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Percezione distorta di Dianetics/Scientology da parte di chi non l'ha praticata

Ex auditor italiano spiega perché anche persone intelligenti e mediamente acculturate possono restare affascinate da Scientology. Un importantissimo tassello in più alla comprensione del fenomeno.
Intervento di Giaga sul newsgroup free.it.religioni.scientology, 11 ottobre 2007.

 


Vorrei rispondere ad alcune considerazioni fatte da Ilaria/Solidarietà alcuni giorni fa, approfittando dell'occasione per argomentare su alcuni punti che considero fondamentali, il tutto senza l'intenzione di scatenare delle polemiche.

Probabilmente ripeterò alcune cose già dette da altri, spero me ne vogliate scusare.

Avrei voluto tenere il post breve, ma non ce l'ho fatta, mi scuso anche per questo.


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PUNTO 1 - FINO ALL'AVVENTO DI INTERNET NON ERA AFFATTO COSA IMMEDIATA RENDERSI CONTO DEL "LATO OSCURO" DI DIANETICS/SCIENTOLOGY

A sostegno di questa mia tesi vorrei far notare ad Ilaria che nel suo messaggio del 2/10/07 ha scritto:

« Ho letto molto sugli utilissimi e più noti siti italiani che trattano l'argomento e sono rimasta sconvolta, oltre che dalla malvagità e dal potere di questa setta, del fatto che così tante persone, anche, almeno apparentemente, intelligenti credono nei suoi dogmi

per poi scrivere il 3/10/07 che:

« il mio quesito però riguardava l'assoluta idiozia e la consistenza palesemente fittizia e volta al proprio tornaconto delle tesi di questa Scientology. Ovvero, a mio parere, non ci sarebbe bisogno di avere contro-informazioni per capire che sono delle enormi pagliacciate

Non concordo con questa sua ultima affermazione ( ...a mio parere, non ci sarebbe bisogno di avere contro-informazioni per capire che sono delle enormi pagliacciate), e vorrei far notare come il suo punto di osservazione sia stato assai più ampio e privilegiato, rispetto a quello consentito allo scientologist medio, prima dell'avvento di Internet.

Dai suoi messaggi si deduce infatti che deve aver letto MOLTO sui vari siti critici, PRIMA di trarre le conclusioni negative che ha qui espresso.

La inviterei quindi a tener conto di questo fattore, che giudico determinante.

Siamo proprio sicuri che in assenza di tutte quelle preziose informazioni critiche avrebbe comunque catalogato Scientology nello stesso modo?

Non è forse più probabile pensare che - ad un esame superficiale ed in assenza di Internet - avrebbe semplicemente catalogato Dianetics/Scientology come gruppo alternativo un po' ingenuo del tipo "Migliora te stesso con la psicoanalisi", "Ascolta il tuo vero io con le tecniche di rilassamento Jacobson", "Impara ad ottenere il massimo da te stesso con la meditazione", "Ritrova il tuo equilibrio con lo yoga" e simili?

Leggere un romanzo poliziesco partendo dall'ultima pagina, sapendo già chi è il colpevole e come agì, rende "ovvie" le vicende della storia; il senno di poi ci fa meravigliare del fatto che la vittima e gli investigatori non si fossero accorti sin dall'inizio di cosa stava accadendo.

E questo è l'errore più frequente in cui può cadere chi non ha mai frequentato Dianetics/Scientology e apprende tramite Internet inquietanti retroscena.

Se costoro sono curiosi di capire come mai, nell'era pre-Internet, parecchie persone sono cadute nella "trappola" di Ron, dovrebbero fare un piccolo sforzo per leggere il romanzo nella giusta sequenza: partendo dalla prima pagina, con lo stato d'animo proprio di chi ancora non sospetta l'esistenza di un crimine.


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PUNTO 2 - LE TEORIE E LE TECNICHE DI DIANETICS 1950 IN CUI CI SI IMBATTE DURANTE I PRIMI CONTATTI CON LA SETTA NON SONO INSENSATE E A MIO AVVISO HANNO CREDIBILITA' PARI A QUELLA DELLA PSICOANALISI.

Chi assimila Dianetics (e Scientology) a fenomeni grossolani e palesemente antiscientifici come Vanna Marchi, maghi, astrologi ecc.. ecc... secondo me sbaglia in modo clamoroso e dimostra di non aver capito la portata del fenomeno.

Certo, proseguendo per la strada, più avanti compaiono comportamenti equivoci, "ricatti morali", imposizioni insensate, richieste di denaro al limite dell'estorsione e, in qualche raro caso, violenze o ritorsioni che possono ricordare quanto accaduto nella vicenda Marchi. Inoltre, man mano che si avanza nella setta, si tende a praticare l'autocensura dei propri pensieri "scorretti" e ad aderire a forme di "pseudo-magia" (dove si pensa che un'intenzione limpida e ben direzionata possa causare praticamente qualunque cosa).

Ma la differenza tra i due fenomeni resta comunque abissale.

Vanna Marchi faceva leva sulla superstizione popolare di grana grossa e sull'irrazionalità, mentre Hubbard - al contrario - ha intrecciato con il comune buon senso teorie psudoscientifiche apparentemente MOLTO razionali e rigorose (almeno per quando riguarda il tratto iniziale del percorso da lui disegnato).

Su teoria e tecnica di Dianetics molto è stato scritto; comunque le "autorità" in genere ne dicono un gran male e le stroncano, CON LA MOTIVAZIONE PRINCIPALE che si tratta di un agglomerato di sciocchezze pseudoscientifiche.

A questo punto suggerisco di utilizzare la psicoanalisi come termine di paragone omogeneo per valutare come si presentano agli occhi del neofita Dianetics/Scientology; con un riguardo particolare per Dianetics, che di norma costituisce la rampa di accesso per la quale si sale "a bordo".

