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Racconti dal regime: Non c'è niente da ridere

Di Murray Luther **, corrispondente non ufficiale dalla Chiesa di Scientology

Tratto da truthaboutscientology.com, traduzione di © Martini, primavera 2004.

 
Uno dei paradossi più curiosi che troverete nelle organizzazioni di Scientology è il modo in cui viene trattato l'umorismo. L. Ron Hubbard doveva avere un certo grado di comprensione della materia poiché, come scrittore di fantascienza, ebbe sicuramente a che fare in più di un'occasione con gli elementi dell'humor. Nell'introduzione di "Missione Terra", la serie fantascientifica in dieci volumi, Hubbard annota che: "... c'è un altro aspetto della fantascienza: per sua natura gran parte di essa contiene un elemento satirico". Hubbard si sente poi in dovere di definire l'umorismo e la sua relazione con Scientology. Nel Dizionario Tecnico di Dianetics e Scientology troverete questa voce: "... l'umorismo è rifiuto. L'abilità di rifiutare. L'abilità di gettar via qualcosa". La parola compare anche nel suo Modern Management Technology Defined: "... la risata in realtà è rifiuto. E l'umorismo che troverete avrà generalmente a che fare con un fuori luogo messo in modo tale che il lettore o il pubblico possano rifiutarlo".

Nel 1977 Hubbard, auto proclamatosi autorità in fatto di umorismo, emise un bollettino decisamente strano dal titolo "Burloni e Denigratori" che limitava la portata di ciò che gli scientologist potevano considerare divertente. In effetti Hubbard dichiarò Scientology off-limits alle espressioni umoristiche. Non si opponeva allo scherzo in generale ma, dal suo punto di vista, nell'ambiente della chiesa chi scherzava era distruttivo. Nel bollettino disse che: " In alcune aree culturali, l'umorismo e l'arguzia vengono considerati come uno sfogo salutare. Tuttavia, si è visto che, nel caso delle org, non era questa la ragione. La distruzione intenzionale dell'org o dei compagni membri dello staff, era lo scopo diretto". Forse Hubbard ogni tanto dice una battuta divertente. Ma non si fanno battute sulla vita.

Will Rogers, umorista americano, una volta osservò che: "tutto è divertente fino a che succede a qualcun altro". Forse era proprio questo lo stato d'animo di Hubbard quando decretò che nell'ambiente della chiesa le battute erano attività sospetta. Del resto quando la cosa accade nel vostro cortile non è più così divertente. Secondo Hubbard l'umorismo era rifiuto, perciò l'umorismo su Scientology doveva essere considerato un rifiuto di qualche aspetto della sua amata tecnologia. Bene, per quanto riguarda gli scientologist devoti rifiutare qualcosa che faccia parte della dottrina costituita e accettata della chiesa è letteralmente blasfemo, qualcosa da eliminare alla radice.

Il pensiero di Hubbard sull'umorismo è particolarmente contraddittorio. Da una parte riconosce che spirito e senso dell'umorismo vengono considerati come uno sfogo salutare. Infatti nell'auditing la risata viene vista come un indicatore molto buono. Ma quando si tratta dell'organizzazione, far mostra di umorismo è visto come un sicuro indicatore di guai. Non solo il burlone sta mostrando i suoi impulsi distruttivi, ma "sta inoltre pubblicizzando un'area dell'org dove c'è turbolenza, statistiche basse e membri dello staff danneggiati". Evidentemente dove c'è una risata c'è un'area destinata al crollo. Nota per gli staff della chiesa: fareste meglio a fermare quella risatina imbarazzata e togliervi quel sorriso dalla faccia, a meno che non vogliate ricevere una visita dalla Polizia Divertente. Andiamo avanti, gente, non c'è nulla da ridere.

Malgrado la disapprovazione di Hubbard per gli scherzi sul posto di lavoro, quando si tratta di umorismo gli scientologist non sono molto diversi da chiunque altro. Mentre ne troverete alcuni decisamente carenti, ne troverete anche altri con uno spiccato senso dell'umorismo. Ed è un vero peccato che gli scientologist divertenti vengano scoraggiati dal mostrare il loro talento.

Ma non è sempre stato così. Negli anni '70 era frequente vedere l'umorismo scientologist, soprattutto nelle Missioni. Staff e pubblico si divertivano spesso con ogni sorta di "battuta scientologist", e sotto Natale si trovava sempre qualcuno che scriveva la parodia di un canto natalizio usando terminologia scientologist. Ricordo un auditor di Classe VIII a cui piaceva riscrivere canzoni popolari, trasformandole in canzoni su Scientology. Ci fu un periodo in cui le Missioni organizzavano sketch e commedie, di solito per la consegna dei diplomi del venerdì sera. Ricordo uno scientologist che fece una divertente imitazione di Woody Allen e Clint Eastwood in twin sul Corso di Comunicazione. C'era un altro scientologist a cui piaceva rifare vecchi show televisivi come se i protagonisti fossero tutti scientologist. Era divertentissimo e del tutto innocuo. È triste pensare che non vedrete più cose di quel tipo.

