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Racconti dal regime: Non osano chiamarlo estremismo

Di Murray Luther **, corrispondente non ufficiale dalla Chiesa di Scientology

Tratto da truthaboutscientology.com, traduzione di © Martini, primavera 2004.

 
In questi tempi politicamente corretti è spesso difficile etichettare onestamente le cose per quel che sono. Ciò è diventato particolarmente evidente nel modo in cui misuriamo le parole per descrivere la guerra contro il terrorismo. Molte agenzie di informazioni rifiutano ancora di usare la parola terrorismo per descrivere chi si fa saltare in aria uccidendo civili innocenti. Il presidente Bush si è riferito ai dirottatori dell'11 settembre e a chi li ha aiutati come a "portatori di male", quasi che avessimo appena dichiarato guerra su Sesame Street. La realtà non è così piacevole. Che lo vogliamo ammettere o meno, siamo in guerra con fanatici militanti islamici che perseguono attivamente la nostra distruzione.

La presa di posizione della Chiesa di Scientology sulla guerra contro il terrorismo, sebbene non neghi i fatti, evita completamente di affrontare il fanatismo religioso. Per uno scientologist è un concetto che passa spiacevolmente troppo vicino casa. Mentre il vostro scientologist dedicato medio sarà capace di riconoscere i pericoli intrinseci dei kamikaze, troverà difficile riconoscere che essi sono fondamentalmente dei fanatici religiosi privi di qualsiasi senso della ragione. Del resto è per questo che la chiesa paga i suoi addetti alle pubbliche relazioni - per distogliere l'attenzione dagli argomenti spinosi come l'odio e l'omicidio malcelati dietro un ideale di fanatismo religioso. Invece di analizzare i fattori sottostanti che portano intere nazioni di persone normali a sostenere l'omicidio in nome della propria religione, la chiesa ripiega sulla sua vecchia, affidabile nemesi: la psichiatria.

A seguito degli attacchi dell'11 settembre David Miscavige ha prontamente emesso l'Inspector General Network Bulletin N. 44], intitolato "Wake-up Call" [appello alla consapevolezza] in cui formulava questa chiara accusa:

Tutti questi attacchi, e gli infiniti conflitti mondiali, possono essere fatti risalire alla mancanza di una vera tecnologia della mente e alla dipendenza dalle false terapie mentali della psichiatria e della psicologia.
Miscavige ha preferito incolpare l'intero campo della salute mentale piuttosto che concentrarsi su martiri mediorientali con ideologie pericolosamente distorte. Miscavige è arrivato a puntare il dito contro il "braccio destro" di Bin Laden, Ayman al-Zawahiri, muovendogli un'accusa incredibilmente dubbia, cioè che si tratta di uno psichiatra. Su un numero recente della rivista Freedom la chiesa racconta: «... più di una fonte ha riportato che il dottore [al-Zawahiri] è anche uno psichiatra». Non si tratta esattamente del tipo di notizia credibile che ci si potrebbe aspettare da una rivista che sostiene di essere una fonte affidabile di articoli investigativi. Io ad esempio potrei facilmente riferire rapporti di "più di una fonte" secondo cui gli attacchi dell'11 settembre sono stati messi a segno da un complotto della Federazione Mondiale Gioco Calcio per minare la partecipazione americana alla prossima Coppa del Mondo. Del resto sappiamo quando gli europei siano fanatici quando si tratta di calcio. Tali rapporti, naturalmente, sarebbero falsi, per non dire ridicoli.

Per un momento prendiamo per buona la linea della chiesa - cioè che la dirigenza di al Qaeda brulichi di ogni tipo di criminalità psichiatrica e psicologica. Ma ciò come spiega le centinaia di migliaia di estremisti islamici che vedono favorevolmente o sostengono il martirio? In che modo spiega le migliaia di fanatici, potenziali suicidi, convinti che uccidere gli infedeli sia un biglietto di ingresso per il Paradiso? Come spiega l'esistenza di persone che usano la loro convinzione religiosa per giustificare incredibili atrocità? Non lo fa. Il peggior scenario psichiatrico della Chiesa di Scientology serve davvero a poco quando si tratta di far luce su un problema umano che risale a diverse migliaia di anni prima della psichiatria. Gli estremi immorali a cui alcuni si spingono quando motivati da credenze mantenute fermamente e profondamente sono vecchi quanto la storia stessa.

Ricordate Richard Reid, il famigerato sospetto con la "bomba delle scarpe"? Nel corso del processo ha detto di stare svolgendo il compito di Allah. Gli scientologist affermano di essere in missione per portare avanti l'obiettivo di L. Ron Hubbard per un "pianeta chiarito". C'è differenza? Gli scientologist vi risponderanno enfaticamente di sì. Potrebbero dire che Richard Reid è un pazzo criminale votato alla distruzione, mentre gli scientologist sono motivati dal fare del bene al mondo. Certo, ma non dimentichiamo che anche il nostro estremista islamico medio è in definitiva sinceramente convinto di stare facendo del bene. Mentre dovremmo evitare pigri ragionamenti che accomunano semplicemente i due come uguali, dobbiamo riconoscere le loro differenze facendo importanti paragoni sulle similitudini.