L'equazione ("Mente reattiva" di Dianetics) = ("Inconscio" della psicanalisi) sebbene non del tutto vera, risulta inevitabile ed è stata più volte ammessa anche dagli studiosi e dai critici più feroci di Hubbard.

Anche il fatto che la "terapia" di Dianetics consista nell'indurre il "paziente" a ricordare episodi dal suo passato per risolvere ciò che si trova nella Mente Reattiva/Inconscio e trarne miglioramento in senso ampio, risulta simile alle tecniche utilizzate da buona parte degli psicoanalisti.

Sempre tenendo conto che stiamo leggendo il romanzo dall'inizio, che non sappiamo ancora quali brutte cose troveremo in futuro sul nostro cammino, e che stiamo cercando un termine di paragone omogeneo, prendiamo brevemente in esame la Psicoanalisi.

Scopriamo che essa viene ancor oggi insegnata nelle università:

http://www.psicologia1.uniroma1.it/static/didattica/IdInsegnamento_4132.shtml
http://www.ucl.ac.uk/psychoanalysis/index.htm
http://www.nyu.edu/fas/program/postdoctoral/
http://www.columbiapsychoanalytic.org/training.html

il che ci sembra indicare che essa sia accettata da parte del mondo accademico.

Ma se indaghiamo ulteriormente ci imbattiamo in cose che per alcuni potrebbero risultare sorprendenti.

Il Dizionario degli scettici inizia in questo modo la voce "Psicoanalisi":

http://skepdic.com/psychoan.html

« Sigmund Freud (1856-1939) is considered the father of psychoanalysis, which may be the granddaddy of all pseudoscientific psychotherapies, second only to Scientology as the champion purveyor of false and misleading claims about the mind, mental health, and mental illness

[Trad.: Sigmund Freud (1856-1939) è considerato il padre della psicoanalisi, il che vale a dire che potrebbe essere considerato come il nonno di tutte le psicoterapie pseudoscientifiche, secondo solo a Scientology come propugnatore modello di affermazioni false e fuorvianti riguardo alla mente, la salute mentale, e la malattia mentale.]

La psicoanalisi quindi - a quanto pare - NON viene affatto riconosciuta come disciplina scientifica, ed è anch'essa considerata alla stregua di pseudoscienza e di credo, alla pari di Dianetics/Scientology.

Eppure, ciò nonostante, essa fa spesso parte della formazione didattica degli psicologi, e viene insegnata nelle università che istruiscono gli psicoterapeuti. Ciò nonostante esistono fior di professionisti che amministrano terapie basandosi sulla sua teoria psudoscientifica.

Vediamo altre testimonianze interessanti.

Ad esempio il "Libro nero della psicoanalisi" di Catherine Meyer (2005)
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__libro_nero_della_psicoanalisi.php
dalla cui recensione riporto un passo

« Quaranta autori internazionali - storici, filosofi, psicologi, medici, ricercatori, ex pazienti - sostengono in questo libro tesi che il pubblico italiano non è abituato ad ascoltare, ma che la maggioranza della comunità scientifica ritiene fatti assodati. La psicoanalisi è una scienza? No, è una potente e seduttiva fabbrica di favole. La psicoanalisi guarisce? Quando lo fa è spesso per un effetto placebo, o per il buon rapporto che alcuni analisti riescono a instaurare con alcuni pazienti, e nel caso di molte sindromi è in netto svantaggio rispetto ad altre forme di psicoterapia e alla terapia farmacologica. La psicoanalisi aiuta a conoscere se stessi? Tutt'altro: le ipotesi teoriche su cui si basano gli interventi degli analisti ortodossi fanno acqua da tutte le parti. (...) »

Sembra che stiano parlando di Dianetics, e infatti una gran quantità di pensatori e scienziati, stroncano la psicoanalisi più o meno con le stesse motivazioni con cui venne e viene stroncata Dianetics.

Ad esempio cito l'interessante articolo "Era Freud uno pseudoscienziato?" di Frank Cioffi - Filosofo della Scienza. La risposta che Cioffi offre alla domanda è un circostanziato SI.

http://www.butterfliesandwheels.com/articleprint.php?num=156

La psicanalisi insomma è materia controversa, ma per comune ammissione di molti di quelli che l'hanno presa in esame seriamente, non risulta avere fondamento scientifico dimostrabile, e al più le viene riconosciuto lo status di "arte"!

Però, nonostante questa assoluta mancanza di basi scientifiche e l'impossibilità di stabilire in modo oggettivo se la Psicoanalisi "funzioni" oppure no, anche le persone colte comunemente ne accettano i principi, danno per scontato che sia una scienza in grado di spiegare il comportamento umano e non trovano per nulla scandaloso il fatto che venga insegnata e messa in pratica con il beneplacito delle autorità accademiche.

Sul sito di divulgazione scientifica "Via Lattea", Silvano Fuso del CICAP risponde in merito alla psicoanalisi, producendosi in un'affermazione che io trovo sorprendente per un uomo di scienza:

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=8757
L'affermazione è la seguente:

« (...) Quindi, per concludere, se per psicanalisi intendiamo la tecnica terapeutica, possiamo dire che essa possiede un livello di efficacia e un tipo di approccio (l'analista si pone come uno stimolo e osserva le reazioni conseguenti al suo intervento) che possono consentire di annoverarla tra le discipline scientifiche.

Al contrario l'edificio teorico sul quale la tecnica si basa è molto meno scientifico e per poter aspirare allo status di scientificità deve sicuramente percorrere ancora parecchia strada, tenendo conto necessariamente dei progressi della neurofisiologia e delle alte scienze sperimentali che studiano il cervello umano. »

Ovvero, riassumendo, la tecnica della psicanalisi sarebbe scientifica (per via dell'efficacia e del tipo di approccio), sebbene le teorie su cui si poggia non siano ancora state dimostrate scientificamente!!!

