In ottemperanza al provvedimento 08/05/2014 Garante per la protezione dei dati personali, si avvisa il lettore che questo sito potrebbe utilizzare cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche anonime. Proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie.
Viaggio nel mondo dell'etica di Scientology (terza parte)

Di Delfi, con la collaborazione di Martini, agosto 2003.

 
torna alla seconda parte
torna all'indice

Tech di etica?

C'è un'uscita. C'è un sogno d'imboccarla. C'è una strada. C'è un numero esatto di cancelli lungo la via. La tech standard apre i cancelli uno dopo l'altro. E la tech standard, quando il tipo è andato a sinistra, a destra, fuori strada, addosso ai pali del telegrafo e così via, ti da la tecnologia per raccoglierlo e rimetterlo sulla strada.
(L. Ron Hubbard, conferenza su nastro: La tech standard definita, "Che cos'è la tecnologia standard")

Se mai LRH ebbe una fissazione, essa non poteva che avere a che fare con questa parola: tecnologia. In Scientology si è soliti definire con "tech" un po' di tutto. Ogni ambito dell'organizzazione possiede una propria tecnologia e quasi sempre ogni singolo ciclo d'azione è riconducibile ad un preciso contesto tecnologico. Stando alle parole di LRH, senza una tecnologia funzionale l'essere umano sarebbe in balìa del MEST [1]:

Le forze dell'universo fisico possono essere incanalate e usate solamente con la tecnologia.

Le forze inerenti alle forme vitali possono avere successo solamente quando incanalate e allineate una all'altra.

Pertanto, per avere successo, un gruppo deve avere a disposizione e conoscere la tecnologia che utilizza. E quindi utilizzarla.
(HCO PL del 25 gennaio 1971, "Amministrazione squirrel")

Che cosa s'intenda in Scientology per tecnologia ce lo dice lo stesso LRH:
Stai apprendendo l'utilizzo tecnico di come viene fatto, a chi è diretto, esattamente e precisamente i passi e le azioni adottate per un esatto e preciso risultato! È questo quello che stai imparando e non ha niente a che fare con quanti aghi si trovano sulla testa di un angelo.
(conferenza su nastro: La tech standard definita, "Che cos'è la tecnologia standard")
Similmente anche la "tech di etica" è definita allo stesso modo:
Etica è una parte potente della tecnologia […] è uno strumento di alta precisione, una parte di vitale importanza in un'organizzazione, qualora si desiderino addestrare delle persone in Scientology o audirle con successo.

Se la tecnologia è out, l'etica la renderà "in". Se l'etica è out, la tecnologia non verrà mai resa "in". È proprio così.
(L. Ron Hubbard, HCO PL del 12 giugno 1965, "La Foundation")

e viene associata ad una scienza esatta:
Per fare un'org, le cose devono essere "messe in" in questa sequenza:
    1° Etica
    2° Tech
    3° Admin

Quando una di queste cose diventa out, l'org si contrae.

Abbiamo queste tre scienze. Per maneggiare veramente le cose, bisogna essere padroni di tutt'e tre, anche solo per vivere una buona vita personale.

Con "mettere in" una cosa, intendiamo farla mettere in pratica e renderla efficace.
(L. Ron Hubbard, HCO PL del 16 ottobre 1967, "I soppressivi e l'amministratore. In che modo un amministratore può individuare gli SP")

Al contempo LRH ci fornisce un'altra interessante definizione di "tecnologia" più confacente alla realtà quotidiana di Scientology:
Per TECNOLOGIA si intende l'applicazione dei precisi e scientifici esercizi e procedimenti di Scientology.
(HCO PL del 13 settembre 1965, "Out-Tech e come farla rispettare")
In Scientology per "procedimento" s'intende sempre qualcosa che ha a che vedere con l'auditor e la seduta di auditing, ma nella fattispecie LRH nomina i "procedimenti di Scientology", per cui vale la pena vedere che cosa si intenda di preciso:
I procedimenti di Scientology potrebbero essere descritti come metodi di "de-ipnotizzare" gli uomini per accrescere la loro libertà di scelta e migliorare la loro vita.
(Cfr. Dizionario Tecnico di Dianetics e Scientology)
Se quella serie di normative complesse ed astruse relative a questioni di disciplina interna devono essere intese come procedimenti di Scientology, intesi a "de-ipnotizzare" le persone, è logico chiedersi se veramente esistono i presupposti perché si possa in qualche modo inquadrare l'etica in quel contesto tecnologico nel quale spesso Hubbard l'ha collocata. In questo caso dovrebbe essere possibile individuare tali procedimenti e, più specificatamente, quali cicli d'azione costituiscano il modo standard di operare di un ethics officer.

