In ottemperanza al provvedimento 08/05/2014 Garante per la protezione dei dati personali, si avvisa il lettore che questo sito potrebbe utilizzare cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche anonime. Proseguendo con la navigazione si accetta l'uso dei cookie.
Dianetics: "Dalla fantascienza alla scienza fantastica"

di Samuel. I. Hayakawa [i], Tratto da ETC., Vol. VIII, N. 3, Estate 1951.
Recensione di Dianetics: The Modern Science of Mental Health di L. Ron Hubbard, Introduzione di L.A. Winter [ii], New York, Hermitage House, 1950, 452 pagg., $ 4.

Tratto da Lisa McPherson org. A distanza di 56 anni, questa recensione si dimostra ancora di grande attualità.
© Traduzione a cura di Simonetta Po, luglio 2007.

 
Il caso di Lafayette Ronald Hubbard, autore di Dianetics: The Modern Science of Mental Health [iii], offre un'illustrazione quasi senza precedenti del principio sostenuto dagli autori di semantica generale secondo cui le abitudini del linguaggio tendono alla fine ad essere interiorizzate. Korzybski diceva che le valutazioni tendono a riflettere la struttura della lingua che uno parla; Wendell Johnson ha descritto "il modo in cui in linguaggio pensa per te" e ha detto che "ogni oratore è l'ascoltatore più interessato e influenzato da se stesso".

Hubbard è uno scrittore di fantascienza. Prima di scrivere Dianetics aveva scritto Death's Deputy (un romanzo sulla propensione agli indicenti), Final Blackout (fantascienza), The Kingslayer (fantascienza), Slaves of Sleep (romanzo fantasy), Triton (fantasy). Non so quanti altri racconti e romanzi abbia scritto, ma è stato anche un prolifico collaboratore di riviste di fantascienza e altri generi. Secondo il racconto che fa di se stesso nell'edizione del Who's Who in the East del 1942-1943, all'epoca (è nato nel 1911) aveva pubblicato cinque milioni di parole sotto sei pseudonimi diversi [1]. Quanti ulteriori milioni di parole abbia scritto da allora non è possibile nemmeno immaginarlo senza conoscere almeno i nomi in uso. Ma a me sembra inevitabile che chiunque scriva diversi milioni di parole di fantasy e di fantascienza alla fine interiorizzi gli assunti alla base della sua verbosità. E sembra che sia quanto è successo ad Hubbard; il suo chef d'oeuvre, Dianetics, ne è il risultato.

La fantascienza, che si tratti di Jules Verne o di H.G. Wells, o quelle reperibile nella varietà di riviste pulp di cui sono piene le edicole, è una forma d'arte abbastanza legittima. Quando è ben fatta il suo valore risiede nel fatto che, nel trattare come già avvenuto il remotamente possibile o concepibile, aiuta a preparare il lettore alla forma delle cose che verranno (Ventimila leghe sotto i mari, ad esempio, fu scritto nel 1869). Ma la buona fantascienza non è troppo comune. Molta di quella odierna è raffazzonata e segue la formula richiesta per soddisfare l'incessante domanda dei pulp.

Ho sempre pensato che nella pulp fiction esistano pericoli sia per lo scrittore che per il lettore. Ma fino a quando non ho letto Dianetics non mi era mai sovvenuto di cercare di analizzare i particolari pericoli insiti nella professione dello scrittore di fantascienza. L'arte consiste nel nascondere al lettore, per scopo di prosa, la distinzione tra fatti scientifici accertati, ipotesi scientifiche quasi accertate, congetture scientifiche ed estrapolazioni immaginative ben lungi da quanto sia stato congetturato. Il pericolo di questa tecnica risiede nel fatto che, se lo scrittore di fantascienza ne scrive troppa e troppo in fretta e con troppa disinvoltura e fin dall'inizio non è dotato di un alto grado di auto-comprensione semantica (coscienza dell'astrazione), alla fine può succedere che nasconda anche a se stesso la distinzione tra i fatti e la sua immaginazione. In altre parole, le astronavi dei marziani e le pistole a disintegrazione atomica acquisiscono un'esistenza verbale talmente vivida che potrebbero cominciare ad avere, nella valutazione dello scrittore, un'esistenza "reale". Come Willy Loman in Morte di un commesso viaggiatore, alla fine potrebbe abboccare alla sua propria esca.

Naturalmente non v'è nulla di male nella fantasia letteraria in quanto tale. Anche Frederick Rolfe ("Baron Corvo"), uno dei grandi paranoici della storia letteraria che in Adriano Settimo dipinge in dettaglio vivido e drammatico il suo sogno ad occhi aperti di vincere i suoi nemici e diffamatori ed essere eletto Papa, presentava le sue fantasie in forma di romanzo. In altre parole, Rolfe restò un romanziere; non arrivò mai a credere di essere il Papa. Hubbard, però, si spinge ancora più in là. Lo scaltro artigiano di fantascienza di massa, raccogliendo in uno sforzo supremo il suo talento e le sue energie, produce - e che cosa sennò? - una scienza fantastica. Se dianetica fosse stata presentata come narrativa - al pari di, diciamo, la scoperta rivelata al nostro eroe, Dick Savage, dal misterioso scienziato Dott. Vladimir Nemo nella primavera del 2013 DC nel Cosmic Ray Solarium dell'esclusivo Olympia Hotel di Lhasa - oggi destinazione estiva preferita di ricchi poeti e commissari americani - avrebbe potuto essere, come altra ingegnosa fantascienza, un buon intrattenimento. Avrebbe potuto stimolare l'immaginazione scientifica così come, indubbiamente, Ventimila leghe sotto i mari ha stimolato la fantasia di architetti e ingegneri navali.

Ma nel libro Dianetics Hubbard non scrive in veste di romanziere. Egli è, sostiene, uno scienziato. Ha scoperto - e non creato - una nuova scienza della mente umana che, in un sol colpo, rende obsolete le ricerche di Wundt, James, Pavlov, Kraepeling, Charcot, Janet, Freud, Jung, Adler, Lewin, Thorndike, Kohler, Moreno, Reik, Menninger, Masserman, Rogers, oltre a tutta l'opera dei neuropsicologi. Della sua nuova "scienza" dianetica, il libro di Hubbard dice (in corsivo): «È stata scoperta la fonte nascosta di tutte le malattie psicosomatiche e dell'aberrazione umana e sono state sviluppate tecniche per la loro invariabile cura». La frase appare sulla prima pagina del libro, la cui frase di apertura è stata ampiamente e derisoriamente citata dai recensori: «La creazione di dianetica è per l'Uomo una pietra miliare paragonabile alla scoperta del fuoco e superiore all'invenzione della ruota e dell'arco» [2].

