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Il limbo di Dianetica: un documentario sull'Immortalità -
Terza Parte: la presentazione di Scientology e dell'E-Meter

Di Helen O'Brien, Whitmore Publishing Co., Copyright © 1966 di Helen O'Brien - Tutti i diritti riservati.

© Traduzione in italiano e note a margine a cura di Simonetta Po, 2006

 
Così tornai a Wichita, ma non alla Hubbard Dianetic Reseach Foundation. Hubbard e la HDRF si erano imbarcati in ciò che divenne poi una lunga e documentatissima faida. Per fare un piccolo passo indietro, la causa principale del fallimento della fondazione dianetica di Elizabeth, New Jersey, e dei suoi diversi distaccamenti era stata di origine finanziaria, nonostante la grande quantità di denaro che per un certo tempo vi era affluita. Già nell'ottobre 1950 la situazione era diventata critica e nel mese successivo gli introiti totali di tutte le fondazioni erano stati meno di un decimo dei salari da pagare. Hubbard aveva addossato la colpa ai suoi vecchi amici. In seguito, usando un linguaggio scriteriato, aveva scritto e fatto pubblicare da Wichita un'amara denuncia dei suoi ex associati, tra cui la seconda moglie Sara, la quale era stata vice presidente esecutivo dell'associazione. Hubbard aveva scritto che essi, «affamati di denaro e potere, avevano cercato di prendere il sopravvento e di accaparrarsi il controllo di tutta Dianetics».

Allo stesso modo nel corso del 1952 Hubbard aveva cercato di deviare l'attenzione dal fatto che la fondazione di Wichita era ormai al totale fallimento finanziario; aveva cercato di dare l'impressione che Don Purcell, l'"angelo" il cui denaro aveva reso possibile il proseguo della Fondazione, fosse uno scellerato furfante che aveva complottato per impossessarsi di Dianetics, o, in un'altra versione, che avesse complottato per distruggerla su incarico della American Medical Association e dietro compenso di 500.000 dollari.

La verità andava invece in direzione opposta: Purcell si era prestato a sovvenzionare le attività deficitarie di Wichita, ma la Fondazione era costantemente infastidita dalle continue richieste dei creditori della precedente HDRF, e si era visto così costretto a pagare anche i debiti pregressi. Quando la situazione era diventata insostenibile aveva fatto presente a Hubbard che sarebbe stato necessario dichiarare bancarotta volontaria, per poi ripartire da capo. Ma Hubbard aveva rifiutato.

All'inizio di febbraio 1952 i creditori si erano fatti più insistenti minacciando di rivolgersi a un liquidatore. Il 12 febbraio Hubbard aveva convocato il consiglio direttivo, di cui era presidente, e aveva rassegnato le dimissioni dalla Hubbard Dianetic Research Foundation, innalzando così un efficace muro protettivo tra lui e i suoi creditori. Aveva poi creato, sempre a Wichita, una nuova organizzazione denominata "Hubbard College", mentre i direttori della Fondazione intraprendevano i passi necessari per presentare istanza di fallimento.

Hubbard aveva cominciato quasi subito ad accusare Purcell di malafede. Fece quelle accuse sia in conferenze pubbliche che con comunicazioni scritte ai simpatizzanti di dianetica. E Don Purcell dovette difendersi, negando tali accuse. Scrisse infatti una serie di dichiarazioni in cui dettagliò i fatti. Alla mailing list dei simpatizzanti venne addirittura inviata la trascrizione completa degli atti dell'istanza di fallimento della Fondazione di Wichita.

Successivamente ebbi anche io un piccolo ruolo nelle azioni legali che seguirono la controversia, e che si trascinarono per diverso tempo. Hubbard e Purcell avevano infatti portato le loro diatribe anche in tribunale. Nel giugno del 1952 Hubbard tenne un convegno a Phoenix, dove nel frattempo si era trasferito; in quell'occasione fui chiamata a testimoniare che anche io a Filadelfia avevo ricevuto parte di quei carteggi. Nello specifico la disputa riguardava gli indirizzari. Nel dicembre di quello stesso anno, mentre Hubbard si apprestava a concludere una serie di conferenze che era venuto a tenere a Filadelfia, arrivarono due ufficiali giudiziari per consegnargli un mandato di comparizione relativo alle proprietà in disputa tra lui e Purcell [1].

