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Dibattito su "Nuove Religioni", Scientology e Diritti Umani:
Francia e Germania contro Stati Uniti (Prima Parte)

© Prof. Stephen A. Kent,
Dipartimento di Sociologia, University of Alberta, Edmonton, Alberta, Canada T6G 2H4
e-mail: steve.kent@ualberta.ca.

Tratto da Marbourg Journal of Religion, Vol. 6, N. 1, gennaio 2001

Traduzione a cura di Martini

 
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Sunto:

L'articolo esamina criticamente le accuse di intolleranza religiosa mosse da rappresentanti e staff governativi degli Stati Uniti contro Francia e Germania (ed altri paesi europei), in relazione a politiche ed azioni intraprese nei confronti di Scientology ed altri gruppi controversi. Discute sul fatto che i funzionari americani sembrano essere scarsamente informati sui motivi delle posizioni critiche europee, e che tali funzionari ricevono informazioni selezionate fornite dalla stessa Scientology e dai suoi sostenitori. Conclude offrendo un'analisi preliminare del dibattito euro-americano nel contesto di una teoria di "movimenti sociali internazionali" nell'ambito delle scienze sociali.

Avvertenza:

Questo articolo è una versione revisionata ed ampliata della relazione presentata al "Consultation on Religious Persecution as a U.S. Policy Issue", Trinity College (Hartford, Connecticut, USA), 26-27 settembre 1999, disponibile presso: http://www.trincoll.edu/depts/csrpl/, e alla Leo J. Ryan Educational Foundation, 18 marzo 2000.


INDICE

  1. Introduzione

  2. Fonti ufficiali che forniscono informazioni in tema di Diritti Umani in Europa

  3. La caduta del Muro di Berlino e il suo impatto sulla religione

  4. Il riuscito negoziato di Scientology: American Internal Revenue Service (IRS), esenzione fiscale e status di ente benefico

  5. Legislatori americani e rapporti con le religioni controverse
  6. Gruppi di pressione primari in Europa per conto delle "religioni" controverse

  7. La lezione americana delle organizzazioni private di informazione sui culti

  8. "L'elenco delle sette" francese e belga

  9. Conclusioni e azioni del governo francese

  10. Violazione dei diritti umani religiosi sul suolo americano
      10.1 I programmi RPF di Scientology
      10.2 Il fallimento americano nella protezione dei minori contro pratiche religiose pericolose
      10.3 Rivendicazione di diritti umani come pretesto per opportunità d'abuso
      10.4 Gerry Armstrong, gli accordi per non parlare e la dignità personale

  11. Conclusioni: Scientology - un movimento sociale internazionale e i suoi oppositori
      11.1 Movimenti sociali internazionali e organizzazioni nazionali
      11.2 Tendenze culturali nazionali americane che hanno facilitato gli sforzi di espansione globale di Scientology
      11.3 La caduta del comunismo e i suoi effetti sulle aspirazioni globalizzatrici di Scientology negli Stati Uniti e in Europa
      11.4 Mobilitazione della comunità internazionale
      11.5 Think-tanks e lobbisti
      11.6 Appelli agli organismi e organizzazioni governative internazionali
      11.7 Ulteriori sforzi del contromovimento
      11.8 Contro-opposizione e Internet
      11.9 Una organizzazione emergente del contromovimento: il Lisa McPherson Trust
    Bibliografia
 
 

1. Introduzione

In anni recenti diversi funzionari del governo degli Stati Uniti hanno criticato alcuni approcci europei a gruppi variamente denominati come sette, culti, religioni di minoranza o alternative, o nuovi movimenti religiosi. Tali gruppi sono stati oggetto di studi governativi in diversi paesi europei: Belgio (si veda Allard, 1999; Fautré, 1999), Francia (la Commission d'Enquête, 1995; 1999; si veda Introvigne, 1999a: 365-367), Germania (Deutscher Bundestag, 1998; si veda Seiwert, 1999), Svezia (si veda Swedish Government Commission, 1998), e Svizzera (Business Review Commission of the National Assembly, 1999); molti di questi studi hanno sollevato preoccupazione tra i funzionari americani. Inoltre, le battaglie di Scientology in Francia, Grecia, Belgio e soprattutto in Germania hanno avuto larga eco sulla stampa americana, ed ulteriori battaglie hanno visti coinvolti i Testimoni di Geova in diversi stati europei (ad esempio, La Commission d'Enquête, 1995: 70-71, 78, 79; 1999: 196, 223 [Francia]; Deutscher Bundestag, 1998: 234 [Germania]; Morvant, 1996: 1 [Romania]). Alcune nazioni (ad esempio Austria, Belgio, Francia e Polonia [Luxmoore, 2000]) hanno istituito "osservatòri sui culti" o sulle sette, o altri organi amministrativi preposti alla raccolta di informazioni e all'educazione dei cittadini sui pericoli relativi a molti di essi. Viceversa, l'esistenza di tali osservatòri ha provocato allarme negli Stati Uniti.

Nel tentativo di controbilanciare le critiche rivolte, nello specifico, a Francia e Germania per la posizione assunta verso Scientology ed alcune altre organizzazioni controverse, questo articolo evidenzierà le problematiche relative ai diritti umani in relazione a questi gruppi (dibattute a volte alle Nazioni Unite), che i funzionari americani, nell'esaminare le azioni delle controparti europee, generalmente trascurano.

Sebbene non approvi tutte le posizioni europee in questo delicato e complesso dibattito, comprendo i motivi per cui i funzionari governativi di Francia e Germania ritengono che gli americani non capiscano perché diversi gruppi, e in particolare Scientology, siano ritenuti una minaccia per la democrazia e/o i cittadini, e rendano necessaria una ferma opposizione governativa. Tuttavia, al fine di fornire una base di lavoro per l'analisi della critica americana alle posizioni di Francia e Germania sarà di aiuto esaminare le fonti ufficiali che forniscono informazioni sulle problematiche relative ai diritti umani in Europa, in particolare in un contesto che, in anni recenti, ha contribuito alla trasformazione della religione europea.

2. Fonti ufficiali che forniscono informazioni in tema di Diritti Umani in Europa

Almeno per quanto riguarda il mondo di lingua inglese, gran parte delle informazioni sulla situazione dei diritti umani religiosi in Europa proviene dagli Stati Uniti, in particolare da due rapporti annuali emessi dal Dipartimento di Stato. Uno di essi riguarda i diritti umani, mentre l'altro (dopo la promulgazione nel 1998 del International Religious Freedom Act) riguarda la libertà religiosa internazionale (United States Department of State, 1998; Public Law 105-292, 1998). Tali rapporti trattano problematiche relative ai diritti umani in tutti i paesi del mondo (esclusi gli Stati Uniti), ed alcuni di essi hanno avuto sezioni critiche sulle presunte situazioni penose di diverse "religioni" in vari paesi europei. Serie violazioni dei diritti religiosi possono portare a sanzioni da parte degli Stati Uniti.

Un altro organismo che si occupa di diritti umani in Europa è l'Organizzazione [in precedenza, Conferenza] sulla Sicurezza e Cooperazione in Europa (OSCE, in precedenza CSCE, dal 1974 al 1995), che conta 54 nazioni aderenti. Tale organizzazione, spesso denominata Commissione di Helsinki dal nome della città in cui vennero firmati gli accordi, fu istituita dal Congresso statunitense nel 1976. Tra le sue responsabilità ha il dovere di monitorare e fare rapporto sull'applicazione delle decisioni della Conferenza sulla Sicurezza e Cooperazione in Europa (CSCE [ora OSCE]), un processo diplomatico multinazionale che abbraccia problematiche che spaziano dalla sicurezza militare alla cooperazione ambientale ed economica, fino ai diritti umani e agli sforzi umanitari.

A tale scopo gli incontri della Commissione si occupano di tematiche specifiche, tengono udienze, inviano delegazioni nei paesi membri e pubblicano rapporti. La Commissione ha posto particolare attenzione all'applicazione degli accordi sui diritti umani nell'ex Unione Sovietica e nei paesi dell'Europa Centro-Orientale, e preso in esame questioni relative ai diritti umani sollevate dagli Stati Uniti (Commission on Security and Cooperation in Europe, 1993: iii). Alcune udienze della Commissione di Helsinki tenute a Washington, D.C. e incontri tenuti dalle sue delegazioni hanno profondamente offeso i rappresentanti del governo francese e tedesco.

L'Europa, naturalmente, è una parte di mondo estremamente complessa, con antichi tribalismi che tagliano trasversalmente lingue, religioni e confini nazionali. Nella sua accezione più vasta va dalla Russia a est fino a Groenlandia ed Islanda ad ovest, e in questo vasto territorio la situazione delle "nuove religioni" spesso cambia in modo drammatico. Gli schieramenti dei vari paesi e relativa discussione su sette e "nuove religioni" possono essere raggruppati con modalità diverse, ma la più efficace è in base all'appartenenza ai diversi organismi politici ed economici esistenti. Ad esempio, il Comitato su Libertà Civili e Affari Interni dell'Unione Europea, composta da quindici nazioni, a fine 1997 emise un rapporto sulle "sette" (Committee on Civil Liberties and Internal Affairs, 1997) che, nel luglio 1998, il Parlamento Europeo in seduta plenaria bocciò e rispedì al mittente per ulteriori possibili considerazioni (CESNUR, 2000a).

Nel 1999 il Consiglio d'Europa (attualmente composto da quarantuno stati membri) approvò una raccomandazione sulle "attività illegali delle sette" (Council of Europe, 1999). Occasionalmente si occupano di tali tematiche anche la Commissione Europea sui Diritti Umani e il Tribunale Europeo dei Diritti Umani (si veda Richardson, 1995), sebbene esistano riserve sulla loro efficacia (Gunn, 1996). Oltre alle attività di questi organismi, anche le Nazioni Unite e numerosi enti non governativi, sia a livello nazionale che internazionale, continuano il monitoraggio dei diritti umani religiosi.

Tra funzionari francesi e tedeschi da un lato, e loro omologhi statunitensi dall'altro, hanno avuto luogo accesi dibattiti sulle "nuove religioni", in particolare su tematiche relative a Scientology. Tali dibattiti sono al centro di questo studio. La reazione europea a Scientology, organizzazione transnazionale con sede negli Stati Uniti, è diventata un punto dolente nelle relazioni internazionali, e il volume delle informazioni sui diritti umani prodotto dalle agenzie americane ha messo la sordina alla prospettiva europea. Inoltre, Scientology stessa ha condotto un'aggressiva campagna contro l'opposizione ricevuta in Francia e Germania, trovando ascolto sia presso le agenzie governative statunitensi, che tra molti enti non governativi (si veda ad esempio, Boyle e Sheen [eds.], 1997: 312-314). Naturalmente i contesti sociali e culturali in cui si svolgono tali dibattiti sono stati modificati dal crollo del comunismo europeo, e vale la pena evidenziare alcune delle ramificazioni di maggior peso, sia diretto che indiretto, sulla controversia Scientology.

