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Il Volto Nudo del Messia - Capitolo 12: L'ascesa di Phoenix

© 1988 Di Russell Miller

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2001

 
 

A L. Ron Hubbard furono conferiti numerosi premi ed onorificenze. Accettò un Dottorato onorario in Filosofia datogli come riconoscimento per il suo notevole lavoro in Dianetics, e come fonte ispiratrice di molti ... che ispirati da lui avevano intrapreso studi avanzati in questo campo.

Mission Into Time, 1973

(Il racconto di Scientology degli anni 1952-53)

All'inizio di aprile del 1952 Hubbard stipò i bagagli nel baule della sua Pontiac gialla decappottabile e, assieme alla sposa adolescente impalmata quattro settimane prima, imboccò la Kansas Turnpike. La loro destinazione, mille miglia a ovest, era Phoenix, Arizona, dove i suoi leali assistenti avevano già appeso un cartello all'esterno di un piccolo ufficio al 1405 di North Central Street in cui si annunciava l'apertura della sede centrale della Hubbard Association of Scientologists.

Phoenix prendeva il nome dalle rovine di un antico insediamento indiano su cui era stata costruita, e che era risorto come la leggendaria fenice. Hubbard, che ne aveva avuto più che abbastanza di Wichita, non riusciva a immaginare collocazione migliore per l'ascesa della sua stupefacente nuova scienza dalle rovine ancora fumanti di Dianetics.

La parola Scientology derivava dal latino scio (conoscere nel suo senso più ampio) e dal greco logos (studio). Hubbard credeva erroneamente trattarsi di una sua invenzione: ma, curiosamente e casualmente, quasi 20 anni prima, nel 1934, uno studioso tedesco di nome Dr. A. Nordenholz aveva scritto un fumoso lavoro di speculazione filosofica intitolato Scientologie, Wissenschaft und der Beschaffenheit und der Tauglichkeit des Wissens (Scientology, La Scienza della Struttura e Validità della Conoscenza). Era comunque improbabile che Hubbard avesse plagiato il Dr. Nordenholz - il libro non era mai stato tradotto in inglese, e la conoscenza di Hubbard del tedesco era rudimentale.

Hubbard aveva presentato Scientology come una logica estensione di Dianetics, ma si trattava di uno sviluppo di innegabile convenienza poiché gli assicurava di rimanere in affari anche se, alla fine, il tribunale avesse assegnato il controllo di Dianetics, e i suoi preziosi copyright, a «quella piccola flatulenza», l'odiato Don Purcell. La differenza tra Dianetics e Scientology era che Dianetics si rivolgeva al corpo, laddove Scientology si rivolgeva all'anima. Con la sua solita ampollosità Hubbard affermava che si era «imbattuto nell'incontrovertibile, scientificamente convalidata prova dell'esistenza dell'ANIMA umana.» [1]

Per sostenere la sua nuova scienza Hubbard aveva creato una intera cosmologia la cui essenza era che il vero sé di un individuo era un'entità immortale, onnisciente e onnipotente chiamata "thetan". Esistenti da prima dell'inizio del tempo i thetan, nel corso di trilioni di anni, avevano raccolto e abbandonato migliaia di corpi. Avevano inventato l'universo per divertimento personale, ma allo stesso tempo vi erano rimasti così avviluppati da arrivare a credere di non essere altro che i corpi in cui dimoravano. Lo scopo di Scientology era recuperare le capacità originarie del thetan fino al punto di tornare, ancora una volta, ad essere "thetan operanti", o "OT". Si trattava di un nobile stato non ancora conosciuto sulla terra, scriveva Hubbard. Né Lord Buddha né Gesù Cristo, secondo le prove raccolte, erano OT. Erano semplicemente un pelo sopra "Clear" [2]. Ron e i suoi primi studenti di Phoenix nel 1952

Durante i primi mesi dell'estate del 1952 Hubbard promulgò la teoria di Scientology con una serie di conferenze tenute alla Hubbard Association of Scientologists di Phoenix. Si rivolgeva perlopiù a dianeticisti dedicati, persone che lo credevano sinceramente un genio e che, pertanto, tendevano ad essere generalmente acritiche. Ma se proprio fosse stata necessaria una convalida alla sua cosmologia, essa veniva costantemente fornita dalle "vite precedenti", che ormai erano diventate importanti ed affascinanti caratteristiche dell'auditing.

Ovviamente i thetan non erano limitati a questo universo, e le sedute di auditing rivelarono innumerevoli racconti di viaggi spaziali e avventure su altri pianeti, storie molto simili a quelle che si potevano leggere in Astounding Science Fiction, rivista a cui il fondatore di Scientology aveva contribuito in anni così recenti. Un racconto descriveva come 74.000 anni prima un pre-clear fosse giunto su un pianeta dove aveva combattuto contro «praticanti di magia nera» che usavano apparecchiature elettroniche per scopi malvagi. «Ora si reca su un altro pianeta a bordo di un'astronave. Viene ingannato con implants ipnotici e di piacere (piuttosto simili, nei loro effetti, all'oppio) e viene indotto a intrattenere una storia d'amore con un robot dall'aspetto di una bellissima ragazza dai capelli rossi...» [3].

Le "vite precedenti" erano inoltre confermate dai guizzi dell'ago dell'E-Meter, che venne entusiasticamente adottato some propizio supporto tecnologico. Inventato da un dianeticista di nome Volney Mathison, l'E-meter era sostanzialmente uno strumento che misurava la risposta galvanica della pelle - le variazioni della conducibilità elettrica della pelle che avvengono in momenti di eccitamento anche leggero, o di stress emotivo. Si dimostrò uno strumento di auditing talmente utile che alla fine sarebbe stato investito di poteri quasi mistici, atti a rivelare i pensieri più intimi dell'individuo. Forniva anche un'utile fonte di denaro, perché ogni scientologista che si considerasse tale voleva avere il suo E-Meter personale, e il solo posto dove poteva acquistarlo era la Hubbard Association of Scientologists.

In luglio la Scientific Press di Phoenix (un'altra azienda di Hubbard) pubblicò un libro originariamente intitolato What To Audit, successivamente ribattezzato Storia dell'Uomo. Presentandolo come «un resoconto reale e spassionato dei tuoi ultimi sessanta milioni di anni», Hubbard desiderava che il libro posasse le fondamenta di Scientology, e non intendeva essere eccessivamente modesto sul suo potenziale. Attraverso la conoscenza acquisita con Scientology, scrisse nel terzo paragrafo, «il cieco vede di nuovo, lo storpio cammina, l'ammalato guarisce, il pazzo diventa sano di mente, e chi non ha disturbi mentali ha la possibilità di migliorarsi.»