La tecnica espositiva di Dianetics è tratta direttamente dalla fantascienza. Innanzitutto si usa lo stratagemma elementare di dare per scontata l'esistenza di cose che non esistono, e poi su questa presunta "esistenza" si fanno affermazioni ben precise («Mentre ci avvicinavamo al pianeta Venere il Capitano Wolf rallentò la sua astronave a una piacevole velocità di crociera di 8000 miglia orarie»): «La mente reattiva è l'intera fonte di aberrazione. Può essere dimostrato, ed è stato ripetutamente fatto, che non ne esiste altra, poiché quando il deposito di engram viene scaricato, tutti i sintomi indesiderabili svaniscono e l'uomo inizia ad operare su un modello ottimale» (pag. 52). Nel libro si fanno innumerevoli riferimenti a "ricerca" e a "test" "già svolti": «Una serie di esperimenti dianetici severamente controllati sul lunghissimo periodo hanno dimostrato che la legge dell'affinità, come applicabile alle malattie psicosomatiche, era molto più potente della paura e dell'antagonismo, con un margine molto ampio. Questo margine è talmente grande che potrebbe essere paragonato alla forza di una trave d'acciaio contro quella di una pagliuzza» (pag. 106). Naturalmente vi sono poi le narrazioni realistiche (vale a dire la casistica, le "storie di caso") a mezzo delle quali si presume che le cose stiano proprio così e che si tramutano - e questa è l'arte della fiction - in ciò che si pensa siano davvero (su queste "casistiche" tornerò in seguito). Inoltre, Hubbard si munisce praticamente di tutti gli altri espedienti della fantascienza - riferimenti a non meglio specificati "laboratori" e "cliniche" in cui zelanti (e non nominati) team di "dianeticisti" sono indaffarati a raffinare le "tecniche" e i "postulati fondamentali". Occasionalmente Hubbard si spinge nella distinzione tra "fatto" e "teoria" e contraddicendo sobriamente se stesso, cioè lo scienziato, auto indulge nel procedere su mere teorie: « Potrebbe anche essere - e altrove è stato fatto qualche computo dianetico al riguardo - che il cervello sia l'assorbente di sovraccarichi di potenza risultanti dalla lesione, la potenza stessa che viene generata dalle cellule danneggiate nell'area della lesione. Questa è una teoria e qui non trova posto, salvo che servire da esempio. Ora noi stiamo parlando solamente di fatti scientifici» (pagg. 53-54); «In quanto corpo organizzato di conoscenza scientifica, dianetica può tirare unicamente le conclusioni che essa osserva in laboratorio» (pag. 105). Inoltre, naturalmente, qui e là compare qualche equazione o grafico dall'aspetto matematico davvero impressionante, salvo che per chi riesca a leggerli.

Ma la caratteristica speciale e irresistibile del talento di Hubbard in campo scientifico è il suo vocabolario. Se avesse prodotto una vera "scienza del pensiero" avrebbe faticato a scovare una parola migliore di dianetica, adattamento dell'obsoleto termine dianoetic reperibile nello Shorter Oxford English Dictionary (dove il suo primo uso viene dato nel 1677) e definito, in quanto aggettivo, come: "di o pertinente al pensiero, intellettuale" e, come sostantivo, "applicato da Sir W. Hamilton per denotare le operazioni della facoltà discorsiva, 1936". E Hubbard non avrebbe potuto scegliere termine migliore per il quasi altrettanto obsoleto "engram". La parola viene definita da Messerman, nel suo glossario di termini psichiatrici, come "il presunto percorso neurale o traccia lasciato nel sistema nervoso da ogni esperienza senso-motoria" (Principles of Dynamic Psychiatry, pag.275). Per i suoi particolari scopi, Hubbard lo ridefinisce come "registrazione cellulare" sulla "mente reattiva" che causa tutti i disordini mentali [3].

Nel complesso, comunque, il vocabolario di Hubbard è di sua invenzione; l'invenzione è ispirata tra le altre cose da qualche conoscenza della letteratura sulla cibernetica, cioè le teorie che sono alla base, tra le altre cose, dei grandi calcolatori elettronici moderni ("cervelli giganti"). Le macchine da calcolo moderne possono "ricordare" e "immagazzinare" informazioni (ad esempio su nastri perforati o magnetici) e utilizzare l'esperienza del "passato" per risolvere i problemi che vengono inseriti. Esse, in base alle informazioni inserite, operano senza errori e lavorano a velocità fantastiche. Ma occasionalmente l'apparato elettrico può essere "sovraccaricato" o maltrattato in qualche altro modo, e le macchine diventano "psicotiche". Le stupefacenti scoperte di Norbert Wiener, Clyde Channon, Warren McCulloch, John von Neumann e di altri nella matematica e nell'ingegneria di tali "macchine pensanti" hanno, con buona ragione, scatenato molte speculazioni sulle possibili analogie tra i calcolatori elettronici e il cervello umano. Il fatto che vi siano stupefacenti analogie è fuori discussione; il fatto che la ricerca su tali analogie possa contribuire alla nostra comprensione della mente umana è altresì fuori discussione; ma, al momento, ciò che resta poco noto o ignoto è 1) quali risultati psicologicamente importanti emergeranno dalla ricerca su tali analogie, e 2) quanto in là questa analogia si potrà legittimamente spingere. L'esistenza di una tale "terra di nessuno" scientifica è esattamente la condizione in cui lo scrittore di fantascienza (per non parlare dello scienziato) è stimolato a produrre il suo lavoro migliore: miracoli scientifici straordinari sembrano essere dietro l'angolo, mentre nella letteratura scientifica popolare sono emersi sufficienti nuovi e attuali sviluppi da sollevare l'interesse e la curiosità del pubblico.

