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I saggi di Jon Atack (7)

L'acclamato autore di Un pezzo di cielo blu condivide le sue riflessioni sull'esperienza Scientology e molto altro.

Di © Jon Atack per The Bunker, 2013-2015

© Traduzione di Simonetta Po, novembre 2016


Jon Atack è l'autore di Un pezzo di cielo blu, uno dei migliori libri mai usciti su L. Ron Hubbard e Scientology. Il libro è disponibile in una nuova edizione (anche in italiano). Da qualche anno Jon collabora con il Bunker per esplorare le leggende, i miti e i fatti contestati di Scientology che tendono a venire proposti e riproposti in libri, articoli e, soprattutto, in Internet. Ecco il suo nuovo post..

Sto traducendo gli articoli in ordine sparso in base a ciò che ritengo più interessante. Se i lettori hanno richieste particolari sono pregati di segnalarmi il link in mail privata.


Il concetto di "guadagno di caso" rafforza la prigione della fede

The Bunker:Jon, sappiamo che sei impegnato nella scrittura di un nuovo libro che tratta di molte cose diverse e importanti per quanto stiamo discutendo, perciò grazie per il tempo che ci dedichi. In attesa di parlare del tuo libro, ci hai mandato delle eccellenti riflessioni.

Jon: ci crediate o no, penso molto poco a Scientology ma di tanto in tanto qualcosa colpisce la superficie. La settimana scorsa un amico ha usato l'espressione "guadagno di caso" e ci ho pensato su.

Ho inseguito il "guadagno di caso" per nove anni. Ora l'espressione mi sembra del tutto insignificante. Analizziamo un po' più da vicino questo concetto. Innanzitutto dobbiamo accettare che esiste una cosa chiamata "caso". Incredibile ma vero, il Dizionario di Dianetics e Scientology ci dà una sola definizione: «l'intero insieme della carica oltrepassata del passato». Spero di non aver dato l'impressione che sarà semplice: per della "carica oltrepassata" abbiamo già perso molto del nostro seguito.

Continuiamo nella ricerca: veniamo a sapere che la "carica oltrepassata" (abbreviato in "BPC — bypassed charge") è «energia o massa mentale che è stata in qualche modo restimolata in un individuo e che è parzialmente o interamente sconosciuta a quell'individuo e che perciò è in grado di influenzarlo negativamente.»

Ora: questa idea di "carica" non è originale di Hubbard, che la usò per la prima volta quattro decenni dopo Freud (infatti il traduttore di Freud sembra l'abbia utilizzata poco prima che Hubbard nascesse). In Scienza della Sopravvivenza del 1951, Hubbard elencava Freud nel riconoscimento dato a «cinquantamila anni di uomini di pensiero le cui speculazioni e osservazioni hanno reso possibile la creazione di Dianetics.» (In seguito avrebbe naturalmente affermato di essere stato l'unico in 50.000 anni a fare le sole scoperte nel campo della mente e dello spirito, ma se non ci fossero delle contraddizioni non sarebbe Hubbard).

In una conferenza del 1909, Freud delineò le sue prime idee di "memorie patogene" — molto simili a engram, secondari e lock di Hubbard. Freud propose il concetto che queste memorie sono represse, formano delle "catene" e possono essere abreagite (o ri-sperimentate) sotto la direzione di uno psicanalista. Per Freud quelle "memorie patogene" erano collegate a "desiderio intollerabile".

Nel modello freudiano le memorie vengono represse così da evitare atti antisociali. La spinta a commettere quegli atti emerge sotto forma di condizioni disabilitanti — paralisi psicosomatiche, fobie e dolori fisici. Freud fu a lungo ossessionato dalla "teoria della seduzione" e per un certo tempo credette che tutti i genitori abusassero dei loro figli, quindi per lui il "desiderio intollerabile" era libidinoso: il desiderio del bambino di essere sessualmente sedotto da un adulto. Infatti per due anni Freud si rifiutò di parlare al proprio padre perché credeva a questa idea assurda. In seguito si rese conto che la maggioranza delle storie orrende di abuso infantile raccontate dai suoi analizzati erano immaginarie e l'idea fu tranquillamente accantonata.

Freud usò il termine "carica" per indicare le emozioni scaturite dalla repressione delle memorie. Abbandonò la sua tecnica originale — quasi identica a Dianetics — perché i pazienti diventavano dipendenti dal terapeuta, l'esatto opposto di una vera transazione terapeutica.

Come sempre, Hubbard creò la sua personale definizione di "carica": «energia o forza dannosa accumulata ed immagazzinata nella mente reattiva, prodotta dai conflitti e dalle esperienze spiacevoli vissuti dalla persona. L'auditing scarica questa carica in modo che essa non è più lì ad influenzare negativamente l'individuo.» Tuttavia, "carica" è anche «l'impulso elettrico del caso che attiva l'Elettrometro» e «le quantità di energia immagazzinate nella traccia del tempo. è l'unica cosa che l'Auditor libera o rimuove dalla traccia del tempo» o «l'accumulo di entheta in lock e secondari che carica gli engram e dà loro la forza di aberrare» oppure, infine, «collera, paura, afflizione od apatia contenuti come misemozioni nel caso».

Perciò "carica" è una "energia dannosa", un "impulso elettrico", l'oggetto del "auditing", "entheta" e/o "misemozione". Come succede spesso, Hubbard passa dal fisico al metafisico senza una vera spiegazione. L'energia che provoca tutte le malattie umane, secondo lui, è sia fisica che metafisica e sembra piuttosto scivolosa da definire.

La "carica oltrepassata" si presenta quando questa energia mal definita viene risvegliata ma non percepita, e il "caso" ne è la conseguenza. Nello stato ideale — quello in cui opera il thetan — non ci sarebbe né caso, né carica.

Potremmo dare anche un'occhiata al deposito di quella carica — la mente reattiva — e dire che il fine ultimo di Scientology è la rimozione di quel deposito. Ma sarebbe troppo ingenuo perché altrove Hubbard dice che un Clear non ha «la sua propria mente reattiva» ma ha ancora problemi poiché ha le menti reattive di altre persone, seppur piccole, anche note come body thetan.

Il tutto è diventato molto più elaborato del mio semplice, iniziale pensiero. Non pensavo al "guadagno di caso" da così tanto tempo che semplicemente il concetto non aveva senso, e cercare le parole lo ha reso ancora meno sensato.

Per gli scientologist è possibile avere un "guadagno di caso", vale a dire la rimozione permanente di eoni di "carica", rendendo così possibili capacità sempre più ragguardevoli. Senza "carica" avremmo una salute perfetta e una memoria perfetta (o almeno così affermò pomposamente Hubbard in Dianetics: la forza del pensiero sul corpo del 1950 e negli anni a venire). Per accumularsi, questa "carica" ha impiegato oltre quattro quadrilioni di anni (sto usando la data fornita nel materiale di OT 5, che si spinge ben al di là dei brevi bilioni di Storia dell'Uomo, per non parlare dei minuscoli miliardi misurati dalle radiazioni di fondo del Big Bang). Visto che tale "carica" ha impiegato così tanto per accumularsi, liberarla dovrebbe fare meraviglie che non si vedevano da molto prima del Big Bang. Purtroppo però non sembra funzionare: dopo decenni di auditing gli scientologist sono carichi esattamente come prima di cominciarlo.

