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Leah Farrow, reclutata a 15 anni, e la sua straziante fuga dalla Sea Org

Dopo avere visto la serie TV Scientology and the Aftermath di Leah Remini, Leah Farrow ha deciso di uscire allo scoperto e di raccontare la sua storia.

Di © Tony Ortega, The Underground Bunker 24 gennaio 2017

© Traduzione di Simonetta Po, aprile 2019

 

Leah Farrow a bordo della Freewinds

Dopo avere visto la serie TV Scientology and the Aftermath di Leah Remini, Leah Farrow ha deciso di uscire allo scoperto: prima con un post sul suo profilo Facebook, poi direttamente con Tony Ortega, a cui ha raccontato la sua storia che si interseca con quella di altre due ex affiliate alla Sea Org, Valeska Paris e Ramana Dienes-Browning, e con la vita a bordo della Freewinds, la nave da crociera di Scientology.

Tony Ortega: dal 1988 è operativa la Freewinds, la nave da crociera di Scientology che costeggia nei Caraibi e su cui viene consegnato il livello più alto di illuminazione, noto come OT8 (anche se all'inizio le cose non andarono molto bene). La nave è l'unico luogo al mondo in cui un ricco scientologist può raggiungere OT 8, ma ospita anche molti altri seminari ed eventi Scientology. La Freewinds ha un equipaggio di dipendenti dedicati della Sea Org, gente che firma un contratto da un miliardo di anni e lavora per pochi centesimi l'ora, 365 giorni l'anno. Valeska e Ramana ci hanno entrambe raccontato storie drammatiche su come, ancora adolescenti, furono portate a bordo e gli anni di duro lavoro.

Leah Farrow racconta di aver raggiunto la nave a 15 anni. Alla sua nascita entrambi i genitori erano dipendenti della Sea Org di stanza a Los Angeles, era quindi cresciuta in Scientology. Poi la famiglia si era trasferita in un altro importante centro Scientology - la città di Clearwater, Florida. Fu lì, alla Flag Land Base, che a soli 10 anni Leah cominciò a fare i corsi Scientology.

Racconta che quelle esperienze giovanili sui corsi di Flag non furono negative. Le piaceva stare con gli amici e andare agli event di Scientology. Poi a 15 anni, nel 1994, lei e gli amici si recarono sulla Freewinds per la "Settimana dei ragazzi".

I giovani scientologist subiscono molte pressioni per entrare nella Sea Org e dedicare il resto della vita (e le vite successive) al lavoro incessante per l'organizzazione. Affinché accettino, viene loro detto non solo che dedicare la vita alla Sea Org è la cosa più importante che possono fare perché aiuteranno davvero il pianeta, ma che nonostante la severità, è una vita entusiasmante.

E nel caso di Ramana e di Leah, c'erano anche un sacco di bei ragazzi che le riempivano di attenzioni. Leah si prese una cotta per uno dei tizi a bordo.

«Fu lui a reclutarmi. Sapeva che avevo una cotta per lui e ci marciò pesantemente, avevo sempre voluto diventare una auditor e lui mi promise che sarei entrata immediatamente nel TTC», ha scritto la Farrow nel suo racconto su Facebook; il riferimento è al Tech Training Corps, l'entità interna che le avrebbe permesso di studiare per diventare una auditor. «Firmai il contratto, ma prima volevo prendermi qualche mese prima di lasciare la famiglia. All'epoca i miei genitori, mio fratello e mia sorella erano scientologist, e lo erano anche due zie e zii, e altri due cugini. Tornata a casa subii forti pressioni per partire immediatamente, nel giro di un paio di settimane mi ritrovai sull'EPF.»

L'Estate Project Force [Prodotto Zero] è il campo di addestramento della Sea Org, è estenuante e dura circa un mese. «Mi pentii immediatamente della decisione presa. Piansi per una settimana. Dopo l'EPF partii subito per la Freewinds e naturalmente non mi assegnarono al TTC... mi misero invece nella "Call In Unit" [gli addetti alle telefonate] dove restai per un paio d'anni. In quel periodo morì mia nonna, che mi lasciò circa 8000 dollari. Per fare le telefonate di lavoro non avevamo mai fondi a sufficienza - telefonare dalla nave era davvero costoso - quindi subii pressioni per "farla andare bene" e usai quasi 6000 dollari di quell'eredità per le telefonate di Scientology. In quel periodo avevo 15/16 anni e la mia senior mi redarguiva quasi quotidianamente. Mi spingeva contro la parete e mi urlava addosso a due centimetri dalla faccia.»

