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"Tsunami" sui Ministri Volontari di Scientology

Anche la protezione civile italiana protesta. Inammissibile commistione tra religione e soccorso.

Traduzione a cura di Alessia Guidi, gennaio 2005

 


Sri Lanka, Scientology si attribuisce il merito dei soccorsi italiani
La Protezione civile: si "appropriano" delle nostre tende
Di Costantino Muscau, Corriere della Sera, 18 gennaio, 2005, pag. 16

DAL NOSTRO INVIATO GALLE (Sri Lanka) - «Non credevo alle mie orecchie: quella signora italiana, che diceva di essere di Scientology, organizzazione a me sconosciuta, sosteneva davanti al sindaco di Galle che la tendopoli degli sfollati era opera loro. Ma come! Se era frutto della fatica della Protezione civile italiana... L' ho fatto notare al capo dell' opposizione singalese, Ranil, con cui stavo facendo un giro nelle zone disastrate».

Così comincia la testimonianza di Franca Nieri, toscana, titolare di un calzaturificio nella capitale singalese e presidentessa del Business Council Italia-Sri Lanka. «Una scorrettezza totale, quella di Scientology: tentare di appropriarsi del lavoro di soccorso che il Dipartimento della Presidenza del Consiglio effettua in questa zona», si indigna Marco Agnoloni, capo struttura della Protezione civile italiana nel Sud dello Sri Lanka. «Da anni sostengo che, sempre sui luoghi dei grandi disastri, si accampa un circo Barnum umanitario. Con profittatori a fin di bene, mitomani, e non sempre innocui: sarebbe stato strano se non fosse comparso anche qui. Ci mancavano solo quelli di Scientology: liberi di far del bene a modo loro, purché non intralcino la nostra azione e soprattutto non si prendano meriti che non hanno», sbuffa spazientito e stanco il capo missione italiana, Agostino Miozzo.

Covava da giorni, ma ieri la polemica è deflagrata. Una polemica sgradevole, a 7 mila chilometri dall'Italia e a 116 dalla capitale singalese, in una città tra le più colpite dal maremoto che ha causato oltre 38 mila morti e 700 mila senza tetto. Al centro, il presunto comportamento scorretto di una rappresentante torinese della controversa confessione religiosa, fondata dallo scrittore americano Ron Hubbard e spesso finita al centro di inchieste giudiziarie. L'accusa è di aver voluto "mettere il cappello" di Scientology sull'attività della nostra Protezione civile.

«Siamo arrivati il 28 dicembre per recuperare i nostri connazionali - ricorda Marco Agnoloni -. Il 30 ha cominciato a operare il Posto medico avanzato, che ha visitato 3 mila pazienti, e il 31 abbiamo preso a montare le tende e a distribuirne a cattolici, buddisti, hindu e musulmani. Ora il campo ospita mille persone». A cavallo di fine anno, però, arrivano anche 3 torinesi, due uomini e una donna. I primi due indossano una divisa simile a quella degli appartenenti alla Protezione civile e lasciano credere di farne parte. In effetti ne facevano parte, come iscritti all'Associazione nazionale alpini. «Ma sui luoghi delle catastrofi - spiega Roberto Forina, responsabile della comunicazione per il Dipartimento - non si arriva come Protezione civile a titolo personale. Si deve essere inquadrati con un mandato preciso. Questi due signori per noi sono degli sconosciuti».

La donna, dichiaratamente di Scientology, arriva a diventare "segretaria" del sindaco di Galle, Mohamad Ariff. «E fin lì poco male - commenta Miozzo -. I problemi sorgono quando...». Quando, domenica 16, in una riunione in Comune con i giornalisti locali, alla presenza del capo dell'opposizione, Ranil Wickremesinghe, di diversi adepti stranieri di Scientology, dei due sedicenti membri della Protezione civile, della signora Franca: l'esponente di Scientology lascia intendere che la tendopoli azzurra è opera della sua "Chiesa". «È stato uno schiaffo per noi - sorride amaro il medico Roberto Fedeli -. Ma come? Siamo qui fin dalle prime ore della tragedia a dare una mano con i soldi degli italiani e ti compare una sconosciuta che cerca di accaparrarsi meriti non suoi».

