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Jefferson Hawkins spiega l'etica di Scientology

Un ex funzionario di alto livello analizza il libro Introduzione all'etica di Scientology, il manuale che ogni scientologist è tenuto a conoscere.

Di © Jefferson Hawkins, da una serie di post su Underground Bunker, 2013/2014.

© Traduzione di Simonetta Po, marzo 2015.

 

Jefferson Hawkins è stato dirigente di vertice del settore marketing della Chiesa di Scientology e ha grandemente collaborato a diffonderla con i famosi spot pubblicitari del "vulcano" degli anni '80. Ha raccontato come entrò nella chiesa e come ne uscì nei suoi eccellenti libri Counterfeit Dreams (qui in italiano) e Leaving Scientology, e ci sta aiutando a capire il mondo capovolto dell'"etica" Scientology.

[Note del traduttore:
Questa è una serie di post settimanali pubblicati in forma di dialogo tra l'ottobre 2013 e il gennaio 2014 su Underground Bunker, il blog del giornalista e caporedattore di Raw Story Tony Ortega.
Tutti i passaggi di Introduzione all'etica di Scientology citati nel testo sono stati tratti dall'edizione ufficiale italiana 1998.]


THE BUNKER: Jeff, siamo molto contenti dell'aiuto che ci hai offerto di analizzare insieme il libro Introduzione all'etica di Scientology di L. Ron Hubbard. Se c'è un argomento su cui vorremmo avere maggior comprensione è proprio il complesso sistema di controllo inventato da Hubbard. Una delle cose che i non-scientologist faticano a capire è come possano gli scientologist parlare tanto di "etica" e poi fare cose che una persona comune considererebbe "immorali" - come la disconnessione, l'RPF, la partecipazione a attività losche e parecchie altre azioni discutibili. Hanno una definizione di "etica" diversa dal resto di noi?

JEFFERSON: Sì, parecchio, e questo è il libro in cui Hubbard espone la sua personale definizione di etica e il suo sistema di "mettere in l'etica di qualcuno".

La definizione di etica di un comune dizionario è "principi morali che governano il comportamento di una persona o gruppo". È la nostra "bussola morale", per così dire. È quella voce interiore che ci dice se qualcosa è giusto o sbagliato. In Introduzione all'etica di Scientology, lo scopo di Hubbard è sostituire il comune senso di etica con il suo sistema Scientology, la sua "tecnologia di etica".

THE BUNKER: Abbiamo notato che la prima data di copyright sul libro è 1968. Prima di proseguire, potresti contestualizzare questo libro? È uscito in un periodo in cui L. Ron Hubbard pensava molto alla disciplina.

Dopo averlo pianificato nel 1966, nel 1967 Hubbard prese il largo con un manipolo di giovani seguaci per quella che sarebbe diventata un'odissea in mare durata 8 anni, governando Scientology da una piccola armada di tre navi.

Non aveva solo bisogno di modellare la sua "Sea Organization". Se ricordo bene, nel 1965 erano nati alcuni gruppi scissionisti che fecero davvero infuriare Hubbard, che reagì con l'idea di "dichiarare" la gente "soppressiva" così da sbarazzarsi di chiunque non mantenesse la sua linea.

Siamo in presenza di un movimento mondiale che stava vivendo una delle sue fasi di crescita – Saint Hill all'epoca viveva un boom e da allora sarebbe stata tenuta come standard aureo di ciò che una organizzazione Scientology dovrebbe essere. Ma con quella popolarità arrivò anche la sfida di tenerla sotto controllo, e Hubbard odiava perdere il controllo. Perciò c'era bisogno di "etica". Sto contestualizzando correttamente?

JEFFERSON: Sì, ritengo tu abbia individuato molto bene il contesto. Credo che Hubbard si sia sempre preoccupato del controllo, vale a dire mantenere Scientology sotto il suo controllo così da non perderlo, come era stato per Dianetics. Già nel 1960 aveva proposto l'idea di overt e withhold al Congresso sullo Stato dell'Uomo. La vera spinta dell'etica entrò in gioco con la creazione della Sea Org. Non ho più i volumi OEC – li ho portati in discarica qualche anno fa – ma credo che le "Condizioni" siano del 1966, così come l'idea delle dichiarazioni SP, della PTSness, della disconnessione, ecc. Tutte cose attivate circa in quel periodo, 1965-66. Le date originali di quelle "Policy Letter" darebbero la giusta scansione temporale.

Si potrebbe dire che quello fu il periodo in cui Scientology assunse tutte le caratteristiche di un culto – infallibilità del leader e della dottrina, espulsione e evitamento di chi non è d'accordo, un nucleo centrale fanatico, ecc. Da un po' di tempo sono giunto alla conclusione che questo libro costituisca il cuore delle tecniche di manipolazione mentale di Scientology. Nella Sea Org, chiunque esca dalle linee è costretto a ristudiare questo libro molte volte. È il libro di riferimento da usare quanto lo scientologist comincia a dubitare o criticare Scientology. Deve contenere i principi centrali della "tecnologia" di controllo Scientology.

THE BUNKER: Stai attento alla parola che comincia per "c". Qui cerchiamo di usarla raramente – su altri siti si perde troppo tempo a discutere all'infinito ciò che è o non è "culto". Comunque sia, stavi per parlarci del capitolo introduttivo...

JEFFERSON: Nel rileggerlo, ho notato che Hubbard usa un espediente a cui ricorre spesso nei suoi scritti. Si potrebbe chiamarlo "confusione – dato stabile". Innanzitutto descrive quanto confusa e sbagliata sia la questione nelle mani "wog", poi afferma che è stata risolta in Scientology.

È un espediente che conosco bene. Quando ero il direttore della rivista Advance! ascoltai una lezione di Hubbard per lo staff in cui ci insegnava a scrivere articoli sulla "storia spirituale" in questo modo. "Le religioni del passato non hanno mai risolto il tal punto. Non ne conoscevano i principi fondamentali. Erano confuse. Fallirono. Ora, per la prima volta, in Scientology abbiamo risolto il tal punto".

Mi sono incuriosito e ho cercato in Google "confusione e ipnosi". E indovina? È considerato uno dei metodi più comuni impiegati in ciò che viene definita ipnosi discorsiva.

THE BUNKER: Perciò ritieni che Hubbard stesse cercando di ipnotizzare il lettore?

JEFFERSON: Beh no, non lo pensavo, poi ho cominciato a fare ricerche sull'ipnosi discorsiva. Dimentichiamo il cliché dell'ipnotizzatore con occhiali e pizzetto che dondola un orologio davanti a un soggetto con lo sguardo vitreo. L'ipnosi discorsiva usa cose come il tono di voce, le parole e i modelli di parole per ancorare nella persona credenze o emozioni senza che lei lo sappia o acconsenta, e senza raggiungere stati profondi di trance.

È usata nella vendita, in politica e sì, in religione. È basata sui principi dell'ipnosi indiretta sviluppata dallo psichiatra americano Milton Erickson (1901-1980). Una delle tecniche principali di Erickson era chiamata "tecnica della confusione". La descrive in questo modo:

Mentre il soggetto, condizionato dalla precedente reazione cooperativa all'evidente cattiva formulazione dell'ipnotista, cerca di adeguarsi alla baraonda di reazioni confuse e contraddittorie evidentemente ricercate, si ritrova così perso da accogliere qualsiasi suggestione positiva che gli permetterà un arretramento da una situazione insoddisfacente e confusa.
THE BUNKER: Pensi che Hubbard conoscesse l'opera di Erikson?

JEFFERSON: Probabilmente no – Erickson è successivo. Ma Hubbard aveva sicuramente familiarità con questo tipo di tecnica. Ho scoperto questa perla in una conferenza del 1952 – Hubbard che descrive la sua personale tecnica della confusione:

Ora, se si arriva a un punto in cui è molto importante che la persona agisca o non agisca nel modo che desiderate, uno dei giochi più sporchi nelle relazioni interpersonali è impiccare la persona a un "forse" e creare confusione. E poi create la confusione fino al punto in cui la vostra decisione viene davvero inculcata ipnoticamente.
Questo capitolo offre un grande esempio della tecnica della confusione. Dopo un riassunto superficiale e semplicistico della storia della filosofia in tema di etica e giustizia, dimostrando quanto confusi fossero Pitagora, Socrate, Platone e Aristotele su questi argomenti e su quanto non siano riusciti a risolverli, Hubbard conclude:
Questa catena di argomentazioni proseguì attraverso i secoli. Un filosofo dopo l'altro, tutti cercarono di risolvere il problema dell'etica e della giustizia.
Sfortunatamente, fino ad oggi non erano ancora state individuate soluzioni valide e lo sta a dimostrare il declino del livello etico della società.
Vedi? Confusione, confusione, confusione. E poi:
Ci si può rendere conto, a questo punto, come il risultato raggiunto in questa materia non sia di certo una conquista da poco. Non solo sono stati definiti i termini che Socrate tralasciò di definire, ma abbiamo anche una tecnologia funzionale che chiunque può utilizzare per aiutare se stesso a tirarsi fuori dal fango.
Notate la sottigliezza della suggestione. "Noi abbiamo" una tecnologia funzionale, invece di "io ho". Hubbard include il lettore tra chi già possiede la tecnologia. E "fuori dal fango" - è già stata impiantata l'idea che il lettore è nei guai e perciò "ha bisogno" di questa nuova tecnologia.

THE BUNKER: così pensi che a questo punto il lettore ci creda?

JEFFERSON: Questa tecnica funziona sorprendentemente bene. Tendiamo a fidarci delle persone. Se qualcuno dice qualcosa in modo autorevole e sicuro (e ricordate, il tono della voce è parte dell'ipnosi discorsiva), tendiamo a credergli.

THE BUNKER: Quindi Hubbard ci ha convinti di avere un sistema di etica nuovo di zecca, mai scoperto prima. E da lì, dove si dirige?

JEFFERSON: Hubbard presenta un nuovo concetto di etica come "azioni che un individuo intraprende su se stesso". Non è più semplicemente un senso interiore di giusto e sbagliato come noi comunemente intendiamo l'etica, ma diventa una sorta di azione di auto-censura in cui ci si "mette l'etica in". E per fare efficacemente questa auto-censura è necessario conoscere le regole di come farlo – la "tecnologia di etica" Scientology.

È interessante che George Orwell, nel suo 1984, chiarisca che il cosiddetto "controllo mentale" non è qualcun altro che controlla la tua mente, ma convincere il prossimo a controllare la propria mente in accordo con i principi del gruppo.

Queste idee sono ripetute di continuo nel resto del capitolo. L'uomo è confuso su etica e giustizia. Non ci si può fare affidamento per queste questioni. Senza una "tecnologia" di etica e giustizia, la società declina e va a pezzi. Hubbard riassume:

L'individuo che manca di una tecnologia di etica è incapace di ripristinare la propria etica e di trattenersi dal commettere azioni contrarie alla sopravvivenza, provocando in questo modo il suo cave-in [sic] L'individuo non tornerà alla vita, a meno che non s'impossessi della tecnologia fondamentale di etica e non la utilizzi su se stesso e sugli altri. [Cave-in: collasso, franamento – NdT]
Le basi sono gettate. Hubbard ha inseminato idee potenti. Le vecchie definizioni di etica sono prive di valore. La storia sull'argomento è solo confusione e disperazione. Dimenticate tutte le idee che la vostra morale personale o i vostri valori vi salveranno. L'unica soluzione è apprendere i principi Scientology di ciò che è o non è "etico". Dovete imparare a "mettere in la vostra etica".

Cercate di comprendere il passaggio. Hubbard ha stabilito che la chiave per una vita etica non è dentro l'individuo, ma dentro Scientology. La determinazione di ciò che è o non è "etico" è scivolata dall'individuo alla "tecnologia Scientology". Ora un individuo può essere etico solo se conosce e applica la tecnologia Scientology.

[...]

Analizziamo le successive tre sezioni fino alla fine del Capitolo Uno. Si collegano tra di loro e servono a presentare un cardine del sistema di etica di Hubbard, "il maggior bene sul maggior numero di dinamiche". [...] Hubbard lo fa con gradualità. Il paragrafo successivo è interessante e si intitola "Scale graduali di giusto e sbagliato". Forse Hubbard ha l'onore di essere il primo ad applicare la logica multivalore, o "vaga", all'argomento dell'etica. La sua premessa è: giusto assoluto e sbagliato assoluto non esistono. E conclude:

Termini come buono e cattivo, vivo o morto, giusto e sbagliato vengono usati unicamente in combinazione con le scale graduali.
In altre parole, potreste pensare di sapere che cosa è giusto o sbagliato, ma non lo sapete. È "vago", confuso. Perciò la sola risposta alla domanda "Fare questa cosa è giusto o sbagliato?" è: "dipende...".

THE BUNKER: Dipende da cosa?

JEFFERSON: Ci sto arrivando. La sezione successiva, intitolata "Le dinamiche dell'esistenza", è solo un riassunto standard delle Otto Dinamiche.

THE BUNKER: Rivediamole brevemente per i "non iniziati". L. Ron Hubbard divideva l'universo in una scala graduale che chiamava "dinamiche". Esse sono: 1) Sé; 2) Famiglia/sesso; 3) Il gruppo di appartenenza; 4) Umanità; 5) animali e altre cose viventi; 6) universo fisico; 7) spirito; 8) Dio o infinito. Abbiamo notato che, nell'edizione attuale, la Seconda Dinamica è elencata come "Creatività". La Chiesa sta prendendo le distanze dall'argomento preferito da tutti: il sesso.

JEFFERSON: Penso che questa sia la prima volta in cui la nuova definizione è stata usata [Era già in uso nell'ediz. 1998. Cito da ediz. italiana: «La SECONDA DINAMICA è quella della CREATIVITÀ [...] incidentalmente ne fa parte il sesso, inteso come meccanismo per stimolare la sopravvivenza futura» – NdT]. E ora arriviamo alla sostanza del capitolo, che è "L'etica, la giustizia e le dinamiche". Il tutto è tratto da una Policy Letter che, come sottolineava la settimana scorsa Dan Koon, è una pubblicazione compilata. In altre parole, qualcuno ha assemblato spizzichi e bocconi di scritti di Hubbard e sue conferenze.

THE BUNKER: Significa che non fu scritta da Hubbard?

JEFFERSON: Per essere chiari, non significa che il compilatore ha inventato. So per esperienza personale che questi compilatori avevano il guinzaglio molto corto. Dovevano documentare che ogni frase provenisse dagli scritti di Hubbard, non erano autorizzati a "creare". Questa sezione è lunga e roboante, ma contiene i primi paletti del sistema hubbardiano, "il maggior bene per il maggior numero di dinamiche" o, come lui afferma:

Una soluzione ottimale di qualsiasi problema sarebbe la soluzione che procuri i maggiori benefici per il maggior numero di dinamiche.

THE BUNKER: Sembra abbastanza logico.

JEFFERSON: Certo – sembrava logico a Jeremy Bentham (1748-1832) quando propose l'idea del "maggior bene per il maggior numero". (Naturalmente Hubbard non accredita Bentham). Jeremy Bentham è considerato il padre di ciò che chiamiamo "etica utilitaristica" e chiunque sia stato indottrinato all'etica di Scientology farebbe bene a studiare l'argomento.

L'etica utilitaristica si basa sull'idea che il giusto o lo sbagliato di un'azione può essere giudicato solo dal suo risultato finale. È stato sintetizzato come "il fine giustifica i mezzi". Hubbard argomenta così:

Si dà il caso che nessuna costruzione possa avvenire senza qualche piccola distruzione; proprio come bisogna abbattere il casermone per far posto al nuovo condominio ... Per essere buona, una cosa deve contenere costruzione in misura superiore alla distruzione che contiene. Una nuova cura che salva cento vite e ne stronca una, è una cura accettabile.
THE BUNKER: Non per la famiglia di quella persona, naturalmente.

JEFFERSON: Proprio così – ed entriamo nei limiti dell'etica utilitaristica. Ma cerchiamo di capire che cosa ha fatto qui. Hubbard ci ha convinti che non esistono giusto assoluto o sbagliato assoluto, che è una scala morale scivolosa, grigia. Per determinare ciò che è giusto o sbagliato bisogna mettersi a fare dei calcoli, una specie di analisi costi-benefici equilibrando i buoni risultati di un'azione con quelli cattivi, su tutte e otto le dinamiche. Quando ci si pensa su, quando si pensa a tutte le possibili ramificazioni, si capisce che è praticamente impossibile.

