali

È costruita nel deserto del Nuovo Messico e dovrà preservare gli insegnamenti di L. Ron Hubbard dal disastro nucleare.

Di © John Sweeney, tratto dal suo libro The Church of Fear - inside the Weird World of Scientology, 2013 (90 - 92% della versione kindle), gennaio 2013.

© Traduzione a cura di Simonetta Po, gennaio 2013.

 

Nuovo Messico, USA, novembre 2012

Se non avete un'astronave, la Base di Trementina non sarà così facilmente raggiungibile. Se invece provenite dallo Spazio Profondo sarà semplicissimo, perché la Church of Spiritual Technology della Chiesa di Scientology ha scavato sul fianco di una montagna del deserto del Nuovo Messico, a ovest di Los Alamos e subito a nord di Roswell, due ampi cerchi intrecciati del raggio di circa un chilometro con all'interno due rombi. Limitatevi a seguire non la Yellow Brick Road, ma i Segnali per Alieni Spaziali.

Non sto scherzando. Inserite Mesa Huerfanita in una qualsiasi mappa satellitare come per esempio Google Earth. Dirigetevi a ovest di quella montagna - la statale 104 del Nuovo Messico si snoda sul fondo dell'immagine - e troverete una seconda montagna senza nome segnata da una lunga pista di cemento con un braccio più corto che punta verso est, sul lato settentrionale. Quello è l'aeroporto privato della chiesa. Da lì, una strada bianca a tornanti zigzaga verso nord. È la strada privata della chiesa e conduce ai due enormi cerchi intrecciati, contenenti i due rombi. Dalla strada non riuscirete a vederli, perché sono sulla cima del monte. Ma se siete dotati di quella famosa astronave, potrete scorgerli senza difficoltà. Qui sul pianeta non va altrettanto bene. Il segnale del cellulare sparisce non appena lasciata l'autostrada, la vecchia pista per Santa Fe. Nelle vallette dell'alto Nuovo Messico la strada si restringe ed è fiancheggiata da strapiombi rocciosi su cui quasi ci s'aspetta di vedere un pellerossa a cavallo, piume al vento, inseguito da John Wayne, o viceversa. È impossibile percorrere questo paesaggio senza meravigliarsi del coraggio dei pionieri sui loro carri e senza provare grande simpatia per i Nativi americani. La semplice immensità dell'America lascia senza fiato. Quella e l'assenza di esseri umani.


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Trementina si rivelò essere una città fantasma, abbandonata dopo la Seconda Guerra Mondiale. L'unico segno di vita erano i mulini a vento d'acciaio che ancora girano nella fredda brezza di inizio inverno, ma sono fuorvianti. Alla base di ognuno di essi, una vecchia fattoria diroccata con trattori degli anni '40 che arrugginivano lentamente nell'aria secca dell'altopiano. Ci dirigemmo all'Ufficio Postale di Trementina per avere qualche informazione. Lo trovammo nel cortile sul retro di una casa privata. Davanti ad esso, un'auto con le chiavi nel quadro. Nessun abbaiare di cani. Solo le foglie autunnali che volteggiano sulla boscaglia, impigliandosi in qualche raro cactus. L'Ufficio Postale era chiuso. Urlai: «C'è nessuno?» Il silenzio era opprimente.

Non lontano trovai un'altra casa, questa con un cane in cortile. Chiamai il proprietario e, dopo un po', dall'edificio emerse esitante un anziano che mi diede indicazioni per la Base di Trementina: prendete la carrareccia due miglia a nord della Stazione dei Pompieri e proseguite per 30 miglia. Lì troverete un cancello.

In macchina con me c'era Marc Headley, l'ex scientologist che dice di essere stato audito da Tom Cruise e picchiato da David Miscavige. La chiesa nega entrambe le cose e sostiene che Marc è un cyber-terrorista. Nel procedere sulla pista dissestata che si inerpica su per la gola tra pareti di roccia, venimmo colti da un certo nervosismo. Qui nemmeno i mulini a vento davano più segni di vita. Non giravano più da decenni. Un grosso uccello nero volava alto in cielo in una termica sopra di noi. Arrivammo a un grosso cancello con la scritta "Vietato l'accesso". Lo superammo cautamente con la sensazione che se un montanaro pazzo ci avesse sparato - e naturalmente nulla lascia suggerire che la chiesa farebbe una cosa del genere - nessuno per un bel pezzo avrebbe trovato i nostri corpi.