Ieri, giorno di consultazioni in ambasciata. Nessuno voleva fare la guerra a Scientology, per non darle importanza. Nel suo sito web la "Chiesa" dichiara di «aver lavorato a montare 50 tende donate dal governo italiano». Affermazione smentita dalla Protezione civile. In serata si decide per una lettera al sindaco di Galle, su carta intestata della Presidenza del Consiglio dei ministri, firma Agostino Miozzo:

«Gentile signor Ariff, le comunico che il team della Protezione civile del Governo italiano operante nel distretto di Galle è rappresentato da Roberto Fedeli e Marco Agnoloni. Per evitare spiacevoli disguidi le comunico che non riconosciamo nessun'altra persona che collabori con lei e dichiari di far parte della Protezione civile italiana».




La replica della chiesa
28 gennaio 2005. Tratto da Corriere Online

In riferimento a quanto apparso sul Corriere del 18 gennaio dal titolo «Sri Lanka, Scientology si attribuisce il merito dei soccorsi italiani», la Chiesa di Scientology precisa di avere un infinito rispetto della Protezione Civile e del lavoro svolto dal suo personale, al punto che si è messa a totale disposizione del coordinamento nazionale e anche milanese per qualunque genere di collaborazione. I 300 volontari di Scientology presenti nell'area colpita dallo tsunami non si trovano certo in quelle aree per «attribuirsi il merito dei soccorsi italiani», ma per dare un aiuto concreto alla popolazione.

Pensiamo che l'aiuto non possa avere delle connotazioni politiche o religiose, ma che nasca da ben altri sentimenti. A riprova di ciò è sufficiente sapere che ognuno di loro ha pagato di tasca propria il biglietto aereo, ha rinunciato a stare con la propria famiglia o a portare avanti il proprio lavoro, al solo fine di aiutare quante più persone possibile. Nella città di Galle i volontari hanno collaborato anche con le forze della Protezione Civile Italiana, aiutando il suo personale a montare 50 tende donate dal governo italiano.

Marco Natale
Ufficio Affari Pubblici di Scientology




Gruppi religiosi stanno sfruttando il caos di Aceh
di Marianne Kearney a Darussalam, Aceh. 14 gennaio 2005, tratto da:
http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2005/01/14/wtsun14.xml&sSheet=/news/2005/01/14/ixworld.html

Decine di gruppi musulmani e cristiani stanno sfruttando il caos provocato dallo tsunami nella provincia indonesiana di Aceh per diffondere il loro messaggio e competere in influenza, hanno raccontato ieri operatori di soccorso laici.

Molte istituzioni benefiche religiose stanno offrendo puro soccorso umanitario e hanno direttive contro il proselitismo, ma alcune hanno fatto palesi tentativi per conquistare cuori e menti.

Un'organizzazione missionaria americana ha sostenuto di aver trasferito un grande numero di orfani a Jakarta, la capitale dell'Indonesia, affinché vengano educati e ci si prenda cura di loro. In Indonesia sono morte oltre 110.000 persone e centinaia di migliaia si trovano senza cibo, alloggio e medicinali adeguati.

Il gruppo WorldHelp con sede in Virginia, in un appello per la raccolta di fondi presente sul suo sito Web ha detto di aver già trasferito a Jakarta 300 «orfani dello tsunami» affinché siano allevati in un centro cristiano. «Se possiamo collocarli in un istituto cristiano la loro fede in Cristo potrà diventare un punto d'appoggio per raggiungere la gente di Aceh», vi si leggeva.

L'appello diceva che WorldHelp sta lavorando con cristiani indonesiani che vogliono «seminare i principi cristiani il prima possibile», secondo quanto riportato dal Washington Post.

Dopo essere stata contattata dal quotidiano la WorldHelp ha rimosso l'appello. Operatori di soccorso in Aceh dicono di non sapere nulla dell'organizzazione e di non avere avuto notizie di trasferimento di grandi gruppi di bambini.

In un campo di accoglienza presso la moschea di Darussalam, cinque miglia fuori Banda Aceh, capitale della provincia, un volontario di un convitto privato musulmano conservatore ha sostenuto che un partito politico islamico ha trasferito a Jakarta 20 orfani.

L'affermazione non ha trovato riscontri ma nella confusione del campo la competizione tra gruppi rivali era chiara. Nel tardo pomeriggio Ahmad Salikun, il volontario, ha tenuto ai bambini una lezione di Corano.