THE BUNKER: Quindi quali sono i limiti dell'etica utilitaristica?

JEFFERSON: Gente molto più brillante di me ha mosso critiche all'etica utilitaristica, ma permettimi di esplicitare quelli che mi sembrano i maggiori limiti di questa sorta di sistema, soprattutto quando si riferisce a Scientology.

Primo, chi è che definisce qual è un risultato buono e quale cattivo? Uno dei limiti principali dell'etica utilitaristica è che viene spesso spinta da gruppi religiosi o politici, o da enti che hanno dei fini propri, e che definiscono "buono" o "cattivo" in base all'ideologia, le credenze e i pregiudizi che gli sono propri. Ed è spesso usato per giustificare azioni che verrebbero comunemente considerate immorali.

Sono sicuro che Adolf Hitler, quando sterminava gli ebrei, pensava di stare lavorando per il "maggior bene" di una razza ariana pura. Abbiamo visto governi giustificare la tortura per il "maggior bene" della sicurezza contro il terrore. Abbiamo visto catene di fast-food giustificare stipendi da fame per ottenere il "maggior bene" della massimizzazione dei profitti per i loro azionisti.

Secondo, istituisce la falsa premessa che per ottenere un "bene" si devono sacrificare o compromettere altri "beni". L'idea che "non puoi fare la frittata senza rompere qualche uova". E questo giustifica praticamente tutto – menzogne, manipolazione, coercizione – a patto che un fine "buono" venga raggiunto.

THE BUNKER: Beh, sicuramente gli scientologist si sono abituati all'idea del sacrificio per il maggior bene.

JEFFERSON: Sì, e questo sistema si correla agli scientologist. Ritengo che "sacrificio" sia la parola chiave. Nello specifico, ci si aspetta che gli scientologist sacrifichino gli scopi della Prima e della Seconda Dinamica per portare avanti quelli della Terza e della Quarta – come concepite e definite da Scientology.

C'era un annuncio propagandistico scritto da Hubbard e inserito all'inizio di uno dei film tecnici che incarna bene questo pensiero. Mostrava un uomo e una donna che si abbracciavano sotto un cielo illuminato dalla luna. La telecamera si avvicinava mostrando che erano vestiti di stracci, affamati, tra le rovine di una città. La voce fuori campo diceva: "Se vi concentrate sulla Prima e Seconda Dinamica ... vi resterà solo questo". Gli scientologist vengono lentamente convinti che essere "orientati sulla Prima Dinamica" o sulla Seconda è visto male e disprezzato in quanto egoistico e egocentrico. L'uomo che acquista un'auto nuova per la famiglia invece di dare un acconto per il successivo intensivo di auditing è mandato in Etica. Il membro dello staff che chiede una licenza per partecipare al matrimonio di un parente è guardato male e molestato.

Il fatto è che se anche la persona facesse tutta quella ginnastica mentale di calcolare benefici e danni di ogni azione su tutte le dinamiche, se la conclusione finale è sbagliata agli occhi della Chiesa, allora sarà costretta a vederla come vuole la Chiesa, o altrimenti essere disciplinata.

Il lavoro di ricerca e traduzione di questi articoli e dei materiali collegati ha comportato molte ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

THE BUNKER: Perciò come descriveresti fin qui il sistema di etica Scientology?

JEFFERSON: Mentre facevo ricerche per questo capitolo mi sono imbattuto in un riferimento interessante, qualcosa chiamato "consequenzialismo statale", un sistema cinese risalente al V° secolo AC secondo cui un'azione è giusta se è vantaggiosa per lo stato, soprattutto in termini di ordine, ricchezza materiale e aumento della popolazione. Probabilmente sto riassumendo troppo, ma mi è venuto in mente che il sistema di etica Scientology potrebbe davvero essere descritto come "consequenzialismo della Chiesa di Scientology". Un'azione è considerata "etica" solo se va a vantaggio della Chiesa in termini di denaro, proprietà o buone PR. [...]

Onestà

JEFFERSON: Questa settimana analizziamo il secondo capitolo di Introduzione all'etica di Scientology, innocentemente intitolato "Onestà", che introduce alcuni dei concetti principali dell'etica Scientology: overt, withhold e motivatori.

THE BUNKER: definiamo questi termini per i non iniziati.

JEFFERSON: Fanno parte del linguaggio specializzato di Scientology. Fortunatamente il capitolo inizia fornendo un elenco di definizioni. Ci viene detto che un "overt" è "un atto dannoso o una trasgressione contro un codice morale di un gruppo". Il che è abbastanza chiaro. E "withhold" è "un atto overt che una persona ha commesso e di cui non parla".

"Motivatore" è un po' più complicato. È definito come "un atto ricevuto dalla persona o individuo il quale causa danno, riduzione o degradazione della sua beingness, della sua persona, delle persone che frequenta o delle sue dinamiche". È un modo complicato per dire: "un atto dannoso fatto a voi". È l'idea del "pull it in", del "tirarselo addosso". In Scientology, gli atti dannosi contro se stessi sono "pulled in", attirati dall'individuo per giustificare i propri overt. Hubbard lo spiega in questo modo:

... se una persona commette un overt, crederà poi di dover avere un motivatore o di aver avuto un motivatore. Per esempio, se colpisce qualcuno, vi dirà immediatamente che è stato colpito da quella persona, anche se non lo è stato.
Questo è un concetto chiave di Scientology. Se qualcuno comincia a lamentarsi di qualcosa o afferma di essere stato danneggiato da qualcosa, allora viene considerato come una "vittima", come un "motivatorista" e gli si chiede: "che cosa hai fatto per attirartelo?" o "Hai commesso un overt simile?". In breve, gli viene immediatamente ritorto contro.

C'è un ultimo termine chiave: "giustificazione". Viene ridefinita come segue:

Meccanismo sociale di cui si serve una persona quando ha commesso un atto overt che non rivela. Tentare di sminuire l’overt medesimo è un mezzo che permette alla persona di liberarsi dalla consapevolezza di aver commesso un atto overt. Ciò viene fatto trovando difetti negli altri o riversando la colpa su qualcun altro.
In altre parole, se trovi difetti, se critichi o incolpi gli altri, stai giustificando i tuoi crimini. Il che getta le basi per concetti che saranno ripetuti in tutto il capitolo. Se ti succede qualcosa di brutto è colpa tua – te la sei "pulinata", tirata addosso. Se ti lamenti di qualcosa, se ti ammali o ti fai male, sono solo motivatori causati dai tuoi stessi overt. Se trovi un limite, un difetto o incolpi gli altri, sono i tuoi overt.

THE BUNKER: Perciò se qualcuno si lamenta, che so, delle condizioni nel Buco o nel RPF, allora è la voce dei suoi overt.

JEFFERSON: Precisamente. E cominci a vederne l'utilizzo come meccanismo di controllo. La risposta a chiunque si mostri critico, o che si lamenta o si ammala o si ferisce è sempre fargli fare una Verifica di Sicurezza e "scoprire quali sono i suoi overt". Tutta la sezione successiva di questo capitolo, intitolata "Onestà e miglioramenti di caso", è infatti un'esortazione ad andare in seduta e confessare i propri overt e withhold. Se non lo fai, avverte il capitolo, non avrai "guadagni di caso" e non potrai procedere sul "Ponte". È così che portano gli scientologist a confessare i loro segreti più intimi. Prima di cominciare tutti i "Livelli OT", per esempio, si deve fare una "Verifica di Sicurezza di Idoneità" e confessare tutto.

THE BUNKER: La Chiesa ci critica – significa che ha degli overt nei nostri confronti?

JEFFERSON: Carina! No, questo è uno di quei principi che non si applicano mai a Hubbard, alla Chiesa, a Miscavige. Hubbard era molto critico degli psichiatri e dei medici, ma a nessuno verrebbe in mente che aveva degli overt. Miscavige critica praticamente tutti – ma naturalmente non ha overt.

THE BUNKER: Perciò ritieni che lo scopo di tutte queste confessioni sia ottenere materiale che in seguito può essere usato per controllare la persona?

JEFFERSON: È sicuramente stato usato in questo senso. Ma tieni presente che la confessione in sé è una tattica comune nel controllo mentale. Robert Jay Lifton, nel suo acuto libro Thought Reform and the Psychology of Totalism, sostiene che:

La confessione totalitaria ... è un'azione di auto-resa simbolica, l'espressione della fusione dell'individuo con l'ambiente...

Il presupposto sottostante è l'esposizione totale ... è la rivendicazione dell'ambiente al totale possesso di ogni sé individuale nel suo ambito. Il possesso privato della mente e dei suoi prodotti – di immaginazione o di memoria – diventa fortemente immorale.

Perciò ritengo che ancora più importante dello "scoprire i segreti" dei membri sia l'idea di auto-resa totale, il crollo di tutti gli spazi personali e la fusione dell'individuo con il gruppo. "Non hai uno spazio personale. I tuoi pensieri appartengono al gruppo". E, come sottolinea Lifton, questa cultura della confessione comincia a generare nuovi segreti (o "withhold", come direbbe uno scientologist) che riguardano soprattutto risentimenti e dubbi sul movimento stesso. E naturalmente questi dubbi e risentimenti sono gestiti allo stesso modo – ulteriori confessioni personali.

Negli ultimi anni in cui ho vissuto alla Base Int, il solo auditing che tutti ricevevano era costituito praticamente da Verifiche di Sicurezza. Che si è persino evoluto in sedute di confessione collettive settarie.

THE BUNKER: Una delle sezioni di questo capitolo si intitola "Blow". Quindi anche la spinta a lasciare Scientology, o a "fare blow", è causata da overt e withhold?

JEFFERSON: Come avrai capito, il sistema è indirizzato a tutto ciò che potrebbe portare l'individuo a interrogarsi, sfidare o persino lasciare il gruppo. Questa sezione è veramente importante. Hubbard ci convince che l'unico motivo per cui una persona vuole lasciare un gruppo è per i suoi overt e withhold. La gente se ne va a causa dei propri overt e withhold. È la regola certificata.

Naturalmente, essendo Hubbard, ben si guarda dall'offrire ricerche a sostegno. Proclama semplicemente che va così, punto. Ma se ci pensate su, è un'affermazione ridicola.

Si lasciano gruppi, posti di lavoro o qualsiasi altra cosa per molte ragioni – noia, un lavoro o una vita migliore altrove. A volte la gente se ne va perché è stata maltrattata o oppressa. Non credo si possa essere così insensibili da affermare che una donna maltrattata abbandona il marito per i "suoi overt contro di lui", o che i rifugiati scappano da un paese per i "loro overt contro il regime". Ma questo è Hubbard che lo afferma come fatto incontrovertibile.

È un modo efficace per mantenere in riga la gente. Possiamo immaginarci il governo nord-coreano che annuncia "tutti quelli che cercano di scappare sono traditori che hanno dei crimini contro lo Stato!" È anche un meccanismo di auto-censura. Il momento in cui ti scopri a pensare "voglio abbandonare questo gruppo", il pensiero successivo è "devo avere degli overt per pensare una cosa del genere". E se mai dovessi dire a qualcuno "voglio andarmene", la reazione immediata sarà "quali sono i tuoi crimini?" La persona si introverte immediatamente, o per mano sua, o grazie agli altri.

Il resto del capitolo amplia queste tematiche. Confessare è bene; dovresti confessare spesso i tuoi overt e withhold; se ti trovi ad avere pensieri critici o a volertene andare, scrivi ulteriori overt e withhold. Tutto questo, naturalmente, è "per il tuo bene". L'ultima sezione, e questo è interessante, sono istruzioni dettagliate su come fare una adeguata "stesura di overt e withhold".

THE BUNKER: Siamo certi che i nostri lettori la troveranno utile! Tornando seri, non pensi che confessare i propri peccati possa essere terapeutico?

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JEFFERSON: Certo che lo è. Ed è il modo in cui Hubbard lo giustifica, e Scientology lo giustifica. Ma per me c'è molta differenza tra il confessare i propri peccati in privato, che si tratti di un auditor o di un prete, ed essere costretti a farlo in pubblico, con una stesura scritta che viene archiviata e che può essere accessibile e utilizzabile dai funzionari della Chiesa. Gli scientologist indicano spesso la confessione cattolica come pratica paragonabile. Ma non è paragonabile. Nel cattolicesimo i tuoi peccati non vengono messi per iscritto, o registrati, o mantenuti in archivio, e non sei mandato a confessarti se critichi la Chiesa o vuoi abbandonarla. Ecco la differenza, secondo me, tra una terapia e un sistema di controllo.

Le statistiche e le condizioni di esistenza

JEFFERSON: Questa settimana affronteremo il capitolo 3 di Introduzione all'etica di Scientology, che tratta perlopiù di statistiche. È una descrizione abbastanza dettagliata dell'importanza del mantenere statistiche, come metterle esattamente su un grafico e come determinare la loro tendenza.

THE BUNKER: Chiunque conosca un po' Scientology ha notizia della sua fissazione per le statistiche settimanali. E chiunque sia stato membro dello staff di Scientology conosce lo stress associato al giovedì ore 14,00 – giorno e ora in cui vengono consegnate le "statistiche settimanali". Ma che c'entra tutto questo con l'etica?

JEFFERSON: Quando ero un membro dello staff non mi sono mai stupito che l'argomento statistiche facesse parte di un libro sull'Etica Scientology, ma se ne prendi un minimo le distanze vedi non ha molto senso. Perché dovrebbe esserci una descrizione così dettagliata di come tenere le statistiche e come metterle su grafico nel contesto di una discussione sull'etica, o su scelte di vita giuste o sbagliate? Che cosa c'entrano le statistiche con l'etica?

THE BUNKER: Sembrano fuori luogo in un libro sull'etica. Perché sono state incluse?

JEFFERSON: Un paio di settimane fa abbiamo parlato di etica utilitaristica e ho citato di sfuggita una cosa chiamata "consequenzialismo statale". Il consequenzialismo, detto in generale, è l'idea che le conseguenze delle azioni commesse sono la base ultima per giudicare la giustezza di quella condotta. In altre parole, il fine giustifica i mezzi. Il consequenzialismo statale, secondo Wikipedia, è "una teoria dell'etica che valuta il valore morale di un'azione basandosi su quanto essa contribuisca al benessere di uno stato". Nello specifico, tutto ciò che contribuisce all'ordine, alla ricchezza materiale o all'aumento della popolazione dello stato è considerato "etico". Vale a dire tutto ciò che contribuisce alle "statistiche" dello stato.

THE BUNKER: Quindi tutto ciò che contribuisce alle statistiche di Scientology è etico?

JEFFERSON: Giusto. Più avanti nel libro Hubbard chiarisce che il prodotto finale del suo sistema di etica sono statistiche aumentate. Come alzi quelle statistiche poco importa. Alcune perle dai capitoli successivi:

Le azioni di etica devono correre parallele agli scopi di Scientology e delle sue organizzazioni.

Lo scopo dell’organizzazione è di darsi attivamente da fare e continuare a farlo. Questo vuol dire produzione.

La nostra occupazione non è fare i bravi ragazzi. La nostra occupazione è diventare liberi e far sì che l’organizzazione abbia una produzione strepitosa. Quindi a Etica non interessa nient’altro se non (a) far sì che la tecnologia sia "in", che sia in uso e che sia in uso correttamente, e (b) fare aumentare la produzione e far andare avanti l’organizzazione strepitosamente.

Quindi se un membro dello staff fa aumentare la produzione mostrando una statistica personale eccellente, Etica di sicuro non è interessata. Ma se un membro dello staff non produce, cosa visibile nella cattiva statistica del suo posto, Etica viene fortemente attratta da ogni minima infrazione che commette.

In breve, un membro dello staff può passarla sempre liscia fintantoché la sua statistica è in aumento, ma non può starnutire senza ricevere una lavata di capo, se la sua statistica è in calo.

Perciò, non m’interessa che cosa fanno gli uomini o le donne se semplicemente indossano i loro hat e mantengono le loro statistiche in aumento. Quindi se la tua statistica è in aumento, non puoi sbagliare. Se la tua statistica è bassa, sei assillato e penalizzato. Ogni azione è giudicata solo in base alle statistiche alte o basse, il che determina la tua "Condizione Etica". Ricordo come veniva applicato questo principio a Flag. C'era un Registrar [addetto alle vendite] che era un noto alcolizzato. Teneva una bottiglia di alcolici sulla scrivania. E faceva numerosi affari con importanti scientologist del pubblico. Ma nessuno poteva toccarlo perché incamerava il grosso delle entrate di Flag. Perciò era considerato "etico", indipendentemente da quel che faceva.

