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La lotta di Scientology per l'apartheid 

Di Chris Owen, 14 Febbraio 1997.

© Traduzione a cura di Simonetta Po, novembre 1998.

 
 
«Di natura non politica, Scientology da il benvenuto a individui di ogni credo, razza o nazione»
 
(L. Ron Hubbard)
 
 
«Scientology è... la risposta a tutti i problemi razziali, perché nella Chiesa tutti vengono trattati su un livello spirituale»
 
(L. Small, Scientology: Religione del Ventesimo Secolo, 1972)
 

Introduzione 

La Hubbard Association of Scientologists International (HASI) aprì un ufficio a Johannesburg l'11 Novembre 1957, segnando così l'inizio formale dell'espansione in Sud Africa della Chiesa di Scientology, la fortemente controversa religione-più-culto-più-pseudo scienza fondata nel 1952 dal defunto scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard. Quarant'anni dopo ci sono chiese di Scientology (o "Org") e "missioni" a Johannesburg, Cape Town, Pretoria, Durban, Port Elizabeth, East London, Hillbrow, Soweto and Belleuelle. I membri Sudafricani della Chiesa di Scientology sono presumibilmente 200.000 (questa cifra è probabilmente gonfiata di 20 o 30 volte). A livello mondiale, i membri della Chiesa si contano in circa 100.000 (cifra acclamata: 7 milioni), rendendola una delle più diffuse religioni "New Age" del mondo. Comunque sia, in molti paesi si è guadagnata una netta cattiva reputazione e un passato oscuro. A questo riguardo il Sud Africa non fa eccezione. 

In Sud Africa, con la "rivoluzione di velluto" della transizione a regole democratiche, molti aspetti un tempo nascosti degli anni dell'apartheid iniziano venire alla luce, con un processo che in Cecoslovacchia è stato chiamato lustracije - illuminare, o portare alla luce. In questo articolo ho cercato di "illuminare" il modo in cui Scientology affrontava i problemi del Sud Africa. La prova è chiara e senza ambiguità: un gran numero di libri, periodici e carte interne ed esterne a Scientology, prodotte nel corso degli ultimi 40 anni, dettagliano come la Chiesa di Scientology abbia attivamente sostenuto le forze e la filosofia dell'apartheid per molti anni. Ho usato questi materiali per mettere in ordine cronologico quella che ho ribattezzato "La lotta di Scientology per l'apartheid". Quantomeno dimostra come Scientology si sia comportata in un modo che contraddice i suoi obiettivi dichiarati... 

 
 
 
Chiarire il pianeta 

Agli occhi dei suoi numerosi critici uno degli aspetti più sinistri di Scientology è il modo in cui progetta senza vergogna di "chiarire il pianeta" - o, in inglese [italiano - n.d.t.] corrente, di impossessarsi del mondo e sottomette l'intera popolazione ai "procedimenti" di Scientology in modo da liberare (chiarire) tutti dalle loro "aberrazioni". Il pianeta non sembra correre un immediato rischio che questo accada, visto che è stato stimato che al tasso corrente di espansione la Chiesa, per raggiungere il suo scopo, impiegherà circa altri 2,5 milioni di anni. Comunque questo inconveniente non ha fermato Scientology dal cercare di creare quello che Hubbard, il suo fondatore, chiamava "un ambiente sicuro in cui Scientology si possa espandere." 

In parole povere, la Chiesa ha cercato di sopraffare intere nazioni. Notevoli obiettivi del passato e del presente comprendono Grecia, Marocco, Australia ("Il primo Continente Clear"), Colombia, Russia e Sud Africa. 

In molti di questi casi è stato seguito un percorso simile. Già alla fine degli anni '50, Hubbard formulò una direttiva di infiltrazione che la Chiesa di Scientology ha seguito fedelmente per più di 35 anni. Non era un segreto, visto che è circolata nei notiziari di Hubbard (chiamati ampollosamente Hubbard Communications Office Bulletins) e successivamente ristampata in almeno due occasioni nelle riviste di Scientology, compresa la rivista di Scientology Sudafricana 'Understanding'. I preparativi erano stati resi estremamente chiari. Il piano originale, indirizzato specificamente agli Scientologist Sudafricani, era di raggiungere i seguenti obiettivi: 
 
 

«1. Fate conoscere Scientology.

2. Fate penetrare Scientology nelle scuole.

3. Fate penetrare Scientology nelle università.

4. Fate penetrare Scientology nelle industrie. 

5. Portare Scientology nelle miniere.

6. Portate Scientology "nel governo, e nei dipartimenti governativi e nei servizi»

 
(da Ability Major magazine, issue 2)
 

In Sud Africa tutti i punti sopracitati sono stati tentati o raggiunti - in quel solo paese ci sono più sforzi della Chiesa e più Scientologist che nel resto dell'intero continente Africano. Considerando il fatto che i corsi di Scientology possono costare individualmente fino a R 25.000 (£4.500/$7.000), senza contare le centinaia di ore di "assistenza psicologica" che costano R 1.000 (£200/$350) all'ora, non deve sorprendere che il più prosperoso paese d'Africa sia stato oggetto di tanta attenzione. 

Nei paesi in cui Scientology ha cercato di "creare un ambiente sicuro" a livello politico, generalmente sono state avvicinate figure governative locali o nazionali per persuaderle dei grandi benefici di Scientology. È comunque significativo che l'atteggiamento pubblico altamente morale di Scientology non le abbia impedito di cercare di creare alleanze con personaggi sinistri che hanno sollevato estremi dubbi. Per esempio L. Ron Hubbard, in visita in Grecia nel 1968, ha cercato di adulare e guadagnarsi il favore della tristemente nota e brutale giunta militare dei Colonnelli lodando in questi termini la nuova costituzione che avevano approvato: 
 
 

«I diritti dell'uomo hanno ricevuto una particolare attenzione...la costituzione attuale rappresenta la più vivida tradizione della democrazia Greca. Tra tutte le costituzioni moderne, la Costituzione Greca è la più brillante...»
 
(LRH, intervista al quotidiano Ephemeris ton Idisseon, Corfu 1968)
 

I democratici Greci imprigionati rimasero indubbiamente sorpresi dal sentir descrivere una dittatura militare in questi termini. Parimenti, circa nello stesso periodo, la Chiesa di Scientology stava addestrando la Polizia Segreta Marocchina all'uso dell'E-Meter come mezzo per scoprire i traditori; qualcosa di molto simile fu proposto in Africa meridionale. 

La strategia di Hubbard di corteggiare qualsiasi regime fosse all'epoca in carica fu ugualmente visibile in Sud Africa. Nella sua infinita ricerca di "vittorie", Scientology si è pesantemente compromessa in attività che promuovevano la realizzazione dell'apartheid e gli interessi del Partito Nazionalista in generale. Questo coinvolgimento non fu semplicemente il risultato di Scientologist locali che eccedevano negli ordini. Fu iniziato e sostenuto da Hubbard stesso per un periodo di almeno nove anni, negli anni '60. In più di un'occasione, Hubbard espresse pubblicamente forte simpatia nei confronti del governo Sud Africano, ma per la maggior parte le sue attività politiche furono portate avanti in segreto. L'ampiezza e la profondità dei suoi contatti segreti con il regime dell'apartheid può solo essere immaginato - forse gli archivi ufficiali Sudafricani riveleranno qualcosa in più - ma almeno sappiamo qualche cosa di quello che è accaduto. 

 
 
 
Lottando per l'apartheid 

Esistono, di pubblico dominio, numerosi documenti e lettere della Chiesa di Scientology e di L.Ron Hubbard stesso che dettagliano il modo in cui si cercava di ingraziarsi il governo di H.F. Verwoerd. Quel governo è stato spesso considerato l'ideatore del "grande apartheid", il sistema diventato famoso negli anni '60 per le sue rigide "leggi di passo" che separavano fisicamente bianchi e neri, e per il forzato trasferimento delle popolazioni nere dalle città alle baraccopoli e alle township, le cui condizioni erano spesso spaventose. 

I documenti evidenziano il fermo e prolungato sostegno di Hubbard e della sua chiesa al governo di Verwoerd e alla politica dell'apartheid. 