Due altri cancelli, entrambi con il cartello "Vietato l'accesso". La Gola di Trementina è il luogo più inquietante in cui sia mai stato, perché la memoria sbiadita di vita ti spinge a chiederti come mai se ne siano andati tutti. Il coraggio ci abbandonò improvvisamente e girammo l'auto, riscendendo fino a Trementina. Parcheggiammo davanti alla Stazione dei Pompieri. Chiusa, la porta coperta di polvere. Proseguimmo nel cortile in cerca di un essere vivente. Tutto sembrava privo di vita. Urlai, ma non rispose nessuno. Bussai a un'altra porta, ancora senza ottenere risposta. La aprii e attraversai una stanza vuota. Urlai di nuovo e si aprì una porta. Il primo segno di vita dopo due ore e mezza. Il tizio ci diede informazioni più precise e imboccammo di nuovo la carrareccia.

Gli ex scientologist sostengono che negli anni '80 la Chiesa di Scientology spese milioni di dollari per costruire nel sottosuolo una cattedrale spaziale aliena. Nella cripta sono custodite le conferenze di L. Ron Hubbard incise su dischi d'oro, a loro volta rinchiusi in scrigni di titanio sigillati con argon. La cattedrale è antiatomica, protetta da tre diverse camere stagne in acciaio del peso di oltre due tonnellate ciascuna. I segnali in cima al monte sono per i Clear di ritorno dallo spazio profondo e permetteranno loro di ritrovare le opere di Mr. Hubbard dopo che l'Armageddon nucleare avrà spazzato via l'umanità. L'ex scientologist di Pittsburgh Chuck Beatty ha dichiarato: «L'unico scopo di quelle cripte sotterranee era preservare gli insegnamenti di Scientology per proteggerle nel caso venga spazzato via tutto, così che li si possano ritrovare là dove sono stati sepolti.»

Certo, fa strano pensare che se l'umanità sparisse dalla faccia della terra qualche scientologist sopravvivrebbe, o almeno lo farebbero le tracce di Scientology.

Chiunque si inerpichi per quella pista di 30 miglia comprende immediatamente che scavare un grande buco in questa parte del mondo dev'essere stato straordinariamente costoso. Hanno dovuto portare qui degli operai, delle enormi macchine movimento-terra, dei trapani da roccia e dei rulli compressori - o qualsiasi sia il loro equivalente moderno - per costruire la pista d'atterraggio e una piccola città di cemento e acciaio.

Tutto lì sembra terribilmente distante. Si dice che uno degli addetti alla sicurezza fosse caduto in una tale depressione per la solitudine della base da suicidarsi. Se fossi un praticante di Scientology temerei l'idea di finire in un posto del genere. I contatti con il resto dell'umanità sarebbero prossimi allo zero.

La luce stava svanendo e ombre inquietanti si allungavano sui versanti della gola. Avevo fatto 5000 chilometri per vedere questa cosa e mi sembrava la peggior caccia al tesoro di tutti i tempi. Affrontammo l'ultimo tornante e improvvisamente Marc e io ci vedemmo davanti qualcosa che sembrava appena uscito da Lost. Ci eravamo abituati al paesaggio arcaico, praticamente intoccato dall'uomo, e improvvisamente ci ritrovammo a fissare la tecnologia del 21° secolo: un imponente cancello d'acciaio con tastiera alfanumerica sorvegliato da due telecamere che osservavano ogni movimento come il computer psicopatico di 2001: Odissea nello Spazio. Premetti il pulsante del citofono. Una voce solitaria - accento tedesco o scandinavo? - mi disse "Salve! Chi va là?". Informai la voce disincarnata che ero John Sweeney e desideravo fare una visita della base. L'intercom mi restituì solo scariche elettriche.

Sulla via del ritorno verso la civiltà, ci chiedemmo che tipo di religione sia quella che costruisce una cattedrale spaziale aliena nel mezzo del nulla. Solo più tardi verrò colpito dal pensiero che "chiesa" non è la parola giusta per un'organizzazione che mette l'oro in una cripta sotterranea. Noi inglesi usiamo la parola "banca". Si fosse trattato della "Banca di Scientology", allora in tutti questi anni sarei potuto restarmene tranquillo a casa mia.

Ci fermammo per la notte in un Best Western di Las Vegas, New Mexico. Verso l'una di notte il telefono nella stanza di Marc squillò misteriosamente quattro volte. Ogni volta il chiamante riattaccò subito. Avevo registrato entrambe le camere a mio nome. Avevano sbagliato stanza. M la cosa per certi versi impressionante fu che non avevo prenotato in anticipo e avevo pagato in contanti.