In realtà però il pre-OT vede il "guadagno di caso" in termini di "cognition" e di "indicatori molto buoni". E siamo punto a capo. Una cognition è «fare as-is di aberrazione rendendosi conto di qualcosa che riguarda la vita» o «qualcosa che il pc comprende o sente improvvisamente». "Indicatori molto buoni" significa «felice» (davvero, questa è la definizione di Hubbard). Perciò il "guadagno di caso" proviene dalla liberazione, grazie a realizzazioni ed euforia, di carica elettrica o emotiva bypassata dalla mente reattiva.

Sono certo di aver fatto abbastanza chiasso altrove su euforia e ipnosi, ma ripetere una verità non fa mai male, soprattutto quando si tratta di una verità di base: l'euforia è un effetto della trance. In Scientology sconfina spesso in mania, come riferito nel Preclear Origination Sheet di Hubbard (per esempio: «Mi sento meravigliosamente bene», «Wow, prima non lo sapevo!» o «Mi sembra di galleggiare» , «WOW!!! W-O-W-!!!!!»), ma l'euforia resta un effetto della trance. E' uno stato alterato. Quando andiamo su di giri non riusciamo a pensare in modo normale (quindi è il momento di trovare altro denaro per il registrar).

Le "realizzazioni sulla vita" che troviamo nelle "Storie di Successo" di Scientology minano parecchio la nozione grandiosa di "guadagno di caso". Da una parte ci sono i fenomeni sovrannaturali indimostrati e solitamente privi di testimoni — spesso forniti professionalmente dal redattore della rivista Scientology — e dall'altra troviamo "rivelazioni" banali sulla vita di tutti i giorni. Per certi versi la parola "rivelazione" è troppo forte, quindi forse è preferibile "realizzazione" in senso stretto — un pensiero. «Mi sono sentito felice e ho fatto un pensiero. Quindi ho ottenuto un guadagno di caso».

Quando alla tenera età di 19 anni arrivai in Scientology avevo familiarità sia con l'euforia, sia con la rivelazione. Spesso restavo colpito da qualche verità scoperta nelle nozioni filosofiche o che emergevano dalla vita quotidiana. Il processo rallentò significativamente in Scientology, forse perché il mio "caso" non mi apparteneva più: avevo ceduto la responsabilità del suddetto "caso" all'organizzazione. Seguendo il "percorso tracciato" da Hubbard, quando ero "fuori seduta" non potevo più parlare con nessuno del mio "caso". Potevo condividere i miei problemi solo con un "auditor" che a sua volta li condivideva (in penoso dettaglio) con un "supervisore del caso" grazie a resoconti scritti e permanenti. Non potevo più parlare dei miei problemi e dei miei disagi, ma i colloqui avuti nel corso dei decenni con un numero sufficiente di ex "ufficiali di etica" mi hanno convinto che quasi tutti gli altri potevano parlare dei miei problemi e disagi, e lo facevano realmente (quei dettagli del "caso" sono stati spesso pubblicizzati, nonostante l'Org abbia furiosamente negato).

Scientology avrebbe "maneggiato" il mio "caso" e non ero più autorizzato a rivolgermi a qualche altro professionista senza il permesso dell'organizzazione. Sarebbe stato "mescolare pratiche".

Il mio "guadagno di caso" sarebbe arrivato con realizzazioni sempre crescenti, ma in quelle realizzazioni c'era un elemento piuttosto sinistro. Sebbene stessi diventando progressivamente più "auto determinato" e perciò capace di pensare in modo unico, individuale e totalmente con la mia testa, le mie "cognition" dovevano essere in accordo con i precetti incredibilmente elaborati di Hubbard (voglio dire, l'autore più pubblicato della storia dell'universo è abbastanza elaborato). Quanto più diventavo "me" in modo unico, eccentrico, creativo e originale, tanto più ero d'accordo con Hubbard.

Il mio caso si sarebbe infine dissolto quando fossi entrato in accordo con Hubbard fino all'ultimo dettaglio. Non sarei mai stato in grado di comprendere così profondamente da creare della "tecnologia", ciononostante sarei stato totalmente auto-determinato perché avrei realizzato la verità, cioè che Hubbard ha sempre ragione. Anche se tutto questo è platealmente contraddittorio (per una o due di quelle contraddizioni si veda il mio saggio Never Believe a Hypnotist).

Il "guadagno di caso" è solo una trappola linguistica. Mentre scrivevo mi sono fermato un momento e ho scoperto che lo stesso caro amico che mi aveva stimolato questi pensieri mi aveva scritto per chiedermi se da Scientology avessi avuto dei benefici (in caso contrario, se non ricordo male, sarei un "no case gain", "nessun guadagno di caso", e perciò una "personalità antisociale"). Beh sì, mi sentivo euforico — infatti ogni anno mi usavano sui corsi per dimostrare a comando gli "aghi liberi", che indicano euforia. Forse avevo semplicemente un caso più leggero (dopo tutto fui dichiarato "Clear Naturale"). Ebbi anche molte "cognition", ma nessuna sufficientemente significativa da accompagnarmi come lezione di vita (ho cercato di ricordare, l'ho fatto sinceramente, ma si direbbe che le mie cognition si sono tutte cancellate). In quei nove anni ho appreso molto, ma come tutti gli altri scientologist che ho incontrato (a oggi forse un migliaio) non ho avuto alcuno dei guadagni promessi. E per me nemmeno il guadagno primario, che chiaramente è la devozione a Ron. Sono abbastanza sicuro che tutte le organizzazioni totalitarie mi avrebbero insegnato le stesse lezioni. La più importante fu forse che non devo essere d'accordo con nessuno su niente, a meno che non vengano offerte prove sensate. In Scientology non esistono prove del genere. Nemmeno una.

