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Scientology: ho perso la mia religione

Riflessioni di un "ex bambino Scientology". Il ragazzo riflette sugli effetti dell'affiliazione al movimento della sua famiglia, ora distrutta.
Di James McGuigan, tratto da Ex Scientology Kids.org.

Traduzione a cura di Martini, giugno 2008.

 
La genesi

Entrambi i miei genitori erano scientologist già prima della mia nascita. Io e mia sorella siamo cresciuti in modo abbastanza normale e sebbene Scientology e gli insegnamenti di LRH non ci siano mai stati imposti a forza, sono però sempre rimasti in background e io li consideravo semplicemente come un aspetto normale della mia vita. I miei genitori avevano un'azienda di falegnameria e hanno sempre lavorato sodo. Anche se non siamo mai stati poveri spendevano raramente per cose di lusso, per uscire o per il superfluo, preferendo stare a casa o semplicemente lavorare.

La loro maggior lamentela verso la chiesa riguardava il "regging" pesante, cioè cercare di esercitare vendita dura affinché acquistassero ulteriori servizi, tornassero presto sui corsi o con richieste di donazioni. Uno strano effetto secondario di questo era l'abitudine dei miei a non rispondere mai al telefono prima che fosse stato lasciato un messaggio in segreteria. Avevano lavorato sodo per pagare in anticipo il grosso del loro "Ponte", oltre al mio e a quello di mia sorella, e preferivano rimanere del tutto auto determinati per quanto riguardava le finanze e il tempo da dedicare a Scientology. Benché fossero disponibili ad aiutare la chiesa, preferivano farlo in modo pratico ad esempio aiutando nei i lavori di rinnovo (erano nel settore della falegnameria) piuttosto che fare donazioni finanziarie. Quando abbandonai Scientology mio padre aveva raggiunto OT5 e mia madre da molti anni si stava audendo in "Solo" su OT7, ma aveva deciso di lasciare il corso per questioni di tempo.

La mia educazione è stata varia, per dire il meno. Al termine della scuola media ho frequentato per un anno e mezzo il liceo Latymer, una delle migliori scuole private di Londra. Anche se apprendevo come una spugna i miei pensarono che quel tipo di educazione mi stesse intorpidendo la mente e mi trasferirono alla Greenfields di Londra, che era appena stata aperta. La scuola, che utilizzava la tecnologia di studio, era gestita da Hugh e Margaret della sede principale della Greenfields di East Grinstead, aveva meno di due dozzine di allievi di età compresa tra i sei e i quattordici anni ed io ero più vecchio di almeno un anno rispetto agli altri. Ho dei bei ricordi del periodo che vi ho trascorso ma dopo un annetto risultò evidente che non riuscivano a soddisfare veramente i miei bisogni educativi leggermente più avanzati, così con la partenza di un altro paio di studenti decisero che per loro era meglio limitarsi alla scuola primaria. Per cui mi trasferirono alla scuola statale locale che però abbandonai a 15 anni, senza alcun GSCE [diploma di scuola secondaria] o livelli A. Semplicemente non imparavo niente e non volevo sprecare tempo per sottopormi a un anno di revisioni. Lasciata la scuola finii per trascorrere un anno a tempo pieno al maniero di St. Hill.

Già a 14 anni avevo cominciato a dare una mano nell'azienda di famiglia, ero riuscito ad imparare da solo il design a computer e avevo anche insegnato a mia madre come procedere, e continuai quel lavoro fino a che non lasciai casa, a 22 anni. Ricevevo raramente lo stipendio poiché eravamo d'accordo che quanto guadagnavo andasse per pagare il mutuo di famiglia, e visto che vivevo in casa avevo veramente poche necessità economiche.

Ho una personalità assennata, sono un tipo curioso di natura e di mente aperta. Osservando la scala Meyers-Briggs mi identifico con il tipo INTJ [1]. I test del quoziente intellettivo somministratimi dalla chiesa suggerivano un risultato compreso tra 142 e 136. Per il mio quinto compleanno mia madre mi aveva regalato un computer, e da allora ne sono dipendente. Ho imparato a programmare quando ero ancora adolescente e all'età di 18 anni mia madre suggerì fermamente che mi laureassi in informatica, per cui mi iscrissi all'università aperta e, nel corso dei quattro anni successivi, studiai a casa per poi sostenere regolarmente gli esami mentre continuavo a lavorare nell'azienda di famiglia. In quel periodo la mia vita sociale fu praticamente inesistente, a parte le discussioni di politica, economia e filosofia che facevo sulle mailing list telematiche.


Il mio viaggio attraverso Scientology

Durante più vacanze estive avevo fatto alcuni corsi di base di miglioramento della vita e auditing di "Libro Uno" all'org di Londra. Lasciata la scuola convenzionale finii per trascorrere un anno come studente a tempo pieno al maniero di Saint Hill.

Ricordo il Corso di Orientamento alla Vita [LOC - Life Orientation Course]: mentre lo stavo studiando trovai sullo scaffale un libretto che spiegava la natura della riserva frazionata del sistema monetario. Presi a prestito il libro e me lo lessi a casa, e alla fine del LOC capii che in realtà avevo appreso molto di più da quel libricino che da tutti i mesi di studio del corso Scientology.

Poi affrontai il Pro TRs [TR - Corso di Addottrinamento Superiore Professionale] e, alla fine della sezione di studio, iniziai l'auditing al tavolo della plastilina. Non ero un grosso fan dell'auditing al tavolo della plastilina, anche se forse dipendeva dal fatto che mi avevano lasciato andare in overrun [procedimento portato avanti oltre il "fenomeno finale"] per un paio di mesi sul procedimento dei demo in plastilina del Corso di Orientamento alla Vita - nell'auditing al tavolo della plastilina non ti viene comunicato il fenomeno finale, continui semplicemente il procedimento fino a che non indovini/hai la cognition della risposta e la comunichi all'auditor. Per cui dopo un paio di giorni del primo procedimento al tavolo della plastilina dei TRs riuscii a prendermi un "cartellino rosso" alla verifica al meter a fine seduta, quella che si fa con l'examiner.