Nell' HCO Executive Letter del 16 Agosto 1966, Hubbard faceva circolare un rapporto di John Mc Master (un Sudafricano bianco che si diceva fosse stato il "primo clear" e "Papa" di Scientology, successivamente espulso durante una purga) relativo ai progressi in Sud Africa. Lodava le attività per conto di Scientology di un certo Jan Du Plessis, riferendosi a presunte interviste di Du Plessis al Dr. H.F. Verwoerd (allora Primo Ministro) e anche all'Ammiraglio della Marina Sudafricana. Concludeva: 
 
 

«Avete chiesto Org forti in Sud Africa. Le otterete, e ci sarà una cordiale e amichevole reciprocità di flusso con il Governo»
 
(HCO Executive Letter, 16 August 1966; ristampata in K.T.C. Kotzé, Inchiesta sugli Effetti e Pratiche di Scientology, p. 59, Pretoria 1973)
 
 
Qualche anno prima, nel Novembre 1960, Hubbard scrisse una lettera a Verwoerd lodando la realizzazione del trasferimento forzato: 
 
 
«Avendo visto i progetti di pulizia dei ghetti delle maggiori città del mondo, mi permetta di affermare che nelle township di Johannesburg avete concepito e creato quella che è probabilmente la più impressionante e adeguata attività di ricolonizzazione esistente»
 
(datata 7 Novembre 1960, Jo'burg; ristampata in K.T.C. Kotzé, Inchiesta sugli Effetti e Pratiche di Scientology, p. 59, Pretoria 1973)
 
 
Continua accusando quelli che denunciavano la politica di trasferimento forzato: 
 
 
«Solo i felloni o i pazzi possono avanzare critiche [al progetto - n.d.t.] e ora so che entrambi sono vostri nemici»
 
(ibid)
 

Questa non fu la prima volta in cui Hubbard espresse il suo attivo sostegno a Vorwoerd e alla sua politica di "grande apartheid". Si offrì di dare assistenza pratica e lettere di raccomandazione. Tre settimane prima aveva scritto a Verwoerd: 
 
 

«Chi capisce non potrà mai essere influenzato dagli scritti malvolenti della stampa Inglese.

Per far fronte a quelli che potrebbero venire influenzati, stiamo lavorando incessantemente per assicurare linee di comunicazione e creare un'immagine più vicina ai fatti.

Stiamo facendo il possibile per cambiare il complesso del linguaggio della stampa Inglese, e in alcuni mesi speriamo di avere i mezzi per modificare completamente questa immagine pubblica.

La pace con la forza può ancora, con la Vostra indiscussa leadership, salvare il Sud Africa.

Nel frattempo speriamo sinceramente che cose spregevoli come quelle apparse sul Sunday Times della scorsa settimana non possano diminuire la vostra dedizione.

Chiedo scusa se non siamo ancora in grado di prevenire questi travisamenti, ma posso promettere, al riguardo, un futuro migliore»

 
(datato 17 Ottobre 1960, Jo'burg; ristampata in K.T.C. Kotzé, Inchiesta sugli Effetti e Pratiche di Scientology, pp. 59-60, Pretoria 1973)
 

In altre parole. Scientology si sarebbe impegnata a imbavagliare la stampa in modo che non potesse più criticare Vorwoerd e la sua politica. Non fu una promessa vana, dal momento che la Chiesa ha una lunga storia di attacchi e infiltrazioni ai giornali, che vede come una minaccia. 

Hubbard non fu il solo Scientologist a scrivere al Governo Sudafricano. Nel 1960, quando venne annunciato che Liberia ed Etiopia stavano per intraprendere azioni legali contro il Sud Africa per far multare il Governo per la promulgazione dell'apartheid, un certo Sig. S.J. Parkhouse (Il Direttore degli Affari Ufficiali dell'HASI), scrisse al Dr. Verwoerd la seguente lettera segreta: 
 
 

«Nel portare all'attenzione del Dott. [sic] Hubbard il fatto che Liberia ed Etiopia intendono intraprendere un'azione legale contro l'Unione [del Sud Africa] presso il Tribunale Mondiale, Il Dr. Hubbard ha suggerito che l'Unione stessa potrebbe a buona ragione avere il diritto di fare causa a tutte le altre nazioni che cercano di promuovere nell'Unione disordini interni con l'uso di boicottaggi ecc.

A seguito della nostra discussione, il Dr. Hubbard ha preparato un modello di causa legale che potrebbe essere usato dall'Unione presso il Tribunale Mondiale. Ne accludo una copia per Vs. visione.

A parte il colpo che segnerebbe a favore dell'Unione sul fronte Internazionale, ci sembra che un'azione del genere potrebbe rendere il Tribunale Mondiale un luogo in cui gli argomenti civili tra le Nazioni potrebbero essere risolti senza guerre, e quindi sarebbe un servizio per l'umanità intera.

In chiusura, vorrei assicurarVi la nostra continua volontà di assistenza, sempre»

 
(datata 7 Novembre 1960, Jo'burg; ristampata in K.T.C. Kotzé, Inchiesta sugli Effetti e Pratiche di Scientology, p.60, Pretoria 1973)
 

Questo rende chiaro che la Chiesa di Scientology era disponibile, e tentava, di prendere un ruolo attivo nella lotta del Governo Sudafricano contro il crescente movimento anti-apartheid. Naturalmente la chiesa non era l'unica organizzazione straniera che si opponeva ai boicottaggi e alle sanzioni contro il Sud Africa - negli anni '80 il governo Britannico fu fermo nel rifiuto di sanzionare il Sud Africa. Comunque, la base di quella presa di posizione fu che boicottaggi e sanzioni avrebbero danneggiato la popolazione nera molto più di quanto l'avrebbero aiutata. Come le sopra citate lettere rendono chiaro, la chiesa invece si opponeva ai boicottaggi e alle sanzioni perché stava appoggiando il governo Sudafricano. Le lettere dimostrano che la chiesa cercava di difendere attivamente l'apartheid. 

Il sostegno al Governo Sudafricano espresso nei precedenti estratti non era semplicemente di appoggio al governo, separato da un partito politico. Prendete la seguente lettera di L.Ron Hubbard: 
 
 

«Desidero esprimere il mio apprezzamento agli Scientologist Sudafricani per le loro splendide attività è vigilanza. E desidero ringraziare il Governo Sudafricano per la sua tolleranza, e l'ex Ministro della Sanità Herzog per il suo senso di giustizia e fair play in relazione alla sua decisione pro Scientology del 1968 [per non aver appoggiato una Commissione di Inchiesta su Scientology]...

Notate, per favore, che la stampa Sudafricana chiama il Dr. Radford e il Dr. Fischer quando vuole commenti avversi a Scientology. Quei due sono membri del United Party. Il United Party in Sud Africa appoggia la psichiatria. Perciò il Governo viene involontariamente indotto a pagare per l'opposizione e la sovversione»

 
(L. Ron Hubbard, HCO Information Letter, 16 Febbraio 1969; ristampata in K.T.C. Kotzé, Inchiesta sugli Effetti e Pratiche di Scientology, pp.60-61, Pretoria 1973)
 

Questa lettera rivela chiaramente la determinazione di Hubbard di entrare nell'arena politica. Il suo sostegno non era solo per il governo, era anche per il partito Nazionalista al potere che percepiva amico di Scientology e ostile alla psichiatria - una delle cose che odiava di più. 

A dispetto dei suoi sforzi, Hubbard scoprì che il governo Sudafricano non era così ben disposto verso Scientology come sperava. Sull'onda di rapporti critici su Scientology provenienti da Australia, Nuova Zelanda e Canada, si decise di aprire un'inchiesta sulle attività Sudafricane di Scientology. Il 28 Marzo 1969 iniziarono i lavori della Commissione di Inchiesta, composta di nove membri, sotto la presidenza del Sig. K.T.C. Kotzé, Giudice della Corte Suprema in pensione. 

Secondo i provvedimenti del Commision Act del 1947, aveva il potere di convocare testimoni e ascoltare le loro deposizioni giurate. Il rapporto che ne risultò, più di 240 pagine senza contare le molte altre di allegati addizionali, venne alla fine pubblicata nel Giugno del 1972. Era estremamente critica verso la condotta della Chiesa di Scientology. In particolare, la Commissione condannava pratiche come la "disconnessione" (dello Scientologist da amici e famiglie "fastidiosi"), le "inchieste rumorose" (es. l'uso di diffamazioni pubbliche per "indurre al silenzio" gli oppositori), i "security checking ["controlli di sicurezza"- n.d.t.]" e la diffusione di quelle che la Commissione definì "informazioni inaccurate, inaffidabili e dannose relative alla psichiatria" e raccomandava che si emanassero leggi contro queste pratiche. Non fu fatta alcuna legge, e alla fine non venne presa nessuna altra misura contro Scientology, e il rapporto Kotzé stesso sembra essere stato generalmente (e ingiustamente) dimenticato. 

Nonostante ciò è ancora una lettura affascinante, e porta prove straordinarie. Una delle cose più peculiari che sono uscite sono i dettagli di un presunto complotto dell'org di Jo'burg per instigare alla fine degli anni '60, una insurrezione armata dei neri. Il 'Rand Daily Mail' riportò che un testimone aveva riferito al Consiglio Kotzé che un tale Sig. Parkhause, allora dirigente capo della Chiesa di Scientology Sudafricana, aveva progettato di armare e organizzare 5.000 neri Africani per la conquista del controllo sul paese. L'articolo diceva: 

 

"Il Sig. Parhause mi chiese di dargli un procedimento all'e-meter" ha detto [il testimone]

"Era appena tornato da un viaggio al Quartier Generale del Sig. Hubbard al Saint Hill Manor a East Grinstead, Inghilterra [il QG internazionale di Scientology - n.d.t.]. Mentre gli davo il procedimento scoprii che aveva un problema enorme.

