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Messia o pazzo? - Capitolo 1/13: Biancaneve e gli 11 di Scientology (ovvero il Watergate di Hubbard)

Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© 1987 Lyle Stuart Inc. Secaucus, New Jersey, ISBN 0-8184-0444-2

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004

 
La prima volta che ne sentii parlare fu quando un amico staff mi telefonò allarmato a Los Angeles. Era l'8 luglio 1977.

Quel giorno, di buon mattino, circa 134 agenti del FBI armati di mazze e grimaldelli avevano fatto irruzione al "complesso" su Sunset Boulevard di Los Angeles (ex Ospedale Cedars of Lebanon). Altre irruzioni avevano avuto luogo simultaneamente al vicino Manor (Chateu Elise) e all'organizzazione di Washington, D.C. Gli agenti avevano sequestrato migliaia di scatoloni contenenti documenti confidenziali tra cui, a quanto mi fu detto, "le cartelle dei preclear".

Quella sera venimmo convocati al Fifield Manor (Chateu Elise) per un briefing speciale tenuto da Heber Jentzsch e Vaughn Young, gli addetti alle pubbliche relazioni. Quando arrivammo c'era uno stato d'animo di totale frenesia, nonostante le inevitabili battute di Heber Jentzsch che paragonava i federali ai nazisti. I mandati di perquisizione del FBI sarebbero stati contestati in tribunale, e quei documenti sequestrati non sarebbero mai stati resi pubblici. Sarebbe stato loro compito occuparsi di questo.

La stampa reagì immediatamente dimostrandosi generalmente solidale con gli scientologist. Nella sua rubrica James J. Kilpatric inveì contro l'FBI «Ciò che mi turba è il puro potere di annientare che può avere il nostro governo quando sceglie di farlo. Anche se gli scientologist alla fine prevarranno, saranno comunque costretti a pagare ingentissime spese legali. Le loro normali attività verranno intralciate o interrotte per mesi. E per che cosa? Lo scopo del FBI è l'accusa o la persecuzione?»

Non riuscivo a capire perché i federali avessero fatto irruzione in una chiesa. E riuscii a capirlo ancor meno in seguito, quando i rappresentanti della chiesa ci spiegarono che tutto ciò di cui essa poteva essere ritenuta responsabile era il furto di carta da fotocopie da certi uffici del governo. Non dubitavo della sincerità delle intenzioni di Scientology in quegli sfoghi anti FBI della sua letteratura, molta della quale criticava legittimamente gli abusi commessi sull'organizzazione. Era soltanto un ulteriore esempio degli abusi commessi da questa FBI-Gestapo contro una chiesa. Impiegai alcuni anni per mettere assieme la storia completa degli eventi culminati in quelle irruzioni, spartiacque nella storia delle avventure di Hubbard.

Impiegai un tempo ancora maggiore prima di apprendere che, all'arrivo della notizia, Hubbard stava rintanato a La Quinta, nei pressi di Palm Springs, assieme a Mary Sue Hubbard e al vertice dirigenziale del loro servizio segreto, il Guardian's Office.

L'Operazione Biancaneve aveva avuto un ritorno di fiamma.

In che cosa consisteva l'Operazione Biancaneve, e perché era stata così disastrosa?

È abbastanza interessante notare che appresi per la prima volta i fatti chiave da un libro di Omar Garrison, scritto su commissione del Guardian's Office. Il libro glorificava le avventure degli "intrepidi combattenti per la libertà" del GO, nonostante esso ammettesse essenzialmente la natura illegale delle azioni commesse. Dopotutto questa era stata la chiesa che il governo aveva fatto oggetto di attacchi e giochi sporchi. Il libro infatti si intitolava Playing Dirty.

Sull'Operazione Biancaneve Garrison scrisse:

Si era trattato di un'operazione super segreta, inimmaginabile ai più.

Un funzionario del governo commentò con stupore reverenziale che essa avrebbe reso merito ai servizi segreti di una nazione importante.

Gli agenti del GO di Hubbard erano riusciti a organizzare una campagna di infiltrazione in numerosi uffici governativi e agenzie private. Oltre ad essersi introdotti e ad aver copiato voluminosi dossier governativi su Hubbard e la sua chiesa, avevano anche collocato disinformazione in diversi archivi (tra i dossier rubati, stranamente, c'erano quelli sul governatore della California Edmond Brown Jr., sul sindaco di Los Angeles Tom Bradley, sul cantante Frank Sinatra, su John Wayne e altri).

Fu solo nel 1980 che lessi il racconto di Michael Meisner, attore chiave dell'Operazione Biancaneve. Si trattava di un documento preparato dal FBI. Era un voluminoso resoconto, formulato in termini legali, degli eventi che avevano condotto alle irruzioni. Le informazioni erano state compilate principalmente in base alla testimonianza di Michael Meisner. Frattanto Mary Sue Hubbard ed altri funzionari al vertice del Guardian's Office avevano dichiarato [in tribunale] che le informazioni contenute in quel resoconto corrispondevano al vero.