Anche giudicandolo secondo gli standard della fantascienza hubbardiana, Storia dell'Uomo fu una delle sue opere più bizzarre e forse il libro più assurdo che sia mai stato scritto, sebbene i suoi seguaci lo trattassero con grande reverenza. Amalgama di misticismo, psicoterapia e fantascienza pura, i contenuti invitavano a quella derisione che sarebbe inevitabilmente seguita. «Dire che si tratta di un documento stupefacente non rende adeguatamente l'idea delle particolari qualità di Storia dell'Uomo...» fece notare un rapporto governativo [4], «in quanto a compressione di assurdità e fantasia, deve superare qualsiasi cosa sia mai stata scritta».

Con uno stile oscillante tra la narrativa infantile e una relazione medica pseudo-scientifica, Hubbard cercava di spiegare che il corpo umano era occupato sia da un thetan che da una "entità genetica", o GE, una specie di anima di serie B «collocata più o meno nel centro del corpo». («L'entità genetica entra evidentemente nella linea del protoplasma da due giorni ad una settimana prima del concepimento. Esistono alcune prove che la GE è in realtà doppia, una entra dallo sperma...». La GE era stata portata avanti «attraverso la linea evolutiva, solitamente sullo stesso pianeta», mentre il thetan era arrivato sulla terra circa 35.000 anni fa per occuparsi della supervisione del passaggio da uomo delle caverne a homo sapiens. Perciò un tempo la GE era «un antropoide di qualche foresta nera, o di continenti dimenticati, oppure un mollusco che cercava di sopravvivere sulla spiaggia di qualche mare perduto». «La scoperta della GE» Hubbard salutava ogni idea fantasiosa chiamandola "scoperta" «rende infine possibile sostenere la teoria dell'evoluzione proposta da Darwin.»

Gran parte del libro era dedicato alla rielaborazione dell'evoluzione, che iniziava con «un atomo, con anelli elettronici», dopo di cui avveniva un impatto cosmico che produceva «un convertitore di fotoni», poi la prima creatura unicellulare, le alghe marine, le meduse e i molluschi. Per gli scientologisti questa conoscenza era importante poiché li metteva in grado di identificare il tipo di engram che una GE poteva aver ricevuto quando occupava una forma di vita preistorica.

Molti engram, ad esempio, potevano essere fatti risalire ai molluschi. Il grosso problema dei molluschi era il conflitto tra la valva che voleva aprire e la valva che voleva chiudere. Era facile restimolare l'engram causato dalla sconfitta della valva più debole, annunciò Hubbard, chiedendo ad un pre-clear di immaginare un'ostrica su una spiaggia che apriva e chiudeva rapidamente la conchiglia, e facendo contemporaneamente un movimento di apertura e chiusura con il pollice e l'indice. Questo movimento, disse, poteva sconvolgere un gran numero di persone.

«A proposito» ammonì, «evitate di discutere questi episodi con i profani: chi non conosce Scientology piuttosto bene potrebbe restimolarsi brutalmente. Se doveste descrivere "l'Ostrica" a qualcuno, potreste restimolargliela a tal punto da causargli gravi dolori delle articolazioni mascellari. Una di tali vittime, dopo aver ascoltato la descrizione della morte di un'ostrica, non poté usare la mascella per tre giorni.»

Dopo l'ostrica venne il "Lacrimante" o "Lagna", un mollusco che rotolò nella risacca per mezzo milione di anni pompando fuori acqua di mare mentre respirava, e da qui il suo nome. Il Lacrimante ebbe «trilioni di disavventure», tra cui le più importanti furono l'ansia causata dal cercare di inghiottire l'aria prima di essere spazzato via dall'onda successiva. «L'incapacità a piangere del pre-clear» spiegava Hubbard, «è parzialmente dovuta all'inibizione del Lacrimante. Sta per essere colpito da un'onda, ha gli occhi pieni di sabbia o è terrorizzato dall'idea di aprire la conchiglia, perché potrebbe essere colpito.» Anche la paura di cadere ebbe origine dallo sfortunato Lacrimante, che spesso veniva lasciato cadere al suolo da uccelli predatori.

Progredendo lungo la traccia genetica del tempo l'evoluzione arrivò al bradipo, che «aveva una vita difficile» perché «cadeva dagli alberi»; poi alla scimmia e infine al famoso Uomo di Piltdown, che causò una grande quantità di engram: spaziavano dall'ossessione per i morsi ai problemi familiari, che potevano essere fatti risalire al fatto che «i denti dell'Uomo di Piltdown erano enormi, per di più non badava molto a chi o cosa addentava». Infatti, informava Hubbard, era così sbadato che a volte «mangia la propria moglie e svolge altre attività alquanto illogiche.» (Sfortunatamente per Hubbard, appena dodici mesi dopo la pubblicazione di Storia dell'Uomo i presunti resti fossili dell'uomo primitivo trovati in una cava di ghiaia nel comune di Piltdown, nel sud dell'Inghilterra, vennero smascherati come un imbroglio. L'Uomo di Piltdown non era mai esistito. Hubbard descrisse degli engram provocati da GE che occupavano una fantasiosa forma di vita primitiva, creata nel 1912 dalla fantasia di Charles Dawson, l'archeologo dilettante inglese responsabile dell'imbroglio di Piltdown).

Storia dell'Uomo scivolava nella pura fantascienza quando Hubbard arrivava a spiegare il modo in cui i thetan si spostavano da corpo a corpo. Pare che i thetan abbandonassero il corpo prima della GE. Mentre la GE rimaneva in giro per accertarsi che il corpo fosse davvero morto, i thetan erano obbligati a fare rapporto ad una «stazione implant» tra le vite, dove veniva inculcato loro una grande varietà di frasi di controllo nell'attesa di raccogliere un nuovo corpo, a volte in competizione con altri thetan disincarnati. Hubbard rivelava che quasi tutte le stazioni implant erano su Marte, anche se occasionalmente le donne dovevano fare rapporto altrove, e c'era «una stazione implant marziana da qualche parte nei Pirenei.»

