In ottemperanza al provvedimento 08/05/2014 Garante per la protezione dei dati personali, si avvisa il lettore che questo sito potrebbe utilizzare cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche anonime. Proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie.
Kendra Wiseman: perché ho lasciato Scientology

Tratto da www.exscientologykids.com/.

Traduzione a cura di Martini, marzo 2008.

 

Mi chiamo Kendra Wiseman. Se verso il 2005 leggevate il forum di Operation Clambake, alt.religion.scientology o il gruppo di discussione degli ex-scientologist forse vi ricorderete di me: mi firmavo Emma (non la Emma di Ex-Scientology Message Board), Emma Goldman o SarahNW. Per diverso tempo me ne sono stata zitta sulla mia esperienza in Scientology, ma adesso sono stanca. Ieri è stato il mio ultimo giorno di silenzio. Ad iniziare da oggi sono un critico aperto di Scientology.

Grazie alle azioni di Anonymous, gruppo di attivisti Internet, e alla testimonianza pubblica di Jenna Miscavige Hill, da poco ho deciso di parlare. Vorrei ringraziare personalmente tutti i membri di Anonymous per averci aiutati a farci sentire, per averci permesso di sentirci al sicuro se parliamo, e per avermi ispirato il racconto della mia storia. Ringrazio anche Astra Woodcraft e Jenna Miscavige Hill con cui spero, un giorno, di uscire per un caffè. Siete entrambe invitate al mio matrimonio.

È molto probabile che la mia uscita allo scoperto e il fatto che io stia parlando pubblicamente chiuda definitivamente la possibilità di parlare di nuovo con i miei genitori. Senza dubbio sarò ufficialmente dichiarata Persona Soppressiva e probabilmente sarò vittima di stalking, verrò molestata, ridicolizzata.. ma al momento non mi importa. Spero che i miei genitori sappiano che li amo ancora, che sono orgogliosa di loro e che un giorno avrò la possibilità di parlare con loro e di imparare di nuovo a conoscerli.

Mi mancate...

Mio padre è il Presidente del Citizens Commission on Human Rights [Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani/CCDU in Italia] degli Stati Uniti. Mio zio è presidente di Narconon International e mia madre è Presidente della Earth Organization. Con l'eccezione di quest'ultima, che è un gruppo di attivismo ambientalista sincero gestito da scientologist, gli altri sono di proprietà e sono finanziati dalla Chiesa di Scientology. Se ne avete voglia potrete trovare conferma di quanto sopra in Internet.

Oggi, 8 febbraio 2008, ho 24 anni e da due anni e mezzo non ho notizie da nessun mio familiare stretto. Ciononostante, attualmente vivo in Cina dove ho un bellissimo lavoro, una casa e un fidanzato a cui vale assolutamente la pena pizzicare il sedere... ;-) Mentre scrivo queste righe, fuori si sta festeggiando il Capodanno cinese e il cielo notturno è pieno di fuochi artificiali. In frigo ho una torta alla crema e del formaggio cheddar. La vita è bella.

Ma, sfortunatamente, non è sempre stata così perfetta. Non lo è stata soprattutto tra il luglio e l'agosto del 2005, quando la mia famiglia ha deciso di invocare la direttiva della Disconnessione e troncare ogni rapporto con me, lasciandomi in Cina senza casa, senza parenti e senza alcuna rete di sicurezza degna di questo nome.

Sono cresciuta in un ambiente familiare benestante con genitori gentili e affettuosi che non mi hanno mai fatto mancare nulla. Loro non sono membri della Sea Organization, per cui mi sono stati concessi più benefici, privilegi e opportunità di quanto non sia successo ai bambini cresciuti nella Sea Org. Ero una bambina normale e felice che nel giro di tre anni è passata dall'essere una stella di Scientology all'essere un'apostata di Scientology. Ho lavorato per il CCHR [CCDU]; sono scappata di casa; sono stata sottoposta a sec check fino alla nausea; sono stata molestata online; sono stata ricattata emotivamente; e, cosa maggiormente degna di nota, sono stata fatta sentire in colpa per essere me stessa.

Per questioni di brevità sarò costretta a saltare grossi pezzi della storia che non sarà comunque corta, per cui se ci riuscite portate pazienza. Se non ci riuscite rifugiatevi nel più vicino ufficio del cappellano [1].

Da bambina e fin verso i 14 anni pensavo che Scientology fosse un pasticcio. Non sono sicura se in questo contesto il verbo "pensare" sia corretto - diciamo che presumevo fosse un pasticcio. Lo sapevo perché tutti lo dicevano. Vorrei poter dire che non appena raggiunta l'età del capire iniziai a valutare criticamente la morale di Scientology scoprendo che si trattava di una truffa, ma non fu così. Il dissenso ha inizio su una scala molto più piccola, quei dubbi minuscoli e fastidiosi che vengono facilmente giustificati. Prendevo parte agli event di Scientology allo Shrine Auditorium, quelli che durano tre ore e si tengono 8 volte l'anno, e mentre le 3000 persone intorno a me avevano gli occhi vitrei di fervore, io semplicemente ero scocciata di dovermi alzare ogni 3 minuti per applaudire. Mi chiedevo vagamente se mia madre possedesse davvero quei poteri mentali sulla materia che tutti gli OT si dice abbiano, poiché non l'avevo mai vista usarli. Pensavo al fatto che non ero mai veramente andata "exterior" dal mio corpo anche se a volte mi ero sentita molto leggera, e mi chiedevo se fosse la stessa cosa. Ragionavo sul fatto che c'erano scientologist di alto livello che trattavano gli altri in modo molto negativo, e mi chiedevo perché qualcuno così in alto avesse bisogno di urlare e strepitare per farsi largo. Pensavo a queste cose, ma solo di sfuggita.

Ma quelle erano le uniche cose che sapevo e progredivo molto speditamente attraverso Scientology. Sono stata la persona più giovane mai autorizzata sulla Freewinds, la nave da crociera di Scientology, a bordo della quale festeggiai il mio settimo compleanno. Fui tra i più giovani a completare i corsi KTL/LOC [Key to Life/Life Orientation Corse] che terminai a nove anni. Per anni i registrar [addetti alle vendite e al sollecito di donazioni] di AOLA sorridevano nel vedermi entrare in org, perché quando avevo appena 7 anni avevo donato alla IAS i soli tre dollari che possedevo. Il reg mi aveva trovata così carina che mi aveva portata nel suo ufficio per farmi la ricevuta.