Gli attacchi di Hubbard contro Purcell erano feroci, e le confutazioni di quest'ultimo furono di vasta portata. A parte i dati finanziari, ciò che probabilmente suscitò maggior interesse furono le dichiarazioni di Purcell, secondo il quale mentre egli aveva salvato la Fondazione del New Jersey offrendo sostegno finanziario e trasferendone le attività a Wichita, Hubbard si trovava invece all'Havana, Cuba, dove era arrivato in volo da Los Angeles dopo essere stato informato che stava per venire giudicato infermo di mente e istituzionalizzato. Il 23 aprile 1951, infatti, le agenzia di stampa di tutto il mondo avevano riferito la testimonianza di Sara Hubbard all'udienza di divorzio: la donna era in possesso di evidenze mediche che sostenevano le sue affermazioni secondo cui Ron Hubbard era affetto da schizofrenia paranoide.

Per i devoti come noi si trattava evidentemente di un complotto. Consideravamo tutta la faccenda come prova concreta di macchinazioni sinistre contro un individuo il cui unico desiderio e scopo era liberare l'umanità dall'aberrazione e dalla superstizione. Dall'altro lato, invece, chi già avvertiva disagio per le nuove idee di Hubbard aveva tirato un sospiro di sollievo, visto che ora le sue esitazioni trovavano una giustificazione. Questa gente dimenticò ben presto L. Ron Hubbard e Dianetics, ma non ho mai invidiato quella loro compiacenza.

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Arrivata a Wichita presi un taxi per l'"Hubbard College", all'altro capo della città rispetto al HDRF. I suoi uffici erano al secondo piano di un edificio moderno e consistevano di una bella reception con tavoli, poltrone e un centralino, e tre stanze interne di buone dimensioni che venivano usate sia come aule che come magazzino per apparecchiature elettroniche quali registratori, amplificatori, nastri ed elettropsicometri. Questi ultimi erano una specie di macchina della verità.

Scoprii che il direttore dei procedimenti era Norman James, transfuga dell'HDRF. La sede del Kansas dell'Hubbard College restò un'entità nebulosa e nel giro di pochi mesi si trasferì a Phoenix, Arizona, dove languì senza avere mai un numero importante di studenti. Ma all'epoca del convegno del marzo 1952 i suoi locali erano pieni di gente di successo e di bella presenza.

La classe era composta di circa 30 studenti, alcuni dei quali provenienti dal HDRF. Adesso Hubbard aveva un vice, James Elliot, incaricato di quasi tutte le attività. Elliot aveva lealmente condiviso con Ron i mesi più intensi degli attacchi legali e verbali di Purcell. James era approdato a Dianetics ai tempi della Fondazione di Elizabeth, ed ora era tornato. Era un bell'uomo nella migliore tradizione hollywoodiana, con capelli scuri e ondulati e la mascella forte.

Hubbard tenne le sue lezioni nella sala banchetti di un hotel, davanti a un'ottantina di persone. Si trattava di un'eccitante rassegna di tutto ciò che ora era stato riconosciuto come parte di dianetica, e che in quell'occasione ribattezzò "Scientology". All'epoca pensavamo che il nome fosse una derivazione di Dianetics, ma apprendemmo poi che lo aveva scelto in modo originale per la sua opera [2].

Le conferenze vennero registrate su nastro e formano un'esposizione straordinaria dell'essere umano: del pensiero, dell'emozione e dello sforzo. Come Ron ebbe a dire una volta dell'induismo, quella serie di conferenze contiene «un mucchio di dati terribilmente funzionali che si nascondono dietro un numero terribile di dati infidi». Nel caso dell'induismo si tratta di misticismo pieno di trappole esplosive. Nel caso dei dati di Hubbard, di terapie fuori moda.

Nonostante la poca serietà ed altri ovvi difetti, la serie di conferenze del marzo 1952 fu considerata da parecchi esperti di mia conoscenza - insegnanti, medici ed altri professionisti - di maggior praticità e informazione di molti corsi di psicologia. Hubbard concluse quella sua serie di conferenze in giugno, poco prima di trasferirsi in Inghilterra. Le conferenze sono frammentarie, infiorettate di terapie che ben presto si dimostrarono inutili e prive di valore, e sono fortemente caratterizzate dalla personalità dell'autore. Ma non ci si può aspettare che una svolta sia sempre netta e ben delineata.

Il risultato finale furono cinquanta conferenze registrate su nastro, ognuna accompagnata da un opuscolo che conteneva commenti e domande di lavoro scritti da un californiano di nome Richard deMille, che aveva ricevuto da Hubbard l'incarico di lavorare sul suo materiale. L'idea di base era favorire l'apertura di associate all'Hubbard College in giro per il paese, le quali avrebbero potuto acquistare questo pacchetto di conferenze e offrire corsi di base di dianetica-Scientology, riconoscendo ad Hubbard una percentuale sugli incassi lordi.