Al piano inferiore quattro stranieri abbigliati con una T-shirt della Chiesa di Scientology, che hanno detto di essere americani, stavano offrendo massaggi ai rifugiati distesi su stuoie di rattan. La chiesa ha aperto un ufficio a Banda Aceh.

È improbabile che gli scientologist possano farsi largo tra la popolazione devota all'Islam, ma possono facilmente provocare conflitti e un successivo giro di vite contro i gruppi umanitari, evenienza che le organizzazioni di soccorso internazionale temono. «Prendono persone traumatizzate e danno la loro assistenza, e questo è molto pericoloso» ha dichiarato un operatore che da anni si trova in Aceh.

Christine Knudsen, funzionaria per la protezione infantile di Save the Children, ha riferito che gruppi islamici radicali arrivati da Giava erano in disarmonia con le tradizioni dell'Aceh. Devoti ma tolleranti, i musulmani della provincia di Aceh nel passato hanno rifiutato l'intransigenza.

Ma con la loro società devastata dallo tsunami, e i gruppi militanti che ricevono l'implicito sostegno dell'esercito indonesiano, gli osservatori temono che gli acehniesi non riusciranno a resistere all'imposizione di valori musulmani più intransigenti.

[...]




In Indonesia alcuni gruppi mescolano religione e soccorso
16 gennaio 16, 2005, tratto da:
http://www.boston.com/news/world/asia/articles/2005/01/16/in_indonesia_some_groups_mix_relief_religion?mode=PF

BANDA ACEH, Indonesia - In una tenda nei pressi del centro della città, sotto uno striscione su cui si legge "centro traumi", ministri volontari della Chiesa di Scientology somministrano la loro marca di assistenza all'angoscia alle vittime dello tsunami, massaggi compresi.

In un'altra tenda, nei pressi di una moschea diverse miglia a sud della strada principale, membri di un gruppo militante islamico noto per aver attaccato bar e night club durante il Ramadan, il mese santo dei musulmani, si preparano a dare a migliaia di senzatetto una forte dose di assistenza religiosa.

E in un ulteriore angolo della città un cristiano evangelico del Wisconsin dichiara che la gente di questa provincia a stragrande maggioranza musulmana "ha bisogno di Gesù". Altri gruppi cristiani stavano cercando di portare orfani dell'Aceh a Jakarta per essere cresciuti in orfanotrofi cristiani.

A distanza di qualche settimana da quando il governo indonesiano ha accolto tutti i gruppi che volessero portare assistenza dopo il devastante tsunami, diverse organizzazioni si stanno dando battaglia per conquistare cuori e menti dei circa 400.000 senzatetto del disastro, raccolti in campi di accoglienza nel nord di Sumatra.

Mentre le grandi organizzazioni laiche di soccorso si occupano dei bisogni fisici dei sopravvissuti, alcuni gruppi religiosi controversi hanno trovato una nicchia assistendo i bisogni emotivi di persone come Mukhlis, 25 anni, assistente bigliettaio di autobus che ha perso i genitori, il fratello e il nipote.

Mukhlis, un uomo timido e allampanato in camicia blu, non sapeva se gli scientologist fossero medici o ministri quando lo hanno invitato a sdraiarsi su una brandina per un massaggio a due dita nel seminterrato della moschea dove è accampato.

«Non so cosa pensare di loro» ha detto. «Hanno detto a chi non si sentiva bene di andare al loro centro. Dopo averlo ricevuto [il massaggio] sono un po' sollevato e più rilassato su quanto è successo, cioè che ho perso la mia famiglia e la mia casa».

In una piccola stanza della moschea di Darussalam, a est del centro cittadino, volontari stranieri della Chiesa di Scientology si sono assunti il ruolo di assistere chi è angosciato, usando molte delle tattiche che hanno reso il loro gruppo un obiettivo per i critici di tutto il mondo che lo paragonano a una setta.

Circa 60 ministri volontari della Chiesa di Scientology - di cui 20 americani - forniranno presto assistenza nell'area. Molti di essi hanno solo poche ore di addestramento alle spalle, secondo quanto riferito da Greg Bromwell, 47 anni, del International Scientology Assist Team di Perth, Australia. Spesso confusi con personale medico o Croce Rossa, offrono massaggi alla schiena, conosciuti come "nerve assist", alle vittime dello tsunami e ai soccorritori - e anche una introduzione alla filosofia di automiglioramento che costituisce la spina dorsale della loro religione.