3. La caduta del Muro di Berlino e il suo impatto sulla religione

Per la religione europea la caduta del Muro di Berlino (iniziata il 9 novembre 1989) ha rappresentato l'inizio di una nuova era. Le religioni, la cui presenza nei paesi comunisti era stata fino a quel momento ostacolata o impedita, iniziarono la corsa a ciò che diventava una nuova frontiera - territorio ora libero dal rigido controllo sociale e da leggi restrittive sugli spostamenti (Maxwell, 1992; Miller, 1993; Morvant, 1996: 1). Nell'estate del 1992, ad esempio, nella Germania orientale «circa 300 gruppi erano in cerca di membri» (Fisher, 1992: A33; cf. Seiwert, 1999: 325).

Un anno prima, 18.293 convertiti erano stati battezzati come Testimoni di Geova in Cecoslovacchia, Ungheria, Yugoslavia, Polonia, Romania e Unione Sovietica, ed oltre 370.000 membri avevano partecipato a trenta raduni tenutisi in quegli ex paesi comunisti (Maxwell, 1992: 37; si veda Cimino, 1994). Anche propugnatori di religioni e filosofie "New Age" avevano visto opportunità simili, e per l'inizio del 1992 stavano già tenendo conferenze ed incontri in città come Praga, Budapest e Cracovia (Cimino, 1992; Lattin, 1992). In Albania iniziarono a proliferare sia chiese di matrice statunitense che gruppi islamici, con la sola rara eccezione, per una politica altrimenti tollerante, di Scientology, che fu bandita dal governo (a seguito di uno scandalo per corruzione) (Morvant, 1996: 2).

Dopo la perdita di potere del nemico ateo rappresentato dal comunismo, le religioni che si erano guadagnate uno spazio come partiti di opposizione (ad esempio il cattolicesimo nell'ex Germania orientale e in Polonia) dovettero improvvisamente ridefinirsi (si veda Cimino, 1990a; Richardson, 1997: 262-263). Altre (come la Chiesa Ortodossa di Romania) un tempo allineate con i vecchi regimi, arrancarono per trovare una nuova identità. Sicuramente molte delle forze religiose messesi all'opera dopo la caduta del Muro erano esclusivamente europee per contenuto e contesto, come le antiche tensioni tra Protestanti, Cattolici e chiese Ortodosse (Cimino, 1990b). Molti paesi europei presentano varianti di tali tensioni per quanto riguarda le chiese sostenute dallo Stato. La Germania, i paesi scandinavi, il Regno Unito, la Grecia e così via rappresentano varianti di questo assetto, che quasi mai esclude la pratica della fede, ma favorisce certe religioni (solitamente per ragioni storiche e culturali) con benefici e status speciali.

L'impeto missionario vissuto da molti paesi si tradusse in ondate di proselitisti di organizzazioni di matrice prevalentemente statunitense (Cimino, 1991; Moore, 1992: 40). Essi rappresentavano numerose espressioni religiose, dagli Evangelici Cristiani al cristianesimo eterodosso (Mormoni, Testimoni di Geova), fino a presunte religioni alternative (come Scientology). Anche gruppi controversi e globalizzati come gli Hare Krishna e la Chiesa dell'Unificazione/Moonies hanno matrice sostanzialmente statunitense. Con sede negli Stati Uniti o altrove, alcune "sette istituzionali" stavano reclutando da molto prima della fine del comunismo, con storia ed infrastrutture ben sviluppate in diversi paesi al di là della Cortina di Ferro (si veda Stark, 1985; Wilson, 1990: 128-148).

Lanciati dal fronte interno statunitense e con una vasta organizzazione di base, gli evangelici cristiani erano i meglio organizzati e (dopo l'elezione di Ronald Reagan nel 1980) con notevole esperienza in attività anticomuniste e affari esteri in paesi come El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Filippine e Sud Africa (Diamond, 1995: 219, 223; Martin, 1999: 71-72).

Diverse organizzazioni della destra cristiana - Moral Majority di Jerry Falwell, Freedom Council di Pat Robertson, Maranatha Campus Ministries, e il neo conservatore Institute on Religion and Democracy - avevano partecipato a briefing della Casa Bianca sull'America Centrale (Diamond, 1995: 218). Nel loro insieme, i membri di questi gruppi mantenevano «la convinzione che più globalizzazione significa la realizzazione delle terribili profezie bibliche che prefigurano il ritorno di Cristo e l'inizio di Armageddon. Il termine stesso con cui gran parte dei conservatori protestanti si identifica - "evangelico" - annuncia l'intenzione di portare il proprio messaggio, come ordinato da Gesù, "a tutto il mondo".» (Martin, 1999: 67). Solo il cristianesimo conservatore statunitense, come immaginato da questi evangelici e sviluppato da una corrente della religione civile americana, può evidentemente risparmiare al mondo la tragedia (si veda Kent e Spickard, 1994: 374-382; Ribuffo, 1998).

Di conseguenza, quando l'Europa iniziò ad aprirsi come nuovo territorio missionario, evangelici e fondamentalisti erano già ben noti negli ambienti del Dipartimento di Stato e degli affari esteri statunitensi. Spesso i loro sforzi missionari coincidevano con i programmi politici e corporativi degli USA, poiché il Dipartimento di Stato cercava di eliminare le barriere ai suoi sforzi internazionali ed una grande quantità di denaro contribuiva a pagare le spese.

Nell'attuale dibattito sui diritti religiosi in Europa, gli evangelici cristiani continuano a giocare un ruolo importante per il "fronte" americano. Ad esempio John R. Bolton, membro della State's Commission on International Religious Freedom del Dipartimento di Stato, proviene dall'American Enterprise Institute, think-tank affaristico della destra americana (United States Commission on International Religious Freedom, 2000). Nina Shea, altro commissario, è direttore del Center for Religious Freedom of Freedom House, organizzazione non governativa cristiano-conservatrice che aspira a «"rimoralizzare" la politica estera statunitense» e «rovesciare l'attuale establishment liberale» (Goldberg, 1997: 46, 52). Steven McFarland, direttore esecutivo della Commissione, è stato direttore della Christian Legal Society's Center for Law and Religious Freedom - «un'organizzazione di avvocati evangelici protestanti.» (Associated Press, 1999; United States Commission on International Religious Freedom, 1999).

All'inizio del 1999 il presidente Clinton nominò Robert A. Seiple, illustre evangelico cristiano e vincitore del U.S. Secretary of State's Distinguished Public Service Award, a primo Ambassador-at-Large for International Religious Freedom - incarico da cui si è dimesso nel settembre del 2000 (Carnes, 2000). Nel gennaio 1999 Seiple raccontò ad un gruppo di preghiera «come la fede l'avesse sostenuto in tutti gli eventi decisivi della vita, comprese 300 missioni di volo portate a termine nel corso della guerra del Vietnam. Inoltre, per 10 [sic: 11] anni era stato presidente della World Vision Inc.,…» (Loomis, 1999: 1).

Nei primi anni '90 la World Vision era «l'agenzia di assistenza e sviluppo evangelico più grande del mondo» (Interhemispheric Resource Center, 1991: 2), i cui progetti raggiungevano ogni anno milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, un rapporto sull'organizzazione di quasi dieci anni fa concludeva che «La World Vision sembra vivere un conflitto tra buone intenzioni, obiettivi evangelici e relazioni politiche» (Interhemispheric Resource Center, 1991: 14).

Tale conflitto divenne evidente ancora una volta nel 1997, quando altri conservatori cristiani ritennero che il supporto della World Vision alla "pianificazione familiare" implicasse il sostegno all'aborto (cosa che l'organizzazione non fece [Morrison, 1997: 5]). Da corrispondenza privata so che almeno un funzionario del governo francese si è chiesto se l'impegno religioso di Seiple abbia influenzato la sua percezione delle problematiche relative ai diritti umani religiosi.

Un'altra evangelica cristiana impegnata nel dibattito è Karen Lord, consulente legale per la Libertà Religiosa della Commissione di Helsinki - fatto comunicatomi personalmente nel 1998, durante un breve incontro a Washington, D.C. Infine, ma non meno importante, nel 1997 il Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor Affairs del Dipartimento di Stato pubblicò un rapporto specifico sul monitoraggio della persecuzione cristiana nel mondo (United States Department of State, 1997b; si veda Martin, 1999: 76-77).

Questi missionari di matrice statunitense hanno spesso incontrato lingue, culture e leggi che non capivano. In Europa, ad esempio, le relazioni tra Stato e chiesa variano fortemente da paese a paese, e con modalità che lasciano perplessi i visitatori americani. Parimenti anche la pratica della democrazia, con parlamenti o altri organismi nazionali che cercano di adattare le proprie leggi agli accordi transeuropei, è diversa dall'esperienza di governo statunitense (si veda Colomer [ed.], 1996).

La Costituzione tedesca, ad esempio, vieta specificamente al governo laico di fissare una religione di Stato, ma gli uffici statali raccolgono le tasse destinate alle diverse comunità cattoliche, ebraiche e protestanti con cui hanno accordi esattoriali. Inoltre il governo deve mantenere una protezione «militante del libero ordine democratico fondamentale», che obbliga i suoi rappresentanti a monitorare le organizzazioni antidemocratiche operanti nel paese e, se necessario, a prendere contromisure (si veda Kommers, 1997: 217, 510). Tali contromisure tuttavia non possono violare gli accordi sui diritti umani che la Germania ha ratificato. Questa posizione attiva riflette gli sforzi tesi a proteggere l'ordinamento democratico del paese, cercando di evitare che gruppi come il nazismo possano nuovamente acquisire ascendente politico. Tuttavia, poiché tale posizione non ha omologhi negli Stati Uniti, alcuni americani si irrigidiscono e inorridiscono all'idea che il governo tedesco (attraverso il suo Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione) tenga ufficialmente monitorata Scientology, gruppo di matrice americana (si veda Deutscher Bundestag, 1998: 291).

La Costituzione francese, invece, definisce il paese come stato laico, ma una clausola del 1905 dà al governo la possibilità di differenziare i gruppi religiosi in "associazioni di culto" non tassabili, o "associazioni culturali" tassabili. Tuttavia all'interno dei suoi parametri laici una commissione parlamentare ha identificato alcuni gruppi che per totalitarismo, violazione delle libertà fondamentali, eccessive richieste finanziarie, inosservanza di cure mediche adeguate, ecc., ritiene essere ostili all'ordine pubblico. Questa identificazione ha portato a disaccordi con il Dipartimento di Stato, anche perché alcuni dei gruppi in oggetto (come Scientology e i Testimoni di Geova) hanno collegamenti diretti con l'America.

