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Scientology: la storia di Steve

Un adolescente problematico, confuso e depresso inizia la sua carriera scientologica in una scuola Delphi, che adotta le metodologie di studio di L. Ron Hubbard.

Tratto da exscientologykids.com, il sito di Jenna Miscavige Hill.

© Traduzione a cura di Simonetta Po, aprile 2013.

 

Quando avevo 13 anni mia zia si mise in cerca di un'altra scuola privata in cui mandare me e mia sorella. Ci portò da uno psichiatra specializzato in colloqui infantili che raccomandò la Delphian School di Sheridan, Oregon, per un programma estivo.

Il 16 marzo 1995 mia zia, suo marito, io e mia sorella andammo giù a Sheridan e il giorno dopo raggiungemmo la scuola, che stava in cima a una collina.

Senza dilungarmi troppo, rimanemmo MOLTO IMPRESSIONATI da quella scuola. Ciò che mi colpì maggiormente fu l'atmosfera esclusiva che si respirava. Nella zona della reception c'erano le foto di tutti i diplomati del 1994 con le loro storie di successo. Uno studente in impeccabile abito scuro (era venerdì, il giorno in cui ci si mette in tiro) ci fece fare un giro e i miei zii gli dissero «sei un esempio perfetto del tipo di studente prodotto da questa scuola.»

Prima di quella visita ero stato riluttante all'idea di frequentare una scuola estiva. Ma dopo aver visto la Delphi accarezzai l'idea di farci le superiori. Mia zia ne fu contentissima.

Io e mia zia non eravamo scientologist, ma a quanto pare il lato materno della famiglia aveva avuto una storia Scientology. Mia nonna era stata scientologist e anche mia madre se ne era interessata. Nel 1992, quando avevo 11 anni, mi aveva anche fatto fare un corso di comunicazione all'Org di Seattle.

Comunque sia, la Delphi rinverdì l'interesse della zia per Scientology. Negli ultimi sei anni avevo fatto incontri settimanali con un consulente: avevo tredici anni e mi stavo avvicinando a un'età in cui avevo più problemi di quando ero bambino. Mia zia si mise in contatto con un'amica scientologist che faceva l'auditor del campo; secondo lei l'auditing mi avrebbe fatto meglio delle visite al consulente. L'auditor mi parlò di Scientology e dell'auditing, e la cosa mi parve interessante. Però trovai l'auditing di Self-Analysis molto NOIOSO e non volli continuarlo.

Nell'estate del 1995 frequentai la Delphi e in autunno tornai in città. Mi sentivo privilegiato e onorato di esserci stato e volevo diplomarmi lì.

Però la vita nella scuola era stata stressante. Era un ambiente molto più grande di quelli a cui ero abituato (fino ad allora avevo frequentato sempre scuole private piccolissime con 12-50 allievi). A 14 anni ero un ragazzino molto timido e non ero nemmeno uno studente particolarmente diligente. Rimasi indietro e finii in "etica". Cominciai a pensare al suicidio.

Prima della Delphi avevo avuto pensieri suicidi, ma si trattava di drammatizzazioni. Ritengo che anche i pensieri suicidi alla Delphi fossero dello stesso stile. Comunque sia, il funzionario di etica mi disse di scrivere tutti i miei O/W. Riferii ogni più piccola cosa accaduta nella mia vita, tra cui quei pensieri suicidi. L'ufficiale di etica lesse il mio rapporto e il giorno dopo mi rispedì a casa a Seattle. Ero disperato per l'espulsione dalla Delphi e determinato a tornarci.

Fu allora che decisi di prendere Scientology più seriamente. Contattammo l'org di Seattle dove feci alcuni corsi; Manuale fondamentale di Studio, Valori e Integrità Personali, Vincere gli Alti e Bassi della Vita. Terminato l'ultimo corso mi dissero che nonna era stata dichiarata Soppressiva perché era una squirrel. Se volevo fare dell'auditing dovevo disconnettere da lei, e anche da mia madre che viveva nella casa accanto a quella di nonna.

Naturalmente non ero disposto a farlo. Ma... il Direttore Esecutivo mi disse che se mia madre si fosse trasferita altrove, lontano da nonna, io non avrei dovuto disconnettere. All'epoca c'era una scroccona patentata che stava dietro a mio padre e viveva in casa sua. A me e a mia zia la tipa non piaceva per niente. Mia zia possedeva un appartamento sotto quello di mio padre e decise di usare quella direttiva della disconnessione a nostro vantaggio... mia madre si sarebbe trasferita nell'appartamento della zia, nella stessa casa di mio padre. Optammo per questa soluzione per far innervosire la tizia che viveva con papà.