I "cartellini rossi" devono essere risolti nel giro di 24 ore con una seduta di revisione fatta da un auditor professionale. Però quel tipo di sedute, che non hanno un tempo pre-definito, costavano 300 sterline l'ora, all'epoca non avevo soldi miei per pagare e non ero pronto a spenderne tanti per una session, anche se era denaro dei miei genitori; inoltre il costo puro di quella seduta mi avrebbe semplicemente fatto capire che avevo un problema del tempo presente in session.

All'approssimarsi della scadenza delle 24 ore la mia risposta fu semplicemente che abbandonavo il corso e sarei tornato in una data successiva per sistemare le cose. Il capitano dell'org intervenne autorizzando una seduta di revisione pro-bono. La revisione richieste diverse ore, contemplò un lungo elenco di domande che comprendevano anche auditing di "confessione" [confessionals] e al termine mi presentai di nuovo all'examiner. All'inizio mi venne detto che il mio ago era libero, poi la videocamera nella stanza degli examiner suggerì che non lo era perciò mi venne dato un altro "cartellino rosso" e mi ritrovai nella necessità di una revisione della revisione. La chiesa disse che non potevo utilizzare il "pacco" di 12 ore e mezza di auditing di St. Hill che i miei avevano sul conto da diversi anni, in quanto quelle tariffe erano di gran lunga inferiori.

Così il giorno successivo feci una serie di sedute per revisionare la revisione. Ma dopo aver preso un ulteriore cartellino rosso qualcuno decise che non si trattava di una questione di auditing ma di etica, per cui venni inviato dall'Ufficiale di Etica. Scrissi qualche overt e withhold, mi dissero di leggere un po' di reference di LRH ma Etica non riuscì a trovare nulla che fosse "out" in modo significativo, per cui venni rimpallato tra etica e revisione per un paio di volte, ma non si risolse nulla. Andavo tutti i giorni a Saint Hill e per lo più aspettavo in classe, aiutando gli altri studenti che stavano facevano il Saint Hill Special Briefing Corse. Questo andazzo durò un paio di mesi e alla fine avevo messo assieme un sacco di pezzetti di Tech di LRH del SHSBC, ma avevo perso traccia di quanto stesse succedendo con il mio "case" e di come qualsiasi cosa stessero facendo avesse in qualche modo a che fare con il mio auditing al tavolo della plastilina, o con il mio corso dei Pro TRs. Pensavo di stare semplicemente saltando nei cerchi e seguendo la procedura standard come qualsiasi altro buon scientologist. Ricordo di aver pensato che ero finito in un "Comma-22" burocratico dove in realtà nel mio "case" non c'era nulla di sbagliato in primo luogo, ma né Etica né Revisione mi avrebbero lasciato andare fino a che non avessero trovato qualcosa che in realtà non esisteva.

Decisi così di provare la strada regolare per abbandonare il corso, seguendo innanzitutto la procedura ufficiale. Mi resi ben presto conto però che a meno che tu non sia contento dei servizi che hai ricevuto o non hai già fatto un piano su quando tornerai per fare il corso successivo, non riceverai una autorizzazione ufficiale ad abbandonare l'attuale corso per cui decisi di fare blow (cioè di andarmene senza autorizzazione). Per quanto ne so, l'org di St. Hill sta ancora perdendo 5000 punti studente alla settimana a causa del mio "cartellino rosso" non risolto.

C'è un aspetto dell'auditing di confessione e delle verifiche di sicurezza che ho appreso e poi imparato ad integrare alla mia vita. Mi hanno insegnato a riuscire ad aprirmi ai miei pensieri, ai sentimenti, ai segreti più profondi, a overt e withhold. Ad affrontare il timore di essere aperto ed onesto al 100% con te stesso, anche su cose dolorose e imbarazzanti, e "stare di fronte" all'essere parimenti onesto con gli altri, indipendentemente da quanto possano pensare in seguito. Mi ha permesso di essere aperto e onesto sia con me stesso e, contemporaneamente, di esserlo in ugual misura con gli altri, anche se in quel momento non stanno dall'altra parte di un e-meter.


Osservare l'abisso

Durante l'estate in cui l'ondata di caldo colpì l'Inghilterra [2003?] ebbi un'idea di prima mano di che cos'è l'Introspection Rundown. Una scientologist adolescente del posto aveva improvvisamente iniziato a comportarsi in modo strano ed era scomparsa, per poi essere ritrovata dalla polizia mentre vagava in strada. La chiesa raccomandò che fosse messa sul Rundown dell'Introspezione, erano preoccupati che potesse essere affidata al servizio di assistenza mentale.

Affittarono una casa mobile che venne parcheggiata in un'area isolata della fattoria dei miei genitori, e usata per ospitarla. Sua madre si trasferì nella seconda stanza della casa mobile ed era il suo guardiano primario. Normalmente questa procedura viene scoraggiata ma nel suo caso fu permessa per ragioni pratiche. Altri scientologist locali si offrirono volontari aggiungendosi alla squadra dei guardiani che si davano il cambio, per cui di solito quella funzione veniva svolta da due persone. Per parte mia, l'ondata di calore di quell'estate mi impediva di lavorare al chiuso sul computer per cui trascorrevo le giornate laggiù: stavo in compagnia bevendo tè, chiacchieravo e aiutavo gli altri come richiesto. Di solito l'Introspection Rundown dovrebbe concludersi nel giro di qualche settimana, ma in quel caso durò circa tre mesi.

La ragazza, di cui ho dimenticato il nome, trascorreva gran parte del tempo chiusa a chiave nella sua stanza che conteneva soltanto un materasso, un lenzuolo e poco altro. Quando aveva fame o bisogno del bagno le portavano da mangiare o le permettevano di uscire, ma la supervisione doveva essere sempre fatta in silenzio per assicurarsi che non provocasse guai o cercasse di scappare. Per un po' le fu concesso fare una passeggiata per i campi due volte al giorno, ma in seguito la cosa fu interrotta a seguito della raccomandazione del C/S e per il timore che lasciandola libera in un ambiente non controllato potesse imbattersi in qualcosa di restimolativo.

L'ambiente era silenzioso e non eri autorizzato a parlare in sua presenza. All'inizio era strano, ma poi ti dicevano che è quanto prevede la tech e non ero sicuramente nella posizione di metterla in discussione, e alla fine comunque ti abitui. Il concetto alla base dell'Introspection Rundown è di fornire alla persona psicotica un luogo sicuro, tranquillo e privo di qualsiasi fonte di "inturbolamento" in modo che possa rimettersi in sesto mentalmente.