L'accordo degli 11 di Scientology faceva parte di una dichiarazione di colpevolezza che pose termine al procedimento processuale, procedimento che avrebbe potuto coinvolgere anche Hubbard nella bufera legale. Proteggerlo era la principale preoccupazione, anche se per gli altri avrebbe significato prigione certa.

Anni dopo, quando un giornalista del Rocky Mountain High gli chiese di mettere per iscritto quale ruolo avesse avuto nell'affare Biancaneve, Hubbard rispose:

Ne sono venuto a conoscenza dopo i fatti come chiunque altro, e posso solo scuotere il capo per lo stupore. Non sono mai stato coinvolto in nessuno degli avvenimenti a cui si riferisce, come hanno riconosciuto anche il governo e le corti; in realtà il mio nome non è mai stato collegato a quegli eventi, salvo che per accennare al fatto che sono il fondatore della chiesa.
Fu esattamente il contrario. L'FBI in realtà etichettò Hubbard come "co-cospiratore non imputato".

****
La realizzazione del progetto Biancaneve era cominciata all'inizio del 1974 quando Jane Kember, diretta sottoposta di Mary Sue Hubbard - la quale deteneva il titolo di "Guardiano a Vita" - emise un ordine scritto (Guardian Order 1361) in cui dichiarava guerra ad ampio raggio all'IRS, l'ufficio tributario degli Stati Uniti.

Le "armi" palesi di quella guerra sarebbero state azioni legali e una campagna propagandistica. Le "armi" occulte sarebbero invece state l'infiltrazione di "operativi GO coperti" (spie di Scientology) nella Divisione di Intelligence dell'IRS, tra il personale dei suoi Servizi Speciali e nel suo Ufficio del Consiglio Direttivo.

Inizialmente gli obiettivi dell'attività spionistica di Scientology furono gli uffici IRS di Washington, DC, di Los Angeles e anche di Londra.


La storia di Mike Meisner

Mike Meisner era uno studente ventenne dell'Università di Urbana, Illinois quando nel 1970 un amico lo aveva introdotto a Scientology. Nei due mesi successivi aveva frequentato diversi corsi alla franchise della Chiesa di Scientology di Urbana. Nel gennaio seguente aveva abbandonato l'università per diventare supervisore del corso a tempo pieno della franchise. A maggio venne mandato alla Chiesa di Scientology di St. Louis dove, negli otto mesi successivi, si addestrò per diventare auditor. Dopo essere tornato a Urbana ed avere continuato per un po' il suo lavoro di supervisore, Mike assunse l'incarico di Direttore Esecutivo della franchise. A metà maggio del 1973 venne reclutato dal Guardian's Office e si trasferì a Washington, DC assieme alla moglie Patricia, che a sua volta era entrata nella Sea Org. A Washington gli venne insegnato che l'intelligence bureau, di cui adesso faceva parte, si occupava della salvaguardia dell'ambiente in cui operava Scientology, salvaguardia che consisteva nel destituire e rendere inoffensivo chiunque venisse percepito come nemico di Scientology (in altre parole, a questo gruppo era stata affidata l'attuazione della Legge del Fair Game). Tutto ciò si sarebbe ottenuto, come gli insegnarono, infiltrando, rubando documenti e impegnandosi in operazioni sotto copertura.

Ha scritto Gerry Armstrong:

L. Ron Hubbard creò il B1 [il Bureau di intelligence] sulla falsariga del sistema di intelligence sviluppato dal maestro di spionaggio nazista Reinhart Gelhen.
Dopo diverse settimane di addestramento in procedure e direttive GO, Meisner venne mandato a Los Angeles per un apprendistato intensivo presso il locale Bureau di "Intelligence". Gli venne insegnato che all'interno dell'organizzazione la stretta osservanza della linea di comando era di importanza capitale. E gli venne insegnato come collocare agenti nelle organizzazioni obiettivo delle infiltrazioni, come rubare documenti ed altre tecniche di raccolta di intelligence, sia palesi che coperte.

Nel novembre del 1973 Meisner tornò a Washington e, come capo dell'intelligence, i suoi compiti ora riguardavano anche l'ottenimento di informazioni personali sugli scientologist dissidenti o scontenti, e il loro "maneggiamento". Nel gennaio 1974 Jane Kember, (Guardian World Wide) lo promosse a capo del Bureau 1 di Washington, DC, affidandogli la responsabilità di tutte le operazioni di intelligence dell'area.

Il 21 novembre Jane Kember scrisse una lettera a Henning Heldt intitolata: "Rif. Interpol - Washington". In essa informava il collega che il Guardian's Office era in possesso di «alcuni documenti ottenuti illegalmente che indicano che l'Interpol di Washington è in contatto con l'Interpol di Parigi, Londra...» (enfasi aggiunta dal FBI), e concludeva dicendo: «Sappiamo che la polizia di Washington ha dei dossier su LRH... e anche l'Interpol di Washington ha dossier su LRH».