La prima volta che decisi di voler lasciare Scientology avevo 15 anni. Alcuni la chiamavano pubertà, io preferivo pensarla come giusta indignazione. La verità è che stavo incontrando grosse difficoltà a completare il Pro Metering Corse al Celebrity Center International, cosa che stava distruggendo il mio spirito. Ciò che sarebbe dovuto essere un corso di due mesi e mezzo da terminare nel periodo delle vacanze estive finì per rivelarsi una Beirut emotiva durata 8 mesi. Avevo fatto il corso alla velocità della luce, ma sembrava semplicemente che fossi incapace di superare il gradino finale. Prima ero sempre stata una studentessa brillante, ma ora finivo sempre per rintanarmi a piangere nel bagno, mentre sventurate Sea Org Member picchiavano alla porta implorando e minacciando per farmi uscire.

Non mi dilungherò sul punto, ma non c'è nulla che metta più spiritualmente in ginocchio di dare il meglio che puoi e sentirti dire che non è abbastanza buono. Scientology ci fornisce utilmente un elenco conciso di ragioni del perché si è incapaci a superare un esercizio:

    - si stanno commettendo overt (peccati) in tempo presente, e ciò influisce sui progressi;
    - nei materiali ci sono parole di cui non si è compreso appieno il significato;
    - non si è fatta abbastanza pratica.

Se a prima vista queste tre spiegazioni possono sembrare abbastanza innocue e logiche, in realtà l'effetto che hanno sull'essere umano è decisamente nefasto. Diciamo che stai cercando di lanciare un frisbee di piombo. Lo scagli con quanta forza possiedi ma piomba a terra dopo pochi centimetri. Allora l'allenatore ti dice che chiaramente non hai capito come funziona la cosa, altrimenti non avresti problemi. Studi di più sui frisbee e ci riprovi, ma senza alcun esito. A questo punto l'allenatore dà per scontato che è ovvio che hai danneggiato di proposito il frisbee. Sei un criminale dei frisbee e per Giove! si premurerà di consegnarti alla giustizia, sia per il tuo bene che per quello dei frisbee. E per tutto il tempo ti viene ripetuto che il frisbee è perfetto, privo di difetti, e che tutti acclamano i frisbee.

A parte l'esempio orribile che ho fatto, uno dei precetti di base di Scientology è che la "Tech", come vengono chiamati gli insegnamenti di Hubbard, funziona se applicata correttamente. Si tratta dell'assunto più fondamentale su cui viene costruito uno scientologist. La Tech è perfetta, siamo noi ad avere i difetti. Tutti acclamano la Tech. Una volta gettate queste basi si può spostare il peso della responsabilità ovunque, salvo che nel luogo a cui compete. Qualsiasi disaccordo o dubbio sulla funzionalità di Scientology diventa una colpa dello studente.

Dopo 8 mesi di pratica, ripetute punizioni e infinito ristudio, quasi esplosi. I supervisori del corso convennero che non potevo che essere un'idiota, una criminale o una fallita. Il supervisore senior a malapena mi rivolgeva la parola. Trascorsi settimane a fare confessionali con l'ufficiale di etica e non mi sentivo più al sicuro tra i miei pari, vista la direttiva, fatta pesantemente rispettare, secondo cui bisogna riferire tutte le attività degli amici; il mio unico desiderio era di non vedere mai più un E-Meter in vita mia.

Durante il giorno frequentavo la Delphi Academy di Los Angeles [scuola che si basa sui precetti hubbardiani] e visto il mio generale malcontento per Scientology iniziai a leggere libri sulle altre religioni. Scientology mi aveva già convinto che il Cristianesimo era un implant inculcato da psichiatri intergalattici - ed è cosa risaputa che qualsiasi cosa fatta dagli psichiatri intergalattici non può essere toccata nemmeno con il bastone - così cominciai con il Buddismo, il Taoismo, la Kabbalah e, infine, la Wicca. Un'intera religione per i fan del "Signore degli Anelli"! Mi rimpinzai letteralmente.

Anche il corpo insegnante della Delphi Academy si rimpinzò dei miei nuovi libri. Con "i miei nuovi libri" intendo, naturalmente, "spedirmi in etica". In effetti si interessarono talmente tanto ai "miei nuovi libri" che per i mesi seguenti dedicarono loro una considerevole quantità di tempo. Ad un certo punto un genitore di uno degli altri ragazzi sentì dire che mi stavo documentando sulla Wicca ed emise un ordine secondo il quale nessun alunno della scuola doveva parlarmi o fraternizzare con me fino a che non fossi rinsavita. Per la cronaca, la Delphi Academy si presenta come una scuola non-denominazionale (Per essere giusta, all'epoca sia Mike B., il mio insegnante, che l'ufficiale di etica di Delphi LA restarono molto calmi sulla questione).

Quando lo staff del Celebrity Center scoprì che la sera, nella mia stanza, me ne stavo seduta a fissare una candela identificarono immediatamente il fatto come l'ovvio "withhold" che mi aveva impedito di superare gli esercizi. Mi stavo impegnando in "altre pratiche" mentre ero su un corso. Ripensandoci ora è veramente ridicolo che il mio interesse per l'incenso e la cattiva poesia (nessuna offesa ai veri Wicca - io non la ero) avesse qualche effetto sul non superare gli esercizi all'e-meter, ma all'epoca quasi mi convinsero che avevo fatto un gran casino interessandomi a qualcosa di diverso. Ma restavo confusa. Sapevo che mi piaceva infinitamente di più il mio incenso di quanto non mi piacesse la classe. Il mio incenso non scriveva mai "fogli rosa".E al di là di questo, Ron non aveva forse fatto ricerca sulle altre religioni? E non avrebbe voluto che anche noi facessimo lo stesso?

Ne avrei sicuramente potuto ridere con la mia migliore amica, ma la mia migliore amica si stava prendendo una lunga vacanza alla deliziosa scuola Mace Kingsley Ranch e si godeva un favoloso mix di duro lavoro fisico, sedute di indottrinamento Scientology e isolamento sociale. Impegnata com'era a scrostare recinti con la neve alle ginocchia non era disponibile per commenti.

Ne avrei voluto parlare con i miei genitori, ma erano a Flag per il "controllo" semestrale e, ironicamente, erano ormai via da sei mesi.

Anche su questo ci sarebbe molto altro da dire, ma quanto sopra è essenzialmente ciò che mi fece venire voglia di andarmene. Annunciai che non ero più una scientologist. Qualche giorno dopo il mio telefono privato cominciò a squillare all'impazzata: erano i genitori dei miei amici che mi informavano che non sarei più stata la benvenuta a casa loro, che non avrei più potuto frequentare i loro figli e che la cosa si sarebbe protratta fintanto che non fossi tornata in "buone condizioni" con la chiesa. Mi dissero che ero una criminale, che perdevo la mia possibilità per l'eternità, che non valevo niente.