La cosa mi affascinò e conferii telefonicamente con John a Filadelfia. Alla fine pagammo 500 dollari e ci accordammo per inviare ad Hubbard il 10% dei nostri incassi lordi. Noyga e O'Brien erano diventati ufficialmente un'associata dell'Hubbard College. La nostra prima classe fu un corso serale introduttivo del corso di 100 dollari.

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Al termine del convegno mi trattenni a Wichita altri 10 giorni per sistemare i dettagli dell'associazione e continuare il co-auditing che avevo cominciato con Norman James. Avevamo iniziato ad usare un elettropsicometro, o psicogalvanometro, e volevo imparare il più possibile prima di tornare a casa. Alla Fondazione ce n'era uno con cui io e Eubank avevamo fatto esperimenti, ma si trattava di una novità senza ancora una codificazione d'uso, che Hubbard stava appena iniziando a scrivere.

Le nostre sedute iniziavano alle sei di mattina perché, oltre ai suoi normali compiti nella scuola, Norman stava audendo i preclear di Ron, i quali pagavano cifre di tutto rispetto. Ma la possibilità di usare una macchina della verità per testare i fenomeni di vite precedenti era troppo ghiotta e valeva la levataccia. Sarebbe forse più realistico chiamare l'apparecchio un rivelatore di emozioni, e nei mesi successivi esso giocò un ruolo importante nella nostra attività di Filadelfia. Era di aiuto incalcolabile all'auditor per indicargli che cosa seguire e se le emozioni "con carica" erano state ridotte.

L'E-Meter Mathison, venduto in tutto il paese, era una scatola nera con delle manopole e un grande quadrante illuminato da collegare alla presa elettrica. Misurava le fluttuazioni al passaggio di una leggera corrente elettrica attraverso il corpo del preclear, il quale reggeva gli elettrodi uno per mano. Allo scopo Hubbard aveva improvvisato l'uso di lattine (quelle di pomodoro del numero tre erano perfette): erano facili da tenere in mano ed era difficile produrre movimenti artificiali della lancetta.

In quel periodo si provarono anche altre cose: lastre metalliche legate ai piedi con un elastico; polsini con dischi d'argento a contatto della pelle, maniglie di fil di ferro. Ma le lattine restavano le migliori. L'esperienza ci insegnò che i primissimi E-Meter, costruiti da un californiano di nome Volney Mathison seguendo i suggerimenti di Hubbard durante una serie di conferenze a Los Angeles, erano di gran lunga superiori a qualsiasi cosa sarebbe venuta in seguito, vale a dire quelli su cui Hubbard lavorò e scrisse nel periodo in cui la sua attenzione era fissata sull'uso del meter.

Secondo Ron l'E-Meter era «l'unico strumento in grado di misurare i rapidi cambiamenti di densità di un corpo sotto l'influenza del pensiero, misurandoli a sufficienza per permettere all'auditor una profonda e meravigliosa intuizione della mente del preclear». Posso solo condividere, perché quanto usato con etica e intelligenza era uno strumento favoloso.

La dimostrazione più semplice dell'azione dell'E-Meter era pizzicare il braccio della persona e poi, facendole ancora reggere le lattine, chiederle di ritornare col pensiero al momento del pizzicotto e farglielo rivivere. La lancetta del quadrante avrebbe mostrato una reazione quasi uguale a quella del pizzicotto reale. Quando chiedevi di rivivere il pizzicotto una seconda volta vi sarebbe stata nuovamente una reazione, anche se meno intensa. E così via. Ne acquistammo subito un modello dimostrativo che proiettava il quadrante illuminato su uno schermo, e lo usammo per illustrare al nostro pubblico la teoria fondamentale di dianetica su come percorrere e cancellare gli episodi dolorosi.

In Dianetics c'erano persone di natura molto reticente, individui che chiamavamo "circuiti di controllo" che imparavano a trattenere le reazioni in modo che la lancetta registrasse davvero poco. Ma nessuno poteva falsificare la reazione in quanto tale. Immaginazione, illusione, convinzione profonda o pathos lasciavano la lancetta immobile.

Nel fare auditing all'E-Meter scoprimmo che ritornare a un engram importante della vita attuale - ad esempio la morte di una persona amata, il rifiuto o il dolore, un incidente o anche un crimine - poteva provocare una caduta dalla lancetta di mezzo quadrante; quando si trattava di un episodio di una vita precedente, durante il quale una decisione terribile aveva posto le basi per l'aberrazione che poi era persistita per centinaia di vite successive, a volte la lancetta cadeva sul fondo del quadrante più e più volte, anche dopo una mezza dozzina di regolazioni.