Evidentemente Hubbard si era convinto che l'Interpol venisse usato per diffondere a vari paesi materiale negativo su di lui, e che ciò fosse la causa delle crescenti difficoltà incontrate dalla nave e da diverse Org di Scientology.

Nella sua lettera Jane Kember ordinava: «È importante che riusciamo ad introdurci ed otteniamo questi dossier, lascio a te il compito di escogitare come». Alla fine dell'estate del 1974 Meisner ricevette l'ordine di reclutare un operativo sotto copertura da infiltrare nell'IRS di Washington; venne scelto Gerald Wolfe che, alla fine, riuscì a farsi assumere come dattilografo. Il suo nome in codice era "Silver". Mentre prendeva confidenza con il nuovo impiego altri agenti si infiltravano negli uffici IRS di Los Angeles e di Londra, con l'ordine di fotocopiare tutti i documenti relativi a Hubbard, Scientology ecc.

Mike Meisner si incontrò con il suo superiore Don Alvarado, il quale gli mostrò l'ultimo dispositivo per intercettazioni che aveva portato da Los Angeles. Quello stesso giorno, assieme ad un altro operativo GO, Meisner si introdusse nell'edificio principale dell'IRS per scoprire dove, di lì a pochi giorni, si sarebbe tenuta un'importante riunione. Scopertolo, piazzarono la cimice in una presa elettrica della stanza designata.

Don Alvarado ed altri due agenti, in attesa in un'auto parcheggiata poco lontano, ascoltarono e registrarono il "grande pow wow di quello che vogliono farci".

Poco dopo Duke Sneider (superiore di Meisner) scrisse una lettera in cui riferiva: «Dobbiamo fare attenzione con questa trascrizione [della riunione], poiché anche in un futuro lontano, nelle mani del nemico, le ripercussioni sarebbero enormi. A livello federale esistono nuove norme in merito, ed un pesante clima giudiziario da post-Watergate».

Intanto come talpa nell'IRS Gerry Wolfe non stava ottenendo un immediato successo. Fece sapere ai suoi superiori di non essere in grado di ottenere i documenti che gli era stato ordinato di trovare e fotocopiare. Così Mike Meisner, assieme al suo co-agente Mitchell Herman, si introdusse sul posto di lavoro di Gerry per dimostrargli che era possibile arrivare ai documenti. Si recarono al settimo piano dell'edificio e presero un dossier su Scientology dall'archivio. Lo portarono via, lo fotocopiarono e il giorno successivo lo rimisero al suo posto senza essere scoperti. Dopo quella "impresa" ne seguirono molte altre.

Per il 4 dicembre del 1974 Wolfe aveva già fatto arrivare al quartier generale GO in Inghilterra due consegne di documenti, ognuna «spessa circa 30 cm».

Gerry Wolfe continuò per conto suo la ricerca di dossier nei diversi uffici, mentre Mike Meisner sorvegliava l'operazione e organizzava le spedizioni del materiale fotocopiato ai suoi superiori. Soltanto nel corso dei primi cinque mesi del 1975 i documenti individuati e fotocopiati da Wolfe raggiunsero lo spessore di circa 3 metri.

Dopo aver scoperto che molti dei documenti che stavano cercando si trovavano negli uffici di Nathan Dodell, Vice Procuratore degli Stati Uniti, si iniziò a studiare un piano per introdurvisi. Si ritenne necessario far avere anche a Meisner un tesserino di identificazione come quello dato a Wolfe al momento dell'assunzione all'IRS. Utilizzando il tesserino vero, Wolfe e Meisner si introdussero nell'edificio dell'IRS dopo l'orario di lavoro e scassinarono il locale in cui venivano conservate le macchine per produrre i pass identificativi. Alla luce di una torcia Wolfe prese quattro tessere in bianco (due per ciascuno) che vennero compilate con nomi falsi e fotografie, poi completate con numeri identificativi trovati in un registro della stanza accanto. In seguito altri cinque scientologist seguirono il loro esempio, contraffacendo tessere simili.

Il 25 maggio 1975 Mary Sue scrisse una lettera a Jane Kember in cui diceva:

La nostra strategia generale con l'IRS deve essere come segue: 1. Usare qualsiasi mezzo a nostra disposizione per vincere la battaglia e conquistare lo status di esenzione fiscale [enfasi aggiunta]
In quel periodo vennero collocate centinaia di agenti di Scientology in una grande varietà di organizzazioni governative e private.