Quella sera ero a casa da sola. Piansi per ore, mentre il telefono continuava a squillare.

Su richiesta dei miei genitori, cominciarono ad arrivare a casa nostra membri della Sea Org. Attendevano in soggiorno con i miei fino a che non accettai di incontrarli. Si riunivano in gruppetti attorno al tavolino e discutevano del mio caso mentre io, chiusa in camera, suonavo a tutto volume i "Rage Against the Machine". Ma loro continuavano a tornare tutti i giorni. I miei, che credevano davvero che stessi perdendo la mia sola possibilità per l'eternità, mi pregavano di parlare con loro.

Tutti quelli che conoscevo, amavo e rispettavo insistevano nel dire che se davvero volevo lasciare Scientology avrei potuto farlo. Nessun problema. Dovevo semplicemente sottopormi a security check (verifica di sicurezza, una specie di confessione con l'utilizzo dell'e-meter) e sottopormi a un altro paio di piccolissimi procedimenti. Poiché la dottrina di Scientology sostiene che l'unico motivo per cui te ne vuoi andare è che hai fatto qualcosa di storto oppure hai dei "crimini nascosti", i membri della Sea Org insistevano che mi sottoponessi ai confessional. Quando fosse stato accertato che non avevo commesso crimini contro la chiesa, allora sarei stata libera di andarmene. Mi promisero che non ci sarebbe voluto più di un mese.

Per cui ogni giorno, e per diverse ore dopo la scuola, mi recavo alla sezione di etica del Celebrity Center, che si trova nel seminterrato dopo le cucine. Mi sedevo all'e-meter con il mio auditor che mi faceva domande intellettualmente stimolanti e pregnanti come: «Hai mai fatto saltare in aria un pianeta?», «Hai mai avuto pensieri indelicati su L. Ron Hubbard?» e «quanti unicorni psichedelici servono per cambiare una lampadina?».

Dopo otto mesi le verifiche di sicurezza non erano ancora terminate e non se ne vedeva il termine. Alla fine mi sovvenne che l'EP, o "fenomeno finale", delle verifica di sicurezza sarebbe dovuto essere «Non voglio più lasciare Scientology». Lo dissi alla mia auditor aggiungendo che però continuavo a volermene andare. Miracolosamente le verifiche di sicurezza ebbero termine.

All'epoca pensavo che esserci arrivata in fondo era stata una grossa vittoria, che avevo attraversato il tunnel e che ero uscita dall'altra parte, e che mi ero lasciata Scientology alle spalle. Il che, a ripensarci ora, era un'assunzione abbastanza cretina visto che nel frattempo avevo cominciato a lavorare per il Citizens Commission on Human Rights [CCHR/CCDU].

Vedete, io non ero più una scientologist. Di questo ero sicura. Ma visto che la mia famiglia era ciò che era, io ero stata cresciuta con il concetto - anzi, il FATTO - che la psichiatria fosse il male definitivo dell'universo. Forse Scientology mi aveva resa guardinga per motivi che all'epoca non sapevo spiegarmi, ma avevo davvero nel sangue l'odio per la psichiatria e la paura degli psichiatri.
Inoltre pensavo che fare la super spia era davvero fico e sembravano esistere ottime probabilità di finire nella divisione di ricerca, cioè dove si svolge il grosso del super spionaggio.

Ma, tornando seria, credo che sia a questo punto che arriviamo al cuore di ciò che credo faccia agire i figli di Scientology. Una delle cose che in Scientology dà più dipendenza - e non credo valga solo per chi è stato cresciuto nella Chiesa di Scientology - è la sensazione continua di essere parte della Battaglia Universale. Quando sei uno scientologist ti viene spesso detto che stai combattendo per la Luce in una indefinita battaglia galattica per il futuro. La tua lotta va al di là della Terra, al di là del Sistema Solare. Applicando e diffondendo la tech di LRH stai dando personalmente all'universo una vera speranza. Mi seguite? L. Ron Hubbard è Yoda e tu, e tutti quelli che conosci, sei Luke Skywalker. Semplicemente esistendo, per il mero fatto che Stai Progredendo Sul Ponte, tu sei un guerriero. Sei l'ultimo eroe di azione. Perdere non è preso in considerazione! Sfido chiunque a guardarsi nel profondo del cuore e dirmi: se trovaste una causa che ritenete meritevole, come noi consideravamo meritevole la nostra causa, non vi ci buttereste a peso morto?

Immaginate di avvertire questa sensazione di essere così grandi, così importanti, così potenti ogni singolo giorno della vita. E adesso immaginate di scoprire che era tutta una bugia.

So che per molti miei amici che hanno lasciato Scientology un grosso problema è che si rendono conto di essere semplicemente persone comuni. Non esiste una grande battaglia contro gli psychs. In realtà, gli "psychs", come definiti da Scientology, non esistono nemmeno. Molti di quegli amici, me compresa, vanno alla ricerca di qualcosa che possa riempire il vuoto, qualsiasi cosa - politica, religione, lavoro - e non riescono a trovarlo.

Comunque, sebbene non fossi più una scientologist ero "fuori" da poco. Sentivo ancora quel bisogno impulsivo di sconfiggere qualche grosso e scarsamente definito nemico. Immaginavo che entrare nel CCHR/CCDU sarebbe stato un buon modo per perseguire lo scopo. Dicevo a me stessa che non lo facevo per Scientology, stavo "maneggiando gli psychs" in modo che tutte le religioni potessero essere libere di fiorire e prosperare. In qualche modo lo sapevo dentro di me.

E il mio ultimo anno in Scientology iniziò in quel modo. Chiunque sia mai stato staff di un'org avrà una buona idea di qual è la vita al CCHR/CCDU. Alcuni indizi:

ai minorenni che lavoravano al CCHR, me compresa, veniva continuamente chiesto di fare gli straordinari, a volte di lavorare fino a 20 ore al giorno, senza ricevere alcun compenso. Naturalmente nessuno si lamentava, perché l'atteggiamento generale era che chi si lamentava di stupidaggini come lo stipendio era "downstat", aveva "contro intenzioni" e "non era a bordo". Chiunque si lamentasse o protestasse per l'ambiente di lavoro veniva fatto sentire in colpa e fuori etica. A dire il vero non presi mai in considerazione l'idea di lamentarmi perché... ehi, i malvagi psichiatri lavorano di continuo, e si contavano a migliaia! Noi eravamo pochi perciò dovevamo lavorare triplamente duro per sconfiggerli. Qualsiasi cosa avesse comportato.