Quali sarebbero perciò questi precisi procedimenti che si propongono di de-ipnotizzare l'individuo?

In realtà, la quasi totalità dei cicli di etica a cui si viene sottoposti è costituito dall'assegnazione automatica di una "condizione", spesso solo in base alla lettura di un grafico oppure di un resoconto scritto di O/W [2] - troppo spesso imposto d'autorità alla persona, magari allo scopo non dichiarato di acquisire "informazioni particolari" su di lei. A volte può capitare di riparare una condizioni di etica del passato sotto la diretta supervisione dell'ethics officer. Si tratta di un ciclo di etica che permette di risolvere nel presente una situazione del passato che potrebbe ancora arrecare qualche turbamento. In genere si tratta di azioni fittizie che si limitano a fare un mock up [3] della scena ideale che poteva essere, ma spesso tanto basta per risollevare moralmente l'individuo e portarlo ad acquisire maggior fiducia in se stesso [4].

Alla stessa stregua anche uno staff member che ritenga di essere rimasto vittima, in passato, di una condizione falsa o assegnata scorrettamente, potrebbe ritrovarsi in qualche difficoltà nell'occuparsi delle proprie condizioni nel presente. Anche per lui quel ciclo potrebbe rivelarsi provvidenziale e restituirgli la voglia di occuparsi delle condizioni anche nell'immediato presente [5].

In virtù del fatto che l'etica dovrebbe essere vista come una tecnologia "trasversale" e multi valente che si presta a mille sfaccettature, ma SEMPRE intese alla de-aberrazione dell'individuo, anche il chiarimento di una parola si potrebbe considerare come «quell'azione di prima dinamica che l'individuo intraprende autonomamente su se stesso per raggiungere una sopravvivenza ottimale», più volte enfatizzata dallo stesso Hubbard. Del resto ogni overt deriverebbe proprio da lì... da una parola malcompresa [6]. Ma nemmeno questa operazione di "prevenzione" rientra nella routine di un ethics officer, salvo nel caso in cui un neofita si renda colpevole di qualche "peccato veniale". Solitamente un chiarimento di parole non viene inteso come un ciclo di etica a se stante, ma viene considerato come azione preliminare necessaria per espletare un altro ciclo di etica. In caso contrario il preclear potrebbe non comprendere bene cosa sta per fare, e neppure il motivo per cui dovrebbe farlo.

Similmente anche una dimostrazione al tavolo della plastilina potrebbe essere vista in quest'ottica de-aberrante e arrecare notevoli benefici al soggetto in questione ma, nonostante lo stesso Hubbard si sia più volte raccomandato di farne un ampio uso, difficilmente capita che sia utilizzata nell'ambito della "tech di etica".

Altre azioni di etica che potrebbero arrecare notevoli benefici al preclear (as-isness [7], realizzazioni e buoni indicatori) sono da tempo cadute in disuso e vengono utilizzate molto raramente. Basterebbe ricordare lo "scambio in base alle dinamiche" che, oltre a risollevare il morale, indurrebbe la persona ad avere un'importante cognition relativa a certi aspetti della propria vita, aspetti che non si sarebbe mai preoccupata troppo d'approfondire. Inoltre, quando una persona si contraddistingue per la sua irrequietezza diventando il bersaglio di numerosi provvedimenti disciplinari che spesso finiscono solo con il mortificarla, perché non maneggiarla attraverso quel procedimento che si chiama "condizioni secondo le dinamiche" che lo stesso LRH definisce come un'ottima medicina per le "esche per Etica"? Questo ciclo di azione indurrebbe l'individuo ad acquisire maggior consapevolezza su se stesso e l'ambiente che lo circonda, e si rivela quasi sempre efficace [8].

Certi cicli d'azione sono ormai caduti in disuso (se mai è esistito un momento in cui venivano applicati con una certa frequenza) e le ragioni possono essere molteplici, prima fra tutte lo scarso livello d'addestramento del personale che si occupa di questioni relative all'etica. Considerando lo status quo, forse è molto meglio così, poiché avventurarsi in determinate azioni senza nessun tipo d'addestramento tecnico e senza sapere neppure bene cosa significhi "dare un riconoscimento" oppure come "maneggiare un'originazione" alla lunga potrebbe rivelarsi controproducente per tutti, soprattutto per il preclear [9].