È strano quanto velocemente chi viene sottoposto al silenzio e rinchiuso in una stanza per gran parte della giornata possa diventare una non-persona, specialmente se non la conoscevi da prima. La madre si assicurava che con la figlia fosse sempre presente un guardiano e che venisse nutrita e assistita.

Ci provai. La mia interpretazione di fornire non-inturbolamento era esercitare il minor controllo diretto possibile su di lei, guidarla piuttosto che forzarla e proiettare costantemente la gentilezza umana fondamentale.

Nonostante a volte provocasse guai e fosse birichina, come quando cercò di infilare un intero rotolo di carta igienica nel water o bloccò il lavandino fino a farlo straripare, restava comunque una ragazza buona e giocosa. Era interessante guardarla prendere un lenzuolo e agghindarselo addosso in modi interessanti, e sentire che cosa ne pensavano gli altri fuori dalla casetta.

Una sera, alla fine di una passeggiata per i campi, la stavo riaccompagnando nella sua stanza assieme a un altro guardiano quando cominciò a opporre un po' di resistenza, cercava di evitare che la dirigessimo verso casa. L'altro guardiano interpretò la cosa come una semplice drammatizzazione del suo bank ed entrò in modalità auditor, risoluto nel non dare alcuna possibilità alla sua mente reattiva. Le afferrò a forza il braccio e la fece tornare in casa a passo di marcia. Restai lì indeciso sul da farsi, volevo dire qualcosa e dirgli di lasciarla andare ma mi sentivo intimorito dalla regola del silenzio e non ero nella posizione di discutere sul modo corretto di applicare la tech con qualcuno che aveva molto più addestramento di me. Riaccompagnata nella sua stanza la ragazza riuscì a morderlo, il che secondo me era una reazione perfettamente sana al comportamento di lui. Nei giorni successivi sembrò meno calma e più inturbolata. Per quanto riguarda il guardiano, non fu re-invitato e a me chiesero di fare rapporto per il dipartimento di Etica.

Verso la fine dell'estate il lavoro mi impedì di avere tanto tempo libero ma alla fine il C/S indicò che il procedimento di introspezione era completo e che la ragazza poteva tornare a casa dai genitori. Non riesco realmente a farmi un giudizio sul successo del rundown, poiché non la conoscevo prima e non ho più avuto contatti con lei dopo.


Superare i limiti

Durante i miei studi a St. Hill si era sottoposti a costanti tentativi di reclutamento nello staff e in Sea Org, con loro membri a caso a cui venivano assegnati compiti di reclutamento e continuavano a chiederti se stavi facendo abbastanza per il futuro del pianeta, qual era il maggior bene per il maggior numero di dinamiche, quali erano le tue riserve... cercando sistematicamente di maneggiarle, o altrimenti ti facevano sentire in colpa perché non ti decidevi a firmare. Mia sorella era entrata [in Sea Org] qualche tempo prima, poi era uscita, poi era rientrata. Ad un certo punto anche io misi la mia firma sul contratto da un miliardo di anni della Sea Org e quel giorno arrivai a casa con un bel sorriso stampato in faccia, ma già al mattino seguente mi ero reso conto che nella Sea Org sarei durato al massimo sei mesi, al termine dei quali potevano succedere soltanto due cose: sarei stato costretto a conformarmi, il che era per me spiritualmente inaccettabile; oppure avrei rifiutato di conformarmi, il che sarebbe stato inaccettabile per la Sea Org. Così scrissi al mio reclutatore scusandomi per avergli fatto perdere tempo.

Faccio un salto in avanti, forse di un paio d'anni. Arrivò questa missione Sea Org che doveva cercare di ripulire qualsiasi rottura di ARC che potessero avere gli scientologist locali, il che comprendeva dare session gratuite sulle rotture di ARC e anche indirizzarli all'ufficiale di Etica per ripulire qualsiasi "fuori etica", scrivere overt e withhold e rimetterli potenzialmente sui corsi. Anche io venni messo di mezzo e l'ufficiale di etica cominciò a concentrarsi sul fatto che avevo visionato diversi siti web anti Scientology (originariamente allo scopo di fare rapporto), che non ero stato addestrato a trattare materiali anti-Scientology, e che alcuni di essi mi avevano lasciato qualche dubbio aleggiante e pensiero critico sull'argomento Scientology.

Decisi di tentare un piccolo esperimento sul pensiero, cioè interiorizzare i suggerimenti degli ufficiali di etica e abbracciare la linea di partito. Non avrei più letto materiale anti-Scientology e nemmeno fatto pensieri critici su di essa. Tendo a non fare mai le cose a metà per cui dopo appena due settimane di questa impostazione mentale notai che stavo sviluppando qualche piccolo problema psicologico e non ero più a mio agio con me stesso. Il procedimento di trattenermi deliberatamente da certe informazioni stava creando un blocco nel mio fluire libero di pensieri, e creava una specie di carica o una serie di dicotomie non risolte di "non posso avere/devo avere" a cui semplicemente non riuscivo a fare "as is".

Quando alla fine informai l'ufficiale di etica che non mi sarei più trattenuto dal visionare informazioni anti-Scientology, mi diedero un paio di verifiche di sicurezza all'e-meter e poco dopo fui dichiarato "Fonte Potenziale di Guai di Tipo J" in quanto ero "di mente aperta". Anche se all'epoca non ne parlai con nessuno, nemmeno con i miei genitori, il solo effetto reale di tutto questo fu che non sarei stato autorizzato a tornare sui corsi fino a che non avessi risolto questa questione di etica (e naturalmente il cartellino rosso in sospeso) per cui non mi preoccupai più del necessario. Sapevo che sarebbe semplicemente stata una cosa ulteriore da sistemare il giorno in cui avessi deciso di tornare sui corsi.

Ricordo comunque una interessante conversazione con uno dei membri Sea Org di quella missione. Gli avevo detto che ritenevo importante cercare risposte per conto mio, al che mi rispose che anche lui prima di entrare in Scientology era come me, e che una delle cose che gli mancava di più dopo essere entrato in Sea Org era la ricerca di risposte autonome. Guardando indietro questo è il punto centrale che poi mi ha indotto a lasciare Scientology, la necessità di trovare le mie risposte nei miei termini.


