In ottemperanza al provvedimento 08/05/2014 Garante per la protezione dei dati personali, si avvisa il lettore che questo sito potrebbe utilizzare cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche anonime. Proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie.
Tom Cruise mi diceva di parlare a una bottiglia: la vita nella sede segreta di Scientology

L'autore di un nuovo libro su Scientology rivela al Village Voice alcuni dettagli della sua esperienza dell'essere "audito" da Tom Cruise, che gli chiedeva di parlare per ore a un libro, a una bottiglia e a un posacenere al fine di perfezionare il suo "addottrinamento superiore".

Di Tony Ortega, Village Voice, 4 novembre 2009.

©Traduzione a cura di Simonetta Po, novembre 2009

 

Blown for Good, il notevole racconto di Mark Headley sui suoi 15 anni da dipendente della ex base segreta di Scientology vicino a Los Angeles, sarà ufficialmente in vendita da mercoledì. L'autore ha mandato al Voice una copia campione e ha rilasciato un'intervista fornendo ulteriori dettagli non presenti nel suo libro di 383 pagine, che sarà in vendita sul suo sito web blownforgood.com.

Nel 1990, poco dopo essere stato assegnato alle dipendenze della estesa proprietà di Gilman Hot Springs, California, Hadley venne esonerato dai suoi compiti normali in modo che Tom Cruise - fresco del suo recente successo in Giorni di Tuono - potesse far pratica di auditing su di lui.

Headley scrive che la scelta cadde su di lui per due ragioni: sebbene avesse già trascorso diversi anni nelle scuole di Scientology e lavorasse per la chiesa, aveva poca esperienza di auditing e aveva completato pochi dei corsi del cammino degli scientologist "sul ponte", verso uno status superiore. E anche perché era ancora un adolescente e si pensava che fosse un rischio minimo per la sicurezza.

«[Cruise] doveva fare il suo addestramento da auditor, aveva bisogno di qualcuno da audire e quella persona doveva essere bassa sul Ponte. E quello ero io» scrive. Cruise era arrivato alla base con Nicole Kidman, all'epoca sua fidanzata (si sarebbero sposati alla fine di quell'anno) e Headley descrive l'emozione di quando Cruise lo portò a fare un giro sulla sua moto.

Nel libro però Headley non entra nel dettaglio delle tre settimane trascorse con Cruise mentre l'attore procedeva con l'addestramento e usava Headley come cavia. Che cosa avvenne realmente?

Headley racconta che Cruise gli fece fare una cosa chiamata "Corso di Addottrinamento Superiore - Routine di Addestramento o "Upper Indoc TRs", come viene chiamato nel gergo scientologo, pieno di abbreviazioni.

Di che cosa si tratta?

«Fai un sacco di cose con un libro e una bottiglia» dice Headley. «È nota come routine libro-e-bottiglia». Racconta che Cruise lo istruiva a parlare con un libro dicendogli di alzarsi o di sedersi, o comunque di muoversi in qualche modo. «Fai lo stesso con la bottiglia. Le parli. E fai lo stesso anche con il posacenere. Gli dici "siediti su quella sedia", allora tu prendi il posacenere e lo appoggi sulla sedia. Poi gli dici "grazie". E fai lo stesso con il libro e la bottiglia. E vai avanti così per ore ed ore».

Cerchiamo di capire bene. Tom Cruise, che aveva già recitato in Risky Business, in Top Gun in Nato il 4 di luglio e in Giorni di Tuono, l'uomo che all'epoca aveva 28 anni ed era forse la più grande stella cinematografica al mondo, trascorreva ore e ore tutti i giorni, per tre intere settimane, a insegnare a un adolescente a parlare con oggetti inanimati chiedendo loro di alzarsi e di muoversi da soli e, quando non lo facevano, di muoverli e poi di ringraziarli?

«Per ore e ore» conferma Headley.

In nome di Dio, perché?

«Era per fare arrivare alla bottiglia la tua intenzione».

La tua cosa?

«Era un esercizio per riabilitare la tua capacità di controllare le cose. E a essere a tua volta controllato» racconta. E c'è dell'altro, che ha a che fare con
i pomelli delle porte.