Il tradimento di un amante, o la pressione esercitata dall'ambiente o da un compagno, ad esempio, possono assumere proporzioni gravi. Mi capitò molte volte di sedere in tesa collaborazione mentre il preclear seguiva le tracce di una simile catena di auto rimproveri e di degradazione della psiche, e la lancetta oscillava in archi sempre più ampi via via che il ritorno si avvicinava all'episodio fondamentale sulla traccia del tempo. L'abuso di potere seguito alla fiducia malriposta in un gruppo era un'altra delle cose di cui l'individuo poteva dispiacersi amaramente. L'emozione negativa di questi ritorni veniva misurata a quadranti interi.

Hubbard si sentì finalmente libero di parlare di "traccia intera", cioè dell'insieme del tempo, quando fu disponibile il mezzo per convalidarla, un metodo fisico per dimostrare che ciò che si stava esplorando era una verità dell'universo fisico [3]. Dopo l'introduzione dell'E-meter Ron restò sull'argomento per mesi. Una delle cose più interessanti fu la pubblicazione di un libro per gli auditor che egli chiamò "Mappa della Traccia Individuale".

La prima edizione conteneva riproduzioni di suoi disegni su cui l'auditor poteva annotare in ordine cronologico gli eventi a cui il preclear era ritornato nel corso di una serie di sedute. C'erano ventuno pagine pieghevoli quadrate di circa 23 centimetri. Una pagina era per le memorie della traccia genetica (cellulare), un'altra per la vita attuale. Si registravano gli episodi all'indietro fino al primo contatto, miliardi di anni fa, dell'individuo con questo universo - di cui non è nativo - che Hubbard chiamava universo MEST (materia, energia, spazio, tempo).

La leggenda racconta che quando chiesero a Confucio del Tao Te Ching egli rispose che se gli fossero state concesse mille vite le avrebbe trascorse quasi tutte nel suo studio, e in quel modo sarebbe risalito all'inizio. Noi potevamo usare allo stesso modo la Mappa della Traccia. Ora forse la capacità di certe macchine di gestire dati in un milionesimo di secondo può permettere un nuovo approccio a questo tipo di dati, se esistesse qualcuno di mente sufficientemente aperta da provarci. Ovviamente non sto paragonando L. Ron Hubbard a Lao Tzu.

Il vero problema fu che la Mappa della Traccia venne usata solo in modo frammentario perché ogni voce richiedeva una grossa quantità di tempo ed energia da parte di almeno due individui, l'auditor e il preclear, e non avevamo né l'uno né l'altra.

What to Audit, successivamente ripubblicato in Inghilterra con il titolo Storia dell'Uomo, doveva essere il testo base per quella fase di Scientology, ma Hubbard continuava a modificare di continuo le sue terapie rendendo antiquate le precedenti e snaturando così il vero significato di quel libro, che alla fine è solo un elenco slegato di cose riscontrate da molti preclear durante le sedute di auditing, cose che vanno molto oltre la realtà degli attuali terrestri.

L'azione della lancetta sul quadrante dell'E-meter localizzò numerosissimi di quegli episodi con incredibile coerenza tra molti preclear. Quelle "Mappe della Terra Incognita", come Hubbard le definì, potrebbero essere guardate con sospetto perché arrivarono proprio in quel momento.

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Di ritorno da Wichita presi un taxi verso casa. Era molto bello essere di nuovo a Filadelfia, e quando aprii la porta di Mole Street mi mancò il respiro. La luminosità era la stessa che avevo provato la notte in cui avevo disceso le scale, dopo il mio primo ritorno da una vita precedente. E questa volta c'era un motivo. John era lì, indossava un vestito primaverile chiaro e un papillon, e mi sorrideva. Ci stringemmo le mani. Non mi chiesi perché tutto sembrasse così brillante, la nostra dedizione era accompagnata da una ingenuità sincera.

John mi aggiornò sui nostri preclear e sull'associazione, e io gli raccontai di Norm, delle conferenze e dell'E-meter, e del contratto con Ron. La nostra attenzione era concentrata su un'unica cosa, cioè elaborare i dettagli per la presentazione del corso introduttivo di dianetica-Scientology.

Qualche settimana più tardi, mentre controllavamo i conti domestici, con lo stesso tono di voce con cui Noyga stava leggendo un elenco di voci mi disse che in virtù del fatto che stavamo vivendo sotto lo stesso tetto non sarebbe stata una cattiva idea acquistare una licenza matrimoniale e «tenerla nel cassetto, in caso qualcuno faccia domande». Per quando ne sapevo nessuno aveva mai mostrato disapprovazione, la sincerità della nostra vita a due era sotto gli occhi di tutti. Sulle prime restai molto sorpresa e in qualche modo atterrita, come lo sarebbe stato un monaco tibetano davanti a una proposta di matrimonio.