In un particolare contesto, comunque, "Burloni e Denigratori" ha senso. Nelle parole dello stesso Hubbard, "Scientology è un'attività mortalmente seria". Gli scientologist si considerano nobili crociati dediti a consegnare all'umanità l'unica speranza di salvezza. I comici, no.

Però ci sono comici molto famosi che non hanno problemi a prendere in giro le loro rispettive religioni. E il loro pubblico non ha evidentemente problemi a riconoscerne il lato umoristico. La nostra cultura popolare è piena di deliziose barzellette ebraiche, cattoliche, anche protestanti. Perché Scientology no? A proposito, varrebbe forse la pena notare che esistono un sacco di arabi scellerati che probabilmente disapprovano il prendere in giro la loro religione (e sappiamo quanto possono diventare divertenti).

L. Ron Hubbard si considerava un esperto consumato di qualsiasi materia su cui decidesse di tenere una lezione. L'argomento umorismo non fa eccezione. Nella sua policy letter intitolata "Situation Finding" (Data Series 30) egli sostiene che gli umoristi non hanno davvero idea di ciò che stanno facendo. Dice "Addirittura gli umoristi non hanno una vera idea dell'illogico. Leggere le loro opinioni sulla teoria dell'umorismo mostra quanto siano fuori strada. Non sanno davvero che cosa sia 'divertente' ". Immagino che Hubbard, in tutta la sua approfondita ricerca, non si sia mai imbattuto nelle opere di Shakespeare, di Mark Twain o di Oscar Wilde. E deve essersi sicuramente perso i lavori di due suoi contemporanei, Carl Reiner e Mel Brooks, il cui ben noto senso dell'umorismo risale all'Età dell'Oro della Radio e della Televisione. La sua assurda affermazione secondo cui gli umoristi non hanno idea di che cosa sia l'illogico è tanto infondata quanto ridicola. Per citare due esempi, George Carlin e Steven Wright riescono a misurarsi egregiamente su logica e illogica in innumerevoli scenari comici. Sarebbe stato molto meglio consigliare a Hubbard di lasciare la commedia ai professionisti.

A volte L. Ron Hubbard può aver mostrato un certo senso dell'umorismo, ma aveva sicuramente i suoi limiti. Non aveva problemi a prendere in giro le istituzioni tradizionali di una società che considerava inferiore alla sua organizzazione. Ma mai, per un solo momento, riuscì a vedere un briciolo d'umorismo in ciò che faceva. Hubbard ne aveva sicuramente per tutti, ma era incapace di incassare. Beh, noi tutti conosciamo alcune persone che non apprezzano le battute. Fidel Castro, ad esempio. A Cuba infatti è reato esibire ritratti satirici del dittatore comunista, uomo evidentemente non troppo scherzoso. I regimi totalitari non sono molto divertenti. Ed evidentemente non lo è nemmeno Scientology.

Lasciando perdere Hubbard e Castro, la maggioranza di noi è in grado di ridere delle proprie debolezze. In un certo senso si tratta del modo in cui manteniamo la dignità in situazioni imbarazzanti. Hubbard aveva questa abilità? Provate per un momento ad immaginarlo mentre sta tenendo una conferenza e improvvisamente gli cadono i pantaloni. O provate a pensarlo con una torta in faccia. Potrebbe riderne, o ne sarebbe invece offeso e mortificato? Sarebbe stato Groucho Marx o Margaret Dumont?

Credeteci o meno, Hubbard potrebbe averci dato egli stesso la risposta. L'introduzione al Volume Uno di Missione Terra è essenzialmente un saggio sull'umorismo e la satira. In un passaggio egli potrebbe aver rivelato di se stesso più di quanto sapesse. Forse si tratta di L. Ron Hubbard nel suo momento più ironico: "... gli oggetti di satira sono sempre gli ultimi a ridere. Per vari motivi personali non riescono a vedere lo scherzo. Ma la satira non è scritta per loro. È scritta per gli altri in modo che, come nella favola, possano vedere che 'il re è nudo'.".

La satira può essere anche divertente. E come ha fatto correttamente notare Will Rogers, "tutto è divertente finché succede agli altri". Forse Hubbard ha sempre sperato che non sarebbe successo a lui.


Murray Luther è lo pseudonimo di uno scientologist da 25 anni, attualmente in buoni rapporti con la chiesa. È il fondatore di Scientology Independent Network, un gruppo di difesa per ex membri della Chiesa di Scientology.

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