THE BUNKER: Non fa meraviglia che gli staff siano fissati sulle loro statistiche.

JEFFERSON: Creano un ambiente cane-mangia-cane. Ho letto un articolo del 1995 del Wall Street Journal sul tentativo di far applicare la "tech amministrativa" di Hubbard alla Allstate Insurance Company. L'articolo, postato sul sito di Arnie Lerma, descrive ciò che accadde quando il sistema hubbardiano di statistiche, premi e punizioni fu posto in essere alla Allstate:

I dipendenti della Allstate che hanno fatto i corsi dicono che un tema importante, sebbene non esclusivo, della formazione era una dedizione inflessibile ai profitti – anche se significava trattare brutalmente chi era scarsamente efficace. I materiali del corso avvisavano i manager di non mostrare mai simpatia a chi aveva numeri produttivi, o "statistiche", bassi ...

Ma i seminari si incentravano principalmente sulla gestione in base alle statistiche, concetto che implicava inserire entrate e produzione su grafici settimanali. I dipendenti che producevano le cosiddette statistiche alte non dovevano essere criticati, indipendentemente da come si comportavano...

I dipendenti con produzione in declino dovevano essere immediatamente indagati, insegnava il corso. "Chi ha statistiche basse non solo non gode di protezione etica, ma tende a essere perseguitata", diceva il manuale formativo...

"Permetteva la gestione con l'intimidazione. Era vendicativa – un modo per cercare di rimuovere la gente", dice il Sig. Richardson. "Molestavamo gli agenti" telefonandogli di continuo e visitandoli a ripetizione.

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Accidenti, sembra di sentir parlare di tutte le organizzazioni Scientology per cui ho lavorato.

Perciò, per riassumere il punto a cui siamo arrivati del nostro libro di etica, Hubbard ci ha convinti che i vecchi sistemi di morale e etica non valgono nulla, che il solo modo di sopravvivere è imparare la sua "tech di Etica". Ci ha convinti che i concetti di "giusto" e "sbagliato" dipendono dal risultato di quell'azione. E alla fine ci ha mostrato che il solo modo per misurare quei risultati sono le statistiche – soprattutto le statistiche di produzione Scientology.

Le formule delle condizioni: applicazioni e rimedi

JEFFERSON: Questa settimana analizzeremo i capitolo 4 e 5 di Introduzione all'etica di Scientology, che trattano delle "Condizioni di Etica" di Hubbard.

Qualcuno potrebbe non conoscere la storia di queste Condizioni di Etica. Cominciarono in maggio 1965 con una lezione del Saint Hill Special Briefing Course intitolata "Le cinque condizioni" in cui Hubbard delineava le Formule delle Condizioni delle sue prime cinque Condizioni di Etica, in ordine discendente:
Potere
Abbondanza
Normale Operatività
Emergenza
Pericolo

THE BUNKER: È interessante che secondo Hubbard la condizione più alta che puoi raggiungere è Potere.

JEFFERSON: Sì, indica ciò che lui riteneva più importante. Come originariamente delineate, queste cinque condizioni avevano a che fare soprattutto con le situazioni dell'organizzazione, in particolare quelle economiche. Erano collegate alle statistiche (di cui abbiamo parlato la settimana scorsa). Se le statistiche crollavano, allora la persona era in Pericolo e si consigliava di aggirare il sottoposto, risolvere la situazione e riorganizzarla per impedire che succedesse di nuovo. Se le statistiche calavano leggermente il consiglio era di fare prima promozione, poi cambiare base operativa e infine economizzare. Se le statistiche crescevano, la situazione era Normale e non bisognava cambiare niente. Se le statistiche schizzavano in alto, si era in Abbondanza e bisognava economizzare, pagare le bollette e rafforzare l'abbondanza. E se le statistiche schizzavano in alto e restavano alte, quella era una Condizione di Potere e si doveva documentare completamente le azioni intraprese così che qualcun altro potesse copiarle. Ovviamente sto riassumendo al massimo.

THE BUNKER: Sembra una di quelle cose che si potrebbero sentire da molti guru del management.

JEFFERSON: Sì, queste cinque condizioni erano parecchio innocue e contenevano qualche consiglio imprenditoriale di buon senso. Naturalmente, come in molte delle sue "svolte", Hubbard ha preso situazioni potenzialmente complesse e sfumate e le ha ridotte a "formule" piuttosto semplicistiche da applicarsi meccanicamente in tutti i casi. Ma se si fosse fermato lì, le sue "Condizioni di Etica" non sarebbero state più pericolose di altre banalità imprenditoriali.

[...]

Due anni dopo, nel 1967, Hubbard era in mare con la Sea Organization, un gruppo variamente assortito di giovani scientologist che dovevano essere in qualche modo trasformati in una squadra di élite dedicata al "chiarimento del Pianeta". Concluse che serviva un alto grado di disciplina, minaccia e punizione. Come conseguenza si ebbero le "Condizioni Inferiori", studiate per fare solo una cosa: imporre un alto livello di controllo su un gruppo.

L'originale del bollettino "Penalità per Condizioni Inferiori", pubblicato in ottobre 1967, sembra scritto dal Capitano Bligh. La penalità per "Rischio", per esempio, era "Sospensione della paga e un cencio grigio al braccio sinistro, confinamento diurno e notturno nei locali dell'organizzazione". La penalità per "Tradimento" era "Sospensione della paga e privazione di tutte le uniformi e mostrine, un segno nero sulla guancia sinistra e confinamento nei locali dell'org, o licenziamento dall'incarico e interdizione dai locali".

THE BUNKER: Sembra un po' un precursore del Buco!

JEFFERSON: In base alla mia esperienza, queste punizioni piuttosto draconiane hanno sempre fatto parte di Scientology. Quando entrai nello staff nel 1968, questo trattamento dello staff in "Condizioni Inferiori" era a pieno regime. Ricordo persone incarcerate sul fondo del pozzo dell'ascensore, costretti a portare tute lerce, cenci grigi e addirittura catene. Sull'Apollo ci fu gente imprigionata nel cassone delle catene o gettata fuori bordo.

Era tutto relativo al controllo. Se non si stava in riga – non si rispettavano le quote di produzione, si mettevano in dubbio o si criticavano i superiori, si violavano leggi e regolamenti – si veniva "assegnati a una condizione inferiore".

THE BUNKER: Sarebbe meglio analizzare le "Condizioni Inferiori", per i non iniziati.

JEFFERSON: La prima delle "Condizioni Inferiori", dall'alto al basso, è Non Esistenza. In questa condizione si è considerati semplicemente invisibili come membri del gruppo. Si è una non-entità. La formula ha a che fare con il comunicare con gli altri membri del gruppo, scoprire che cosa è richiesto e produrlo. È la più mite delle "Condizioni Inferiori".

La Successiva è "Rischio" e in questa condizione, o nelle inferiori, non si è più considerati membri del gruppo, perciò bisogna percorrere i passi della formula per chiedere al gruppo di essere riammessi.

In altre parole, l'esistenza in quanto membro del gruppo è cancellata fintanto che non si percorrano tutti i gradini per diventare di nuovo membro del gruppo.

Nel suo eccellente libro Thought Reform and the Psychology of Totalism, Robert Jay Lifton parla di "dispensazione dell'esistenza" come uno dei punti cardine del sistema di controllo del pensiero. Descrive come i membri vengano divisi in "persone" e "non-persone":

Ma il processo di riforma del pensiero è un mezzo con cui alle non-persone è concesso, grazie a un cambiamento dell'atteggiamento e del carattere personale, di diventare persone.
E
... ma viene sempre fatto presente che, dovesse allontanarsi troppo su questo "sentiero sbagliato", il suo diritto all'esistenza potrebbe essere revocato.
THE BUNKER: Tu hai mai fatto la Formula di Rischio?

JEFFERSON: Sì, forse centinaia di volte! Chiunque sia stato staff o membro della Sea Org c'è passato molte volte. Anche gli scientologist del pubblico sono a volte obbligati a fare la Formula di Rischio. È abbastanza stressante. Innanzitutto devi "stabilire chi sono i tuoi amici". Naturalmente gli "amici" sono i membri in regola del gruppo. "Amici", nel contesto della formula, significa gente che sta attivamente contribuendo a Scientology e che non è in condizioni inferiori. Alla Base Int, per esempio, se non mettevi "David Miscavige" in cima alla tua "lista di amici" ti cacciavi ancora più nei guai. Poi devi "assestare un colpo efficace", che solitamente consisteva nello scrivere dei Rapporti per Conoscenza su crimini o disaffezioni di cui eri a conoscenza. Poi dovevi fare un grosso "Progetto di Ammenda" e alla fine presentare una petizione per rientrare a ogni membro del gruppo. Alla Base Int significava raccogliere centinaia di firme – e potevi avvicinare le persone soltanto nel momento dei pasti. Per uscire da una Condizione di Rischio potevano occorrere settimane.

THE BUNKER: E nella tua esperienza, qual era il risultato del fare la condizione?

JEFFERSON: Beh, imparavi a non uscire dalle linee. Imparavi a fare quel che ti veniva detto, a mantenere alte le tue statistiche e a obbedire ai superiori. Anche se a volte l'applicazione di queste formule portava a conseguenze inattese. La mia uscita da Scientology fu inizialmente dovuta al rendermi conto, durante una Formula di Rischio, che Miscavige non era assolutamente un mio amico.

THE BUNKER: Scendendo, qual è la condizione successiva?

JEFFERSON: La successiva è "Dubbio" ed è interessante che in Scientology il dubbio sia considerato una "Condizione Inferiore". In altre parole, se cominci ad avere dubbi su Scientology, o sull'essere nello staff o in Sea Org, devi fare i passi di questa formula.

THE BUNKER: Uno dei cartelli che vediamo spesso alle manifestazioni è "Il dubbio non è un crimine".

JEFFERSON: Esattamente. Ma per Scientology lo è. È qualcosa che bisogna sistemare, preferibilmente dalla persona stessa, e la "Formula di Dubbio" serve a questo. È ciò che Steve Hassan, nel suo libro Mentalmente liberi, descrive come "rituale blocca-pensiero".

Ogni volta che un membro di culto comincia a sperimentare pensieri "cattivi" usa il blocca-pensiero per vincere la "negatività" e raddrizzarsi, perciò a imparare come escludere tutto ciò che minaccia la sua realtà ... Diventa decisamente meccanico perché la persona è programmata ad attivarlo al primo segno di dubbio, ansia, o incertezza.
THE BUNKER: Quali sono i passi da fare quando si cominciano a maturare dubbi?

JEFFERSON: Innanzitutto bisogna "Informarsi onestamente delle effettive intenzioni ed attività di quel gruppo ... ignorando tutti i pregiudizi e le dicerie", poi "Esaminare le statistiche" del gruppo. Naturalmente, quando si fa questa analisi si può ricorrere solo alle fonti informative approvate dalla Chiesa, vale a dire le sue pubblicazioni ed eventi. Non si può andare su Internet, leggere libri critici o media "wog".

THE BUNKER: O il Bunker!

JEFFERSON: Soprattutto il Bunker! Quelle fonti informative non autorizzate sarebbero classificate "pregiudizi e dicerie". Una volta fatta questa "analisi" delle fonti approvate dalla Chiesa, si deve prendere una decisione basata sul "maggior bene per il maggior numero di dinamiche" e, naturalmente, hai già capito in quale direzione andrà quella decisione.

THE BUNKER: Dopo Dubbio che cosa c'è?

JEFFERSON: Le tre condizioni più basse, e le loro formule, sono queste – in ordine discendente:

Nemico: "Scopri chi sei veramente"
Tradimento: "Scopri che tu sei"
Confusione: "Scopri dove tu sei".

A un estraneo potrebbero sembrare chiacchiere prive di senso e, francamente, è confuso anche per molti scientologist, anche se non lo ammetterebbero mai. Ma queste formule sono ovviamente intese a far molto introvertire e tanti scientologist si rendono conto che gli si dice che devono fare una importante rivalutazione di sé, a un livello molto fondamentale, e scoprire una nuova personalità "più vera" che sia più "etica" e più accettabile dal gruppo. Quasi tutti, su questi gradini, realizzano (o hanno una "cognition" come direbbero) di essere davvero la loro identità Scientology ("Ho realizzato di essere davvero il Segretario della Tech", "Ho realizzato che sono uno scientologist dedicato al Chiarimento del Pianeta") o che si trovano nel gruppo o nell'organizzazione Scientology ("Ho realizzato che sono alla Base Internazionale di Scientology"). Le loro realizzazioni sono solitamente cose che rafforzano l'identità di gruppo.

Ed è questo il cuore delle Condizioni Inferiori. Sono studiate come una serie continua di formule e passi per pizzicare chi devia dagli ideali del gruppo (con scarsa produzione, non-conformità, ribellione, dubbi) ripudiarlo pubblicamente e gettargli addosso vergogna, etichettarlo come "non-persona", accompagnarlo attraverso una serie di gradini che costruiscano e rafforzino la sua "identità di gruppo", poi premiarlo con la riammissione nel gruppo.

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Per tornare a Steven Hassan, in Mentalmente liberi viene descritto il processo di scongelamento, o spezzare la personalità dell'individuo, cambiamento di quella personalità con il processo di indottrinamento, e ricongelamento – rinforzare la nuova identità settaria. Ecco che cosa dice Hassan:

Poiché il controllo mentale dipende dalla creazione di una nuova identità interna all'individuo, le dottrine del culto pretendono sempre che la persona diffidi di se stessa. La dottrina diventa il "programma maestro" di tutti i pensieri, i sentimenti e le azioni. Essendo la VERITA', perfetta e assoluta, tutti i limiti che contiene vengono visti solo come un riflesso dell'imperfezione del credente. Gli si insegna che deve seguire le formule prescritte anche se non le ha veramente capite. Allo stesso tempo, gli si dice che dovrebbe cercare di lavorare più duramente e avere più fede, così arriverà a comprendere più chiaramente la verità.

Un saggio sul potere

JEFFERSON: Questa settimana abbiamo una sorpresa – il saggio di L. Ron Hubbard preferito dal leader di Scientology David Miscavige. È il capitolo 6 del libro Introduzione all'etica di Scientology e si intitola "Le responsabilità dei leader".

THE BUNKER: Davvero? Il saggio preferito di Miscavige?

JEFFERSON: Non sto scherzando. Lo faceva leggere a tutti alla Base, leggere e chiarire le parole molte, moltissime volte. Se gli mancavi di rispetto in qualche maniera lo dovevi ristudiare. Se non ubbidivi ai suoi ordini, lo dovevi ristudiare. E un anno ne mandò persino delle copie con rilegatura speciale a tutte le celebrità, così che sapessero che cosa ci si aspettava da loro.

THE BUNKER: Con "chiarimento di parole" vuoi dire cercare le parole sconosciute in un dizionario, una ossessione Scientology. Di che cosa tratta questo saggio?

JEFFERSON: Tratta del potere che, come abbiamo visto la settimana scorsa, Hubbard considerava la "Condizione Etica" più alta. Apparentemente il saggio è la recensione di un libro. Hubbard aveva letto The Four Seasons of Manuela scritto nel 1952 da Victor Wolfgang Von Hagen, biografo di Simon Bolivar, il capo rivoluzionario sudamericano, e della sua amante Manuela Sáenz.

All'inizio Hubbard afferma di ritenere che Bolivar e la Sáenz "fallirono". È interessante che parecchie farneticazioni filosofiche di Hubbard comincino con la premessa che questo o quel filosofo o personaggio storico "fallirono". In questo caso il suo criterio principale di fallimento sembra essere che i due "morirono in povertà". Certo, raggiunsero l'obiettivo di liberare il Sud America, ma poi non consolidarono il loro potere personale né lo usarono per fare una fortuna per sé, le loro famiglie e i più stretti sostenitori. Perciò, secondo Hubbard, fallirono. Poi fa una lunghissima analisi di ciò che considerava gli "errori" di Bolivar e della Sáenz.

THE BUNKER: Il che sembra un po' ironico, considerando le condizioni di Hubbard alla fine dei suoi giorni. Quali pensava fossero i limiti di Bolivar?