Poi ci entusiasmammo all'idea. Perché non ci avevamo pensato prima? Ci sposammo il 19 maggio a Elkton, Maryland. Alla voce "professione" scrivemmo "dianeticisti". Non annunciammo alla classe o ai nostri preclear il nostro matrimonio. Con loro non si parlava mai di questioni private.

Il corso introduttivo si sarebbe tenuto al martedì e giovedì sera con inizio ad aprile, e sarebbe durato dieci settimane; quasi tutti quei primi iscritti continuarono con il corso di auditor professionista, che cominciammo qualche settimana dopo. Qualcuno abbandonò, altri salirono a bordo, ma il numero degli studenti rimase stabile fin dall'inizio, circa quaranta persone.

Nel 1952 e 1953 gli studenti del corso diurno provenivano da diverse nazioni di madre lingua inglese salvo che dall'Inghilterra, dove da qualche mese Hubbard aveva aperto la sua scuola. Ron si era trasferito a Londra dopo il convegno di Phoenix, al quale anche io avevo partecipato.

Quasi tutti gli studenti serali, come del resto i diurni, molti dei quali stranieri, erano professionisti con qualche laurea scientifica. Provenivano dal Delaware o dal New Jersey, o dai dintorni di Filadelfia. Erano quasi tutti giovani adulti con famiglia presi da mille impegni, ma raramente mancavano alle lezioni. Il corso professionista si teneva tre sere a settimana e nelle altre serate si faceva co-auditing. Queste persone formavano una sorta di circolo interno che mantenne la sua integrità fino alla fine del 1953, quando io e John chiudemmo i battenti della Hubbard Foundation.

Diversi studenti lavoravano come ingegneri alla Philco o alla RCA e si costruirono in proprio il loro elettropsicometro; un team di co-auditing ne spiegò addirittura la costruzione per una rivista di settore. Ma Noyga ed io continuammo sempre ad usare l'E-meter Mathison perché Hubbard aveva scritto molti dati al riguardo, tra cui un manuale per l'operatore intitolato "Auditing all'Elettropsicometro".

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Fino a novembre l'attività rimase concentrata in Mole Street, dove Noyga aveva ricavato due piccole stanze di auditing nel seminterrato Gli studenti comunque si organizzavano per lavorare a casa loro. I corsi regolari duravano due mesi, ma gli studenti potevano restare fin che volevano e venivano incoraggiati a tornare per ripassare. I corsi consistevano nelle conferenze registrate di Hubbard, che avevamo acquistato appena messe in commercio, in co-auditing e nello studio di testi di dianetica-Scientology. Una delle prime cose che facevamo era consegnare ai nuovi studenti una copia del Codice di Onore.

Il nostro primo opuscolo esordiva con queste parole:

Con Scientology Dianetics è diventata maggiorenne e nulla nella storia dell'uomo si è mai avvicinato all'importanza di questa struttura pratica di conoscenza. Siete stati gabbati o convinti a credere che la vostra vita è iniziata con il concepimento del corpo che state usando, che siete impotenti davanti alla morsa dei suoi dolori ed emozioni, che esso morirà senza il vostro consenso. L. Ron Hubbard ha sviluppato tecniche che recupereranno il vostro auto-determinismo fino ad una perfezione sconosciuta da moltissimo tempo. La prova della verità di Scientology risiede nell'esplorazione che ognuno può fare di se stesso. È possibile convalidare la realtà delle nostre percezioni grazie a un apparecchio che non può mentire - un Elettropsicometro. Ora abbiamo un modo scientifico per liberare l'uomo.
John Noyga, HDA
Helen O'Brien, HDA
Non era nostra abitudine interpretare le parole scritte o registrate di Hubbard, poiché ritenevamo importante preservare la loro integrità nella presentazione delle sue idee. Si trattava di un ordine totalmente nuovo di conoscenza e qualsiasi valutazione o riaffermazione tende a indebolire la struttura. Vi fu ampia dimostrazione della giustezza del nostro approccio quando Hubbard si ritrovò con un curatore di testi privo dei nostri scrupoli.

Il trasferimento da Wichita a Phoenix era stato seguito da un allontanamento tra Elliot e Hubbard, per motivi che non furono mai resi noti. Ron assunse allora un curatore che non aveva mai realmente capito la materia, e per diversi mesi introdusse il suo personale punto di vista sulla linea di comunicazione americana di Hubbard. Addirittura "corresse" i nastri delle conferenze. Disse di averlo fatto per riuscire ad usarli meglio.

È ironico pensare che un tipo del genere raggiunse la posizione che manteneva proprio nel momento in cui i concetti di Hubbard raggiunsero il massimo della lucidità e dell'audacia. Comunque sia, le parti più importanti delle conferenze del 1952 sfuggirono all'adulterazione, e il risultato fu quello che Hubbard chiamò "8-8008".