La superficiale plausibilità e l'ingenuità verbale di Dianetics sono chiare alla luce di quanto sopra. Secondo Dianetics, che si presenta come una scienza "ingegneristica" (pag. XXVI), la parte importante della mente umana è la "mente analitica - o analizzatore", la quale «non è soltanto un buon calcolatore, è un calcolatore perfetto» che «non commette mai errori» (pag. 44) e «compie calcoli perfetti in base ai dati percepiti o immagazzinati» (pag. 16). La sua memoria è perfetta e tutta l'esperienza del passato è immagazzinata e archiviata nei «bank [depositi] di memoria» (pagg. 33-49, 53-55 e oltre) ed è perfettamente utilizzata (pag. 17). Ma, come ogni altro delicato meccanismo elettrico, deve essere protetta: «Lascereste i suoi delicati circuiti preda di ogni sovraccarico o installereste un sistema di fusibili ... in questo modo ogni computer sarebbe salvaguardato» (pag. 53). «Emozioni penose e dolore fisico» sono per definizione i sovraccarichi del circuito; e, per definizione, essi risultano nella « disattivazione » del «analizzatore» la cui condizione è, per definizione, «l'incoscienza» (pagg. 54-55). Sfortunatamente quando l'"analizzatore" viene disattivato la "mente reattiva" prende il sopravvento, registrando tutte le emozioni penose e il dolore fisico sotto forma di «engram», i quali, per definizione, sono le registrazioni fortemente caricate di dolore che quando «agganciate» dai «restimolatori» provocano i «circuiti demone» (Libro 11, Capitolo IV e seguenti). Tali "circuiti demone" mandano all'aria l'operatività dell'analizzatore, provocando «aberrazione» [4]. E queste aberrazioni sono la causa di «tutte le nevrosi, psicosi, follie» (pag. 53) e anche (per definizione) di tutte le malattie psicosomatiche:
pagina di Dianetics (c) L. Ron Hubbard
clicca per ingrandire

Naturalmente tutte queste malattie risponderanno in modo uniforme alle cure, una volta risolto il problema dell'aberrazione umana. Artriti, dermatiti, allergie, asma, alcune difficoltà alle coronarie, fastidi agli occhi, borsiti, ulcere, sinusiti ecc. non sono che una piccola parte del catalogo delle malattie psicosomatiche... non si sa che parte giochi il virus, se mai ne gioca una, nel comune raffreddore, ma si sa che quando vengono eliminati gli engram che riguardano il raffreddore quest'ultimo sparisce...un certo numero di malattie da germi vengono predisposte e perpetuate dagli engram. La tubercolosi è una di queste... molte delle condizioni classificate come "tare ereditarie" sono in realtà dovute ad engram. Gli engram predispongono le persone agli incidenti. Gli engram possono predisporre le persone alle infezioni batteriche ... Dianetics è pronta, al momento presente, ad includere il cancro ed il diabete. Vi sono molte ragioni per supporre che queste malattie siano causate da engram, ciò vale soprattutto per il tumore maligno (pagg. 92-93) [iv]
A questo punto, come si realizza la terapia? Ne segue logicamente che lo scopo debba essere quello di "scaricare" i "circuiti demone". E lo si fa «attraversandoli [percorrendoli da cima a fondo]» e «cancellandoli». (Le registrazioni su nastro e su registratori cablo, come il lettore ben sa, vengono "cancellate" facendole "girare da cima a fondo" [v]) . È necessario che il terapista o "auditor", e tutti possono diventare auditor esperti (pagg. 166, 167, 174 e seguenti), mandi indietro il paziente lungo la «traccia del tempo» in modo che egli possa «percorrere» gli episodi "engramici" dolorosi del passato immagazzinati nella sua "mente reattiva". Quando questi episodi sono stati «percorsi» diverse volte, essi sono «scaricati» e scompaiono, senza più causare fastidi al paziente. Forza, vista e appetito migliorano immediatamente, allergie e mal di schiena se ne vanno e il paziente, non più paziente ma, ora, «Chiaro» [Clear, libero, ripulito] gode per la prima volta in vita sua di una salute perfetta e di un perfetto funzionamento mentale: il suo quoziente intellettivo schizza in su da 25 a 50 punti poiché il suo "computer perfetto", vale a dire la sua "mente analitica", non è più "aberrata" (Libro III, Capitolo II e seguenti).

Ulteriore indicazione dell'ingenuità di Hubbard e della sua conoscenza superficiale del pensiero contemporaneo è data dall'appropriazione che fa di alcuni termini della semantica generale. La "mente reattiva", come definita da Hubbard, pensa «in un modo che farebbe imprecare Korzybski, perché pensa in termini di identificazione totale; cioè per identità, ogni cosa è identica all'altra » (pag. 62); «LA MENTE ANALITICA CALCOLA PER DIFFERENZE. LA MENTE REATTIVA CALCOLA PER IDENTITA'» (pagg. 336, maiuscole dell'autore). « La mente reattiva opera completamente su una logica a due valori. Le cose sono vita oppure sono morte, sono giuste oppure sbagliate, proprio come afferma l'enunciazione dell'engram » (pag. 241).

Nulla di quanto sopra, naturalmente, necessita di confutazione. Ma tutto questo discorso incomprensibile di macchine da calcolo è solo una piccola parte dell'incredibile nonsense di cui Dianetics è piena. Tutta questa roba di produrre "clear" "scaricando" "circuiti demone" e riducendo gli "engram" ecc. può avere una certa plausibilità solo per chi limiti la sua conoscenza di calcolatori elettronici e di psicologia a ciò che legge nei supplementi della domenica [5]. Ma Dianetics offre molte altre dottrine talmente poco plausibili da non poter nemmeno essere bevute. Da qui il mio crescente senso di sconcerto quando leggo (ad esempio sulla rivista Look del 5 dicembre 1950) della incredibile diffusione di Dianetics, delle grosse vendite del libro di Hubbard e della fondazione di "Centri Dianetics" nelle maggiori città degli Stati Uniti. Ancora più sconcerto mi provocano quelle persone di buona educazione e con un qualche background scientifico che hanno prudentemente esortato che a Dianetics venga data "giusta udienza" finché "non entrino ulteriori fatti", facendo notare che esistono prove che Dianetics "funziona" indipendentemente dall'implausibilità di alcune sue teorie e che, pertanto, invece che rigettarla sommariamente dovremmo attendere di separare il grano dalla paglia.