La separazione delle forze

Il successivo importante cambiamento si verificò quando i miei genitori decisero di divorziare. All'epoca avevo 19 anni. Sebbene quel tipo di pensiero non mi avesse mai attraversato la mente, stranamente non arrivò inaspettato. Le cose partirono bene: mia madre dopo qualche settimana si trasferì altrove ma per un certo periodo continuarono a lavorare insieme. Lentamente però iniziarono a litigare sempre più spesso fino a che un bel giorno si dovette chiamare addirittura la polizia. Nei due anni successivi continuai a lavorare con papà e cercai di mediare tra loro riguardo un accordo finanziario sulla casa di famiglia, l'azienda e le proprietà da affittare che possedevano. Cercai di farlo senza dare giudizi o incolpare questa o quella parte, ma cercando invece di far comprendere ad entrambi la realtà dell'altro. Basti dire che dopo due anni era ancora un problema intrattabile, con due realtà distinte e incompatibili sulla situazione e la sua soluzione, ed evidenziò il fatto che nonostante i miei genitori fossero degli OT erano ancora molto umani.

Dopo un certo periodo mia madre, che si era trasferita a San Francisco, si risposò con un altro scientologist. Aveva deciso che il solo modo per risolvere lo stallo con mio padre era rivolgersi al tribunale e avere una assegnazione legale, punto di vista che ora giudico totalmente corretto. Circa nello stesso periodo mio padre riuscì a creare un'altra disputa irrisolvibile con un vicino a proposito di una strisciolina di terra sul confine delle loro proprietà, anch'essa poi sfociata in una causa legale. Mio padre aveva cominciato il corso PTS/SP su come "maneggiare" la soppressione, leggeva i libri e ascoltava i nastri a casa ed era sempre più in contatto con i suoi amici Sea Org che presumibilmente gli davano un sacco di consigli. Era convinto che entrambe le dispute non fossero semplicemente scaturite dal fatto che in entrambi i casi esistevano due realtà distinte e inconciliabili, o che lui era testardo e stava combattendo ogni piccolo punto su questioni di principio, ma piuttosto che mia madre e il vicino stessero cercando di sopprimerlo. Verso la fine la chiesa inviò un membro della Sea Org per cercare di discutere la questione al telefono con mia madre, ma rinunciò velocemente dopo essersi resi conto che era semplicemente un problema irrisolvibile.

I miei tentativi di mediazione continuarono, ma mio padre era sempre più preoccupato e voleva conoscere i dettagli di ogni comunicazione che avevo con mia madre e alla fine mi chiese di comunicare con lei soltanto per e-mail e di inviargli copie di tutte quelle che lei scriveva a me. All'epoca vivevo ancora in casa e accondiscesi alla sua richiesta, anche se lo dissi a mia madre il che portò a comunicazioni sempre più tese tra me e lei. Dopo alcuni mesi iniziai a riflettere più seriamente sul perché permettevo a me stesso di essere non auto-determinato sulle mie linee di comunicazione, e decisi che dovevo essere libero di parlare al telefono con mia madre, e anche di non discutere in anticipo di tale decisione con mio padre. Lui però lo scoprì presto e sebbene non potesse impedirmelo espresse il suo disappunto sul fatto che avevo rotto il nostro "accordo".


Guardarsi allo specchio

Il Fenomeno Finale del Grado 0 è la «capacità di comunicare liberamente con chiunque su qualsiasi argomento». Sebbene non abbia fatto il Grado 0 decisi di abbracciare questo stato mentale riguardo a me stesso. Mi resi conto che solo io potevo essere l'arbitro definitivo della mia verità e non potevo contare su nessun individuo terzo o gruppo che emettesse un pre-giudizio, pre-filtrasse al posto mio le mie informazioni o linee di comunicazione, si trattasse di mio padre o anche della Chiesa di Scientology. Nelle parole di Voltaire, «disapprovo quanto dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo».

La chiesa aveva istillato un modello di pensiero che avevo interiorizzato. La prima parte è la dicotomia secondo cui Scientology e la chiesa sono il "bene" assoluto, la sola vera salvezza per tutta l'umanità e pertanto qualsiasi cosa sminuisca il "bene" deve essere "male". Da ciò consegue che se qualcuno sta facendo il "male" di qualcun altro allora deve per forza stare facendo altri "mali". Il problema di questa logica è che non esiste una cosa che sia "male" o "bene" assoluto. Questo modo di pensare si basa anche sulla direttiva di Scientology di "attacca ma non difenderti mai" e questa confutazione è una forma di "dead agenting", cioè il tentativo di screditare il proprio interlocutore. Tuttavia sembra piuttosto raro che la chiesa replichi a punti specifici sollevati dalle critiche, anche se la critica ha basi solide o è un tentativo di evidenziare problemi reali al suo interno, in modo che si possa auto-riformare e correggersi. La personificazione di gruppo di un maniaco del controllo che deve micro-gestire qualsiasi cosa, che considera qualsiasi resistenza al controllo o qualsiasi disaccordo o punto di vista alternativo come niente di meno che un attacco personale.

In quanto avido utente di Internet a volte mi imbattevo in link su Scientology. Sebbene non ne fossi attivamente alla ricerca, ero anche determinato a "stare di fronte" totalmente ai miei tabù sull'argomento e a trattarli allo stesso modo in cui tratterei qualsiasi informazione su qualsiasi altro argomento tecnico. Mi creai le mie personali regole sulla materia: se incontravo un link relativo a Scientology e notavo che sulla sua visione avevo della carica o delle considerazioni, lo cliccavo deliberatamente e leggevo la pagina a cui puntava.