Il testo originale era stato ciclostilato a Londra (le edizioni di stampa arrivarono in seguito, mezze rovinate da interpolazioni) e Hubbard giunse a Filadelfia per tenere una serie di conferenze di sessantadue ore dedicate all'esposizione del suo nuovo lavoro, lezioni che furono registrate direttamente su nastri ad alta fedeltà e che egli illustrò con grossi pastelli rossi e neri; su un grande blocco fissato alla parete dietro al podio da cui parlava schizzò un totale di cinquantaquattro disegni che in seguito facemmo riprodurre su fogli 25x33 e rilegammo in un libro a spirale, primariamente ad uso di chi frequentava il nostro corso.

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Gli accordi per la venuta di Hubbard a Filadelfia erano iniziati ai primi di novembre ed eravamo veramente elettrizzati all'idea. Stavamo cercando di allargarci e avevamo già preso in considerazione un bell'edificio all'angolo, al 237 della Sedicesima Strada Nord. Dopo la morte del proprietario l'edificio era caduto in abbandono, e una volta organizzata la visita di Hubbard lo comprammo dietro pagamento di una piccola somma in contanti, un'ipoteca e un mutuo.

L'esterno era in mattoni scuri con finiture bianche, e i grandi interni dagli alti soffitti erano color turchese. Rifacemmo i pavimenti con piastrelle scure e battiscopa in tinta. John scelse grandi plafoniere argentee per il soffitto e punti luce a muro per i saloni, la scalinata ricurva e la sala conferenze. Quest'ultima venne attrezzata con un piccolo palco, pannelli acustici e comode poltrone da teatro, acquistate di seconda mano. Il giorno del Ringraziamento il nuovo edificio era pronto e completo di sala d'aspetto, guardaroba, molte stanze di auditing e un distributore di Coca-Cola. C'era anche un grande ufficio privato con bagno annesso, che Hubbard utilizzò durante la sua visita.

Ron arrivò a Filadelfia qualche giorno prima dell'inizio delle conferenze, programmato per il primo dicembre. Gli avevamo preso in affitto un appartamento al 2601 Parkway con vista su River Drive. L'arredamento era ultramoderno. Lo chiamava "il sogno di uno scrittore di fantascienza" e sembrò gradirlo immensamente. Vi si trattenne quasi un mese, facendo ritorno a Londra poco prima di Natale.

Hubbard non preparava mai in anticipo le sue lezioni, che si tenevano tre sere e sei pomeriggi la settimana; noi intanto avevamo dovuto rinunciare all'auditing professionale. All'inizio avevamo suggerito degli incontri con altre persone, iscritti ai nostri corsi che si erano mostrati particolarmente interessati, ma lui rifiutò in modo talmente brusco che andammo sempre soli al suo appartamento.

Discutemmo molto, in modo casuale, sul modo in cui le attività di dianetica-Scientology dovevano essere portate avanti. Io e John cominciavamo a ritenere davvero necessaria una ripulita generale, poiché come qualsiasi altra cosa collegata ai fenomeni mentali anche Scientology attraeva imbroglioni e ciarlatani abituati a gettare le loro reti in questo campo.

Ron non si oppose mai apertamente al nostro modo di vedere le cose, anche se avemmo l'impressione che ci ritenesse degli ingenui. Ma io e John ricordavamo molto bene il modo in cui avevamo reagito a Dianetics e pensavamo che sarebbe stato facile cadere preda di alcuni degli loschi personaggi che sapevamo essere collegati all'ambiente, in particolare sulla costa occidentale. A Filadelfia ci adoperavamo attivamente per tenerli lontani dalla Fondazione: squirrels, imbroglioni, leccapiedi e semplici curiosi non erano ammessi.

L'atteggiamento di Hubbard era invece lassista. Ogni volta che accennavamo all'argomento la discussione arrivava a un punto morto. Ci guardava rattristato e diceva: «non volete élan [4]? Io posso darvi élan».

Ci chiedevamo perché vi fosse così poca coerenza tra l'uomo che parlava dal palco e quello privato. Nonostante tutto l'affetto che provavamo per l'uomo privato, il nostro accordo era unicamente con quello che parlava dal podio.

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La serie di conferenze, divenuta poi il "Corso di Dottorato di Filadelfia", trattava la relazione dell'individuo con questo universo. Al riguardo Ron disse cose straordinarie, usando parole ordinarie ed altre di sua invenzione. Le conferenze serali trattarono soprattutto 8 8008, la scala gradiente dell'essere in questo universo in cui gli umani sono a livello quasi zero se paragonati alla portata superiore che si espande nella direzione di «un potenziale non applicato - un infinito». Le lezioni del pomeriggio erano per lo più dedicate al suo chiodo fisso, le terapie.