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La gerarchia del GO di Scientology sapeva bene che quanto stava facendo costituiva violazione di domicilio con effrazione, un reato penale. Sapeva anche che usare l'attrezzatura e la carta del governo costituiva furto, altro reato penale. Una lettera inviata da un legale ai vertici direttivi del GO, e in seguito sequestrata dal FBI, spiegava bene la legge su questi punti. Meisner e Wolfe facevano regolarmente rapporto ai superiori sulle loro attività.


L'ordine per proteggere Hubbard a tutti i costi causa complicazioni

Gli eventi che portarono a tali complicazioni furono i seguenti:

Il 4 aprile 1976 era in corso un caso che vedeva coinvolta Scientology: la chiesa aveva presentato richiesta per ottenere dal governo documenti che la riguardavano. Tra il giudice e il procuratore ebbe luogo una discussione apparentemente insignificante. Quello scambio di battute era però destinato ad avere importanti conseguenze...

Il giudice aveva chiesto al Vice Procuratore Nathan Dodell se avesse preso in considerazione l'idea di chiamare Hubbard a deporre (cioè se avesse richiesto la testimonianza di Hubbard). «È una domanda interessante, Giudice Hart...» aveva risposto Dodell. «Perché non lo chiama a deporre?» aveva chiesto il giudice. «Terrò sicuramente in considerazione il suo suggerimento» era stata la reazione del Vice Procuratore.

Questo scambio di battute aveva fatto suonare l'allarme rosso. La sicurezza di Hubbard doveva prevalere su qualsiasi altra cosa e bisognava avvertirlo immediatamente del pericolo. Hubbard avrebbe quindi messo immediatamente in allerta i suoi funzionari del GO affinché "maneggiassero" qualsiasi minaccia contro di lui.

(A mio avviso fu questa reazione di panico che infine condusse i federali alla scoperta dell'Operazione Biancaneve).

Come reazione a questo breve scambio di battute in tribunale, gli executive del GO accelerarono il progetto: si doveva procedere con un'accurata investigazione sul Giudice Hart, ed era necessario penetrare nell'ufficio di Dodell per tenere controllate le sue intenzioni in merito alla deposizione di Hubbard. Così un pomeriggio verso le quattro Mike e Gerry entrarono nel Palazzo di Giustizia e salirono direttamente al terzo piano per individuare l'ufficio di Dodell. Esso si trovava in una zona protetta dell'edificio; i due cercarono di scassinarne la serratura, ma senza successo.

Qualche giorno più tardi Gerry telefonò a Mike dall'ufficio di Dodell. «La sua segretaria la lasciato le chiavi sulla scrivania!!» gli disse trionfante. Gerry le aveva usate per introdursi nell'ufficio del Vice Procuratore. I due si incontrarono e si fecero fare i duplicati delle chiavi.

Verso le sette di sera del 21 maggio Mike e Gerry tornarono al Palazzo di Giustizia. Entrarono esibendo il pass falso di Mike che lo identificava come "John M. Foster", «Dobbiamo andare in biblioteca per una ricerca legale» dissero alla guardia di turno, che li autorizzò ad entrare consegnando loro la chiave per l'ascensore. I due si recarono al terzo piano dove firmarono il registro della biblioteca con i nomi falsi dei loro pass identificativi. Alla prima occasione si recarono nell'ufficio di Dodell in cui penetrarono usando la riproduzione delle chiavi in loro possesso. Copiarono tutti i documenti su cui riuscirono a mettere le mani.

Una settimana più tardi Mike e Gerry tornarono al Palazzo di Giustizia, ma questa volta entrarono in biblioteca dalla porta posteriore, senza firmare. Facendo uso dei duplicati delle chiavi si impossessarono di ulteriori documenti su Scientology, ed anche di alcuni altri riguardanti la FDA e il dipartimento della polizia di Washington, e li fotocopiarono nel vicino ufficio. Mentre stavano tornando all'ufficio di Dodell con i documenti originali vennero fermati dal bibliotecario. «Avete firmato il registro?» chiese loro. I due risposero di no e il bibliotecario disse che dovevano farlo, aggiungendo: «Non potrete tornare in questa biblioteca a meno che non riceviate un'autorizzazione specifica dal bibliotecario di ruolo».

Qualche giorno più tardi il bibliotecario notturno Charles Johnson e la guardia della sicurezza presentarono un esposto all'ufficio del Procuratore degli Stati Uniti informando che il venerdì precedente due individui in possesso di tesserino identificativo dell'IRS erano stati visti usare le fotocopiatrici dell'ufficio del Procuratore. Al bibliotecario e alla guardia venne detto di contattare immediatamente l'FBI nel caso i due si fossero ripresentati.

Intanto era stato dato inizio ad un nuovo programma GO chiamato "Progetto: Obiettivo Dodell". Il suo scopo era di "rendere inoffensivo Dodell". Hubbard voleva porre termine a qualsiasi minaccia contro di lui. Così, in linea con il progetto, Meisner ricevette l'ordine di tornare nell'ufficio del funzionario governativo per rubare dossier personali che sarebbero serviti per escogitare e formulare un'operazione legale atta a farlo rimuovere dal suo incarico di Vice Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia. Così l'11 giugno 1976, verso le sette di sera, Mike e Gerry tornarono al Palazzo di Giustizia.