Una volta, durante una campagna di raccolta fondi del CCHR, io e la mia amica (anche lei minorenne) fummo spostate dalla nostra normale attività e messe assieme al resto dell'organizzazione. Ci fissarono una certa quota dicendo che non saremmo potute tornarcene a casa fino a che non l'avessimo raggiunta. Altri cominciarono ad andarsene, ma a noi chiesero di restare. E ci trattennero fino alle 2 di notte, perché anche se era troppo tardi per telefonare a chi viveva a Los Angeles potevamo sempre telefonare alle Hawaii. Verso l'1 o le 2 alla nostra quota mancavano ancora 300 dollari e alla fine la mia amica chiese a suo padre di donare quei soldi in modo che potessimo andarcene entrambe. All'epoca pensavo di aver fatto veramente qualcosa di buono.

Quando cominciai a lavorare per lo staff del CCHR dissi al Direttore Esecutivo che non ero una scientologist e che non volevo fare corsi. In un incontro privato lui mi informò che andava bene, ma che parte della formazione per il lavoro consisteva nel fare lo Staff Status I e II [corsi di Scientology]. Acconsentii con riluttanza. A me e a tutti quelli che lavoravano al CCHR veniva richiesto di frequentare i corsi durante le ore lavorative, ma anche di lavorare 8 ore al giorno. Non eravamo retribuiti per le ore passate a studiare, in quanto era il CCHR a pagarli [a Scientology] e valeva sia per chi voleva fare i corsi sia per chi non voleva. In seguito mi informarono che dopo gli Staff Status avrei dovuto fare il corso PTS/SP [2] e mi resi improvvisamente conto che mi avevano mentito e che ci sarebbe sempre stato un ulteriore corso che avrei dovuto fare come "formazione professionale". Nessuno aveva veramente l'intenzione di lasciarmi essere una non-scientologist. Per ciò che ne capisco ora, è illegale costringere i dipendenti a fare corsi di una particolare religione, che li si definisca o meno "formazione professionale".

Gli staff del "dipartimento ricerche" [del CCHR] venivano sollevati di routine dal loro incarico per condurre ricerche per OSA [Ufficio degli Affari Speciali della Chiesa di Scientology, da cui il CCHR/CCDU dipende - N.d.T.]. Infiltravamo gli incontri degli "psychs" e portavamo alla luce quanta più sozzura possibile sullo psichiatra "nemico del giorno", collegandolo (anche se con qualche dubbio) alle più nefaste cospirazioni mondiali. Adesso non entro nel dettaglio, ma spero sinceramente che nessuna delle "ricerche" che misi così sconsideratamente assieme sia servita a distruggere la carriera di qualcuno. Poiché gli scientologist sono convinti che tutti gli "psych" sono criminali, ritenevamo che ogni "psych" su cui avessimo scelto di investigare avesse un passato criminale. Se non riuscivamo a trovare prove di attività criminale era convinzione comune che dipendesse unicamente dal fatto che lo "psych" in questione non era stato colto in fallo, e quindi i suoi crimini non fossero documentati. Colpevole fino a quando non viene dimostrato colpevole.

I membri del CCHR ridicolizzavano e consideravamo "folli" i gruppi "anti-psych" non scientologist. Visto che io stavo nel dipartimento ricerche passavo il mio tempo a scandagliare la rete in cerca di dati relativi agli "psychs". Un giorno mi imbattei in un gruppo di persone che si consideravano sopravvissuti alla psichiatria. Il loro messaggio era quasi identico al nostro e quella gente aveva davvero sperimentato sulla propria pelle l'abuso psichiatrico. Ero così entusiasta che corsi dalla mia superiore per farglielo presente. Con mia grande sorpresa lei sapeva già tutto ma li liquidò come «gente con cui non vogliamo avere nulla a che fare». Pensai che fosse parecchio controproducente, ma risultò che tra gli staff del CCHR il sentire generale era che quella gente era stata troppo danneggiata dalla psichiatria e non era più completamente sana a livello mentale. Ricordo di aver pensato che avevo davanti un grosso outpoint [3]. Voglio dire, eccoci qui con la gente che dovremmo aiutare, giusto? E questa gente condivide già il nostro messaggio, giusto? E allora perché non dovremmo essere alleati? Ma quando iniziai a navigare nel "webring" di quest'altro gruppo mi accorsi che quasi ogni sua pagina conteneva un'avvertenza che diceva: «Non siamo affiliati al CCHR/CCDU o alla Chiesa di Scientology». Ricordo che mi chiesi che cosa stessimo facendo di così sbagliato da spingere quella gente a dissociarsi da noi. Comunque, mi chiesero di lasciar perdere quella linea di ricerca, e obbedii.

La routine tra staff e superiori era trattare le malattie come se fossero una colpa della persona malata. Un giorno arrivai al lavoro con il mal di gola, gli occhi rossi e un'infezione alle cavità nasali e ritenni giusto tornarmene a casa presto e riposare, anche in considerazione del fatto che avevo un ottimo ruolino di lavoro. Il mio superiore diretto fu solidale e mi mandò dal dottore, poi venni spedita a casa con l'ordine di una settimana di riposo assoluto. La mattina dopo, però, l'HAS [4] mi chiamò dicendomi che mi dovevo presentare subito al lavoro. Chiamò anche la mia superiore, accusandomi di "fuori etica" e di "avere fatto blow dal posto" [5]. Terrorizzata, schizzai fuori dal letto, mi vestii e andai a chiedere a mio padre uno strappo fino al lavoro.

Mio padre rifiutò categoricamente e mi ordinò di tornare a letto, dicendo che non ero nelle condizioni di andare al lavoro; dovevo riposare. Gli dissi che mi era stato ordinato dall'org e lui insistette per richiamare al posto mio. Ovviamente quando mio padre si confrontò con l'HAS si sentì dire «Sì, Mr. Wiseman. Naturalmente, Mr. Wiseman» ma nel momento stesso in cui rientrai nella mia stanza il mio telefono privato cominciò a squillare. Come sospettavo, l'HAS mi chiamò per dire: «Se vuoi essere trattata da adulta non osare mai più farmi chiamare da tuo padre!». Per tutta la giornata continuai a ricevere telefonate da altri colleghi irati - una minacciò di intraprendere azioni di etica contro di me perché aveva scoperto che la mia scrivania era incasinata. Temendo ulteriori azioni di etica non raccontai ai miei di quelle telefonate. Piuttosto che rischiare ulteriori fastidi il giorno dopo andai al lavoro. Avevo 16 anni. Due amici che in quel periodo lavoravano con me vissero esperienze simili, ma non spetta a me raccontarli.