Le conferenze pomeridiane, che a volte consistevano per lo più nelle sue più recenti tecniche di auditing, non erano mai noiose. Ma nessuno di noi, nemmeno chi l'aveva sentito molte volte in precedenza a Wichita o a Phoenix, era preparato alle fantastiche esplosioni pirotecniche della sera.

State studiando l'anatomia degli universi. La costruzione, la manutenzione e la distruzione di universi di vario tipo e dimensione. State studiando l'esperienza e la struttura fondamentale - cercate di afferrare il punto, struttura ED esperienza - chiamate universo MEST (materia, energia, spazio, tempo). Il tutto si riassume in ciò che viene allegramente chiamato "leggi naturali", e tali leggi naturali sono il risultato dell'accordo composito di tutti gli esseri di questo universo.

Si direbbe che queste leggi siano l'inevitabile media dell'accordo, se partite con qualcosa come il primo accesso, i primi postulati, dell'universo MEST. Se iniziate da lì finirete settantasei trilioni di anni/universo MEST più tardi, con le cose pasticciate nel modo in cui sono ora pasticciate. Quando avrete ricapitolato questi accordi fondamentali scoprirete che essi sono definibili. Definibili molto accuratamente. Un'altra cosa - sono anche sperimentabili, il che è molto più importante.

Questa materia è molto netta, pulita. Sta venendo sviluppata da molto tempo e c'è stato un effettivo e progressivo esame degli accordi che hanno determinato l'universo MEST, che poi sono diventati la scienza di come tali accordi vengono fatti e poi sono diventati - chi sono gli esseri che fanno tali accordi?

Vi ritrovate a rivolgervi a qualcosa che sembra essere, e che esso stesso, o lui stesso o lei stessa sembrano essere una unità di produzione di energia, che esiste quasi come un punto senza dimensione nello spazio. Questa unità di produzione di energia è assolutamente separabile dal corpo.

Potete fermare i nastri in un punto qualsiasi e trovarvi una frase o paragrafo veramente provocatori.
Con il processing le persone smettono di essere delle identità e cominciano a diventare degli individui. E c'è una bella differenza. Smettono di essere un nome. Si trovano molto a loro agio con quel nome, ma proprio dietro quel nome si ripetono di continuo "chi diavolo SONO?".
Oppure:
Ogni santo del calendario viene rappresentato con una grossa aureola. Che cosa pensate che significhi? Qualcosa di molto interessante. Energia allo stato puro. Se volete essere in grado di curare qualcuno a distanza dovete avere la capacità di arrostirlo, di farlo diventare carbone a distanza.
Oppure:
Questo universo MEST (materia, energia, spazio, tempo) è una faccenda molto temporanea. Sta andando in rovina. È costruito con vecchia energia putrefatta, di cui esistono grosse quantità. Forse se fossimo in qualche altro universo diremmo «Ecco quel piccolo posto chiamato universo MEST, ma devi davvero inginocchiarti per vedere un vago e indistinto bagliore di stelle...»
Oppure:
Il vostro psicotico ha mille giuste ragioni per essere completamente fuso. Da qualche parte lungo la traccia ha trovato rifugio nel fatto che era completamente irresponsabile, così qualcuno lo poteva fermare e punire. Vedete, quando un tizio non può morire, può essere punito, e poi punito, e ancora punito... sapete, è una cosa davvero carina avere un corpo, perché qui abbiamo un accordo che quando uccidete un corpo, il tizio è legalmente morto. Con le vostre punizioni non potete andare oltre.
Oppure:
Ci credereste che nelle università si dà un dottorato in filosofia che richiede unicamente questo allo studente - che sappia che cosa hanno detto i filosofi? Davanti a un dottore in filosofia vi aspettereste che quel dottore sappia filosofeggiare. I professori di quei corsi resterebbero di sasso se osaste farvi avanti e insinuare che l'obiettivo dei loro studenti dovrebbe essere la produzione di filosofia.
È possibile prendere un campione omogeneo di detersivo, di cereali per la colazione o di bustine di zucchero. Quando al cinegiornale guardate un'intervista a una stellina di Hollywood o a un addetto stampa sapete già che cosa aspettarvi la prossima volta - e tutte le volte a venire. Ma un campione non può rendere giustizia a una mappa, a un tramonto o a un arazzo di Gobelin - o alle conferenze 8 8008 tenute da L. Ron Hubbard alla Fondazione Hubbard di Filadelfia. In seguito, dopo la chiusura della Fondazione, trascrissi tutto il materiale non relativo alla terapia e lo feci stampare in un "Brogliaccio HF" per i nostri ex studenti. Ne vennero mandate copie in giro per il mondo tutti quelli che avevano fatto corsi alla Fondazione. È bello sapere che quel libro affascinante esiste, e in luoghi così disparati.
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Dopo aver sbalordito il nostro gruppo di studenti con tre settimane di brillanti discorsi Hubbard tornò a Londra, dove fu assorbito dal consolidamento del nuovo materiale con il vecchio. Il corso della Fondazione comprendeva ora centoventi ore di conferenze di Ron registrate oltre a tutti i testi di dianetica-Scientology. Adesso lo studente doveva ascoltare più volte le parti più importanti delle conferenze di "dottorato", oltre a co-audire per un certo numero di ore con l'ausilio dell'E-meter, di cui la Fondazione era bene equipaggiata.