JEFFERSON: Secondo Hubbard, Bolivar era un uomo molto vanesio e idealista che pensava di "raddrizzare le cose" ma a cui mancavano le capacità organizzative pratiche e la spietatezza per assicurarsi la vittoria politica e personale. Come esempio, pensava che Bolivar avrebbe dovuto sequestrare tutti i beni dei monarchici (chi sosteneva il re di Spagna) così da darli ai propri amici e sostenitori. E suggeriva che Bolivar avrebbe dovuto assegnare ai suoi funzionari e sostenitori tutti i posti chiave del governo, così da assicurarsi il pieno controllo delle ricchezze e del potere del paese. Suggeriva poi che Bolivar avrebbe dovuto uccidere i suoi nemici politici. Dice letteralmente:

[Bolivar] Non arrivò mai a riconoscere un soppressivo e non considerò mai che fosse necessario uccidere qualcuno, se non su un campo di battaglia.
Criticò Bolivar per non aver "corrotto o fatto fuori" la Chiesa Cattolica, alleata della Spagna – prendendosi anche tutte le sue proprietà.

THE BUNKER: Non è che sembri un esempio di un paese "libero".

JEFFERSON: Esattamente. E a proposito. Ho letto lo stesso libro ma sono arrivato a conclusioni completamente diverse. Credo che questo saggio dica di Hubbard molto più di quanto dica su Bolivar. Una delle critiche interessanti di Hubbard è che Bolivar non usò le persone. Secondo Hubbard, non delegò potere agli altri:

Temeva le loro asinate. E perciò non osò sguinzagliare i suoi mastini che eran molti e volonterosi ... Ci vuole un coraggio spaventoso a usare uomini che si sa possono essere crudeli, malvagi e incompetenti.
Che assume un significato più sinistro quando comincia a criticare Manuela Sáenz.

THE BUNKER: Manuela in che cosa sbagliò?

JEFFERSON: È qui che l'analisi di Hubbard si fa davvero interessante. Hubbard afferma che il problema più grosso di Manuela fu che Bolivar non la usò mai per portare avanti i suoi scopi. Sostiene che lei era una donna terribilmente abile e intelligente, ma che avrebbe dovuto essere più aggressiva e spietata nell'affermare il suo ruolo per rafforzare il potere di Bolivar.

Ecco alcune delle cose che secondo Hubbard, Manuela non fece:

Da anni sapeva che Santander [rivale politico di Bolivar] doveva essere ucciso. Lo diceva o lo scriveva quasi ogni giorno. Tuttavia non offrì mai a qualche giovane ufficiale una notte piacevole o una manciata d’oro perché lo facesse, in un'epoca in cui i duelli erano di moda ...

Fu un ottimo agente di spionaggio, ma passava le informazioni a un uomo che non era in grado di agire per proteggere se stesso o i suoi amici, e che era solo in grado di combattere gli eserciti in modo drammatico. Lei non se ne rese conto e omise anche di prendere, quietamente, l’incarico di capo della polizia segreta ...

... mai s’impossessò, falsificò o rubò un documento per abbattere i nemici ...

In un paese pieno di indiani "in vendita" non spese mai una lira per assoldare un assassino svelto di lama e neppure per comprare una solida prova...

E non consegnò mai alle truppe di colore la figlia di qualche famiglia che le inveiva contro, dicendo poi: "Qual è la prossima famiglia che parla troppo?".

E abbiamo un'idea di ciò che Hubbard intendeva quando parlava di "sguinzagliare i suoi mastini che erano molto volenterosi". Abbiamo discusso l'etica utilitaristica, dove il fine giustifica i mezzi. E qui abbiamo una delle affermazioni più sfacciate di ciò che Hubbard considerava "mezzi" legittimi: omicidio, corruzione, falsificazione, stupro, polizia segreta. Conclude:
La vita contiene sangue, dolore, fame. E deve comportare il diritto di far fuori i propri nemici, finché un’età dell’oro non vedrà il giorno.
Ed ecco una chiara affermazione di etica utilitaristica:
E la legge principale, se si ha l’ambizione di vincere, è naturalmente di vincere.
THE BUNKER: perciò se uno scientologist viene assegnato a una Condizione di Potere deve seguire questi principi?

JEFFERSON: Sì, questo è considerato parte della "Formula di Potere". Ma a parte le formule delle condizioni, il personale e gli scientologist devono seguire sempre questi principi.

Hubbard termina il saggio con i suoi "sette principi del potere". Non starò a ripeterli tutti, ma implicano tutto ciò di cui ha parlato – delegare il potere e usare le persone per mantenere il proprio potere. Un paio di punti sono particolarmente agghiaccianti. Una è la famosa citazione sulla "Bulgravia":

Quando ti allontani da una posizione di potere, salda subito tutti i conti che hai in sospeso, dai pieni poteri a tutti i tuoi amici e allontanatene con le tasche piene di artiglieria, con ricatti potenziali contro qualunque antico rivale, con fondi illimitati nel tuo conto privato e con gli indirizzi di assassini esperti, poi vai a vivere in Bulgravia e offri bustarelle alla polizia.
THE BUNKER: Ancora una volta ricatto, omicidio e corruzione.

JEFFERSON: Sì. Ed ecco alcuni consigli scelti su come trattare il potente se sei in una posizione subordinata:

Non è necessario che venga a sapere tutte le cattive notizie e se è veramente una persona potente non chiederà continuamente: "Che cosa ci fanno tutti questi cadaveri davanti alla porta?". E se sei furbo, non permetterai mai che si pensi che sia stato LUI a ucciderli: questo indebolisce te e inoltre nuoce alla fonte del potere. "Beh, capo, a proposito di tutti quei cadaveri... nessuno mai sospetterà che sia stato tu. A quella lì, a quelle gambe rosa che spuntano fuori, non piacevo."
"Gambe rosa" era diventato un modo di dire della Sea Org. Alzavi le statistiche in ogni possibile maniera e tutte le domande su come erano state alzate ricevevano come risposta "gambe rosa", a significare "non vuoi saperlo". Obbedivi agli ordini di Miscavige al meglio delle tue possibilità, e i metodi che usavi erano "gambe rosa".

E infine questo consiglio egocentrico:

... indirizza sempre il potere in direzione di colui dal cui potere dipendi, chiunque egli sia. Potrebbe trattarsi di più soldi per la persona potente, di più facilitazioni, di una difesa accanita della persona potente davanti a una critica o persino del tonfo sordo di uno dei suoi nemici nell’oscurità o la gloria delle fiamme che si levano dall’intero accampamento nemico, come sorpresa di compleanno.
Ed è questo il modo in cui si suppone debbano essere sostenuti Hubbard o Miscavige – portar loro più soldi, latrare contro i critici e distruggere i loro nemici. È la legge autoritaria definitiva.

THE BUNKER: Beh, è uno sguardo molto rivelatore a quella che è presumibilmente la massima condizione etica Scientology.

Il lavoro di ricerca e traduzione di questi articoli e dei materiali collegati ha comportato molte ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

JEFFERSON: Senti spesso gli scientologist descrivere se stessi come "il gruppo più etico del pianeta". Quando lo senti dire devi comprendere che è di questo che stanno parlando. È l'etica utilitaristica impazzita. E puoi capire perché questo è il saggio preferito di Miscavige, quello che lui fa studiare infinite volte e che manda perfino alle celebrità. Gli scientologist devono "spingere il potere verso il potere", vale a dire sostenere il potere di David Miscavige, indipendentemente da. Ecco un altro passaggio di Hubbard:

Il vero potere viene sviluppato tramite saldi complotti di questo tipo, spingendo verso posizioni più alte qualcuno nella cui leadership si ha fiducia ... Ogni insuccesso nel continuare a rimanere una persona il cui potere dipende da una persona potente, consiste nel non contribuire alla forza e alla longevità del lavoro, della salute e del potere di quella persona.

Le basi della soppressione

JEFFERSON: Questa settimana analizzeremo il Capitolo 7 del libro di etica, "Le basi della soppressione". Divideremo questo capitolo in due articoli, uno sulle Persone Soppressive e l'altro, la prossima settimana, sulle Fonti Potenziali di Guai. Entrambi i concetti sono talmente essenziali al sistema di controllo Scientology che ognuno merita la sua analisi. Perciò in questo articolo parleremo di Soppressivi.

[...]

È assiomatico che se vuoi controllare le persone devi dar loro un nemico. E se non hai un nemico, allora devi inventarne uno. In Hitler Speaks, l'ex nazista Hermann Rauschning dice:

Quando chiesero a Hitler se pensasse che gli ebrei andassero distrutti, rispose: "No... in quel caso dovremmo inventarli. È essenziale avere un nemico tangibile, non semplicemente un nemico astratto".
Puoi sempre stimolare qualcuno creandogli un nemico da odiare e temere. Nel suo libro The True Believer, Eric Hoffer fa notare che:
I movimenti di massa possono nascere e diffondersi senza credere in Dio, ma mai senza credere nel Diavolo.
THE BUNKER: In che modo Hubbard spiega l'esistenza degli SP?

JEFFERSON: È interessante come la prima sezione di questo capitolo, dopo alcune definizioni di base, sia un saggio intitolato "Due tipi di persone", una discussione non dispiaciuta a favore del "pensiero in bianco e nero". Hubbard afferma che esistono solo due tipi di persone, quelle buone e quelle cattive. E aggiunge:

Non ci sono altri tipi. In realtà non ci sono neanche sfumature.
Nel suo libro Mentalmente liberi, Steve Hassan dice:
Anche le dottrine settarie più complesse alla fine riducono la realtà a due poli fondamentali: bianco opposto al nero, bene opposto al male, mondo spirituale opposto al mondo materiale, noi opposti a loro.
Uno degli elementi caratteristici di un culto (o di ogni gruppo fanatico, estremista) è il ragionamento in bianco e nero. Le cose sono o bianche, o nere. Sono o buone o cattive. Non ci sono i grigi, non ci sono sfumature. Ed è ciò che Hubbard sta dicendo qui. Le persone sono o buone o cattive. Punto. Nessuna sfumatura di grigio.

THE BUNKER: Aspetta un secondo. Qualche capitolo fa non diceva esattamente il contrario?

JEFFERSON: Ecco che cosa succede quando uno presta attenzione! Sì, esattamente. Quando spiegava la sua etica utilitaristica, Hubbard parlava di una "scala graduale" di giusto e sbagliato. In quel saggio insisteva che:

Termini come buono e cattivo, vivo e morto, giusto e sbagliato, vengono usati unicamente in combinazione con le scale graduali.
Quando perori la causa dell'etica utilitaristica è importante non avere concetti bianco/nero di buono e cattivo. Devi avere molte oscillazioni. Ma se cerchi di creare un nemici perfido devi avere un ragionamento molto polarizzato. Il "cattivo" che crei non può avere sfumature, ombre di grigio. Il nemico deve essere posizionato come totalmente e irrimediabilmente cattivo. Cattivo sulla "traccia intera".

THE BUNKER: Come identifichiamo un SP?

JEFFERSON: La sezione successiva del capitolo è intitolata, significativamente, "La personalità antisociale – l'anti-scientologist". È ovvio fin dall'inizio che nella mente di Hubbard queste due cose si equivalgono: se sei un anti-scientologist allora, per definizione, sei uno dei "cattivi", una Persona Soppressiva. Hubbard continua dandoci i suoi 12 attributi di una "personalità anti-sociale", che in breve sono:

  1. Parla solo in termini generici e molto vaghi...
  2. Tale persona smercia principalmente cattive notizie, osservazioni critiche oppure ostili...
  3. Quando la persona antisociale trasmette un messaggio o delle notizie, modifica la comunicazione in peggio...
  4. Una ... personalità antisociale ... non risponde al trattamento, alla correzione o alla psicoterapia...
  5. Intorno a tale personalità troviamo compagni o amici intimiditi o malati...
  6. La personalità antisociale sceglie generalmente il bersaglio sbagliato...
  7. L’antisociale non è in grado di portare a termine un ciclo di azione...
  8. Molte persone antisociali confesseranno tranquillamente i crimini più allarmanti se vi sono costrette, ma non avranno il minimo senso di responsabilità nei confronti di tali crimini...
  9. La personalità antisociale sostiene solo gruppi distruttivi e attacca e inveisce contro qualunque gruppo costruttivo o di miglioramento...
  10. Questo tipo di personalità approva soltanto azioni distruttive e combatte azioni o attività costruttive o utili.
  11. Aiutare gli altri è un’attività che rende la personalità antisociale quasi un forsennato...
  12. La personalità antisociale ha un pessimo senso della proprietà e ritiene che il concetto secondo cui qualcosa possa appartenere a qualcuno, sia un trucco costruito ad arte per imbrogliare la gente.
THE BUNKER: È questo il modo in cui Scientology decide chi etichettare Soppressivo?

JEFFERSON: Sistematicamente, no. L'elenco è soprattutto usato nel contesto di una "intervista PTS" in cui lo scientologist cerca di capire se sua madre o suo padre o il suo capo sono SP e se deve disconnettere da loro. Ma sistematicamente, no. Nei miei 37 anni di appartenenza non ho mai visto nessuno essere dichiarato SP dalla Chiesa perché, analizzando il suo comportamento in base a questo elenco, si scopriva che soddisfaceva tutti o quasi questi attributi. Non l'ho mai visto succedere. Gli scientologist – e anche qualche Indipendente – amano insistere che questo elenco è semplicemente un utile strumento diagnostico per identificare persone con ASPD (disordine da personalità antisociale) o che "SP" è solo un altro termine per indicare il sociopatico o lo psicopatico. In realtà, se guardi i criteri per determinare il disordine da personalità antisociale l'elenco non assomiglia per nulla a quello di Hubbard – con la possibile eccezione della "mancanza di rimorso".

Se questo elenco dovesse realmente essere usato per trovare e etichettare gli SP, penseresti che il suo uso sarebbe di pertinenza delle "procedure di giustizia" Scientology. Penseresti che un funzionario di etica dovrebbe d'abitudine fare un controllo di questi attributi prima di emettere una dichiarazione di SP. In realtà non è questa la procedura.

THE BUNKER: Quindi come determinano di fatto se qualcuno è un SP?

JEFFERSON: Ho visto applicato un solo criterio, ed è se la persona ha criticato o attaccato Scientology, Hubbard o Miscavige. Se sono "anti-Scientology" allora sono soppressivi. Punto. E chiunque lasci la Base Int è dichiarato SP. Indipendentemente da questo elenco.

Questo, tra l'altro, risponde alla domanda: "Come è riuscito Miscavige a prendere il controllo della Chiesa di Scientology, se si presume che gli scientologist siano così bravi a riconoscere i Soppressivi?" Miscavige è un sociopatico, non un soppressivo. Per individuare un sociopatico devi usare le caratteristiche associate alla sociopatia, che non sono le stesse dell'elenco di Hubbard. Miscavige non parla contro Scientology o Hubbard, perciò è "non SP".

THE BUNKER: Allora perché stilare questo elenco di 12 attributi?

JEFFERSON: Secondo me Hubbard stava cercando di dare una patina di erudizione al suo annuncio, di posizionarlo come una "svolta tecnica". Alla metà degli anni '60 vi fu una serie di fuoriusciti di alto livello e di gruppi scissionisti. Credo che Hubbard comprendesse che doveva in qualche modo isolare e diffamare chi lo stava sfidando o parlava contro di lui. Doveva assicurarsi che gli scientologist vedessero quelle persone come dei "cattivi" e perciò ostracizzarli e rifiutarsi di ascoltarli. Allo stesso tempo non voleva entrare in una baruffa di offese con quelle persone. Presentarla come "nuova svolta tecnica" e convincere gli scientologist che quella gente aveva una condizione clinica patologica che li rendeva malvagi – radicata, naturalmente, negli "implant della traccia intera" – fu un colpo di genio. Ora c'era un motivo tecnico per odiarli e evitarli.

THE BUNKER: Nei suddetti punti 9, 10 e 11 Hubbard ci avverte che un SP "inveisce e attacca tutti i gruppi costruttivi o di miglioramento" e "approva soltanto azioni distruttive e combatte azioni o attività costruttive o utili". A quali gruppi di miglioramento pensi si stesse riferendo?

JEFFERSON: In realtà, "gruppo di miglioramento" è un codice per "Scientology". Il che diventa ovvio se cerchi di immaginare a quali altri "gruppi di miglioramento" Hubbard potesse riferirsi. Terapeuti? No, impossibile, Hubbard inveiva contro di loro. Gruppi ecclesiastici? No, visto che Hubbard inveiva spesso contro il cristianesimo. La professione medica? Nemmeno, perché inveiva contro i medici. Gruppi di auto-aiuto come EST, Alcolisti Anonimi, gruppi di terapia? No.