Ancora getto un occhio molto scettico alle cose critiche che leggo sulla Chiesa di Scientology. All'epoca ero pronto a leggere e comprendere il loro punto di vista, ma tenevo presente che esisteva un'alta probabilità che agli autori fossero state fornire informazioni erronee e/o gli fosse stato potenzialmente mentito o i fatti fossero stati mal rappresentati. Tutto questo proseguì fino a quando lessi il Rapporto sull'Alterazione dei Materiali di Scientology scritto da Gene Zimmer, a proposito della definizione alterata di "Seconda dinamica". Confrontate le citazioni di questi due libri:

«SECONDA DINAMICA - è la spinta verso l'esistenza come attività sessuale o bisessuale. Questa dinamica ha in realtà due suddivisioni: La Seconda Dinamica (a) è l'atto sessuale stesso e la Seconda Dinamica (b) è l'unità familiare, che include l'educazione e la cura dei figli. Questa può essere chiamata la DINAMICA DEL SESSO.» (I Fondamenti del Pensiero, Capitolo 4). [2]

«La SECONDA DINAMICA è quella della CREATIVITÀ, intesa come realizzazione di cose per il futuro. La seconda dinamica include qualsiasi aspetto della creatività. Di essa fanno parte l'unità familiare, la cura e l'educazione dei figli, e tutto quanto può rientrare nella sfera delle attività familiari. Incidentalmente ne fa parte il sesso, inteso come meccanismo per stimolare la sopravvivenza futura. » (Introduzione all'Etica di Scientology, ed. 1998, Libro del Life Orientation Course) [3].

Nelle successive 230 pagine del suo rapporto, Gene Zimmer analizza sistematicamente tutti i materiali pubblicati di LRH elencando ogni sua citazione fatta sulla seconda dinamica e su come esse si allineino tutte con la definizione data nella prima citazione su sesso e famiglia, e nessun'altra reference nota di LRH si allinei invece con la seconda citazione. Sulle prime pensai che Zimmer facesse di tutt'erbe un fascio, altra disinformazione via Internet, poi mi resi conto che si trattava di una cosa che potevo convalidare definitivamente e in modo indipendente, senza riferirmi al punto di vista di qualcun altro. Per cui presi una copia del nuovo libro "Introduzione all'Etica di Scientology"ed ecco lì la definizione alterata. Tornai al mio vecchio libro del corso LOC e anch'esso conteneva la nuova citazione. Se la definizione originale fosse stata veramente un'azione "squirrel" delle parole che LRH voleva intendere, come mai non si era accorto di un "outpoint" di quella portata quando era ancora in vita? Se la nuova citazione non aveva altri riferimenti LRH, allora doveva essere "squirrel".

Sebbene avessi fatto "metodo 9" su tutto il libro del corso LOC, non mi era mai sovvenuto prima di allora, concentrato com'ero sull'assicurarmi di non inciampare mentre la leggevo ed essere quindi costretto a trovare la mia "parola malcompresa", che la definizione data fosse così diversa dalla versione "sesso e famiglia" che avevo sempre conosciuto.

Lessi di molte altre alterazioni della tech di LRH, ma poi trovai un altro esempio che potei confermare in via definitiva e autonoma. Qualcuno aveva detto che sul Corso di Dottorato di Filadelfia [PDC], alla fine del nastro N. 20, LRH dice:

«Avete mai letto 1984 del vecchio George Orwell? Sì, sì, è straordinario. Quello sarebbe - potrebbe essere una vaga ombra di ciò a cui assomiglierebbe un mondo governato dall'uso segreto di Scientology, senza che in esistenza vi sia rimedio».

Ma questa frase era stata tolta dalla più recente versione in CD. Quando si dice il caso, mio padre aveva sia i vecchi nastri del PDC che la nuova edizione su CD. Per cui cercai la citazione alla fine del nastro N. 20, la trovai e trovai lo stesso taglio nella conferenza sull'edizione in CD, e a quel punto il cuore prese a battermi forte, semplicemente non c'era. Controllai nuovamente, andai avanti e indietro per un po', ma la sola cosa che c'era dopo era l'inizio della conferenza successiva. Ero letteralmente senza parole. Si era aperta la prima grossa crepa nel tunnel della mia realtà. Non mi rendevo ancora conto della piena implicazione di ciò che avevo appena visto e dimostrato a me stesso, ed ero ancora un po' timoroso su ciò che poteva significare. Credevo ancora totalmente a Scientology e alla chiesa, me dentro di me sapevo che non potevo fingere di non avere visto ciò che avevo visto, e non sarei potuto tornare al modo in cui ero solito considerare le cose.

Quando Gene Zimmer aveva scritto il suo rapporto era OT3 e membro attivo della Sea Org. Ne aveva inviato copia a tutti i terminali senior della chiesa, compreso David Miscavige. Nessuno gli aveva risposto per dargli riconoscimento sui contenuti del rapporto, e nemmeno avevano fornito contro-prove che si trattasse effettivamente di una citazione valida di LRH. Zimmer era stato invece etichettato come nemico e il rapporto stesso utilizzato come prova contro di lui, prima di essere dichiarato "Persona Soppressiva".


Perdere la mia religione

Il divorzio dei miei genitori procedeva attraverso le aule di tribunale. Avevo lasciato la casa di famiglia per trasferirmi, assieme alla mia allora fidanzata, in una delle loro case da affittare momentaneamente sfitta. Continuavo a fare qualche lavoro per mio padre e proseguivo con gli studi per ottenere la laurea in informatica. In quel periodo avevo pochissimi, se non nessun contatto con la chiesa o con membri della Sea Org, anche se a volte mio padre diceva per caso che mia madre sarebbe potuta essere "scomunicata" e, nel caso fosse successo, dovevo cominciare a pensare alle scelte che avrei dovuto fare.

Mi resi conto che la libertà spirituale assoluta che Scientology promette non può essere raggiunta senza «l'inalienabile diritto a pensare liberamente, parlare liberamente, scrivere liberamente le proprie opinioni e controbattere, pronunciarsi o recensire criticamente le opinioni altrui». Che i guadagni di livello più alto promessi dalla chiesa non avrebbero avuto alcun valore se richiedevano il sacrificio delle libertà più fondamentali.

Continuai a condurre ricerche su altri aspetti di Scientology che non vengono apertamente riconosciuti dalla chiesa, e contemporaneamente cercavo di integrare la mia realizzazione sui materiali alterati di LRH in una visione del mondo coerente con le mie precedenti convinzioni. Avevo la mente piena di domande: se un dato stabile superiore, come l'integrità di RTC, era potenzialmente sbagliato allora anche tutte le altre credenze e assunti che mantenevo potevano essere altrettanto sbagliati.