Se dovesse esistere una cosa come il "guadagno di caso", esso avrebbe sicuramente qualche beneficio sociale. Agli inizi degli anni '90 l'editore Collins mi chiese di scrivere qualcosa sulla Meditazione Trascendentale e feci ricerche sufficientemente approfondite per declinare la commissione offerta. Una leggenda spesso ripetuta mi preoccupava molto: quella di genitori che lasciavano i loro bambini ad arrangiarsi perché si sentivano obbligati a meditare 12 ore al giorno. Sembra che qualsiasi cosa possa creare dipendenza, se hai una personalità dipendente. Ma chi medita raggiunge semplicemente lo sballo. Una vera scienza della mente aiuterebbe le persone a smettere di fingere, piuttosto che riempirle con ulteriori finzioni.
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No, il vero "guadagno di caso" darebbe il suo contributo alla società, invece che pompare semplicemente l'ego grazie all'euforia del rilascio di dopamina. Sarebbe pro-sociale. La trappola del «Io, me, mio, è mio» di Scientology — la religione del materialismo, come un accademico ingaggiato dal movimento disse in Russia — non è per niente pro-sociale. Auto-esaltazione e celebrazione di sé sono antisociali, ma, come è normale per i movimenti antisociali, Scientology è costituita quasi interamente da persone bene intenzionate che fanno del loro meglio. La verità è che Scientology rende le persone più inclini a odiare che ad amare, il che è una tragedia. Non è il primo gruppo totalitario a calzare questo modello: la via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni. Ron Hubbard ha indotto alla perdizione molte buone anime con l'offerta del "guadagno di caso".

La suggestione ipnotica di Scientology: ciò che è vero per te è quello che è vero per L. Ron Hubbard

Per essere un vero scientologist è necessario sottomettersi a diverse fobie. E' interessante come certi argomenti siano semplicemente ovvi.

Quando ero ragazzino un amico mi portò a un raduno di Cristadelfiani e tutta la platea si unì all'ilarità generale all'idea che l'uomo potesse essere collegato ai primati. Era lo stesso tipo di reazione umoristica impulsiva che gli scientologist mostrano ogni volta che si nomina la psichiatria. Pensare non è richiesto.

Prima di entrare in Scientology mi capitò di incontrare qualche psichiatra e, in linea di massima, condividevo la condanna a quella professione perché, salvo uno, tutti gli psichiatri che avevo conosciuto erano sprezzanti e autoritari. Non mi piaceva nemmeno l'uso routinario della terapia elettroconvulsivante (elettroshock), per cui non ebbi bisogno di esortazioni per unirmi alla campagna Scientology contro di esso.

Il notevole modello di Robert Jay Lifton sulla riforma del pensiero comprende "l'ideologia vince sull'esperienza" o "la dottrina vince sulla persona". Ed è qui che si accetta il dogma del gruppo anche quando esso contraddice l'esperienza personale.

Per esempio, se il culto sostiene che le sigarette vi fanno bene, dovete dimenticare la lotta contro l'enfisema del vostro amato zio e seguire la linea del gruppo. Hubbard diceva che le persone fumano per imitare i vulcani. Lui fumava 100 sigarette al giorno, aveva significativi problemi vulcanici e ogni inverno restava a letto per quei disturbi bronchiali che il Clearing Course e OT III tentarono di guarire. David Miscavige non ha ancora smesso di fumare anche se, come Hubbard, soffre di asma (inalatore in una mano e sigaretta nell'altra, questa è l'immagine di lui che conservo).

In linea con l'osservazione di Lifton, la dottrina del culto è vera anche se la vostra percezione personale non è d'accordo. La sua ideologia è più vera della vostra esperienza.

Ero disposto ad accettare che l'elettroshock e la chirurgia cerebrale fossero sbagliate, ma a 13 anni avevo fatto amicizia con una psichiatria e quando entrai in Scientology la conoscevo ormai da cinque anni. Lei era contraria all'uso degli psicofarmaci e della chirurgia cerebrale, e riteneva che si facesse un uso eccessivo di elettroshock. Per questo non riuscii mai ad accettare la linea del gruppo che tutti gli psichiatri dell'intero universo fanno parte di un complotto per distruggere l'umanità. Hubbard aveva aggiunto che anche tutte le altre professioni con il prefisso "psic" — quindi anche gli psicoterapeuti e gli psicologi — sarebbero parte dell'immenso complotto.

Questa falsa credenza non tiene conto della realtà (a meno che, naturalmente, non pensiate che "realtà è accordo"): mettete due "psic" insieme in una stanza e avrete subito un disaccordo; quelle persone non legano con molta facilità. Le centinaia di diverse scuole di psicoterapia lo dimostrano abbastanza facilmente. I complottisti devono trovarsi d'accordo, e gli "psic" evidentemente non lo fanno. Ma quando ascoltano le incessanti bastonate di Hubbard contro gli "psic", gli scientologist ridacchiano all'unisono.

Per risolvere ogni dubbio, nei riconoscimenti del libro Scienza della sopravvivenza Hubbard ringraziò addirittura lo psichiatra William Alanson White: «I miei riconoscimenti vanno a cinquantamila anni di pensatori senza le cui speculazioni e osservazioni la creazione e la costruzione di Dianetics non sarebbe stata possibile. I meriti vanno riconosciuti in particolare a...»

Nell'elenco ci sono anche gli psicoterapeuti Sigmund Freud e il Comandante Thompson, oltre all'"alienista" (cioè psichiatra) e ipnotista Jean-Martin Charcoat e allo psicologo William James. Scientology non sarebbe potuta esistere senza questi "psic" pionieri, ciononostante facevano parte di un complotto per assicurarsi che Scientology non esistesse.

Gli "psic" non sono di certo l'unica fobia che Hubbard induce nei suoi seguaci. Sebbene avesse chiaramente affermato che prima di fondare Dianetics aveva praticato estensivamente l'ipnosi per almeno 25 anni, l'argomento è tabù (disse anche: «mai credere a un ipnotista»).

Hubbard disse che «un sacco di persone sono in uno stordimento ipnotico più o meno forte» e che Scientology ci avrebbe liberati tutti da quello stordimento, ma non ci insegna assolutamente niente sull'ipnosi. O per meglio dire, ne impariamo un sacco perché vi veniamo costantemente sottoposti, ma l'argomento in sé non viene quasi mai citato.

Hubbard disse addirittura che non è possibile "audire" bene senza aver compreso l'ipnosi (sono d'accordo che nessuno dovrebbe cimentarsi senza tale comprensione). Ma devo ancora incontrare uno scientologist che la possegga.

Sull'argomento Hubbard fu inequivocabile: l'auditor «deve essere preparato a usare l'ipnotismo, deve sapere come funziona, che cosa dovrebbe fare per farlo funzionare, come far regredire una persona in stato ipnotico e così via...». In base a questi criteri, in Scientology non esistono auditor correttamente addestrati.

Viceversa, gli scientologist condividono sull'ipnosi il timore del pubblico, che è basato sull'erronea nozione che l'ipnosi viene fatta a voi, piuttosto che capire che tutti abbiamo capacità ipnotiche perché sono parte delle nostre capacità mentali. Se siamo noi a controllarle, allora sono utili; se è qualcun altro a controllarle, allora siamo controllati.

Il rifiuto a considerare l'evidenza è la trappola fondamentale di tutti i gruppi totalitari. Il leader dice che la terra è piatta e che la luna è fatta di formaggio.