Il fatto è che nessuno è mai stato dichiarato SP perché attaccava i Boy Scout o gli Alcolisti Anonimi, o qualunque altro "gruppo di miglioramento". Mai. Le persone sono sempre e solo state dichiarate Soppressive perché attaccavano o criticavano Scientology. Perciò il vero intento dei punti 9, 10 e 11 è abbastanza trasparente. Quando Hubbard dice "gruppo di miglioramento" intende Scientology e solo Scientology. E questo è il vero cuore di questa "tecnologia" della Persona Soppressiva.

THE BUNKER: Abbiamo notato che nel punto 4 Hubbard dice che un SP "non risponde al trattamento, alla correzione o alla psicoterapia". È una frase parecchio strana, detta da lui.

JEFFERSON: Sì, per anni ha detto agli scientologist che la psicoterapia non funziona e non porta alcun risultato. Ma qui sta sostanzialmente dicendo: "se non ottieni risultati dalla psicoterapia, quello è un indicatore che potresti essere un SP". Anche questo passaggio diventa comprensibile solo quando ti rendi conto che "trattamento, correzione o psicoterapia" è un codice per "Scientology". Sta dicendo: "se non ottieni risultati con Scientology, potresti essere un SP", ed è esattamente così che viene interpretato, come si capirà molto meglio nella parte del capitolo che riguarda i PTS.

Apre anche la porta alla cosiddetta argomentazione sui "vestiti nuovi dell'imperatore": "Tutti ottengono risultati da Scientology salvo gli SP. Non ottieni risultati? Devi essere un SP".

THE BUNKER: C'è anche un elenco di attributi per la "personalità sociale".

Il lavoro di ricerca e traduzione di questi articoli e dei materiali collegati ha comportato molte ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

JEFFERSON: Sì, sono gli attributi dell'SP, ma al contrario. Ancora una volta potrebbero essere usati individualmente dagli scientologist in una intervista PTS, ma non vengono utilizzati sistematicamente per scagionare qualcuno dall'accusa di essere un SP. Nei fatti, se uno scientologist usasse davvero questo elenco per analizzare la vita di, esempio, Leah Remini o Jason Beghe o Paul Haggis, arriverebbe alla conclusione che quelle persone non potrebbero mai essere "SP". Ma questa analisi non viene fatta.

Concludo con un po' di ironia. Uno degli attributi dell'SP che Hubbard elenca è " Parla solo in termini generici e molto vaghi". Una personalità sociale, invece, "quando riferisce le circostanze di un fatto è precisa". È interessante che gli informatori che stanno smascherando i segreti e i crimini di Scientology sono molto specifici, riferiscono episodi specifici – tempo, luogo e evento. Nell'obiettare, Scientology parla sempre in termini molto generici – "dicono tutti delle bugie". "Sono degli apostati già sospesi", e così via. Perciò, in base alle regole di Hubbard chi è l'SP?

La Fonte Potenziale di Guai (PTS)

JEFFERSON: la settimana scorsa abbiamo letto la prima parte del Capitolo 7 di Introduzione all'etica di Scientology relativa alla Persona Soppressiva. Questa settimana analizzeremo la seconda parte del capitolo: Fonte Potenziale di Guai, o PTS.

[...]

Uno dei segni caratteristici di tutti i gruppi e culti autoritari è il controllo dell'informazione o, come lo chiama Robert Jay Lifton, "controllo del milieu". Devono essere in grado di controllare le informazioni che i membri ricevono, soprattutto impedire loro di ricevere informazioni negative sul gruppo o i suoi capi. Un gruppo o culto autoritario può esistere solo in una bolla di informazioni controllate e positive.

THE BUNKER: Riesco a capire come possano farlo in Corea del Nord, per esempio, dove il governo controlla i media, ma come ottenerlo in una società libera, dove l'informazione è prontamente disponibile – soprattutto con Internet?

JEFFERSON: Come evidenziava Orwell nel suo romanzo 1984, il "controllo mentale" non è qualcun altro che controlla la tua mente, come un robot. Il vero controllo mentale è l'individuo che controlla la propria mente secondo i precetti del gruppo. Lo si fa usando dei meccanismi blocca-pensiero. Per descriverlo, Orwell usava il termine "stopreato". Dice:

stopreato è la capacità di bloccarsi subito, quasi d'istinto, all'insorgere di qualsiasi pensiero pericoloso.
In Mentalmente liberi, Steve Hassan scrive:
Se l'informazione trasmessa a un membro di culto è vista come un attacco al leader, alla dottrina o al gruppo, si alza un muro ostile. I membri sono addestrati a non credere alle critiche...
La "tecnologia" SP-PTS è il modo in cui gli scientologist sono addestrati a evitare, ignorare e non ascoltare qualsiasi cosa sia critica di Scientology o di Hubbard. Questo blocca-pensiero comincia con la definizione di Persona Soppressiva, vista la settimana scorsa. È un essere malvagio che cerca di sopprimere, o schiacciare, "tutte le attività o gruppi di miglioramento". Secondo la definizione di Hubbard, i soppressivi godono nell'opprimere la gente e nell'impedire il miglioramento. Una Fonte Potenziale di Guai, perciò, è:
Una persona in qualche modo collegata e influenzata negativamente da una persona soppressiva. Viene chiamata fonte potenziale di guai perché può provocare un sacco di guai a se stessa e agli altri.
Se sei collegato in qualche modo a un SP, se qualcuno che conosci è critico di Scientology o di Hubbard, allora sei un "PTS".

THE BUNKER: E questo comprende leggere articoli a stampa negativi, guardare programmi TV negativi, visitare siti Internet negativi – come il nostro, Underground Bunker.

JEFFERSON: Sì, qualsiasi cosa sia critica di Scientology è, naturalmente, l'opera di un SP. Se la leggi o la guardi o l'ascolti, sei pertanto un "PTS".

THE BUNKER: State all'occhio, lettori! Ed esistono punizioni per il PTS?

JEFFERSON: Assolutamente. Se ci si espone a informazioni negative, provenienti da familiari o dai media, ci si dovrebbe auto-denunciare immediatamente. Dice Hubbard:

È un CRIMINE essere o diventare PTS senza farne rapporto
THE BUNKER: Un crimine! È davvero rigido. Così, ti auto-denunci e poi che succede?

JEFFERSON: Beh, vieni sospeso da tutto l'auditing o l'addestramento. In realtà, se sei PTS non puoi fare nessun servizio Scientology. Dice Hubbard:

una persona che è PTS non può ricevere processing o addestramento mentre è PTS
All'inizio di questa sezione Hubbard introduce l'idea del "caso roller-coaster" [montagne russe – NdT]. La persona ha "guadagni di caso" da Scientology poi li perde a causa dell'invalidazione di un SP. Va su e giù come una montagna russa a causa di questa persona malvagia che le propina informazioni critiche e negative su Scientology. Il "progresso sul Ponte" di quella persona è perciò bloccato finché resta collegata all'SP, pertanto bisogna "maneggiare" [risolvere – NdT] la condizione prima di poter essere riammessi ai servizi Scientology. In sostanza, queste persone vengono ostracizzate fino a che non risolvono o troncano il collegamento con l'SP.

THE BUNKER: Vedo che sono elencati tre "tipi" diversi di PTS. Come funziona?

JEFFERSON: PTS di Tipo I significa che "L’SP che grava sul caso è proprio lì, nel tempo presente, e sopprime attivamente la persona". È il più semplice da "maneggiare". Alla persona viene chiesto se qualcuno la sta invalidando, o sta invalidando i suoi guadagni o Scientology, tipo un amico o un parente. Una volta scoperta la persona, bisogna "risolvere o disconnettere".

Con un PTS Tipo II, "l’apparente persona soppressiva nel tempo presente non è che un restimolatore del vero soppressivo". Significa che la persona che si ritiene essere l'SP in realtà non lo è, ma ricorda soltanto un vero SP che è più indietro sulla "traccia del tempo".

Ecco come viene "maneggiato" chiunque nomini Hubbard o Miscavige come il suo SP. Dice Hubbard:

... se la persona comincia a fare il nome del personale dell'org o di altre persone improbabili come suo SP, il Funzionario di Etica deve rendersi conto che sta maneggiando un PTS di Tipo II.
Capito? Hubbard, Miscavige o i superiori dell'org "non possono essere il vero SP", perciò bisogna cercare altrove.

Un PTS Tipo III viene descritto come una "entità psicotica" e "al di là delle possibilità delle org". La cura per un Tipo III è "un ambiente relativamente sicuro e fornirgli quiete e riposo e assolutamente nessun trattamento di natura mentale". Ed è qui che in seguito si inserirà il "Rundown dell'Introspezione". Avrebbe dovuto "maneggiare" i Tipi III.

Quando ero in Scientology ho visto alcuni di questi casi, persone etichettate "Tipo III". Solitamente erano persone che insistevano per andarsene, che rifiutavano tutti i "maneggiamenti" e in alcuni casi diventavano violenti. E venivano isolati definitivamente dal gruppo.

THE BUNKER: Come si risolve una condizione PTS?

JEFFERSON: Adesso arriviamo alla sezione "Risolvere o disconnettere". La persona si sente dire che deve "maneggiare" l'SP oppure troncare tutti i contatti. Hubbard fornisce diversi passi possibili per "maneggiare". Il primo:

può consistere nell’imporle una leggera disciplina, ad esempio chiedendole di rispondere per davvero alle lettere dell'altro individuo o di scrivergli una piacevole nota del tipo "belle strade e bel tempo" o di guardare realisticamente come lei lo abbia estraniato.
Poi:
Ci si occupa di una persona che ha dati falsi su Scientology riempiendo qualunque vuoto di dati mancanti con dati reali su Scientology e dimostrando che qualsiasi menzogna, diceria e dato falso incontrati, sono falsi.
Per farlo in modo efficace, Hubbard dice di ottenere "dei pacchi con tali materiali correnti ... presso il Funzionario di Etica locale o il Direttore degli Affari Speciali". Cita anche il libro Che cos'è Scientology? e una cassetta chiamata Potremo mai essere amici?. È una registrazione il cui copione fu scritto da Hubbard presumibilmente per "maneggiare" genitori o parenti antagonisti. Dettò addirittura con quale "livello sulla scala emotiva" andasse enunciata ogni frase. Il primo narratore fu Fred Hare, un veterano di Scientology, successivamente fu ri-registrata da Jeff Pomerantz, l'intrattenitore dei quiz televisivi. In entrambi i casi il risultato fu un pezzo mediocre, sdolcinato, detestabile e pomposo che la maggior parte degli scientologist era troppo imbarazzato a proporre ai propri parenti.

THE BUNKER: In questo gradino di "maneggiamento" c'è una vera stranezza. Come abbiamo visto la volta scorsa, Hubbard descrisse l'SP come una persona totalmente malvagia che odia e attacca tutti gli sforzi di aiutare l'umanità, che non può migliorare o essere aiutato e che odia l'idea che qualcuno stia meglio. Allora perché gli scientologist dovrebbero scrivere lettere piacevoli o insegnargli il "maneggiamento" Scientology di un SP?

JEFFERSON: Esattamente. In questo "maneggiamento" c'è qualcosa che non torna. Mentre leggi questa parte del libro diventa evidente che Hubbard NON sta in effetti parlando di qualche essere antisociale malvagio e irrecuperabile che vuole distruggere tutta l'umanità, come precedentemente descritto. Sta parlando degli amici e della famiglia dello scientologist che si potrebbero mostrare antagonisti o critici verso Scientology. Consiglia loro: "Non create antagonismo". Beh, sarebbe un'affermazione stupida da fare su un SP – l'SP è già il massimo dell'antagonismo – stando alla definizione di Hubbard.

Tenete a mente che secondo lui un esempio storico di SP è Hitler. Beh, prova a pensare se gli ebrei in Germania avessero seguito il "maneggiamento" consigliato e scritto lettere "belle strade, bel tempo" a Hitler, inviandogli materiale educativo sull'ebraismo per "maneggiare" tutte le false informazioni che potesse avere avuto. E cominci a vedere quanto inefficace sarebbe "maneggiare" ciò che Hubbard ha descritto come un SP. È evidente che qui non si tratta di "maneggiare" esseri malvagi e antisociali, ma sta parlando di "maneggiare" amici e parenti critici di Scientology – una cosa totalmente diversa. Ed è altrettanto chiaro che "maneggiare" significa una cosa soltanto – farli smettere di essere critici verso Scientology.

Mia madre fu "maneggiata" nel senso che smise di criticare Scientology alla presenza mia e di mio fratello. Aveva le sue opinioni ma non le esprimeva mai con noi, così riusciva a mantenere i contatti. Molti genitori e parenti vengono addestrati a fare la stessa cosa – a non essere apertamente critici di Scientology con i loro parenti scientologist, indipendentemente da ciò che pensano. Sanno che se lo fanno saranno "disconnessi".

THE BUKER: e arriviamo alla disconnessione, che Tommy Davis ha insistito che non esiste.

JEFFERSON: È una parte chiave del blocca-pensiero. In Mentalmente liberi, Steve Hassan dice:

In sostanza, se la famiglia è abbastanza critica, al nuovo membro verrà insegnato a interrompere tutti i contatti. I culti distruttivi non possono tollerare nessun tipo di opposizione. O si è d'accordo con loro (o considerati potenziali convertiti), oppure si è dei nemici.
Questa sezione è un'apologia della pratica della disconnessione e contiene le argomentazioni che Scientology usa comunemente per giustificarla – quando non ne negano addirittura l'esistenza. È presentata come un "diritto fondamentale". Ci dice che tutti hanno il diritto di accettare o rifiutare la comunicazione. Questo principio, ci dice Hubbard, "esiste in tutti i gruppi". Il saggio dice che la pratica della disconnessione era stata abolita perché "alcuni l'avevano usata scorrettamente", ma che fu ripristinata perché "non possiamo permetterci di negare agli scientologist quella prerogativa fondamentale".

THE BUNKER: Fu davvero cancellata?

JEFFERSON: Hubbard la cancellò pubblicamente nel 1968 dopo che un vasto sondaggio pubblico scoprì che era del tutto impopolare. Era parte di uno sforzo di "riforma" studiato per risolvere l'orribile nomea che Scientology aveva all'epoca. Secondo alcuni fu Miscavige a ripristinarla – per la stessa ragione per cui era stata originariamente studiata. La gente riceveva cattive notizie da amici e parenti e questa cosa andava controllata e fermata. Se crei una bolla di informazione che esclude tutte le idee negative o critiche, devi avere un meccanismo del genere.

THE BUNKER: Ultimamente sentiamo usare il termine "PTS" come giustificazione onnicomprensiva per alcuni dei fallimenti più drammatici di Scientology.

JEFFERSON: Naturalmente. Poiché Scientology "funziona sempre", gli scientologist hanno bisogno di scuse utili per quando ovviamente e drammaticamente non funziona. La scusa più comune è "non è stata applicata correttamente". Subito dopo viene "Lui/lei era PTS". Lo sentiamo dire quando un OT di alto livello si suicida come Steve Brackett, uccide qualcuno come Rex Fowler, o se ne va, come Leah Remini (e innumerevoli altri). "Erano PTS". È una scusa che va bene per tutto perché Hubbard fece alcune affermazioni decisamente indiscriminate sulla condizione PTS. Per esempio:

La prima cosa che bisogna sapere è che IL PEGGIORAMENTO DI UN CASO È PROVOCATO SOLAMENTE DA UNA SITUAZIONE PTS. [maiuscolo in originale]

Tutti i casi da internamento sono PTS. Tutto ciò che si può dire sulla pazzia è racchiuso in quest’unico fatto.

Tutte le malattie, più o meno gravi, e tutti i pasticci derivano direttamente e unicamente da una condizione PTS.

È un blocca-pensiero utile per giustificare i maggiori fallimenti.

Il lavoro di ricerca e traduzione di questi articoli e dei materiali collegati ha comportato molte ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

Ritengo che la "tecnologia PTS" sia il cuore del sistema di controllo blocca-pensiero di Scientology. Gli scientologist hanno il sacro terrore di essere dichiarati PTS, di essere allontanati dal "Ponte" o costretti a disconnettere da familiari e amici. Perciò evitano a tutti i costi informazioni critiche o negative. Il che implica che siano addestrati a sorvegliare la propria bolla informativa e a non lasciare entrare alcuna negatività. Puoi render loro disponibile tonnellate di informazioni critiche, ma non le leggeranno. Non le toccheranno. Ne hanno paura. Hanno appreso la loro versione dello "stopreato" di Orwell: la tecnica di "bloccarsi subito, quasi d'istinto, all'insorgere di qualsiasi pensiero pericoloso."