Meisner firmò il registro e i due proseguirono verso la biblioteca, dove mostrarono al bibliotecario notturno l'autorizzazione scritta che avevano ottenuto dal bibliotecario di ruolo. Quando provarono a entrare nell'ufficio di Dodell vi trovarono la donna delle pulizie e, in attesa che l'inserviente completasse il servizio, tornarono in biblioteca comportandosi come se fossero impegnati in una ricerca legale. Intanto il bibliotecario aveva chiamato i federali. Mentre Mike e Gerry erano ancora in attesa arrivarono due agenti del FBI che chiesero a Meisner e al compagno di esibire i tesserini identificativi. Mike consegnò il suo dicendo che nel frattempo si era dimesso dall'IRS. Mentre uno dei due agenti continuava ad interrogarli l'altro contattò il Procuratore.

«Siamo qui per fare una ricerca legale» disse Meisner all'agente Hansen. «Abbiamo usato la fotocopiatrice per copiare sentenze e libri legali». Come recapito fornì un indirizzo corrispondente a due portoni più avanti del suo vero domicilio. Dopo quindici minuti di domande Mike Meisner chiese: «Siamo in arresto?» No, fu la risposta. «Bene, allora andiamo» disse Gerry. L'agente Hodges li vide allontanarsi e li richiamò. «L'agente Hansen ci ha detto che potevamo andare» replicò Mike.

Dopo aver lasciato il Palazzo di Giustizia i due camminarono un paio di isolati per essere sicuri di non essere seguiti, poi presero un taxi per il Martin's Tavern Restaurant. Da un telefono pubblico chiamarono il loro superiore a Los Angeles per informarlo nei dettagli della loro disavventura. Dopo un altro paio di chiamate, Mike ricevette l'ordine di partire per Los Angeles il mattino successivo.

In aereo Meisner scrisse un rapporto dettagliato dell'incidente al Palazzo di Giustizia. All'arrivo il suo rapporto venne consegnato a Henning Heldt (sottoposto di Jane Camber e capo del GO per gli Stati Uniti) e, poco dopo, venne inviata a Mary Sue Hubbard una descrizione completa di tutti gli eventi.

Analizzata la crisi, fu adottato un progetto sperimentale per contenere o fermare l'inchiesta. Venne inventata una "shore story" per Gerry Wolfe nel caso fosse stato arrestato, e si pensò anche ad una storia per Mike che supportasse quella di Gerry.

La priorità massima, riconosciuta da tutte le parti coinvolte, era impedire ai federali di fare collegamenti tra i due e la Chiesa di Scientology. Si disse che se Wolfe si fosse fatto arrestare e avesse raccontato la storia giusta, allora l'inchiesta poteva essere contenuta. Wolfe si sarebbe dichiarato colpevole, Meisner si sarebbe arreso fornendo la stessa storia di Wolfe, dichiarandosi a sua volta colpevole. Questo piano aveva buone possibilità di fermare l'indagine dei federali con pochi o nessun collegamento con Scientology.

Heldt approvò il piano e venne escogitata una storia di copertura: si sarebbe trattato di "una burla finita male".

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Giunto a sua volta a Los Angeles, Gerry Wolfe venne allenato sulla storia di copertura e fu affidato ad un legale che l'avrebbe assistito nell'arresto. Il 30 giugno Gerry fu infatti arrestato dall'agente federale Christine Hansen nell'edificio principale dell'IRS. Venne accusato di uso e possesso di tesserini identificativi ufficiali degli Stati Uniti falsificati. Fu poi rilasciato su cauzione in attesa dell'udienza preliminare.

In una lettera datata 1 luglio, Mary Sue Hubbard scrisse:

Rif.: Mike e il FSM [FSM = Field Staff Member: Gerry Wolfe]

Da un punto di vista investigativo per l'opposizione è stato fin troppo facile. Tutto ciò che hanno dovuto fare è stato rintracciare i punti di ingresso comuni sul registro per entrambi, sia Mike che il FSM [Wolfe], fino a quando sono arrivati al momento in cui il FSM ha usato il suo tesserino vero.

Mary Sue si raccomandava di essere tenuta informata sulle sorti di Wolfe.

In risposta alla sua richiesta ricevette due lettere. Una diceva che il pubblico ministero era stato informato che il tesserino identificativo di Gerry era uno scherzo venuto male, e che a Gerry era stato detto di tenersi alla larga dalla Chiesa di Scientology; il mittente riteneva ancora possibile che Wolfe avrebbe avuto una pena lieve senza collegamenti con la chiesa.