Dopo la pubblicazione dell'epocale Storia dell'Uomo Hubbard non volle certo riposare sui suoi dubbi allori. Nel 1952 la Hubbard Association of Scientologists e la Scientific Press di Phoenix produssero una vera valanga di pubblicazioni, tra cui un altro libro, Scientology, 8-80, apparso pochi mesi dopo Storia dell'Uomo. Continuando la tradizione delle introduzioni audaci l'autore scrisse: «Con questo libro viene presentata a medici, profani, matematici e fisici la capacità di fare invecchiare o ringiovanire il corpo con la sola volontà, la capacità di curare il malato senza contatto fisico, la capacità di guarire il pazzo e l'incapace.»

Entrambi i libri erano letture richieste ai nuovi scientologisti e venivano studiati come testi scientifici seri, fatto indicativo della presa straordinaria che Ron iniziava ad avere sui suoi seguaci. I non-scientologisti non sono mai riusciti a capire come Hubbard possa aver raggiunto una tale posizione di onnipotenza, ma il potere che esercitava non era certo senza precedenti. Scientology esibiva già le caratteristiche classiche di una setta religiosa, offrendo la salvezza attraverso una conoscenza segreta e un leader totalmente dominante che si arrogava il monopolio della fonte della conoscenza. Nella storia del cristianesimo, in epoche differenti, sono fiorite molte di queste "sette manipolative" [5].

C'erano poi sorprendenti paralleli tra Scientology e le pseudo-scienze più strane come la frenologia, la semantica generale del Conte Alfred Korzybski e la "iridologia", che insegnava che tutti i malanni fisici potevano essere diagnosticati con l'osservazione dell'iride dell'occhio. Molte pseudo-scienze di questo tipo erano costruite su una struttura di assunti tra i più sconclusionati, ma attraevano un devoto seguito. Si trattava invariabilmente della creazione di un singolo individuo, fortemente carismatico, che i seguaci vedevano come un genio di ispirazione divina. Al leader veniva conferito potere assoluto, i critici venivano derisi, i successi sbandierati ai quattro venti, i fallimenti ignorati. Gli oppositori venivano oscuramente accusati di avere motivazioni diverse per impedire il progresso della razza umana - lamentela frequente di Hubbard.

Nel 1952, mentre a Phoenix Hubbard scriveva e teneva lezioni, accadde un evento abbastanza inatteso - suo figlio, L. Ron Hubbard Junior, arrivò in città con l'evidente intenzione di diventare uno scientologista.

Nibs all'epoca aveva 18 anni ed era un giovanotto grassoccio con una espressione smagliante, da cherubino, sormontata da riccioli scomposti di un arancione chiaro. Nei due anni precedenti aveva vissuto con i nonni a Bremerton, ma non era riuscito ad integrarsi bene alle superiori e aveva deciso di raggiungere il padre a Phoenix. Mary Sue, distratta dal suo giro vita in espansione, non sollevò obiezioni quando il marito suggerì che Nibs andasse a vivere con loro nella moderna abitazione che avevano affittato vicino a Camel Back Mountain, nei dintorni della città. E visto che era soltanto di un anno più vecchia di Nibs, non si sentì obbligata a recitare il ruolo della matrigna premurosa. Ron Hubbard Senior e Junior

Nibs si iscrisse ad una scuola per corrispondenza nel tentativo di completare la sua istruzione superiore, e il padre gli diede un lavoro alla Hubbard Association of Scientologists, organizzandogli contemporaneamente sedute intensive di auditing. Come figlio e omonimo del fondatore, gli altri scientologisti lo trattavano con deferenza e fece rapidi progressi nell'organizzazione - venne ben presto designato "professore" del "Corso Clinico Avanzato", uno tra i tanti corsi che Phoenix offriva agli scientologisti ambiziosi. Si procurò anche numerose iniziali da apporre dietro il suo nome, a sostegno del suo status professorale.

Nel settembre del 1952 Hubbard e Mary Sue lasciarono Phoenix per il loro primo viaggio in Europa. Il viaggio venne presentato agli scientologisti in modo abbastanza illogico: «Tra la violenza costante del voltagabbana Don Purcell di Wichita e i suoi tentativi di impadronirsi di Scientology, Mary Sue si è ammalata e, per salvarle la vita, Ron l'ha portata in Inghilterra.» Non venne mai spiegato come mai portarla in Inghilterra le avrebbe salvato la vita; infatti, visto lo stato di avanzata gravidanza, sarebbe stato molto più sicuro non viaggiare. Ma Hubbard voleva recarsi a Londra per prendere il controllo del piccolo gruppo Dianetics che si era creato spontaneamente, e Mary Sue insistette per accompagnarlo.

La prima impressione di Londra degli Hubbard fu malinconica. Nel recarsi in città dall'aeroporto rimasero scioccati dall'estensione dei danni provocati dai bombardamenti, ben visibili dai finestrini del taxi. La gente nelle strade sembrava scialba e scoraggiata, le vetrine dei negozi erano vuote - era ancora in vigore il razionamento - e Hubbard pensò che sul posto aleggiasse un'aria di «tranquilla disperazione». Anche lui si sentì tranquillamente disperato quando scoprì che le sigarette americane erano introvabili. Tuttavia il loro spirito si risollevò quando il taxi parcheggiò davanti al numero 30 di Marlborough Place, Maida Vale, la casa che i dianeticisti locali avevano affittato per la coppia. Si trattava di una bella e grande villa edoardiana con stanze luminose e ariose, non lontana da Regent's Park e dal West End.

Due sere più tardi Ron e Mary Sue furono ospiti d'onore alla cena di benvenuto organizzata da un membro del locale gruppo Dianetics, che aveva un appartamento ad appena dieci minuti a piedi da Marlborough Place. Tra gli ospiti c'era una donna di nome Carmen D'Alessio che, come quasi tutti i presenti, ammise di essere rimasta «completamente affascinata» da Dianetics. Naturalmente era molto ansiosa di incontrare Hubbard, non ultimo perché sperava che l'uomo sarebbe riuscito a guarirla da inspiegabili attacchi di panico di cui soffriva fin da bambina.

«La mia prima impressione fu di un uomo grande e grosso con una faccia molto colorita, e brillanti capelli rossi pettinati all'indietro su una fronte ampia. Era un uomo molto magnetico, potente, non molto attraente in realtà, ma non potevi ignorarlo. Dominò la serata parlando di energia, elettronica, raggi trattori eccetera. Lo sentii dire che era stato in Marina e aveva avuto alcuni problemi con una gamba, ed ebbi l'impressione che stesse parlando di una ferita di guerra.