Prima di addentrarci nella discussione sul resto della paglia di Dianetics lasciate che chiarisca subito la mia posizione: il grano non c'è [6]. Anche se i "procedimenti" dianetici, come Hubbard profetizza, curano o apparentemente curano ulcera, caduta dei capelli o diabete, tali risultati non "dimostrano" una sola delle singole voci della dottrina dianetica. Non lo dico con lo spirito degli ecclesiastici che rifiutavano di guardare attraverso il telescopio di Galileo, sebbene non abbia dubbi che un'accusa del genere mi verrà mossa. Lo dico sulla base di una semplice distinzione, familiare nella letteratura della semantica generale, tra tipo di predizioni. Se io predico che due palle di cannone di misura diversa lasciate cadere da una torre raggiungeranno terra nello stesso momento, la mia predizione non sarà udita per caso dalle palle di cannone, e perciò non potrà influire sul risultato dell'esperimento. Se, però, vi offro una misteriosa bottiglietta predicendo che curerà la perdita di vigore sessuale che andate lamentando, e voi mi crederete, berrete la bottiglietta e quella notte andrete a letto con aspettative modificate. La vostra migliore prestazione di quella notte non dimostrerà nulla sull'efficacia del contenuto della bottiglietta; proverà semplicemente qualcosa di molto triste sulla vostra propensione a credere - in altre parole, sul vostro sistema di reazioni semantiche. Esiste un'abissale differenza tra le predizioni che non possono influire sul risultato e le predizioni che sono esse stesse un fattore che produce il risultato [7]. Pertanto la testimonianza di un qualsiasi numero di individui che, sentitisi dire che saranno aiutati, in seguito affermeranno di essere stati aiutati dai procedimenti dianetici non può costituire prova delle teorie dianetiche. Qualsiasi teoria terapeutica (psichiatrica o medica) che sia mai stata creduta ha funzionato a qualche livello, e a volte a livello spettacolare (esempio ne sono le file di stampelle nei santuari dei miracoli) per chi vi ha creduto.

Da qui in poi lasciate che mi concentri sul resto della paglia, che è talmente incredibile da non poter incolpare il lettore che rifiuti di credere che Hubbard, che in tanti hanno preso così sul serio, abbia mai detto cose del genere. Gli engram più importanti, i «basic-basic», dice Hubbard, sono il risultato di esperienze prenatali. Evidentemente noi tutti abbiamo vissuto tempi duri nel grembo materno, e non dobbiamo credere alla pubblicità di Freud su che bel posto era:

... La vita nel grembo materno non sembra essere quel paradiso che si è voluto poeticamente, se non scientificamente, rappresentare. La realtà dei fatti ci mostra invece che tre uomini più un cavallo in una cabina telefonica starebbero appena un poco più stretti di un bambino prima di nascere. Il grembo è umido, scomodo e senza protezione.

La mamma starnutisce: il bambino viene gettato nell'«incoscienza». La mamma corre leggera e spensierata, urta contro un tavolo e la testa del bambino si sfonda. La mamma soffre di costipazione e il bambino, nello sforzo ansioso della madre di liberare le vie respiratorie, viene schiacciato. Il papà si accende di passione e il bambino ha la sensazione di essere dentro una lavatrice che sta centrifugando. La mamma ha un attacco isterico e il bambino si «becca» un engram. Il papà picchia la mamma oppure il fratellino le salta in braccio e voilà un altro engram; e via di questo passo (pag. 130). [vi]

Ma queste, secondo Hubbard, sono solo l'inizio delle disavventure intrauterine. Mamma, non contenta di gettare nell'incoscienza il bambino urtando tavoli, con coiti ripetuti e cadendo in mezzo ai maiali (pag. 242) di solito non vuole comunque mettere al mondo il bambino e cerca di continuo di procurarsi un aborto (pag. 132 e seguenti) con ferri da calza (pag. 156), prodotti chimici, facendo sedere il padre sopra di lei (pag. 300) e con «strumenti casalinghi assortiti inseriti nella cervice» (pag. 242). Il bambino perciò viene trafitto di continuo acquisendo engram ogni volta, ma sopravvive grazie al principio della camere d'aria a prova di foratura: «Da molto tempo la natura sa il fatto suo circa i tentativi di abortire» (pagg. 242-3). E perché mamma continua a commettere «AA» (tentati aborti?). Perché è una "aberrata" le cui aberrazioni sono la conseguenza del fatto che "nonna" cercò di continuo di abortire lei (pag. 243). Infatti Hubbard trova "AA" negli engram "basic-basic" di quasi tutti i suoi pazienti. Sono quindi pochi i vivi che non portano i segni degli engram di tentato omicidio commessi contro di loro dalle loro madri. Di solito le nausee mattutine sono il risultato di tentati aborti delle proprie madri (pag. 156). A volte i padri aiutano le madri che cercano di abortire ("AA reciproco"); gli engram che ne conseguono sono, per motivi tecnici che qui non necessitano di approfondimento, particolarmente complicati (pag. 245). Ma questi, come tutti gli altri engram, posso essere scaricati «facilmente» vista la potenza della terapia dianetica: «L'auditor può fare tutto alla rovescia e accumulare una montagna di errori, senza che questo impedisca al paziente di migliorare, a patto che non cerchi di usare droghe prima di aver lavorato su alcuni casi, che non usi l'ipnotismo in quanto tale e che non cerchi di mescolare Dianetics con qualche altra terapia precedente» (pag. 167).

Ora corre l'obbligo di spiegare dettagliatamente che cosa Hubbard dice dell'engram. L'engram, anche quando acquisito nel periodo prenatale - e può essere acquisito dallo stadio di zigote in poi (pagg. 130-158) - ha un contenuto verbale:

La facilità con cui il bambino non nato riceve gli engram non dipende dall'esistenza o meno del suo «potere analitico». L'engram prenatale non è che un altro engram. Il bambino diventa «incosciente» solo quando viene effettivamente colpito o leso a causa della pressione alta, o di un orgasmo o di altre possibili cause di lesione. Quando diventa «incosciente» riceve tutto ciò che viene percepito e le parole presenti nelle vicinanze della madre, come engram... Le nausee, la tosse, i monologhi della madre (la madre che parla fra sé e sé) i rumori della strada, i rumori della casa, ecc. vengono tutti comunicati al bambino «incosciente» quando è ferito. E ciò può avvenire con grande facilità... (pagg. 155-6). [vii]
Tutte le osservazioni registrate negli engram hanno un potere aberrativo. Addirittura un suggerimento del tipo «Puoi ricordartelo durante la terapia di Dianetics», rivolto al bimbo che deve ancora nascere, installa un engram; ogni parola in questa frase significa «dolore fisico» proprio nel luogo e nel momento in cui l'ha ricevuta... Se il dottore è un tipo molto «duro» e dice: «Fareste meglio ad avere cura di voi, signora Jones, altrimenti potreste ammalarvi!» il bambino, reso «incosciente» dalla visita medica, non importa quanto leggera questa «incoscienza» sia, manifesterà, dal momento in cui l'engram viene «agganciato», una leggera ipocondria, e sarà molto preoccupato per la propria salute. Se il padre ha l'abitudine di parlare durante il coito, ogni parola detta diventerà engramica. (pag. 157). [viii]
Ora l'engram come tale viene argomentato: «non è una registrazione senziente contenente significati. È una semplice serie di impressioni proprio come un pennino potrebbe lasciare sulla cera» (pag. 131). Hubbard è attentamente non specifico su come tale registrazione viene effettuata:
Il bimbo, prima di nascere, non percepisce attraverso i sensi consueti. Gli engram non sono ricordi, ma registrazioni a livello cellulare. Perciò il bambino non ha bisogno di timpani per registrare un engram. Abbiamo a portata di mano dei casi nei quali il meccanismo auditivo del bambino doveva essere temporaneamente distrutto da un tentativo di aborto. Eppure l'engram era comunque registrato. Le cellule ricostruirono l'apparato che doveva essere la sorgente del suono nel deposito standard e immagazzinarono i propri dati nel deposito reattivo (pag. 158). [ix]
Queste "registrazioni a livello cellulare" in sé non fanno molto danno. Ma successivamente, nel corso della vita, la ripetizione di una parte dell'ammasso di impressioni registrate che comprendono parole possono "restimolare" e "agganciare" l'engram:
Addormentate un uomo con l'etere e feritelo al torace. Egli riceve un engram poiché il suo potere analitico è stato ridotto prima dall'etere e poi dal dolore al torace. Mentre egli è lì sul tavolo operatorio, la mente reattiva registra il rumore metallico degli strumenti, ogni cosa detta, tutti i suoni e tutti gli odori. Supponiamo anche che un'infermiera lo stia tenendo per i piedi perché sta scalciando. Questo è un engram completo. Più avanti qualcosa, diciamo un episodio simile, aggancia l'engram. Dopo di che egli diventa più o meno nervoso tutte le volte che sente un rumore metallico simile a quello fatto dai ferri nella sala operatoria... una strana sensazione ai piedi, come se qualcuno li stesse tenendo... un dolore al torace più o meno intenso... Questo è precisamente il meccanismo del «bottone premuto» (pag. 74). [x]
Questa teoria del "bottone premuto", ovviamente derivata in parte dall'idea korzybskiana di "reazione al segnale", è centrale sia per la plausibilità che per il fascino di Dianetics. Nel nostro ambiente esistono innumerevoli "bottoni premuti" - parole, odori, suoni, visioni - i quali, sebbene di nessun significato per le nostre "menti analitiche", hanno senso per la "mente reattiva". Se abbiamo frequenti perdite di autocontrollo, sensi di disagio, mal di schiena o emicranie, tendenze omosessuali o chissà che altro, è perché qualcuno degli stimoli che ci circondano agiscono come bottoni premuti "restimolando" "engram" infelici e dolorosi i quali, per definizione, sono un qualcosa di cui non siamo responsabili, poiché essi furono acquisiti durante stati di "incoscienza". Il lavoro sta nell'identificare le parole e gli altri stimoli che agiscono come "restimolatori" e poi recuperare, con la "reverie", gli "engram". Gli engram vengono quindi "percorsi" e "scaricati" del loro contenuto emotivo. Quando lo si è fatto siamo liberi da tutti i nostri fardelli; emergiamo come dei super uomini.

Il libro di Hubbard, in particolare la sua "casistica", è talmente ricco di assurdità, talmente ridicolmente osceno fino all'imbarazzo (in particolare nei racconti di engram acquisiti durante il coito dei genitori) che sarei tentato a citarlo senza sosta. Dovrò accontentarmi di riportare ancora due esempi prima di completare il mio resoconto sulle sue teorie. Una nozione affascinante è che, poiché la memoria umana è perfetta per definizione, si è in grado, con la reverie di Dianetics, di tornare al momento del concepimento, e addirittura prima! Come la scienza dianetica abbia faticosamente arrancato fino a questa conclusione è così spiegato:

Dopo aver esaminato alcuni casi... Dianetics fu costretta ad accettare... il fatto che le cellule del feto registrassero. Lo studio di pochi altri casi e un po' più di esperienza ci portarono alla scoperta che le cellule dell'embrione registravano. E improvvisamente scoprimmo che le registrazioni cominciavano nelle cellule dello zigote, cioè con il concepimento. Il fatto che il corpo ricordasse il concepimento... la maggior parte dei pazienti che abbiamo ora, prima o poi rimangono stupefatti ritrovandosi a nuotare in un canale oppure in attesa di essere fecondati. La registrazione è lì... (pag. 130). [xi]
Altri passaggi indicano il grado in cui Hubbard sia pronto ad affrontare qualsiasi contingenza un auditor potrebbe incontrare. Che succede, ad esempio, al figlio di genitori immigrati o al bambino adottato i cui engram prenatali sono registrati in una lingua diversa da quella che utilizza da adulto? Istruzioni speciali per questo tipo di caso implicano l'uso del dizionario e vengono fornite a pagg. 315-316. Più complessi sono i casi "junior", vale a dire di quei figli che hanno lo stesso nome del padre. La complessità deriva dal fatto che le madri - evidentemente quasi tutte le madri - sono infedeli ai propri mariti. Nel corso dell'intimità con i propri amanti potrebbero fare (e lo fanno) commenti sfavorevoli sui mariti. Anche gli amanti fanno commenti. Se per caso in quel momento la donna è incinta, Ralph Jr. sarà caricato con registrazioni engramiche a proposito di "Ralph" - cioè Ralph Senior. Poiché la mente reattiva reagisce per identificazione (Ralph è Ralph) ogni cosa detta a proposito di Ralph Senior verrà interpretata da Ralph Jr. come applicabile a se stesso. Naturalmente le conseguenze sono terribili. Hubbard consiglia ai futuri dianeticisti: «Se potete evitarlo, non prendetevi come primo caso quello di un junior... di solito, in Dianetics, si rabbrividisce all'idea di prendersi un caso di junior» (pag. 305). Questo tipo di casi presenta anche particolari difficoltà di "ricordo sonico [uditivo]", poiché è probabile che l'amante, durante o dopo il coito, abbia detto: «Ralph non lo dovrà mai sentire [venire a sapere]» (pagg. 209-210) [8].