La contraddizione non è possibile: la terra è piatta, la luna è fatta di formaggio, la Quarta Forza di Invasione vive nel calore bollente di Venere, noi discendiamo dalle ostriche e Ron Hubbard è la prima persona in 50.000 anni ad aver dato un valido contributo nei campi della mente e dello spirito (e la sua gratitudine e White et al. non durò a lungo).

Scientology non è l'unica a offrire un "auto-determinismo" totale grazie alla rinuncia del diritto di valutare l'evidenza o di prendere decisioni. Nel suo eccellente Bounded Choice la Prof.sa Janja Lalich (che non è una "psic" ma una sociologa, lo dico nel caso la vostra fobia abbia iniziato a scalpitare) racconta del periodo che trascorse nel Democratic Workers Party e della nozione di "unità", che in buona sostanza può essere riassunto come "fai quel che ti si dice".

Come diceva Marlene Dixon, la guru del DWP, «L'unità della volontà è la sostanza ed essa ci guida insieme... esige la resa dell'individualismo per un maggior insieme sociale». E alla fine è allo stesso modo che tutti gli scientologist si uniscono nel personale raggruppamento di Hubbard.

Curiosamente, la fobia per l'ipnosi è una chiave per erodere l'individualità di Scientology. Il che non significa che i manuali di ipnosi siano inevitabilmente veri. Il campo straripa di truffatori e di ciarlatani. Abbiamo ancora molto da scoprire su questo aspetto del nostro comportamento. Tuttavia è indubbio che la "mente reattiva" di Hubbard fosse un tentativo di definire gli aspetti ipnotici della risposta umana — una mente sconsiderata, automatica al di sotto del livello decisionale cosciente.

Negli ultimi due decenni gli "psic" hanno aperto la strada al "nuovo inconscio", mostrando che le nozioni Dr. Jeckyll e Mr Hide di Freud sono semplicistiche e sbagliate. La mente inconscia non è una bestia feroce guidata da ignoranza e lussuria. L'id freudiano (e la entità genetica hubbardiana) è uscito di scena. Quasi tutte le nostre risposte sono automatiche e invece di limitarsi a risparmiarci dal fuoco se incoscienti, di tanto in tanto il nostro comportamento è sconsiderato, non-pensante.

In confronto, la mente conscia ha un'ampiezza di tre secondi o meno e può contenere non più di sette unità di informazione, ognuna equivalente e tre cifre. Nel mio ultimo libro Opening Minds paragono la mente conscia a un ciottolo in cima all'Everest dell'inconscio, e la scala è più o meno la stessa.

In una recente intervista a New Scientist, Laurence Sugarman ha fatto questa utile descrizione: «L'ipnosi è semplicemente una abilità usata per influenzare le persone. Coinvolge l'espressione facciale, il linguaggio, il movimento del corpo, il tono di voce, l'intensità, la metafora, la comprensione di come la gente interpreta e rappresenta le cose. Non è qualcosa in cui sei dentro o che fai: l'ipnosi è qualcosa che usi. Il che significa che non è una terapia, ma è un mezzo per la terapia.»

In merito alla "trance", Sugarman ha detto: «La trance è un processo di apprendimento intenso. Avviene quando cambiamo idea in modo significativo, quando diventiamo neuroplastici [con lo sviluppo di nuovi percorsi neurali]; siamo meditativi, ci interrompiamo, il respiro cambia. Avviene uno spostamento nella parte parasimpatica del sistema nervoso autonomo — un focus intensificato di attenzione e coscienza periferica ristretta. La trance avviene quando siamo traumatizzati e quando ci innamoriamo. Non esiste una cosa chiamata "trance ipnotica" che sia diversa dalla trance dello yoga o della preghiera, per esempio. Ma parte dell'insieme di competenze dell'ipnosi è riconoscere e facilitare la trance, poiché essa rende più efficace qualsiasi cosa si stia imparando.» (New Scientist, 12 marzo 2016)

La mia principale preoccupazione riguarda l'inibizione e la prevenzione del pensiero grazie all'induzione fobica. Hubbard disse: «Nell'imparare, studiate ciò che volete sapere, pensatene ciò che volete pensarne, riconoscete l'istituzionalismo per l'argomentazione fittizia che è e mantenere in moto l'analizzatore.» E la Chiesa di Scientology è assolutamente istituzionalizzata.

Nonostante tutte le sue dichiarazioni sull'auto-determinismo e la libertà di pensiero ("mantenete in moto l'analizzatore"), di fatto Hubbard induceva fobie sulla comunicazione che riecheggiano il controllo dell'informazione dell'indice dei libri proibiti della Chiesa Cattolica e il rogo dei libri dei nazisti.

Il vero auto-determinismo implica la libertà «di pensare liberamente, di parlare liberamente, di scrivere liberamente le proprie opinioni e di controbattere, scrivere o esprimere il proprio punto di vista sulle opinioni altrui», come recita il Credo della Chiesa di Scientology. Eppure se in Scientology cercate di esercitare questi privilegi verrete mandati in Etica in un battibaleno.

La libertà di pensiero comprende anche la determinazione a comprendere i punti di vista opposti. Per farlo è necessario riflettere su quei punti di vista, piuttosto che liquidarli senza averli nemmeno valutati.
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Adottare semplicemente un'opinione perché è stata espressa da una figura di autorità non è mai sufficiente: dovremmo adottare solo opinioni che comprendiamo e che sono coerenti con la nostra esperienza del mondo.

Lasciatemi concludere con una citazione tratta da uno dei testi più importanti della storia umana, il Saggio sulla libertà di Stuart Mill: «La fatale tendenza degli uomini a smettere di pensare a una questione quando non è più dubbia è causa di metà dei loro errori. Un autore contemporaneo ha giustamente parlato del "profondo sonno dogmatico indotto da un'opinione definitiva".»

La libertà è soprattutto libertà di farsi la propria idea. La sottomissione al dogma è la rinuncia alla libertà.

Le contraddizioni nella "tech" accrescono la disciplina

Nell'articolo di lunedì [15/05/16 - NdT] Tony ci ha fornito un'illuminante analisi di ciò che potrebbe essere un'ammissione di Hubbard. Eccovi i miei due cent e mezzo su questa dichiarazione proveniente dal Corso di "Dottorato" di Filadelfia di Hubbard: «Ora, naturalmente tutto questo è — vi sto soprattutto prendendo in giro. Non credo siate stati nell'Universo 76 trilioni di anni fa. Non credo abbiate un passato che risale a prima della vostra venuta al mondo. Non credo vi siano motivi di alcun tipo perché l'universo è qui, a meno che non si invochi il diavolo o qualcun altro che l'ha costruito. E non credo a nessuna di queste cose. E non voglio che si sia d'accordo con esse. Mi infurio con l'essere d'accordo. Perciò non chiedo a nessuno di voi di essere d'accordo con me, ma nemmeno vi chiedo di essere in disaccordo con me.»