«Dopo cena, eravamo ancora a tavola, gli raccontai del mio problema e lui iniziò ad audirmi immediatamente. Ero seduta su un divano contro la parete, e lui mi disse di fare una cosa che avrebbe indotto i più a pensare che fosse pazzo, ma pensavo di sapere di che cosa stesse parlando. Ciò che mi disse fu "Vai un metro dietro la tua testa" - queste esatte parole. Pensai di dovermi schiacciare contro il muro, o di andare nell'altra stanza, ma cercai di farlo con l'immaginazione. Mi tenne in seduta abbastanza a lungo, con gli altri seduti attorno in silenzio, ma non successe nulla.»

Poco tempo dopo Carmen D'Alessio partecipò alla conferenza introduttiva che Hubbard tenne a casa sua, a Marlborough Place. «Nel salotto si erano raccolte 30 o 40 persone, e quando Hubbard entrò era evidente che aveva un fortissimo raffreddore» ha ricordato. «Era molto colorito, molto più del normale, sudava abbondantemente, gli lacrimavano gli occhi e continuava a colargli il naso. Parlava anche con la voce di un uomo raffreddato, ma ci disse che stava soffrendo gli effetti di aver lasciato il corpo ed aver visitato un altro pianeta. Mentre stava attraversando questo altro pianeta, disse, qualcosa come una bomba gli era scoppiata in faccia. Tutti lo prendevano davvero sul serio, ma io non gli credetti. Pensai "quest'uomo è un bugiardo patentato". Ed avevo ragione. All'epoca in casa c'era anche un'infermiera, perché la moglie era in avanzatissimo stato di gravidanza. Era una mia amica e in seguito mi disse che Hubbard aveva l'influenza. Gli aveva anche fatto un'iniezione.»

L'infermiera ben presto fu costretta a rivolgere le sue cure altrove: il 24 settembre, meno di tre settimane dopo l'arrivo a Londra, Mary Sue diede alla luce una bambina, Diana Meredith de Wolfe Hubbard. Ron inviò un cablo con la lieta novella a Phoenix, aggiungendo una stringata supplica per avere sigarette: «MANDATEMI ALTRE KOOLS».

Miss D'Alessio, intanto, continuava ad essere audita da - e su richiesta di - Hubbard, nonostante un'esperienza sconvolgente vissuta nel corso della seconda seduta a Marlborough Place. «Mentre stavo seduta, cercando di fare ciò che mi diceva, aprii improvvisamente gli occhi e lo vidi seduto di fronte a me che rideva in silenzio. Non mi piacque per nulla.»

Era delusa del mancato miglioramento della sua condizione. «Mi sembrava inutile, non mi aiutava per niente. Due o tre giorni dopo iniziai a sentirmi molto disorganizzata, presa in giro, fuori fase. Gli amici continuavano a dirmi di telefonare a Ron, ma non volevo disturbarlo. Alla fine qualcuno lo chiamò e lui disse "passatemela". Mi fece una lunga seduta al telefono, almeno due ore, forse tre.

«A quel tempo gli interessava molto l'energia. Mi disse "voglio che fai mock-up [immagini] una piccola quantità d'energia, come una piccola palla, e mi dici quando l'hai fatta". Poi disse "adesso soffiaci dentro, falla esplodere". E io lasciai andare l'immaginazione, non avevo difficoltà a farlo. Allora mi disse "Adesso che l'hai fatta esplodere, rimettila insieme e riducila alla medesima piccola palla d'energia, solidificala di nuovo", lo feci e lui disse "adesso falla esplodere di nuovo". La session consisteva soltanto in questo.

«Dopo averlo fatto per un po', forse un'ora, il mio corpo fisico iniziò a reagire in modo straordinario. Cominciò spontaneamente a muoversi a scatti, senza che potessi farci nulla, all'inizio abbastanza delicatamente. Gli raccontai quanto stava accadendo, lui disse di non preoccuparmi e continuare a fare come mi aveva detto. Gli scatti divennero più forti, quasi fuori controllo. Ero spaventata, ma lui rimase molto tranquillo e gentile. Alla fine sembrava che il mio corpo volesse staccarsi dalla sedia, e dovetti affermarmi alla seggiola e al telefono con tutte le mie forze. Non ero certo io a fare ciò che stavo facendo, avrei dovuto essere un'acrobata o una contorsionista. Pensavo che mi sarebbe scoppiato il cuore. I miei amici mi guardavano atterriti, terrorizzati.

«Le esplosioni, che erano diventate sempre più violente, a poco a poco scemarono, e alla fine invece che esplosioni violente di grande energia erano più simili a un sasso lanciato in uno stagno, con onde lente. Quelle onde divennero molto piacevoli e il mio corpo si calmò, si tranquillizzò, come se fossi stesa al sole in una giornata calda. Intorno a me c'erano colori bellissimi, come l'aurora boreale, colori non di questo mondo, molto dolci e armoniosi, e completamente ristoratori. Continuammo fino a che non mi sentii bene, e allora mi disse che era la fine della seduta.»

Hubbard fu chiaramente compiaciuto dei risultati ottenuti con Carmen D'Alessio, e nella sua successiva conferenza pubblica, in una piccola sala vicino a Holland Park, la invitò a raccontare ai presenti la sua esperienza. Sfortunatamente Miss D'Alessio iniziò raccontando come le si fosse quasi fermato il cuore, e Hubbard l'interruppe bruscamente. «Non voleva che dicessi altro» ha ricordato, «Non permetteva mai a nessuno di dire cose negative su di lui.» [6]

In ottobre venne pubblicata la versione britannica di Scientology: 8-80; riportava una nota sull'autore scritta da un anonimo curatore: «Alcuni pensano che la sua opera sia l'unico significativo ampliamento della scienza mentale dall'epoca di Freud, alla fine del 19esimo secolo; altri pensano che si tratti della prima riorganizzazione funzionale che il Mondo Occidentale ha fatto della filosofia Orientale. Due dei maggiori scrittori americani l'hanno definita "il progresso per l'umanità più significativo del XX secolo"... probabilmente nessun filosofo dei tempi moderni ha avuto la popolarità e il richiamo di Hubbard, o tali e tanti luminosi successi nel corso della vita.»