"Alla fine mi disse che era preoccupato perché si era reso responsabile dell'organizzazione e dell'armamento di 5.000 Africani che dovevano prendere il controllo del Sud Africa. Lo feci parlare della cosa e alla fine smise di preoccuparsi delle istruzioni ricevute."

Il testimone ha anche detto alla commissione che non sapeva se si trattasse di un progetto di Hubbard o del Sig. Parkhouse."

 
(Rand Daily Mail, Feb 2, 1969)
 

Se ciò corrisponde al vero deve essere successo poco prima della partenza definitiva di Hubbard dall'Inghilterra, nel 1967. Comunque la veridicità non è provata - come è facile aspettarsi, ogni prova di sostegno è rinchiusa nei sotterranei di Scientology e la Chiesa di Scientology nega le accuse. La ribellione armata non era certamente nello stile di Hubbard, e dato il dimostrabile sostegno che lui e i suoi seguaci davano all'apartheid, il suo ordinare una ribellione nera armata sembra veramente inprobabile. In assenza di ogni netta prova in un senso o nell'altro, questo rimarrà un punto morto. 

 
 
 
L'E-Meter rimpiazza le pistole 

Hubbard desiderava chiaramente che Scientology venisse adottata come mezzo ufficiale contro i diritti civili del movimento nero, che vedeva come una minaccia alla "civilizzazione" dell'intera Africa. Rese chiara la sua convinzione che gli Scientologist dovessero giocare un ruolo chiave nella lotta incipiente: 

 

«La situazione internazionale in [Sud] Africa è tale che si renderà necessario un forte corpo addestrato di Scientologist che lavori sodo su tutte le dinamiche per aiutare la civilizzazione a superare le difficoltà»
 
(LRH, Understanding Magazine, issue 29, p. 6)
 

Gli anni '60 furono un periodo tormentato per l'intera Africa. Sotto l'impatto dei "venti di cambiamento" della decolonizzazione, e con la conquista dell'indipendenza di paese dopo paese, la supremazia bianca si stava sgretolando in tutto il continente. Non fu un processo indolore: agitazioni etniche, transizioni caotiche e disorganizzazione economica crearono molte difficoltà. Milioni di bianchi lasciarono i paesi decolonizzati insieme a molti capitali, portando al collasso economico alcune nazioni (per esempio lo Zaire) per l'abbandono delle piantagioni. Il Sud Africa e la Rhodesia furono praticamente le sole a resistere a questo cambiamento, e questo si riflette nelle publicazioni di Scientology di quei due paesi. Il numero 23 della rivista di Scientology Sudafricana 'Understanding' porta lo slogan "Scientology è Sicurezza per il Sud Africa" sul fondo di ogni pagina. Nell'Ottobre del 1968 Hubbard spiegò con precisione come Scientology potesse "rendere sicuro il Sud Africa": 
 
 

«Il terrorismo Sudafricano e i pericoli connessi possono essere combattuti più efficacemente con l'E-Meter che con le pistole, visto che ogni Scientologist con un meter può scoprire i sovversivi»
 
(LRH, "E-Meters Replace Guns", HCO I. L. del 16 Ottobre 1968)
 

Gli E-Meter sono essenzialmente dei galvanometri a pelle che funzionano facendo passare una piccola corrente elettrica attraverso il corpo, e la resistenza viene misurata su un quadrante. Il soggetto tiene un terminale (originariamente lattine da minestra) in ogni mano. (La macchina della verità lavora su un principio simile, e la componente elettrica è solo uno di cinque strumenti che monitorano una gamma di reazioni). 

Secondo Hubbard gli E-Meters sono infallibili e possono scoprire quasiasi cosa stia succedendo nella mente di una persona. Vengono usati nelle "session di auditing", le fondamenta di Scientology, dove la persona che viene "audita" viene fatta regredire da un "auditor" attraverso trilioni di anni di vite passate, per scoprire ogni trauma o misfatto dell'esistenza attuale o precedente. 

Un particolare tipo di auditing è il "Security Check ["controllo di sicurezza" - n.d.t.]", alias "Procedimento di Integrità", somministrato di routine a Scientologist e dipendenti delle organizzazioni di Scientology allo scopo di scoprire "witholds" e "overts"' (azioni anti-sociali che la persona sta consciamente o inconsciamente trattenendo). Alla persona vengono fatte domande precise - spesso diverse centinaia - e deve descrivere i dettagli esatti di ogni "overt" scoperto durante il procedimento. L'E-Meter viene usato per assicurarsi che non scappi nulla; ogni reazione dell'E-Meter alla domanda che è stata fatta è presa come segnale sicuro che la persona sta veramente nascondendo qualcosa. Interrogazioni accurate invariabilmente tirano fuori una gamma di "overts" che vengono quindi accuratamente trascritti dall'auditor. Le domande poste in questi eufemisticamente detti "confessionali" vanno dalla banale 
 
 

"Hai mai tossito o distratto qualcuno durante una lezione?"

"Sei mai stato un giornalista?"
 

- ai sinistri - 
 

"Hai mai avuto pensieri spiacevoli su L. Ron Hubbard?"

"Sei un pervertito?"
 

- ai profondamente bizzarri - 
 

"Hai mai resa schiava una popolazione?"

"Hai mai distrutto qualcuno?"

 

Il "Sec Check" standard usato in Scientology fin dal 1961 proviene, per coincidenza, dall'Org di Johannesburg, e seguì il tentativo fallito di impadronirsi dell'org di un gruppo di Scientologist locali che si opponevano al crescente autoritarismo di Hubbard. Ci si riferisce a questo controllo semplicemente come al "Jo'burg" - secondo Hubbard il più duro controllo di sicurezza di Scientology. I dati raccolti vengono meticolosamente riportati su carta e conservati indefinitamente in archivio, anche dopo - forse specialmente dopo - che una persona ha lasciato Scientology. Nonostante si dica che questi dati sono confidenziali, la Chiesa di Scientology ha ripetutamente usato materiale compromettente contenuto nei fascicoli di auditing per diffamare e fare pressioni su dissidenti e scomunicati. 

Furono questi Sec Checks, appositamente modificati per l'uso in ambiente non-Scientologico, che Hubbard propose di usare con la forza sulla popolazione nera rivoltosa del Sud Africa. Si prese addirittura il disturbo di elaborare tecniche per usare l'E-Meter su soggetti non accondiscendenti. Diede maggiori dettagli in un Bollettino HCO intitolato 'Interrogatori (come leggere un E-Meter su soggetti silenziosi)', scritto nel 1960 e indirizzato alle org Sudafricane. 

[la punteggiatura è tale nell'originale] 
 
 

«Quando il soggetto piazzato all'e-meter non vuole parlare, ma si riesce a fargli tenere in mano le lattine (o lo si può trattenere con le lattine legate alle piante dei piedi, o infilate sotto le ascelle)...è ancora possibile ottenere dal soggetto informazioni complete.

Il prodotto finale è la scoperta di un terrorista, di solito pagato, di solito un criminale, spesso addestrato all'estero. Se avete una dozzina di persone di una rivolta o uno sciopero, di solito riuscirete a trovare l'istigatore...

Migliaia [di agenti provocatori] vengono addestrati ogni anno a Mosca nella poco gentile arte di rendere gli stati schiavi. Non stupitevi se troverete un bianco.

Le rivolte uccidono un incredibile numero di indigeni. Una riforma può essere applicata solamente quando è stata istituito un sistema di sicurezza.

Usate l'E-Meter "mani pulite" per convincere la gente che la popolazione è leale e che le riforme sono in ordine.

[...]

Noi stessi abbiamo un sacco di riforme ma non abbiamo bisogno di agenti criminali o di gente morta uccisa nelle rivolte per metterle in atto. Non usate le pistole, usate gli E-Meters per rendere una nazione sicura.

A proposito, la risposta alla resistenza passiva è che il governo colpisca passivamente ogni distretto dove questo avviene. Niente acqua, niente luce, paghe, governo o servizi. Usate semplicemente la stessa tattica. Non usate le pistole, circondate l'area con i cordoni e tagliate elettricità e acqua»

 
(LRH, HCO Bulletin del 30 Marzo 1960)
 

In altre parole, ogni protesta, non importa quanto giustificata o ben condotta, dovrebbe essere sedata affamando i protestatari fino alla sottomissione. Hubbard stesso era un autoritario manifesto; forse pensava che i Nazionalisti fossero spiriti più gentili? 