A che punto il devoto fedele passa il segno? È un problema su cui le religioni del mondo dibattono da centinaia, se non migliaia, di anni. Fino a che punto siete disposti a spingervi per portare avanti gli obiettivi della vostra fede? Forse andate volentieri in chiesa la domenica, ma potreste essere meno disposti a torturare gli eretici quando il Grande Inquisitore ordina che sia fatto. Potreste inginocchiarvi verso la Mecca cinque volte al giorno, ma non avere il desiderio di uccidere gli infedeli che rifiutano di accettare Allah. Tutti noi arriviamo ad un certo punto in cui il fine non deve più giustificare i mezzi.

Nei casi più estremi, come quelli dei militanti fanatici islamici, il segno è facile da tracciare. Similmente può essere fatta una chiara distinzione quando si discute dei seguaci di Jim Jones, o dei membri di Heaven's Gate. Possiamo essere tutti d'accordo che questi gruppi sono ricorsi a misure di intollerabile estremismo. Possiamo anche sottolineare alcune cose che avevano in comune. Si tratta di gruppi che avevano richiesto obbedienza assoluta, promettendo in cambio l'immortalità ai più devoti. Chiamatelo paradiso, vita eterna o, come dicono gli scientologist, eternità - può essere una motivazione incredibilmente forte. Fino a che punto queste persone possono spingersi per ricevere il giusto premio? Beh, nel caso degli estremisti islamici, di Jim Jones e di Heaven's Gate sappiamo già la risposta.

Non sto dicendo che gli scientologist sono fatti della stessa pasta. Ciononostante è vero che la gran parte di essi non saprebbe dirvi fino a che punto potrebbero spingersi se fossero convinti che è in gioco la loro eternità. Non ne hanno idea perché è una domanda che non si pongono mai. Quel tipo di auto-valutazione produrrebbe probabilmente qualche risposta poco piacevole. Come molti zeloti, gli scientologist non accettano e non riconoscono il proprio fanatismo.

Nel bene o nel male gli scientologist rimangono ingenuamente fiduciosi che il fine giustificherà sempre, in qualche modo, i mezzi. Continuano ad essere a proprio agio quando versano decine di migliaia di dollari e, in molti casi, centinaia di migliaia di dollari per promuovere la loro causa. Rimangono a proprio agio quando concentrano tutto il loro tempo libero sulle attività della chiesa. Non hanno dubbi sul vivere ogni momento della loro vita secondi i principi di Scientology. E senza fallo vogliono che chiunque al mondo abbracci alla fine quegli stessi principi, e fanno volentieri sacrifici personali estremi per raggiungere quell'obiettivo.

L'evangelizzazione zelante e la profonda devozione religiosa sono elementi comuni a molte religioni. Ed essi, in sé, non sono crimini. Ma quando la devozione si trasforma in un desiderio monomaniacale per raggiungere a tutti i costi i propri obiettivi spirituali, ottenete l'estremismo religioso. Thomas Friedman, articolista del New York Times, in un pezzo pubblicato il 27 novembre 2001 intitolato "The Real War" ha coniato il termine "totalitarismo religioso". Egli definisce il concetto come: «... una visione del mondo secondo cui la mia fede deve regnare suprema e può essere affermata e mantenuta appassionatamente solo se tutti gli altri vengono negati». Nel caso dell'Islam radicale, Friedman sottolinea che: «L'Islam non ha sviluppato una filosofia religiosa dominante che permetta pari riconoscimento di comunità con fedi alternative». Egli osserva che: «Cristianesimo ed Ebraismo hanno combattuto per secoli sull'argomento, ma all'interno dell'Islam una simile lotta interna per riesaminare i suoi testi e articolare un cammino che permetta di accettare pluralismo e modernità - ma rimanere comunque un musulmano devoto e appassionato - non ha ancora visto la luce in modo serio». La stessa cosa potrebbe dirsi per la scena attuale all'interno della Chiesa di Scientology che, parimenti, non sembra voler coesistere con gli infedeli del mondo.

Il radicalismo islamico concepisce un solo tipo di riconciliazione con il nemico: deve essere convertito o sottomesso con la forza. Anche la Chiesa di Scientology pensa di avere dei nemici. Se è vero che psichiatria e psicologia sono figure importanti nel suo elenco, essa combatte nemici anche su altri fronti. Gli scientologist in buone condizioni come me che osano criticare la chiesa vengono definiti traditori che devono essere messi a tacere o separati dal gruppo. Altri critici vengono accusati di essere criminali totali o "soppressivi" che devono essere fermati con qualsiasi mezzo disponibile. E coloro i quali cercano la libertà di praticare Scientology al di fuori della struttura ortodossa della chiesa vengono offensivamente etichettati "squirrel", e accusati di voler pervertire e distruggere il soggetto Scientology. E anch'essi incorrono nelle ire della chiesa, attraverso infinite molestie legali.

Non si sa se l'Islam radicale alla fine evolverà verso una pacifica coesistenza con il resto del mondo. È allo stesso modo incerto se la Chiesa di Scientology scenderà mai a patti con i suoi critici e detrattori. Indipendentemente dalla vostra convinzione ideologica, questa è una lezione che vale la pena imparare.


Murray Luther è lo pseudonimo di uno scientologist da 25 anni, attualmente in buoni rapporti con la chiesa. È il fondatore di Scientology Independent Network, un gruppo di difesa per ex membri della Chiesa di Scientology.

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