Gli Stati Uniti si impegnano nel dibattito sui diritti umani nonostante non abbiano ratificato (tra le altre) la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia delle Nazioni Unite. La mancata ratifica di trattati così importanti pone gli Stati Uniti in disaccordo con tutti i paesi europei. Nel 1999, ad esempio, la Human Right Watch, organizzazione non governativa, pubblicò un sarcastico rapporto sulle violazioni negli Stati Uniti. Vi si legge:

Nel 1998 gli Stati Uniti hanno continuato ad esentarsi dagli obblighi internazionali sui diritti umani, in particolare laddove le leggi internazionali garantiscono protezione o risarcimenti non previsti dalla legislazione statunitense. Nel ratificare i trattati sui diritti umani hanno generalmente eliminato le protezioni aggiuntive previste per gli Stati Uniti, aggiungendo riserve, dichiarazioni e condizioni. Dopo anni dalla ratifica di trattati chiave, gli Stati Uniti non hanno ancora riconosciuto le leggi sui diritti umani come leggi federali. Inoltre gli Stati Uniti sono all'ultimo posto nel mondo sviluppato per la mancata ratifica della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia (Human Rights Watch, 1999: 2).
Su alcuni argomenti cruciali in materia di diritti umani, quindi, Stati Uniti e paesi europei chiave mantengono standard diversi.

Nonostante l'intenso dibattito, gli europei si mantengono consapevoli delle più importanti tragedie settarie avvenute nel mondo (Jonestown, Aum Shinri Kyo, Heaven's Gate, Waco, etc. [si veda La Commission d'Enquête, 1995:36]). Inoltre l'Europa ha tragedie e "scampati pericoli" propri. Ventuno degli ottanta membri dei Branch Davidians periti nel 1993 a Mt. Carmel erano cittadini britannici (Thibodeau and Whiteson, 1999: 355-357; Wright [ed.], 1995: 379-381), e la maggioranza delle settantaquattro vittime dell'omicidio/suicidio di massa dell'Ordine del Tempio Solare (avvenuto a più riprese tra la fine del 1994 e l'inizio del 1997) era di nazionalità svizzera e francese (si veda Mayer, 1999). Le autorità ritengono poi di aver evitato per un soffio la tragedia nel 1998, quando la polizia spagnola arrestò il leader e ventisei adulti di una setta (e cinque bambini) sull'isola di Tenerife. Pare che «i membri fossero convinti che» alle otto di sera dell'8 gennaio «il mondo sarebbe finito», «e che le loro anime sarebbero state raccolte da un'astronave, e trasportate su un altro pianeta.» (Brown e Millward, 1998). Alla metà di giugno del 1999 l'attenzione delle autorità svizzere si concentrò sui commenti di Raël, leader di una setta ufologica che su Apocalypse, la rivista del gruppo, pareva suggerire un progetto di suicidio e martirio per i suoi seguaci (Stamm, 1999). In base a quanto sopra permettetemi perciò di presentare alcuni argomenti che potrebbero aiutare ad identificare alcuni dei motivi di tensione tra paesi europei e Stati Uniti, riguardanti in particolare Scientology.

4. Il riuscito negoziato di Scientology: American Internal Revenue Service (IRS), esenzione fiscale e status di ente benefico

In Europa, uno dei prodotti americani di esportazione più controversi è stata Scientology, gruppo i cui proclami religiosi hanno ricevuto una spinta sostanziale nel 1993, quando ha ottenuto l'esenzione fiscale come ente benefico.

I negoziati dietro le quinte intercorsi tra Scientology e l'IRS, che condussero all'accordo del 1993 (si veda Frantz, 1997), potrebbero venire preclusi per sempre all'analisi dei ricercatori, ma un portavoce dell'IRS dichiarò pubblicamente che «gli scientologist hanno fornito al governo informazioni sufficienti sui salari pagati ai suoi funzionari per permettere di determinare che gli executives della chiesa non ricevevano benefits impropri» (Chronicle of Philanthropy, 1993). Tuttavia, un altro fattore che la dirigenza di Scientology ha ritenuto evidentemente poter influenzare la decisione fu l'alto numero di cause legali che l'organizzazione e i suoi membri avevano intentato contro l'organismo governativo - una fonte Scientology parla di 2.300 (International Association of Scientologists, 1994?: 1 r; Miscavige, 1993: 30). In un vittorioso discorso tenuto ai suoi seguaci in merito all'accordo con l'IRS, l'attuale leader disse che «gli avvocati che lavorano per il governo stavano per essere inondati al punto che il loro intero budget sarebbe stato spazzato via dalla gestione delle nostre cause» (Miscavige, 1993: 23; si veda Church of Scientology International, 1993: [3]). Non sorprende perciò che nell'accordo finale con Scientology l'IRS abbia negoziato la cessazione tutte quelle cause.

Molti aspetti della decisione sembrano degni di nota. L'organizzazione si sarebbe potuta trovare a dover pagare fino a un miliardo di dollari per tasse (si veda Miscavige, 1993: 27), ma alla fine versò all'IRS solo 12,5 milioni di dollari (Department of the Treasury-Internal Revenue Service, 1993: 8). Il Church Tax Compliance Committee, che le due parti istituirono per controllare che Scientology si attenesse all'accordo, è composto da suoi funzionari - intesa che alcuni critici hanno ritenuto equivalere a mettere la volpe a guardia del pollaio (Department of the Treasury-Internal Revenue Service, 1993: 7, 16). Ma almeno due aspetti della decisione rivelano che Scientology si era resa conto immediatamente di poter contrattare su base globale. Innanzitutto si assicurò che una branca dell'organizzazione - la International Association of Scientologists, dedicata sia alla propaganda della sua ideologia che all'attacco dei nemici transnazionali - fosse tra quelle che avrebbero ottenuto l'esenzione (Department of the Treasury-Internal Revenue Service, 1993: 10). Ora i cittadini americani che versano risorse volte agli sforzi propagandistici internazionali di Scientology possono portarle in detrazione. Tuttavia, ancora più interessante fu l'aspetto dell'accordo che richiedeva all'IRS di inviare a tutti i paesi del mondo una dichiarazione sull'esenzione concessa (Miscavige, 1993: 32).

L'accordo ha sostanzialmente fornito a Scientology la stessa posizione fiscale di cui beneficiano molte organizzazioni religiose. E da quel momento ha potuto presentare a diversi paesi europei le sue finalità religiose, invocando al contempo la presunta discriminazione religiosa. In base a queste denunce per "discriminazione", ha iniziato a ricevere il sostegno del Dipartimento di Stato americano, il cui mandato comprende la protezione oltreoceano di cittadini, organizzazioni e interessi americani, e libertà religiosa. A Washington l'accordo IRS-Scientology contribuì indirettamente anche alla creazione di un'atmosfera politica ricettiva ai suoi portavoce, in particolare alle celebrità hollywoodiane che riferirono a politici e funzionari governativi le presunte discriminazioni subite da Scientology in Germania, Francia ed in altri paesi europei.

5. Legislatori americani e loro rapporti con le religioni controverse

Il ruolo preminente giocato dalle celebrità Scientology a Capitol Hill (che discuterò nel dettaglio più avanti) evidenzia un punto importante del dibattito Francia/Germania versus Stati Uniti. Diversi paesi europei sono preoccupati per l'eccessivo accesso ai legislatori statunitensi di alcune religioni controverse. Gli europei ritengono che tali gruppi forniscano ai legislatori informazioni spesso discutibili per contenuti e accuratezza, e che tali discutibili informazioni oscurino i fatti e le interpretazioni che gli stessi europei cercano di fornire.

5.1 La Chiesa dell'Unificazione

Esempi di ciò che gli europei intendono: ben noti sono i circoli politici conservatori in cui opera la Chiesa dell'Unificazione del Reverendo Sun Myung Moon, e gran parte dei commentatori si rende conto del potere politico esercitato su alcuni legislatori dal Washington Times, il quotidiano conservatore di Moon. Due ex presidenti degli Stati Uniti - George Bush Sr. e Gerald Ford - hanno parlato a convegni sponsorizzate da Moon, così come i senatori Orrin Hatch (R-UT), Jesse Helms (R-NC), Jack Kemp (R-NY), Richard Lugar (R-IN), e Pete Wilson (R-CA) (si veda Clarkson, 1997: 53, si veda 45-75).

Sebbene la Chiesa dell'Unificazione abbia esercitato maggior influenza in America Latina e Asia che in Europa, è entrata nel dibattito europeo sui diritti umani religiosi con convegni sponsorizzati da una delle sue organizzazioni, la International Coalition for Religious Freedom.

Tale coalizione ha tenuto quattro convegni: a Berlino, Washington, San Paolo del Brasile e Tokyo. Ha riunito ciò che a volte è stato un incredibile schieramento di accademici, funzionari governativi di medio livello o ex funzionari, organizzazioni non governative e gruppi di pressione (come la Freedom House e il suo direttore, Nina Shea [si veda International Coalition for Religious Freedom, 1998; 1999]), assieme agli stessi rappresentanti delle religioni controverse (Shea è poi diventata commissario della Commission on International Religious Freedom del Dipartimento di Stato, dopo aver fatto parte del Advisory Committee on Religious Freedom della Segreteria di Stato degli Stati Uniti (United States Commission on International Religious Freedom, 2000).

Motivo di preoccupazione per alcuni funzionari europei è che l'organizzazione sponsorizzatrice, La Chiesa dell'Unificazione, è diretta da un condannato per frode fiscale [reato penale] (United States Court of Appeals…, 1983; si veda Lubasch, 1982; News American, 1984; Washington Post, 1983) che patrocina un governo teocratico (si veda Barker, 1984: 88-89; Bromley e Shupe, 1979: 97-106) - governo che sarebbe ostile a diversi standard di diritti umani.

Molti europei sono riluttanti (e nel caso della Germania, impossibilitati) a lasciare spazio ad organizzazioni le cui richieste potrebbero nascondere azioni antidemocratiche ed autoritarie contro quella stessa società. La Francia, inoltre, non può sostenere un'organizzazione che verosimilmente lotta per minare la separazione costituzionale tra stato e chiesa (Journal Officiel, 1905).

5.2 Scientology

Il gruppo/lobby di gran lunga più controverso che ha inciso sulla politica estera statunitense in Europa è composto dalle celebrità hollywoodiane di Scientology. Agli occhi dei funzionari tedeschi e francesi - e probabilmente anche a quelli di molti europei - il loro accesso ai legislatori ha sminuito la statura delle loro controparti statunitensi. Nel 1996 e 1997 un'affiliata di Scientology, il Religious Technology Center di Los Angeles, pagò 725.000 dollari ad uno studio di Washington per fare pressioni sul Congresso (Dahl, 1998: 14a). L'azienda di lobbying era la Federal Legislative Associates, e nel 1998 tre persone del suo staff - Stephen Amitay, Lybra Clemons, e David H. Miller - ricevettero ulteriori 420.000 dollari; si tratta della cifra di gran lunga più alta spesa tra le otto «organizzazioni religiose ed ecclesiastiche» che in quell'anno dichiararono i costi di lobbying (Center for Responsive Politics, 1998). Lavorando con tre celebrità di Hollywood - John Travolta, Isaac Hayes, e Chick Corea - la Federal Legislative Associates collaborò all'organizzazione di numerosi incontri di alto profilo a Capitol Hill.