Volevamo saperne di più, quindi abbiamo contattato direttamente Leah sulla chat di Facebook.

The Bunker: Leah, sappiamo che i membri della Sea Org guadagnano poco o niente. Ma davvero tirasti fuori dei soldi tuoi per poter lavorare dalla nave, dove non potevi andare e venire a piacimento?

Leah: Il nostro lavoro consisteva nel telefonare a quelle persone che avevano pagato i servizi - in tutto o in parte - e fare le prenotazioni per averle a bordo per fare quei servizi. Per formare questa unità di telefoniste composta da me, dalla mia capa Rose e da Justa, una signora sudafricana vicina agli 80 anni, era arrivata una missione apposita da Int [Base Internazionale di Scientology].

The Bunker: Quindi il vostro lavoro consisteva nello stare tutto il giorno in una cabina e telefonare alla gente. Dove? Negli Stati Uniti? In Europa?

Leah: Sì, era una stanza con dei telefoni. Telefonavamo soprattutto in USA, ma anche in Europa e in America Latina.

The Bunker: Ed erano i telefoni della nave, giusto? E i tuoi soldi che c'entravano?

Leah: Tutte le settimane ci stanziavano una certa cifra per telefonare, ma non bastava mai. Era una specie di sistema prepagato. Se finivi la tua quota non potevi più telefonare. Prima di chiamare il numero dovevo digitare il mio codice.

The Bunker: Quindi se finivi la tua quota prepagata, ti dicevano di usare i soldi tuoi?

Leah: Quando esaurivo la quota cominciai a ricaricarla con il mio denaro perché mi urlavano sempre addosso di "farla andare bene". La nostra settimana [di statistiche] terminava al giovedì ore 14,00, ma a volte già al lunedì avevo esaurito la quota. Telefonare dalla nave era molto costoso.

Dopo un paio d'anni di telemarketing Leah si cacciò nei guai. E quando sulla Freewinds ti cacci nei guai allora ci sta che come punizione ti faranno fare qualche lavoro manuale parecchio brutale.

Le abbiamo chiesto se ricordasse che cosa aveva fatto per inguaiarsi.

Leah: Tutte le mie telefonate erano registrate. Una volta scherzai con un tizio che cercavo di convincere a venire a fare i servizi. Lui mi disse scherzosamente di essere al verde e io, altrettanto scherzosamente, gli risposi che era uno spilorcio.

The Bunker: A me sembra un buon uso della Scala del Tono...

Leah: Ah ah ah!

(Dovremmo spiegare la battuta, ma farlo ci porterebbe via molto tempo per cui fidatevi: era divertente).

The Bunker: Quale fu quella prima punizione?

Leah: Mi mandarono a lavorare in sala macchine. Dovevo pulire delle cose. A volte mi mandavano anche sui ponti, dovevo lavarli, ridipingerli, ecc. Nessuno aveva il permesso di parlarmi salvo l'Ufficiale di Etica e chi mi doveva dare istruzioni. Durò 3 settimane. Per mangiare avevo solo 10 minuti. Risalii le condizioni e poi per circa un anno mi misero a pulire le cabine.

Pare proprio che gli adolescenti siano messi a lavorare come prigionieri affinché i ricchi scientologist possano avere il loro grandioso momento spirituale in alto mare. Bella chiesa.

Leah: In seguito fui promossa in HCO come centralinista. A volte mi usavano come corriere della nave - tutte le settimane qualcuno doveva volare avanti e indietro da Clearwater per consegnare la corrispondenza. Fortunatamente i miei genitori vivevano a Clearwater e quando facevo il corriere potevo passare la notte da loro. Ciò mi permise di mantenere un certo senso di vicinanza con i miei, cosa che poi alla fine mi diede la forza per andarmene.