«Tom mi chiedeva di trovare un punto nella stanza con cui avrei potuto comunicare facilmente. Io dovevo guardarmi intorno e dirgli il posto che avevo scelto. Magari gli dicevo "il pomello della porta" e lui mi ordinava di avvicinarmi e di toccarlo. Poi mi diceva "OK, adesso fai la stessa cosa con un altro posto"».

Headley racconta che dopo un paio di settimane cominciò a meravigliarsi di quel cercare di far muovere gli oggetti comunicando con loro. Ma era Tom Cruise, non uno qualsiasi di cui avresti potuto dubitare. Ed era uno dei motivi per cui era stato scelto. Headley era giovane e inesperto e aveva pochi contatti all'esterno della base.

«Non potevano prendere qualcuno che magari il giorno dopo correva a raccontare al National Enquirer che Tom Cruise nelle ultime tre settimane gli aveva detto di parlare con una bottiglia» aggiunge.

Come sottolinea Headley, quel tipo di insegnamento è molto comune in Scientology, In Internet si possono addirittura trovare le routine spiegate nel dettaglio.

Ma il libro di Headley fornisce anche materiale stupefacente raramente raccolto in un unico luogo, anche se Internet è piena di risorse sulla strana creazione di L. Ron Hubbard. La storia di Headley fornisce un resoconto schiacciante sulla vita al servizio del leader di Scientology David Miscavige nell'isolata base nel deserto, dove i giovani che firmano contratti da un miliardo di anni lavorano 100 ore alla settimana per uno stipendio da fame o assente del tutto, e con l'onnipresente minaccia di essere sottoposti a esercizi disciplinari infernali, o separati per sempre da amici e familiari per la minima cosa percepita come infrazione.

Nel 2005, dopo 15 anni di lavoro alla base, Headley si ritrovò accusato di malversazione (in realtà stava vendendo su eBay vecchie attrezzature di Scientology, un piano autorizzato per raccogliere fondi per un nuovo progetto della base) e fu informato che stava per essere dichiarato "Persona Soppressiva". Sapeva che sarebbe stato probabilmente inviato al temuto "Rehabilitation Project Force" di Los Angeles, una specie di programma prigione noto per debilitare fisicamente i membri della chiesa con duro lavoro fisico e privazioni estreme. Sapeva anche che sarebbe stato separato in modo permanente dalla moglie con cui era sposato da 13 anni (anche lei era una scientologist della base) e anche dal resto della sua famiglia, secondo una famosa direttiva di Hubbard chiamata "disconnessione".

Prima della fissazione della data dell'interrogatorio Headley tentò di fuggire. Dopo un drammatico inseguimento con le guardie della vigilanza, cadde in moto e il diverbio con le guardie di Scientology attirò l'attenzione dei vicesceriffi della Contea di Riverside, che aiutarono Headley ad allontanarsi.

L'uomo riuscì a raggiungere Kansas City, dove viveva il padre. Ma poi arrivò la vera sfida: Claire, sua moglie, gli fece sapere che anche lei voleva disertare e avrebbero potuto ricongiungersi. Sarebbero riusciti a portare a termine il piano, adesso che lei veniva guardata a vista giorno e notte? Il tentativo di fuga dà un finale emozionante all'ultimo capitolo del libro, che ha tutte le caratteristiche di una pubblicazione auto prodotta ma ha un buon ritmo ed è una lettura interessante e divertente.

Durante la permanenza alla Gold Base, come viene chiamata la proprietà, Headley fece impieghi diversi che avevano generalmente a che fare con la manifattura di prodotti audio e video per gli scientologist. Fu coinvolto nell'organizzazione di grandi produzioni scenografiche che servivano a Miscavige per celebrare i membri della chiesa ma anche per sollecitare donazioni («I grandi event servivano solo a spingere a donare soldi», dice Headley). Lavorò anche alla istallazione di grandi apparecchiature audio e video in numerose proprietà di Scientology.

Headley fornisce un vivido spaccato di che cosa significa per esempio produrre su cassetta migliaia di copie di vecchi discorsi di L. Ron Hubbard con un'attrezzatura che aveva la tendenza a rompersi, e con il timore delle rappresaglie di Miscavige se le quote di produzione non venivano rispettate.