Ed io mi chiedo perplesso: Chi ne ha stabilito l'efficacia? Come? Quando? Esistono sperimentazioni che abbiano fornito risultati univoci in tal senso?

E inoltre, come si può considerare scientifico un approccio che si poggia su basi mai dimostrate?

Ho l'impressione che il Sig. Fuso non sapesse come rispondere alla domanda (indubbiamente spinosa) ed abbia finito col cercare di salvare capra e cavoli, facendo un piccolo pasticcio.

Chi lo volesse può leggere questo interessante articolo del Dottor Paolo Migone (illustre psichiatra, condirettore della rivista scientifica "Psicoterapia e Scienze umane") che elenca e spiega le varie controversie che affliggono la valutazione della psicoanalisi:

http://www.psychomedia.it/pm/modther/probpsiter/ruoloter/rt50-89.htm

Vediamo quindi che, agli occhi dei pensatori critici, per molti aspetti Dianetics e Psicoanalisi camminano a braccetto, e presentano difetti molto simili.

Perché mai allora le teorie di Hubbard sugli engram dovrebbero essere considerate ridicole in nome di una mancata legittimazione scientifica che a Freud, in genere, non è mai stata richiesta?

Non trovo strano quindi che una persona anche colta, pur di fronte alle affermazioni dubbie contenute in Dianetics, decida di avvicinarsi per verificare di che si tratta.

Il tutto avviene per le stesse identiche motivazioni che potrebbero portare una persona ad avvicinarsi alla psicoanalisi.

Il sentire comune è che la psicoanalisi sia cosa intricata ma nobile, mentre Dianetics (quella del 1950) sarebbe un ammasso di sciocchezze.

In realtà le due cose si assomigliano abbastanza.

Le basi teoriche di Dianetics sono fumose, spesso strambe (avete mai letto tutto Dianetics? Io dovetti studiarlo quattro volte da capo a fine, e vi garantisco che è un vero ginepraio, faticosissimo da leggere.), le promesse di risultati sono eccessive ... ma in quanto a indeterminazione, indimostrabilità e stranezze varie anche "l'autorevole" psicanalisi non scherza.

La triade IO-ES-ID, il significato dei sogni, i desideri inconsci di incesto, ecc. ... vanno alla pari con l'esistenza della mente reattiva e il fatto che durante i momenti di incoscienza tale entità registrerebbe tutto ciò che accade.

Perché mai allora si può credere nella fondatezza di teorie strampalate e MAI DIMOSTRATE SCIENTIFICAMENTE quali "complesso di Edipo", "invidia del pene", "fase anale", "fase orale", "interpretazione dei sogni", "sincronicità", ecc., mentre bisognerebbe invalidare in toto la teoria degli engram di Hubbard?

Perché uno studente di psicologia può studiare la "teoria della libido" di Freud e considerarla sensata (senza per questo doversi sentire un deficiente), mentre chi trova interessante la teoria degli engram dovrebbe per forza essere uno sprovveduto?

Certo, i paralleli tra il neurologo austriaco, orgoglioso della propria "invenzione", presumibilmente pronto a truccare alcuni dati pur di vederla trionfare, e lo scrittore di fantascienza americano che con la teoria degli engram e la tecnica dell'auditing cercò di conquistare fama e potere, dando in seguito origine ad un culto controverso e totalitario, si fermano qua.

Mentre la Psicoanalisi è aperta alle critiche, al dibattito pubblico e alle verifiche, Dianetics viene difesa con dedizione militare e rifiuta ogni valutazione, critica o sperimentazione.

Ma - prima della comparsa di Internet - il neofita di Scientology non poteva scoprire con facilità questa importante differenza di metodo, perciò io sarei più cauto nel tacciare di ridicolaggine le teorie di Dianetics del 1950, considerando idiota chi se ne sia interessato.

Non ha senso paragonare Dianetics alla medicina, alla fisica o alla matematica, mentre invece trovo sensato accostarla alla psicanalisi, con la quale ha parecchi punti in comune.

Dianetics è verosimile allo stesso modo in cui è verosimile la psicanalisi.

Dianetics non ha mantenuto le promesse allo stesso modo in cui la psicanalisi non le mantenne.

Dianetics è una pseudoscienza così come lo è la psicanalisi.

La teoria degli engram di Hubbard possiede all'incirca pregi e difetti simili a quelli della psicoanalisi di Freud.

Nessuna delle due è dimostrabile, ma entrambe, stando a chi le pratica, producono alcuni risultati.

Se Hubbard fosse stato una persona più umile, e nel 1950 avesse accettato la collaborazione e le critiche degli altri (ad esempio del Dott. Edgar Winter e di chi come lui voleva portare Dianetics nei laboratori di psicologia per studiarne con calma e a fondo pregi e difetti) forse qualcuna delle sue intuizioni iniziali avrebbe avuto sbocchi più nobili e sensati.

Ma questo non toglie che nella sua incarnazione del 1950 Dianetics avesse oggettivamente un notevole fascino. Dianetics è una scienza? No, è una potente e seduttiva fabbrica di favole, proprio come la psicoanalisi; e bisogna accettare il fatto che - proprio come la psicoanalisi - abbia finito col sedurre un discreto numero di menti brillanti e curiose.


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PUNTO 3 - LE TEORIE FANTASCIENTIFICHE DI HUBBARD NON SONO NE' PIU' GREZZE NE' PIU' INVEROSIMILI DI ALTRE CHE VENGONO COMUNEMENTE ACCETTATE E SOSTENUTE CON VIGORE NELLA VOSTRA COMUNITA'.

Detto sempre senza spirito polemico, Ilaria afferma che in Scientology « è presente una dose di fantascienza molto grezza, grossolana », sottintendendo che chi la prende in considerazione debba essere per forza un sempliciotto o un credulone.

Vorrei allora sapere cosa pensa di chi crede che Dio creò l'universo in sette giorni e che è convinto che sia esistita una mela in grado di dare la conoscenza a chi la mangiava?