Il Corso di "Dottorato" di Filadelfia è stato venduto in formato stampato e audio sin da quando quelle lezioni furono tenute, in dicembre 1952. Ai primi Anni '80 fu messa in vendita una serie di audiocassette — quando nel 1983 me ne andai ne possedevo una serie corredata di trascrizioni amatoriali in raccoglitori ad anelli. Ma le conferenze erano disponibili da molto prima in formato bobina. Solo per dire che questa particolare conferenza è stata disponibile, offerta e pesantemente promossa dalla Madre Chiesa di Scientology fin dal 1952. In alcun modo si tratta di materiale ignoto. Dopo aver letto le affermazioni di Hubbard, Tony ha chiesto: «E' vero che ci si aspetta che gli scientologist prendano Hubbard alla lettera e credano che tutto ciò che ha detto sia vero?»

Tutto ciò che Hubbard ha detto deve essere preso come un aspetto della "tecnologia"; nelle serie di "Mantenere Scientology in funzione" (KSW) sono raccolti innumerevoli documenti e diverse "lettere direttive" di quella serie compaiono all'inizio di ogni corso importante (cioè del valore superiore a 100 dollari). Tra di esse c'è sempre la direttiva hubbardiana intitolata Degradazioni Tecniche, la quale chiarisce che nessuna parola detta da Hubbard può essere rimossa e ci garantisce che il lavoro più recente non sostituisce il precedente.

Perciò, per esempio, alla fine degli Anni '70 fu riportata in auge la tecnica dianetica del 1950, nonostante già ai primi Anni '50 Hubbard avesse mosso critiche severe proprio a quei metodi («Con questo sistema di conteggio a volte la gente va per sbaglio in trance ipnotica… perciò alla Fondazione non lo usiamo più», Introducing Dianetics, 10 agosto 1950).

Questo è un aspetto del "doppio legame" che Hubbard tratta nel successivo materiale della Rimozione dei Dati Falsi — le frasi contraddittorie tendono ad aumentare la dipendenza dall'autorità. Scientology è piena zeppa di tali contraddizioni.

In base alla direttiva Degradazioni Tecniche, tutti i materiali hanno pari valore. L'unica eccezione sono quei materiali che Hubbard stesso classificò come più importanti, visto che nessun altro ha il diritto di determinare l'importanza relativa. In caso contrario, tutte le affermazioni hanno pari valore.

Tra gli "alti crimini" elencati in quella direttiva troviamo: «1. Abbreviare un Corso Ufficiale di Dianetics e Scientology, così da impedire lo svolgimento integrale della teoria e perdere l'efficacia delle materie. 2. Aggiungere commenti o Istruzioni al Foglio di Verifica, mettendo ad un qualsiasi materiale l'etichetta di "background" o "attualmente non in uso" o "vecchio" o compiere azioni simili che diano come risultato uno studente che non conosce, non usa e non mette in pratica i dati su cui è stato addestrato» e «4. Non cancellare da ogni Foglio di Verifica, che nel frattempo rimane in uso, commenti del tipo "storico", "background", "non usato", "vecchio", ecc., o FARE VERBALMENTE QUESTE AFFERMAZIONI AGLI STUDENTI» [tratto verbatim dalla HCOPL 17/06/1970RB, parte del Corso Scientologist Riconosciuto Hubbard — Livello 0 della Accademia ed. italiana © 1987. Enfasi in originale - NdT].

In caso vi fossero fraintendimenti, il punto finale recita: «10. Agire in qualsiasi modo inteso a perdere l'uso della tecnologia di Dianetics e di Scientology, o impedirne l'uso, oppure abbreviare i suoi materiali o ridurre la sua applicazione.» [ibid. - NdT]

Perciò le parole di Hubbard devono essere prese come verità letterali. La prima dichiarazione di intenzioni di Hubbard in nostro possesso è una lettera del 1938 indirizzata a "Skipper", il soprannome che egli usava per la prima moglie. Il giornalista Steve Cannane mi ha chiesto come potessi provare la provenienza di quella lettera e la risposta è semplice: Norman Starkey, esecutore testamentario di Hubbard, la presentò all'Ufficio dei Diritti D'Autore degli Stati Uniti presso la Biblioteca del Congresso ("LRH Archive", Registrazione N. Txu 298-918, 29 ottobre 1987).

Quella lettera è fondamentale per comprendere le motivazioni di Hubbard. Scriveva infatti alla prima moglie: «L'immortalità personale è conseguibile solo grazie alla parola stampata, alle note musicali o alle tele dipinte, o al duro grabito [sic — granito]. Stupidamente forse, ma cionondimeno determinato, nutro grandi speranze di scagliare il mio nome nella storia in modo così violento che prenderà forma leggendaria anche se tutti i libri andassero distrutti. Quell'obiettivo è il vero obiettivo, per quanto mi riguarda. »

Ecco qui la scioccante idea che il creatore di Scientology non credeva nell'immortalità personale, sebbene avesse completato il suo leggendario testo Excalibur appena poche settimane prima di scrivere quella lettera.

Hubbard insisteva che tutto, per esistere, deve contenere una bugia — un "alter-isness". Una volta che la verità di qualsiasi cosa sia stata percepita, essa farà "as-is", sparirà. Quindi qual è la bugia che assicura la persistenza di Scientology? Forse la bugia è semplicemente che Hubbard non credeva alla "traccia intera" o nelle "vite passate"?

Nel 1968 Charlie Nairn gli chiese se credesse nella reincarnazione, e Hubbard esitò visibilmente (si veda qui al min. 16,04). Charlie gli fece allora presente che i suoi seguaci ci credevano, e il Vecchio della Sea Org rispose affermativamente, senza esitazioni. Il documentario di Nairn — The Shrinking World of Scientology — metterebbe a disagio anche il più devoto degli scientologist.

Hubbard collocava alcuni aspetti della sua "tecnologia" sopra al resto, compresi gli Assiomi di Scientology. Ecco una interessante occhiata alle sue credenze. Per esempio, l'Assioma 31 ci assicura che «Bontà e Cattiveria, Bellezza e Bruttezza sono, allo stesso modo, considerazioni e si fondano unicamente sull'opinione.» E' un bel colpo al sistema di etica e giustizia di Scientology, ma indica il punto di vista di Hubbard su moralità ed etica: sono solo opinioni. Hubbard non si sentiva legato ad alcun codice etico. Se qualcuno gli avesse dato fastidio, a quel qualcuno si poteva mentire, lo si poteva imbrogliare, querelare e addirittura distruggere.

Ma Hubbard che cosa voleva ricavare da Scientology? Quando la sua fede nella "tech" cominciò a sgretolarsi, Mark "Marty" Rathbun sottolineò che Hubbard voleva essere deificato, divinizzato. Io stesso sono giunto alla medesima conclusione dopo aver esaminato precisamente questo punto in Cielo Blu, pubblicato originariamente nel 1990 (e aggiungendo che sia la religione cinese sia quella romana avevano la nozione dell'immortalità conferita dalla venerazione). Se Hubbard voleva essere reso immortale come un dio, allora la "tech" doveva essere costruita con in mente quell'apoteosi. Un altro "alter-is" per rendere persistente la "tech".