Alla fine di novembre Hubbard tornò negli Stati Uniti con Mary Sue e la bambina; doveva tenere una serie di conferenze a Filadelfia, dove la franchise locale era gestita da Helen O'Brien e da suo marito che, per il privilegio, versavano a Hubbard il 10% del reddito lordo. Gli O'Brien accettarono di pagargli 1000 $ per le conferenze, e in più gli procurarono una macchina ed affittarono un appartamento terrazzato e ultramoderno al N. 2601 di Parkway, prospiciente la River Drive. Hubbard ne fu deliziato e dichiarò che si trattava del «sogno di uno scrittore di fantascienza», cercando contemporaneamente di manovrare Helen O'Brien affinché si intestasse il contratto d'affitto. Ma lei lo conosceva troppo bene per farsi prendere in giro. «Gli dissi "è il tuo appartamento, e tu firmi il contratto» ha raccontato. «Era sempre molto scaltro.» [7]

A Filadelfia, tra il 1 e il 19 dicembre, davanti ad una platea di 38 persone, Hubbard tenne conferenze per un totale di 70 ore, parlando tre sere e sei pomeriggi la settimana senza preparativi né appunti. Ogni parola venne registrata su nastri ad alta fedeltà in seguito venduti con grande profitto come "Philadelphia Doctorate Course", assieme ad un brogliaccio contenente i 54 schizzi a matita con cui Hubbard aveva illustrato i suoi discorsi. Molte delle 70 ore erano dedicate all'elaborazione della cosmologia di Scientology, ma parlò anche dei modi per "esteriorizzarsi" dal corpo e dimostrò una nuova tecnica di auditing chiamata "Processing Creativo", molto simile alla routine di "mock-up" che aveva sperimentato su Carmen D'Alessio.

«Ciò che le rese interessanti» ha raccontato Fred Startsfield, uno degli studenti del corso, «era la sensazione di essere coinvolti nella nascita di una nuova scienza in via di sviluppo. Sembrava un qualcosa che avresti potuto usare, non solo una qualche teoria completamente inutile.» [8]

Il solo piccolo intoppo al tranquillo Philadelphia Doctorate Course ebbe luogo il pomeriggio del 16 dicembre, quando agenti statali salirono tuonando le scale della Hubbard Dianetic Foundation, al 237 di North 16th Street, Philadelphia, sventolando un mandato d'arresto per L. Ron Hubbard.

Nibs, che era presente ed aveva ereditato un po' del talento di cantastorie del padre, in seguito avrebbe parlato di «un incredibile parapiglia in stile western», con duecento scientologisti che combattevano sulle scale con agenti del FBI, sceriffi e poliziotti di Filadelfia [9].

Henel O'Brian però non riesce a ricordare tale melodramma. «Ero sulla porta, quindi so ciò che accadde. Non volarono botte. Arrivarono due detective in borghese e un poliziotto in uniforme. Chiesi che cosa volessero, e mi dissero "Siamo qui per arrestare Ronald Hubbard". Eravamo sempre in apprensione per possibili complotti per arrestare Ron, e corsi al piano di sopra per avvertirlo di quanto stesse accadendo. Lui salì al terzo piano, ma non c'erano vie di fuga. Uno degli studenti, a cui mancava un braccio, iniziò a sventolare il moncherino contro i poliziotti che si tirarono un po' indietro, ma poi dissero "abbiamo un mandato per Hubbard, e lo eseguiremo". Io e mio marito salimmo sul cellulare con Ron. Gli presero le impronte e lo rinchiusero in cella - fu l'unica volta in cui finì dietro le sbarre. Chiamai mio fratello che faceva l'avvocato, e che lo tirò fuori nel tardo pomeriggio, dietro cauzione di 1000 $».

La causa dello scompiglio era Don Purcell che stava ancora ostinatamente inseguendo Hubbard nei tribunali, nel tentativo di recuperare parte del suo denaro e mantenere in affari la Wichita Foundation. Quando Purcell aveva saputo che Hubbard era a Filadelfia, aveva presentato una memoria alla Corte Distrettuale accusandolo di sottrazione indebita di 9.286 $ dal fallimento della Fondazione di Wichita. «Nel corso di tutta la sua carriera in Dianetics» faceva notare la memoria, «Hubbard ha mostrato un fine talento per trarre profitto personale, anche se le sue aziende e fondazioni sono generalmente fallite.» [10]

Il tribunale fallimentare giudicò Hubbard il 17 e 19 novembre; Ron accettò di rendere il denaro e venne rilasciato. Poco dopo tornò a Londra dove aveva aperto la Hubbard Association of Scientologists International, o HASI; un paio di stanze piene di spifferi sopra un negozio di Holland Park Avenue, a West London. Si trattava di locali veramente poco attraenti per una scienza che offriva l'immortalità, ma per Hubbard non era facile fondare una base di Scientology in Gran Bretagna. Helen O'Brien ricevette una lettera disperata da un amico che le descriveva gli uffici della HASI di Londra: «C'era un'atmosfera di estrema povertà, sui cui aleggiavano bisbigli cospirativi. Il N. 163 di Holland Park Avenue era un'aula male illuminata, e un angusto e spoglio ufficio per lo più affollato di uomini dai capelli lunghi e donne malridotte dai capelli corti.»

(Il racconto di Scientology degli anni 1954-55)

Nel febbraio del 1953 Hubbard decise la necessità di sostenere il suo status davanti ai flemmatici inglesi con qualche qualifica accademica. Sapeva precisamente dove trovarla - alla Sequoia University di Los Angeles. La "Università" di Sequoia apparteneva al Dott. Joseph Hough, chiropratico e naturopata che gestiva un ambulatorio di successo nel centro di Los Angeles, e conferiva "lauree" a chiunque pensava le meritasse. Sequoia concesse un Ph.D. a Richard de Mille suscitando la sua sorpresa, per un volumetto intitolato "An Introduction to Scientology" che aveva scritto.

Il 27 febbraio de Mille ricevette un telegramma urgente da Hubbard, che si trovava a Londra: «PER FAVORE INFORMA IL DR. HOUGH CHE UN PHD SAREBBE MOLTO GRADITO. PRIVATAMENTE A TE. IN FRETTA. IL LAVORO QUI DIPENDE PESANTEMENTE DA ESSO. RISPONDI VIA CABLO. RON». De Mille trovò un Hough pronto a collaborare, e il giorno seguente rispose: «PHD GARANTITO. SEGUIRA' LETTERA DI CONFERMA VIA AEREA. BUONA FORTUNA». Fu in questo modo che Hubbard acquisì l'onore di apporre alcune lettere al suo nome - a breve sarebbero seguiti un misterioso "Dottorato in Teologia" e un "D.Scn".