Quando il caso giunse all'udienza preliminare il magistrato stabilì l'esistenza di causa probabile, ordinando che il caso fosse trasferito al Gran Giurì. Qualche giorno dopo venne emesso un mandato di arresto per Michael Meisner, accusato di uso di un pass ufficiale contraffatto.

Mary Sue reagì al fatto che Meisner avesse i federali alle calcagna scrivendo:

Indovinate come sono arrivati a lui?

Farlo espatriare sarebbe molto pericoloso, a meno che non abbiate buoni documenti falsi. Sarebbe meglio che si "perdesse" in qualche grande città dove sarebbe difficile trovarlo.

Che vergogna.

Meisner fu spostato in diversi motel. Intanto era in atto un fitto scambio di comunicazioni da e per Mary Sue sul miglior modo di procedere.

Alla fine di settembre l'agente federale Hansen chiese alla Chiesa di Scientology di fornire campioni calligrafici di Meisner. A Mike venne detto che si era deciso di consegnare campioni falsi.

Qualche settimana più tardi Mike espresse preoccupazione per la moglie e i genitori, lamentando il fatto di essere tenuto praticamente all'oscuro sulle azioni intraprese dal GO per l'insabbiamento in corso. Gli assicurarono che in futuro sarebbe stato tenuto informato, e che Mary Sue Hubbard era preoccupata della situazione; qualsiasi cosa volesse dirle sarebbe stato inviata direttamente a lei.

Mike scrisse una lettera a Mary Sue in cui diceva che:

Secondo me, indipendentemente da quale storia usiamo, quanto più aspettiamo tanto meno credibile sarà, e tanto più... il governo sarà incline a credere che dietro vi sia la Chiesa.
Una settimana dopo quella lettera Meisner venne audito tre volte, ciononostante verso la metà di marzo iniziò a sentirsi davvero turbato per i lunghi ritardi. Alla fine di marzo scrisse a Henning Heldt chiedendogli di assumere un ruolo più attivo, perché i ritardi stavano "diventando intollerabili".

Il 27 aprile (a circa sei mesi dall'inizio della fuga), Mike manifestò nuovamente il suo turbamento per la lentezza degli eventi, e Weigand venne informato del fatto che ora Meisner intendeva «partire sabato per il Canada o D.C. [District Columbia]».

Il giorno dopo Jim Fiducia, auditor di Mike, e due dirigenti del GO fecero visita a Meisner per cercare di persuaderlo a non partire da solo. Tuttavia Mike rispose risolutamente che se la situazione Wolfe non fosse stata "maneggiata" immediatamente se ne sarebbe andato.


"Herb" viene malmenato

Heldt informò Mary Sue della situazione creatasi con "Herb" (Meisner) e del fatto che aveva ordinato all'Information Bureau di «organizzare il controllo di Herb per impedirgli di partire, e di guardarlo a vista in modo che non possa andarsene». Quando Meisner fu informato che da quel momento sarebbe stato posto sotto sorveglianza reagì con veemenza, dicendo che non avrebbe mai accettato di avere dei guardiani. Si lamentò anche amaramente dicendo che il GO aveva completamente mal gestito l'intera situazione, e come conseguenza era dovuto diventare un fuggiasco. Venne comunque posto sotto sorveglianza.

In seguito ricevette la visita di un alto dirigente del GO che lo ammonì:

Non ti sarà più permesso avanzare richieste alla Chiesa o minacciarla. Dovrai diventare una parte discreta e collaborativa dell'impresa, e non verrà tollerato comportamento diverso.
Il dirigente e la guardia di sorveglianza perquisirono l'appartamento di Meisner portando via qualsiasi prova lo collegasse alla Chiesa. Secondo il suo racconto, l'incontro si concluse «con le guardie al loro posto».

Alle sei del pomeriggio del 1 maggio tre agenti dell'Info Bureau e due guardie del corpo fecero visita a Meisner dicendogli che sarebbe stato trasferito in un altro appartamento. Lui rifiutò, minacciando che se lo avessero costretto avrebbe causato scompiglio. Le due guardie gli ammanettarono i polsi dietro la schiena, lo imbavagliarono e lo trascinarono fuori. Poi lo costrinsero a sdraiarsi sul retro di un'automobile in attesa, e durante il tragitto le guardie lo tennero giù con i piedi.

Nel nuovo appartamento di Los Angeles vennero lasciate tre guardie di sorveglianza, e per le tre settimane successive gli fu impedito di uscire. In quel periodo Mike giunse alla conclusione che sarebbe stato meglio collaborare con i rapitori, e si mantenne in corrispondenza con Heldt chiedendogli di aiutarlo a far revocare la sorveglianza. Accettò anche di essere audito. Il 13 maggio Wolfe presentò dichiarazione di colpevolezza per l'imputazione di uso improprio di timbro del Governo.