Vale la pena ricordare che all'epoca, per "sovversivo", si intendeva un critico del governo Sudafricano. I comunisti e i membri dell'ANC, o i loro sostenitori erano automaticamente sovversivi. Visto che la pena per questo poteva essere la detenzione, o l'esecuzione o il semplice omicidio, il pericolo di quanto proposto da Hubbard è ovvio. E lui ne era ben consapevole. In un pezzo chiamato "Perché alcuni combattono Scientology", distribuito agli Scientologist Sudafricani nel N. 22 della rivista 'Understanding', aveva chiarito che l'uso dei 'controlli di sicurezza' serviva per prevenire le "rivolte indigene" orchestrate da una "ben nota organizzazione politica" (la ANC?): 
 
 

«Il Nemico Politico

Se [l'] elettrometro fosse stato disponibile in Kenya durante la rivolta Mau-Mau avrebbe potuto salvare migliaia e migliaia di vite, perché gli innocenti sono stati puniti con la colpa e della colpa che era di pochi...In questo momento l'Organizzazione Centrale Sudafricana di Scientology sta istruendo gente nel caso di ulteriori rivolte. Questo è un colpo mortale per una organizzazione politica internazionale ben nota. Ma ora non osano neanche più protestare contro questa difesa»

 
(LRH, "Why some fight Scientology", Understanding Magazine, issue 22)
 

I suoi commenti chiariscono molto bene quanto fosse consapevole di quello che poteva succedere a chi falliva i test all'E-Meter, se le sue proposte fossero state adottate: avrebbe salvato la vita a quelli che lo passavano ("gli innocenti"), ma quelli che fallivano ("i colpevoli") potevano e dovevano essere condannati a morte. I leader di queste "rivolte" erano da considerarsi individui di "tono basso"; questa gente, Hubbard scrisse nel suo libro del 1951 'Scienza della Sopravvivenza' (ancora un libro di testo standard di Scientology) dovrebbe essere privata dei diritti civili, o fatta semplicemente scomparire. 

Una cosa interessante che appare dai sopra citati estratti è che Hubbard stava proponendo di violare la presunta confidenzialità delle session di auditing, visto che le informazioni schiaccianti sarebbero presumibilmente state estorte durante un cosiddetto "confessionale" e poi passate alle autorità. Ciò contrasta direttamente con l'affermazione che Hubbard ordinò dovesse essere letta prima di iniziare un controllo di sicurezza: 
 
 

«Stiamo per iniziare un Controllo di Sicurezza. Non siamo moralisti. Noi abbiamo la capacità di cambiare la gente.

Non siamo qui per condannare. Mentre non possiamo garantirti che gli argomenti rivelati in questo controllo verranno mantenuti segreti per sempre, possiamo prometterti in fiducia che nessuna parte o nessuna risposta che qui ci darai sarà data alla polizia o allo stato. Nessuno Scientologist testimonierà mai contro di te in Tribunale a seguito delle risposte che ci darai in questo controllo di sicurezza»

 
(LRH, "The Only Valid Security Check", 1961) 
 

Naturalmente questo permette alla Chiesa di Scientology di usare i risultati dei controlli di sicurezza per intimidire e diffamare gli ex membri, nel momento in cui questi diventino dissidenti attivi. È stata la pubblica preoccupazione su questo argomento a spingere la chiesa a emanare il cosiddetto "Codice di Riforma", solo un mese dopo la proposta di Hubbard di sottomettere a controlli di sicurezza i neri Sudafricani. Per citare la rivista [Scientology - n.d.t.] Magazine, il Codice diceva che è: 
 
 

«Proibito scrivere o registrare in altro modo il materiale dei confessionali»
 
(Freedom Magazine no. 11)
 

E sulla copertina della precedente c'era: 
 
 

«GLI Scientologist [DOVREBBERO] NON VIOLARE LE CONFIDENZE PRIVATE DEI LORO PRECLEAR, QUESTO FA PARTE DELLA OSSERVANZA RELIGIOSA DI SCIENTOLOGY NELLO STESSO MODO IN CUI LO È PER I PRETI CATTOLICI»
 
(Freedom Magazine no. 10)
 

Se era così, perché Hubbard aveva sostenuto qualcosa di completamente diverso solo poche settimane prima? 

 
 
 
«L'indigeno [è in uno] stato retrogrado» 

Le azioni di Hubbard in Sudafrica vennero influenzate da una grande varietà di fattori. A parte l'odio patologico nei confronti della psichiatria a cui si è accennato prima, si opponeva in modo violento al comunismo e aveva adottato una visione quasi Vittoriana della superiorità Anglo-Sassone e del "fardello dell'uomo bianco"; ad un certo punto Scientology fu promossa come "la sola scienza Anglo-Sassone della mente", in contrapposizione alle pratiche della psichiatria ("Russa"), della psicologia ("Tedesca") e della psicoanalisi ("Austriaca"). Tutto ciò lo portò ad assumere posizioni piuttosto peculiari nei confronti dei governi Sudafricani degli anni '60, a dispetto degli ovvi razzismo e violenza. Era una posizione, si potrebbe dire, che condivideva con un grandissimo numero di appartenenti alla destra razzista dentro e fuori il Sudafrica. Visitò il paese per la prima volta nel 1960 e l'idea che si fece rimase apparentemente la stessa per molti anni: 
 
 

«Due settimane fa ieri sono arrivato in Sud Africa per rivedere e assistere la situazione.

[...]

Il problema del Sud Africa è diverso da come il mondo pensa. Non esiste problema indigeno. I lavoratori indigeni guadagnano di più di quanto i lavoratori bianchi facciano in Inghilterra!

La Russia vuole i diamanti e l'oro Sudafricano, petrolio e uranio. Qui la Russia comincia a creare problemi appena ne ha l'occasione. Il governo Sudafricano non è uno stato di polizia. È più tenero verso la gente di quanto non sia il governo degli Stati Uniti!

Il governo Sudafricano deve subire le irruzioni della Russia. La radio trasmette tutte le notti critiche aspre e cerca di incitare le rivolte. Il governo Sudafricano è sgomento perché non può credere che qualcuno - come la Russia - possa dire tante bugie»

 
(LRH, HCO Bulletin of 10 Oct 1960) 
 

Tenete presente che si era nello stesso anno in cui avvenne il famoso Massacro di Sharpeville, quando la polizia Sudafricana uccise a schioppettate 67 dimostranti neri disarmati. 

Il lettore avrà notato che nel suddetto estratto Hubbard si riferisce ai neri Sudafricani con il termine veramente poco 'politically correct' "indigeni". Forse potrebbe avere a che fare con il fatto che lui era il prodotto di un'epoca meno sensibile ai problemi razziali. Oppure potrebbe avere a che fare con il fatto che provava aperto disprezzo per gli Africani neri e in particolare per i Sudafricani neri sebbene, curiosamente, non sembra che abbia espresso opinioni simili verso gli Americani neri, o i neri Britannici. (Forse perché gli ultimi due gruppi potevano essere potenziali clienti). La prosa di Hubbard non è mai facile o piacevole da leggere, ma i suoi commenti su "gli indigeni Sudafricani" sono, penso, particolarmente rivelatori: 

[nota del traduttore: le prime righe non mi sono ben chiare, e ho cercato di tradurle come ho potuto. Riporto i pezzi in originale e rimando ai materiali ufficialmente tradotti dalla chiesa, che sono ancora disponibili come parte della "tech"] 
 
 

«In North Africa they had the Arab with the gun and whip, but he could force people to do things a gun and a whip [sic] and he accomplished a tremendous amount of extermination, but he certainly didn't advance that civilization very much...»

 
«In Nord Africa avevano l'Arabo con la pistola e la frusta, ma è riuscito a costringere la gente a fare cose una pistola e una frusta [sic] e ha realizzato una quantità incredibile di sterminio, ma di certo non ha fatto avanzare di molto la civiltà. In Sud Africa avevano un po' di frusta, ma ci hanno semplicemente rinunciato. L'indigeno Sudafricano è probabilmente l'unica persona nel mondo intero impossibile da addestrare - è probabilmente impossibile per ogni standard umano. Vi faccio un esempio. Ad un indigeno Sudafricano si mostra come seminare il raccolto e ha un cesto, ha dei semi, e sta camminando dietro un erpice a disco - e si presume che getti il seme in questo modo, il seme in questo modo, il seme in questo modo, il seme in questo modo. Un uomo bianco sta guidando un piccolo trattore che tira l'erpice e prepara i solchi per il seme. E questa scena si è svolta e mi è stata riferita con molta ilarità come esempio di livello di apprendimento. L'uomo bianco sedeva sul trattore e tirava l'erpice, l'indigeno stava dietro seminando a terra dritto, a manciate. L'uomo bianco smontò dal trattore, andò dall'indigeno, gli prese il cesto dalle mani, mise la mano nel cesto, gettò la semenza a destra, mise la mano nel cesto, gettò la semenza a sinistra, e restituì il cesto all'indigeno.

E l'indigeno aspettò, l'uomo bianco tornò sul trattore, l'avviò, e l'indigeno prese una manciata dal cesto e la gettò dritta a terra. Allora l'uomo bianco smontò dal trattore, tornò indietro, riprese il cesto e gli rifece vedere, gettarne una a destra e una a sinistra, restituì tutto l'indigeno e si risedette [sic] sul trattore, l'indigeno lo seguì, prese una manciata di semi e li buttò dritti a terra! E questa cosa continuò per un bel po'. L'indigeno non gettò mai la manciata di semi a destra e a sinistra. Mai. Questa è l'agricoltura in Sud Africa.