Per due volte venni assegnata a una "condizione di tradimento" per aver perso le chiavi. La prima volta le avevo lasciate per un'ora nel bagno del piano superiore. La seconda volta mi erano accidentalmente cadute nella tromba dell'ascensore. Anche se ero riuscita a ripescarle con fil di ferro e calamita, vennero intraprese severe azioni di etica poiché ero corsa all'org per prendere l'occorrente per il recupero, lasciando le mie chiavi "incustodite". Nella tromba dell'ascensore. Nel seminterrato. Il solo pensiero mi fa ancora uscire di testa.

La prima e l'unica volta in cui ho baciato una donna (con conseguenze sexy!) fu a una festa privata tenuta a casa di un'amica durante il mio giorno libero. Stupida me - la baciai davanti a una Sea Org Member. Membro Sea Org che, prevedibilmente, tornata a casa scrisse di corsa un lunghissimo "rapporto per conoscenza" su ciò che aveva visto e lo inviò ai miei superiori, ai miei genitori e all'org. Per questo venni disciplinata al lavoro, e a casa mi sgridarono per il mio comportamento. E lasciate che vi dica che non c'è nulla di più imbarazzante che vedere il tuo capo e tuo padre che leggono una spiata dettagliata sulla tua unica e sola esperienza lesbica. Gesù!

Al lavoro mi vestivo "casual chic", ma nei fine settimana e nel tempo libero sembravo uno scaricatore di porto. Credo fermamente che ciò che indosso quando non sono al lavoro sono soltanto affari miei. Comunque, una domenica incontrai casualmente un tizio che lavorava nello stesso ufficio, il quale riferì il mio aspetto sciatto all'ED [Direttore Esecutivo]. Venni subito disciplinata e l'ED mi disse che nei fine settimana dovevo cominciare a vestirmi come una "upstat".

Nel periodo in cui lavoravo al CCHR il Direttore Esecutivo mi ordinò, nonostante le mie proteste, di partecipare a un incontro di reclutamento OSA organizzato durante la pausa pranzo. La informai che non ci sarei andata e la pregai di non insistere - ma era mercoledì (quasi giovedì-ore-14,00 [6]), OSA aveva bisogno delle sue stats e mi fu ordinato di partecipare. Furiosa, attraversai la strada verso il HGB (Hubbard Guarantee Building) e venni spedita su, in una lussuosa sala conferenze. Come in ogni incontro di reclutamento Sea Org che si rispetti, i miei obiettivi di vita vennero criticati e il mio contributo per "spazzare via la psichiatria" fu disapprovato in quanto non abbastanza buono. «Non vuoi aiutarci a chiarire il pianeta?» mi dissero. «No», risposi. «Voglio che tutte le religioni abbiano la possibilità di aiutare la gente senza l'interferenza psichiatrica, non solo Scientology». Avreste dovuto vedere le loro facce.

L'osservatore casuale potrebbe giudicare le mie lamentele delle emerite stupidaggini. Ma il risultato finale è una invasione totale della privacy e della dignità individuale. Privazione di sonno, ricevere ordini contraddittori, avere la pretesa che "la si faccia andare bene" quando farlo va davvero oltre le capacità umane, essere soltanto "al pari con le tue ultime statistiche alte"... sono cose che possono distruggerti l'anima. Ci sono alcune cose che non mi va di raccontare perché hanno a che fare con l'esatta natura del lavoro che feci per il CCHR, ma a livello personale e psicologico quelli furono fattori chiave per la mia defezione.

(Uhm... non che lo apprezzeranno particolarmente, ma vorrei solo dire a Marla e Carrie, se mai mi state leggendo... vi voglio un sacco di bene).

Ad ogni modo fu proprio quella sessione di reclutamento di OSA, assieme ad un altro paio di gocce, che alla fine fecero traboccare un vaso già troppo pieno.

La Goccia Numero Uno: Crescere in Scientology. Certi concetti sono così pervasivi che vengono dati per scontati. Uno di quei concetti è che ai ragazzini delle scuole pubbliche vengono costantemente ficcati psicofarmaci in gola. Il secondo è che sei speciale perché hai conoscenze "che gli altri ragazzini non hanno". Il terzo è che i materiali OT contengono i segreti dell'universo.

Che queste cose vengano soltanto insinuate, sottintese o ti vengano dette direttamente dai tuoi pari e mentori, si tratta di elementi chiave nella mente di gran parte dei giovani scientologist. A quel punto mi ero ormai fatta alcuni amici che frequentavano le scuole pubbliche e nessuno di essi assumeva psicofarmaci. La maggioranza degli alunni delle scuole pubbliche, poi, sembrava meglio istruita di quanto non fossi io e più capace di socializzare con il mondo esterno, per cui capii che chi aveva delle mancanze ero io. Ma confutare il fatto che i materiali OT mi avrebbero dato il potere di levitare e di accendermi la sigaretta con il solo pensiero era un altro paio di maniche.

Avevo letto le informazioni su Xenu presenti su Operation Clambake e naturalmente ero rimasta a bocca aperta, non potevo davvero crederci. Come poteva essere? Ero stata scientologist per tutta la vita, i miei genitori erano scientologist, OT7 e OT8. Conoscevo una marea di altri OT. E non avevo mai, e ripeto MAI, sentito fare le parole "Xenu" e "body thetan". Inoltre avevo letto i materiali e non mi era venuta la polmonite, non ero morta, per cui non potevano essere veramente i materiali veri. I gestori di Operation Clambake erano ovviamente dei pazzi, esattamente come mi era stato detto.

A chi rivolgermi allora per avere informazioni corrette? Volevo sapere. D'altra parte, se quei materiali contenevano i segreti dell'universo sarei stata ben disponibile a chiudere un occhio davanti agli abusi, ad ammettere che mi sbagliavo e a portare il mio posteriore direttamente in seduta. Se c'era anche una sola possibilità che tornando nelle buone grazie della chiesa sarei riuscita un giorno a materializzare un pony a mezz'aria, allora lo avrei fatto.

Viceversa, se avessi speso centinaia di migliaia di dollari e i successivi 10 anni della mia vita per arrivare fino a OT III solo per scoprire che erano tutte scemenze? E se, come ho sottolineato in altri miei scritti, si trattava solo della classica carota sventolata davanti al naso? Allora avrei rovinato la mia gioventù e la mia felicità per niente.

Così aspettai, tenendo gli occhi bene aperti. Un giorno, e non dirò come, chi e dove, ebbi la possibilità di sbirciare dentro la valigetta di qualcuno; una valigetta che conteneva il materiale OT segreto. La persona aveva lasciato il materiale incustodito e io non persi tempo. Non ci trovai molto - ma c'erano riferimenti a B/T, cluster ed episodi della traccia intera.