Hubbard credeva nell'importanza suprema dell'ammirazione. Nel Fattore 14 disse: «l'ammirazione costituisce il punto più apprezzato», e nel Fattore 29 «L'opinione del punto di vista [del thetan] è che qualsiasi beingness, qualsiasi cosa, sia meglio di niente, qualsiasi effetto sia meglio di nessun effetto, qualsiasi universo sia meglio di nessun universo, qualsiasi particella sia meglio di nessuna particella, ma la particella dell'ammirazione è la migliore di tutte.»

Una Messaggera mi raccontò che, arrivati ai primi Anni '80, la cosa a cui Hubbard era più interessato era la durata degli applausi alla sua gigantografia durante gli event. John McMaster mi raccontò che 15 anni prima Hubbard era furioso del fatto che il "Primo Vero Clear al Mondo" fosse più benvoluto di lui. Hubbard era profondamente insicuro. Ignorava il suo stesso avvertimento del Codice d'Onore: «Non avere mai bisogno di lode, approvazione o compassione». Desiderava ardentemente essere ammirato. Anche se non meritava quell'ammirazione.

Nell'Assioma 10 disse: «Lo scopo più elevato nell'Universo è la creazione di un effetto», rendendo di nuovo molto chiara la sua missione in questo universo.

Gli scientologist credono che quell'effetto sia la loro trasformazione in dei viventi con poteri sovrannaturali (che sfortuna non sia così!). Per Ron Hubbard, però, l'"effetto" era Scientology stessa. Alla morte ha lasciato centinaia di milioni di dollari e un seguito di decine di migliaia di fedeli. Il suo mito è ancora più fantasioso di quello del Barone di Munchausen e ispirerà indubbiamente molte favole leggendarie sia in carta stampata, sia in film.
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Quando 30 anni fa le chiesi un'intervista, Paulette Cohen — una Classe XII che fu auditor di Hubbard — rifiutò. Mi disse che scrivere di Hubbard, anche se in modo veritiero e quindi spesso negativo, avrebbe esaudito il suo desiderio.

Aveva ragione — ho speso alcuni decenni ad accrescere la fama di Hubbard. Ma non mi interessa aver esaudito il suo desiderio: merita di essere famoso, o almeno tristemente noto. E rendendolo famoso lanciamo un avvertimento al mondo sulle persone appariscenti e vanagloriose che fanno stravaganti promesse in cambio di denaro o della nostra devozione.

Hubbard fece il suo patto col diavolo, ma non credo che tornerà presto. A meno che David Miscavige non lo liberi dalla trappola elettronica del suo nascondiglio di Trementina.

Scientology e la sua cultura della delazione — gli ex membri devono riappropriarsi della nozione di privatezza

The Bunker: Jon, l'altro giorno qualcuno ha citato un ex membro della chiesa che sembrava avere difficoltà con i confini personali. Ci hai detto che si trattava di un prodotto di Scientology e siamo lieti che tu abbia deciso di elaborare. Siamo tutt'orecchi.

Jon: Quando ricevetti il mio primo Rapporto per Conoscenza rimasi scioccato. Ero in Scientology da circa otto mesi e avevo appena finito di dare la mia quinta seduta di due ore di "libro e bottiglia" a un riluttante preclear. Questo "procedimento", anche detto "procedura di apertura per duplicazione", consiste nel muovere alternativamente il povero preclear tra due tavolini ai lati opposti di una stanza e chiedergli di sollevare un libro su un tavolino e la bottiglia sull'altro, e rispondere ogni volta alle medesime domande sul loro peso, colore o temperatura.

La "Op pro by dup" (sì, si pronuncia "dupe" [ingannare, vittima di inganno - NdT]) è una delle procedure ottundenti chiamate "oggettivi". Sono ottundenti perché sono forme fisiche di ipnosi. La "Op pro by dup" dovrebbe indurre "esteriorizzazione" — che solitamente significa "spersonalizzazione" o sensazione di essere al di fuori dal proprio corpo. Non ho mai incontrato nessuno che sostenesse trattarsi di qualcosa di più di una sensazione, nessuno che avesse avuto "percezione esteriore". Il suo parente psichiatrico — un aspetto della psicosi — è la "derealizzazione", che può portare dritti in ospedale.

Finalmente, dopo cinque sedute di due ore, il mio preclear riferì una "cognition", o realizzazione: si sentiva come fuori dal corpo. Quindi con grande sollievo lo riaccompagnai al Centro Scientology. In seguito raccontai a un amico quanto quell'esperienza fosse stata per me tediosa (pur di lasciarmi alle spalle quei libro e bottiglia avrei lasciato volentieri il corpo per andare da qualsiasi altra parte). Lui non disse niente, ma il giorno dopo mi fu consegnato un Rapporto per Conoscenza in cui si diceva che ammettendo la mia noia avevo denigrato la "Tecnologia".

In nove anni ho ricevuto soltanto un ulteriore Rapporto per Conoscenza: arrivò un paio di settimane prima di lasciare il culto. Avevo scritto un elenco di direttive che la dirigenza aveva violato. In seguito scoprii che quel metodo era utilizzato dalla Gestapo, e che molti ragazzi della Gioventù Hitleriana facevano rapporti di quel tipo per denunciare i propri genitori. Tanta è la cattiveria che questo sistema genera che la Gestapo non riuscì mai a tenere il passo con la valanga di rapporti che riceveva. Hubbard stabilì che chiunque non avesse fatto la spia avrebbe ricevuto la stessa punizione del trasgressore.

Come tutti i comportamenti Scientology, anche questo si fissa rapidamente e diventa inamovibile, per questo lo chiamo Implant del Rapporto di Conoscenza. Con l'avvento di Internet molti ex membri riportano con noncuranza delle conversazioni private. Questo implant distrugge il normale ethos sociale della privatezza. Dal punto di vista di Hubbard, esso fornisce un precoce sistema di allerta contro i potenziali disertori. Non è mai stato inteso per andare a nostro beneficio.

Vaughn e Stacy Young mi raccontarono che entrambi avevano atteso sette anni prima di dirsi che volevano andare via. Erano terrorizzati all'idea che l'altro/a li denunciasse. Sono a conoscenza di più di un caso in cui un/a coniuge ha fatto un rapporto del genere, con conseguenze catastrofiche.

La privacy è un diritto umano fondamentale, scritto nelle costituzioni e nelle dichiarazioni di tutto il mondo. Se volete controllare qualcuno, questo è uno dei diritti che devono essere estirpati. Tra gli scientologist negare la privacy è una seconda natura e per guarire da Scientology è essenziale riconquistare la privacy e concederla agli altri.