Acquistammo un lessico Latino-Inglese vecchio di quasi cento anni e John usò i suoi caratteri di stampa per disegnare una spilla in oro con la parola SCIO, un verbo della quarta coniugazione che significa «conoscere, nella più vasta accezione del termine; comprendere, percepire». Fu la prima volta in cui venne correttamente identificata la radice di Scientology. Iniziammo a proporre le spille a chi completava il corso con successo, al posto di certificati e diplomi.

Avevamo sottoposto i nostri testi e i dettagli di ciò che offrivamo al Dipartimento dell'Istruzione di Harrisbrug, il quale diede alla Hubbard Foundation la piena autorizzazione a tenere i suoi corsi, dopo quella che ritenemmo una valutazione intelligente e accurata. Fummo felici di accettare il suggerimento di abbandonare i vari attestati con cui Hubbard cominciava a infastidirci. Aveva infatti abbandonato il semplice certificato di abilità nell'auditing per una parodia del mondo accademico, distribuendo indiscriminatamente lauree e dottorati. L'idea non ci aveva mai entusiasmato, nonostante Ron avesse cerimoniosamente insignito John di una delle prime lauree di "Dottore in Scientology". La sua scusa era che Sigmund Freud aveva stabilito il precedente, in psicanalisi.

Quasi tutti gli iscritti alla fondazione erano animati da vero fervore, un grosso entusiasmo che si sposava al nostro. La Fondazione Hubbard era un luogo unico al mondo, un luogo, il solo, in cui gli strabilianti dati e punti di vista di L. Ron Hubbard erano totalmente disponibili a chi era pronto a rischiare il tutto per tutto e non si sarebbe accontentato di niente di meno che cercare la verità racchiusa in se stesso.

In questa ricerca non vi era nulla di eroico. L'impulso originale dipendeva da molti fattori. Ma una volta che avevi osservato i fenomeni e avevi acquisito una realtà soggettiva su Scientology, almeno quella dell'epoca, il ritorno alle normali attività dell'homo sapiens era paragonabile a girare le spalle alle poderose onde della costa del New Jersey nordorientale per rinchiudersi in un salotto a guardare diapositive.

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Naturalmente molte persone fanno esattamente questo. Lo faceva anche Hubbard?


Note:

1. La disputa riguardava soprattutto i diritti commerciali di Dianetics, i quali vennero assegnati a Purcell. Hubbard si ritrovò quindi spogliato della sua creatura e di tutti i suoi proventi, e di lì a poco creò Scientology. In seguito Purcell, stremato dalla litigiosità e dalle molestie di Hubbard, rinunciò ai diritti, che tornarono di proprietà di Hubbard. Da allora Dianetics e Scientology hanno marciato in parallelo, divenendo la prima una portentosa "esca laica" per la seconda.

2. In realtà in quel periodo Hubbard non poteva utilizzare il termine "Dianetics" in quanto i suoi diritti commerciali erano ancora di proprietà e piena disponibilità di Purcell e della sua Fondazione.

3. In realtà l'E-meter non "convalida" in alcun modo l'esistenza di vite precedenti, semmai misura il livello di emozione positiva o negativa legata alla convinzione del tutto soggettiva di stare rivivendo una vita precedente. L'unica " verità dell'universo fisico" è che a una forte convinzione, spontanea o indotta, possono essere associate emozioni molto forti.

4. L. Ron Hubbard cita per la prima volta "l'élan vital" nel libro "Scienza della Sopravvivenza" del 1951: «l'anima umana, lo spirito, l'energia vitale. Bergson lo chiamava "élan vital" [...] Troviamo la prima parte di questa soluzione quando consideriamo l'energia vitale, élan vital o comunque lo si chiami, come un'energia diversa dagli elettroni, dalle molecole e dal fango». Più avanti nel testo, LRH lo ridefinirà "theta".

 
 
 
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