Dalla corrispondenza dell'epoca era chiaro che Hubbard stava iniziando a ponderare il futuro di Scientology. Alcune delle franchise degli Stati Uniti stavano generando parecchio reddito, e l'organizzazione era cresciuta a casaccio in un'ingombrante conglomerato di corporazioni sparse in tutto il paese, e sempre più difficili da controllare. Aveva davanti anche l'incessante, seppure coperta, opposizione di J. Edgar Hoover e del FBI. Nelle risposte a domande su Hubbard gli agenti di Hoover non mancavano mai di citare il fatto che la sua ex moglie l'aveva definito "pazzo furioso" [11].

All'inizio di marzo Hubbard scrisse da Londra a Helen O'Brien chiedendole di andare a Phoenix, chiudere la tipografia e spostarla a Filadelfia. Il giorno del suo arrivo Helen apprese che dei ladri si erano introdotti nella casa di Hubbard su East Tatera Boulevard, vicino a Camel Back Mountain. Si recò sul posto e scoprì che la casa era stata saccheggiata. Anche se non riuscì a stabilire di preciso che cosa mancasse, diede per scontato che i ladri stavano cercando il leggendario manoscritto Excalibur. Mancavano di sicuro due pistole, e denunciò i loro numeri di serie al FBI.

Con la sua solita efficienza la O'Brien imballò il "centro comunicazioni", lo spedì a Filadelfia e si assunse l'onere della direzione della rivista bimestrale The Journal of Scientology, che costituiva il canale di comunicazione primario tra Hubbard e i suoi seguaci. In verità gestire la rivista non era un compito oneroso, visto che Hubbard scriveva quasi tutto (ogni volta che desiderava parlare in termini raggianti del suo mirabile lavoro firmava gli articoli come "Tom Esterbrook"'.)

Il 10 aprile Hubbard scrisse un'altra lunga lettera a Helen O'Brien, discutendo la possibilità di istituire una catena di cliniche HASI, oppure dei "Centri di Guida Spirituale". Faceva notare che se ogni clinica avesse potuto contare su dieci o quindici pre-clear a cui far pagare 500$ per ventiquattro ore di auditing, sarebbe stato possibile «fare un sacco di soldi». Chiaramente aveva già discusso in precedenza la prospettiva di trasformare Scientology in religione. «Sto aspettando la tua reazione sull'angolazione religiosa» scriveva. «Secondo me, non potremmo avere un'opinione pubblica più avversa di quanto già abbiamo, o avere meno clienti per ciò che abbiamo da vendere. Per attecchire sarebbe necessario uno statuto religioso in Pennsylvania o NJ. E di sicuro riuscirei a farla attecchire.»

Forse ispirato da queste considerazioni, la pubblicazione successiva di Hubbard aveva un netto sapore di Vecchio Testamento. "The Factors" era un riassunto della sua «analisi durata 30 anni» dello spirito umano e dell'universo materiale: «Fattore Numero Uno: prima dell'inizio c'era una Causa, e il solo scopo della Causa era la creazione di un effetto». Alla fine dei trenta fattori una frase di commiato: «Offerto umilmente da L. Ron Hubbard come dono all'Uomo».

Tre settimane più tardi l'umile presentatore di doni all'umanità scriveva a Helen O'Brian con stile molto meno pio, riferendosi ad un particolare membro della specie umana che continuava a rappresentare una spina nel fianco - Don Purcell. «L'ovvia intenzione di Purcell è attaccare e distruggere tutta Dianetics usando il pubblico biasimo, e lasciandogli in mano, pensa lui, il monopolio della materia. È chiaro che presto o tardi quest'uomo... che probabilmente è l'uomo più odiato di Wichita per il modo in cui tratta gli affari, si imbatterà in qualcuno abbastanza matto da ficcargli una pallottola in corpo... L'uomo è chiaramente un pazzo. Ha attivamente rifiutato l'auditing molte volte. Averlo intorno è come avere intorno un cane rabbioso... la sola cosa sorprendente di tutto questo è che è che il pubblico americano, prestando fede a ciò che dice Purcell, dimostra la sua completa incapacità, e il desiderio di essere truffato.»

Alla fine di maggio Hubbard annunciò la sua intenzione di smuovere l'interesse per Scientology anche sul continente, e partì in automobile per la Spagna con Mary Sue - che aveva da poco scoperto di essere nuovamente incinta - e la piccola Diana, che all'epoca aveva 8 mesi. Si fermarono inizialmente a Sitges, sulla costa del Mediterraneo, per dirigersi poi a sud, a Siviglia. Sembra si dedicassero unicamente a lunghe vacanze, anche se Helen O'Brian, che in pratica gestiva Scientology negli Stati Uniti, continuava a ricevere lunghe e incoerenti lettere scritte con la disordinata calligrafia di Hubbard.

Il 19 luglio le scrisse nove pagine, chiedendo di far costruire ad uno dei suoi amici «appassionati d'elettronica» una macchina straordinaria con cui pensava di riuscire a curare la pazzia. L'apparecchio doveva essere camuffato in una normale valigetta, con il grilletto incorporato nella serratura; doveva essere in grado di emettere un raggio supersonico concentrato e alternato, circa tra il battito cardiaco e la frequenza del respiro, inducendo perciò l'ipnosi. Scriveva che con questa macchina segreta voleva riuscire ad introdursi in un manicomio, affrontare un paziente pazzo e guarirlo in pochi secondi. «Questo significherebbe» scriveva, «l'immediata fine della resistenza della psichiatria a Scientology.» La O'Brien doveva farsi costruire la macchina con estrema urgenza, e spedirgliela in Spagna per via aerea con false istruzioni di funzionamento a beneficio dei funzionari della dogana.

Il 15 agosto le scrisse di nuovo implorandola di assicurarsi che la macchina fosse finita prima del suo ritorno negli Stati Uniti, a metà settembre. Aggiunse che aveva lavorato molto bene sui bambini: «Posso far camminare in pochi minuti questi bambini che prima erano storpi... posso risolvere ogni caso, ed insegnare infallibilmente alla gente a risolvere ogni caso. Conosco la mente come un topografo conosce la carta geografica. Mi ha liberato, come il genio della lampada.»

Il "genio" tornò a Filadelfia alla fine di settembre, in tempo per parlare al International Congress of Dianeticists and Scientologists al Broadwood Hotel, della durata di tre giorni. Con oltre trecento delegati presenti l'evento fu un successone, ma ormai gli organizzatori, Helen O'Brien e il marito, erano esausti e disillusi. Erano stati a completa disposizione di Hubbard per oltre un anno, ricevendo in cambio ben poco.