Ora, è mai stato offerto qualcosa per cambiare? Sì. L'uomo deve smettere di comportarsi da Homo Sapiens e deve diventare Homo Scientologicus, in modo da portare a compimento qualsiasi azione che in Sud Africa sia stata quasi efficiente. E abbiamo avuto degli auditor in Sud Africa che hanno diretto grandi organizzazioni e di fatto sono riusciti ad addestrare facilmente e con successo gli indigeni [attenzione: il termine inglese 'native' qui usato traduce sia il nostro 'indigeno' che il nostro 'nativo/innato' - n.d.t.]. È sicuramente qualcosa. Ora, con questa gente era ancora possibile fare qualcosa. Ma che cosa ha fatto questo indigeno? Questo indigeno era quel che pensiamo essere un primitivo normale? No, stiamo facendo grandissimi errori. Diciamo che un bambino è in uno "stato nativo". Un indigeno è in uno "stato nativo". La gente è in condizioni barbariche e poi cresce e diventa civilizzata. Come facciamo a sapere che questa condizione barbarica non è una regressione da una condizione altamente civilizzata ad una categoria "Unica"? Come facciamo a sapere che non è vero? Come facciamo a sapere che quell'indigeno in una qualche epoca non abbia raggiunto una grande civiltà culturale che poi gli è collassata addosso e lui è tornato in uno stato barbarico?

Ma il punto è: è vero che un indigeno è in uno stato più alto, ed è vero che c'è bisogno di "Livingness [per Scientology: andare in una certa direzione, spinti da uno scopo e con un qualche posto in cui arrivare - n.d.t.]" per far avanzare qualcuno in quello stato grezzo fino ad una condizione di abilità? No, non è vero. Il bambino, il primitivo, l'indigeno sono in stati retrogradi. Sono peggio di qualcuno che si trovi ad un livello civilizzato, o di pensiero o analitico» 

 

[Hubbard prosegue spiegando come i bambini e gli psicotici siano identici perché condividono "illusioni" identiche, sebbene i bambini crescendo le abbandonino, mentre gli psicotici vi rimangano agganciati. Hubbard sembra che cerchi di stabilire che psicotici, "indigeni" e bambini dovrebbero essere trattati allo stesso modo. Conclude così:] 
 
 

«Ma tutto quello che vi sto dicendo è che bambini, indigeni Sudafricani, e ora l'interezza del mondo in cui stiamo vivendo si presenta come un problema di auditing. Siamo ricchi nella capacità di capire quello che sta succedendo nel nostro ambiente e siamo ricchi perché sappiamo esattamente come maneggiare certe circostanze o condizioni. Prima nessuno lo sapeva. Questa è la verità, ed è un dato di fatto qui sulla Terra."
 
(LRH, Professional Auditor's Bulletin No. 119, 1st September 1957)
 

Questo materiale viene ancora distribuito dalla Chiesa di Scientology nei Bollettini Tecnici di Dianetics e Scientology, una collezione globale dei pronunciamenti di Hubbard a partire dagli anni '50. Per gli Scientologist è obbligatorio leggerlo, e rimane parte della cosiddetta "tech". 

E Hubbard non si limitò nemmeno a confinare queste sue opinioni all'"Indigeno Sudafricano", nonostante a quanto pare sia stato lo sfortunato "Bantu" ad attirare lo sfogo del suo biasimo. 

In un altro pezzo scrisse: 
 
 

«Così come gli individui possono essere visti dall'osservazione delle nazioni, così vediamo che il membro della tribù Africana, con il suo disprezzo per la verità e la sua enfasi sulla brutalità e selvatichezza per gli altri ma non per se stesso, è una non-civilizzazione»
 
(LRH, I Fondamenti del Pensiero)
 

Anche questa è una lettura obbligatoria per gli Scientologist; il libro da cui è stata tratta questa citazione è stato ristampato non più tardi del 1995. I critici di Scientology potrebbero suggerire che le qualità attribuite al membri delle tribù d'Africa (in modo particolare il "completo disprezzo per la verità") potrebbero descrivere molto bene Hubbard stesso, ma non mi sognerei mai di fare un'insinuazione del genere... 

Sembra proprio che Hubbard credesse sinceramente nei principi dell'apartheid e nella discriminazione razziale. I suoi scritti, fin dall'adolescenza, comprendono una grande varietà di commenti ed epiteti razzisti, come "musi gialli" per i Cinesi, e "wogs" per i non Scientologist. 

(Stranamente, il Dizionario Tecnico di Dianetics e Scientology (1975) definisce "wog" nel suo significato razzista di "rispettabile gentiluomo orientale" piuttosto che nel meno offensivo significato Hubbardiano di "non-Scientologist"; un curioso giudizio sui valori). Hubbard si adatta perfettamente alla definizione di "razzista" del dizionario - chi crede nella superiorità di una razza particolare, e con pregiudizi da ciò derivanti - secondo l' Oxford English Dictionary. 

In certi aspetti della "tech" di Scientology esistono anche prove di aperto razzismo, che sembra veramente contraddittorio con la convinzione Scientologica the siamo tutti spiriti immortali che, da trilioni di anni, saltiamo da un corpo all'altro. Secondo Hubbard abbiamo abitato corpi maschili, femminili, corpi di robot, corpi di bambola, corpi vegetali, gassosi, amorfi e anche corpi alieni, con "mani indescrivibilmente orribili". Data l'eclettica varietà, la questione del colore della pelle del corpo sembra un po' irrilevante. In teoria la discriminazione razziale dovrebbe quindi essere assolutamente non necessaria in Scientology, visto che sotto la pelle siamo tutti uguali. Uno Scientologist citato nel libro del 1972 'Scientology: Religione del Ventesimo Secolo' l'ha messa in questo modo: 
 
 

«Il colore della pelle di una persona non fa nessuna differenza, spiritualmente. Sapete, le anime non sono bianche o nere! Una persona è un'anima - è solo il suo corpo che è diverso...»
 
(Lensworth Small, quoted in Scientology: Twentieth Century Religion (1972), p.45)
 

Sfortunatamente il Sig. Small sembra essersi reso colpevole di "out-tech" (travisamento della "tecnologia" di Hubbard ). Hubbard aveva chiarito (forse non sorprendentemente) che l'"Indigeno" Sudafricano era spiritualmente diverso e come tale doveva essere trattato. Nonostante fosse smanioso di usare i controlli di sicurezza all'E-Meter sulla popolazione "indigena", aveva aggiunto questo ammonimento: 
 
 

«In Sud Africa, i witholds dei Bantu non leggono solo sull'ago ma anche sul Tone Arm. Il Tone Arm può crescere fino a due divisioni (da 3 a 5) solo prima che riesci a tirar fuori da uno [Bantu - n.d.t.] un withold cattivo»
 
(LRH, E-Meter Essentials, pagina 23)
 

"Bantu" era il termine generico usato, a volte come epiteto, dalle forze dell'apartheid in riferimento ai Sudafricani neri. È significativo che questa, per quel che ne so, sia la sola referenza nella letteratura di Scientology a procedure diverse da applicare su un particolare gruppo razziale. Queste differenze non vengono menzionate in riferimento ai neri Americani o dello Zimbabwe, per esempio. 

Due chiare implicazioni emergono dalla traduzione del gergo Scientologico dei suddetti estratti. 

La prima, correlata al lavoro dell'E-Meter, è che i corpi dei "Bantu" hanno un livello di resistenza elettrica maggiore di quello di ogni altra razza al mondo; sono fisicamente diversi. 

(Coincidenza, questa era un'assunzione fondamentale dell'apartheid). 

L'altra implicazione fa riferimento alle teorie di Hubbard sul significato delle "letture pesanti" dell'E-Meter. Affermava che la quantità di resistenza misurata era in diretta proporzione all'orrore dell'"overt" (azione antisociale) presumibilmente scoperto con l'E-Meter, e la non volontà del soggetto a "stare di fronte" ai suoi "overts". La logica di tutto questo, per uno Scientologist, è unicamente che l'alta resistenza dei "Bantu" dimostra ovviamente che sono molto più disonesti e "degradati" di ogni altra razza. In altre parti Hubbard conferma questa conclusione con l'affermazione che "rubare e mentire è parte della loro cultura". 

(Coincidenza, questa era un'altra fondamentale assunzione dell'apartheid). 

La Chiesa di Scientology non ha mai ripudiato le affermazioni che Hubbard fece sul Sud Africa, gli "indigeni" e i "Bantu", e gli E-Meter Essentials (completi del passaggio "bantu") sono stati ristampati per almeno quattro volte fino ad almeno il 1988. Il testo viene ancora venduto dalle Organizzazioni di Scientology di tutto il mondo, ed è una lettura obbligatoria per gli Scientologist in addestramento. Non sono a conoscenza di istruzioni che neghino i commenti di Hubbard su come audire i "Bantu"; per quel che ne so è ancora parte della "tech". 