Come centralinista lavorai bene così mi promossero di nuovo e diventai Funzionaria della nave del Reclutamento in Sea Org. Ed è qui che le cose cominciarono ad andare veramente male. Spesso mi facevano lavorare tutta la notte. Subivo abusi verbali di continuo, spesso lo faceva l'HAS, una olandese di un metro e novanta che a volte mi inchiodava alla parete e mi urlava in faccia. In più di un'occasione alzò la mano per colpirmi, anche se poi non lo ha mai fatto. Anche Sharron Weber, l'Ufficiale Comandante dell'entità Scientology che comanda la nave, mi urlava spesso in faccia. Mi fermava nella hall e mi aggrediva. Mi mandavano continuamente sui ponti, poi in ufficio, poi di nuovo sui ponti a seconda che le mie statistiche fossero alte o basse. Ero incoraggiata a reclutare i bambini, la gente con bambini di più di 10 anni (mi dicevano che i ragazzini sarebbero andati alla Cadet Org). Mi incoraggiavano a reclutare anche gente che nemmeno era scientologist, tipo gli operai che salivano a bordo quando la nave era in bacino di carenaggio.

Spesso mi facevano delle verifiche all'E-meter e usavano i risultati per privarmi delle liberty [giorno libero] o del CSP [il tempo previsto per la cura personale, bucato ecc.] e di frequente non ci pagavano nemmeno - a volte non avevo neanche i soldi per comprarmi i tamponi. Ricordo che una volta mia zia venne a bordo come public e fu lei a comprarmi assorbenti e vestiti.

The Bunker: Valeska Paris quando arrivò? Che cosa ricordi di lei?

Leah: Arrivò forse nel 1998 o 1999 [in realtà, nel 1996]. Diventammo subito amiche. Eravamo entrambe scientologist di seconda generazione, ed entrambe ci cacciavamo continuamente nei guai. Una volta che era ammalata le portai del gelato. Lei lavorava come cameriera.

The Bunker: Ti eri fatta un'idea del perché fosse sulla nave?

Leah: Girava voce che la sua famiglia fosse antagonista a Scientology, ma non è che se ne parlasse molto. Non sapevo che l'avevano fondamentalmente mandata a bordo per tenerla lontana dalla madre. [Ariane Jackson, madre di Valeska, aveva minacciato di querelare Scientology. Valeska sostiene di essere stata trattenuta sulla nave, letteralmente prigioniera, per 11 anni al fine di tenerla lontana dalla sua famiglia. La chiesa nega e sostiene che Valeska era libera di andare e venire dalla nave a piacimento e ha fornito fotografie della donna mentre è in gita a terra - NdT.] Noi eravamo semplicemente due amiche adolescenti. Il confronto tra la roba relativa a quell'orrenda setta e la vita normale è singolare.

The Bunker: Tu ogni tanto lasciavi la nave, giusto? Quando uscì la storia di Valeska, Scientology disse che quando la nave attraccava voi potevate scendere a terra per fare compere e cose del genere. E' vero?

Leah: A volte sì. C'è questa cosa chiamata CSP, o Clean Ship Program. Si faceva di sabato verso mezzogiorno. Se pulivamo il dormitorio, superavamo l'ispezione e una verifica all'E-meter, allora potevamo scendere sull'isola. Tecnicamente, se le nostre statistiche erano alte avremmo dovuto avere un giorno libero ogni due settimane, ma succedeva di rado. Nei miei quasi 6 anni a bordo, penso di avere avuto la giornata libera al massimo 10 volte.

The Bunker: Raccontaci del reclutamento di Ramana. La storia che ci ha raccontato è molto simile alla tua - era andata a bordo come public e si era presa una cotta per uno dei ragazzi della Sea Org.

Leah: Dopo il centralino fui promossa a funzionaria del reclutamento in Sea Org, o SORO. A Ramana piaceva un tizio, penso che poi si siamo sposati. Lui mi aiutò a reclutarla. Non la ricordo come un'impresa difficile. Lei era come me, non avevamo tante preoccupazioni. I ragazzini vengono presi di mira perché non hanno debiti o cose in sospeso. Posso lasciarsi la vita alle spalle abbastanza alla svelta.