Il mattino successivo tornammo a casa di Marc, in Colorado. Durante il tragitto parlammo della chiesa a cui aveva dedicato la vita dai sei anni in poi. Il suo libro Blown for Good: Inside the Dark Curtain of Scientology è diventato la bibbia degli scientologist che stanno pensando di lasciare il movimento. Spesso lo chiamano e Marc spiega perché dovrebbero andarsene.

Nell'attraversare le infinite vastità del Nuovo Messico, Marc mi spiegò quali erano le sue argomentazioni: «Non critico Hubbard, non dico che è tutto da buttare. Comincio con i soldi e la matematica. La costruzione di un E-Meter costa 40 dollari. Lo so, perché ero addetto alla loro fabbricazione. C'è anche una mia foto mentre costruisco un E-Meter. La chiesa lo vende a 4000 dollari. C'è un guadagno di 3960 dollari su ogni meter venduto, e tutti gli scientologist dovrebbero averne almeno due, nel caso uno si rompa. Nel 2004 noi della Sea Org cominciammo a produrre l'E-Meter di nuova generazione. Il Mark 8 Ultra. Che però non è ancora stato messo in commercio. Da allora ha fatto la sua comparsa l'I-Phone. Puoi mettere su un I-Phone - o similari - tutta l'opera di Hubbard. Puoi creare una app che faccia quel che fa un E-Meter. Se ciò che veramente ti interessa è diffondere il verbo di Scientology all'intero pianeta, perché non usi il digitale? Potresti avere tutto gratis sul tuo I-Phone, che costa sui 400 dollari.»

Verso le 11,30 ci fermammo a mangiare qualcosa. Ci sedemmo per conto nostro in una stalla con l'insegna "Ristorante". Quando ci alzammo per andarcene, notammo che nello scompartimento a fianco al nostro c'era un uomo, una vera stranezza visto che il locale era desolatamente vuoto. [...]

L'uomo [del ristorante] ci tallonava. Prendemmo un'uscita dell'autostrada e fermammo la macchina. Eravamo prossimi al confine e se sei un investigatore privato del Nuovo Messico, non puoi seguire qualcuno in Colorado senza rischiare un'accusa di stalking, a meno che non possiedi la licenza per entrambi gli stati. L'uomo era scomparso. Ovviamente poteva essere soltanto un americano socievole appassionato di calcio inglese che però non aveva mai sentito nominare il Manchester City, la squadra prima in classifica.

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Marc continuò le sue riflessioni: «Lo scopo primario, dice Miscavige, è di "chiarire" l'intero pianeta. Ok. Se prendi il codice postale 90027, quello della L. Ron Hubbard Way di Los Angeles - al cui centro si trova il palazzo che io chiamo "l'angelo di cemento" [Il tristemente noto "Big Blue", sede della sede Scientology dell'area del Pacifico - N.d.T.] - lì ci vivono un 50.000 persone. È forse la maggior concentrazione del pianeta di scientologist per metro quadrato dopo Clearwater. L'organizzazione [americana] di Scientology che produce i suoi Clear si chiama American Saint Hill Organization o ASHO. ASHO pubblica un suo bollettino da cui risulta una produzione di circa due Clear al mese. Il che mi ha dato da pensare.»

Clear, giusto per ripetersi, è il primo gradino importante del "Ponte della Libertà Totale" - percorso del costo approssimativo di 50.000 dollari. Oltre Clear ci sono i decisamente più costosi Livelli di Thetan Operante - I, II, III - il Muro del Fuoco dove si viene a conoscenza di Xenu - per proseguire poi fino a OT VIII, dove diventi una specie di Dio.

«A essere generosi», proseguì Marc, «fanno due Clear al mese. In un anno sono 24 Clear. In 10 anni, 240 Clear. In 100 anni, 2400 Clear. Perciò, in un secolo la chiesa riesce a portare a Clear meno del 5% degli abitanti del distretto postale di una delle maggiori concentrazioni di scientologist del pianeta. Quando c'era Hubbard, se diventavi Clear in un'esistenza precedente lo stato era acquisito, lo mantenevi, vale a dire che nella nuova vita i "Clear della vita precedente" ripartivano da lì. Miscavige ha eliminato quella direttiva perciò dopo 100 anni, quando saranno tutti morti, devi resettarti sullo zero. Tutti quei 2400 adesso, nella vita successive, non sono più Clear. Che dire dell'obiettivo dichiarato dalla Chiesa di Scientology di "chiarire" il pianeta? Che, in base ai loro stessi numeri, quello scopo non è raggiungibile.» [...]

 
 
 
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