Ciò che maggiormente irrita i funzionari europei, in particolare i tedeschi, è che queste celebrità hanno cariche ufficiali nelle pubbliche relazioni del gruppo. Scientology fu fondata da L. Ron Hubbard (spesso abbreviato in LRH), e tutte e tre queste celebrità sono "LRH Public Relations Officers" (si veda l'elenco allegato a Anderson, 1980; 1, 3; Church of Scientology International, 1994). I LRH Public Relations Officers hanno l'incarico di «contribuire a rendere noti al pubblico realizzazioni, talenti e tecnologia di LRH» attraverso attività come talk show radiofonici e televisivi, lettere a giornali e a riviste professionali, e incontri con leader civici (International Association of Scientologists, 1990).

Grazie probabilmente agli sforzi di quei pagatissimi lobbisti, nel settembre del 1997 Travolta, Hayes, e Corea comparvero innanzi alla Commissione di Helsinki. Un fotografo di un quotidiano di New York immortalò Alfonse D'Amato, all'epoca presidente della Commissione, mentre abbracciava Travolta, il giorno in cui questi «ha testimoniato sulla persecuzione degli scientologist» (New York Post, 1997).

Sempre nel 1997 il Presidente Bill Clinton incontrò Travolta ad un convegno a Filadelfia, e gli disse di volerlo aiutare per i problemi di Scientology in Germania. Mantenne la promessa disponendo che il direttore degli affari politici della Casa Bianca organizzasse un briefing con il consigliere per la sicurezza nazionale, Sandy Berger (Young, 1998: 138), a cui parteciparono Travolta ed altri scientologist. Ancor prima di quell'incontro, un articolo presumibilmente scritto da Clinton contro l'abuso di droga era apparso in Francia su una rivista propagandistica di Scientology (Clinton, 1996). Tom Cruise e Nicole Kidman, attori e scientologist, contribuirono alla campagna elettorale per il Senato della moglie di Clinton, Hilary (Stern, 2000) con 14,000 dollari - parte dei 58.000 donati tra il 1998 e il giugno 2000 (tra gli altri beneficiari compaiono Al Gore [$5,000] e il leader democratico Tom Daschle [$2,000] [von Rimscha, 2000]). Un importante avvocato di Scientology (John Coale, marito dell'avvocato scientologist e commentatrice televisiva Greta Van Susteren) versò 20.000 dollari al partito democratico (Jacoby, 1998: 5) nel 1998, e altri 70.000 nel 2000 (Wayne, 2000: A1). Nell'agosto del 2000 Travolta partecipò ad una cena di raccolta fondi per la biblioteca presidenziale di Clinton. Nell'introdurlo ai partecipanti, che avevano versato 25.000 dollari a persona, la star commentò: «Brindiamo al nostro Presidente, il più grande di tutti i tempi.» (Travolta citato in Kennedy, 2000: 2).

Il 14 giugno 2000 l'attrice e scientologist Catherine Bell sostituì l'amica (e scientologist) Anne Archer davanti al House Committee on International Relations. La Bell, come altri scientologist di Hollywood prima di lei, criticò la posizione della Germania nei confronti dell'organizzazione a cui appartiene, presentando nell'ambito della sua testimonianza alcuni cittadini tedeschi che sostenevano di essere stati discriminati in patria a causa della loro affiliazione a Scientology.

Tra di essi «La signora Antje Victore, che nel 1997 fu la prima scientologist tedesca ad ottenere asilo politico negli Stati Uniti a seguito della disastrosa persecuzione religiosa subita al suo ritorno in Germania» (Bell, 2000: [3-4]). La Bell poteva non sapere che, appena due settimane dopo, la rivista tedesca Stern avrebbe smascherato come fraudolenta la richiesta di asilo della Victore. La donna, già in seri guai finanziari personali, temeva di venire convocata come testimone contro il suo ex datore di lavoro scientologist, in procinto di essere processato per evasione fiscale. Se fosse stata chiamata al banco dei testimoni sarebbe stata costretta a dare informazioni sulle attività commerciali di Scientology in Germania. Gli incaricati dell'Ufficio degli Affari Speciali [di Scientology], nello sforzo per farla uscire dal paese, si fecero scrivere cinque lettere false da altrettanti imprenditori scientologist, lettere in cui dichiaravano di non poterla assumere a causa della sua affiliazione al gruppo di Hubbard. Un giudice dell'immigrazione americana le concesse asilo sulla base di queste false lettere di "mancata assunzione". Riassumendo, parte della testimonianza della Bell al comitato si basò su informazioni fornitele dalla sua stessa organizzazione, in merito ad un episodio fraudolento (Kruttschnitt, Nuebel, e Schweitzer, 2000; si veda Billerbeck, 2000).

L'altro scientologist testimone all'udienza (pare fosse previsto anche Chick Corea, impossibilitato a partecipare) fu Craig Jensen, dirigente esecutivo della Executive Software, azienda che ha scritto il programma di deframmentazione che Microsoft utilizza in Windows 2000 (un deframmentatore riscrive tutti i files su disco rigido, in modo che ogni loro parte venga immagazzinata in settori contigui invece che in modo disordinato). Non è chiaro da quanto tempo Jensen conoscesse Benjamin Gilman (R-20th), presidente del House Committee, ma il 2 luglio 1998 Craig Jensen e "Sally Jensen" (anch'essa della Executive Software) figurarono tra i dieci scientologist californiani che fecero una donazione per la sua campagna elettorale (7.400 dollari in totale) [Center for Responsive Politics, 1999: 18; cf. von Rimscha, 2000: 2]). L'anno successivo (21 ottobre 1999) Gilman e il delegato Matt Salmon (R-AZ), presentarono una proposta (House Resolution 388) che, se fosse stata approvata, avrebbe sanzionato la Germania per il suo trattamento nei confronti di Scientology (Gilman, 1999; si veda Cienski, 1999).

All'udienza del comitato Gilman, Jensen lamentò che la città di Amburgo e il Ministero dell'Interno tedesco, congiuntamente al «Gruppo di Lavoro Anti-Scientology» dello stato, avevano istituito un cosiddetto «filtro settario» che richiedeva ai potenziali dipendenti di dichiarare la non affiliazione a Scientology (Jensen 2000: 4). Ne era seguita la richiesta da parte di alcuni funzionari del governo di «[proibire] su larga scala la vendita di Windows 2000 in Germania» (Jensen, 2000: 2). Un mese prima della sua testimonianza quelle stesse obiezioni avevano indotto il Delegato al Commercio degli Stati Uniti Charlene Barshefski a contestare la posizione tedesca, suggerendo addirittura che, se la questione non si fosse risolta, il governo statunitense presentasse una lamentela formale alla World Trade Organization (Burgess, 2000).

Informazioni in merito sono reperibili sul sito web dello Stato di Baviera, che descrive il suo "filtro settario" e afferma che, dal 1 novembre 1996, gli appaltatori devono «in certi casi presentare un affidavit (a salvaguardia) in cui dichiarano di non essere seguaci degli insegnamenti di Scientology» poiché «quando gli uffici pubblici intrattengono rapporti d'affari con Scientology corrono il rischio di essere infiltrati» (Government of the State of Bavaria, 2000). La consulenza software è una delle attività che preoccupa maggiormente i funzionari governativi (Government of the State of Bavaria, 2000).

Jensen non riuscì a spiegare perché i tedeschi avessero reagito così pesantemente alla notizia che la sua azienda aveva progettato una parte del pacchetto di Windows 2000 (Jensen, 2000: 2 n.2), ma le ragioni non sono difficili da intuire. Come l'ambasciatore tedesco Jürgen Chrobog scrisse nella sua lettera al House Committee:

Nel 1995 la Corte Federale del Lavoro ha stabilito che Scientology non è una congregazione religiosa, ma un'impresa commerciale. La corte ha citato uno degli ordini di Hubbard di «fare soldi, fare più soldi, fare in modo che altre persone producano così da fare più soldi», e ha concluso che la pretesa di Scientology di essere una "chiesa" è solo una copertura per perseguire i suoi interessi economici. Pertanto la Germania non considera Scientology una religione. Non è la sola ad esprimere tale valutazione: Belgio, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Spagna, Israele e Messico, giusto per citare alcuni paesi, condividono questo punto di vista.

Le autorità tedesche sono poi preoccupate dalla storia documentata di Scientology, che si approfitta di persone vulnerabili, e del fatto che la sua struttura e metodi totalitari possano costituire un rischio per i cittadini e per il nostro ordinamento democratico (Chrobog, 2000, 1-2; ma sulla complicata posizione di Scientology in Italia si veda alla voce "Italian Supreme Court" in CESNUR, 1999).

Jensen parlò come se le azioni intraprese dalla Germania fossero esempi di discriminazione religiosa, ma l'organizzazione di Scientology non è una religione in Germania e, secondo molti dei suoi funzionari governativi, è una probabile minaccia alla democrazia. Inoltre, Jensen non informò il comitato che una delle ragioni per cui i tedeschi erano così preoccupati dal coinvolgimento della sua azienda nello sviluppo del software Microsoft era perché temevano azioni di spionaggio della stessa Scientology. Si preoccupavano del fatto che scientologist (che, come lui, erano presumibilmente coinvolti nella programmazione) potessero aver collocato un codice segreto nel programma che avrebbe permesso all'organizzazione di entrare nel software mentre stava deframmentando, e leggere il contenuto dei dischi. Questi timori si basavano sulla storia di Scientology, e sulle sue attività spionistiche ai danni di target governativi di tutto il mondo.

Nel 1979 e 1980, undici scientologist furono condannati per associazione a delinquere e furto per operazioni condotte ai danni di diversi uffici federali (si veda United States District Court for the District of Columbia, 1979; 1980). Nel 1992, la Chiesa di Scientology di Toronto e sette scientologist furono condannati per diversi reati criminali correlati all'infiltrazione della Polizia Provinciale dell'Ontario, e del Ministero della Procura Generale dell'Ontario (Court of Appeal for Ontario, 1997; si veda Claridge, 1992a; 1992b). Un procedimento giudiziario greco contro il "Centro di Filosofia Applicata" (KEFE) di Scientology rivelò documentazione indicante che uno scientologist aveva fornito al KEFE un rapporto segreto dei Servizi Segreti del governo ellenico (Beneas, 1995: 3-4). (Non sorprende che la corte abbia ordinato la cessazione totale delle attività dell'organizzazione, [St. Petersburg Times, 1997; Washington Post, 1997]). Nel dicembre del 1990 in Danimarca uno scientologist e due investigatori privati furono condannati a tre mesi con la condizionale per spionaggio illegale (Mission Interministérielle de Lutte contra les Sectes, 2000: 47). Infine, funzionari francesi che controllano le attività dei "culti" ritengono che gli scientologist «siano riusciti ad infiltrare l'ambiente di un ex presidente dello stato…» (Alain Vivien, citato in Luedenscheider Nachrichten, 1999) - forse François Mitterrand (Heimgaertner, 1999: 2) - e siano presumibilmente arrivati alla polizia giudiziaria (AFP, 1999b).