Mike venne informato degli eventi e verso la terza settimana di maggio, grazie anche alla sua collaborazione, gli venne allentata la sorveglianza; le sue guardie iniziarono ad accompagnarlo fuori per brevi passeggiate. In quel periodo gli venne mostrato un programma scritto del GO: si era deciso che Meisner non si sarebbe arreso ai federali fino a quando l'IRS non avesse concesso alla Chiesa di Scientology della California l'esenzione fiscale richiesta. Ciò contraddiceva le precedenti rassicurazioni fattegli, allontanandolo ulteriormente dalla chiesa. Tuttavia non se ne lamentò.

Alla fine di maggio la sorveglianza venne ridotta ad una sola persona. Un giorno, mentre era fuori con questa guardia, Mike si infilò in un taxi e scappò. Si fece condurre alla stazione dei pullman e prese un autobus per Las Vegas, dove conosceva un motel che anche uno come lui si sarebbe potuto permettere. Aveva bisogno di riflettere sulla sua situazione. Si sentiva ancora impegnato con Scientology e non voleva prendere decisioni affrettate.

Dopo una notte a Las Vegas telefonò a Los Angeles chiedendo di parlare con Heldt, il quale lo supplicò di tornare in California e al GO. Mike all'inizio rifiutò, ma accettò di incontrarsi il giorno successivo con l'agente dell'Info Douglas, il quale alla fine lo convinse a tornare a Los Angeles per parlare personalmente con Henning Heldt. L'incontro avvenne al Canter's Restaurant e Heldt gli assicurò che sia L. Ron Hubbard che Mary Sue stavano lavorando al suo caso e avrebbero fatto di tutto per aiutarlo. «Sarai tenuto ancora sotto sorveglianza» gli disse. Ma avrebbe dovuto considerare le sue guardie come amici, non come nemici. Mike accettò di restare nel GO, benché in seguito abbia descritto la situazione come una "tregua armata".


Condanna e falsa testimonianza di "Silver"

Il 10 giugno, a quasi un anno esatto dal fatale incontro con i federali alla biblioteca del Palazzo di Giustizia, Gerry Wolfe ("Silver") venne condannato con la condizionale e gli fu ordinato di svolgere cento ore di lavoro volontario al servizio della comunità. Per gli scientologist si trattò di una grande vittoria. Tuttavia il sollievo doveva essere di breve durata. Immediatamente dopo la condanna Wolfe ricevette un mandato di comparizione per quello stesso pomeriggio: doveva presentarsi al Gran Giurì che indagava sugli ingressi al Palazzo di Giustizia degli Stati Uniti.

Il Gran Giurì stava cercando di identificare la persona o le persone che avevano commesso le violazioni e cospirato per perpetrarle. I giudici volevano sapere i veri motivi per cui l'11 giugno del 1976 Mike e Gerry avevano penetrato il sistema di sicurezza. Un membro del Gran Giurì chiese:

Quando seppe per la prima volta che l'Associazione degli Avvocati del District Columbia aveva una biblioteca al terzo piano di questo edificio?

Risposta: Non ricordo la data esatta.

Domanda: Perché voleva venire in questa biblioteca?

R.: Per studiare.

D.: Per studiare che cosa?

R.: Per imparare come si fa una ricerca legale.

D.: Perché voleva imparare come si fa una ricerca legale?

R.: Beh, progettavo di tornare a Minneapolis per completare o portare avanti i miei studi in musica, e pensavo che oltre alle capacità impiegatizie che già possiedo, se avessi saputo come fare una ricerca legale avrei forse potuto ottenere un lavoro più interessante e uno stipendio migliore per pagarmi gli studi.

D.: In che modo si prefiggeva di imparare come si fa una ricerca legale nella biblioteca degli avvocati di D.C.?

R.: Qualcuno mi avrebbe insegnato.

D.: Chi era quel qualcuno?

R.: John Foster.

D.: Lo conosceva soltanto con il nome di John Foster?

R.: Esatto.

Vennero poste altre domande, e la falsa testimonianza resa da Wolfe mandò avanti la "shore story" già preparata.

****
Dopo l'apparizione davanti al Gran Giurì Gerry si recò direttamente alla Chiesa di Scientology, dove rappresentanti del GO lo interrogarono a fondo. Da quanto risulta dalle indicazioni riportate sull'angolo superiore sinistro del documento, estratti di quell'interrogatorio, intitolato "Udienza di Silver al Gran Giurì", vennero inviati alle alte sfere, alte almeno fino a Mary Sue Hubbard.

Il 13 giugno Heldt fece visita a Meisner e gli fece leggere una lettera scritta a mano di Mary Sue. Nella lettera la donna lo ammoniva che se avesse tentato nuovamente la fuga sarebbe stato lasciato solo.