Altri motivi per certe "dimenticanze" potrebbero ravvisarsi nel fatto che l'etica non si paga, e chiunque potrebbe beneficiarne gratuitamente in un contesto in cui, invece, esistono persone che s'ingegnano per trovare la "rovina personale" [10] in ogni singolo adepto. Nell'ambito di Scientology ogni debolezza umana è debitamente classificata come un'aberrazione, e una volta portato l'individuo a confrontarla questi viene indirizzato verso l'auditing, oppure verso qualche corso dell'organizzazione. L'auditing si paga a peso d'oro e anche il training ha ormai raggiunto prezzi esorbitanti… in termini economici, invece, l'etica non paga. E ben sappiamo che in Scientology ogni beneficio e ogni "guadagno di caso" deve avere sempre un suo prezzo.

In un ambiente in cui la parola d'ordine è ESPANSIONE, e dove la quantità ha preso il sopravvento sulla qualità, regnano ormai sovrane solo le statistiche e l'asfissiante controllo che Etica esercita sull'ambiente. Non c'è quindi da stupirsi se la sezione di Etica è gestita quasi esclusivamente da persone che hanno imparato a leggere solo i freddi numeri di una statistica, e che assegnano condizioni in modo automatico in base a tabelle predefinite. Gente senza doingness [11] e known how specifico in materia di etica, che per forza di cose ha bisogno di ordini per sapere come comportarsi. Gente che nella maggioranza dei casi è ligia al proprio dovere e soprattutto agli ordini provenienti dai "livelli superiori", e priva di quella "presenza etica" [12] teorizzata dallo stesso Hubbard.

Esiste una sostanziale differenza tra un concetto di etica che esiste solo a livello teorico e l'etica REALE, quella che viene quotidianamente applicata in ogni org. E bisogna attenersi soltanto a quest'ultima.


Note:

1. MEST: acronimo di Materia, Energia, Spazio e Tempo, cioè universo fisico.

2. O/W: Overt e withhold. Per overt si intende una "azione contro sopravvivenza" e, per withhold, la sua non rivelazione. In pratica si tratta di "peccati" e di mancata "confessione" degli stessi.

3. Mock up: rappresentazione tramite immagine mentale, «con pieni percetti e tre dimensioni, creata dal thetan, che ha una posizione nello spazio e nel tempo […] un mock up è qualcosa che il thetan crea e dice che è lì.» (Cfr. Dizionario Tecnico di Dianetics e Scientology).

4. Si tratta di una specie di "viaggio nel tempo" che riporta a "maneggiare" una situazione irrisolta. Potrebbe trattarsi di una situazione di 20 anni prima. Ci si assegna la "condizione di etica" appropriata, ad esempio "tradimento" e poi, piano piano, si comincia a risalire quella condizione trasportandosi in quell'epoca. Nella pratica quell'azione diventa una serie di buoni propositi e "fioretti" senza particolari risvolti pratici nel presente. Difficilmente l'individuo viene chiamato a compiere qualcosa di tangibile in tempo presente, appunto perché si tratta solo di qualcosa a livello di intenzione, anche se tutto il ciclo viene portato avanti in un modo estremamente professionale. In genere una grande realizzazione, da parte del soggetto in questione, mette la parola fine a quella sorta di commedia.

5. Si tratta quasi sempre di "condizioni" che gli sono state assegnate ufficialmente nel passato da qualche ethics officer e che lo staff member rifà nel modo corretto. È curioso che solamente diverso tempo dopo si possa reclamare per quell'errore. Non si poteva farlo sul momento? Evidentemente no.

6. Secondo Hubbard, il motivo per cui si commettono "atti overt" è la presenza di parole o simboli malcompresi:

Recentemente ho fatto una scoperta molto fondamentale sul soggetto degli overt, e vorrei farne rapidamente un appunto che rimanga come documentazione.

Lo si può chiamare il "Ciclo di un overt".

    4. Un essere sembra avere un motivatore.
    3. Questo, a causa di un overt commesso dall'essere.
    2. L'essere ha commesso un overt perché non ha compreso qualcosa.
    1. L'essere non ha compreso qualcosa perché una parola, o un simbolo, non è stato compreso.