The Bunker: Lei dice che la sua maggior preoccupazione era che avrebbe voluto fare la ballerina e che andare a lavorare sulla nave non era nei suoi progetti. Perciò qualcuno le urlò addosso che salvare il pianeta era molto più importante che illudersi di diventare una ballerina. E' parecchio pesante.

Leah: Ramana diventò una mia superiore poco dopo essere entrata in Sea Org. A volte era lei a ordinarmi che cosa dovevo fare.

The Bukner: Sì, infatti ci ha detto che poteva essere parecchio stronza. A quanto pare fa parte del lavoro.

Leah: Sì, lo ricordo. Non credo però di averle mai urlato addosso. Probabilmente fu Sharron Weber, la CO FSSO. Io venivo sostanzialmente accusata di essere troppo morbida. Ero gentile con chi era nei guai sui ponti [in punizione] e per questo mi rimproveravano di continuo.

The Bunker: Hai partecipato agli event più lussuosi della nave? Maiden Voyage? [si tiene tutti gli anni a giugno o luglio per commemorare la prima consegna di OT8 a bordo, avvenuta nell'estate del 1988. Il Maiden Voyage attrae sulla nave gli scientologist ricchi e David Miscavige illustra loro i prodotti nuovi disponibili in autunno- NdT.]

Leah: Oltre al mio lavoro normale, durante i Maiden Voyage dovevo fare anche la cameriera. Dovevo anche cedere il mio letto a un membro dello staff di grado superiore e dormire sul pavimento dell'aula di studio assieme a un sacco d'altra gente. In quella settimana si dorme davvero poco. Quando ero SORO, una volta incontrai David Miscavige. Mi disse che stavo facendo un grande lavoro. Ah. L'ironia è che mi ero appena cacciata nei guai perché non reclutavo a sufficienza.

The Bunker: Ti ricordi se a quegli event hai incontrato qualcuno? Hai conosciuto Ron Miscavige, che suonava nell'orchestra?

Leah: Vidi un sacco di dirigenti. E le celebrità. Una volta Jason Beghe mi rimproverò.

The Bunker: dicci di Jason.

Leah: All'epoca ero al centralino, lui era al banco della reception dove stavo anche io e parlava con un tizio, perciò chiesi se avevano bisogno. Lui mi urlò di non rivolgergli la parola e di lasciarli in pace.

The Bunker: Beh, era in gioco la sua eternità. Sai come funziona... Oltre a tutto questo glamour delle stelle del cinema, raccontaci delle punizioni più crudeli a cui fosti sottoposta. Anche a te toccò di fare lavori pericolosi tipo pulire le sentine e la sala macchine, come accadde a Valeska?

Leah: Mi fecero pulire le zone rifiuti della sala macchine. Sono piccoli spazi dentro il motore dove viene filtrato il carburante. Si riempiono di morchia e dovevo pulirli con la nafta, perché dicevano che era l'unica cosa che funzionasse. Sono spazi minuscoli in cui riesci a infilare solo la testa e le spalle. Bisogna arrampicarsi su una scala a pioli fissata al motore e aprire un portello sopra la scala. Poi ci infili la testa e tutta la parte del corpo che ti è possibile infilare. E' buio e pieno di vapori, veramente caldo. Mi mettevo in testa una busta di plastica per evitare la morchia nei capelli, ma per il resto ne ero ricoperta. L'unico modo per ripulirsi era usare una spugna imbevuta di nafta. Non si usavano mascherine o cose del genere e si respiravano tutti i vapori.

The Bunker: Incredibile.

Leah ha descritto il modo in cui alla fine se ne andò dalla nave e dalla Sea Org:

L'evento che culminò con la mia fuoriuscita fu una licenza che mi era già stata approvata, ma che fu stracciata all'ultimo momento. Da anni la mia famiglia progettava una vacanza tutti assieme e finalmente i miei genitori erano riusciti a risparmiare abbastanza per partire. Riuscii a ottenere la licenza, ma le verifiche di sicurezza [interrogatori richiesti prima di lasciare la nave] cominciarono soltanto due giorni prima della data prevista. I miei avevano già pagato tutto. Non superai le verifiche di sicurezza, ero troppo stressata dal fatto che la licenza sarebbe dovuta partire entro poche ore. Il giorno prima della data prevista mi dissero che la licenza era cancellata perché quella settimana le mie statistiche erano basse. I miei genitori telefonarono molto arrabbiati e la LC FSSO [Comunicatore di L. Ron Hubbard dell'entità che governa la nave] disse a mia madre che io sapevo da sempre che non sarei potuta partire e che le avevo mentito. Mia madre mi rimproverò al telefono - aveva creduto alla funzionaria e non a me. Dentro di me scattò qualcosa, corsi su all'appello e affontai la LC per aver mentito a mia madre. Va da sé che mi mandarono subito in etica, fui messa sui ponti e assegnata a una condizione inferiore. Naturalmente persi la vacanza in famiglia. Ma ormai avevo deciso di andarmene.

Non avevo in mano il mio passaporto, per cui mi serviva un piano. Lavorai per "risalire le condizioni" e alla fine venni scelta come corriere. Ma invece di tornare a bordo, a fine missione feci "blow" [fuggire]. Comprai un biglietto aereo per l'Italia (avevo sempre desiderato andarci) e ci restai per 10 giorni. Chiamai i miei da un telefono pubblico di Firenze per dire che non potevo rivelargli dove fossi, ma che stavo bene. I miei genitori ricevettero la visita di alcuni membri della Sea Org che volevano sapere dove fossi. Al ritorno dall'Italia cambiai il volo all'ultimo momento perché sapevo che mi avrebbero aspettato all'aeroporto. Poi tornai a Clearwater, a casa dei miei. Arrivarono subito quelli della Sea Org e mi dissero che dovevo tornare sulla nave per fare la proceduta di uscita corretta, altrimenti sarei stata "dichiarata soppressiva". Abboccai. Da quando arrivai sulla nave a quando finalmente mi lasciarono partire trascorsero più di sei mesi.

The Bunker: In che modo ti convinsero a tornare?

Leah: Quando quelli della Sea Org arrivarono dai miei mi dissero che dovevo telefonare a Sharron Weber. Lei fu davvero carina e in sostanza mi disse che dovevo semplicemente tornare per uscire in modo corretto e non farmi "dichiarare". Nella mia famiglia erano tutti scientologist per cui non avevo molta scelta. Quando tornai a bordo il tono cambiò immediatamente. Ero nei guai fino al collo e nessuno aveva il permesso di parlare con me o di essere gentile. Mi misero subito a fare lavori pesanti e verifiche di sicurezza per convincermi a restare. Tra le altre cose, dovetti pulire i filtri dei motori e pulizie in generale in sala macchine, verniciare le pedane della cambusa, ecc. Fu in quell'occasione che andai a prendere della vernice in magazzino, ma qualcuno non aveva chiuso bene il coperchio della latta e quando la presi in mano si aprì e mi schizzai completamente. Mi entrò anche negli occhi, che bruciavano da morire e dovetti correre sotto la doccia.

The Bunker: Terribile.

Leah: Una volta tornata a bordo mi fecero delle verifiche di sicurezza e sulle prime pensai che forse volevo restare, ma continuavo a nutrire dei dubbi e lo dissi durante una verifica. Mi chiedevo per esempio chi si sarebbe preso cura dei miei genitori una volta vecchi. Era una cosa innocente, mi preoccupavo di cose del genere. La CO [ufficiale comandante] mi prese da parte in mensa e mi urlò in faccia che ero una bugiarda e una criminale.

The Bunker: E in quegli interrogatori continuavano a fare pressioni per avere dettagli della tua vita sessuale...

Leah Farrow oggi

Leah: Sì, erano convinti che in Italia avessi fatto sesso.

The Bunker: Ecco che cosa avevi scritto sulla faccenda:

Ero vergine - non avevo mai neanche baciato un ragazzo, ma durante la verifica di sicurezza continuarono a tormentarmi su questo preciso punto. A un certo punto arrivai addirittura a pensare di aver fatto sesso senza esserne cosciente, non vi sto prendendo in giro. Pensavo: e se in qualche modo fossi incinta? Davvero, stavo impazzendo.