L'ultimo grande "event" a cui partecipai a Saint Hill sembrò un po' strano perché riuscivo a vedere, almeno parzialmente, alcuni suoi aspetti come semplice propaganda. Se una cosa particolare mi colpì in quell'occasione fu un breve esempio di come la società era crollata e a rischio di essere invasa dagli psichiatri, poiché il Dalai Lama aveva scritto "Art of Happiness", il suo ultimo libro, assieme a uno psichiatra. In quel momento mi venne a mente una storia sul Dalai Lama: un suo amico scienziato gli aveva chiesto che cosa sarebbe successo se fosse riuscito a dimostrare scientificamente che la reincarnazione non esiste. Il Dalai Lama aveva risposto che avrebbe diffuso la notizia e la gente avrebbe dovuto smettere di crederci, replicando poi «come potresti dimostrarlo?».

Cominciai così a mettere in discussione e ri-convalidare in tempo presente ognuna delle mie precedenti credenze e assunti. Ma per ogni credenza che mettevo in discussione trovavo subito altri assunti e credenze da cui dipendevo, e fino a che non avessi convalidato la prima non potevo più dare per scontata la seconda. E i miei dati stabili crollarono come il classico castello di carte. Non avevo più certezze, non sapevo più a che cosa credere. Associato a questo stato mentale c'è una specie di sensazione. Il mio tunnel della realtà era stato chiuso da una porta di ferro ed ero entrato nell'oscura notte dell'anima.

Decisi che non potevo più fidarmi di LRH come fonte primaria di informazioni. Non che fossi convinto che qualsiasi cosa aveva detto fosse una bugia, quanto piuttosto che fino a che non avessi convalidato in modo indipendente ogni sua idea, sia attraverso la mia esperienza personale che tramite fonti alternative, non potevo più farvi affidamento. Avrei dovuto riconsiderare tutto di nuovo e ricostruire il mio tunnel della realtà, i miei principi e il mio codice morale a partire dalle basi stesse dei miei principi fondamentali.

Mentre cercavo fonti di ispirazione notai una interessante correlazione con le quattro libertà fondamentali per definire "free" un software, come identificate da Richard Stallman:

  • Libertà 0: la libertà di lanciare il programma, per qualsivoglia scopo.
  • Libertà 1: la libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie esigenze. L'accesso al codice sorgente è il prerequisito per.
  • Libertà 2: la libertà di ridistribuirne copie in modo da poter aiutare il proprio vicino.
  • Libertà 3: la libertà di migliorare il programma e rendere pubbliche le proprie migliorie in modo che tutta la comunità possa beneficiarne. L'accesso al codice sorgente è un prerequisito per.

E qui c'è l'elenco delle "Questioni di interesse per RTC", che all'interno della chiesa vengono considerate crimini o alti crimini:

«Uso non autorizzato dei materiali di Dianetics e Scientology» e «Possedere, utilizzare, copiare, stampare, pubblicare o riprodurre in qualsiasi modo materiali confidenziali di Dianetics e Scientology senza espressa autorizzazione di RTC» (Libertà 0).

«Qualsiasi cambiamento o alterazione, tentato o effettuato, della tecnologia di Etica, della Tech o dell'Administration di Scientology come elencati in libri, bollettini, policy e scritti di LRH» e «Sviluppare o utilizzare procedimenti e checksheet squirrel» (Libertà 1).

«Emettere dati tecnici o informazioni, o procedure di istruzione o admin di Scientology alterate, chiamarle Scientology o chiamarle in altro modo per confondere o ingannare sulla vera fonte, credenze e pratiche di Scientology» e «Qualsiasi violazione dei copyright di LRH, compresa qualsiasi modalità di riproduzione, pubblicazione o vendita senza l'espressa autorizzazione della L. Ron Hubbard Library» (Libertà 2).

«Organizzare gruppi scissionisti per allontanarsi dalle pratiche di Scientology, chiamandola ancora Scientology o in altro modo, o utilizzare i dati di Scientology per distrarre dalla Scientology standard» (Libertà 3).

Mi resi conto che se Scientology doveva essere una tecnologia funzionale per me, qualcosa che avrei potuto veramente utilizzare e adattare ai miei bisogni, allora le restrizioni e i limiti imposti da KWS ["Mantenere Scientology in Funzione"] avrebbero semplicemente reso Scientology una tecnologia che per me non era funzionale. Sebbene non avessi mai avuto alcuna interazione con la Freezone salvo dare un'occhiata ai loro siti web, mi colpì il fatto che le loro idee e la loro struttura organizzativa decentralizzata descriveva una scena di gran lunga più ideale di come la chiesa dovrebbe essere gestita.

Anche se a quel punto i miei pensieri erano già ben presenti nella mia testa, cercavo ancora di scendere a miti consigli con la necessità di "stare di fronte" ai tabù indottrinati secondo cui discutere o anche solo pensare informazioni critiche su Scientology era sbagliato. Tuttavia si trattava di un percorso più filosofico che emotivo. Misi per iscritto alcuni dei miei pensieri in forma di saggio e anche lettere che forse un giorno avrei postato, ma li tenni per me e non cliccai mai il tasto "invio". Al massimo parlai un paio di volte e brevemente con la mia fidanzata non-scientologist, ma tutto ciò che lei poteva fare era ascoltarmi mentre seguivo il filo dei miei pensieri.

Non avevo nulla di particolare da temere ma fu un'esperienza piuttosto stressante: non avevo vicino nessuno che potesse capire e non c'era nessuno in Scientology di cui mi potessi fidare al punto da confidarmi, anche se comunque non avevo vicino nessuno che cercasse di valutarmi o interrompere il processo dei miei pensieri. Trascorrevo gran parte del mio tempo da solo in unica compagnia del mio computer e dei miei pensieri. Non ero depresso, solo e semplicemente confuso. Ebbi modo di fare un sacco di introspezione profonda e di ricerca nella mia anima. Occorse parecchio tempo ma lentamente iniziai ad acquisire più certezza delle mie credenze, di ciò che ritenevo vero e di ciò che non accettavo più. Cominciai a "stare di fronte" direttamente ai miei tabù sulla libertà di pensiero e di parola in merito alla discussione di Scientology, a farmi domande sui motivi retrostanti e sul mio auto determinismo, se avrei permesso a me stesso di essere legato a un codice morale non di mia scelta.