Io non avevo un brutto rapporto con nonna, ma la zia non ci andava d'accordo perché nonna era stata sposata con un uomo che aveva abusati sessualmente di tutte le sue figlie, comprese mamma e zia. Mia nonna e questo pedofilo erano stati scientologist, e quello era il motivo per cui all'inizio a mia zia non piaceva Scientology. Ma... visto che la chiesa aveva dichiarato "Soppressiva" la nonna, le sue azioni erano molto salite nell'apprezzamento della zia. Io non avevo problemi con nonna, perché mia madre aveva un buon rapporto con lei nonostante la brutta infanzia vissuta. Mia nonna era entusiasta all'idea che avrei fatto dell'auditing, tanto che nella sua lettera di disconnessione all'org di Seattle scrisse: «sono disponibile a disconnettere da lui se questo è necessario affinché possa ricevere auditing». Ma all'org mi dissero che potevo ancora parlarle alle riunioni o alle feste di famiglia, a patto che usassi "belle strade, bel tempo".(Anche se poi nel 1998 ASHO [American Saint Hill Organization] disse a me e alla zia che non potevamo avere nessun tipo di comunicazione con la nonna).

Comunque sia, iniziai l'auditing. Era quasi sempre noioso, tutti quei procedimenti ripetitivi, le domande chieste mille volte. Appresi quale fosse la routine fondamentale: "devo pensare a una qualche cognition così passo al prossimo procedimento". L'auditing mi ha aiutato? Quel che so è che avrebbe dovuto farlo, per cui mi avrà forse dato qualche beneficio.

Feci il Purif e i TRs terapeutici, poi iniziai lo Student Hat. Feci anche gli Oggettivi, ARC Filo Diretto e il Grado 0. Quell'estate del 1996 fu veramente bella per me. Credo che appena entrato in Scientology il mio livello generale di felicità e autostima fosse veramente migliorato. Alla fine dell'estate mamma tornò a vivere vicino alla nonna. Il Direttore Esecutivo dell'Org di Seattle disse che andava bene.

Infine, nell'ottobre 1996 andai alla Delphi per un colloquio e per informarli su come stava andando. Accettarono di farmi tornare a gennaio per un programma transitorio. E quando tornai, le cose erano parecchio migliorate. Ero uno studente più motivato e concentrato, entrai nel coro, partecipai al musica di primavera e finii pure di scrivere un racconto che avevo iniziato. E terminai in anticipo il programma transitorio! Penso che quei miei 15 anni siano stati i più felici dell'adolescenza.

Sfortunatamente, l'anno successivo persi la motivazione. Ricaddi nelle vecchie abitudini di restare indietro con il programma e di attestare falsamente gli obiettivi di lettura. Non so perché mi comportavo così, forse perché mi lasciavo distrarre da tutti quei libri di Piers Anthony che non erano sul programma di lettura, forse perché sul Formulario 6 avevo molte più responsabilità di quante non avessi avuto sul programma transitorio. Fondamentalmente, il mio 16esimo anno di vita (1997-98), che trascorsi alla Delphi, per me fu un anno molto improduttivo e deprimente.

All'inizio dell'anno scolastico 1998/99 avevo 17 anni. Non raggiunsi i target scolastici e non mi avvicinai nemmeno alla conclusione del formulario 6. Mi portarono dalla Preside la quale mi disse che siccome ero lento negli studi e restavo indietro, sarei stato messo sotto osservazione e, se non avessi mostrato miglioramenti, mi avrebbero tolto dal programma di diploma della Delphi.

Fu un periodo parecchio stressante. Ero spaventato dal futuro. Alla fine l'Ufficiale di Etica discusse con me gli obiettivi che mi ero dato nella vita e concludemmo che probabilmente il diploma alla Delphi non era uno scopo giusto per me (visto che ero lì soltanto per lo status, per la gloria di diplomarmi alla Delphi, per le tre scampanellate e gli applausi, ecc.). Decisi di uscire dal programma di diploma e di iniziarne uno "speciale", e che quello sarebbe stato il mio ultimo anno alla Delphi.