È più implausibile teorizzare di una macchina elettronica in grado di cambiare i tuoi pensieri, oppure sostenere la certa materializzazione di pani e pesci dal nulla e la resurrezione dei corpi?

È più assurdo credere che l'umanità e tutti gli animali e tutte le piante siano stati creati miliardi di anni fa da Dio tali e quali a come li conosciamo oggi, oppure affermare che (semplificando davvero molto il discorso di Scientology) razze aliene colonizzarono il pianeta Terra imprimendo una svolta decisiva e molto particolare ad un naturale fenomeno di evoluzione biologica già in atto?

Lascio a chi legge le risposte.

Quello che qui mi preme sottolineare è che, così come molti cristiani accettano le evidenti illogicità sopra accennate come metafore o favole contenenti un insegnamento morale, lo stesso accade per molti scientologist; almeno finché essi non giungono al punto in cui si chiede loro esplicitamente di "ricordare" vite passate. Il che, il più delle volte, accade solo anni dopo il loro ingresso nel movimento.


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PUNTO 4 - DURANTE I PRIMI CONTATTI CON DIANETICS/SCIENTOLOGY SOLITAMENTE SI FA CONOSCENZA CON PERSONE SIMPATICHE E PIACEVOLI, L'AMBIENTE APPARE SERENO E L'IMPRESSIONE CHE SE NE RICAVA È QUELLA DI UNA SCUOLA PRIVATA CHE SI PRENDE MOLTO SUL SERIO, MA NULLA PIU'.

Alcune volte le cose non vanno così, ed anche una persona appena arrivata si scontra con delle inconciliabili stranezze. Ma la maggior parte delle volte i primi tempi sono abbastanza tranquilli e piacevoli.


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PUNTO 5 - LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE CHE SI AVVICINANO A DIANETICS/SCIENTOLOGY LO FANNO A SEGUITO DI QUALCHE PROBLEMA PERSONALE CHE VORREBBERO RISOLVERE.

Questo è un punto su cui molti sorvolano in modo superficiale. Ma se si facesse una statistica sono certo che si scoprirebbe che il 70% di quelli che si avvicinano ad Hubbard lo fanno a seguito di qualche problema che li affligge.

A volte è un problema di cui sono consapevoli e a cui stanno attivamente cercando una soluzione (problemi di autostima, timidezza, relazioni difficoltose con gli altri, denaro, lavoro), altre volte si tratta di problemi con cui nel tempo hanno imparato a convivere (difficoltà di studio, situazioni famigliari non ottimali, poche prospettive per il futuro, insoddisfazioni varie). Nel secondo caso non sarà comunque difficile per uno staff esperto far emergere il disagio che la persona sta cercando di nascondere; una volta che la difficoltà sarà stata ammessa, verranno offerti l'auditing o lo studio di Dianetics/Scientology come soluzione.

Una persona che sta cercando da tempo una soluzione ad un problema tende ad affrettare le scelte, ha bisogno di sperare ed è più facilmente propensa a tralasciare i dettagli per concentrarsi unicamente su ciò che l'affligge.

Un possibile ragionamento che un neoscientologo potrebbe fare a questo stadio di basso coinvolgimento è una cosa del tipo « Chi se ne frega se questi credono nella reincarnazione, le cose che ho fatto mi stanno aiutando a migliorare i rapporti con mia moglie, e questo è ciò che mi interessa ».


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PUNTO 6 - ALCUNE DELLE COSE CHE SI FANNO INIZIALMENTE IN DIANETICS/SCIENTOLOGY HANNO EFFICACIA EFFETTIVA E CIO' SPINGE PARECCHIE PERSONE A RIMANERE E A SVILUPPARE FIDUCIA IN HUBBARD.

Spesso si tratta di far mettere in pratica al neo-scientologo semplici "maneggiamenti" dettati dal buon senso; più raramente il neoscientologo capisce qualcosa di importante nel corso di una seduta di Dianetics e in seguito a ciò osserva il suo problema con occhio diverso; ma non vorrei che, dall'alto di una presunta superiorità culturale, si tendesse a trascurare la grandissima importanza di questi fatti.

Qui non si tratta più di paragonare intellettualmente Dianetics/Scientology ad altre discipline (psicanalisi, psicologia, religione, scienza) per vedere se sia affidabile o meno; qui si tratta di riconoscere onestamente come - in questa prima fase - gli "insegnamenti" (o le tecniche) di Hubbard siano in grado di creare effetti positivi e tangibili nella vita del nostro neoscientologo.

Le situazioni reali possono essere sono molteplici.

Ad esempio ... il prestigioso avvocato che da anni ha tolto la parola a suo figlio, e che per motivi di orgoglio è sordo a chiunque lo inviti a ricucire quel rapporto.

Questa persona ha un problema, ma ha ormai cessato di provare a risolverlo.

Se però egli arriva in un'org e il problema emerge, gli faranno studiare le regole della comunicazione di Hubbard e la "potenza" del triangolo di ARC. E poi lo metteranno a maneggiare la situazione, con dei precisi passi da seguire.

E ci sono buone probabilità che questo suo problema venga risolto.

A questo punto non serve a nulla contestare la cosa, spiegandogli che la legge della comunicazione di Hubbard non è scientificamente dimostrata, che il triangolo di ARC è un'invenzione del tutto arbitraria e che in fondo si trattava solo di utilizzare buon senso e un pizzico di umiltà.

Quella persona sentirà comunque riconoscenza perché, comunque la si voglia mettere, sarà stato grazie all'impulso datogli da Scientology che si è finalmente mosso per risolvere la cosa.

La "forza" iniziale di Scientology sta proprio qui: ti OBBLIGA a mettere in pratica il buon senso, utilizzando microscopiche coercizioni a fin di bene, esercitate con la giustificazione delle leggi (molto spesso ovvie) formulate da Hubbard.