Devo dire che la conferma alla storia di Xenu era l'ultima cosa che mi aspettavo di vedere. Ma era lì. E ne rimasi scioccata. Rimisi tutto in ordine come lo avevo trovato, sapevo di dover restare tranquilla su ciò che avevo letto.

La Goccia Numero Due: era il Natale del 1999 e io non ero in splendida forma. Avevo trascorso la Vigilia e il giorno di Natale con i miei e morivo dalla voglia di vedere la mia migliore amica. I miei uscirono a cena e lasciai a intendere che li avrei raggiunti più tardi. Invece andai dalla mia amica. Quando alla fine mio padre si rese conto che non mi sarei fatta vedere mi chiamò, comprensibilmente arrabbiato. Lo rassicurai che stavo bene e che sarei tornata a casa "domani". Lui capì, e sono convinta che lo crede ancora oggi, che sarei tornata "a mezzanotte". Ad ogni modo vi fu un equivoco. Per cui, è circa l'1 di notte e sono lì a casa della mia amica, eravamo riuscite a farci vendere 4 bottiglie di birra dal negozio di alcolici all'angolo e ce ne stiamo nel seminterrato a spararci nelle orecchie i vecchi Velvet Underground quando sento la voce di mio padre.

Sorvolo sulle parti meno piacevoli limitandomi al succo: mi disse che il mio comportamento sarebbe stato riferito sia al CCHR che all'org. Avevo appena terminato una lunga condizione di tradimento per le chiavi cadute nella tromba dell'ascensore, prima ancora per avere baciato una ragazza, prima ancora per avere lasciato le chiavi nel bagno e prima ancora per non essere andata a un corso (se qualcuno di OSA è curioso di sapere quali sono/erano i miei crimini già li avete - basta che andate giù in centro. Vorrei essere citata sul sito RFW [7] come "la lesbica che dimentica le chiavi", grazie). L'idea di dover vivere altri due mesi come una paria mi fece rabbrividire. Pensai di fare il percorso di uscita con tutti i crismi, ma il ricordo della magica, infinita verifica di sicurezza mi fece abbandonare subito il proposito.

Il vaso era definitivamente traboccato.

Il giorno dopo scappai di casa. Feci i bagagli e me ne andai. Mi feci vedere al lavoro, come solito, lasciando un biglietto nel basket di tutti in cui li informavo che ero andata a comprare caffè e giornali; invece scappai via. Investigatore privato e polizia impiegarono 3 giorni a trovarmi e quando tornai a casa i miei genitori, per la prima volta in vita mia, mi chiesero coscienziosamente, sinceramente e in buona fede: «Che cosa vuoi?».

«Voglio andare al college» risposi. «Voglio essere un normale essere umano. Non voglio fare mai più "condizioni" in vita mia. Non voglio subire "verifiche di sicurezza", non voglio entrare mai più in un'org , voglio essere libera di decidere come vestirmi, chi frequentare, quale religione seguire».

Acconsentirono a patto che promettessi di non scappare più.

Salvo il giorno in cui mi sono innamorata del mio fidanzato, quello in cui ho lasciato Scientology resta il giorno più felice della mia vita. Non posso esprimere a parole la sensazione provata mentre camminavo verso la cafeteria all'angolo, un peso dopo l'altro che mi cadeva dalle spalle nel ripercorrere mentalmente le cose che non avrei mai più dovuto fare. Basta con i TRs. Basta con i tentativi di reclutamento nella Sea Org. Basta sentirmi dire, quando non ero d'accordo, che ero una criminale o "bassa di tono". Basta straordinari abusivi. Basta retorica. Basta "events" di Scientology. Basta cicli di regging. Basta rapporti per conoscenza - solo un mondo in cui l'etica personale dipende unicamente dalla coscienza personale. Ero estasiata.

Adesso faccio un salto in avanti di cinque anni. Anni in cui ho frequentato la scuola, ho lavorato e ho disperatamente cercato un'ideologia che potesse riempire il vuoto "salvare l'universo" che avevo nel cuore. Ho cercato di farmi ossessionare dalla Kabbalah, dal comunismo, dalla meditazione buddista, dall'uguaglianza, dalle rock band, dal pilates, dalla dieta e dall'anarchia. Ho lavorato con "Food Not Bombs". Ho partecipato a manifestazioni politiche, mi sono impegnata nel lavoro quotidiano. Tutto quello che ho provato ha funzionato, per un po'. Ma niente è durato.

Alla fine, grazie al consiglio di mio padre, al sostegno di mia madre e al mio desiderio di fare qualcosa di interessante, mi sono trasferita in Cina. Per alcuni anni mi sono spostata tra diverse città asiatiche e alla fine mi sono sistemata a Pechino, e adesso studio il mandarino.

Se avete letto i miei vecchi post su OCMB [8] ricorderete come nacque la mia situazione di disconnessione. Faccio un taglia-incolla per chi non ne è al corrente:

Dopo una tranquilla infanzia e un'adolescenza molto turbolenta in, e in fuga da, Scientology (ho "fatto blow" da un'org), attualmente frequento l'università all'estero e qualche giorno fa è arrivata mia madre. Poiché per un paio di giorni dovevo lavorare e non volevo che lei si annoiasse, ho chiesto a una delle mie amiche di qui se per cortesia poteva accompagnarla in giro. Il giorno dopo ho scoperto che aveva cercato di spiegare alla mia amica alcuni principi di Scientology, in un paese in cui la religione è vietata e perseguita, cioè in un contesto totalmente inappropriato. Naturalmente mi sono arrabbiata. Ero veramente esasperata dal fatto che mia madre, che in passato è stata una Power FSM [9], non riuscisse a stare due secondi senza cercare di reclutare qualcuno e mi è balenata nella mente la parola "lavaggio del cervello". Oops.

La cosa ha innescato una discussione su Scientology, proseguita per alcuni giorni. Quando mia madre mi ha accusata di cercare di risolvere in Internet i miei disaccordi invece che consultare i materiali di "sorgente" [L. Ron Hubbard] le ho raccontato di aver sbirciato nella valigetta segreta di qualcuno, esponendomi e guai considerevoli, e di avere letto la storia dei body thetan direttamente dalla "fonte". È rimasta basita all'idea che avessi fatto una cosa del genere, ma io sono contenta di averlo fatto. Dopo tutto mi sono messa il cuore in pace sul fatto che i livelli superiori sono solo scemenze, e sto vivendo una vita felice e produttiva fuori dalla chiesa. Lei, e adesso anche la Chiesa di Scientology, sono fuori di testa perché a distanza di anni ancora rifiuto di rivelare di chi erano i materiali che ho sbirciato.