Durante quegli ultimi mesi mia madre mi informò che la nonna era in partenza per Barstow, California, dove avrebbe fatto il suo "OT VIII" squirrel. Durante il corso di "Elementi Stilistici" scrissi un'autobiografia ricca di dettagli sulla mia famiglia. Scherzai anche su mia nonna e dissi al mio supervisore: «Beh, è una tipa parecchio stramba, pensa che adesso sta facendo OTVIII squirrel!». Il supervisore mi disse che dovevo scrivere subito un "Rapporto per Conoscenza" sulla faccenda e consegnarglielo, così che lui potesse darlo a OSA. E io obbedii.

Quel "Rapporto per Conoscenza" sulla nonna causò un sacco di problemi. Mia zia fu cacciata dal comitato costruzioni dell'Org di Seattle e ne rimase molto turbata. Arrivarono anche rapporti falsi su mia madre, secondo cui si sarebbe recata all'Org di Portland per comprare delle lattine per l'E-meter della nonna. E mentre stava accadendo tutto questo, mia madre entrò in Internet e lesse dell'"entheta" sulla chiesa.

In agosto 1999 (a quel punto con la Delphi avevo chiuso) volammo giù a Los Angeles per fare dei servizi a ASHO. Pensavamo che saremmo stati auditi per procedere sul Ponte. Scoprimmo invece che dovevamo fare delle "Verifiche di Sicurezza" perché la nonna stava facendo "squirreling", anche se noi avevamo disconnesso da lei. Mia zia rimase molto turbata perché quelle "Verifiche di Sicurezza" costano migliaia di dollari. Il suo atteggiamento era quello del «Se volete indagare su di me, bene, fatelo. Ma perché devo pagare io?»

Comunque sia, facemmo le "Verifiche di sicurezza". Al termine tornai giù nell'ufficio del MAA e fu a dir poco orribile. Il C/S aveva trascritto tutto, comprese le cose relative al sesso. L'esperienza fu sconvolgente. Poi il C/S mi diede un ordine scritto in base al quale dovevo scrivere tutte le volte in cui avevo "fatto natter" su Scientology, gli scientologist, la tech, ecc. Ne avevo avuto veramente abbastanza e scrissi: «Ho fatto natter un sacco di volte, ma non ho nessuna voglia di riferire nel dettaglio ogni singola volta.»

In settembre 1999 mi trasferii a Los Angeles e mi iscrissi a una scuola di recitazione; vivevo al Celebrity Centre e facevo servizi a ASHO, dove iniziai il corso "PTS/SP". In dicembre mi beccai l'influenza. Quale fu la soluzione del Celebrity Centre? Cacciarmi da lì e mandarmi a vivere al Ramada Hotel su Vermont, vicino a ASHO.

A Natale tornai a casa a Seattle, ma al ritorno a Los Angeles incontrai qualche problema. Non potevo più stare al CC [Celebrity Centre], mi tolsero dal corso e mi mandarono in Etica. Il MAA mi disse che il Direttore Senior di Ispezione e Rapporti voleva che risalissi le condizioni inferiori per "aver diffuso entheta su Scientology". Non avevo idea di che cosa stesse parlando, poi mi mostrò un foglio in cui io avevo scritto « Ho fatto natter un sacco di volte, ma non ho nessuna voglia di riferire nel dettaglio ogni singola volta». Evidentemente, averlo scritto mi aveva reso un candidato per le condizioni inferiori. Mi dissero poi che siccome mia madre viveva di fianco a mia nonna, se lei non disconnetteva dalla nonna, io avrei dovuto disconnettere da mia madre.

Tornai a casa a Seattle per una settimana in gennaio 2000. Io e mia zia cercammo di convincere mamma a disconnettere dalla nonna, ma rifiutò di farlo. Tornai a Los Angeles senza essere riuscito a "maneggiare" mia madre; volevo finire il ciclo di etica e tornare sul corso così scrissi a mia madre una lettera di "disconnessione". Anche mia zia decise di disconnettere da lei.

Feci le condizioni inferiori e anche 70 ore di ammenda: lavare i pavimenti, passare l'aspirapolvere, spolverare e lavoro di archivio per ASHO, e spalare calcinacci per IHELP.