Nel loro insieme, quindi, le preoccupazioni dei servizi di sicurezza tedeschi sul software sviluppato da un importante scientologist sono sicuramente giustificate. In occasione della testimonianza resa al House Committee on International Relations, tuttavia, Jensen evitò addirittura di menzionare la storia di spionaggio dell'organizzazione a cui appartiene. Si tratta di una mancanza inopportuna, poiché l'informazione avrebbe aiutato i commissari a capire le reazioni dei tedeschi nell'apprendere che un'azienda di software di proprietà di un importante scientologist aveva contribuito allo sviluppo del sistema operativo Windows 2000.

5.3 Il filtro per i "sovversivi" d'America - Il Codice degli Stati Uniti

In tutto il dibattito sul "filtro settario" tedesco nessuno ha sottolineato le fortissime similitudini con il "giuramento d'onore" che i pubblici ufficiali americani dei governi federale e del District of Columbia devono firmare. Secondo l'art. 5 USC Sec. 7311 del Codice degli Stati Uniti:

non si può accettare o mantenere un incarico nel Governo degli Stati Uniti o nel Governo del Distretto di Columbia se:
  • (1) si patrocina il rovesciamento della nostra forma costituzionale di governo;
  • (2) si è membri di un'organizzazione che patrocini il rovesciamento della nostra forma costituzionale di governo…
Il Codice degli Stati Uniti specifica che un dipendente può essere investigato e, nel caso, sospeso, licenziato o formalmente accusato per aver
«stabilito o continuato una frequentazione solidale con sabotatori, spie, traditori, sedizionisti, anarchici o rivoluzionari, o con agenti dello spionaggio o segreti, o rappresentanti di una nazione straniera, o con qualsiasi rappresentante di una nazione straniera i cui interessi potrebbero essere ostili agli interessi degli Stati Uniti» (U.S. Code, Sec.8. [3]).
Senza addentrarci troppo nei meriti della percezione tedesca di Scientology, molti funzionari del suo governo ritengono che l'organizzazione sia una minaccia all'ordinamento democratico a causa della sua storia di spionaggio in ambito di totalitarismo intra-organizzativo, e di probabili abusi dei diritti umani dei suoi membri. Jürgen Chrobog, ambasciatore tedesco, ha riassunto diversi di questi punti in una lettera inviata al deputato Gilman nel 1997, dopo che il Gilman's Committee on International Relations aveva ricevuto un progetto di legge in cui sei membri del Congresso promuovevano una risoluzione di protesta contro la presunta discriminazione tedesca nei confronti delle minoranze religiose (House of Representatives, 1997). In breve, Chrobog scrisse che «Esistono crescenti indicatori che l'organizzazione Scientology utilizza metodi totalitari, e perciò incostituzionali, per opprimere i propri membri e le loro famiglie.» (Chrobog, 1997: 1). Ne consegue che il governo tedesco, al pari della sua controparte americana, mantiene il diritto di bandire queste persone da incarichi di pubblico ufficio ed altri ruoli che implichino ricevimento di denaro pubblico o informazioni sensibili.

5.4 Le celebrità hollywoodiane e i loro paragoni con il nazismo

L'evento più incendiario nella diatriba fu sicuramente la "lettera aperta" inviata da star hollywoodiane al Cancelliere Helmut Kohl nel gennaio 1997, in cui paragonavano il trattamento del governo tedesco con la persecuzione nazista degli ebrei precedente la Seconda Guerra Mondiale. Molte delle trentaquattro celebrità che firmarono la lettera avevano stretti legami con John Travolta e Tom Cruise, importanti scientologist. La lettera fece infuriare il governo tedesco (Whittell, 1997). (In realtà bisogna rendere merito al Dipartimento di Stato e al Segretario di Stato che condannarono pubblicamente il paragone con il nazismo [si veda United States Department of State, 1996; 1997a], come fecero pure gli incaricati alle indagini sulla libertà religiosa delle Nazioni Unite [Higgins, 1998].) Tuttavia, considerando la lettera nel contesto del lobbismo di Scientology tramite le celebrità, tutti questi eventi dimostrarono ai tedeschi (e anche ai francesi [Bouilhet e Doré, 1999; Ternisien, 1999: 14)] che la politica estera americana sui diritti umani era stata indebitamente influenzata da ciò che molti critici sagacemente definiscono "Scientollywood."

6. Gruppi di pressione primari in Europa per conto delle "religioni" controverse

Se il lobbismo di Scientology ha avuto un sorprendente impatto sul governo degli Stati Uniti, si verifica una pressione intensa anche a livello internazionale. Ad esempio, un documento scaturito dal procedimento greco, e reso pubblico dalla corte, mostra molto chiaramente che in Grecia Scientology aveva programmato di «stabilire linee di com[unicazione] nell'area dei gruppi dei Diritti Umani» (Office of Special Affairs, 1995: 7), ed è certo che l'organizzazione ha cercato di creare collegamenti simili con organizzazioni di diritti umani di tutta Europa (ad esempio nel settembre 1994, dalla Polonia, scientologist tedeschi inviarono a delegati che partecipavano al summit CSCE di Budapest, un "Executive Summary" di quattro pagine sulla presunta situazione penosa del loro gruppo in Germania [Scientology Kirche Deutschland eV, 1994].)

Il gruppo lobbistico e di informazione sulle religioni controverse di maggior profilo è il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), con sede a Torino, Italia (e con contatti in tutta Europa e Nord America), diretto Massimo Introvigne, legale specialista in brevetti e marchi di impresa, e studioso indipendente. Critico infaticabile di qualsiasi tentativo nazionale di identificare o limitare i cosiddetti "culti", Introvigne si è espresso contro ciò che considera essere intolleranza nei confronti delle "religioni minoritarie", specialmente in Belgio, Francia e Germania. Il 30 luglio 1998, ad esempio, parlò alla Commissione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (Commissione di Helsinki) a Washington DC di (presunta) intolleranza e problematiche collegate, e concluse mettendo in guardia contro la sovvenzione pubblica di organizzazioni antisette private (per cui nutre antipatia poiché, dice, ignorano le conclusioni degli studiosi [Introvigne, 1998]). Nel 1999 elaborò ulteriormente su questi temi all'incontro OSCE di Vienna (Introvigne, 1999b). (Dal canto loro, Karen Lord della Commissione di Helsinki e Jeremy Gunn - che ha fatto parte dello staff del United States Institute of Peace, del United States Department of State's Commission of International Religious Freedom, e della missione U.S.A. all'OSCE - parlarono al convegno del CESNUR tenutosi in Pennsylvania nel giugno del 1999 [CESNUR, 2000b]. Sia la Lord che Gunn comparivano nel programma dei relatori per il convegno del 2000 in Lituania [CESNUR, 2000c]). Tuttavia, molti osservatori europei della guerra sulla "tolleranza religiosa" condividono le osservazioni fatte in Olanda su Introvigne e i suoi associati - cioè che sono «molto parziali nella difesa pubblica di quelle sette (di cui spesso sono membri) che sono state screditate» (Louter, 1997: 5).

Introvigne, ad esempio, ha pubblicamente appoggiato un libro di narrativa del controverso (poi suicida) guru Dott. Frederick Lenz (Zen Master Rama) - noto per il suo materialismo, sfruttamento finanziario dei membri e la verosimile coercizione sessuale di molte delle sue devote (Konigsberg, 1998). «Chi in generale disapprova la visione del mondo della spiritualità alternativa (un tempo chiamata New Age), probabilmente disapproverà anche questo libro» concluse Introvigne nell'appoggiare il libro di Lenz, Surfing the Himalayas. «Potrà tuttavia riconoscerlo come cosa vera, l'opera di una figura chiave nella tradizione della spiritualità alternativa» (Introvigne, 1998?). Parimenti, la sua testimonianza a favore degli scientologist al processo di Lione, Francia (in un caso conclusosi con la condanna di sei persone per omicidio colposo e truffa) non ha aiutato a cancellare la sua immagine di "amico delle sette" (A.R. [F], 1997; Cossu, 1998; Morgan, 1998).

Inoltre, le controversie a proposito di alcuni suoi studi (in particolare su "Internet terrorism" e la discussione su "brainwashing" e persuasione coercitiva della American Psychological Association), più questioni addizionali sulla sua appartenenza all'organizzazione cattolica ultraconservatrice Alleanza Cattolica, hanno condotto Introvigne in un'accesa battaglia con i critici (si veda Sarper e Martinez [eds.], 1999).

Molti funzionari francesi e tedeschi impegnati su questioni relative a "sette" religiose e diritti umani non considerano il CESNUR e Introvigne come parti neutrali nei dibattiti in corso (giudizio certamente ricambiato). Di conseguenza altre persone e organizzazioni, associandosi troppo strettamente al CESNUR, hanno a torto o a ragione danneggiato la propria reputazione agli occhi di quei funzionari. È sicuramente il caso della INFORM, organizzazione informativa sulle "nuove religioni" del Regno Unito, che sta co-organizzando con il CESNUR un convegno per il 2001. (CESNUR, 2000d). (Molti studiosi, tuttavia, vedono in luce favorevole sia CESNUR che INFORM, e condividono le loro critiche sul "monitoraggio delle sette" di Francia, Germania e Belgio).

6.1 Accuse francesi contro Karen Lord

L'esempio più significativo di persona la cui associazione con Introvigne e il CESNUR ha danneggiato la reputazione agli occhi di alcuni funzionari governativi pare essere quello di Karen Lord. Il 22 marzo 1999 la Lord partecipò al OSCE Supplementary Human Dimension Meeting on Freedom of Religion di Vienna, in cui l'OSCE emise un sarcastico rapporto sulla condizione delle "nuove religioni" o "sette". Esso sosteneva che l'Assemblea Nazionale francese aveva:

pubblicato il Rapporto Guyard, che elencava 172 gruppi ritenuti dannosi e pericolosi. Ne erano seguiti articoli di media che prendevano di mira le religioni di minoranza; la circolazione di chiacchiere e false informazioni; l'incitamento all'intolleranza religiosa. Su questo background si è sviluppato un multiforme modello di effettiva intolleranza religiosa. Le religioni di minoranza sono state pubblicamente marginalizzate e stigmatizzate, e si è cercato di ostacolare le loro attività…
Basandosi su un "comunicato stampa" di un gruppo con sede in Belgio chiamato Human Rights Without Frontiers, datato 7 luglio 1998 (aggiornato il 4 marzo 1999), il rapporto citava specificamente la Missione Interministeriale di Lotta Contro le Sette (MILS) e il suo presidente, Alain Vivien. Secondo la dichiarazione dell'OSCE, le azioni della Missione avevano portato a «articoli di giornale diffamanti, proibizione professionale, discriminazione religiosa da parte delle autorità francesi e crescente intolleranza della società civile contro gente comune, sulla base di credenze religiose personali» (OSCE Supplementary Human Dimension Meeting…, 1999).