Anche dopo avere raggiunto questa realizzazione mi ci volle un altro paio di anni per arrivare al punto in cui potevo discutere apertamente e liberamente l'argomento Scientology e le mie esperienze con chiunque incontrassi, e adesso avevo altre considerazioni in materia, oltre a quelle dell'esprimere liberamente le mie verità. Anche mia madre mi disse che le era occorso un tempo simile per riuscire ad aprirsi ed essere in grado di pensare e parlare dell'argomento.


L'ultima goccia

Il tribunale emise la sentenza di assegnazione del divorzio dividendo le proprietà al 50%, cosa che mio padre giudicò molto ingiusta e un ulteriore segnale che il mondo lo stava sopprimendo, ma che mia madre riteneva del tutto giusta.

Un giorno mio padre arrivò da me all'improvviso per mostrarmi alcuni documenti del tribunale e estratti della "Commissione di Inchiesta" [Scientology] di mia madre in modo che potessi "farmi un'idea da solo" di quanto soppressiva era realmente mia madre. «Fare causa civile contro una qualsiasi organizzazione di Scientology o scientologist, compreso il non pagamento di fatture o mancanza di rimborso senza aver prima portato la cosa all'attenzione del Capo Internazionale della Giustizia [IJC] ed avere ricevuto risposta». Mia madre sosteneva di avere sempre tenuto informato il IJC in merito alle sue decisioni ed azioni, e nessuno si era mosso. Mentre leggevo il resto dei documenti selezionati datimi da mio padre mi sarei quasi voluto mettere a ridere per ciò che sembrava soltanto un pugno di accuse inventate ed auto referenziali. Nel leggere tra le righe, il vero crimine di mia madre era stato il rifiutarsi di rigare dritto, poi quando si era arrivati alla stretta finale aveva fatto le cose come voleva lei piuttosto che seguire le istruzioni della chiesa.

Mia sorella mi telefonò per dirmi che non sarebbe più stata in grado di parlarmi perché io ero ancora in contatto con mia madre. Fu triste sentirselo dire, lei era in lacrime e la sentivo singhiozzare dall'altra parte del filo. Anche se non lo disse esplicitamente era ovvio che non voleva veramente disconnettere da me, ma visto che è in Sea Org pensava di non avere altra scelta.

Ricevetti anche la telefonata di mio zio Gerry, fratello di mio padre e non-scientologist, il quale mi disse che mio padre gli aveva chiesto di troncare ogni comunicazione con me, almeno per il momento, a causa della situazione, e che in sostanza lo aveva minacciato di disconnettere da lui per questa cosa.

In tema di disobbedienza civile Martin Luther King una volta scrisse: «Concordo con Sant'Agostino che "una legge ingiusta non è una legge"... chi infrange una legge ingiusta deve farlo apertamente, con amore... ed essere pronto ad accettare la punizione. Dico che un individuo che infrange una legge che la sua coscienza ritiene ingiusta, e accetta volentieri la pena restando in carcere per svegliare la coscienza della comunità sull'ingiustizia, sta in realtà esprimendo il più alto rispetto per la legge».

Dentro di me avevo già preso la decisione di non disconnettere da mio padre e di restare auto determinato sulle mie linee di comunicazione indipendentemente dalle conseguenze. Accettavo l'idea che un giorno forse sarei stato io stesso scomunicato, anche se fino ad ora non è successo, ma non aveva importanza. Scientology nella sua forma attuale non poteva offrirmi ciò di cui avevo bisogno sul mio percorso spirituale, e avrei cercato la mia verità, il mio percorso e la mia strada.

A proposito della disconnessione da mio padre, da mia sorella e da mio zio, stranamente è una di quelle cose che sono giunto ad accettare con poca emozione o attaccamento. Ho fatto le mie scelte e accetto le conseguenze, disponibile a progredire semplicemente da uno stadio precedente ad uno successivo della mia vita.


Lascio casa

Il tribunale aveva stabilito che la casa in cui io e la mia ragazza vivevamo doveva essere messa in vendita. Mio padre ce lo fece sapere il giorno prima della nostra partenza per un paio di settimane di vacanza in Francia, aggiungendo che dovevamo sgomberare presto. La mia ragazza entrò nel panico temendo che lui svuotasse la casa mentre noi eravamo via. Per cui come "misura di sicurezza" mi convinse a cambiare le serrature. Mio padre non digerì la cosa e al ritorno scoprimmo che si era fatto dare la nuova chiave dagli amici a cui l'avevamo lasciata ed aveva cambiato nuovamente le serrature, chiudendoci fuori. Si era offerto di riprendermi a vivere con lui, ma dentro di me sapevo che se avessi accettato l'offerta avrebbe significato dover fare spiacevoli compromessi con me stesso, e che sarebbe trascorso molto tempo prima di riuscire a trasferirmi di nuovo.

Rompemmo il vetro di una finestra, ci introducemmo in casa e cambiammo di nuovo le serrature. Contattai mio padre per informarlo di ciò che avevo fatto, e attesi. Non ero molto sicuro di ciò che avrebbe fatto o ciò che sarebbe successo, ma ero abbastanza determinato a rimanere nella casa. Trascorsero diverse ore, era ormai buio, quando la polizia venne a bussarci alla porta. Ci fecero alcune domande, videro la finestra rotta e si spinsero al punto di ammanettarmi dietro la schiena e arrestarmi. Mi dettero un'alternativa: o consegnare le chiavi, raccogliere un po' delle nostre cose e lasciare la casa, oppure essere sfrattato con la forza e trascorrere la notte in cella. Non avevo paura ma semplicemente non vedevo in che modo trascinare la cosa avrebbe ottenuto qualcosa sul lungo periodo, per cui consegnai le chiavi, presi un po' di cose e salimmo in macchina. Trascorremmo quella prima notte in hotel e per i mesi successivi ci accampammo nel salotto di un'amica della mia ragazza.

Questo modello di scompiglio istantaneo con poco o nessun preavviso di ciò che sta per accadere mi accompagna abbastanza spesso da allora. Ma mi ci sono adattato, mi sono reso conto che nella vita non esiste vera sicurezza per nessuno, ma invece che preoccuparmi è meglio prendere semplicemente quel che viene e gestire le cose che la vita ti lancia nel momento in cui accadono. Essere costretti a forza ad uscire dalla tua bolla di sicurezza e ritrovarti in un punto di crisi ti costringe a crescere e ad evolverti come essere, e se non ti schianti sarai una persona più forte.