«Non appena assumemmo la responsabilità dei suoi interessi» ha ricordato Helen O'Brien, «Hubbard iniziò a manifestarci ostilità. Dubitava di noi e ci ingannava, ci attaccava senza sosta». Alla fine ne ebbero abbastanza e si dimisero. Helen O'Brien non dimenticherà mai le parole che Hubbard le disse quando si salutarono: «Sei come una mucca che dà un buon secchio di latte, poi lo rovescia con un calcio.»

Ad ottobre e novembre Hubbard tenne conferenze alla Hubbard Association di Camden, New Jersey, sull'altra riva del Delaware di fronte a Filadelfia. Normalmente Mary Sue sarebbe stata presente ad ogni lezione, ma l'avanzata gravidanza e le esigenze infinite di una bambina che muoveva i primi passi la costringevano a trascorrere gran parte del tempo a casa - ancora un'altra casa in affitto, questa volta a Medford Lakes, a circa 20 miglia da Camden. Nibs, che viveva a Los Angeles e aveva da poco sposato Henrietta, sua fidanzata da sempre, li andò a trovare e gli fu assegnato un lavoro alla Camden "org", l'abbreviazione scientology per "organizzazione".

A Natale gli Hubbard tornarono a Phoenix, nella casa vicino a Camel Back Mountain, e il 6 gennaio 1954 Mary Sue diede alla luce un maschietto, Geoffrey Quentin McCaully Hubbard.

Rimasto senza i servigi di Helen O'Brien, Hubbard cercò di convincere Richard de Mille a tornare all'ovile, ma solo per scoprire che anche lui era fortemente disilluso. «Volevo trovare risposta a tutto» ha spiegato de Mille, «ma non mi piacevano tutte quelle contraddizioni, e stavo diventando sempre più scettico sull'intera cosa. Affermazioni e vanti crescevano in cumuli sempre più alti, ma i risultati continuavano ad essere scarsi. La risposta a queste deficienze era che non avevamo applicato bene un particolare passaggio, ma ora avevamo un passaggio fatto meglio e questa volta avrebbe funzionato.

«Quando Hubbard mi telefonò dicendo "mi manchi. Perché non torni?" mi sentii molto critico, ed espressi il mio scetticismo. La sua reazione fu tipica. "Hey, che ti prende, Dick?" Per lui semplicemente non si poteva essere dubbiosi.»

A Phoenix intanto, nonostante le defezioni, Scientology prosperava al punto che nell'aprile del 1954 la HASI si trasferì in lussuosi locali al N. 1017 di North Third Street. La nuova sede si trovava in un edificio precedentemente adibito a residenza, aveva porticati in stile ispanico che offrivano ai primi due piani un fresco riparo dal sole feroce dell'Arizona. All'esterno c'era un vasto parcheggio ombreggiato da palme, e all'interno un auditorio con le più moderne attrezzature di registrazione, oltre 20 salette di auditing, comodi uffici per i dirigenti ed una piscina.

Su un opuscolo che celebrava la nuova sede, la fotografia di un raggiante L. Ron Hubbard, C.E., D. Scn., D.D. e la fotografia di un altrettanto raggiante L. Ron Hubbard Jr., H.G.A., D.Scn. «Diecimila anni del pensiero umano hanno reso possibile questa scienza» declamava l'introduzione. «L. Ron Hubbard ha impiegato più di 30 anni per perfezionare Dianetics e Scientology, fino alla loro applicazione pratica.»

La casa di Camel Back, dove gli Hubbard si stavano godendo un insolito periodo di stabilità residenziale, divenne punto di incontro di tutti i cortigiani che all'epoca godevano dei favori del fondatore. Uno di essi era un inglese di nome Ray Kemp, assolutamente convinto che Hubbard possedesse poteri sovrannaturali. «Di sicuro riusciva a spostare le nuvole in cielo» ha raccontato. «Gliel'ho visto fare. Se in cielo c'erano tante nuvolette lui riusciva a spostarne una in una direzione e l'altra in un'altra direzione, e poi le faceva incontrare. Ma per lui non era un'impresa speciale, solo un piccolo divertimento.»

Kemp amava raccontare di aver scoperto Scientology in un cestino della carta straccia. Lavorava a Malta come tecnico radar della Reale Marina Britannica, e mentre si trovava ad una festa noiosissima si era messo in cerca di qualcosa da leggere; nel cestino aveva trovato una copia di Astounding Science Fiction. Era il numero di Dianetics. Aveva letto avidamente e poi acquistato il libro e, una volta tornato a Londra in licenza, si era iscritto ad un corso di auditing a Holland Park Avenue. Nel 1954 era già a Phoenix e lavorava all'org locale come auditor. «Trascorsi molto tempo con Ron e Mary Sue a Camel Back. Ci raccontavamo storie di guerra. Ron era un cantastorie meraviglioso, e riusciva ad adattare i suoi racconti a ciò di cui ti voleva convincere. Credo che non si aspettasse che prendessi sul serio i suoi racconti di guerra, anche se sapevo che era rimasto ferito perché una sera iniziò a lamentarsi di un dolore al fianco e, quando si alzò, da sotto la camicia gli cadde un frammento di sharpnel. Disse che gli succedeva spesso - pezzetti di metallo che lentamente salivano alla superficie.

«Una delle cose che più amava era scorrazzare in moto nel deserto - aveva una Indian, un vero mostro. Faceva un gioco che chiamava "da punto a punto". Localizzava un punto sull'orizzonte e vi puntava dritto, senza deviare, indipendentemente da ciò che trovava sulla via, cactus o qualsiasi altra cosa. Nibs e Dick Stevens dell'org lo rincorrevano in sella alle loro motociclette, ma il trucco preferito di Ron era creare dietro di sé dei diavoletti di polvere. Ecco un'altra cosa che riusciva a fare, manipolava i diavoletti di polvere. Li faceva montare, poi li spostava con la forza della volontà. Gliel'ho visto fare spesso.» [12]

Ray Kemp è un esempio della propensione dei discepoli di Hubbard a costruirgli intorno il mito. C'era anche la profonda tendenza a considerare come vangelo qualsiasi cosa dicesse il che, considerando l'amore di Hubbard per scherzi e storielle, portava a frequenti equivoci. Una volta, durante una conferenza a Phoenix, fece una battuta dicendo che una Colt calibro 45 era un metodo di esteriorizzazione «assolutamente efficace». Questo ridicolo frammento di saggezza venne presto diffuso, e nacque la leggenda secondo cui, durante la lezione, Hubbard aveva estratto una pistola e sparato contro il pavimento. In seguito Nibs giurò di aver visto i fori sul parquet.