Se lo stesso avvocato fosse andato da uno psicologo o da uno psicoanalista, forse ci avrebbe messo mesi, se non anni, per decidersi a mettere da parte il proprio orgoglio e riprendere a parlare con il figlio.

Questo perché uno psicologo (e tanto meno uno psicoanalista) mai avrebbe osato "obbligarlo" ad agire. Probabilmente questi terapeuti lo avrebbero fatto parlare e parlare del problema e della sua vita per lungo tempo, prima che lui si rendesse conto da solo che l'unica soluzione al turbamento era proprio quella più ovvia e dettata dal buon senso.

In tutto ciò il livello di istruzione e di intelligenza del neofita non ha molto peso.

Anzi, le persone più istruite a volte pensano in modo più intricato, finendo con il rendere le cose più complesse di quanto non siano effettivamente.

A quel punto una leggera spinta dall'esterno (Scientology) abbinata a qualche semplice schematizzazione teorica del comportamento umano, li sblocca dallo stallo.

Sembra una piccola cosa, ma non lo è.

Se non si riconosce questa effettiva capacità che spesso Scientology ha NELLA FASE DEL PRIMO APPROCCIO di fungere da catalizzatore per mettere in azione l'individuo, facendogli risolvere cose che lui esitava ad affrontare, si rischia di non capire.

Sono stato personalmente testimone molte volte di questo fenomeno.

In alcune occasioni problemi che duravano da anni sono stati risolti in un pomeriggio, con estrema soddisfazione della persona.

Al neofita è stato fatto studiare un fascicoletto con alcune semplici informazioni base su come relazionarsi con gli altri, e poi è stato "caldamente invitato" a maneggiare il problema con figlio/marito/moglie/padre/madre entro la giornata.

E quasi sempre quel problema è stato risolto.

L'effetto di questi maneggiamenti "ovvi" - che però le persone raramente mettono in pratica di propria iniziativa - è a dir poco esplosivo.

Ciò contribuisce a generare un forte sentimento di gratitudine verso Hubbard, cosa che giocherà un grosso peso più avanti, quando quelle persone si troveranno di fronte alle prime contraddizioni.


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PUNTO 7 - ATTENZIONE A NON DIPINGERE IL DIAVOLO PIU' BRUTTO DI QUANTO NON SIA EFFETTIVAMENTE.

Da un certo punto di vista posso dire che Scientology mi ha "rovinato" la vita, e ancor oggi - a distanza di tanti anni - sto pagando le conseguenze di quella scelta sbagliata.

Attenzione però a non presentare un'immagine di Scientology che - oltre ai retroscena - non includa ANCHE ciò che effettivamente si presenta agli occhi di una persona quando entra in un'org.

Se qualcuno pensa che la cosa migliore sia spaventare le persone parlando di rapimenti, aborti forzati, omicidi, spionaggio, violenze, ecc. ... è completamente fuori strada.

Queste cose, quando avvengono, vanno ovviamente portate a conoscenza dell'opinione pubblica, ma attenzione a non focalizzarsi troppo sui pochi episodi eclatanti, trascurando di descrivere anche la normalità della vita nelle org.

Lo dico per esperienza personale, perché la prima volta che misi piede in un'org lo feci con atteggiamento molto diffidente per via di alcune cose che avevo letto sui giornali.

Fui però preso alla sprovvista dalla simpatia e dall'interessamento della maggioranza delle persone che incontrai, cose che non corrispondevano per nulla a ciò che avevo letto sui giornali.

E allora pensai che forse era meglio non dare troppo credito alle notizie allarmistiche.

Io stesso usai con successo questo sistema per maneggiare le persone critiche che approdavano all'org.

« Che cosa hai letto di brutto su Scientology? » Chiedevo.

« Ho letto che fate il lavaggio del cervello, che rubate tutti i soldi, che fate impazzire la gente, che imprigionate le persone, che fate esorcismi ... Infatti sono qui solo per accompagnare il mio amico. Non sono interessato

« Ah sì? » Sorridevo io. E poi gli facevo visitare ogni stanza dell'org e gli chiedevo "Vedi dei prigionieri qui? » E lui « Beh ... non mi sembra. A meno che non li abbiate nascosti bene ». E si rideva insieme. Poi al primo break dell'Accademia lo facevo parlare con qualche pezzo grosso del pubblico (un avvocato o un medico o un artista o un industriale) e dopo che aveva chiacchierato un po' con quella persona (e che lei si era allontanata) dicevo al diffidente: « Quell'avvocato frequenta Scientology da circa X anni. Attualmente è titolare di uno dei più prestigiosi studi legali di _______ Ti sembrava forse un pazzo? » « No, tutt'altro » era costretto ad ammettere il diffidente. « Hai avuto l'impressione che fosse costretto a stare qui? », « A quel che ho visto no, sembrava contento », era obbligato a doveva rispondere lui.

Esagerando con le tinte fosche nella rappresentazione della setta, e tralasciando di parlare anche delle poche cose buone in cui ci si può imbattere (soprattutto all'inizio), si rischia di creare un ritratto non credibile agli occhi di una persona che conosce da poco la realtà delle org.


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CONCLUSIONE

Scientology è una strada che per la maggior parte delle persone inizia in modo tutto sommato piacevole ed interessante. Gli aspetti eccessivamente fantasiosi in cui un neoscientologo può imbattersi all'inizio del viaggio, di norma non sono più bizzarri di quelli che caratterizzano psicoanalisi e religioni maggiori.

Le vere assurdità e lo sfruttamento finanziario normalmente entrano in scena dopo: per alcuni ciò può accadere presto, già dopo poche settimane (soprattutto per gli staff); per la maggioranza passa invece da qualche mese a qualche anno; per altri ancora - quelli che frequentano in modo meno assiduo - possono passare addirittura molti anni prima che si accorgano dello spietato meccanismo di sfruttamento in cui si sono cacciati.