Bromwell insiste che il suo gruppo «non è interessato a convertire».

«Si tratta di una comunità musulmana e la rispettiamo» dice, aggiungendo che sei ecclesiastici musulmani sono giunti da Jakarta per aiutare a consegnare i nerve assist. «Che ci creda o no siamo qui per aiutare il prossimo».

Ma un sito web collegato al gruppo lancia un appello per raccogliere donazioni per finanziare la stampa e la distribuzione nelle zone colpite dallo tsunami di un milione di copie di un opuscolo sulla morale scritto dal fondatore del gruppo, il defunto L. Ron Hubbard.

[...]

Fino ad ora il governo indonesiano non ha ostacolato l'opera degli scientologist. Fondato nel 1954 da Hubbard, uno scrittore di fantascienza, il gruppo considera come uno dei suoi testi sacri il libro "Dianetics: la scienza moderna della salute mentale", il quale rifugge molti elementi delle terapie correnti.

Nel corso degli anni membri veterani del gruppo sono stati accusati di aver defraudato gli affiliati per decine di migliaia di dollari, spingendo con aggressività all'acquisto dei costosi corsi di automiglioramento della chiesa, oltre che verifiche su una macchina chiamata elettropsicometro, che secondo il gruppo misura la psiche umana.

Nel corso degli ultimi anni la Chiesa di Scientology si è fatta vedere in tutto il mondo dopo terremoti e disastri, compreso l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001 in cui il gruppo ha operato prevalentemente con un altro nome e a Beslan, nel corso della crisi degli ostaggi nella scuola della città russa. Secondo quanto riferito dalla stampa russa, a Beslan il governo locale ha velocemente chiesto alle forze dell'ordine di interrompere le operazioni del gruppo, contestando che le sue tattiche psicologiche potevano essere pericolose per gli ostaggi sopravvissuti.

Ma a Banda Aceh la Chiesa di Scientology è talmente sconosciuta e i traumi dello tsunami così diffusi che essa è riuscita a farsi largo, facendo massaggi all'esercito indonesiano e addestrando studenti universitari e grossi gruppi di volontari.

La più importante testa di ponte di Scientology in Indonesia sembra essere una impresa chiamata Criminon, che insegna i testi di Hubbard ai giovani detenuti.

Sotto uno striscione con la scritta "Penanganan", che nella lingua locale significa centro traumi, gli scientologist hanno alzato tende con brandine dove amministrano nerve assist e un esercizio che chiamano "localizzativo", nel corso del quale un ministro volontario indica un oggetto e chiede a un sopravvissuto dello tsunami di guardarlo intensamente. L'ultimo stadio dell'assistenza, dice Bromwell, è chiamato "la tecnologia" e il sopravvissuto chiude gli occhi e ripercorre mentalmente diverse volte i dettagli del disastro.

«Serve a scaricare, e [il trauma] diventa sempre più piccolo» spiega Bromwell.

In cerca di sollievo

Nei giorni scorsi in una sala di un museo nei pressi della residenza del governatore, 70 volontari indonesiani sdraiati sulle stuoie cenavano e fumavano tra una catasta di sacchi contenenti cadaveri. Uno scientologist frustrato cercava di fare una dimostrazione di un nerve assist a chi lo stava ad ascoltare.

Dopo la dimostrazione il Dott. Mohammad Taufik, ginecologo indonesiano di 41 anni, ha detto di ritenere che l'esercizio potesse essere utile per alleviare lo stress. Lui stesso era stressato, dovendo affrontare il compito di riaprire nel giro di pochi giorni l'unico ospedale psichiatrico della città, con a disposizione un solo specialista e pochi ambulatori, a fronte di un'intera popolazione traumatizzata.

Teneva in mano un breve elenco scritto a mano di organizzazioni che potrebbero aiutare l'ospedale a rimettersi in piedi. Nelle prime righe figurava il Criminon.

«Sono i benvenuti» ha detto degli scientologist, anche se ha riconosciuto di non avere nessuna informazione su di loro. «Stiamo ancora aspettando la conferma dal dirigente dell'ospedale. E stiamo ancora raccogliendo informazioni su di loro» ha detto, aggiungendo «dobbiamo fare con ciò che abbiamo».

 
 
 
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