L'etica nelle organizzazioni di Scientology

JEFFERSON: Questa settimana analizzeremo il Capitolo 8 di Introduzione all'etica di Scientology intitolato "L'etica delle organizzazioni di Scientology", che contiene una raccolta abbastanza casuale di "Policy Letter" di L. Ron Hubbard sul tema e il ruolo di Etica, e del Funzionario di Etica, in una Org Scientology.

Per me è affascinante rileggere queste direttive dopo nove anni di lontananza da Scientology. Quando ero alla Base Int dovetti leggere e rileggere il libro di etica, dall'inizio alla fine, forse 20 o 25 volte per assicurarmi di averlo "capito". Potevo recitarlo praticamente a memoria. Ma rileggendolo con occhi nuovi posso vedere un sacco di cose che mi erano sfuggite o su cui scelsi di non riflettere.

THE BUNKER: Per esempio?

JEFFERSON: Beh, Hubbard inizia questa parte con un saggio intitolato "Scientology crea un ambiente sicuro" – che quando sei scientologist suona molto bene. Chi non vorrebbe un ambiente in cui si sente al sicuro dal pericolo, dall'ingiustizia, dalla violenza, dal "licenziamento improvviso" e così via. Ma se ci ripenso, come membro del personale di un'org di Scientology mi sono sentito raramente al sicuro, soprattutto alla Base Int, che è il posto più insicuro che ho conosciuto. Lì il personale viveva sotto la costante minaccia di ingiustizia, violenza e abuso. Nel rileggere questa sezione ho pensato che forse Hubbard aveva un'idea diversa di ciò che costituisce un "ambiente sicuro" e del ruolo dell'etica Scientology nell'ottenerlo.

Nel leggere questo capitolo diventa ovvio che per "sicuro" Hubbard intende privo di SP, PTS, "inturbolazione" e "entheta".

THE BUNKER: Meglio definire alcuni di questi termini per i neofiti.

JEFFERSON: Una Persona Soppressiva, o SP, come abbiamo visto alcune settimane fa, è un essere malvagio che si accanisce contro ogni tipo di miglioramento umano e vuole schiacciare la gente. Una Fonte Potenziale di Guai, o PTS, è chiunque sia collegato a un SP.

"Inturbolazione", secondo il glossario alla fine del libro, significa "agitazione o disturbo: tumulto e turbamento".

Entheta significa "theta inturbolato". Theta è forza vitale, quindi "entheta" è tutto ciò che agita, disturba o turba la forza vitale. Il glossario aggiunge: "si riferisce particolarmente a comunicazioni che, basate su bugie e confusioni, risultano calunniose, rudi o distruttive nel tentativo di sopraffare o sopprimere una persona o un gruppo".

Un pratica, entheta significa tutte le affermazioni contrarie a Scientology, Hubbard o Miscavige. Esse dicono "bugie", ma sono in pratica delle verità e le bugie non c'entrano niente. Se è anti-Scientology è entheta, anche se è vero. Se per esempio dico: "David Miscavige picchia il suo personale", oppure "Hubbard mentì sulle sue imprese", quello è entheta, indipendentemente dal fatto che entrambe le affermazioni sono vere e ben documentate. Ma "agitano, disturbano o turbano" gli scientologist, perciò sono entheta.

THE BUNKER: Quindi le organizzazioni Scientology sono "sicure" nel senso che non sono esposte a queste cose.

JEFFERSON: Proprio così. È una bolla artificiale in cui non è permessa alcuna informazione negativa. Ti faccio un esempio eccellente. In uno dei saggi, intitolato "Perché etica?", Hubbard fa l'affermazione generica che:

Al giorno d’oggi LA TECNOLOGIA FUNZIONA CON TUTTI I CASI.
Sostiene poi che se non si hanno guadagni dall'auditing, allora si dovrebbe essere indirizzati a Etica come PTS o SP. Tutti quelli che non ottengono guadagni da Scientology sono probabilmente SP o PTS.
Quando degli auditor membri dello staff trovano che un preclear è selvaggio o che non mostra cambiamenti, devono mandarlo in Revisione la quale probabilmente a quel punto lo manderà in Etica. Quando degli auditor membri dello staff trovano che un caso sta fallendo, devono mandarlo in Revisione, la quale anche in questo caso potrebbe mandarlo in Etica.
Naturalmente è un modo molto efficace affinché la tecnologia "funzioni con tutti i casi" – prendete ogni caso dove non ha funzionato e mandatelo in Etica. È un modo per far sì che Etica crei un "ambiente sicuro" – tutti quelli che dicono che la tech non ha funzionato vengono "tolti dalle linee" e dichiarati PTS o SP. A quel punto hai un "ambiente sicuro" in cui tutti sono d'accorso che la tech funziona "in tutti i casi". Siamo di nuovo ai "vestiti nuovi dell'imperatore" [appello alla credenza – NdT]: "Scientology funziona in tutti i casi, salvo con gli SP e i PTS. Per te non ha funzionato? Allora accomodati dal Funzionario di Etica".

Ruota tutto attorno all'adattamento – Hubbard per esempio dice anche:

Un supervisore nei confronti del quale uno studente sia stato sgarbato, deve mandare in Etica lo studente in questione.
Perciò se al supervisore non piace il vostro atteggiamento la vostra destinazione è Etica.

THE BUNKER: Abbiamo sentito parlare di queste visite al Funzionario di Etica. Che cosa succede quando ci vai?

JEFFERSON: Una delle parti del libro è intitolata "L'hat del Funzionario di Etica". In scientologese, un "hat" è un elenco di compiti pertinenti al tuo incarico lavorativo e questa sezione spiega che cosa il Funzionario di Etica deve fare. Dice Hubbard:

Lo scopo del funzionario di Etica è: "Aiutare Ron a sgombrare le organizzazioni e il pubblico, se necessario, dall’entheta e dall'inturbolazione, così che si possa fare Scientology".
Fondamentalmente dice che il Funzionario di Etica deve investigare tutto l'entheta chiedendo: "Chi te l'ha detto?", scoprire chi l'ha detto e alla fine risalire al PTS o all'SP che ha dato inizio al tutto. Poi "maneggi" il PTS o l'SP e torna la calma. Questa era la base, tra l'altro, di una cosa chiamata "Rollback Tech" [tecnologia all'indietro] che veniva spesso usata alla Base Int per risalire all'entheta. E credimi, non ti sarebbe piaciuto restare col cerino in mano.

Hubbard dice al Funzionario di Etica di individuare i PTS e gli SP anche cercando i "downstat" [chi ha statistiche produttive basse – NdT] o chi non obbedisce agli ordini dei superiori. Ecco le istruzioni per il Funzionario di Etica:

E quando vi sentite esasperati e ostacolati e avete voglia di sfogarvi su qualcuno, per carità, fatelo.
Avete mai sentito di un Funzionario di Etica docile?
THE BUNKER: Perciò il Funzionario di Etica deve essere duro.

JEFFERSON: Assolutamente. E deve picchiare duro su chiunque "non sia sul programma". Le parti successive del libro ripetono i principi hubbardiani dell'etica utilitaristica. Hubbard enfatizza che il dato essenziale di Etica è la produzione individuale come misurata dalle statistiche interne. Per Hubbard questo è l'unico criterio per stabilire se la persona è "in etica" o no. Dice:

Quindi se un membro dello staff fa aumentare la produzione mostrando una statistica personale eccellente, Etica di sicuro non è interessata. Ma se un membro dello staff non produce, cosa visibile nella cattiva statistica del suo posto, Etica viene fortemente attratta da ogni minima infrazione che commette.
In breve, un membro dello staff può "passarla sempre liscia" finché la sua statistica cresce, e "non può starnutire" senza essere fatto a pezzi se è in calo. Poi Hubbard aggiunge:
La moralità wog non m’interessa. M’interessa solo che ci si dia attivamente da fare e che si continui a farlo...

Tuttavia, se qualcuno si sta impegnando energicamente nel tentativo di inturbolare o arrestare Scientology o le sue attività, rispetto a me il Capitano Bligh sembrerà un maestro di catechismo. Probabilmente non c’è limite a ciò che farei per salvaguardare l’unica via verso la libertà dell’uomo...

THE BUNKER: Per riassumere: il Funzionario di Etica si occupa di entheta, inturbolazione, SP e PTS. Indaga anche tutti gli altri motivi per cui le statistiche di produzione potrebbero essere in calo?

JEFFERSON: Hubbard insegna che non esistono altri motivi. Mette in guardia sull'essere "ragionevoli", che in Scientology è una cosa cattiva. Dice infatti:

Il più grande nemico del Funzionario di Etica è la persona ragionevole. Non ci sono buone ragioni per un’outness, eccetto:
a. Catastrofi naturali (quali terremoti, fulmini, ecc.)
b. Persone soppressive
c. Persone che sono PTS di persone soppressive
THE BUNKER: Vedo che c'è una sezione dedicata a "Burloni e denigratori". Di che tratta?

JEFFERSON: Hubbard diffidava di chi scherzava o dimostrava senso dell'umorismo. So che Miscavige sospetta sempre di chi gli fa battute dietro le spalle e Hubbard potrebbe avere avuto i medesimi timori. Così in questo saggio afferma che questi "burloni e denigratori" sono tutti PTS o SP. Dice:

In alcune aree culturali, l’arguzia e l’umorismo sono considerati uno sfogo salutare.
Tuttavia, quando si tratta di organizzazione, si è riscontrato che questo non era il caso.
THE BUNKER: Perciò parte di questo "ambiente sicuro" è la mancanza di umorismo o battute.

Il lavoro di ricerca e traduzione di questi articoli e dei materiali collegati ha comportato molte ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

JEFFERSON: Senz'altro sì. Ricordo la Base Int come un luogo molto serioso. Dopo essermene andato ci ho messo un po' per riacquistare un sano senso dell'umorismo.

L'ironia è che, in pratica, l'etica Scientology non crea un "ambiente sicuro" nel senso normalmente inteso per l'aggettivo "sicuro" – privo di pericolo, maltrattamenti, violenza, minacce, licenziamenti improvvisi o violazioni dei diritti umani. Una organizzazione di Scientology è "sicura" soltanto nel senso Scientology, priva di entheta, inturbolazione, SP e PTS. O, per dirla in termini non-scientology, libera da tutte le influenze anti-Scientology, da chiunque critichi o metta in dubbio Scientology, Hubbard, Miscavige; libera da tutti quelli che mettono in dubbio i risultati di Scientology e priva di tutte quelle informazioni che potrebbero portare a dubitare della propria adesione a Scientology. In poche parole, un "ambiente sicuro" è una bolla Scientology in cui sono vietati informazioni negative, dubbi o domande. Perché Scientology "funziona" solo in questa bolla protetta.

Rapporti di etica

JEFFERSON: Questa settimana diamo un'occhiata al Capitolo 9 di Introduzione all'etica di Scientology, "Rapporti di etica". È un capitolo breve ma vitale nel sistema generale dell'etica Scientology. È dove agli scientologist si insegna a denunciarsi a vicenda.

THE BUNKER: Vuoi dire i tristemente noti "Rapporti per Conoscenza"?

JEFFERSON: Storicamente sappiamo che una delle caratteristiche di tutte le società totalitarie e distopiche è il grado in cui i cittadini si spiano a vicenda e si denunciano alle autorità. Era il caso della Germania nazista, dove la Gioventù Hitleriana era addestrata a spiare i genitori e i vicini. In Unione Sovietica i cittadini denunciavano che consideravano essere elementi sospetti, sleali, contro-rivoluzionari, che poi venivano arrestati e inviati nei gulag. La Stasi della Germania Orientale, descritta come una delle polizie segrete e agenzie di intelligence più efficienti e repressive mai esistite, aveva tra i suoi compiti principali quello di spiare la popolazione grazie a un vasto network di cittadini-informatori.

THE BUNKER: Il Grande Fratello vi sta osservando!

JEFFERSON: Sì, e anche il fratello piccolo. Orwell lo descrive chiaramente in 1984:

Era quasi normale che chi aveva superato la trentina temesse i propri figli. E con buona ragione, perché non passava settimana senza che il Times riferisse di qualche piccolo spione furtivo – "eroe bambino", veniva solitamente chiamato – che aveva origliato commenti compromettenti e denunciato i suoi genitori alla Psicopolizia.
Questo meccanismo è comune anche nei culti. Nel suo Mentalmente liberi, Steve Hassan fa notare che è una parte importante del controllo dell'informazione:
Il controllo dell'informazione si estende anche alle relazioni personali. Le persone non sono autorizzate a parlare di critiche al leader, alla dottrina o all'organizzazione. I membri devono spiarsi a vicenda e riferire attività sconvenienti o commenti sui leader.
THE BUNKER: In che modo Hubbard vende tutto questo ai fedeli?

JEFFERSON: Lo fa con astuzia. Lo presenta in termini di responsabilità e controllo, due cose che gli scientologist tengono in grande considerazione. Dice che per controllare il proprio ambiente è necessario prendersi responsabilità di ciò che ci succede intorno. Fin qui sembra abbastanza giusto. Poi, come al solito, afferma che la sua ricerca lo ha portato a una svolta tecnica:

Esaminando accuratamente un infinito numero di gruppi con i quali ho avuto la fortuna, o la sfortuna, di avere a che fare, ho alla fine isolato un UNICO fattore che rendeva upstat un gruppo upstat, e downstat ed orribile da frequentare un gruppo downstat.

L’unica e la più evidente differenza tra un gruppo upstat col quale è facile vivere e lavorare, ed un gruppo downstat col quale è difficile vivere e lavorare, consiste nel fatto che, nel primo, i singoli membri del gruppo fanno rispettare l’azione ed i costumi del gruppo.

Perciò, se deleghi tutti a far parte della tua rete interna di sorveglianza, chiunque esca dal seminato può essere immediatamente individuato e "maneggiato". Aggiunge:
Coloro che avrebbero la tendenza a mandare tutto all’aria o a darsi all’ozio, non oserebbero farlo. E diventa facile vivere e lavorare con un tale gruppo.
[...]

Poi Hubbard spiega come devono essere fatti rispettare questi "Rapporti per Conoscenza":

Ogni persona che sia a conoscenza di inoperosità o di un’azione distruttiva, non conforme a policy o non etica e CHE NON ABBIA INOLTRATO UN RAPPORTO PER CONOSCENZA, diventa COMPLICE agli occhi di qualsiasi azione di giustizia che venga intrapresa in seguito.
Da notare il maiuscolo. E:
Ogni persona che fosse a conoscenza di un’irregolarità o crimine e che non ne abbia fatto rapporto, divenendo così complice, subisce la stessa pena della persona disciplinata come effettivo trasgressore.
THE BUNKER: È veramente duro. Ma che cosa si è obbligati a riferire?

JEFFERSON: Hubbard dà un elenco di tipi di rapporto che lo scientologist è tenuto a presentare, tra cui Rapporto per Danni, per Cattivo Uso, per Spreco, per Inattività, per Inadempienza (quando non si obbedisce a un ordine superiore), per Errore, per Infrazione, per Crimine, per Infastidimento e parecchi altri.

THE BUNKER: Mi sorprende che riescano a lavorare.

JEFFERSON: Davvero, rimarresti stupito dalla quantità di tempo-lavoro che viene assorbita da tutti questi rapporti. Se qualcuno fa una pausa sigaretta non autorizzata, chi gli sta intorno deve fare rapporto per Inattività, e archiviarlo. Se qualcuno non raggiunge la sua quota produttiva, arriva il Rapporto per Inadempienza – e così via. Ricordo che alla Base Int una grande quantità di tempo andava sprecata per scrivere, leggere e gestire questi rapporti.

Ma la cosa più importante non erano tanto i rapporti, quanto l'atmosfera che creavano. Eri consapevole di venire costantemente osservato. Il solo modo per sopravvivere era mettersi in riga, mantenersi impegnati sul lavoro, non farsi mai cogliere inattivo, apparire sempre allegro e produttivo. E naturalmente non potevi mai profferire una parola negativa o avere un pensiero negativo sui superiori o sulla tech di Scientology.

THE BUNKER: Un membro dello staff può presentare un Rapporto per Conoscenza sul suo superiore?