A quel punto, essendo passato tempo, diventa molto difficile allentare i rapporti, in quanto nel frattempo sono nate amicizie importanti con altri scientologist e il proprio mondo tende a ruotare sempre più intorno a quelle persone, all'org e alle promesse di Hubbard.

Questo fatto spesso sfugge all'attenzione di chi non abbia conosciuto Scientology dall'interno.

Costoro leggono in rete le cose più allarmanti e si fanno un'idea di Scientology che, pur essendo in ultima analisi corrispondente alla realtà, può non corrispondere a quanto si troverebbero di fronte se varcassero la soglia di un'org di Scientology.

Nell'informare ritengo perciò importante sottolineare sia i (tanti) aspetti negativi che i (pochi) aspetti positivi della creazione di Hubbard.

Molte delle persone che aderiscono a Scientology (soprattutto nello staff) sono effettivamente "ignoranti" e poco istruite, ma chiunque abbia frequentato le org sa che vi si possono incontrare anche persone brillanti, intelligenti e sveglie.

Spero di essere riuscito a spiegare, almeno in parte, come mai anche persone di questo tipo siano potute cadere nella rete di Ron.

Giaga (Aka Gianni Gambescia)


Replica e contestazioni


From: Dulcamara <.....@gmail.com>
Newsgroups: free.it.religioni.scientology
Subject: Re: Percezione distorta di Dianetics/Scientology da parte di chi non l'ha praticata
Date: Tue, 16 Oct 2007 11:14:42 -0000

Giaga, il tuo paragone fra psicoanalisi e dianetics è a mio parere malposto. E' vero, forse a livello estremamente superficiale si possono intravedere similitudini e in questo senso ti posso dare ragione le due cose possono essere confuse, ma andando un minimo più a fondo sono radicalmente diverse. E' vero anche che la psicoanalisi non è scienza, ma, che io sappia, la maggior parte degli psicanalisti non pretende neppure lo sia, contrariamente a dianetics/scientology. In psicoanalisi vi è un'aperta discussione ed è una disciplina in continua evoluzione come ti è stato fatto notare, che si avvale anche di criteri scientifici, per quanto può farlo, contrariamente a dianetics/scientology.

Volendo prendere alcune interpretazioni epistemologiche solo la chimica e fisica sono scienze, avendo esse un paradigma definito e potendo ridurre ad esso tutti i sistemi che studiano. Le altre sono scienze soft, non avendo un paradigma ben definito e/o non potendo sempre operare riduzione. La medicina o la psicologia, che vengono normalmente annoverate quali scienze, secondo questa definizione non lo sono affatto e sono molto più simili alla psicoanalisi che alle scienze hard. Quindi anche dianetics/scientology dovrebbe essere accostata a queste secondo il tuo ragionamento.

Comprendo che le tue cattive esperienze con la psicanalisi, come hai dichiarato, ti possano indurre ad accostarla a scientology, ma mi pare che tu abbia avuto esperienze peggiori con la seconda... Inoltre lo psicanalista di solito, ma qui dovresti, se ti va, darmi conferma rispetto alla tua esperienza, non promette alcunché, ti dice che la psicanalisi può dare risultati ma non li garantisce e che ci vuole il suo tempo, 5-10 anni. Inoltre il prezzo è alto, ma è fisso e sempre ben definito. Non mi pare che scientology faccia alcunché di simile.

Al contrario scientology/dianetics, promette in poco tempo risultati eccezionali a prezzi assai variabili. All'analisi puoi rinunciare quando ti pare ed andartene, uscire da scientology mi pare più rognosetto o sbaglio? Per non parlare poi dei testi basilari, non mi puoi paragonare un'interpretazione dei sogni o un totem e tabù a dianetics... Il linguaggio dei testi freudiani non è strettamente scientifico ed è complesso d'accordo ma non vi sono castronerie del tipo pensiero = massa ed errori/orrori sintattici o discorsi senza ne capo ne coda come in dianetics. In definitiva quel che accomuna dianetics/ scientology alla psicanalisi è pochissimo, sussistono invece enormi differenze, se vuoi, ma non credo occorra, potrei andare avanti ad elencarle. Solo chi è profondamente ignorante su ambedue le cose, o ha subito l'esperienza di un pessimo psicanalista, può associarle, e credo che oggi quasi nessuno lo faccia.


Controreplica dell'autore


From: "Giaga" <.....@topolino.it>
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Subject: Re: Percezione distorta di Dianetics/Scientology da parte di chi non l'ha praticata
Date: Wed, 17 Oct 2007 21:08:49 +0200

"Dulcamara" <......@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1192533282.199966.261170@i38g2000prf.googlegroups.com...

>Giaga, il tuo paragone fra psicoanalisi e dianetics è a mio parere
>malposto.

Ciao Dulcamara,

può darsi che abbia ragione tu, però permettimi di controbattere (senza alcuno spirito polemico).

Il mio più che altro voleva essere un tentativo per far capire come mai anche persone di una certa cultura si siano avvicinate agli insegnamenti di Hubbard.

Il problema è che - stando alle disamine di molti critici - sembrerebbe davvero impossibile che qualcuno abbia potuto essere così' stupido da avvicinarsi a Dianetics.

Ma eppure molti lo hanno fatto, e tra costoro anche persone tutt'altro che stupide o ignoranti.

Perciò i critici - in buona fede - danno troppe cose per scontate e a volte non si pongono le domande giuste.

Una domanda cui rispondere dovrebbe essere, ad esempio:

COSA c'era in Dianetics e Scientology (di vero o di apparente) in grado di attrarre anche persone non sospettabili di superstizione o impreparazione in campo umanistico/scientifico? COSA c'era in grado di attrarre dei medici?
COSA c'era in grado di attrarre scaltrissimi e quotatissimi avvocati?