Il minuto leader della chiesa, che conquistò il controllo di Scientology dopo la morte di Hubbard nel 1986, viene descritto in quasi tutto il libro come un uomo che strepita contro gli sfortunati dipendenti della Gold Base, i quali raramente sembrano riuscire ad accontentarlo. Headley scrive che una volta sottolineò con un tocco di sarcasmo che sarebbe stato semplice raggiungere le quote di produzione se solo si fossero usate le decine di milioni di dollari che Miscavige progettava di profondere in una nuova fabbrica. Il leader di Scientology si infuriò al punto da assalirlo con una gragnola di pugni. Tentato di mettere al tappeto quell'uomo così più piccolo di lui, Headley fu trattenuto da altri dipendenti. L'affermazione di Headley di essere stato picchiato dal leader di Scientology riecheggia le numerose accuse di altri ex scientologist fatte nell'inchiesta del Saint Petersburg Times del giugno 2009 , che ha fornito le prove che Miscavige in Scientology è famoso per le sue aggressioni fisiche ai dipendenti (la chiesa ha negato che i pestaggi siano mai avvenuti e accusa regolarmente tutti gli ex membri di mentire).

Ma abbiamo notato anche altre cose interessanti nel racconto di Headley sulla manifattura di oggetti per gli scientologist. In diverse occasioni Headley parla della fabbricazione di "e-meter", i piccoli apparecchi che si suppone funzionino da macchina della verità. Gli auditor di Scientology li usano nelle sedute di assistenza, ma vengono anche utilizzati durante gli interrogatori - chiamati "Verifiche di Sicurezza" - in cui gli operatori di Scientology sospettati di trasgressioni subiscono pressioni per confessare i loro "crimini". Headley dice che alla chiesa la manifattura dell'apparecchio costa una quarantina di dollari ma che poi vengono venduti a circa 3000. Ciò che ha veramente attirato la nostra attenzione però è stata l'affermazione secondo cui Miscavige pretese l'assemblaggio di un numero sufficiente di e-meter di una nuova linea affinché ogni membro del mondo potesse acquistarne due (secondo Headley, ogni scientologist dovrebbe avere un apparecchio di riserva nel caso il primo si rompa).

Pare che per averne così tanti Miscavige ne abbia ordinati 30.000. Abbiamo allora chiesto a Headley se ciò significa che nel mondo ci sono solo 15.000 scientologist.

«Il numero reale è più vicino ai 10.000. Dovevamo costruirne tanti in più perché le varie org [strutture] dovevano averne sempre a portata di mano» dice. «Quel numero può essere sottoposto a controllo incrociato in diversi modi».

Recentemente il New York Times ha riferito che un tribunale francese ha condannato Scientology per truffa, riportando l'auto affermazione della chiesa di avere 10 milioni di seguaci nel mondo. Ma la Associated Press questa settimana ha scritto che una inchiesta sugli americani e le loro affiliazioni religiose suggerisce che nel nostro paese ci siano soltanto 25.000 scientologist attivi.

Anni fa eravamo presenti quando Heber Jentzsch, presidente della chiesa (e il cui titolo è soprattutto cerimoniale) ammise sotto giuramento in una deposizione in tribunale che l'affermazione di Scientology di avere milioni di membri si riferiva a tutte le persone che avevano acquistato un manuale o frequentato un corso in tutta la storia dell'organizzazione (la chiesa fu fondata a Los Angeles nel 1954).

Headley sostiene che c'è un altro modo per confermare la sua stima. Agli event particolarmente importanti - come quello del 2004 a cui a Tom Cruise fu conferita la "Medaglia al Valore", o alle celebrazioni del Capodanno - tenuti in strutture come lo Shrine Auditorium di Los Angeles arrivavano circa 4000 scientologist. Ogni altra "org" del mondo assisteva all'event in differita video e doveva riportare il numeri dei partecipanti. «E quando li sommavi, ad ogni grande event avevano partecipato circa 10.000 persone. Non si scendeva mai a 2.000 e non si arrivava mai a 20.000. La somma era sempre sui 10.000» aggiunge Headley.

Anche per quanto riguarda quell'event della Medaglia al Valore, Headley ci fornisce notizie interessanti sul famoso video di 9 minuti in cui Tom Cruise parla a uno scientologist dei suoi poteri. Il video trapelò in Internet nel gennaio del 2008 e i tentativi di Scientology per farlo sparire diedero il via al movimento Anonymous, che da allora è stato una spina nel fianco della chiesa.