Hubbard aveva addirittura escogitato una spiegazione Scientologica per precisare il perché i neri Africani siano così "barbari". Apparentemente era perché erano rimasti ancora più traumatizzati e degradati, nelle vite precedenti, degli Europei. In una lezione del 1959 intitolata "Incidenti più Importanti sulla Traccia [Del Tempo: vite passate - n.d.t.]" dichiarava che: 
 
 

«...Troverete che gli Africani [hanno] una quantità fantastica di opera spaziale pesante e così via che è fuori da questo argomento, che rende il procedimento sull'attuale Africano molto molto interessante, perché non sa il motivo per cui fa tutte queste danze [?] e che cosa gli sia accaduto e questo tipo di cose, e perché si senta così barbaro o cosa. Non ha un solo indizio. Ora, lui è capace di tanta civiltà quanto lo siete voi, e di fatto ha ricevuto molti più ordini a causa dell'ambiente stesso...Quindi percorre una traccia leggermente diversa, ma una traccia che obbedisce esattamente alle stesse regole - la dovete solamente cercare con più forza. Un giorno vi troverete a dare procedimenti a qualche tipo e vi troverete ad audire Shaka [Re Zulu] o Katala [?] o qualcuno di questi caratteri...il capo militare che fu istruito dagli Europei [e] ritornò e formò molti reggimenti di Zulu eccetera e sopraffece il resto della razza» 
 

Apartheid nell'Org 

Prove sulle opinioni degli stessi Scientologist Sudafricani sono, forse inevitabilmente, piuttosto scarse e largamente anedottiche. Qui è come Robert Kaufman descrive il carattere politico degli Scientologist nell'allora quartier generale in Inghilterra: 
 
 

«La maggior parte degli Scientologist erano culturalmente acerbi, interessati unicamente ai pronunciamenti di Hubbard. Molti erano reazionari, quasi fascisti nelle loro opinioni politiche. L'atteggiamento generale di questo branco era che i poveri e gli oppressi del mondo, gli abitanti dei villaggi di fango e dei ghetti stavano soffrendo solamente a causa della loro inadeguatezza; erano dominati dalle loro menti reattive e avevano esattamente quello che si meritavano. Gli Scientologist del Sud Africa erano quasi all'unanimità favorevoli all'apartheid»
 
(Kaufman, Inside Scientology, 1972)
 

È facile capire perché il disprezzo che Hubbard espresse spesso per i bisognosi e i meno fortunati ("umanoidi che non ci stanno provando", come la diceva lui) possa attirare quelli con una mentalità reazionaria. Se è vera l'affermazione di Kaufman che gli Scientologist Sudafricani erano favorevoli all'apartheid, ci si dovrebbe aspettare di trovarne prova nelle riviste di Scientology del Sud Africa. E di fatto ci sono, nelle pagine di 'Understanding'. Originariamente questa rivista era interamente scritta e prodotta in Sud Africa, ma verso la metà degli anni '60 divenne, come la maggior parte delle altre riviste di Scientology, niente più che un megafono per infiniti brevi articoli di Hubbard. È nei numeri dei primissimi anni di vita della rivista (dal 1958 a circa il 1962) che si trovano veri scorci della Scientology Sudafricana. 

Un segno molto significativo è il numero e la posizione dei neri Sudafricani nell'Org di Jo'burg, o HASI S.A. come allora veniva chiamata. Nei numeri 12 e 13 furono pubblicate le foto e le descrizioni degli incarichi degli staff dell'org di Jo'burg. Diffuse su quattro pagine, le prime due sono interamente dedicate ai bianchi, nella solita gamma di lavori Scientology. Le ultime due pagine sono tutte piene di neri, la maggior parte elencati come "portieri", "addetti alle pulizie" e cose del genere. Nessuno di loro era quello a cui ci si può riferire come "staff tradizionale". 

Ancora più significativo, nel numero 19 furono pubblicate le foto dell'apartheid - "separazione" -al lavoro nella stessa Org di Jo'burg. Una sequela fotografica di due pagine intitolata "HASI S.A. Celebra il suo 2° compleanno mostra: 
 
 

«STAFF E STUDENTI AL PARTY"

- una stanza decorata con festoni e simili, con 34 bianchi che reggono coppe di champagne e mangiano la torta;

"GLI STAFF AFRICANI HANNO FATTO LA LORO FESTA ALL'ORA DI PRANZO"

- una tavola nel vicolo posteriore con 9 neri che bevono quella che sembra birra e mangiano (si può pensare) gli avanzi della torta. Evidentemente dovettero festeggiare durante la sospensione per il pranzo, invece che avere una pausa come i bianchi» 

 

Naturalmente, per dovere di giustizia, questo accadeva 35 anni fa e non vorrei insinuare che in Scientology Sudafricana i neri sono ancora tenuti separati dai bianchi. Ma innegabilmente dimostrano che la (dominata dai bianchi) Chiesa di Scientology era, come organizzazione, favorevole al corrente apartheid anche tra i propri stessi ranghi. È curioso che un'organizzazione che ora afferma di essere stata da sempre contraria all'apartheid non lo menzioni addirittura mai una volta nelle riviste pubblicate all'epoca in Sud Africa. Anche quando, in anni più recenti, la Chiesa di Scientology ha fatto pubblici sforzi per migliorare i problemi causati dall'apartheid, non sembra però aver fatto commenti contrari sulla politica di discriminazione e povertà forzata che in primo luogo hanno causato quei problemi. Questo è particolarmente bizzarro in virtù delle campagne che la Chiesa di Scientology da sempre fa contro i presunti abusi perpetrati dagli psichiatri. È quasi come se qualcuno avesse detto "la psichiatria è fair game*, ma lasciamo stare l'apartheid". Di nuovo, un curioso giudizio sui valori. 

 
 
 
La mossa rodesiana 

A questo punto vale la pena menzionare il tentativo di Hubbard di "aggiudicare" la Rodesia (ora Zimbabwe) a Scientology. A seguito dei duri colpi subiti in Australia alla metà degli anni '60, quando gli ingrati Australiani decisero che dopotutto non volevano essere il primo "continente clear" del mondo, Hubbard decise che l'Africa meridionale poteva avere il privilegio di essere "un ambiente sicuro" per Scientology. Nel 1966 andò in Rodesia sotto le spoglie di "un finanziere milionario" (senza menzionare, inizialmente, Scientology) per, nelle sue parole, "scoprire che cosa serviva per conquistare un paese". Spese $80.000 per comprare una casa e un hotel "per mostrare la sua fiducia nel paese e nel suo governo". Ben presto divennero il centro di Scientology Rodesiana, e si dimostrarono un investimento di valore. Nei pochi mesi in cui si trattenne ad Harare, Hubbard guadagnò $ 25.000 vendendo corsi di Scientology alla popolazione bianca, solo 45.000 persone. Considerava la sua visita in Rodesia come un ritorno a casa perché, come disse al suo assistente personale Reg Sharpe, in una vita precedente era stato Cecil Rhodes e sperava di ritrovare la fortuna in oro e diamanti nascosta, che ricordava di aver sepolto come Rhodes. Hubbard andava in giro con in testa il tipo di cappello preferito da Rhodes, forse nella speranza di "restimolare" nella gente i ricordi del defunto fondatore del loro paese. 

[nella pagina originale troverete la foto di Hubbard vestito come Rhodes]. 

Era altresì probabile che il rabbiosamente omofobico Hubbard non sapesse che la sua "incarnazione precedente" era stato un omosessuale promiscuo. 

Nel 1966 la Rodesia, come il Sud Africa, era un paese dove un governo della minoranza bianca esercitava regole chiaramente repressive su una maggioranza nera. Quell'anno il Primo Ministro Ian Smith aveva cercato di emulare l'esempio del Sud Africa firmando una (illegale) Dichiarazione di Indipendenza Unilaterale (UDI) dall'Impero Britannico, allo scopo di resistere ai "venti di cambiamento" della decolonizzazione del Primo Ministro Britannico Harold Wilson. Questo portò alla grave crisi e alla guerriglia che sono durate fino al 1980, con il governo bianco aiutato segretamente dal Sud Africa. 

Hubbard entrò nella mischia nella primavera del 1966, convinto che lui solo avrebbe potuto risolvere la situazione. 

Nel Maggio del 1966 fornì, senza che glielo avessero chiesto, un "progetto di costituzione" per il paese, che reclamizzava essere adatto a soddisfare le richieste dei neri affrancati e allo stesso tempo manteneva la supremazia bianca. Propose una camera bassa più debole eletta sul principio di un uomo-un voto, e una camera alta investita di poteri molto maggiori che doveva essere eletta da quei cittadini che avessero una buona padronanza dell'inglese, conoscenza della costituzione e buona situazione finanziaria verificata da una banca. 

Questo provvedimento avrebbe naturalmente significato che la maggioranza dei neri sarebbe stata esclusa dal voto per la molto più potente camera alta. Copie della costituzione di Hubbard furono mandate a Ian Smith e a Harold Wilson. Il segretario privato di Ian Smith rispose cortesemente ad Hubbard il 5 Maggio del 1966, dicendo che i suoi suggerimenti erano stati passati alla sottocommissione di Gabinetto che esaminava le proposte di emendamento della costituzione. 

