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Daniel Montalvo, 19 anni, lascia Scientology. Lo sceriffo di Los Angeles lo mette in prigione

© di Tony Ortega, Village Voice, 8 ottobre 2010.

©Traduzione a cura di Simonetta Po, ottobre 2010.

 
Oggi su Internet è comparsa una notizia incredibile: il 19enne Daniel Montalvo, scientologist da sempre, ha deciso di lasciare quella stravagante cabala solo per ritrovarsi arrestato dagli agenti dello sceriffo di Los Angeles e rinchiuso in gattabuia.

La storia è stata diffusa da Marty Rathbun, per lungo tempo funzionario di altissimo livello di Scientology che da quando se ne è andato tiene sul suo blog un sarcastico aggiornamento sugli affari della "chiesa".

Rathbun si rivolge ai colleghi ex-scientologist e i suoi scritti sono infarciti di gergo e riferimenti in codice. Ma eccovi un resoconto di quanto ha riportato.

Montalvo è cresciuto nella branca più fanatica in Scientology, la "Sea Org", la quale richiede ai suoi membri di firmare un contratto da un miliardo di anni e di promettere di servire la setta fantascientifica di L. Ron Hubbard per innumerevoli vite.

Come abbiamo già riferito molte volte in passato, la vita nella Sea Org è incredibilmente irreggimentata e ascetica, con salari infimi, molti straordinari e cibo insufficiente. I suoi membri tendono ad essere tenacemente leali all'organizzazione, ma molti alla fine scoppiano, alcuni in modo spettacolare.

In questo caso, Rathbun suggerisce che a far precipitare la crisi di fede di Monalvo sia stato un articolo pubblicato da Freedom, la rivista propagandistica di Scientology, che attaccava Rathbun e qualche altro alto papavero fuggito negli ultimi anni. Tra le persone attaccate c'era anche Tom DeVocht, che Montalvo conosceva personalmente - fu proprio quella conoscenza personale a convincere Montalvo che le affermazioni di Freedom su DeVocht erano menzognere. Quel momento di chiarezza convinse il ragazzo a cercare informazioni esterne. Avuto accesso a Internet, Montalvo scoprì il blog di Rathbun e lo utilizzò per contattare DeVocht, oltre che per cominciare a pensare seriamente di lasciare Scientology.

Il problema di Montalvo era che proprio mentre stava giungendo a quella conclusione, il particolare gruppo di Scientology per cui lavorava diventò il bersaglio di uno dei tristemente noti giri di vite del sistema interno di sicurezza. Montalvo sapeva che a breve sarebbe stato collegato a una specie di macchina della verità e costretto, grazie a incredibili pressioni psicologiche, ad ammettere ogni sorta di "crimine". Sapeva che non sarebbe riuscito a nascondere ai suoi datori di lavoro che aveva osato leggere i materiali anti-Scientology che circolano in Rete e che aveva preso contatto con degli ex membri. Così decise di fuggire. Rathbun descrive l'accaduto:

Il ragazzo aveva soltanto un apparecchietto per inviare e ricevere sms, era senza telefono. Abbiamo coordinato la sua fuga, fatto perdere le sue tracce e lo abbiamo incontrato nel luogo stabilito. Ci siamo fermati in un fast food e, deliziati, lo abbiamo osservato mentre divorava hamburger e patatine, gli occhi che brillavano quasi stesse gustando un banchetto di otto portate...
Montalvo, scrive Rathbun, aveva portato con sé un paio di dischi rigidi con della musica, contenenti però anche del materiale della Bridge Publications, il suo datore di lavoro che pubblica tutte le opere di L. Ron Hubbard. Rathbun e gli altri gli consigliarono di rendere immediatamente i dischi, cosa che il ragazzo fece, affidandoli a un corriere. Poi lo aiutarono a raggiungere la Florida e Tom DeVocht, che si era offerto di ospitarlo e di aiutarlo a trovare un lavoro. In Florida, aggiunge Rathbun, i due si ritrovarono assediati dagli scientologist, tra cui anche i familiari del ragazzo che volevano convincerlo a cambiare idea. «Tom ha respinto l'assalto come una mamma alligatore che protegge i suoi piccoli», ha scritto l'uomo sul suo blog. Ma alla fine Montalvo espresse il desiderio di parlare con la madre. Quando telefonò a Scientology per farlo, gli passarono però Kendrick Moxon.