Parte della sentenza del tribunale prevedeva che dovessi ricevere una compensazione finanziaria per tutti gli stipendi non pagati che avrei dovuto percepire nei sette anni in cui avevo lavorato nell'impresa di famiglia. Ci organizzammo per incontrarci in un pub e mio padre arrivò accompagnato da un amico/osservatore Scientology. A un certo punto mi disse della sua intenzione di entrare in Sea Org e io gli raccontai apertamente e onestamente perché non avevo disconnesso da mia madre, la situazione dell'effrazione per rientrare in casa e i motivi per cui lasciavo la chiesa. Discutemmo anche dei soldi che mi doveva e lui mi compilò un assegno per 25.000 sterline per assolvere ai suoi obblighi, ma quella è stata l'ultima volta che gli ho parlato.

James McGuigan


Note di Martini:

1. Il riferimento è alla teoria dei tipi psicologici di Myers e Myers (1980), derivata dal lavoro di Jung (1971). Secondo il Myers-Briggs Type Indicator, il tipo INTJ è così definito:

«Questo tipo introverso ha una mente originale ed è attratto dal mondo delle idee. Intellettualmente curioso e audace, possiede ottime capacità analitiche. Si tratta di un eccellente stratega e organizzatore, in grado di elaborare ottime soluzioni a problemi anche molto complessi. Si sente più a suo agio nel processo ideativi e creativo che nel processo realizzativi, ha, pertanto, la tendenza a pensare molto prima di agire. Preferisce lavorare individualmente o con poche persone che giudica competenti e non ama saltare da un progetto a un altro: preferisce affrontarne uno alla volta. Ha uno spirito critico molto sviluppato, tende pertanto ad essere un perfezionista anche con se stesso. Tra i 16 tipi, è probabilmente quello più individualista, autonomo e indipendente di tutti. Presta poca attenzione ai sentimenti degli altri, rischiando di apparire come una persona dura. Riservato, non si lascia conoscere facilmente. Possiede una grande capacità di concentrazione ma non è un buon osservatore: le sue analisi si basano molto di più sulle sue intuizioni piuttosto che su una accurata osservazione di fatti e dettagli.» (Cfr. Stili Cognitivi e stili di apprendimento, A. Cadamuro, Carocci, Roma, 2004).

2. La mia edizione in italiano de "I Fondamenti del Pensiero" © 1986 è identica, SALVO che non vi si fa alcun accenno alla "attività BI-sessuale".

3. Possiedo due edizioni diverse del libro "Introduzione all'Etica di Scientology" citata dall'autore.

L'edizione © 1968, Trad. italiana ©1989 così definisce la seconda dinamica:

La seconda dinamica è l'impulso a sopravvivere attraverso il sesso, sia come atto che come procreazione ed allevamento dei bambini.
L'edizione ©1998 la definisce invece in questo modo, identico a quello citato dall'autore:
La seconda dinamica

La SECONDA DINAMICA è quella della CREATIVITÀ, intesa come realizzazione di cose per il futuro. La seconda dinamica include qualsiasi aspetto della creatività. Di essa fanno parte l’unità familiare, la cura e l’educazione dei figli, e tutto quanto può rientrare nella sfera delle attività familiari. Incidentalmente ne fa parte il sesso, inteso come meccanismo per stimolare la sopravvivenza futura.

Interessante a questo punto vedere la definizione data nel libro "Le Dinamiche della Vita" di L. Ron Hubbard, mia edizione ©1990:
II. La dinamica del sesso comprende la procreazione della progenie, la cura della progenie e l’assicurare alla stessa condizioni di sopravvivenza e capacità migliori nel futuro.
Ma ancora più interessante è notare che nel 1986, 1989 e 1990 Hubbard non faveva alcun riferimento ad attività "bisessuali", mentre nel volume "Scienza della Sopravvivenza" ©1992 così ci si esprime nei confronti dell'omosessuale:
Questo [Scala del Tono Hubbard, livello 1.1] è il livello del pervertito, dell’omosessuale, del voltagabbana. È il livello a cui appartiene il sovversivo. Da una persona del genere non ci si può mai aspettare un aperto attacco frontale: l’attacco verrà quando si è assenti, quando si voltano le spalle o quando si dorme. La vita e l’equilibrio mentale di una persona che ha la sfortuna di essere sposata con un 1,1 sono, letteralmente, in pericolo dato che questa persona è incapace di vero affetto. Una persona del genere è così introversa che qualsiasi dimostrazione d’affetto è una febbrile messinscena. Questa persona prenderà opportunisticamente qualsiasi strada conduca alla sua sicurezza e pianterà in asso tutti quelli di cui ha finto di essere amica. Un 1,1 è la persona più pericolosa e pazza della società e quella che probabilmente creerà i danni maggiori. A causa della natura totalmente furtiva della sua follia, non ha nessuna importanza se la persona è pronunciata pazza da qualsiasi istituzione. A questo livello non c’è concetto dell’onore, della decenza o dell’etica non vi è che una disperata, estrema preoccupazione per sé e di danno agli altri. La società si può prendere cura della persona arrabbiata: sa cosa aspettarsi. La società si può occupare del caso di apatia: la sua pazzia è evidente. Ma l’1,1 è un codardo che si nasconde eppure contiene tanta perfida energia da reagire ma non abbastanza coraggio da avvisare. Questa gente dovrebbe essere allontanata dalla società al più presto possibile e internata in istituti senza eccezioni, dato che questo è il livello che propaga il contagio dell’immoralità e distrugge l’etica. [Enfasi aggiunta]
E ancora nel volume "Dianetics: La forza del pensiero sul corpo" Ed. italiana ©1987 così si esprime Hubbard:
Il pervertito sessuale (e con questo termine, per essere brevi, comprendiamo tutte le forme di deviazione della II Dinamica: l'omosessualità, il lesbismo, il sadismo sessuale e così via fino a comprendere l'intero catalogo Ellis e Krafft-Ebing) è in effetti molto malato fisicamente. La perversione, come malattia, ha così tante manifestazioni che spazia per l'intera gamma delle classi da 1 a 5 di cui sopra. [...] Tutto ciò si assomma nel fatto che il pervertito è sempre, in un modo o nell'altro, una persona molto malata, che lo sappia oppure no. [Enfasi aggiunta]
 
 
 
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