Headley era presente alla pianificazione del video celebrativo di Cruise. La prima versione mostrava diverse celebrità Scientology che raccontavano quanto apprezzassero Cruise. Era troppo gonfiato e a Miscavige non piacque.

«La serie successiva di interviste era stata fatta a non-scientologist che conoscevano Tom. Furono intervistati tutti, da Steven Spielberg a Will Smith... c'era tutta questa gente che diceva quanto Tom fosse un tipo veramente in gamba. Ma essere in gamba non ti fa vincere una Medaglia della Libertà della IAS». A Miscavige non piacque nemmeno quella versione e ormai all'event mancavano poche settimane.

«David Miscavige finì per dettare l'intero progetto del video di Tom Cruise. L'idea di Dave era che nessuno potesse parlare di Tom Cruise meglio di Tom Cruise stesso». Headley sostiene che tutto - dai segmenti usati a come sono stati montati, alla scelta della musica fino ai minimi dettagli dell'editing - sono stati il risultato dell'armeggiare ossessivo di Miscavige.

«In seguito Dave Miscavige disse che il suo di Tom Cruise era uno dei video più importanti mai prodotti. Non aveva idea di quanto avesse ragione» scrive Headley riferendosi all'ondata di pubblicità negativa riversatasi sulla chiesa da quando lo scorso anno è trapelato.

Il libro di Headley fornisce anche un racconto esaustivo dell'ormai tristemente noto episodio della Bohemian Rapsody rivelato dall'inchiesta del Saint Petersburg Times, e che illustra la concezione rigida che Miscavige ha della gestione della chiesa. Scontento di un certo numero di questioni che avevano a che fare con lo staff e, più specificamente, con problemi allo studio di registrazione musicale, Miscavige - scrive Headley - trovò gioiosamente il modo per dimostrare ai suoi dipendenti che diceva sul serio: fece disporre in un'ampia sala un grande cerchio di sedie per circa 70 executive. Poi spiegò che avrebbero iniziato a giocare il "gioco delle sedie" sulla canzone Bohemian Rapsody dei Queen. A ogni giro veniva tolta una sedia e uno restava in piedi. L'ultima persona seduta sarebbe rimasta alla base e avrebbe aiutato Miscavige a riassegnare gli incarichi lasciati liberi dagli altri - perché tutti gli altri sarebbero stati spediti, quella notte stessa, nelle sedi di Scientology peggiori e più remote del globo.

Headley descrive in modo vivido le risse, i gemiti, le lacrime di quegli uomini e donne adulti in lotta per una sedia per evitare di essere inviati quella notte stessa in località lontane, con la seria possibilità di non vedere mai più coniugi e figli. Quando il gioco finì, gli sconfitti, piangendo senza ritegno, attesero l'assegnazione del trasferimento per poi scoprire che Miscavige non avrebbe mandato via nessuno.

«Si scoprì che comprare i biglietti aerei per tutta quella gente sarebbe costato una fortuna, e non era stata approntata la logistica per l'invio in tutti i diversi continenti. David aveva telefonato durante la notte per dire che non avrebbe sprecato un solo centesimo del denaro di Scientology» racconta Headley.

Forse il servizio migliore che l'uomo dà nel suo Blown for Good è fornire ai non-scientologist il senso di che cosa significa veramente lavorare giorno e notte in un'organizzazione così strana, dall'operaio di più basso livello che spala escrementi in uno stagno della Gold Base (Headley dice che gli usciva dalle orecchie e dai pori per giorni e giorni) al tipo di lussi di cui godono le celebrità e i membri di alto rango (anche quando era responsabile di dipartimenti interi, Headley non è mai stato un membro privilegiato. Dopo il matrimonio lui e la moglie ebbero la fortuna di dividere l'appartamento Scientology di due camere da letto con soli altri sei lavoratori della base).