In rappresentanza della MILS partecipava il suo segretario generale, Denis Barthélemy, che rispose a quattro "attacchi" simili a quello dell'OSCE; sostenne che tre di essi erano stati originati da Scientology, ed uno dai Testimoni di Geova. Cercò di spiegare la posizione francese sui diritti umani, dicendo che la libertà religiosa può entrare in conflitto con le libertà collettive su diversi punti ( Barthélemy, 1999). In seguito Introvigne, la cui relazione era tra quelle a cui Barthélemy replicò, definì tali dichiarazioni come «reazione isterica» (anche come «dichiarazione emotiva - a volte sull'orlo dell'isteria» [CESNUR, 1999?]). Inutile dire che i francesi furono molto seccati dall'intera faccenda.

Circa due settimane dopo l'incontro OSCE (il 6 aprile 1999) funzionari della MILS ricevettero una delegazione in rappresentanza dell'Ambasciatore Plenipotenziario per la Libertà Religiosa Internazionale, composta tra gli altri da Jeremy Gunn e Karen Lord (che i francesi ritenevano essere sia sostenitori di diversi gruppi controversi, che critici della Francia all'OSCE).

I funzionari della MILS, acuendo così una situazione già tesa, prima dell'arrivo della delegazione avevano richiesto informazioni sui suoi componenti, e fonti ufficiali avevano indicato che un membro della delegazione era vicino a Scientology, oppure suo membro. Deducendo che la persona sospetta potesse essere la Lord, il presidente della MILS Alain Viven aveva rifiutato di rispondere ad una domanda da lei posta, rispondendo solo al capo della delegazione.

Gli americani ne furono offesi. All'udienza dell'8 giugno 1999 della Commissione di Helsinki, il co-presidente Senatore Ben Nighthorse Campbell (R CO) esagerò l'episodio dicendo che Alain Vivien:

si era rifiutato di incontrare Karen Lord, membro del nostro staff, e la sua delegazione, perché ovviamente aveva informazioni sbagliate. L'episodio ha sicuramente aperto gli occhi a questo Presidente e ai membri della nostra commissione, poiché si pensava che [la Lord] facesse parte di una setta pericolosa.

Bene, l'allarme è scattato in tutta Washington, e sicuramente tra i democratici e i repubblicani che compongono questa Commissione Helsinki. Nella Commissione abbiamo un gruppo molto buono e vasto di conservatori e liberali e moderati (citato in Commission on Security and Cooperation in Europe, 1999: 41-42).

Da parte loro i francesi erano ancora arrabbiati per le critiche che delegati ed altri funzionari stavano rivolgendo alla loro politica, quando sembravano al contempo sostenere Scientology ed altri gruppi controversi. l'11 giugno 1999, la MILS discusse l'episodio relativo alla Lord in una lettera generale di quattro pagine, in cui ci si diceva meravigliati nel vederla parte della delegazione, poiché era «vicina, o membro di una setta» ("mise en cause comme étant un proche ou membre d'une secte" ) [Mission Interministérielle de Lutte contre les Sectes, 1999: 3]).

Nel giugno del 1999, poco dopo il teso incontro franco-americano, sia la Lord che Gunn parlarono al convegno del CESNUR in Pennsylvania, affermando che il CESNUR aveva giocato un ruolo importante nel fornire agli americani informazioni sulla tolleranza religiosa in diversi paesi dell'Europa occidentale (CESNUR, 2000b: 1). Agli occhi dei francesi il coinvolgimento di Lord e Gunn con il CESNUR rafforzò semplicemente la sfiducia nei confronti degli americani. Gunn, dal canto suo, era rimasto offeso dall'incidente tra il presidente della MILS e la Lord, e un anno dopo ne presentò un racconto al House International Relations Committee (il 14 giugno 2000). Disse che la Lord non era scientologist, e invitò Vivien «a fornirne prove a sostegno, oppure a scusarsi pubblicamente con la Lord e gli Stati Uniti» (Gunn, 2000a: 7-8).

Anche il sito web del CESNUR riportò l'incidente, liquidando l'accusa secondo cui la Lord era «parte di una setta totalitaria internazionale pericolosa», con l'affermazione che «è membro di una piccola congregazione cristiana statunitense» (CESNUR, 2000b).

6.2 Critica di Introvigne al Rapporto MILS del 2000

L'ostilità tra CESNUR e MILS non mostra segni di cedimento, e Introvigne continua nelle sue aspre critiche contro l'organizzazione "antisette" del governo francese. Di recente ha schernito le repliche della MILS al rapporto del settembre 2000 del U.S. Department of State's Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor su "Libertà Religiosa Internazionale" (United States Department of State, 2000a; 2000b). I francesi sostengono che nel loro paese l'equilibrio tra libertà di coscienza ed ordine pubblico fornisce molta più protezione religiosa di quanto faccia il modello americano (che enfatizza unicamente le questioni di coscienza [Mission Interministérielle de Lutte contra les Sectes, 2000b: 8-9]). Su questa base, i francesi invitano il Dipartimento di Stato a pronunciarsi sulla natura di diverse organizzazioni operanti in Francia.

Una sezione del "sommario esecutivo" del rapporto del Dipartimento di Stato intitolata "Stigmatizzazione di alcune religioni e loro erronea associazione a 'culti' o 'sette' pericolosi" critica infatti la Francia (United States Department of State, 2000a: 6). Poiché parte del Primo Emendamento alla Costituzione statunitense stabilisce che «Il Congresso non può legiferare in merito ad organismi religiosi ("Congress shall make no law respecting an establishment of religion")», nella sua replica la MILS si chiede che cosa dia al Dipartimento di Stato il «diritto» di pronunciarsi su «la natura più o meno religiosa di un gruppo, movimento, culto, setta o qualsiasi altro organismo» entro i confini francesi, se non può farlo nemmeno sul suo territorio (Mission Interministérielle de Lutte contra les Sectes, 2000b: 8, 18). Parimenti, quando il sommario esecutivo del Rapporto su Libertà Religiosa Internazionale, citando l'elenco francese di 173 "culti", conclude «pochi dei gruppi elencati sono chiaramente pericolosi, ma la maggioranza è meramente sconosciuta o impopolare» (United States Department of State, 2000a: 7), la MILS replica che evidentemente gli americani stessi hanno redatto un elenco, ma non lo hanno reso pubblico (Mission Interministérielle de Lutte contra les Sectes, 2000b: 18).

Introvigne ha liquidato queste ed altre considerazioni francesi concludendo che «la parte più marchiana del rapporto [MILS] è un'aggressione senza precedenti (anche per i suoi standard) agli Stati Uniti», compresa la sua Costituzione (Introvigne, 2000). Ha respinto l'asserita superiorità della posizione francese rispetto all'americana in tema di religione citando «il massacro di centinaia di migliaia di cattolici ed altri dissidenti religiosi durante la Rivoluzione Francese» (Introvigne, 2000). Infatti, ha aggiunto, «la MILS può essere capita solo inquadrandola nel secolare umanesimo laico e aggressivo che trova fondamento nella stessa Rivoluzione Francese» (Introvigne, 2000) - conclusione che suggerisce l'orientamento cattolico conservatore dell'organizzazione CESNUR.

In una frase criptica ma importante, Introvigne ha usato "l'umanesimo laico" per spiegare perché i francesi affermano che gli Stati Uniti danno asilo ad «organizzazioni militarizzate di qualche grande culto multinazionale», organizzazioni che si spingono al punto di proclamare una «"chiamata alle armi" contro le istituzioni democratiche» (Mission Interministérielle de Lutte contra les Sectes, 2000b: 36 n. 9). Introvigne ha sostenuto che, a meno che il lettore non fosse a conoscenza dell'orientamento umanistico laico dei funzionari della MILS, le affermazioni dei francesi sui culti militarizzati protetti dall'America «sarebbero sembrate un semplice incidente, sciocchezze non documentate di antisette individuali imprudentemente investiti di un incarico ufficiale» (Introvigne, 2000).

Tuttavia, ciò che Introvigne non cita nella sua sprezzante critica è che l'allusione francese ai «culti militarizzati» protetti dall'America riguarda quasi certamente lo status di esenzione fiscale che l'Internal Revenue Service ha concesso a Scientology. Evidentemente i francesi hanno capito che la struttura del corpo di élite di Scientology, la Sea Org[anization] ricorda una struttura militare (completa di uniformi e gradi), e almeno uno dei suoi complessi più grandi (Hemet, California) ha evidentemente personale addestrato all'uso di esplosivi, fucili automatici ed altre riserve di armi (Tabayoyon, 1994, paragrafi 28-33). Inoltre i funzionari francesi probabilmente sapevano che il 4 maggio 1994 un membro dell'Office of Special Affairs di Scientology aveva emesso una "Chiamata alle Armi" contro la Germania (in risposta a ciò che definì «attacchi di un governo neo nazista» [Buchele, 1994]), ed erano certamente a conoscenza della "Chiamata alle Armi" contro la stessa Francia, invocata dal Presidente della Church of Scientology International, Heber Jentzsch (Jentzsch, [2000]).

Introvigne, pertanto, ha cercato di liquidare la MILS e il suo rapporto annuale senza fornire il giusto contesto di lettura, e questo tentativo rafforzerà l'opinione dei francesi secondo cui l'organizzazione con sede in Italia si adopera nella difesa apologetica e non obiettiva dei culti.

6.3 Ulteriori gruppi di pressione in Europa per conto delle "religioni" controverse

Funzionari governativi di diversi paesi d'Europa credono che il CESNUR non sia l'unico gruppo che fa lobbismo per conto di "minoranze religiose" controverse. Sono convinti che un altro gruppo - la Human Rights Without Frontiers (diretta in Belgio da Willy Fautré) - condivida la medesima agenda, anche perché sembra svelta nel pubblicare informazioni favorevoli su Scientology ed altri gruppi (Si veda il commento in M. Barthélemy, 1999).

Parimenti, l'affiliazione a Scientology di un lord britannico, il Barone Duncan James McNair (si veda Muir, 1994), scredita agli occhi dei francesi il gruppo a cui appartiene - il Counseil pour Les Droits de l'Homee et la Liberte Religieuse (nel 1999 McNair scrisse a Lord Russell-Johnston, Presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, che la Missione Interministeriale di Lotta contro le Sette operante dal Gabinetto del Primo Ministro francese equivaleva «ad avere il Comando Generale della Caccia alle Streghe al N. 10 di Downing Street». [McNair, 1999]). A loro volta i tedeschi hanno liquidato il «Comitato ad hoc per l'Indagine sulla Discriminazione contro Minoranze Etniche e Religiose in Germania» di McNair per la sua affiliazione a Scientology, così come fanno con la nuova "organizzazione" Internet sponsorizzata (almeno lo sembra) da Scientology, la Foundation for Religious Tolerance (Foundation for Religious Tolerance, 2000). Il Consiglio d'Europa si è a tal punto preoccupato della disponibilità di informazioni parziali fornite da lobbisti, da aver recentemente approvato una risoluzione in cui si legge: «Su questi gruppi è di primaria importanza avere informazioni attendibili, che non provengano né esclusivamente dalle sette stesse, né da associazioni istituite per difendere le vittime delle sette.»