Nel frattempo Hubbard continuò a cercare di ingraziarsi l'establishment bianco della Rodesia. Apparve su televisione e giornali, presentandosi come un "finanziere milionario" che era stato "formato in economia e governo a Princeton" (durante la guerra aveva partecipato, al campus, ad un corso di formazione della Marina degli USA su "Governo Militare", ma non aveva nessun legame con la famosa università). Dichiarava ad alta voce il suo sostegno al governo di Ian Smith, nonostante in privato dicesse di pensare che Smith fosse "un omuncolo" incapace di comandare. Analogamente, mentre in pubblico dichiarava solidarietà per le condizioni delle maggioranze nere di Rodesia e Sud Africa, nelle conversazioni con i suoi sostenitori sud Africani bianchi esprimeva disprezzo per i neri. Mentre era in Rodesia disse a Jon Mc Master, Sudafricano bianco e "Primo Clear al Mondo" che "i neri erano così stupidi che non davano neanche letture sull'E-Meter". (Questo potrebbe spiegare le sue istruzioni relative all'auditing dei "Bantu" prima menzionate). 

Il 'London Daily Mail' ha similarmente riportato che Rodesiani con cui aveva parlato avevano riferito di averlo sentito dire che gli Africani non erano qualificati per l'appartenenza a Scientology, perché il loro Q.I. era troppo basso. Comunque non ci sono notizie che Hubbard abbia detto cose simili in altri paesi; il suo messaggio sembra che cambiasse a seconda del pubblico. 

L'idillio Rodesiano di Hubbard non si concluse felicemente. Agenti USA in Rodesia avevano chiesto al quartier generale della CIA di Langley, Virginia, informazioni su "L. Ron Hubbard, cittadino USA recentemente arrivato". 

La risposta pare sia stata passata alle autorità Rodesiane. Nonostante la risposta riferisse che gli archivi del quartier generale non avevano informazioni pregiudizievoli sul soggetto, concludeva: 
 
 

«Gli individui che hanno avuto connessioni con le organizzazioni capeggiate da Hubbard, o che hanno avuto contatti con lui e le organizzazioni, hanno segnalato che Hubbard è un 'crackpot' [suonato, picchiato - n.d.t.] e con 'precedenti mentali dubbi'»
 
(CIA, fascicolo del 5 - 4 - 1966, ottenuto con il Freedom of Information Act)
 

Hubbard non aiutò certo la sua causa con i discorsi spacconi che fece agli imprenditori Rodesiani e che, secondo loro, erano vagamente anti-Rodesiani. Nel Luglio del 1966 il governo Rodesiano decise che si trattava di uno straniero indesiderabile e lo espulse. Per Hubbard fu uno shock tremendo, lui che credeva di essere, in Rodesia, una personalità veramente popolare. 

La storia fu uno shock anche per i seguaci di Hubbard fuori dalla Rodesia, che non sapevano neanche che lui fosse in quel paese. Ritornò in Inghilterra il 17 Luglio 1966, e fu accolto all'aeroporto di Heathrow da una folla festante di 600 Scientologist frettolosamente messa insieme, arrivata con bus speciali da Saint Hill. Nei due giorni successivi tenne due conferenze per esporre ai suoi sostenitori il suo punto di vista sui fatti. La prima fu alla sua "agenzia di Sicurezza", il Guardian's Office, e godette solo di una circolazione molto limitata; la seconda, "Sulla Rodesia", è ancora un ascolto obbligatorio per gli Scientologist e la trascrizione ne fa una lettura affascinante. Secondo Hubbard, la Rodesia bianca era: 
 
 

«un paese nuovo di zecca che ancora non era andato a rotoli, e poteva ancora permettersi un grande sviluppo...È una civiltà assolutamente sofisticata che siede come un piccolo gioiello nel mezzo di una natura lussureggiante. Vai in qualsiasi direzione lontana e cominci ad imbatterti in elefanti, bufali, leoni e altre cose, vedete. Ma all'interno dei piccoli perimetri delle aree civilizzate abbondano quelle macchine sportive, e quelle ragazze cromate e così via. Molto sofisticato. Molto più moderno di Londra. Fornisce contrasti splendidi»
 
(LRH, "About Rhodesia", July 19th 1966)
 

Il più grande problema del paese era, naturalmente, come trattava la sua popolazione nera Africana (o "batongas" l'affascinante parola usata da Hubbard). La radice del problema era che i bianchi Rodesiani non stavano trattando gli Africani in modo Scientologico: 
 
 

«Ma se non conoscete Scientology, allora la gente vi potrà sembrare particolarmente spaventosa. Dicono: "questi ragazzi si arrabbiano con voi. E dovete stare molto attenti e dovete stare molto in guardia perché si infuriano. Escono, e se ne stanno in giro e sono molto molto astiosi. E voi dovete stare attenti a questi segnali e sintomi»
 
(LRH, "About Rhodesia", July 19th 1966)
 

Hubbard quindi trattava i suoi "ragazzi" in un modo molto più "corretto": 
 
 

«È molto, molto interessante che in Rodesia ogni problema che hanno con gli Africani è che li stanno disciplinando ma hanno relativamente poche pressioni interne da vincere, così la pressione esterna è contro qualcuno che è ben disposto. Per esempio, il mio ragazzo Jamble - fuma la dacca, scommette, beve, in modo particolare birra indigena e così via. Ora, nonostante l'abbia visto barcollare o roteare gli occhi quando fissava, e non abbia mai visto - oh, sì, e l'abbia visto diventare improvvisamente loquace - dopo l'effetto di un po' di birra locale nel pomeriggio - non una sola una sola singola di quelle azioni interferiva con il suo lavoro. Così gli dicevo "sì, lo so Jamble - sei un gran bravo ragazzo anche quando bevi e fumi la dacca e scommetti - non ha niente a che fare con me, sei ancora un bravo ragazzo" e sapete, saliva molto di tono. Ho notato che beveva meno e penso che abbia smesso completamente di fumare dacca ma non ha smesso di scommettere perché Master ["master" traduce anche 'padrone', ma non riesco a capire se viene usato in questo senso, se è un nome o un soprannome, dato che è usato con la maiuscola - n.d.t.] continuava a dargli una sterlina per andare all'ippodromo, e la perdeva. Ora, questi ragazzi sono tutti volonterosi, ma tenuti sono troppo disciplinati»
 
(LRH, indirizzato ai membri del Guardian's Office, July 18th 1966)
 
 
 
«... I miei ragazzi erano ragazzi molto, molto felici. Li ho denazionalizzati e rinazionalizzati, che è una delle ragioni per cui il loro morale era buono. Ho loro detto che non erano più Rodesiani, erano Americani. E questo per loro era molto accettabile.

Bene, quando hanno iniziato a lavorare, sulle prime erano un po' snelli. Erano un po' magri. E quando sono partito erano molto grassi. Erano molto grassi. E, naturalmente, le loro uniformi erano immacolate e ne avevano un sacco, vedete, ed erano veramente scattanti e tirati a lucido. Tutti gli ospiti che veninvano nell'area erano praticamente sopraffatti da car boys [ragazzi addetti alle macchine, come nei grandi alberghi - n.d.t.] che aprivano le portiere e così, sapete, e gli mettevano in mano i drinks e tutte queste cose. Ma servivano con grande entusiasmo.

Di sicuro quella gente può lavorare. L'Africano di sicuro può lavorare. È una cosa che nessuno finora aveva notato in loro. Sono gran lavoratori.

E dopo un po' questi Africani, se ne vanno in giro nelle loro township [quartieri/ghetto delle popolazioni nere - n.d.t.] escono nel loro pomeriggio libero, e si prendono i loro ragazzi, vedete...

Sapete, l'Africano ha - è un carattere molto interessante. Ma ha delle falle proprio come i bianchi, sapete. E ha dei punti buoni, sapete. E io dicevo a Jambo, il boy numero uno, gli dicevo "Bene, sei molto bravo..." Questa cosa lo stendeva veramente perché prima era sempre stato rimproverato e gli brontolavano dietro. Gli dicevo "sei un gran bravo ragazzo, nonostante fumi la dagga, bevi e scommetti." E naturalmente lui proprio non si aspettava che qualcuno sapesse che fumava la dagga, beveva e scommetteva. Ma praticamente dirigeva una casa da gioco fuori nelle capanne dei ragazzi, tutte le sere e i ragazzi arrivavano da lontano, da tutte le parti.

Una linea di comunicazione terribile. E questi ragazzi continuavano a dire agli altri ragazzi che c'era il Sig. Hubbard qui, che era americano e stava facendo migliorare le cose, e credeva veramente che tutti si dovessero prendere una pausa e che il paese ora avrebbe avuto un valore, sapete? E sapete come potevano gonfiare una cosa del genere. La potevano veramente gonfiare.

Un giorno diedi al cuoco una nota - una sera molto tardi - così che se la polizia l'avesse fermato, beh, non gli avrebbero mozzato la testa. E la nota diceva semplicemente che se fosse stato fermato e se c'era qualcosa di storto, di chiamarmi subito. E avevo dato il mio numero di telefono. L'ha fatta vedere a tutti in città. Solo che la sua interpretazione della cosa era - è "Vedete? Badrone dice polizia coza fare!»