JEFFERSON: Tecnicamente sì, ed è stato fatto, anche se di solito è visto male. Puoi non avere conseguenze se il tuo superiore non è molto in alto nella catena alimentare, puoi persino imbrigliare un superiore abusante. Ma quando si tratta di presentare rapporti su funzionari senior di Scientology allora no, non succede. Ricordo che una volta sull'Apollo un membro dello staff presentò rapporto su Hubbard. Si diceva che la sua valigia avesse toccato il molo prima ancora che l'inchiostro si fosse asciugato – fu scaricato immediatamente. Se un Rapporto per Conoscenza è presentato contro un superiore, allora di solito è la persona che lo ha presentato a venire investigata e disciplinata. Un sacco di scientologist lo hanno imparato a proprie spese quando hanno provato a scrivere Rapporti per Conoscenza sul programma delle Org Ideali, sui Fondamenti [collana di libri – NdT] o sulle alterazioni tecniche della GAT [Età d'Oro della Tecnologia – NdT]. Furono loro a essere investigati e, alla fine, dichiarati "Soppressivi".

THE BUNKER: L'esempio più recente e prominente è Leah Remini. Nel 2006, dopo aver notato che il leader di Scientology David Miscavige era al matrimonio di Tom Cruise e Katie Holmes senza la moglie Shelly, chiese notizie sulla donna e ricevette una risposta maleducata dall'allora portavoce Tommy Davis ("Non hai il fottuto rango per far domande su Shelly"). Non solo Shelly era sparita (svanita quasi un anno prima, alla fine del 2005, ma l'attrice ancora non lo sapeva), ma Leah fu evidentemente turbata dal comportamento di Miscavige con la sua assistente. Così dopo il matrimonio scrisse un Rapporto per Conoscenza denunciando il leader di Scientology. Per questo fu trascinata a Flag, sottoposta a tre mesi di interrogatori e costretta a ritirare il rapporto.

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JEFFERSON: La sostanza è che il sistema di Rapporti per Conoscenza è lì per assicurare che gli scientologist e lo staff si spiino continuamente a vicenda e forniscano un flusso continuo di informazioni all'apparato di Etica della Chiesa. Ed è lì per assicurarsi che gli scientologist sappiano di essere osservati e controllati da chi gli sta più vicino – i loro familiari e amici scientologist. Non è lì per correggere le attività o gli abusi della dirigenza ecclesiastica. Ecco perché alla fine non riesce a creare un "gruppo upstat", come Hubbard sosteneva avrebbe fatto, ma crea invece un'atmosfera di paura e paranoia.

La terza parte

JEFFERSON: Questa settimana affronteremo il Capitolo 10 di Introduzione all'Etica di Scientology, interamente dedicato alla "Legge della terza parte" di Hubbard. È un capitolo breve e farò una critica breve.

THE BUNKER: Aiuta chi di noi non è mai stato in Scientology a comprendere che cos'è la Legge della Terza Parte.

JEFFERSON: Certo. L. Ron Hubbard comincia dicendo di aver studiato "per molto tempo" le cause della violenza e del conflitto. Conclude che alla base di ogni conflitto deve esistere una legge naturale sconosciuta che scatena quel conflitto. Enuncia poi questa legge – ovviamente in maiuscolo:

PERCHÉ ESISTA UN CONFLITTO, IN OGNI CONFLITTO DEVE ESSERE PRESENTE UNA TERZA PARTE SCONOSCIUTA
Oppure
PERCHÉ AVVENGA UNA LITE, TRA I DUE POTENZIALI ANTAGONISTI DEVE ESSERE ATTIVA, NEL PRODURLA, UNA TERZA PARTE SCONOSCIUTA.
Naturalmente, nel suo tipico stile, Hubbard la enuncia come legge assoluta, vera in ogni singolo caso. E non offre prove a sostegno. Fa un paio di esempi inventati. In uno, un agricoltore e un allevatore sono in conflitto. Ed ecco che salta fuori che il banchiere locale li sta mettendo uno contro l'altro.

THE BUNKER: Sembra la trama di uno dei suoi racconti western. Quindi secondo Hubbard non esiste altro motivo di conflitto se non una Terza Parte nascosta?

JEFFERSON: Precisamente. Ma anche una lettura sbrigativa della teoria del conflitto rivela l'esistenza di molte potenziali ragioni: competizione per le risorse scarse, ingiustizia sociale, scontro tra credenze, differenze etniche e culturali, cambiamento sociale, scarsa comunicazione, differenze di valori e di morale, e così via. Hubbard prende un argomento complesso e sfaccettato, studiato a lungo e approfonditamente da psicologi, scienziati sociali e storici, e lo riduce a una regola semplicistica.

THE BUNKER: Ma non è in contraddizione con i suoi scritti precedenti?

JEFFERSON: Certo. In Dianetics (1950) diceva che l'unica causa della guerra era la Mente Reattiva. Poi quando nel 1955 stava spingendo la comunicazione come solvente universale, erano le rotture di comunicazione che causavano tutti i conflitti. E quando spingeva Overt e Withhold, disse che erano loro l'unico motivo di conflitti coniugali o di altra natura. Sembra che ogni nuova "scoperta" diventi "la sola ragione", e anche questa non fa eccezione.

THE BUNKER: E nelle organizzazioni di Scientology come funziona?

JEFFERSON: È una "legge" molto utile per Scientology. Se non ricordo male, Hubbard la scrisse nel 1968, quando c'erano parecchi problemi con il governo britannico. Gli studenti Scientology non potevano entrare nel paese e c'era il timore che le riserve di libri venissero sequestrate. Hubbard doveva in qualche modo spiegare agli scientologist questo conflitto, così inventò tutta una storia secondo cui dietro c'erano gli "Psychs" [psichiatri e psicologi]. In altre parole, le azioni di Scientology (come la disconnessione o i giochi sporchi) non c'entravano niente, ma era una campagna di "Terza Parte" degli Psychs. Questa narrativa viene usata ancora oggi. Tenete a mente che quando entrò in scena Anonymous, Scientology inventò una storia per i suoi fedeli su come fosse organizzato e finanziato da Big Pharma.

THE BUNKER: E la pratica viene usata dentro le organizzazioni? Nel caso di conflitti si cerca di "trovare una Terza Parte"?

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JEFFERSON: Hubbard scrisse un'altra direttiva intitolata "Come individuare una Terza Parte", inclusa in questo capitolo. E sì, a volte la vedi usare dentro le org per cercare di scoprire la Terza Parte. Onestamente posso dire di non averla mai vista funzionare efficacemente per risolvere i conflitti. Forse qualcuno dei nostri lettori ha avuto un'esperienza diversa.

Comunque sia, è utile avere una "legge" del genere. Scoraggia le lamentele, perché se ti lamentassi saresti subito accusato di fare "Terza Parte". E permette a Scientology di addossare tutta la colpa dei conflitti a un "SP esterno", piuttosto che cercarne le cause dentro l'organizzazione.

I codici di giustizia di Scientology e la loro applicazione

JEFFERSON: Ci stiamo avviando alla conclusione di Introduzione all'etica di Scientology. Questa settimana analizzeremo il Capitolo 11, intitolato "I codici di giustizia di Scientology e la loro applicazione". Il grosso del capitolo consiste in lunghissimi elenchi di cose che in Scientology vengono considerate violazioni.

In un certo senso si chiude il cerchio. Ricorderete che nei capitoli iniziali Hubbard ci ha convinti che le vecchie definizioni di etica non erano valide e che la storia del passato sulla questione era solo confusione e disperazione. La sola soluzione, insisteva, era apprendere i principi di Scientology di ciò che è o non è "etico". In questo capitolo abbiamo elenchi dettagliati di quelle cose che in Scientology vengono considerate violazioni etiche. Ci dà una visione molto interessante di quelle che nel mondo Scientology vengono considerate le trasgressioni più gravi.

THE BUNKER: Illustracele.

JEFFERSON: Bene. Chiunque voglia avere un quadro completo dovrebbe leggere questi elenchi nella loro interezza. Vengono elencate letteralmente centinaia di trasgressioni ed è uno sguardo affascinante alla mentalità Scientology. Ci sono quattro categorie: "Errori", "Infrazioni" "Crimini" e "Alti crimini" – anche chiamati "Atti soppressivi".

Gli "Errori", ci dice Hubbard, sono:

... omissioni o sbagli di minore entità commessi non intenzionalmente. Sono gli "errori" di auditing; gli alter-is [alterazioni] di minore entità della tecnologia o della policy; i piccoli errori nell’istruzione; gli errori o le omissioni di minore entità nell’adempimento dei doveri; e gli errori o le omissioni in ambito amministrativo che non causano perdite finanziarie o la perdita di status e reputazione a un superiore.
THE BUNKER: Perciò finché non perdi soldi, sei a posto.

JEFFERSON: E finché non cacci nei guai il tuo superiore. Vedi queste tematiche ripetersi in tutti gli elenchi. Non devi farti pizzicare a perdere soldi o a danneggiare la reputazione dei superiori.

Il livello successivo è "Infrazioni". Laddove Hubbard elencava solo cinque cose come esempi di errori, l'elenco delle "Infrazioni" conta 47 voci. Comincia con:

Inadempienza.
Scortesia e insubordinazione.
Errori che danno luogo a perdite finanziarie o di pubblico.
Commissioni od omissioni che causano a un superiore una perdita di status o una punizione.
E continua così per tutto l'elenco.

Ciò che salta subito all'occhio è che in questi elenchi Hubbard confonde diverse cose: un codice penale, un codice morale, un codice di condotta professionale o imprenditoriale. Questi elenchi usano la terminologia di un codice penale (infrazioni, crimini), ma molte delle voci elencate hanno a che fare con le necessità pragmatiche della gestione organizzativa, che sarebbe di pertinenza di un codice professionale. Ma un vero codice professionale sottolineerebbe solitamente un comportamento etico verso le persone che si avvalgono dei servizi, cosa che non compare in questi elenchi. In una organizzazione Scientology, che è molto verticistica e autoritaria, il "comportamento etico" non riguarda il trattamento giusto e adeguato dei clienti, riguarda solo obbedienza e restare in riga. Cose come inadempienza agli ordini, insubordinazione o non fare il proprio lavoro sono considerate le infrazioni più gravi. Essere scortese con il superiore, per esempio, viene chiamato "infrazione". Ma non si cita la scortesia verso il cliente.

THE BUNKER: "Infrazione" è un termine forte per una scortesia. Di solito pensiamo le infrazioni come cose tipo piccoli furti, vandalismo, ubriachezza, aggressione semplice, condotta turbolenta, cose del genere. [Il termine inglese usato è "misdemeanor", che significa appunto violazione, reato minore, misfatto – NdT] Che cos'è allora un crimine, per Scientology?

JEFFERSON: L'elenco dei "crimini" è ancora più lungo, 87 voci diverse. Comprende cose come:

Inadempienza a ordini urgenti e vitali, che causa pubblico discredito;
Mettere in pericolo Scientology o degli Scientologist;
Ricevere auditing quando si è una fonte potenziale di guai;
Furto;
Malversazione;
Incitare all’insubordinazione;
Istigare, a livello locale, delle forze contro un superiore;
Spargere dicerie distruttive su scientologist di status superiore;
Rifiutarsi di appoggiare la disciplina;
Sovraccaricare di lavoro un executive ignorando i propri doveri.
Di nuovo vediamo l'enfasi sulle trasgressioni contro l'organizzazione e i superiori, piuttosto che sul trattamento ingiusto o abusante verso il personale o i clienti. Tutto ruota sul mantenere in riga la gente e proteggere l'organizzazione. Queste sono cose serie, ma non le più serie, gli Alti Crimini o Atti Soppressivi.

THE BUNKER: Quelle che possono farti dichiarare SP. Parlaci di quell'elenco.

JEFFERSON: L'elenco degli "Alti Crimini" conta 129 voci, tutte cose per cui puoi essere "dichiarato Soppressivo". L'interessante di questo elenco è che nel corso degli anni ha continuato a crescere. Hubbard annunciava che questa o quell'azione era un Alto Crimine, e veniva aggiunta alla lista. A un certo punto disse che tutte le violazioni ai dieci punti di Mantenere Scientology in Funzione era un Alto Crimine. Uno di quei punti è "sapere [che la tecnologia] è corretta". Perciò se non sai che la tecnologia di Scientology è corretta, sei colpevole di un Atto Soppressivo! In questo modo sono state aggiunte un sacco di voci bizzarre. Se per esempio un Supervisore del Corso alla mattina non fa l'appello ai suoi studenti, quello è un Alto Crimine. Se oltrepassi una parola che non conosci, è Alto Crimine.

THE BUNKER: Sembra l'elenco della spesa. Ma non contiene anche cose come parlare pubblicamente contro Scientology? È per quello che di solito la gente viene dichiarata.

JEFFERSON: Sì, ci sono un sacco di cose di quel tipo:

Ripudiare pubblicamente Scientology o degli scientologist in buoni rapporti con leorganizzazioni di Scientology;
Dichiarazioni pubbliche contro Scientology o contro degli scientologist, ma non a
Commissioni d’inchiesta debitamente convocate;
Deporre ostilmente su Scientology di fronte a indagini pubbliche o di stato, per sopprimerla;
Denunciare o minacciare di denunciare Scientology o degli scientologist alle autorità civili...;
Richiedere la restituzione di una o di tutte le donazioni effettuate...;
Scrivere alla stampa lettere anti-Scientology o fornire alla stampa informazioni anti-
Scientology o anti-scientologist;
Mancare di occuparsi di, o ripudiare e disconnettere da una persona che è, in modo dimostrabile, colpevole di atti soppressivi;
Abbandonare pubblicamente Scientology.
E così via. Perciò in Scientology i "crimini" maggiori e più gravi hanno a che fare con l'abbandono di Scientology, esprimersi pubblicamente in modo contrario, testimoniare su di essa alle inchieste, presentare denuncia contro Scientology, ecc. Penso che tutti possano rendersi conto che si tratta di un "codice etico" molto, molto autoreferenziale. È studiato per proteggere l'organizzazione dalle denunce degli affiliati o degli ex affiliati. Dà l'immagine di un'organizzazione che ha molto da nascondere.

Come ho detto in precedenza, questi elenchi dovrebbero essere i "codici di giustizia" Scientology, ma in realtà sono una combinazione di parecchie cose diverse: un codice penale o criminale, un codice morale generale e il codice professionale di un'azienda o professione. E non è veramente all'altezza di nessuno di essi. Come codice penale, usa la sua terminologia (infrazione, crimine) ma omette molte cose che dovrebbero essere comprese – omicidio, stupro, estorsione, truffa, aggressione – e proibisce specificamente di denunciare i reati alle autorità esterne alla chiesa. Come codice morale, non dà un vero senso di bussola morale e come codice di condotta professionale, tutto va a protezione della chiesa e dei suoi alti funzionari e non dice nulla sulla protezione dei clienti o del personale di livello medio/basso – che di solito è la funzione di un codice etico professionale.

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Un modo per analizzare questi elenchi è ragionare su ciò che manca. Ecco una lista parziale di infrazioni visibilmente assenti che, basandosi sulla storia di Scientology, dovrebbero essere accluse in un vero elenco di infrazioni:

Truffare il pubblico;
Mentire ai membri, al pubblico o alla stampa;
Insabbiare o coprire reati commessi dall'organizzazione;
Non denunciare alle autorità crimini commessi da membri dell'organizzazione;
Far pagare al pubblico la correzione di errori organizzativi;
Addebitare illegalmente le carte di credito senza autorizzazione;
Distruggere le famiglie;
Fare pressioni sulle donne affinché abortiscano;
Non fornire un buon servizio;
Maltrattare il personale di cui siete responsabili;
Non assicurare al personale una buona assistenza sanitaria;
Sovraffaticare il personale o negargli cibo e sonno;
Aggredire fisicamente i membri dello staff.
E così via. Sono certo che se ne potrebbero pensare molte altre. [...]

Procedure della giustizia di Scientology

JEFFERSON: Siamo arrivati al Capitolo 12 di Introduzione all'etica di Scientology e affronteremo l'argomento preferito da tutti gli scientologist, le "Commissioni di Inchiesta" [Comm-Ev in originale – NdT]. Sto scherzando, naturalmente. Penso che tutti gli scientologist, e sicuramente tutti i membri dello staff, possano raccontare le loro storie dell'orrore sulle Commissioni di Inchiesta. È un sistema particolarmente propenso all'abuso e al cattivo uso.

[...]