Il Consiglio ha pertanto raccomandato ai governi degli stati membri che «dove necessario, vengano creati o finanziati centri indipendenti nazionali o regionali di informazione su gruppi di natura religiosa, esoterica o spirituale» (Consiglio d'Europa, 1999: 2). Alcuni funzionari americani ritengono inconcepibile che i governi raccolgano informazioni sui gruppi religiosi. Tuttavia, da un punto di vista europeo questi centri potrebbero essere il modo migliore per controllare la qualità delle informazioni ricevute da funzionari governativi, autorità e pubblico in generale.

7. La lezione americana sulle organizzazioni private di informazione sui culti

Un altro motivo per cui il Consiglio d'Europa ha richiesto centri informativi sovvenzionati dal governo è perché ha appreso dall'esperienza americana che le cosiddette organizzazioni di "informazione sulle sette" gestite da privati sono estremamente vulnerabili, sia a spie infiltrate dalle sette che alla distruzione operata da quegli stessi gruppi che cercano di monitorare.

Infatti, molte di queste nuove religioni controverse sono vere organizzazioni transnazionali dai molteplici aspetti, in grado di accedere a risorse economiche enormi - molto più di quanto potrebbero fare agenzie private di informazione o monitoraggio (si veda Kent, 1999a). L'esempio americano del Cult Awarness Network ha fornito agli europei un modello negativo - il peggiore possibile - di ciò che può accadere quando un'agenzia di monitoraggio non ha la protezione dello stato.

Per semplificare una storia complicata, Scientology ha mandato in bancarotta il Cult Awarness Network prima con una serie di cause, poi con un processo legale fortemente criticabile attraverso il quale ha acquistato nome, logo, numeri di telefono e archivi dell'agenzia. Scientology per tutto il tempo ha mantenuto una spia all'interno dell'ufficio del Cult Awarness Network, che inviava rapporti segreti sulle strategie dell'organizzazione per evitare il fallimento e proteggere i propri archivi. La corrispondenza personale che genitori turbati o ex membri inviavano al CAN è ora nelle mani del suo maggior nemico, Scientology, e i direttori del nuovo Cult Awarness Network si sono offerti di consegnare gli archivi ai rispettivi gruppi che venivano monitorati (si veda Kent e Krebs, 1998b: 39-42). Questo tipo di grossolana violazione di privacy e corrispondenza non avverrebbero se gli europei avessero agenzie di informazione finanziate dal governo, come hanno raccomandato francesi, tedeschi, belgi e il Consiglio d'Europa.

Funzionari chiave del governo americano, però, sembrano disinformati su questi eventi, accaduti nel loro stesso paese. Presidente e Vicepresidente del Congressional Caucus on Committee on Human Rights International Relations, Tom Lantos (D-CA) e Benjamin A. Gilman (R-NY), hanno protestato con il Presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, «incoraggiare la formazione di "centri informativi" crea il serio rischio di sfociare nella diffusione di disinformazione che rafforzerà stereotipi ingiusti, e contribuire all'aumento di intolleranza, piuttosto che di comprensione» (Lantos and Gilman, 1999: 2). Tali funzionari sembrano non essere a conoscenza della disinformazione diffusa da organizzazioni non-governative gestite dalle sette stesse, o da gruppi di pressione non imparziali, esempio più clamoroso dei quali è il "nuovo" CAN a gestione scientologica operante negli stessi Stati Uniti.

8. "l'elenco delle sette" francese e belga

Tra le attività dei governi dell'Europa occidentale più spesso criticate è la compilazione (da parte di organismi incaricati dal governo) di rapporti che citano specificamente gruppi ritenuti settari (o, come alcuni preferiscono tradurre, cultistici). Nel 1997 una commissione parlamentare belga sui potenziali pericoli dei culti (si veda Allard, 1999) ne parlò sia in termini di piccoli gruppi non dannosi all'interno di religioni maggiori, che di gruppi dannosi che abbracciano fini religiosi o filosofici implicanti illegalità, danno o indebolimento della dignità umana (United States Department of State, 1999a: 2). Il rapporto finale elencò 189 gruppi settari (o cultistici) operanti nel paese (per un parziale elenco si veda Religious Tolerance, 2000), senza tuttavia identificare quali venivano ritenuti pericolosi e quali no.

Il Parlamento belga adottò il rapporto della Commissione (ma non l'elenco dei "culti"), istituendo un "Centro di Informazione e Consulenza su Organizzazioni Settarie Pericolose". Il Centro avrebbe dovuto proporre leggi pertinenti e fornire informazioni al pubblico, ma la legge proibiva di fornire opinioni su organizzazioni in particolare (United States Department of State, 1999a: 3). Tuttavia, in una delle sue campagne informative un'agenzia governativa insinuò che la Società Antroposofica fosse una setta pericolosa, e la Società fece causa ottenendo che il materiale offensivo fosse eliminato (United States Department of State, 1999a: 28; si vedano i commenti di Willy Fautré in Commission on Security and Cooperation in Europe, 1999: 22).

Basandosi per lo più su materiale fornito da Human Rights Without Frontiers, dopo il meeting di Vienna del marzo 1999 l'OSCE criticò il Belgio in un rapporto su "Discriminazione Religiosa e Relative Violazioni dei Comitati di Helsinki" (International Helsinki Federation for Human Rights, 1999). L'OSCE tuttavia non poteva prevedere le perquisizioni (a Buxelles, Malines, Lovanio e Heidonck, oltre che in Francia) di una varietà di gruppi e aziende associate a Scientology (in risposta ad una denuncia presentata a Bruxelles nel 1997 per il rimborso delle somme versate all'organizzazione [AFP, 1999a]). Il fatto che le perquisizioni siano avvenute simultaneamente in Belgio e in Francia indica che i due paesi cooperano almeno su alcune delle questioni settarie o cultistiche.

Anche uno dei rapporti francesi, prodotto da una Commissione di inchiesta sulle sette dell'Assemblea Nazionale, presenta similitudini con il lavoro belga, elencando 172 "culti" oltre ai Testimoni di Geova (La Commission d'Enquête, 1995: 21-25, si veda 60). Parimenti, come avvenuto in Belgio, gli Antroposofisti protestarono per essere stati inclusi nell'elenco francese, vincendo nel marzo del 2000 una causa da 20.000 franchi, oltre ad altri 90.000 per danni. Il giudice del caso pronunciò una sarcastica valutazione sull'investigatore principale, Jacques Guyard, e sui metodi di ricerca della Commissione di Inchiesta, negandogli lo status di rapporto serio (Dumay, 2000).

A queste critiche si aggiunsero quelle dei funzionari americani, che nel farlo dimostrarono involontariamente il merito dei colleghi francesi per aver stampato i nomi dei "culti" su cui verteva il rapporto stesso. Tra i critici anche Jeremy Gunn, nel suo ruolo di Direttore della Ricerca e Vice Consigliere Generale della Commission on International Religious Freedom statunitense. (L'interesse di Gunn per la Francia risale al 1975, quando lavorò a Parigi come docente di Storia e Discipline Classiche per la sua alma mater, la Brigham Young University [Gunn, 2000b: 3].) Il 14 giugno 2000, nella sua dichiarazione al House International Relations Committee, elencò i sei punti metodologici che lo preoccupavano nella compilazione dell'elenco della Commissione di Inchiesta sulle Sette francese, e in altre pubblicazioni della MILS. Dichiarò che:

  1. La Commissione non si era consultata con accademici o studiosi competenti in materia di nuove religioni;

  2. Né i funzionari della Commissione né quelli della MILS si erano consultati con i leader e i membri attuali delle "sette";

  3. Gran parte delle prove documentarie su cui si basavano i diversi rapporti proveniva da archivi di polizia, i cui contenuti non potevano essere consultati né confutati dai gruppi;

  4. La Commissione e la MILS generalizzavano nel riferire presunti misfatti (o reati comprovati) dei membri (ad esempio, le condanne ad alcuni scientologist di Lione per truffa e omicidio preterintenzionale);

  5. Concentrandosi sui problemi avvenuti in ambito settario piuttosto che sui problemi stessi, i rapporti francesi non avevano paragonato la frequenza con cui tali fatti avvengono tra la popolazione in generale;

  6. Il movimento "antisette" francese (compreso il rapporto pubblicato dalla MILS nel 2000) faceva affidamento su «accuse infondate contro i gruppi, ignorando conclusioni che spesso li assolvono» (Gunn, 2000a: 12, see 10-12).

    Concluse la sua analisi definendo «metodologia del pregiudizio» ciò che sta alla base dei rapporti prodotti dalla Commissione Interministeriale di Lotta alle Sette e dalla Commissione di Inchiesta sulle Sette dell'Assemblea Nazionale francese (Gunn, 2000a: 12). Sebbene non sia mia intenzione entrare nel dibattito metodologico più ampio, ognuna delle critiche sopra elencate trova comunque pronta risposta. Il rimprovero di Gunn secondo cui gli investigatori francesi non avrebbero consultato gli studiosi di "nuove religioni" in realtà potrebbe essere stato un tentativo di evitare pregiudizi nelle loro conclusioni. Indubbiamente i membri della MILS e della Commissione pensavano che numerosi studiosi si fossero compromessi con vari gruppi, per cui sarebbe stato inutile confidare su molti di essi per informazioni obiettive. Infatti, il dibattito sull'obiettività e imparzialità degli studiosi che si occupano di cosiddette "nuove religioni" infuria sia nei circoli scientifici che nelle comunità Internet (Kent e Krebs, 1998b; 1998 a; [per i due documenti in italiano si veda qui e qui - NdT]; 1999; Lewis, 2000; Melton, 2000; Reader, 2000; si veda Hausherr, 1999), e sicuramente i funzionari francesi non sarebbero stati in grado di risolverlo.

    Per quanto riguarda il secondo punto sollevato da Gunn, sulle prime sembra ragionevole ritenere che la consultazione con leader e membri correnti fornirebbe probabilmente importanti fonti informative. Questa probabilità, tuttavia, sarebbe possibile solamente se i gruppi permettessero ai loro membri di parlare liberamente, criticamente e senza timore di ritorsioni, il che molto spesso non avviene. A questo proposito, il legittimo timore di ritorsioni impone che le agenzie investigative mantengano segreti i rapporti. Il fatto che i funzionari francesi abbiano utilizzato gli archivi della polizia indica in realtà che hanno avuto accesso a materiale fortemente confidenziale che il pubblico vede di rado. Inoltre, tali funzionari governativi sarebbero giustificati nella generalizzazione dei crimini commessi dalle organizzazioni se e quando dimostrino che si stavano commettendo «crimini religiosi» o «crimini in nome della religione», «conformi agli obiettivi operativi dei gruppi» (Kent, 1998: 121).