Nonostante avessi terminato il ciclo di etica e fossi tornato sul corso, il Celebrity Center non mi autorizzò a rientrare. Mia zia venne a trovarmi e scoprì il VERO motivo per cui non potevo stare al Manor: stava circolando un rapporto secondo cui anni prima mi ero tagliato i polsi (falso) e perciò, visti i miei pensieri suicidi del passato, ero un rischio troppo grosso per la sicurezza. Quando mia zia lo scoprì si prese una bruttissima influenza (e lei si ammala raramente).

Comunque sia, visto che non ero autorizzato a vivere al CC e che non mi piaceva stare al Ramada Hotel, finii per tornare a Seattle. Decisi che avrei terminato il mio corso PTS/SP all'org di Seattle con la speranza che, una volta finito, il CC mi avrebbe autorizzato a rientrare al Manor Hotel.

A casa la vita era dura. Mi sentivo un fallito per aver abbandonato la Delphi e mi sentivo un fallito nella recitazione perché ero tornato a Seattle. Non sapevo come gestire la mia vita. Mi iscrissi a dei corsi parauniversitari deciso a prendere la licenza di agente immobiliare. Ero ancora disconnesso da mia madre, la cosa non mi piaceva per niente e creò tensioni anche con mia sorella.

Una sera alla fine di novembre 2000 mi prese una botta di depressione. Intanto avevo abbandonato l'università, ero stato bocciato tre volte all'esame di agente immobiliare e mi sentivo un fallimento totale. Pensavo che l'unica cosa che potesse aiutarmi fosse l'auditing. Ero disperato per i rapporti tesi con mia sorella e per non avere rapporti con mia madre. Ed ero arrabbiato con mia madre e mia sorella che non sostenevano i miei sforzi di migliorare con Scientology.

Trovai una bottiglietta di aspirine e le buttai giù tutte, 32 pastiglie. Quella notte ero in uno stato mentale terribile. Ero sicuro che sarei morto ed era anche un modo per liberare di me la mia famiglia. Poi capii che non ero ancor pronto a morire, dissi a mia sorella che cosa avevo fatto, lei svegliò nostro padre che mi portò al pronto soccorso, dove mi fecero una lavanda gastrica. Fu un'esperienza disgustosa. Poi mi portarono in psichiatria per una visita e alla fine mi dimisero.

L'ED dell'org di Seattle mi disse che, avendo tentato il suicidio, ero diventato un rischio per la sicurezza e non potevo più ricevere servizi in quell'organizzazione. Avrei potuto fare solo i corsi di base e, una volta dimostrato di essere una persona stabile, avrei potuto fare una petizione per essere riammesso ai servizi. Mi fece anche firmare un documento in cui dichiaravo che "La Chiesa di Scientology non è in alcun modo responsabile del mio tentato suicidio".

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Alla fine acquistai i corsi di base, ma non mi ci impegnai mai veramente. Intanto in giugno 2001 mia zia aveva finito il corso PTS/SP e quello di Specialista dell'Etica di Scientology all'org di Seattle ed era pronta per andare a ASHO per fare dell'auditing. Però il giorno prima della partenza ricevette una telefonata dal MAA di ASHO che le disse di non andare perché era PTS. Qualche giorno dopo, il MAA le telefonò nuovamente per dirle «Tua madre è un squirrel perciò prima di poter fare dell'auditing devi disconnettere da tutti i parenti che hanno contatti con tua madre, oppure adoperarti affinché essi disconnettano da lei.» Mia zia si infuriò e gli sbatté giù il telefono.

Per me quella fu l'ultima goccia. Quella sera inviai una e-mail a mia madre. Ci scrivemmo per un po', poi le telefonai. Qualche giorno dopo mia zia ricevette una dichiarazione ufficiale di PTS Tipo A. Dopo averla letta, corse in bagno a vomitare. E mia zia non vomita MAI.

A tutt'oggi, la zia non è ancora riuscita a farsi togliere questa dichiarazione di PTS Tipo A, ma... è ancora una scientologist.

Da quando ho riallacciato i rapporti con mia madre ho lasciato perdere Scientology; nel corso degli anni sono entrato in Internet e ho letto tutto il materiale "entheta" disponibile.

Quel che posso dire è che trovo orribile il modo in cui la chiesa rende i suoi seguaci dipendenti al punto da sentirsi impotenti senza di essa, a da arrivare a disconnettere dai propri cari.

 
 
 
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