In diverse occasioni ho visto tradire la mia fiducia da ex membri che non si fanno scrupolo di condividere conversazioni o e-mail private e, sfortunatamente, spesso ne fraintendono o esagerano il contenuto. Permettetemi di suggerirvi che se volete condividere una comunicazione di questo tipo è meglio farlo prima con la persona che l'ha generata, così da assicurarsi di non violare la sua fiducia.
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Il documentario Citizenfour tratta il caso di Edward Snowden, che rese pubblici dei documenti della National Security Agency e dimostrò quanto le agenzie di intelligence statunitensi avessero violato le leggi internazionali e invaso la privacy. J. Appelbaum, uno dei commentatori, dic una cosa degna di nota: «Ciò che un tempo la gente chiamava liberty [libertà, autonomia] e freedom [libertà] oggi si chiama privacy e possiamo dire che la privatezza è morta… Quando perdiamo la privacy perdiamo l'agency [agentività], perdiamo la libertà stessa perché non ci sentiamo più liberi di esprimere ciò che pensiamo.»

Che si tratti di NSA o di OSA, la privatezza è un diritto umano fondamentale e dovremmo tenerla in considerazione.


Il mistero dei misteri che tutti gli scientologist inseguono e mai raggiungono

Quando sulla rivista Advance! N. 44 del 1977 lessi la trascrizione di una conferenza di Hubbard ero in Scientology da un paio d'anni. Mi chiesi se Hubbard stesse cercando di dirmi qualcosa su Scientology. Eccovene un estratto:

Lord Dunsany ci racconta una storia meravigliosa su un monastero destinato a crollare. Quel monastero era su un'alta collina. Da molti secoli giravano leggende e dicerie secondo cui un certo giorno il monastero sarebbe crollato. Alle fine il giorno arrivò. Uno dei contadini della valle aveva raggiunto il monastero varcandone il cancello.

Era rimasto del tutto stupito nello scoprire che non c'erano guardie in servizio, i guardiani erano tutti nel cortile sul retro a piangere perché quel giorno il monastero doveva crollare... Il contadino era allora entrato in un sancta sanctorum interno, un super santuario, e aveva percorso dei corridoi incustoditi per arrivare infine nella grande sala al centro di tutto il monastero, dove veniva custodito il più misterioso dei misteri di tutti i misteri.

Ed ecco che nella parte più lontana della sala aveva visto degli spessi tendaggi neri che ovviamente celavano il mistero. Si era avvicinato, aveva osservato i tendaggi e pensato: "beh, farlo è una cosa molto avventurosa". Ma si diceva che quel giorno il monastero sarebbe crollato quindi lo aveva fatto. Aveva sollevato le tende scoprendo che c'era niente. E quel giorno il monastero crollò.

Per gli scientologist, il grande mistero dietro la tenda è "thetan operante completo". A quel livello, che Hubbard promise per la prima volta nel 1952 prima ancora di creare l'espressione "Thetan Operante", l'individuo sarà in grado di "esteriorizzarsi" dal corpo e viaggiare per l'universo con la sola volontà, e intanto compiere azioni sovrannaturali per lo stupore dei presenti.

Quello stato fu codificato sotto la dicitura "Thetan Operante Sezione VIII". Nell'edizione 1970 del libro Scientology 0-80, OT VIII viene definito come «CAPACITA' DI ESSERE CONSAPEVOLMENTE CAUSA A VOLONTA' SU PENSIERO, VITA, FORMA, MATERIA, ENERGIA, SPAZIO E TEMPO SOGGETTIVI E OGGETTIVI». Superpoteri davvero! Se un pianeta ti disturba, fallo saltare in aria. Se una galassia ti disturba, falla esplodere!

Il giro di prova di OT VIII fallì. Infatti Otto Roos, che fu il primo OT VIII — oltre che uno dei cinque auditor di Classe XII addestrati personalmente da Hubbard — fu espulso da Scientology all'inizio degli Anni '70 per aver scoperto nelle cartelle di auditing di Hubbard centinaia di disdicevoli "rock slam" — che indicano "scopi malvagi". Conosco Otto da alcuni decenni ma per quanto gli voglia bene, nel suo comportamento non ho mai visto niente di sovrannaturale.

Quando David Miscavige tolse il potere all'erede designato di Hubbard, Pat Broeker, e assunse il controllo di Scientology era consapevole delle difficoltà. La prima cosa che fece fu portar via tutti gli schedari di Broeker. Come il formidabile proprietario del Bunker ha scoperto, Miscavige assunse addirittura degli investigatori privati che controllarono i movimenti di Broeker per 24 anni, (no, non ho detto "ore", ho detto "anni") al costo fiscalmente deducibile di oltre 10 milioni di dollari.

Probabilmente Miscavige sapeva bene che l'OT VIII che stava offrendo non avrebbe portato a nulla di più della solita euforia ipnotica e non ha sicuramente sprecato il suo tempo per audire il livello.

Miscavige era pure al corrente che quando ai primi Anni '70 furono resi disponibili i procedimenti "List" o "L", Hubbard aveva detto che erano stati estratti da OT XXIII (che per voi e me, è "23"). Quindi c'erano almeno 15 livelli superiori a OT VIII. Miscavige ha speso oltre 10 milioni di dollari dei fedeli della chiesa per inseguire Broeker e i livelli mancanti, perché senza di essi Scientology non è altro che una stanza vuota.

Jesse Prince ha confermato questa ipotesi al nostro seminario di Toronto. Era presente al rilascio di OT VIII e al corrente della catastrofe provocata dal famigerato bollettino introduttivo. Ray Mithoff aveva cucito assieme svariati "consigli" di Hubbard per rivelare il grande segreto: che Hubbard si considerava l'Anticristo e Lucifero, e accusava il fondatore della religione cristiana di essere nient'altro che un amante di «fanciulli e giovanotti» (fine della discussione sulla compatibilità di Scientology con le altre religioni). A Toronto Jesse ha spiegato che su OT VIII devi "finire, terminare" tutto l'auditing precedente. Sfortunatamente non ricevi un rimborso o un risarcimento per il tempo perso e le promesse mancate.
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OT VIII languì per quasi 20 anni e molto significativamente si attese che Hubbard fosse morto e defunto, al di là della riprovazione delle migliaia di persone che avevano creduto che oltre alla tenda di OT VIII vi fosse il più grande dei misteri della vita stessa.

In realtà dietro la tenda c'era solo un ometto su un trespolo che con un megafono urlava a Dorothy, all'Uomo di Latta, al Leone e allo Spaventapasseri. E' terribilmente duro ammettere di aver buttato anni all'inseguimento di un'illusione. Ma l'armadio è davvero vuoto.

Il tentativo di L. Ron Hubbard di far sembrare Scientology una "scienza"

Se vuoi una religione, conformati alle aspettative della gente sulla religione. Munisciti di una croce e di alcuni triangoli attorcigliati a un serpente e inventati qualche abito decorato in vista di rituali preferibilmente elaborati.