Imbrogliare le vecchiette o i poveri di spirito - come faceva Vanna Marchi - non è difficile.
E anche Scientology lo fa, certo.
Ma non si limita (forse dopo Internet dovrei dire limitava) solo a questo. Credo ammetterai che è assai più difficile riuscire nell'impresa di titillare l'interesse di persone colte, e magari ottenere rappresentanti dell'ONU nelle Org, rispetto agli imbrogli "magici" dell'orrida Vanna. L'ONU ignora chi sia Vanna Marchi e certo non muoverebbe un dito in suo favore, mentre anni fa alcuni suoi rappresentanti girarono le ORG di Scientology in tutta Europa, dichiarandole solidarietà.

Ci dev'essere qualcosa di grande dietro, se persino individui a così alto livello si scomodano. Per non dire di Bill Clinton.

Quindi, quando vedo che si discute di Scientology come se si trattasse di una truffa basata su promesse farlocche alla Vanna Marchi, m'incavolo un po', perché né io né gli altri miei ex compagni di sventura saremmo mai cascati nelle trappole ridicole di quella sgradevole imbonitrice.

Mentre Hubbard ci ha fregati.

Ho spesso la sensazione che si trascuri il vero pericolo di Scientology, che sta nel suo fascino e nella sua iniziale plausibilità, solo perché quel fascino e quella plausibilità - ovviamente - spariscono dopo che si è letto tutto quel che c'è su Internet.

Dulcamara, quello che hai scritto è molto sensato, e non intendo assolutamente sminuirlo, ma permettimi di dire che è facile farlo col senno di poi, dopo che abbiamo letto il libro di Miller o di Jon Atak o le testimonianze di Monica Pignotti o che conosciamo la storia di John Mc Master http://www.lermanet.com/exit/JohnMcMaster.htm

Per capire come abbia fatto Scientology ad ingannare così tante persone bisogna far finta di non conoscere nulla, e tentare di vedere gli scritti INIZIALI di Hubbard con occhio vergine.

Io sostengo che, se ci si cala in quella situazione e solo in quel caso, si riscontra che Dianetics non esprime idee e tecniche così insensate.

Il fatto di far ricordare in stato di leggera trance episodi dolorosi del passato, unitamente alle emozioni che li accompagnavano, al fine di alleviare la persona, non sembra cosa insensata. La teoria inoltre afferma che ricordandoli più volte alla fine questi episodi si desensibilizzano, e nemmeno questa cosa sembra insensata.

Infatti Freud e Breuer nel 1895 scrivevano: "I singoli sintomi isterici scomparivano subito e in modo definitivo, quando si era riuscita ridestare con piena chiarezza il ricordo dell'evento determinante, risvegliando insieme anche l'affetto che l'aveva accompagnato singoli sintomi isterici scomparivano subito e in modo definitivo, quando si era riusciti a ridestare con piena chiarezza il ricordo dell'evento determinante, risvegliando insieme anche l'affetto che l'aveva accompagnato" (da "Studi sull'isteria" di Freud e Breuer - 1895)

Perciò una base "autorevole" per questa teoria "di Hubbard" esisteva.

Ovvio che OGGI uno psicoanalista troverebbe molto da ridire sulle ipersemplificazioni di Hubbard (anche se a suo tempo parecchi si incuriosirono alle sue tecniche), ma una persona comune, che per diletto ha leggiucchiato un po' di Freud e di Jung , troverebbe plausibilissimi i fondamenti che Hubbard espone per Dianetics.

Inoltre sostenevo che psicoanalisi e Dianetics hanno pari credibilità nel senso che nessuna delle due può sottostare a dei test attendibili per verificarne l'efficacia, essendo per natura soggettive e dipendenti da troppe variabili (tipo il rapporto "paziente-terapeuta").

>E' vero, forse a livello estremamente superficiale si
>possono intravedere similitudini e in questo senso ti posso dare
>ragione le due cose possono essere confuse, ma andando un minimo più a
>fondo sono radicalmente diverse.

Che questi due soggetti siano poi molto diversi per sviluppo delle rispettive teorie, tecniche e metodologie non ho alcun dubbio. Ma entrambi partono da un'intuizione comune ... o meglio ... Hubbard partì sfruttando un'intuizione di Freud.

Tutto il mio discorso era fatto evitando DI PROPOSITO di andare più a fondo per scoprire le differenze.

La persona che si avvicinava a Dianetics non andava a fondo più di tanto.

L'ingegnere con il problema delle crisi di panico o con la depressione si preoccupava di ricevere una seduta di Dianetics per vedere se funzionava, non era certo interessato a sviscerare la teoria della psicoterapia moderna per poi fare un confronto con ciò che sosteneva Hubbard.

E quelli con cui funzionava restavano.

>E' vero anche che la psicoanalisi non
>è scienza, ma, che io sappia, la maggior parte degli psicanalisti non
>pretende neppure lo sia, contrariamente a dianetics/scientology.

Solo per Dianetics Hubbard usò la parola scienza, con Scientology si stava già muovendo nel campo della "religione".
Certo non era quel che si dice un persona modesta; del resto anche Freud fece lo stesso per la psicoanalisi e chiese che venisse inclusa nelle scienze naturali ... Hubbard non volle essergli da meno.

Comunque queste distinzioni ad un paziente o prechiaro non interessano particolarmente. Era più che altro per sottolineare come la non dimostrabilità di Dianetics sia affine a quella della psicoanalisi.

>Comprendo che le tue cattive esperienze con la psicanalisi, come hai
>dichiarato, ti possano indurre ad accostarla a scientology, ma mi pare
>che tu abbia avuto esperienze peggiori con la seconda...

Indubbiamente si! E' ovvio. Se mi prendo la briga di fare l'avvocato del diavolo, è solo per porre l'attenzione su alcuni aspetti che secondo me a volte vengono spesso ignorati. La mia conclusione è - ovviamente - che Scientology sia da evitare come la peste; ma è indubbio che nelle fasi dell'approccio iniziale riesce spesso a sembra re una cosa affascinante.