Una Commissione di Inchiesta, o CommEv, è l'equivalente Scientology di un processo civile o penale. Hubbard lo descrive come:

Un organo che ha il compito di trovare dei fatti, composto da persone imparziali e propriamente convocato da un’autorità convocante, il quale ascolta le testimonianze di coloro che chiama di fronte a sé, giunge a una conclusione e fa all’autorità convocante un completo rapporto con una raccomandazione sulle azioni che essa dovrebbe intraprendere.
È interessante che nei suoi commenti introduttivi Hubbard dica che:
Ho lavorato per qualche tempo su un sistema di giustizia che potesse essere accettato dagli scientologist e ne ho sviluppato uno che è sfociato nelle "Commissioni d’inchiesta".
Un paio di punti al riguardo: primo, il sistema non è, né è mai stato, accettabile per gli scientologist, cosa che Hubbard stesso ammise in un briefing del 1970 al Guardian's Office:
[Il testo riportato da Hawkins dice "acceptable to scientologist" (accettabile per gli scientologist), la traduzione ufficiale italiana, che ho riportato, dice "accettato dagli scientologist". La differenza semantica è evidente – NdT]
... Questo, naturalmente, richiede una cosa molto impopolare, vale a dire una Commissione di Inchiesta.
Secondo, non è stato lui a elaborare il sistema. Fondamentalmente si tratta del sistema militare della corte marziale, a cui Hubbard fu indubbiamente esposto quando era in Marina. La differenza principale tra il sistema Scientology e quello militare è che Hubbard tolse quasi tutte le salvaguardie che proteggono quel sistema dall'abuso.

THE BUNKER: Un sistema militare non ha scopi diversi da quello civile – è studiato in larga misura per mantenere ordine e disciplina.

JEFFERSON: Esattamente – ed è probabilmente ciò che affascinò Hubbard.

[...]

Una Commissione di Inchiesta, come una corte marziale, è un tribunale ad hoc istituito per analizzare specifiche questioni di giustizia. Il Comm-Ev è convocato da una "Autorità Convocante" (a proposito, questo termine proviene direttamente dalla terminologia della giustizia militare). Nelle forze armate l'autorità convocante è un ufficiale superiore. In Scientology l'autorità convocante è sempre un funzionario superiore.

L'autorità convocante nomina i membri della Commissione di Inchiesta: un Presidente, un Segretario e da due a cinque membri. Ecco la differenza chiave: in una corte marziale ci sono un giudice militare, un accusatore, un avvocato della difesa e cinque membri. In una Commissione di Inchiesta mancano il difensore e l'accusatore. In una corte marziale, l'avvocato della difesa e l'accusatore possono, con giusta causa, contestare la composizione dei membri. In una Commissione di Inchiesta Scientology,

Parti in causa e testimoni non possono fare obiezioni sui membri della commissione o sulla sua composizione, poiché è dato per scontato che l’autorità convocante è stata il più imparziale possibile in questo.
Capito? Nessuno può obiettare alla composizione della commissione perché "è dato per scontato" che l'autorità convocante è imparziale e giusta. Da quando un sistema di giustizia "dà per scontato" che chi detiene il potere non farà mai e poi mai abuso di quel potere? È una ricetta per il disastro.

THE BUNKER: In particolare dal momento che tutti i membri della Commissione di Inchiesta saranno, si presume, sotto il comando dell'autorità convocante.

JEFFERSON: È così. Quantomeno sono dei sottoposti del dirigente convocante. Nel sistema militare ci sono clausole al riguardo, poiché si riconosce che i membri della corte marziale sono sotto il comando dell'autorità convocante. Per questo devono sottostare al giuramento di imparzialità in cui promettono che la loro decisione non sarà influenzata dall'ufficiale convocante. E all'ufficiale convocante è vietato influenzare illegalmente i membri. Scientology non ha queste salvaguardie.

Un'altra differenza è che in una giuria penale la decisione di colpevolezza o innocenza richiede l'unanimità. In una corte marziale militare deve esserci una maggioranza dei due terzi. In una Commissione di Inchiesta Scientology si decide a maggioranza semplice e il Presidente può essere l'ago della bilancia. Mettiamo che in una Commissione di Inchiesta ci siano sette membri e che tre siano a favore dell'innocenza, ma la persona può essere comunque ritenuta colpevole.

THE BUNKER: Come funziona una Commissione di Inchiesta?

JEFFERSON: Per prima cosa l'autorità convocante emette la cosiddetta domanda giudiziale dove espone le imputazioni contro l'accusato. Questo documento nomina anche il Presidente, il Segretario e i membri della Commissione d'Inchiesta. La commissione si riunisce quanto prima e raccoglie le prove.

THE BUNKER: In che modo lo fa?

JEFFERSON: Richiede i Rapporti per Conoscenza sulla questione e li legge tutti, spesso interroga le persone coinvolte tra cui la parte (o parti) interessata. È interessante che all'inizio la presenza della parte interessata non era obbligatoria durante il procedimento, in seguito Hubbard annunciò che:

... tutte le investigazioni includono il fatto di mettere l’accusato a confronto con l’accusa e, quando è possibile, con l’accusatore PRIMA che venga intrapresa qualsiasi azione disciplinare o che venga assegnata qualsiasi condizione.
Dopodiché la presenza della parte interessata fu obbligatoria al momento delle testimonianze, e deve anche leggere tutti i Rapporti per Conoscenza raccolti dalla Commissione.

Raccolte tutte le prove, la Commissione redige un documento chiamato "Conclusioni e Raccomandazioni". È un riassunto di tutte le prove raccolte ed elenca punizioni o penalità che la Commissione raccomanda. Il rapporto viene inviato all'autorità convocante, che l'approva e la pubblica. L'autorità convocante può alleggerire le penalità raccomandate, ma non appesantirle.

THE BUNKER: Che cosa succede quando l'autorità convocante non è d'accordo con le conclusioni?

JEFFERSON: E qui arriviamo a uno dei maggiori limiti del sistema. Ciò che non viene detto è che l'autorità convocante può rinviare alla Commissione le sue "Conclusioni e Raccomandazioni". È come ogni altra "richiesta" in Scientology. È mandata "su per le linee" [di comando – NdT] con il "Lavoro completo di staff" che può essere rifiutato e spesso lo è, anche molte volte. L'autorità convocante ha anche il potere di sciogliere una Commissione di Inchiesta e nominarne una nuova se pensa che la Commissione non sia " attiva nel portare a termine il suo compito".

Il punto fondamentale è che l'autorità convocante ha l'ultima parola. Se non accerti ciò che l'autorità convocante vuole che tu accerti, allora sarai respinto.

THE BUNKER: Quindi è una specie di processo farsa.

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JEFFERSON: Sì, parecchio. Il nostro sistema legale moderno si è evoluto per prevenite quei tipi di abusi molto diffusi nei secoli precedenti. I tribunali venivano usati spesso come strumenti di controllo statale. Quando e dove lo stato controlla il meccanismo giudiziario, il potenziale di abuso aumenta. Può scegliere la giuria, influenzare indebitamente i giudici e così via. Tutte le salvaguardie legali che abbiamo sviluppato servono a prevenire questo tipo di abuso e di ingiustizia. È ironico che Hubbard vanti la superiorità del suo sistema rispetto alla legge "wog", poi basi quel suo sistema sui tribunali militari – e al contempo elimini tutte le molte salvaguardie radicate nel tempo che anche il sistema militare ha adottato.

Questo capitolo cita anche altre forme procedurali di giustizia in cui non entrerò nel dettaglio – Consiglio di Investigazione, Corti e Udienze di Etica, Corte del Cappellano. Vengono tutte gestite più o meno allo stesso modo. Una Corte di Etica, per esempio, è l'equivalente di una Corte Marziale Abbreviata – presieduta da un solo funzionario. E tutte hanno decisamente gli stessi limiti delle Commissioni di Inchiesta.

Chiunque sia stato staff avrà le sue personali storie dell'orrore su Commissioni di Inchiesta e altre procedure di giustizia Scientology, e su come vengono manipolate e abusate.

[...]

Esecuzione della Giustizia e forme di riparazione

JEFFERSON: Siamo arrivati alla fine del libro Introduzione all'etica di Scientology. L'ultimo capitolo si intitola "Esecuzione della Giustizia e forme di riparazione". È tutto incentrato sulle forme di ricorso a disposizione degli scientologist che dovessero incappare in qualche ingiustizia. Immagino queste cose siano state scritte in un momento in cui Hubbard si trovava di umore benevolo, o quando ci fu un ovvio errore.

Nella prima sezione Hubbard invita gli scientologist a "tenere sempre la porta aperta" ai furfanti, così che abbiano una qualche speranza di tornare in Scientology. "Le espulsioni senza speranza di reintegrazione mettono le persone in uno stato di totale accasciamento", dice. È un punto di vista tipicamente Scientology – chiunque sia espulso è in uno stato mentale disperato.

THE BUNKER: Molti degli "espulsi" che ho incontrato sembrano abbastanza sollevati dall'essere fuori da Scientology.

JEFFERSON: Naturalmente. Ma se sei dentro, l'idea di essere espulso sembra davvero la fine del mondo. Così lasciano sempre "la porta aperta" dicendo alla gente che può "contattare il Capo Internazionale della Giustizia". Naturalmente quell'incarico è scoperto e non otterrai risposta.

THE BUNKER: Parlaci di alcune di queste forme di ricorso.

JEFFERSON: "Gradienti delle azioni di etica e giustizia" è un elenco di 36 possibili azioni di Etica, dalla più leggera ("Notare qualcosa di non ottimale...") alla più grave ("Espulsione da Scientology"). Questo avrebbe dovuto incoraggiare le persone a usare il tocco lieve prima di saltare a una Commissione di Inchiesta e alla retrocessione, e così via. Giusto per un assaggio, ecco le prime:

1. Notare qualcosa di non ottimale, senza parlarne, ma soltanto indagare su di esso in silenzio.
2. Notare qualcosa di non ottimale e commentarlo con la persona.
3. Richiesta di informazioni da parte del personale di Etica.
4. Richiedere informazioni e lasciare intendere che la situazione può rappresentare un caso da azione disciplinare.
E così via fino all'espulsione. Avrai visto che non c'è una voce che dice "notare qualcosa di non ottimale e chiedere alla persona se ha bisogno di aiuto". Dio non voglia che nel sistema ci sia un po' di empatia o compassione.

THE BUNKER: Perciò questa scala era intesa affinché i dirigenti si prendessero un po' meno sul serio. Nella tua esperienza, era usata?

JEFFERSON: Nella pratica era di solito ignorata e i dirigenti saltavano direttamente a qualsiasi gradiente di etica ritenessero necessario. Ma a volte se facevi presente che un dirigente aveva saltato troppi gradini riuscivi a bloccare un'azione. Era una di quelle cose che i membri dello staff più svegli imparavano a tenere in saccoccia e usare se necessario.

La sezione successiva, "Etica – Revisione", dà ulteriori linee guida di Etica. Per esempio, si dice che nessuna azione di Etica può ordinare alla persona di fare addestramento o auditing, ma può sospendere l'addestramento o negare l'auditing come misura disciplinare. Per esempio, se la persona viene dichiarata PTS, addestramento e auditing vengono sospesi. Afferma poi che nessuno può essere rimosso dal suo incarico senza una Commissione di Inchiesta. Ho usato questo passaggio più di una volta per risolvere una rimozione arbitraria. Hubbard ripete anche il suo messaggio sull'usare un "tocco lieve" nell'applicazione dell'etica. Dice:

Come è stato dimostrato dall’osservazione diretta del suo uso, l’etica di Scientology produce effetti così potenti, che ne basta un pochino per arrivare lontano.
Cercate di usarla dapprima nella sua forma più lieve.
Come risulta da effettive osservazioni, gli studenti fanno cave-in
[collassano – NdT] in modo considerevole quando viene impiegata.
Le nostre linee sono troppo potenti e dirette, e ciò che significhiamo per il futuro di una persona, anche se fa natter, le è tanto chiaro nell’intimo, che un’azione di etica rappresenta una minaccia ben peggiore di una mera legge wog.
THE BUNKER: Si vede bene che Hubbard comprendeva appieno il potere della sua "Tecnologia di Etica" per controllare la gente.

JEFFERSON: Sì, ed è qualcosa che chi non è mai stato in Scientology potrebbe non capire del tutto. Gli scientologist sono stati convinti che la chiesa detiene il potere di concedere o negare la "loro eternità", perciò le minacce dell'organizzazione di estrometterli o negar loro i servizi sono prese molto sul serio – vengono prese letteralmente come una questione di vita o di morte. La minaccia di negargli "la tech" può mandare lo scientologist in depressione grave. Aggiunge Hubbard:

L’espulsione da Scientology è, per una persona, la minaccia di una condanna all’oblio per l’eternità. Rendetevi conto quindi che un’azione di etica non ha bisogno di essere molto pesante per produrre i risultati più sorprendenti.

La sezione successiva, "Ingiustizia", continua sullo stesso argomento, metodi di ricorso e cuscinetti di protezione contro l'ingiustizia. Afferma, per esempio, che se ricevi un ordine illegale e sei costretto a seguirlo, puoi presentare un "Rapporto per Conoscenza" a Etica che, teoricamente, ti assolverà dalla colpa in una Commissione di Inchiesta.

Hubbard ripete che non puoi essere retrocesso o espulso senza una Commissione di Inchiesta, e che puoi richiedere un Consiglio di Revisione se ritieni di aver subito una ingiustizia. La sezione successiva ti concede ricorso se pensi di essere stato accusato falsamente da una "Terza Parte".

La sezione finale, curiosamente, dà le regole per le petizioni. Hubbard afferma che ognuno ha il diritto di presentare una petizione scritta a qualsiasi superiore e che nessuno può essere punito per averlo fatto. Ma ci sono delle regole.

Le petizioni collettive sono considerate un crimine poiché sono "un tentativo di nascondere l'identità del vero postulante"; le petizioni non possono richiedere una Commissione di Inchiesta o un qualche tipo di punizione per i dirigenti.

THE BUNKER: Suppongo che Hubbard temesse che i membri della Sea Org si coalizzassero e cominciassero una contrattazione collettiva.

JEFFERSON: Infine c'è una sezione sulle amnistie. E in effetti ne furono concesse. Di solito veniva concessa una Amnistia Internazionale applicata a tutti gli scientologist quando si verificava una tappa fondamentale di Scientology. Avrebbe dato un colpo di spugna a tutti gli scientologist. Non ricordo l'ultima, ma fu molti anni fa. Se non ricordo male, l'ultima Amnistia Internazionale fu concessa dopo l'event "La guerra è finita" con l'IRS, nel 1993.

THE BUNKER: Beh, sembra che nel sistema di etica Scientology esista almeno qualche salvaguardia. Ma erano usate?

JEFFERSON: Come ho detto prima, un membro dello staff sveglio che volesse sopravvivere in quell'ambiente di solito memorizzava queste cose. Se un superiore fanatico o un Funzionario di Etica cercava di spingersi troppo oltre avevi modo di appellarti – gli sventolavi una di queste Direttive dicendogli, per esempio, "Non puoi rimuovermi dall'incarico senza una Commissione di Inchiesta! Lo dice proprio qui!" Nei primi anni a volte funzionava per allontanare i mastini e credimi, l'ho fatto molte volte. Ma queste salvaguardie hanno cominciato a venire sempre più ignorate. Nei miei ultimi anni in Sea Org, Miscavige distribuiva semplicemente le punizioni e nessuno osava fiatare. Rimuoveva le persone dai loro incarichi per averlo guardato male e spesso allontanava o espelleva per capriccio o per antipatia. Quando me ne andai, questi ricorsi erano già dimenticati da parecchio tempo.

Il lavoro di ricerca e traduzione di questi articoli e dei materiali collegati ha comportato molte ore di impegno volontario. Contribuisci a difendere questo sito e il suo importante ruolo informativo offrendo una pizza a chi ha lavorato anche per te.

THE BUNKER: Bene Jefferson, siamo giunti alla fine del libro di etica. Grazie per averci accompagnato.

JEFFERSON: È stato interessante rivisitare questo libro dopo quasi nove anni di lontananza da quell'ambiente. Ci sono tante cose che quando sei scientologist accetti, e a posteriori è davvero folle, ma lo vedi e te ne rendi conto solo dopo che te ne sei distanziato. Spero che questa serie sia stata di aiuto agli ex-scientologist per meglio comprendere che cosa hanno passato, e sia stata utile a chi non è mai stato in Scientology per capire alcuni dei meccanismi di controllo a cui eravamo sottoposti.

 
 
 
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