Resta una domanda fondamentale. Perché, alla luce di quanto appena detto, Dianetics ha un qualche seguito? Perché la sua assurdità non è immediatamente evidente a chiunque il libro venga presentato, editore compreso? Il tentativo di rispondere a questa domanda è l'unica giustificazione che posso offrire per aver così a lungo indirizzato l'attenzione del lettore verso un argomento così intellettualmente e scientificamente trascurabile.

Una prima e ovvia risposta a questa domanda è che migliaia di persone, oggi, stanno cercando aiuto per risolvere problemi di natura emotiva, e Dianetics sostiene di offrire una tecnica di auto aiuto. Hubbard dice al lettore di non rivolgersi a costosissimi analisti e psichiatri, i cui metodi sono comunque datati; viceversa, mariti e mogli, amici e vicini, compagni di università possono far fronte comune e aiutarsi a vicenda. Questo appello al proprio interesse economico, però, non è da solo sufficiente a spiegare la sua improvvisa diffusione. C'è qualcosa d'altro.

Questo "qualcosa d'altro" è già stato suggerito. Si tratta dell'insolito uso riuscito delle analogie meccaniche. Siamo abituati all'uso di vocabolari metaforici, quasi tutti non elettrici in origine ma ora impiegati con preponderanza con connotazioni elettriche per descrivere gli avvenimenti quotidiani: «Tom ha ritrasmetto l'informazione», «Dick ha acceso l'impulso delle vendite», «Harry ha fuso!». Anche il più casuale dei lettori di quotidiano ha sentito parlare di "onde cerebrali" e di "encefalogrammi". Fin da subito il gergo tecnico di Hubbard è meravigliosamente evocativo di fenomeni elettrici e psicologici i quali, sebbene indubbiamente alla fine correlati, non lo sono di sicuro nel modo in cui lui li descrive.

Il fatto che il linguaggio possa essere utilizzato per adombrare due (o più) aree di significato alla volta non è in sé pericoloso; in realtà, è proprio questo fatto che apporta al linguaggio la sua ricchezza e la sua forza di evocazione creativa. In Cybernetics di Norbert Wiener le connotazioni simultanee dei termini, elettriche e psicologiche, stimolano particolarmente l'immaginazione (va ricordato che anche questo libro gode di vendite ben superiori alle aspettative iniziali). Ma in Cybernetics il vocabolario a doppio taglio viene utilizzato con piena coscienza di astrazione; in altre parole, Wiener non dimentica mai - e non lo lascia dimenticare nemmeno al lettore - che l'analogia è un'analogia e che i generi a cui il Mark III e Marco Antonio appartengono sono distinti e separati.

Il Prof. Weller Embler, nel suo articolo "Metaphor and Social Belief" (ETC. 8.83-93, inverno 1951), ha abilmente descritto, con un riferimento a piè di pagina a Dianetics come esempio, il tipo di reazione semantica indotta dalle "metafore" perfette. Il carattere metaforico di un'affermazione potrebbe proprio non essere afferrato per cui è probabile che, in condizioni favorevoli, si pensi che "la città è una giungla", "la natura è maestra" e "la metropolitana rappresenta le arterie della città". Ogni epoca, sostiene Embler, ha le sue metafore caratteristiche; quelle di altre epoche ("L'anima è il giardino, la volontà il suo giardiniere") sono viste chiaramente come metafore. Ma, «Quando una metafora è nuova e quando il lettore non gode della prospettiva accordata dal tempo, la metafora è presa in senso letterale, e la sua funzione non è più di strumento retorico ma di affermazione di fatto, ordinando certi tipi di comportamento». Oltre alle metafore uomo/ macchina, Embler cita come altro tipo di metafora che oggi ci colpisce come vividamente "vero", anche quelle che paragonano il destino umano ai fenomeni di probabilità:

La fortuna, nel suo funzionamento, ha qualcosa in comune con una slot machine. C'è chi per le sue pene può tentare all'infinito senza ottenere più che uno strano assortimento di limoni; ma una volta ogni tanto arriverà un uomo per cui tutti gli ingranaggi si allineano, e quando ciò accade non c'è limite alla cascata di monetine (Dorothy Barker, Young Man with a Horn).
Va notato che Hubbard non è così privo di tatto da presentare, nelle sue mille parole, l'affermazione «La mente è una macchina da calcolo». Infatti tale affermazione avrebbe soltanto avuto l'effetto di spingere il lettore a chiedersi fino a che punto potesse essere vero. Egli introduce l'analogia esplicitamente come un'analogia, ma si affretta a sostenere che l'analogia difetta unicamente perché la mente è una macchina migliore (pag. 43). L'efficacia dell'affermazione, nel suo contesto, risiede nel fatto che essa è, per certi versi, vera. Ciononostante le abilità uniche del cervello umano, come l'abilità di inventare un calcolatore, sono di ordine diverso da quelle delle macchine. Finora nessun calcolatore ha inventato nemmeno qualcosa di paragonabile a un abaco tascabile. Se si ignora questa differenza di ordine - e molta gente la ignora - la nozione che la mente è una macchina migliore e molto più elaborata può sembrare irresistibilmente "vera" [9]. Da qui in poi, per citare di nuovo Wendell Johnson, «Il linguaggio esegue il pensiero al vostro posto». Hubbard non deve convincere il lettore che lascia che la metafora scivoli sotto il livello di guardia; è il lettore a convincere se stesso.

Non è necessario attribuire a Mr. Hubbard qualche speciale perfidia, e non è necessario attribuire alcun grado di credulità ai suoi seguaci per cercare di spiegare la diffusione di Dianetics. Hubbard, i suoi seguaci e Norbert Wiener (per non parlare dei biologi matematici!) sono tutti il prodotto dell'ambiente linguistico e semantico; tutti inseguono le proficue implicazioni delle metafore caratteristiche del nostro tempo. La differenza tra le stupidaggini di Dianetics e la ricca promessa scientifica e umanistica [10] della cibernetica è la misura della differenza tra l'ingenuità linguistica e la consapevolezza semantica. Non sono a conoscenza di contrasti nella letteratura recente che mostrino più vividamente o drammaticamente l'importanza di ciò che Korzybski chiamava "coscienza dell'astrazione" - i disastrosi risultati della sua assenza e le ricche conseguenze della sua presenza.