Questo è un aspetto che i critici mai stati scientologist non possono aver conosciuto, per cui tendono a ignorarlo, dato che osservando il tutto col senno di poi è assai difficile scorgere del fascino nella vita degli Scientologist.

>Inoltre lo
>psicanalista di solito, ma qui dovresti, se ti va, darmi conferma
>rispetto alla tua esperienza, non promette alcunché, ti dice che la
>psicanalisi può dare risultati ma non li garantisce e che ci vuole il
>suo tempo, 5-10 anni. Inoltre il prezzo è alto, ma è fisso e sempre
>ben definito. Non mi pare che scientology faccia alcunché di simile.
>Al contrario scientology/dianetics, promette in poco tempo risultati
>eccezionali a prezzi assai variabili.

E' vero, lo psicoanalista non promette risultati (e io aggiungerei ironicamente che fa bene!).

In Scientology la promessa dei risultati è invece uno degli stratagemmi più usati per vendere corsi e auditing da parte degli "squali" o degli ignoranti (le due cose spesso coincidono).

C'erano però eccezioni, dove gli staff più sensati facevano presente al cliente/paziente che non gli potevano garantire risultati certi perché "ogni caso è diverso". Tale modo di fare però veniva scoraggiato dai boss in quanto (ovviamente) produceva meno vendite.

Personalmente all'inizio non mi furono mai fatte promesse di risultati certi, mi fu semplicemente detto "Prova e poi sarai tu a dire se funziona oppure no" e questo contribuì a farmi considerare quella cosa strana e "nuova" come una specie di psicoanalisi da praticarsi molto "in scioltezza" (che errore!).

>All'analisi puoi rinunciare
>quando ti pare ed andartene, uscire da scientology mi pare più
>rognosetto o sbaglio?

Certo, ma anche questo lo scopri solo DOPO.

Magari l'avessi saputo prima!

>Per non parlare poi dei testi basilari, non mi
>puoi paragonare un'interpretazione dei sogni o un totem e tabù a
>dianetics... Il linguaggio dei testi freudiani non è strettamente
>scientifico ed è complesso d'accordo ma non vi sono castronerie del
>tipo pensiero=massa ed errori/orrori sintattici o discorsi senza ne
>capo ne coda come in dianetics.

Qui hai fatto un po' di confusione.
Nel libro Dianetics non si accenna al fatto che pensiero=massa, si tratta di una cosa che è stata sviluppata in seguito da Hubbard.

Comunque, ci sono molte cose apparentemente implausibili che siamo "costretti" ad accettare e che non possiamo verificare personalmente.
Ad esempio il fatto che la velocità della luce sia costante è una cosa che va contro il senso comune (ma se metto una sorgente di luce su qualcosa che si muove perché le due velocità non si sommano vettorialmente?), ma lo si accetta perché ci dicono che è stato dimostrato che è cosi. Ci fidiamo. Ma a moltissimi appare come una cosa davvero implausibile.

Poi ci sono cose che potrebbero essere vere o non vere, ma non ce ne curiamo.

E infine ci sono poi cose che sembrano castronerie, ma che spesso fingiamo di accettare o non osiamo contraddire a causa delle circostanze.

Esempio: se tu fossi un medico ed un maestro Reiki ti facesse un massaggio, liberandoti da un dolore atroce alla schiena, e poi ti dicesse che ha incanalato la forza dell'universo nelle sue mani e ti ha liberato dal dolore con questo sistema, tu, pur sapendo che sta dicendo un mare di sciocchezze, lo ringrazieresti e non guarderesti troppo per il sottile. E magari ci torneresti.

Durante i primi tempi in Scientology spesso la gente fa così.

Per quanto riguarda il fatto degli errori/orrori scritti su Dianetics potevano benissimo essere dovuti ad una traduzione fatta male. Sapessi quali orrori ho trovato nei miei testi universitari!

Infine i discorsi senza né capo ne coda sono difficili da individuare per chi non abbia una preparazione specifica in materia.

Anche i libri di Freud non scherzano da questo punto di vista. L'intero "L'interpretazione dei sogni" (vero e proprio manifesto della psicoanalisi per lungo tempo) è un una raccolta continua di affermazioni senza né capo né coda.

Dio (se esiste) ci liberi dagli psicoanalisti che cercano simbologie falliche nei nostri sogni, perché inevitabilmente finirebbero per trovarle.

Io purtroppo avevo letto Freud (letto, non studiato) e così le "boiate" sparate da Hubbard su Dianetics mi parvero assai più sensate di cose inesistenti come l'interpretazione dei sogni.

>In definitiva quel che accomuna
>dianetics/scientology alla psicanalisi è pochissimo, sussistono invece
>enormi differenze, se vuoi, ma non credo occorra, potrei andare avanti
>ad elencarle. Solo chi è profondamente ignorante su ambedue le cose, o
>ha subito l'esperienza di un pessimo psicanalista, può associarle, e
>credo che oggi quasi nessuno lo faccia.

Le differenze ovviamente ci sono, ma a chi si avvicina dopo aver leggiucchiato un po' di Freud e di Jung, Dianetics si mostra con una tecnica e con dei difetti assai simili a quelli della psicoanalisi. Se invece il novizio non ha mai letto nulla di psicoanalisi (come il 98% degli italiani - che al massimo ne ha un'idea molto vaga, appresa sui banchi della scuola media superiore ) faranno fede le parole di Hubbard che in genere non verranno sottoposte a verifica, in quanto chi è lì per risolvere un problema non ha alcun interesse accademico o culturale, o se ce l'ha lo parcheggia.

E una volta che il novizio ha avuto il primo "successo" una piccola dipendenza si crea, e da lì in avanti osservare le contraddizioni diventa ancor più difficile .

Giaga

 
 
 
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