Dalla paura delle riunioni con il "COB" (il soprannome di David Miscavige tra gli scientologist, acronimo di "Chairman of the Board", Presidente del Consiglio) a come tutti venissero addestrati a prendere i pasti in pochissimi minuti (o spesso li saltavano, così come facevano le notti in bianco) si percepisce il senso palpabile del lavorare per Scientology, o che cosa significhi il solo cercare di farsi capire; anche in un libro scritto per il vasto pubblico, Headley sembra non poter fare a meno di scivolare occasionalmente in una zuppa alfabetica di esasperanti acronimi e gergo hubbardiani.

Per illustrare che tipo di lingua straniera parlino gli scientologist l'uomo fornisce come esempio una frase dettagli dal suo supervisore poco dopo essere stato assunto dalla chiesa: «L'ED mi ha ordinato di andare a PAC e incontrare i Dissem Secs di ASHO e AO e portare gli elenchi del WUS e EUS T&P BMO che usiamo ogni settimana per la nostra promo SBC. Dovrei essere di ritorno all'HGB per pranzo. Se il FBO o il Treas Sec ti chiedono dove sono andato, per favore informali che sono su un ciclo di GI per le stats».

Che cosa significa? Non molto. Comunque nulla che valga la pena tradurre. Headley racconta che gli ci vollero anni per cominciare a raccapezzarsi, che quella lingua assurda, la gerarchia stabilita dall'alto, il parlare a bottiglie e posacenere, la minaccia continua di essere separato per sempre dalla moglie o dai genitori - che niente gli tornava. Headley riconosce il merito a un paio di fonti diverse che alla fine lo hanno aiutato a cominciare a dubitare della sua quasi schiavitù alla Gold Base. Ascoltare di nascosto il walkman e sentire su una stazione radio di Los Angeles il duo comico John & Ken lo ha aiutato a farsi domande sulla vita alla base. E, più importante ancora, era rimasto colpito da Conan O'Brian che sembrava sempre prendersi gioco delle celebrità di Scientology in un modo scioccante per uno scientologist che aveva sempre sentito parlare di loro con grande deferenza.

Una volta riuscito a fuggire, Headley scoprì che non era diventato un vagabondo né un tossicodipendente, come era stato programmato a pensare dai suoi addestratori Scientology. Al contrario usò le tecniche apprese alla base per aprire la sua attività multimediale a Los Angeles, azienda che ora prospera. Lui e Claire hanno due bambini, che non avrebbero potuto mettere al mondo se avessero continuato a lavorare nella base di Scientology. In gennaio Headley ha presentato una denuncia in cui afferma che la chiesa ha violato la legge sul lavoro e per tutti gli anni trascorsi alla base lo ha pagato poco o nulla. Il suo avvocato è Barry Van Sickle e hanno respinto diversi tentativi di Scientology di fare archiviare il caso. Il processo federale è stato fissato per novembre 2010.

Renderti disponibile la traduzione di questo articolo ha comportato diverse ore di lavoro. Contribuisci anche tu a mantenere vivo questo sito
con una una

Headley ha sentito dire che nei cinque anni da quando ha lasciato la base di Gilman Hot Springs le condizioni per i lavoratori sono peggiorate. «La gente adesso viene accompagnata dalla vigilanza anche quando va al bagno. Riflettete su questo. Quando va al bagno », e aggiunge di ricevere da molte fonti resoconti regolari sulle condizioni in tutte le organizzazioni di Scientology.

«In Scientology ci sono molti disillusi. Tantissimi membri Sea Org disillusi, e vogliono che le cose si sappiano» conclude indicando il suo libro come esempio. La copertina? È stata fatta da un ex scientologist che ha progettato molte delle pubblicazioni più rappresentative della chiesa. E l'editing? È stato fatto da un ex scientologist che ha curato l'editing dei libri più importanti della chiesa. «È comico!» dice ridendo, e prevede che Miscavige non apprezzerà l'umorismo.

Ma afferrerà il messaggio.

(Tony Ortega è il caporedattore del Village Voice. Scrive su Scientology dal 1995, su diverse pubblicazioni. Tra i suoi articoli sull'organizzazione di L. Ron Hubbard:

Nota Bene:
Le immagini sono tratte dal "Corso di TRs & di Co-Auditing sugli Oggettivi", © 1990 L. Ron Hubbard Library

 
 
 
INDICE
 
 
 

Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini, digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non č consentita senza il preventivo consenso scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it