Dal resoconto di Embler sulle metafore prevalenti nella nostra epoca e dal successo di Dianetics è possibile astrarre un triste quadro del clima dell'opinione popolare. La vita è una slot machine, nessuna virtù dell'intelletto o del carattere che sia possibile perfezionare attraverso lo studio o l'autodisciplina può accrescere le nostre possibilità di ricompensa. Ma, fortunatamente, siamo dei calcolatori perfetti, sicuramente scarsamente manutenuti per via di tasti bloccati, di circuiti demone. Sblocchiamo quindi i tasti e scarichiamo i circuiti e, gente, allora sì che cominceremo a macinare nel modo giusto! E siccome saremo in grado di pensare in modo perfetto, la vita perderà il suo carattere probabilistico. Avremo predizione e controllo perfetti. E allora "non ci sarà limite alla cascata di monetine".

Sono consapevole che il mio precedente rifiuto, in termini di tipo di predizioni, dell'affermazione che Dianetics "funziona" non è stato del tutto soddisfacente, poiché non tiene conto delle differenze tra Dianetics e altre terapie. Dovrò quindi risolvermi a prendere in considerazione un altro fattore del "funzionamento".

I disturbi emotivi sono naturalmente dei fallimenti delle relazioni interpersonali. Ormai è diventato luogo comune osservare che qualsiasi cambiamento radicale nella situazione in cui avviene la comunicazione tra due persone può radicalmente alterare i rapporti tra di loro e il contenuto della comunicazione. Il Dott. Trigant Burrow, scambiando di posto con un suo paziente durante un colloquio psichiatrico, fu talmente colpito dal cambiamento che avvertì nella sua sicurezza professionale di sé che alla fine si vide costretto a riorganizzare completamente il suo punto di vista sulla psichiatria [11]. Gli studenti delle dinamiche di gruppo hanno fatto approfondite indagini di questi risultati a volte stupefacenti di ciò che hanno definito "ristrutturazione sociale".

È evidente che se marito e moglie leggono il libro Dianetics e si convincono a "provarlo" gli effetti possono essere quelli di una ristrutturazione sociale - quello che nelle dinamiche di gruppo viene chiamato "gioco delle parti". Il marito non ascolta più la moglie nel ruolo quotidiano di marito. Non modella più nella sua mente, in attesa di un'opportunità per interromperla, una risposta tagliente e sarcastica. Egli adesso è un "auditor". Il suo atteggiamento nei confronti dei commenti della moglie non è più difensivo, ma "terapeutico" - vale a dire attento, "privo di giudizio" e "permissivo". Lo stesso avverrà con la moglie quando è il suo turno di "audire". Il risultato di questo "gioco delle parti" e malgrado tutte le sciocchezze dianetiche, e che si potrà stabilire una comunicazione su un certo numero di argomenti sui cui in precedenza vi erano fraintendimenti e proiezioni dannose [12]. Con l'alleviamento dei fraintendimenti e il liquidare i sospetti ora visti come infondati, essi possono aumentare calore e piacere - il senso di essere emersi da un nuvolone scuro. Possono alleviarsi anche i mal di testa e la spossatezza, e forse anche fastidi più seri - questo è un punto che necessita ulteriore discussione alla luce dell'attuale conoscenza dei meccanismi psicosomatici. La cosa terribile rivelata da Dianetics circa la nostra cultura è che occorre un libro di 452 pagine pieno di stupidaggini per far sì che alcuni si siedano e si ascoltino sul serio a vicenda!

Renderti disponibile la traduzione di questo testo e di quelli collegati ha comportato parecchie di ore di lavoro. Dai il tuo contributo per mantenere vivo l'unico spazio informativo esistente in Italia sulla controversa Scientology con una una

Ma anche il bene limitato che potrebbe fare Dianetics introducendo nelle relazioni interpersonali una singola tecnica di gioco delle parti stentatamente definita è probabilmente più che controbilanciato dal danno che può fare con le sue pretenziose e assurde dottrine di contorno. In questo momento non sto pensando alla controversia medica standard che esse potrebbe allontanare il pubblico da terapie migliori e più legittime, sebbene ciò sia indubbiamente vero (sono tante le cose che allontanano comunque la gente dalle terapie legittime che una ulteriore medicina brevettata non fa la differenza). Sto piuttosto pensando al fatto che chi viene aiutato da Dianetics sarà necessariamente mantenuto a un basso livello di maturità intellettuale ed emotiva dalle sciocchezze che assorbirà al fine di essere aiutato. L'esca del vocabolario pseudoscientifico e le promesse di Dianetics non possono far altro che condannare le migliaia di persone che stanno cominciando ad emergere dall'analfabetismo scientifico a una continuazione della loro suscettibilità al pensiero magico e al ragù semantico.

Samuel I. Hayakawa


Note dell'autore:

1. Il racconto afferma anche che egli è un «esploratore» e cita nomi di spedizioni a cui ha partecipato. È anche un «pilota commerciale con licenza di alianti, operatore di motobarca, maestro di vascelli a motore, maestro di vascelli a vela (qualsiasi oceano), operatore radio». I cinque milioni di parole pubblicate comprendono scritti per «90 riviste nazionali», «per studios di Hollywood e radio» e «due testi di psicologia». Quale formazione educativa cita «George Washington U. Engr. Sch. 1930-32». A pagina 85 di Dianetics dice inoltre di avere studiato misticismo «non tramite... fonti di seconda mano... ma in Asia». Ma dice che per gli scopi di Dianetics ha ritenuto che il misticismo non sia necessario.

2. Hubbard ha detto che quelle non erano parole sue, ma del suo editore. Esse compaiono in un capitolo non firmato, intitolato "sinossi". Ma sia in stile che in contenuto, la sinossi è indistinguibile dal resto del suo libro che continua fino alla fine a fare affermazioni simili con un linguaggio simile. Se non fosse stata scritta da Hubbard, quella sinossi dovrebbe essere stata scritta da qualcuno talmente intimorito dal genio di Hubbard quanto lo è lo stesso Hubbard. Chiunque ne sia l'autore si potrebbe presumere che Hubbard avesse la possibilità, di cui non ha approfittato, di togliere il passaggio prima della pubblicazione.