Naturalmente, nonostante il fatto che siano trascorsi anni e non sia cambiato nulla salvo che adesso lo sanno; nonostante i miei genitori mi vogliano bene; nonostante anni di buoni rapporti familiari in cui abbiamo cercato di appianare le divergenze, adesso ho vuotato il sacco e lo sanno. Scriveranno un rapporto per conoscenza alla Chiesa di Scientology, il che molto probabilmente mi farà guadagnare una dichiarazione [di "Persona Soppressiva"]. Loro sanno che potrebbe davvero accadere ma andranno avanti comunque. Perché essere scientologist e non scrivere rapporti orwelliani non è possibile.

Perciò adesso sono qui, in un paese straniero, in attesa di scoprire se sarò o meno dichiarata. Do per scontato che lo sarò a meno che non acconsenta ad "azioni di giustizia", cosa che assolutamente non farò. Non ritengo di essere un oggetto della loro cosiddetta "giustizia", ma ho detto che se servisse a mantenere i contatti con la mia famiglia sarei disposta a parlare al telefono con un membro della chiesa. Ho detto che avrei riferito esattamente ciò che ho detto a mia madre. Ma non dirò di chi erano quei materiali e non mi ficcherò in qualche ridicola azione di etica contro qualcuno che di sicuro non lo merita. Non perderò più tempo, come è stato per tutta la mia adolescenza, a farmi sgridare da schiere di membri Sea Org o dai loro tribunali, lasciare che mi facciano sentire in colpa per essere me stessa e per non essere d'accordo con loro.

Mio padre ha chiesto alla chiesa se possono contattarmi al telefono nel paese in cui mi trovo. Se così non fosse, dovrei tornare in America e andare in una chiesa di Scientology per risolvere la questione. Ma non mi vogliono telefonare (il solo modo in cui potremmo affrontare la situazione e permettermi di restare a scuola) perché «il governo potrebbe ascoltare le nostre telefonate...». Proprio così.

Voglio molto bene a mio padre. E anche a mia zia, ai miei zii, a mio fratello e alla sua famiglia, ai miei nipotini, che sono tutti scientologist. Si tratta della mia famiglia più prossima, tutta la mia famiglia. A cui potrebbero vietarmi di parlare di nuovo perché non mi sottoporrò al loro terrorismo psicologico. Non riesco a credere che ancora una volta Scientology sia riuscita a infilarsi nella mia vita, dopo che ho speso tanto del mio tempo per esorcizzarla dal mio ambiente.

Al momento sono completamente sconcertata. Entrambi i miei genitori hanno detto che, se sarà emessa, si atterranno alla dichiarazione. Ma dicono anche di essere certi che non sono una persona soppressiva e che mi vogliono bene. Che cosa? Immagino che "sconcertata" non sia la parola giusta. Mai - e scusate il linguaggio - sarei arrivata a sospettare quanto fottutamente in là si potesse arrivare. È incredibile come il plagio possa permettere la convivenza contemporanea, nella stessa persona, di due concetti totalmente opposti e irrazionali.

Poi, improvvisamente e repentinamente, sparii dal forum. Diverse persone espressero preoccupazione e volevano sapere che cosa ne era stato di me: se OSA mi aveva presa, se parlavo ancora con la mia famiglia. Ma non risposi a quei post.

Ed ecco che cosa accadde: i miei genitori si erano recati a FLAG per farsi consigliare sulla situazione. Poco dopo aver fatto i miei post, diciamo nel giro di 5 o 6 giorni, mio padre mi telefonò dicendo che aveva visto i miei messaggi su ARS. Per farla breve, mi chiese di smettere di scrivere su ARS e di troncare ogni rapporto con gli SP ["Persone Soppressive"], visto che non aiutava la situazione. Protestai in virtù del fatto che lui era circondato da persone che condividevano il suo punto di vista, e che anche io avevo diritto alla stessa cosa. Non avrei permesso che Scientology mi isolasse e mi martellasse il cervello. Avevo bisogno di sostegno e avevo tutti i diritti di averlo.

Poi c'era la questione su come esattamente mio padre avesse trovato quei post. Lui non sa usare i newsgroup, non sa come si fa e non è il tipo che va a navigare su siti "entheta". Salta fuori che qualcuno di OSA o della Sea Org che teneva monitorato ARS aveva capito chi ero, aveva stampato alcuni dei miei scritti (eliminando tutte le cose su Scientology che suonavano positive) e le aveva date ai miei genitori.

Dopo molto negoziare da entrambe le parti, i miei decisero di venire qui in Cina. Fu un incontro di tre giorni in cui ci dicemmo un sacco di cose. Dissi anche certe cose di cui mi pento, e sono sicura che anche loro si pentono per alcune cose che hanno detto. Credo che entrambi fossero terrorizzati all'idea di perdermi e anche un po' confusi sul perché insistessi tanto nel mantenere i contatti con i critici online.

I negoziati non portarono a molto. Ero disponibile a fare ammenda per averli turbati, ma solo se quell'ammenda fosse stata al di fuori della chiesa. Non volevo tornare a Los Angeles, non volevo parlare con nessuno dell'org. Ma il punto per loro davvero irrinunciabile era che prima di poter anche solo iniziare a ricucire il nostro rapporto dovevo accettare di non parlare mai più con anti-scientologist o critici attivi. Dovevo accettare di non scrivere mai più in Internet pareri negativi su Scientology. Ma non potevo accettarlo. E non c'era altro da aggiungere.

Quella è stata l'ultima volta in cui ho visto i miei genitori. Erano nella loro camera d'albergo e io me ne stavo andando. Da allora ho scoperto che i miei sono convinti che sia stata io a disconnettere da loro. Credo siano convinti che abbia scelto di frequentare "un covo di vipere SP" piuttosto che la mia famiglia, e da allora dicono in giro che sono stata io a disconnettere da loro. Per quando ridicolo possa essere, credo che ne siano onestamente convinti.

Vorrei potergli spiegare che non si trattava di una scelta. Per quanto ami i miei genitori e la mia famiglia, durante tutta la mia adolescenza ho lottato duro affinché la Chiesa di Scientology non regolasse e governasse la mia vita. Non posso e non potrei mai accettare di rinunciare al mio diritto di parlare con persone con cui mi trovo d'accordo solo perché la chiesa ritiene che sia un alto crimine. Sono una persona adulta (oh Dio! Sono già diventata grande?) e nessuno, nemmeno i miei genitori, mi può chiedere di non parlare di una situazione che ritengo abusiva e contorta. Ma per loro un "no" non era una risposta accettabile.