Credetemi, noi sappiamo tutto su Kendrick Moxon. È l'avvocato e il cane da caccia di Scientology e parliamo di lui da oltre 10 anni. Per una lunga descrizione su come Moxon e la chiesa utilizzarono i soldi di Scientology per convincere uno sciocco a testimoniare falsamente contro un nemico dell'organizzazione - allettandolo con un lavoro, un'auto e addirittura una casa - si veda l'articolo Doppio gioco [del 1999 - NdR].

Comunque sia, il giovane e ingenuo Daniel Montalvo era un bersaglio facile per quelli della risma di Moxon, il quale:

mentì al ragazzo dicendogli che i dischi rigidi non erano mai stati resi e lo convinse (non certo un'impresa difficile con un ragazzo di 19 anni che non sa nemmeno come è composto il governo) che avrebbe trascorso molto tempo in galera A MENO CHE, naturalmente, non fosse rientrato nei ranghi, collaborato con Moxon stesso e fatto la corretta "procedura d'uscita".
Quando parla di "corretta procedura d'uscita" Rathbun si riferisce alle stupidaggini paramilitari che permeano tutta Scientology. Montalvo si sentì dire che doveva lasciare Scientology seguendo le modalità ordinate dalle scritture. Ma, secondo Rathbun, si trattava soltanto di un trucco.

Nonostante DeVocht lo avesse avvertito che lo stavano attirando in una trappola, il ragazzo tornò a Los Angeles come ci si aspetta da ogni bravo, piccolo, obbediente scientologist.

Trovò ad accoglierlo un investigatore con un'auto nera dai vetri oscurati. Invece di accompagnarlo in un hotel come gli avevano promesso, però, lo portò in un ufficio al 33esimo piano del Century City Towers, dove Moxon, il costoso avvocato della chiesa, lo interrogò per due ore.
I due vennero poi raggiunti da un detective dell'ufficio dello sceriffo di Los Angeles, a cui Moxon consegnò un faldone di "prove" di una grossa teoria del complotto "in cui venivo dipinto come 'l'anticristo' della chiesa di Scientology", scrive Rathbun. Montalvo venne accusato di essersi impossessato di beni della chiesa - i dischi rigidi - benché insistesse di averli resi. Poi fu condotto in carcere dove restò per 70 ore prima che un altro ex scientologist, il musicista Tiziano Lugli, gli pagasse la cauzione.

Rathbun non ha specificato il capo d'accusa di Montalvo (stiamo controllando), ma ha lanciato una raccolta fondi per pagargli la difesa. Intanto l'uomo critica aspramente lo sceriffo di Los Angeles Lee Baca per aver permesso che il suo dipartimento venisse ingannato a quel modo.

Rathbun scrive che lui, Lugli, l'attore Jason Beghe e altri ex scientologist si stanno mobilitando per aiutare Montalvo, un ragazzo che «rischia il carcere per i seguenti peccati: a) aver lasciato una vita di schiavitù per assaporare la libertà del mondo reale; b) per essersi rifiutato - a dispetto delle provocazioni, degli allettamenti e delle minacce - di incastrare i tre che lo hanno aiutato, anche di tasca propria, a conquistare la libertà».

Aggiornamento: Rathbun ci ha informati che Montalvo è stato accusato di furto aggravato.

Tony Ortega è capo redattore di The Village Voice. Si interessa a Scientology dal 1995 e i suoi articoli sono apparsi su diverse pubblicazioni.

 
 
 
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