3. Si vedano Ogden e Richards: «perciò quando sfreghiamo un fiammifero, il movimento che facciamo e il suono dello sfregamento sono stimoli attuali. Ma l'emozione [eccitazione] che ne consegue è diversa da quella che sarebbe stata se non avessimo mai sfregato fiammiferi prima. I passati sfregamenti hanno lasciato, nella nostra organizzazione, degli engram, delle tracce residuali che aiutano a determinare quali saranno i processi mentali... un engram è la traccia residuale di un adattamento fatto dall'organismo a uno stimolo» ("The Meaning of Meaning", pagg. 52-53). Ogden e Richards danno come fonte del termine, che non ha mai avuto ampia diffusione nella letteratura psicologica, Die Mneme di Semon, opera che non conosco.

4. Il fatto che le macchine calcolatrici possano soffrire di "collassi nervosi" è ben noto: «Durante la Seconda Guerra Mondiale, dice [il Dott. Shannon], uno dei quadranti di scambio (molto simile ai calcolatori) di Manhattan fu sovraccaricato di lavoro. Cominciò a comportarsi in modo bizzarro, agendo con una irrazionalità che disturbò la compagnia. Frotte di ingegneri, mandate a curare il paziente, non poterono trovare nulla di organicamente sbagliato» (Time, 23 gennaio 1950). Si veda Norbert Wiener, Cybernetics o Control and Communication in the Animal and the Machine (New York: John Wiley, 1948), in particolare il Capitolo v, "Computing Machines and the Nervous System", e Capitolo VII, "Cybernetics and Psychopathology".

5. Nel rileggere questa mia frase trovo che abbia un tono di arroganza intellettuale che sono sempre pronto a castigare negli altri. Perciò lasciatemi aggiungere in fretta che esistono migliaia di argomenti su cui la mia conoscenza è ugualmente limitata a ciò che leggo sui quotidiani della domenica, ad esempio aeronautica, biochimica, governo delle mandrie, dendrologia, entomologia, geriatria, ermeneutica...

6. Questa è per certi versi un'affermazione più assolutista di quanto comunemente approvato negli scritti di semantica generale. Lasciatemela modificare dicendo che nel libro c'è qualche affermazione vera. Ma separare la verità dall'errore in Dianetics è come cercare di far tornare nella bottiglia l'estratto di vaniglia dopo averlo già miscelato nell'impasto della torta. Perciò devo lasciare la mia affermazione così com'è.

7. Un altro modo in cui una predizione può influenzare il risultato è illustrato dal dirigente di una grossa squadra di baseball che avvicinandosi a uno stendardo commentò sprezzantemente di una squadra in coda alla classifica con cui la sua doveva ancora giocare qualche partita: "Ma sono ancora nella lega?". Il commento fu riferito alla squadra di bassa classifica le cui reazioni semantiche si possono immaginare; sconfissero decisamente i capi classifica a fine campionato, privandoli della vittoria. In merito a predizioni che influenzano i risultati, si veda Anatol Rapoport, "The Criterion of Predictability", ETC. 2.129-151 (primavera 1945), e Robert K. Merton, "The Self-Fulfilling Prophecy", Antioch Review, 8.193-210 (estate 1948).

8. L'odio e il disprezzo di Hubbard per le donne sono veramente intensi. La sua "casistica" ritrae una notevole ossessione per i "AA" [tentati aborti] e per l'adulterio femminile.

9. A proposito del "ordine", si veda A. Korzybski, Scienze and Sanity (3a edizione, Lakeville, Conn. 1948), 429ff.; e anche A. Rapoport, Science and the Goals of Man (New York: Harper, 1950), 236-243.

10. Si veda N. Wiener, The Human Use of Human Beings (Boston: Houghton Mifflin, 1950).

11. Racconta la storia nella prefazione di The Social Basis of Consciousness (New York: Harcourt, Brace, 1927).

12. Forse dovrei aggiungere che non ho mai partecipato a una seduta dianetica, sebbene mi sia fatto raccontare le esperienze altrui dell'audirsi a vicenda. Poiché non ho mai osservato alcun tipo di seduta psicoterapica, salvo che per aver visto, in un'occasione, somministrare metrazol, non mi sono ritenuto un osservatore sufficientemente competente per valutare i procedimenti.


Note del traduttore: copertina ed. 1984

i. Samuel Ichiye Hayakawa (18 luglio, 1906 - 27 febbraio 1992), accademico americano, canadese di nascita. È stato psicologo, semantista, insegnante e scrittore. Fu docente all'Università del Wisconsin dal 1936 al 1939, e al Armour Institute of Technology dal 1939 al 1947. Hayakawa fu un importante semantista. Il suo primo libro sull'argomento, Language in Thought and Action, fu pubblicato nel 1949 come ampliamento del suo precedente lavoro, Language in Action, scritto nel 1938 e pubblicato nel 1941. Attualmente è alla sua quinta edizione ed ha contribuito fortemente a rendere popolare la Semantica Generale di Alfred Korzybski, e la semantica in generale, quando la semantica o teoria del significato era sovraccarica di misticismo, propagandismo e addirittura scientismo. (Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/S._I._Hayakawa).

ii. Successivamente il Dott. Winter, che aveva scritto l'entusiastica introduzione alla prima edizione di Dianetics, ne divenne un severo critico. Si veda ad esempio Rapporto medico su teoria e terapia di DIANETICS.

iii. Anche in Italia, fino alla metà degli anni '80, il titolo del libro riportava la traduzione letterale del titolo originale, cioè "Scienza moderna della salute mentale". È stato solo dopo l'inizio del procedimento giudiziario milanese terminato nel 2000 che il titolo è stato modificato in "La forza del pensiero sul corpo".

iv. La traduzione del citato è presa verbatim dal volume "Dianetics: La Scienza Moderna della Salute Mentale", pagg. 106/7, ed. italiana, © 1984 di L. Ron Hubbard, New Era Publications ApS, Danimarca. Trad. a cura di Mario Rossi e Greti Schgaguler, copertina a fianco.

v. Il verbo usato in entrambi gli esempi è "to run through", cioè attraversare, scorrere, sfogliare.

vi. La traduzione del citato è presa verbatim dal volume "Dianetics: La Scienza Moderna della Salute Mentale", pagg. 148/9, ed. italiana, © 1984 di L. Ron Hubbard, New Era Publications ApS, Danimarca. Trad. a cura di Mario Rossi e Greti Schgaguler, copertina a fianco.

vii. Ibid., pagg. 176-7.

viii. Ibid., pagg. 178-9.

ix. Ibid., pag. 180.

x. Ibid., pagg. 86-7.

xi. Ibid., pag. 148.

 
 
 
INDICE
 
 
 

Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini, digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non č consentita senza il preventivo consenso scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it