The Bunker: Quindi c'era questa alternanza tra pulire la morchia nella sala macchine e subire interrogatori sulla tua vita sessuale, un giorno dopo l'altro.

Leah: Sì, e la fine non era mai all'orizzonte. Avevo lavorato nella sezione personale e sapevo che per loro il rischio suicidio è una questione legale molto seria, perciò durante una seduta di verifiche di sicurezza lasciai intendere che volevo togliermi la vita. Quello stesso giorno cominciarono a controllarmi 24 ore su 24. Mi spostarono dalla sala macchine a un ufficio dove c'era una telecamera. 72 ore dopo mi lasciarono andare.

The Bunker: Proprio come Laura DeCrescenzo e Nora Crest, che dovettero tentare o minacciare il suicidio per tornare libere.

Leah: Dopo la minaccia di suicidarmi mi sottoposero finalmente a un Fitness Board [commissione di idoneità] e fui ritenuta non idonea. Mi offrirono due possibilità: il RPF o essere "dichiarata".

The Bunker: Dovevi decidere se andare sul programma detentivo della Sea Org - il Rehabilitation Project Force - o essere dichiarata "persona soppressiva", cioè nemica della chiesa, ed essere ostracizzata da tutti gli altri scientologist, anche i tuoi parenti più stretti.

Leah; Scoppiai a piangere perché tutta la mia famiglia era fedele di Scientology, ma rifiutai di andare sul RPF. Non ho mai capito perché non fui "dichiarata", si limitarono a espellermi. Forse perché all'epoca una dei membri del Fitness Board era una mia buona amica.

Quando nell'aprile del 2000 Leah lasciò la nave aveva appena 20 anni e non aveva conosciuto nient'altro che Scientology.

The Bunker: Dopo essertene andata, come furono quei primi mesi?

Il lavoro di ricerca e traduzione di questo e dei numerosi articoli collegati ha comportato molte ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

Leah: Strani. Non ero abituata ad avere così tanto tempo libero! Dormii moltissimo. Presi la patente. Ci volle un po' prima di cominciare a guarire. In realtà è stato solo negli ultimi due anni che mi sono resa conto di quanto fossi fuori di testa. Probabilmente ero solo concentrata sulla sopravvivenza.

The Bunker: Ti hanno mai mandato il "freeloader debt"? [fattura per corsi e servizi usufruiti durante il servizio in Sea Org.]

Leah: Sì, 65.000 dollari.

The Bunker: E quanto ne hai pagato?

Leah: circa 35.000.

The Bunker: Accidenti. Scommetto che ora li rivorresti indietro.

Leah: Certo! Assieme agli anni persi.

The Bunker: Nonostante tu avessi lasciato la Sea Org, per alcuni anni hai continuato a frequentare Scientology da public. Poi i tuoi familiari hanno cominciato ad andarsene. Come mai?

Leah: Il primo fu mio padre, che cominciò a leggere il blog di Marty Rathbun [partito nel 2009]. Credo che quello fu l'inizio di tutto. Sulle prime non pensavo di lasciare Scientology, ma piano piano giunsi anche io a quella conclusione, più o meno in contemporanea con mio padre. Lui provò a tastare il terreno con me e scoprimmo che entrambi ne avevamo avuto abbastanza. Tutti gli altri a poco a poco lo seguirono - mia madre, due zie, uno zio e i miei fratelli e sorelle. Eccetto una sorella.

The Bunker: Tua sorella è ancora dentro? Questo articolo allora potrebbe essere un problema.

Leah: Prima d'ora non avevo mai parlato pubblicamente quindi sì, potrebbero esserci ripercussioni.

The Bunker: E adesso qual è la tua situazione?

Leah: Oggi ho 37 anni. Quell'esperienza ha ancora degli effetti su di me, ma non ho permesso che mi condizionasse. Sono sposata con un uomo meraviglioso e ho due bambini. Ho appena aperto la mia attività a Huntsville, Alabama. Sono tatuatrice professionista.

The Bunker: Leah, siamo molto felici che la tua omonima Leah Remini ti abbia ispirato a uscire allo scoperto. E speriamo che per tua sorella non sia troppo dura. Facci sapere come va e buona fortuna sul lavoro!

 
 
 
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