Se vuoi lanciare una nuova scienza, però, avrai bisogno di simboli — tra cui qualche lettera greca — e di un linguaggio specialistico. Che ne dite di "assiomi"? Sì, suona scientifico.

Perry Chapdelaine mi raccontò di essere stato il co-autore, assieme a Hubbard, degli Assiomi di Dianetics proprio per questa ragione: Hubbard voleva qualcosa che "suonasse scientifico". Una sera si trovarono attorno a un tavolo con una bottiglia di whisky e crearono un qualcosa che pochissime persone sono mai riuscite a leggere, ma che hanno quel che di "sientifico" (per saperne di più su tali creazioni "sientifiche" leggete l'eccellente La cattiva scienza di Ben Goldacre).

Fui attratto dal primo Assioma di Scientology, che dice: «la vita è fondamentalmente uno statico». T.S. Eliot parlava del "punto fermo del mondo che ruota" e quell'assioma sembrava essere un'espressione della spesso citata verità mistica. I teologi dicono che Dio è il "motore immobile".

Hubbard sembrava dire che siamo tutti degli dei. In Vendiamogli un pezzo di cielo blu ho scritto un capitolo dedicato alla cosmologia e alla filosofia Scientology, perché tra i milioni di parole di Hubbard non c'è una dichiarazione chiara. Ma gli Assiomi e i Fattori sono ritenuti essere il fondamento dell'intero ingombrante marchingegno. Come dico nel libro, Scientology è senz'altro non buddista. Il concetto essenziale di "mancanza di un sé permanente" — anatta — è contraddetto dall'Assioma 1.

Penso di aver capito ciò a cui stava mirando Hubbard con quel particolare "assioma". Tuttavia qualche altro assioma continua a lasciarmi perplesso, così come, a quanto ne so, succede a tutti. Viene fatto spesso notare che i demagoghi e i leader di culti distruttivi tendono a confondere piuttosto che a illuminare, ma i seguaci credono che l'informazione diventerà loro più chiara una volta che abbiano penetrato ulteriormente la "verità" di cui parla il leader.

La mia amica Eileen Griswold mi disse che il Comitato OT ufficiale di East Grinstead si arrovellò per anni sugli Assiomi. Erano OT della vecchia scuola, quelli che avrebbero dovuto avere veri poteri sovrannaturali (tutto cancellato quando NED per OT diventò Nuovo OT, VI eVII). Si incontravano tutte le settimane ma si impantanarono del tutto sugli Assiomi e non arrivarono mai alla conclusione, perché si resero conto che non riuscivano a trovare capo né coda di molte di quelle proposizioni (o "postulati" nel significato originale prima della capricciosa ridefinizione di Hubbard).

Trent'anni fa un'affascinante auditor irlandese cercò di persuadermi che gli assiomi sono, beh, "assiomatici". Le avevo appena raccontato degli anni spesi dai perplessi OT di East Grinstead, ma lei mi parlò di "malcomprensioni" di quelle ovvie verità. Dopotutto, Hubbard ci ha detto che un assioma è una "verità auto-evidente" (se vogliamo essere completamente veritieri, il dizionario aggiunge che può essere una verità "stabilita" o "accettata").

Chiesi alla mia amica irlandese se poteva spiegarmi l'Assioma 4, «lo spazio è un punto di vista di dimensione» — e lei mi disse che era facile. Da quel che ricordo, andò coraggiosamente avanti per un paio d'ore prima di ammettere che l'Assioma 4 sembra effettivamente dire niente. Hubbard si pavoneggiava che era stata la prima volta in cui lo spazio era stato definito senza fare riferimenti alla materia o al tempo. Tuttavia, si tratta di una tautologia che non contiene alcuna vera informazione.

Proprio come la sua idea che lo scopo dell'esistenza è esistere (o "sopravvivere"), che Darwin aveva colto già nel 1859. Ed è tautologicamente contorta quanto lo è la "sopravvivenza del più adatto", che significa che chi è meglio "adattato" a un ambiente sopravviverà (non come è accaduto ai più brutali come Hitler e i suoi amici), il che ci dice precisamente nulla, salvo che qualsiasi cosa sia sopravvissuta è effettivamente sopravvissuta (e sì, so che su questo Stephen Jay Gould non sarebbe d'accordo con me).

Ho veramente poco tempo e posso dedicare solo una piccola parte della mia vita ai pensieri di L. Ron, ma gli assiomi sulla verità e la bellezza vale la pena esaminarli, perché ci fanno meglio comprendere Hubbard (cosa che fanno tutte le sue scritture. Come disse Vasari, l'artista dipinge realmente solo la sua immagine e Scientology rivela il suo stesso imperatore in tutta la sua nudità). La verità, ci dice l'Assioma 38 in lettere maiuscole che non ho l'energia di urlare, «è l'esatto tempo, l'esatto luogo, l'esatta forma e l'esatto avvenimento».

Impiegai qualche anno per rendermi conto che si tratta di un esempio meraviglioso dell'insistenza di Hubbard che l'informazione persiste solo se contiene una menzogna (per cui si vedano gli assiomi 32-40), perché nella definizione di verità di Hubbard manca l'elemento più importante. Abbiamo l'oggetto ma non il soggetto, non c'è agente causativo, la persona che causò l'evento affinché avesse luogo.

Passando all'altra passione di John Keats, la bellezza, nell'Assioma 31 apprendiamo che «Bontà e Cattiveria, Bellezza e Bruttezza sono, allo stesso modo, considerazioni e si fondano unicamente sull'opinione». Altrove Hubbard fa distinzioni tortuose tra "moralità" e "etica", ma qui le liquida entrambe.

L'"etica", secondo Hubbard, può essere determinata dal valore di sopravvivenza di una decisione. La richiesta di Lebensraum, o "spazio vitale", dei tedeschi — che comprendeva lo sterminio di milioni di ebrei, zingari e neri — nei termini hubbardiani sarebbe etica perché fornì più spazio ai tedeschi.
Il lavoro di ricerca e traduzione di questo e dei numerosi articoli collegati ha comportato molte di ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

Ho vissuto in quel castello di carte per nove anni. Ero davvero un vero credente. All'epoca non misi mai in dubbio l'efficacia dell'auditing, la gestione della "tecnologia", la portata sociale dei programmi di Scientology o le procedure "mentalmente sane" di etica. Poi ho affrontato la realtà — che, tra l'altro, non è basata sull'accordo — e ho visto che Hubbard era solo un ometto con un megafono, appollaiato su un trespolo che urlava a tutti gli spaventapasseri, agli uomini di latta e ai leoni codardi [riferimento a Il meraviglioso Mago di Oz - NdT]. E' sicuramente il momento di tornare a casa in Kansas e lasciarsi ben alle spalle il ponte di mattoni gialli.

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