Il punto centrale di tutta la questione è questa: la Chiesa di Scientology ha dei crimini. Non può esistere nessun altro motivo sulla faccia della terra, nessuna ragione valida, per fare pressione psicologica su qualcuno per costringerlo a restare in silenzio. Se la Chiesa di Scientology non ha nulla da nascondere, o se possiede anche solo un'oncia di compassione per l'individualità umana, questa regola non dovrebbe esistere e la chiesa non avrebbe alcun problema a lasciare che i critici inveiscano e dicano che cosa hanno nel cuore. Tutto quello che L. Ron Hubbard ha scritto sui criminali e gli SP di applica perfettamente alla Chiesa di Scientology. Dovete essere ciechi, sordi e muti per non accorgervene.

Ad ogni modo, prima della fine scambiai ancora qualche e-mail con la mia famiglia, ma la fine arrivò. Attualmente non risulto ufficialmente dichiarata anche se penso che questa mia testimonianza cambierà le cose. I miei genitori mi hanno tagliata fuori prima che venisse emesso un ordine ufficiale in modo che se mai avessi voluto ritrattare avrei potuto scrivere direttamente a loro invece che passare per il Capo della Giustizia Internazionale. Risulto comunque su qualche lista nera ufficiosa, quella che dicono che non esiste, e la Chiesa di Scientology continua a fare pressioni su chi conosco anche solo a malapena affinché tagli i ponti con me, pena la disconnessione dalle loro famiglie. E queste minacce continuano anche oggi.

Dopo la disconnessione dai miei ero troppo esausta e troppo terrorizzata per tornare a scrivere in Internet. Mi sentivo sconfitta e stavo lavorando sodo per terminare la scuola. Non avevo più una casa in America e non ero sicura di dove sarei potuta andare il giorno che avessi lasciato la Cina. E, naturalmente, speravo contro ogni logica che se avessi smesso di postare, se avessi tenuto il capo chino e fossi stata muta, i miei si sarebbero accorti di quanto tutto questo era stupido e mi avrebbero scritto almeno per il compleanno, a Natale...
tra un paio di mesi mi sposerò - vorrei che venissero al mio matrimonio.

Da loro non ho più avuto notizie. A volte gli scrivo. Non avendo avuto riscontri da così tanto tempo sto scrivendo lettere come se fossero un diario, parlo a me stessa. Non so se hanno filtrato la mia e-mail ma spero che ricevano quanto scrivo e spero sappiano che le cose non mi sono mai andate così bene in vita mia.

C'è una cosa che vorrei che i lettori sapessero: i miei genitori e la mia famiglia non sono cattivi. So che chi ha sperimentato la disconnessione in prima persona mi capirà, ma per quanto riguarda il pubblico in generale vorrei dire che i miei familiari non sono cattivi. Non li odio. Non sono risentita. Non voglio vederli sottoposti a punizioni o costretti a non essere scientologist o cose del genere. Vorrei semplicemente ristabilire i contatti.

Forse chi non ha avuto esperienze di questo tipo faticherà a capire, ma i miei genitori e i miei parenti credono sinceramente che ciò che stanno facendo sia giusto. Credono di stare lottando per il Bene in questa Battaglia Universale e sono convinti che io stessi impedendo loro di salvare l'umanità.Credono di avere fatto una scelta coraggiosa tra il salvare il mondo e una figlia appiccicosa. Ritengono che loro figlia si sia consegnata alle forze del male. Posso solo immaginare quanto doloroso sia per loro pensare una cosa simile.

Se potessi dire loro qualcosa, direi: una chiesa dovrebbe scoraggiare fermamente la disconnessione. Qualsiasi gruppo che porta avanti la disconnessione familiare (indipendentemente da quanto possa essere ritenuta una "ultima risorsa") o intraprende azioni di etica nei confronti di chi rifiuta di disconnettere dalla propria famiglia è un gruppo che non merita il vostro aiuto.

Oltre a questo? Direi loro che gli voglio molto bene. Gli direi che vorrei che mi avessero dato modo di dimostrare loro che sono cresciuta, che me la sto cavando molto bene da sola, e che sono felice. Gli direi che è possibile mantenere rapporti familiari indipendentemente da quanto grande sia il disaccordo, o da quanto localmente quel disaccordo viene espresso.

Direi a mio padre che lo ritengo ancora un grande uomo. Direi a mia madre che mi dispiace davvero che durante l'adolescenza i nostri rapporti non siano stati dei migliori, ma che vorrei avere la possibilità di cominciare da capo perché credo che ce la potremmo fare. Direi a mio padre che vorrei tanto vedere un film con lui e discutere insieme di politica, e andare a cena da Mo's. Direi a mia madre che vorrei cucinare con lei, spettegolare insieme e andare ai Descanso Gardens. Direi a mio zio che è sempre il migliore nel "Gioco del Dizionario", che sta benissimo con la camicia da poeta e che se mi portasse di nuovo al Festival Culturale questa volta mi alzerei ed applaudirei assieme a lui. E direi a mia zia Virginia che è fantastica, che lo è sempre stata e che vorrei che fosse lei ad accompagnarmi all'altare il giorno del mio matrimonio.

Molto probabilmente non avrò mai la possibilità di dire loro queste cose e forse le riterranno parole vuote, perché sto dicendo questo e contemporaneamente sto attaccando Scientology. Ma voglio che i lettori sappiano che è assolutamente possibile protestare contro la Chiesa di Scientology e, contemporaneamente, amare la mia famiglia.

E questa è la mia storia.

Kendra


Note di Martini:

1. Ufficio del cappellano: in Scientology il "cappellano" è un funzionario di "etica" http://checose.scientology.it/html/part04/Chp16/index.html

2. "Come frantumare e vincere la Soppressione", uno dei corsi fondamentali di Scientology. Vi si insegna che "l'anti-scientologist" è una "Persona Soppressiva", paragonabile all'omicida di primo grado.

3. Outpoint: "cose che non dovrebbero esserci", «sono gli elementi di illogicità e di Follia» (Dizionario Tecnico di Scientology e Dianetics).

4. HAS: nelle organizzazioni di Scientology: Segretario dell'Area di HCO. HCO: Hubbard Communication Office.

5. "fare blow dal posto": andarsene senza autorizzazione.

6. Giovedì ore 14,00: è il momento in cui nelle org di Scientology di tutto il mondo si chiudono le "statistiche" settimanali.

7. Religiousfreedomwatch.org. È un sito web anonimo, presumibilmente messo online da ferventi scientologist, in cui vengono "denunciati" i "crimini" dei più noti critici di Scientology.

8. Operation Clambake Message Board

9. Reclutatrice di Scientology di grande successo.

 
 
 
INDICE
 
 
 

Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini, digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it