Quindi, tutte le condizioni di cave-in [crollo], le malattie, ecc., possono essere ricondotte ad un simbolo mal compreso, per quanto strano possa sembrare. Avviene in questo modo:

    1. Un essere non afferra il significato di una parola o simbolo.
    2. Questo fa sì che l'essere comprenda male l'area del simbolo o parola (chi l'ha usata, qualunque cosa a cui si collegasse).
    3. Questo fa sentire l'essere diverso o antagonista nei confronti di chi ha usato il simbolo o ciò a cui si applicava, il che rende lecito commettere un overt.
    4. Avendo commesso l'overt, l'essere adesso sente di dover avere un motivatore, e così si sente cave-in [crollato].
(L. Ron Hubbard, HCO Bulletin 8 sett. 1964, "Overt, cosa c'è alla base di essi?").

7. Da AS-IS, "come è". Secondo Hubbard, vedere una cosa per ciò che è la farà scomparire. Prendere quindi coscienza (responsabilità) dei propri "atti overt" libererà dalla carica di negatività che si portano appresso.

8. Sia lo "scambio in base alle dinamiche" come l'azione di etica chiamata "condizioni secondo le dinamiche" sono citate nella policy letter del 4 aprile 1972, "Etica". Questa policy riporta le procedura completa di tali azioni di etica, che possono anche essere fatte in successione per ottenere dei benefici ancora maggiori. In tal caso le "condizioni secondo le dinamiche" dovrebbe precedere lo "scambio in base alle dinamiche".

9. Purtroppo nelle org inferiori trovare personale adeguatamente addestrato è piuttosto raro. Un ethics officer dovrebbe avere ottimi TRs (es. sapere dare un riconoscimento o saper "maneggiare una originazione" del preclear) e una certa dimestichezza con l'e-meter. Nelle org frequentate dall'autore, invece, i responsabili di Etica erano persone giovanissime, nello staff da appena qualche mese, che avevano a malapena terminato i corsi di base e senza alcuna esperienza al meter. Ci si chiede perciò che "benefici" si possano trarre da procedimenti così delicati, che toccano spesso sfere molto intime e personali, amministrati da personale ignorante, non addestrato e troppo giovane. Troppo spesso capita di trovare ethics officer la cui unica sapienza in materia è costituita da quanto riportato sul testo "Introduzione all'etica di Scientology", il che è indubbiamente molto grave.
"Introduzione all'etica di Scientology" (ripubblicato in forma ampliata nel 1998) dovrebbe essere un vademecum per chi si appresta ad espletare un ciclo di etica, e diventa quasi indispensabile nel caso di non conoscenza del significato della terminologia. In breve, se per capire come portare a termine determinati cicli (e PERCHÉ farli) si dovessero "chiarire" tutte le eventuali parole malcomprese nei materiali integrali di LRH, probabilmente il ciclo di etica vero e proprio avrebbe inizio soltanto dopo settimane o mesi. Il libro si rivela perciò molto utile al novizio, ma del tutto inadeguato per chi deve amministrare il ciclo.

10. "Cercare la rovina": espediente usato quasi sempre per convincere a fare qualcosa che non si è così certi di voler fare, ad esempio comprare un corso o servizio di Scientology. Consiste nello scavare alla ricerca dei punti deboli, delle insicurezze personali e agire su queste debolezze per prospettare una soluzione certa, cioè un qualche tipo di servizio di Scientology. Il "test della personalità" proposto da Scientology ha esclusivamente questo scopo. Il valutatore del test enfatizzerà i picchi negativi del grafico, ingigantendo queste presunte "mancanze" e ignorando i picchi positivi.

11. Doingness: da "doing", fare. Il fare.

12. Policy letter che nell'ambiente viene spesso citata a sproposito:

L'uomo è stato invalidato a tal punto che egli inizia a distruggersi da sé; questo è il segreto dell'aberrazione. Egli nega se stesso, poi crea immagini con cui distruggersi.

Se continui ad invalidare e fare a pezzi le persone, queste cominceranno a distruggersi persino più duramente; se continui ad usare etica pesante su qualcuno, farai esattamente il gioco del suo bank.

L'autoinvalidazione è semplicemente l'accumulo delle invalidazioni ricevute da altri. Il succo di tutto ciò è che di tanto in tanto ti conviene mitigare i tuoni con qualche raggio di sole.

Se usi etica pesante sulla gente wog, la invalidi all'altezza del tuo prestigio. Non puoi formare persone competenti invalidandole. Senza ammorbidire in alcun modo il tuo approccio, sappi che la vera forza dipende dall'ARC e che la minaccia più grande è la sua interruzione.
(L. Ron Hubbard, HCO PL del 18 giugno 1968 "Presenza etica")

 
 
 
INDIETRO INDICE AVANTI
 
 
 

Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini, digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it