 
(LRH, "About Rhodesia", July 19th 1966)
 

Qualcuno potrebbe sospettare che Hubbard si sarebbe trovato veramente a proprio agio negli Stati Confederati pre-emancipazione. Non c'era dubbio che stesse impostando Scientology specificamente per la popolazione bianca, come mezzo per controllare efficacemente i neri (più di quanto avesse fatto in Sud Africa). 

Quelli a cui vendette i suoi corsi erano quasi esclusivamente bianchi - i neri non avrebbero potuto in ogni caso permettersi di pagare - e vale la pena notare che in nessuna delle sue lezioni dice qualcosa su come dare procedimenti ai neri Rodesiani. Chiarì quale fosse il suo pubblico ideale nella conferenza del 19 Luglio: 
 
 

«Dopo tutto è una comunità veramente minuscola. Nell'intero paese ci sono solamente 270.000 bianchi, sapete. Non so, ogni giorno della settimana abbiamo più Scientologist di quelli, vedete, così di fatto è una statistica bassa sul numero della gente»
 
(LRH, "About Rhodesia", July 19th 1966)
 

Comunque il suo atteggiamento distintamente razzista non gli fece un gran bene. Per la sua espulsione incolpò la sinistra cospirazione Comunista-psichiatri-CIA da cui pensava di essere attaccato: 
 
 

«Peter Younghusband, un reporter del London Daily Mail, e parte della cospirazione in atto, sul Newspaper Proprietor Associates o comunque si facciano chiamare, o la Mafia o quello che è - questa combriccola ha considerato tutto ciò sufficientemente importante per mandare giù uno dei suoi reporter, Peter Younghusband, per avvicinare il loro ministro dell'informazione, per dire al ministro dell'informazione che razza di tipo terribile fossi. E lui istantaneamente, senza neanche controllare i fatti o cosa, ha voltato gabbana e ha dato a Smith una storia su che razza di tipo terribile ero, e anche lui ha voltato gabbana e ha dato al gabinetto la stessa storia. E il mattino seguente quando il comitato del Rhodesian Front l'è venuto a sapere ha caricato così su due piedi - sapete, bang! - "Che diavolo è?" quando hanno sentito che Hubbard non avrebbe avuto l'estensione del visto. Sfortunatamente per Smith...

Ci sono SP [Persone Soppressive: gergo scientologico per definire chiunque osi criticare Hubbard, la sua 'filosofia religiosa' e i suoi seguaci - n.d.t.] in giro per tutto il paese. E una sola SP, una sola, tutto da sola, sta bloccando l'intera situazione Rodesiana, sta fracassando l'Impero Britannico, ci sta costando enormi quantità di affari e sta mostrando la vulnerabilità dell'Inghilterra, e il suo nome è Jackie Howman, Ministro dell'Informazione, Turismo e Immigrazione della Rodesia. Un vero stupidario. Ogni volta che cercano di fare un accordo, c'è Howman. E si tiene sotto i piedi Smith al 100%. Smith è PTS. Tanto per cominciare è una persona molto debole, ma è molto PTS. [Potential Source of Trouble: Fonte Potenziale di Guai. Chiunque sia nel raggio d'azione di una 'persona soppressiva', quindi ne subisca la sua influenza che gli impedisce di 'prosperare' - n.d.t.]»

 
(LRH, "About Rhodesia", July 19th 1966)
 

Per Scientology l'affaire Rodesiano ebbe profonde ripercussioni. Era già nei guai con la Food and Drug Administration e L'Internal Revenue Service negli USA [rispettivamente, ente di controllo sui farmaci e ufficio tasse - n.d.t.], era stata messa al bando in mezza Australia; Nel Regno Unito era stata fatta una interrogazione parlamentare per aprire una commissione d'inchiesta. Tutto ciò convinse Hubbard che aveva bisogno di allontanarsi dall'influenza dei "governi soppressivi":

 
 
«Bene, la più grande minaccia per Scientology è che scoppi una guerra atomica o che possa succedere una presa di potere politica prima che possiamo essere abbastanza avanti e che le organizzazioni stesse siano in grado di continuare a chiarire gli essere umani. Vedete? È una minaccia reale sul nostro cammino. Ho pensato questo. Avevo altri scopi in questo. Uno degli scopi che avevo in mente era che volevo vedere se l'Africa meridionale potesse servire come un punto di sicurezza e un'altra via aperta. Le organizzazioni d'oltremare in USA, le Britanniche - loro possono continuare e prendere il pianeta, ma se barriere politiche o guerre impedissero a queste organizzazioni di andare avanti in modo appropriato con le loro missioni, almeno avremmo avuto una base, vedete, in Africa meridionale.

Bene, stavo cercando quella base, e cercando di renderla sicura e così via, e lasciarci aperta una seconda strada.

Ora, la terza strada naturalmente sarebbe la base OT; nel modo in cui originariamente l'avevo pensata.

Ma ora ho pensato che cosa dovrebbe fare la base OT. La base OT dovrebbe mettere in etica* il pianeta. Perché se non lo mettete in etica, non riuscirete ad arrivare a nessuna tech....
 

[* il discorso 'etica' di Hubbard è complesso, e vi rimando ad altre 'edificanti' letture. In generale, comunque, l'etica hubbardiana consiste nel fatto che lui ha sempre ragione e che i suoi ordini non vanno discussi. Chi dissente viene punito - n.d.t.]
 

Ora, non sono sicuro se la base OT sarà in Inghilterra o in Medio Oriente o sulle Montagne della Luna. O la luna! Non ho studiato oltre. So quello di cui la società ha bisogno. So quello a cui la società risponde. Ho i miei dati. Noi stiamo facendo dei Clear. [secondo Scientology, affrancati dalle "aberrazioni mentali". - n.d.t.] Le nostre organizzazioni stanno funzionando; sono molto funzionali. La vita sembra abbastanza tranquilla. Le abilità dell'essere in questo momento sono solamente accennate. Quindi devo proseguire e andarci a fondo»

 
(LRH, "About Rhodesia", July 19th 1966)
 

Nel giro di pochi mesi prese una decisione di vasta portata, e diede inizio a qualcosa chiamato "il progetto del mare". Scientologist furono visti remare sul lago del quartier generale di Hubbard a Saint Hill Manor. Qualche mese dopo l'organizzazione di Scientology acquistò uno yatch, un motopeschereccio e un vecchio traghetto-bestiame; Hubbard si autoproclamò "Commodoro" della "Sea Organization" e passò i successivi sei anni in un bizzarro viaggio nel Mediterraneo, al timone della sua flotta privata. Ora era al sicuro dalle attività dei governi "soppressivi" come quello della Rodesia. 

 
 
 
Conclusioni 

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Ora perché, uno potrebbe chiedersi, Hubbard era apparentemente un razzista selettivo, accettando, forse addirittura incoraggiando, la discriminazione razziale in Sud Africa e Rodesia ma apparentemente non in altri paesi? La risposta sembrerebbe essere essenzialmente di carattere politico. I Sudafricani che negli anni '50 si interessarono a Dianetics e Scientology sembra che fossero quasi interamente bianchi middle-class, un mix quasi equivalente di Inglesi e Afrikaners: gli elementi esatti che formavano le fondamenta di supporto ai governi Nazionalisti per l'apartheid. In Rodesia, analogamente, Hubbard diresse i suoi sforzi di reclutamento verso i bianchi benestanti che probabilmente avevano molto da guadagnare dall'UDI e dai neri senza reale potere politico. Hubbard sembra aver deciso che valeva la pena compromettere i suoi stessi principi, e anche fare eccezioni alla altrimenti universale "tech" di Scientology, per venire incontro ai pregiudizi razziali dei suoi seguaci Sudafricani. Piuttosto che affrontare l'apartheid, scelse la strada più facile di assecondarlo. 

Avesse fatto altrimenti avrebbe rischiato di perdere il loro sostegno e di mettersi nei guai con un regime particolarmente abietto. Ma anche così non sempre funzionò: in Sud Africa ad un certo punto la rivista Scientology 'Freedom' fu temporaneamente messa al bando, durante una delle fasi più draconiane del governo. Analogamente, in Rodesia si bandì l'importazione di materiale. Questo, comunque, fu più un risultato della guerra infinita della Chiesa di Scientology contro la psichiatria che il risultato di una qualsiasi azione politica più convenzionale. 

In breve, sembrerebbe che Hubbard mettesse regolarmente i suoi propri interessi prima dei principi o della coerenza: le "vincite" di Scientology erano le sole cose che gli interessavano. 

La Chiesa di Scientology sta attualmente cercando di espandersi in Sud Africa, e afferma di essere sempre stata uno dei più acerrimi nemici dell'apartheid. Con la Commisione per la Verità di Desmond Tutu che sta esplorando alcuni degli angoli più bui dell'era dell'apartheid, anche la Chiesa di Scientology dovrebbe rispondere del suo comportamento negli anni dell'apartheid. Dovrebbe anche spiegare in dettaglio perché L. Ron Hubbard disattese i suoi presunti scopi "non politici". 

 
 
 
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