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Lettera aperta a uno staff di Scientology

Di Bryce Terence, tratto dal gruppo di discussione free.it.religioni.scientology, 11 maggio 2006.

 
Mi hanno chiesto di scriverla e lo faccio volentieri.

Userò un nome di fantasia, lo faccio per evitare di farti finire in etica o identificare le persone che mi hanno chiesto di scriverti e che, credimi, ti vorrebbero solo aiutare perché ti vedono in difficoltà. La lettera parla proprio a te, ad una ragazza che attualmente è staff ma, come sempre accade, la tua storia è la stessa di molti, moltissimi altri staff...

Cara Anna ,

quando sei entrata sullo staff, come a volte succede, non sapevi nulla di Scientology.

Avevi letto un annuncio su un giornale ed hai voluto provare anche questa; in fondo stavi cercando un lavoro. Quello che ti sei ritrovata a fare però era ben diverso da un normale lavoro e quello strano gruppo che ti ha accolta come se fossi una sorella da poco ritrovata, ti ha fatto un'ottima impressione. Sei stata da subito affascinata dalle tecniche di Hubbard ed in breve hai voluto sperimentarle su di te. Hai avuto risultati apprezzabili, e ti sei decisamente appassionata a quella strana "filosofia religiosa" che era Scientology. Sei sempre stata una persona timida e ti faceva piacere che i tuoi meriti venissero apprezzati dal gruppo che non lesinava certo applausi o encomi.

Purtroppo la paga era poca. Ti dissero che con il tempo e l'addestramento sarebbe aumentata, ma ancor oggi, dopo più di nove anni, è ancora decisamente misera: una piccola bugia per riuscire a farti diventare uno staff e, del resto, è una bugia che anche tu hai usato con altri.

L'organizzazione, quando sei diventata staff, era piacevole, bella, perlomeno i primi mesi. Le cose poi si sono fatte più serie e non bastava più l'orario che avevi stabilito al momento della tua entrata sullo staff.

Non si trattava di un negozio, non si trattava di un lavoro qualsiasi, si trattava di qualcosa di più serio, qualcosa che richiedeva più tempo e dedizione. ... E così il tuo orario, ora dopo ora, ritocco dopo ritocco, è lentamente ed inesorabilmente aumentato.

Continuavi a lavorare ed a appassionarti, conoscevi le persone, prendevi confidenza con l'ambiente e, lentamente, il tuo modo di parlare si andava modificando. Una persona non era più contenta, ma "vgi", non eri più affaccendata, ma su un "ciclo" e tutto ciò che non andava bene era diventato "bullshit".

I tuoi genitori, di conseguenza, hanno iniziato a preoccuparsi: l'orario di lavoro andava aumentando e la paga era davvero ridicola! Che razza di posto chiede sempre più impegno ed in cambio dà sempre di meno? Certo, tu avevi un arricchimento spirituale, un miglioramento come essere, ma come mai i tuoi genitori non riuscivano a vederlo?

E così con papà e mamma non si doveva più discutere, non ci si doveva più confrontare, si doveva "maneggiare". «Io è come se fossi un missionario, un missionario della Chiesa Cattolica, per fare un paragone», è questa la frase che dicesti loro. È giusto, le chiese hanno i propri missionari, ma questi sono sempre aiutati anche e soprattutto economicamente a mantenere una vita dignitosa. ... E purtroppo le 40 mila lire di una volta non ti consentivano di mantenere una vita dignitosa.

Per non parlare delle pressioni a cui eri sottoposta... Gli encomi erano di meno e ti veniva richiesta sempre maggiore produzione. A nessuno importava se i risultati che ottenevi potevano o meno aiutare qualcuno, quello che importava era che quella maledetta statistica salisse.

I cambiamenti sono stati troppo graduali per accorgersene e ormai tu eri convinta che Scientology fosse la tua strada e così, durante questi ultimi anni, il tempo è passato quasi senza che te ne rendessi conto e, di fronte ai tuoi occhi, sono accadute cose che non avresti creduto possibili quando gli altri staff ti fecero il primo applauso di benvenuto.

Anche io, come te, sono stato "a bordo" per tanto, tanto tempo. Non ho compiuto particolari overt, ma anche io, come te, ne ho viste veramente tante, troppe.

Vorrei che tu, leggendo questa lettera, smettessi di pensare che è entheta e ti prendessi un momento per riflettere. Un tempo avevi molti interessi... cosa ne è stato? Cosa ne è stato dei tuoi amici "fuori"?

Un tempo tu spesso eri felice e spensierata... cosa ne è stato del tuo sorriso? Da quanto non ti senti davvero felice e senza un problema al mondo?

Volevi diventare clear... in tanti anni, quanti gradini hai fatto sul Ponte? Quante volte hai visto clear e Ot comportarsi in modo assurdo e non come dovrebbe essere? E, soprattutto, quante volte hai pensato di andartene? Quante volte, con le lacrime agli occhi per le umiliazioni ricevute, hai pensato di mollare tutto?

Non so se troverai subito una risposta a queste domande, pensaci tranquillamente.

Tu ancora credi che, se ci sono degli errori, siano imputabili sono alle persone, ma ti posso assicurare che non è così. I problemi che tu stessa hai avuto sono comuni a molte altre organizzazioni, basterebbe dare un'occhiata ad Internet per leggere migliaia di storie uguali alla tua.

Pensa a tutte le persone che hai conosciuto nel corso di questi anni: quante ne sono rimaste? Dove sono finite le altre? Dove sono finite quelle di cui non si parla mai? Perchè sono uscite?

Ti renderai subito conto che la loro percentuale è ben superiore a quella citata da LRH.
Molte volte, quando si è staff, si pensa di scappare e mollare tutto. A volte sembra l'unica soluzione, poi hai paura a farlo, paura di finire in etica, paura dei tuoi senior, paura che, forse, mollare tutto sia un grosso errore. Paura che, una volta uscita da Scientology, tu non riesca a fare nulla, non riesca a trovare un lavoro o a farcela nella tua vita.

Quello che posso dirti è che si può fare. Io l'ho fatto, centinaia di altre persone lo hanno fatto, molte di queste le hai viste tu stessa: staff che sono spariti o persone del pubblico che decidevano di non frequentare più.

Questa mia lettera non ha il proposito di farti fare blow, ma solo quello di offrirti un'alternativa. Non smettere mai di farti domande, non smettere mai di avere dubbi.
Forse inizierai a vedere molte cose in modo diverso...

Bryce Terence

 
 
 
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