    A proposito del quinto punto metodologico sollevato da Gunn, studi comparativi del "tasso di incidenza" di devianze o crimini meritano senz'altro di essere analizzati, ma i ricercatori possono condurre analisi di un tipo di organizzazione sociale - in questo caso, minoranze religiose autoaffermate - nel tentativo di determinare attività interne di natura deviante e/o criminale, al di fuori di un contesto comparativo. Infine, per quanto riguarda il sesto punto di Gunn, è importante conoscere prove assolutive, ma a volte riflettono elementi diversi da un'accurata esposizione dei fatti. In questo senso Gunn cita il fatto che la MILS elencò tra le sette problematiche i Bambini di Dio/The Family, sebbene nel 1993 perquisizioni brutali della polizia su comunità francesi di The Family, per sospetto abuso sessuale su minori, abbiano indotto un giudice a rigettare tutte le accuse contro i membri del gruppo e a chiudere il caso (Gunn, 2000: 2; si veda Richardson, 1999: 181). In realtà, citare informazioni di questo tipo è di importanza cruciale per un rapporto equilibrato che convinca studiosi informati e funzionari, ma anche in quel caso relativo a The Family molto è aperto all'interpretazione. Ad esempio, una sentenza del 1995 di un giudice britannico concluse «sono assolutamente convinto che i membri adulti di The Family abbiano diffusamente abusato sessualmente di ragazzi e adolescenti, e che tali abusi si siano verificati in modo significativamente maggiore all'interno di The Family di quanto avvenga nella società in generale» (Ward, 1995: 111; si veda Kent, 1994: 167-169). Se Ward aveva ragione (e ottima documentazione indica che la aveva), allora la questione importante a proposito delle perquisizioni francesi (e di diversi altre nel mondo) riguarda l'insuccesso della polizia nel trovare vittime di abusi sessuali, piuttosto che elementi assolutori in un clima persecutorio [questioni simili interessano la distruzione (tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90) operata da The Family di pubblicazioni controverse sul "sesso minorile"; sessioni di addestramento dei membri su come rispondere alle domande delle autorità; il timore dei bambini del gruppo di essere allontanati da genitori e amici; modificazioni dottrinali, all'inizio degli anni '90, sulle pratiche sessuali tra minori]. Rapporti futuri della MILS sarebbero meno aperti alle critiche se includessero alcuni esempi che, ad una prima occhiata, sembrano contraddire le loro conclusioni, ma fino ad ora la scarsità nei rapporti di tali informazioni non invalida necessariamente il loro contenuto.

    8.1 Institut Théologique de Nîmes, Greater Grace Ministires e The Bible Speaks

    A parte queste importanti questioni metodologiche, alcune delle prove migliori sull'utilità di citare per nome le sette (o "culti") proviene inavvertitamente da un'analisi di un gruppo la cui causa fu difesa da Gunn. Nel suo incontro con i funzionari della MILS del 6 aprile 1999 (come membro di una delegazione americana), Gunn parlò della presunta situazione penosa del Institut Théologique de Nîmes (chiamato anche Chiesa Evangelica della Grazia). Il pastore francese del gruppo, Louis DeMeo, aveva denunciato discriminazioni contro il gruppo e i suoi membri dopo l'elencazione nella lista delle "sette", e (come un funzionario francese mi riferì), Gunn reiterò alla MILS molte delle lamentele di DeMeo. (Evidentemente, la MILS aveva appoggiato l'inclusione del gruppo da parte della Commissione di Inchiesta, poiché le informazioni in suo possesso indicavano che alcuni dei metodi educativi del gruppo violavano probabilmente la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia - una delle convenzioni [sottolinearono i francesi] che il governo americano non aveva ratificato [Mission Interministérielle de Lutte contra les Sectes, 1999 :2].) Inoltre, Gunn aveva probabilmente in mente questo gruppo quando (il 14 giugno 2000) riferì al House International Relations Committee che negli elenchi francese e belga comparivano gruppi comprovati come i «Battisti del Sud» (Gunn, 2000a: 10). Infatti, Massimo Introvigne ha definito DeMeo come il «leader di un gruppo battista indipendente» (CESNUR, 2000b).

    L'Institut aveva sicuramente attirato molta attenzione americana, nonostante (almeno secondo il rapporto francese del 1995) contasse tra i cinquanta e i cinquecento membri. Ad esempio, il Annual Report on Religious Freedom del 1999 del Dipartimento di Stato gli dedicava quattro paragrafi, per lo più incentrati sulla ripetizione delle denunce di discriminazione come conseguenza dell'etichetta di "setta" (United States Department of State, 1999a: 33). DeMeo testimoniò poi al meeting di Washington del 8 giugno 1999 della Commissione di Helsinki, dove riferì di discriminazione e molestie. Tra l'altro: accuse di plagio nell'educazione dei minori; discriminazione sul lavoro; negazione dell'accesso ad una sala pubblica; discriminazione finanziaria da parte di una banca e delle autorità fiscali. Inoltre DeMeo lamentò di non poter far nulla per indurre i francesi a togliere il suo gruppo dall'elenco (DeMeo in Commission on Security and Cooperation in Europe, 1999: 27-30).

    Tuttavia, le informazioni pubblicate dalla MILS nel gennaio 2000 sulla chiesa madre americana dell'Institut, la Greater Grace Ministries (di Baltimora, Maryland) rendono altamente improbabile un cambio di opinione (si veda Greater Grace Missions, 2000). La MILS indicò infatti di aver appreso da diverse fonti della carta stampata che la Greater Grace Ministries aveva collaborato con Scientology per prendere il controllo di un'organizzazione "antisette", e trasformarla in una di "difesa delle sette" (Mission Interministérielle de Lutte contra les Sectes, 2000: 19). Il fatto a cui allude il rapporto riguarda il Cult Awareness Network e Scientology, assistita da George Robertson, ministro e portavoce della Greater Grace.

    La storia della Greater Grace Ministries mostra i motivi per cui i francesi si sentono offesi dalle critiche americane sulla loro posizione in merito a certi gruppi. In Breve: Carl H. Stevens, Jr, fondatore e pastore principale della Greater Grace, quando gestiva un gruppo denominato The Bible Speaks di Lenox, Massachussets fu accusato di aver usato influenza indebita per frodare un membro (Betsy Dovydenas) di 6,6 milioni di dollari. Nel 1982 la Dovidenas vinse la causa contro il suo ex pastore, ma riuscì ad essere risarcita solamente di una piccola parte poiché nel frattempo The Bible Speaks aveva dichiarato bancarotta (Stevens aveva usato parte del suo denaro per acquistare un appartamento in Florida [Russell, 1999: 18]).

    Secondo un articolo pubblicato poco dopo il processo dal Boston Globe, «la ferocia della sentenza del giudice James F. Quenan Jr. [contro Stevens] ha colto di sorpresa anche gli avvocati di Betsy. Queenan si è convinto dell'esistenza di "una stupefacente saga di inganno, avidità e soggiogamento da parte del fondatore della Chiesa, Carl H. Stevens." La sentenza prosegue: "Ha abusato della fiducia della ricorrente [Betsy Dovydenas] e di molti membri buoni e devoti della sua Chiesa…". "Il giudice è convinto che Stevens esigesse dalla ricorrente sottomissione totale… In breve, la ricorrente era una marionetta i cui fili venivano tirati da Stevens» (Boucher, 1987). Frattanto, nel 1986 Stevens aveva chiuso l'attività di Lenox per trasferirsi a Baltimora, dove con l'aiuto di un altro pastore, George Robertson, aveva fondato un nuovo gruppo, la Greater Grace Ministries.

    Robertson, che non è mai stato ordinato da un'istituzione riconosciuta, disse che la nuova organizzazione di Baltimora «aveva "un orientamento evangelico indipendente che riconosceva gli insegnamenti battisti"» (Robertson citato in Russell, 1999: 18). I critici che sostengono che i funzionari francesi stanno reprimendo gruppi battisti non si rendono conto della labilità (e forse non esistenza) dell'effettivo legame tra l'Institut (tramite l'organizzazione madre americana) e i Battisti.

    Robertson fu portavoce di Greater Grace (Crockett, 1987), e la sua nuova chiesa (così come la vecchia di Stevens) fu pesantemente criticata dal vecchio Cult Awareness Network che la considerava una setta, e in questi termini ne parlava con i media. Poco dopo il trasferimento a Baltimora, Robertson divenne vice presidente esecutivo di un gruppo chiamato Friends of Freedom, che dedicava gran parte del suo tempo all'attacco del Cult Awareness Network, allineandosi a sforzi simili portati avanti da Scientology (Martin, 1992: 3). Quando Scientology mandò in fallimento il Cult Awareness Network rilevandone le attività, Robertson divenne il suo nuovo presidente (Hansen, 1997: 68). Avendo perciò stabilito tale stretto collegamento tra la casa madre americana dell'Institut e Scientology, i funzionari della MILS difficilmente ammorbidiranno le loro posizioni sull'organizzazione. Sospettano inoltre di sapere, ora, in che modo un piccolo gruppo come questo abbia potuto attirare tanta attenzione nei circoli governativi americani - ha usato i suoi collegamenti con Scientology.

    9. Conclusioni e azioni del governo francese

    Nonostante gli imprevisti vissuti da alcuni degli studi francesi, essi riflettono sufficientemente (quando addirittura non influenzano) l'opinione del governo sui pericoli di alcune "sette". In parte a causa della loro influenza, l'Assemblea Nazionale ha approvato all'unanimità un disegno di legge che stabilisce il nuovo reato di "manipolazione mentale" (deve tornare al Senato per una seconda lettura). Il nuovo reato può portare a cinque anni di prigione e a 50.000 franchi di multa. Inoltre, due condanne per aver messo in pericolo una vita, per abuso della professione medica o per pubblicità ingannevole potrebbero risultare nello scioglimento del gruppo stesso (AFP, 2000; Henley, 2000; si veda anche il disegno di legge presso l'Assemblea Nazionale, 2000). Resta da vedere se tale disegno diventerà legge; se lo farà, allora è possibile che i funzionari del governo la usino per cercare di sciogliere Scientology (AFP, 2000) - obiettivo che la MILS ha già presentato in un suo rapporto al Primo Ministro (St. Petersburg Times, 2000).

    Un precedente tentativo del Consiglio di Stato francese per limitare l'organizzazione richiedendo il pagamento di tasse arretrate, ma vietando di pagarle con fondi provenienti dall'estero, è stato bocciato nel marzo del 2000. La Corte di Giustizia europea ha sentenziato (in un caso presentato da Scientology) che il governo non poteva richiedere un preavviso di notifica prima che l'organizzazione potesse ricevere investimenti stranieri diretti - investimenti necessari per poter adempiere alle richieste fiscali del governo (European Court of Justice, 2000; si veda United States Department of State, 1999b: 8). In un altro caso lo Stato è stato condannato a pagare 20.000 franchi di danni a due querelanti per non aver fatto le fotocopie di quarantaquattro documenti misteriosamente scomparsi nel 1998 (Reuters, 2000). La scomparsa non era collegata a quella del 1999, in cui sparirono tre tonnellate di documentazione relativa ad un altro caso che vedeva implicata Scientology, e che alla fine venne spiegata come errore d'ufficio (Washington Post, 1999).

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