Mike viene lasciato solo

Il fatto è che, a quel punto, Mike aveva deciso che non appena la vigilanza su di lui fosse stata allentata avrebbe lasciato immediatamente il Guardian's Office, si sarebbe arreso alle autorità federali e avrebbe collaborato con l'indagine in corso. Stava solo fingendo di collaborare nella speranza di far revocare la sorveglianza.

La tattica funzionò. Heldt se ne andò con un rapporto positivo sul suo stato mentale, e quella stessa sera Mike venne lasciato solo. Alle 6 del mattino seguente Meisner prese qualche indumento e lasciò l'appartamento, cambiò un paio di autobus per eludere eventuali pedinamenti, scese ad una fermata a caso e telefonò a Gary Stark, Procuratore degli Stati Uniti di Washington D.C. informandolo che era pronto ad arrendersi. Stark gli disse di restare dove si trovava ed attendere l'arrivo degli agenti federali.

Dopo la resa Mike venne portato a Washington per incontrare il Procuratore. Accettò di dichiararsi colpevole dell'accusa di associazione per delinquere, che prevedeva cinque anni di reclusione, senz'altra condizione che quella di collaborare con l'inchiesta del Gran Giurì. Meisner venne affidato alla custodia dell'ufficiale giudiziario.

Frattanto Heldt venne informato che «Oggi Herbert è scomparso». Era stato trovato un suo biglietto in cui diceva che avrebbe chiamato nel giro di una settimana e si stava recando in un luogo dove non sarebbe stato possibile rintracciarlo, e che non c'era più scopo nel discutere le sue motivazioni. Si speculò che si stesse nascondendo, probabilmente a Los Angeles, mentre svolgeva una ricerca legale in merito alle possibilità di difesa nel suo caso. Dal suo appartamento vennero asportati tutti i documenti che potevano collegarlo a Scientology, e vennero accuratamente cancellate le impronte digitali.

Mary Sue venne avvisata.

Venne diramato l'ordine di controllare tutte le biblioteche di Los Angeles nel caso Mike si fosse fatto vivo, e tutti i documenti incriminanti del Guardian's Office vennero collocati nella "Red Box" [1].

Il 29 giugno il GO ricevette una lettera di "Herb" con il timbro postale di San Francisco:

So che non riuscite a capire che cosa sta succedendo, ma ho bisogno di altro tempo per me stesso. Sto guadagnando abbastanza denaro per tirare avanti, quindi non ci sono problemi.

Mi rifarò sentire nel giro di un paio di settimane.
Herb

La lettera era stata preparata dal FBI per dissipare i sospetti del GO e prendere tempo mentre i federali preparavano i raid nelle sedi del Guardian's Office di Washington e Los Angeles.

Tuttavia Mary Sue subodorò qualcosa di storto. Scrisse a Heldt:

Francamente non sprecherei risorse di Burl [intelligence] per cercarlo, ma utilizzerei invece risorse per immaginare un modo per disinnescarlo nel caso dovesse rivelarsi un traditore.
Il 4 luglio il giudice Henry Kennedy firmò un mandato che autorizzava l'FBI a perquisire gli edifici della chiesa di D.C. Un mandato simile venne emesso a Los Angeles.

Così alle sei del mattino dell'8 luglio 1977 agenti federali si presentarono alle sedi del Guardian's Office di Scientology per condurre ciò che, secondo il libro di Omar Garrison, fu la più grande irruzione nella storia degli Stati Uniti. Quasi simultaneamente un'irruzione analoga aveva luogo a Washington.

Mike Meisner fu qualificato per il programma di protezione dei testimoni.

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Anche se combatterono in tribunale per quasi cinque anni, il destino degli 11 di Scientology era segnato. Erano destinati alla prigione.

Lo scenario denunciato da Mike Meisner avrebbe avuto anche enormi ripercussioni sulla vita di Hubbard. I movimenti per proteggersi ed evitare di restare invischiato nei procedimenti penali era destinato ad aprire per lui un vaso di Pandora di nuovi problemi.


Note:

1. Il significato di "Red Box" viene spiegato in uno dei documenti sequestrati nel corso della perquisizione dei federali nei locali della chiesa. Quel documento ordina:

«Tutto il materiale Red Box delle vostre aree deve essere raccolto assieme in un contenitore portatile (idealmente una valigetta), chiuso a chiave e contrassegnato».

Allegato al documento c'era il "Foglio di Informazioni sui dati della Red Box". Il foglio rispondeva alla domanda "Che cosa sono i dati Red Box?":

  1. Prove che uno Scnist [scientologist] è implicato in attività criminali.
  2. Qualsiasi cosa illegale che implichi MSH, LRH.
  3. Grandi quantità di documenti non-FOI [ovvero ottenuti illegalmente e non in virtù del Freedom of Information Act].
  4. Operazioni contro qualsiasi persona o gruppo governativi
  5. Tutte le operazioni che contengano attività illegali
  6. Prove di attività incriminanti
  7. Nomi e dettagli di conti finanziari confidenziali.
 
 
 
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