Jack Horner raggiunse il ristretto circolo di fedeli nell'estate del '54. Come tanti altri dianeticisti della prima ora aveva litigato con Hubbard, nel suo caso dopo le accuse infondate di aver falsificato i conti, ma come spesso avveniva scoprì di non potergli restare lontano. Fingendo di trovarsi a Phoenix in visita ad alcuni amici che lavoravano all'org, si imbatté in Hubbard. «Mi chiese che cosa stessi facendo e gli risposi "insegno a scuola"; lui mi disse "bene, adesso sistemiamo subito questa cosa" ed iniziò a percorrere un procedimento su di me, proprio lì sul posto. Mi disse di andare verso certi oggetti presenti nella stanza e toccarli, e di sedermi alla scrivania. Poi mi disse "adesso toccali" e seppi esattamente che cosa voleva dire. Mentre ero seduto mi trovai improvvisamente a guardare sotto il ripiano della scrivania. Provai una realtà certa e definita di me stesso fuori dal corpo. Dissi "Oh mio Dio! Sono fuori dal mio corpo!". A quel punto sapevo che cosa intendesse per esteriorizzazione.

«Una volta, quando facevo ricerche a Phoenix, un pomeriggio sul tardi ero a casa sua con Jim Pinkham, che curava le registrazioni dell'org, e sentimmo bussare alla porta. Ron andò ad aprire e lo sentimmo parlare per circa cinque minuti con un tizio, poi tornò con un grande sorriso stampato in faccia. Disse che il tizio voleva dargli un assegno di 5.000 $ per una copia di Excalibur. Poi scoppiò a ridere sonoramente e aggiunse: "Uno di questi giorni bisogna che mi decida a scriverlo". Rimanemmo senza parole. Fu l'unica volta in cui Ron ammise che quel libro non esisteva.

«Ma a noi non importava granché. Dal nostro punto di vista Scientology era il solo gioco che valesse la pena giocare, ed era il gioco di Ron. Era come esplorare la luna, come essere su un programma spaziale, salvo che stavamo esplorando la mente, non lo spazio. La religione non c'era arrivata, la psicologia non c'era arrivata. Se Ron voleva raccontarci grandi storie su di sé per farsi bello, e allora? Non ce ne importava assolutamente niente. Il suo genio superava di gran lunga la sua pazzia.» [13]

Molti dei più ferventi ammiratori di Ron, compreso Horner, trovavano difficile includere Mary Sue nella loro devozione. «La odiavo» ha raccontato Horner. «Era davvero una battista con la puzza sotto il naso. Una sera ci litigai di brutto perché aveva detto che la mia ragazza era una puttana. L'attaccai verbalmente in modo molto violento, e Hubbard mi cacciò di casa.»

Hubbard non avrebbe mai permesso a nessuno di criticare Mary Sue, e anche se in pubblico mostrava raramente segni di affetto per lei sembrava che, dopo due matrimoni falliti ed innumerevoli relazioni, fosse infine riuscito a trovare una relazione stabile, nonostante all'inizio sembrasse inverosimile. Erano veramente una coppia improbabile - un avventuriero quarantenne stravagante ed esibizionista ed una ragazza tranquilla, che prendeva tutto sul serio, di vent'anni più giovane, proveniente da un paesino del Texas. Ma chiunque avesse sottovalutato Mary Sue avrebbe fatto un grosso errore. Anche se non aveva ancora ventiquattro anni esercitava un notevole potere sul movimento di Scientology, e chi stava intorno ad Hubbard imparò ben presto a temerla. Fieramente leale al marito, brusca ed aristocratica, poteva essere una nemica pericolosa. Aveva anche una notevole propensione alla maternità; dopo appena quattro mesi dalla nascita di Quentin rimase incinta un'altra volta.

In giugno la Hubbard Association of Scientologists International produsse una fantasiosa riscrittura della biografia di Hubbard in una lettera indirizzata al Better Business Bureau di Phoenix, chiaramente intesa a migliorare la sua posizione in città. Forniva molte nuove informazioni, non tutte interamente comprensibili. Nella lettera si diceva ad esempio che il misterioso Comandante Tompson [sic] aveva «istituito la psicanalisi nella Marina degli Stati Uniti per essere usata nella chirurgia in volo». Faceva il suo debutto un certo Dott. William Alan White, sovrintendente del St. Elizabeth's, un manicomio statale di Washington, come colui che aveva formato Hubbard, e veniva citato un libro fino ad allora mai menzionato: «Nel 1947 Hubbard ha pubblicato un libro per la Gerontological Society e la American Medical Association chiamato Scientology: una Nuova Scienza

Pareva che questa pubblicazione inesistente fosse stata «accolta molto bene», ma eventi successivi avevano complottato contro lo scienziato-scrittore. Come «quasi tutti i fisici nucleari» Hubbard aveva spesso scritto fantascienza «per divertimento», ed editori privi di scrupoli se ne erano avvantaggiati. Mentre il povero Ron non desiderava altro che essere lasciato in pace in per poter proseguire i suoi studi e ricerche, aveva ricevuto forti pressioni per scrivere un libro per la Hermitage House; la casa editrice aveva poi «scelleratamente» fatto pubblicare un articolo su una rivista pulp. La triste storia continuava con un Hubbard costantemente sfruttato da tutti e con tutti, eccetto Ron, che cercavano di fare un sacco di soldi sulle sue scoperte, oltre a quella strega dell'ex moglie che minacciava di sollevare «un grosso scandalo.»

La biografia trovava comunque un lieto epilogo nella Hubbard Association of Scientologists di Phoenix - la prima organizzazione ad essere totalmente controllo di Hubbard e perciò non contaminata da tutte le precedenti manovre. Da due anni si era fatta un'ottima reputazione e si era assunta le sue responsabilità, pagando prontamente i conti, «come tutte le ditte di Phoenix con cui ha a che fare possono confermare», e seguiva una politica imprenditoriale tranquilla e ordinata. Si prevedeva di rendere presto disponibile Scientology ai disabili, come «forma di servizio pubblico».

La lettera era firmata da John Galusha, il segretario del consiglio direttivo della HASI. Era stata indubbiamente scritta in buona fede, perché Galusha era un rispettabilissimo scientologista dedicato. Stava lavorando per le ferrovie del Colorado quando aveva sentito parlare per la prima volta di Dianetics, e vi si era gettato anima e corpo. «Pensavo che lavorare per Ron fosse un privilegio» ha raccontato. «Forse era un ciarlatano e un bugiardo - ma non mi importava. Il fatto è che la tech era buona. Funzionava.» [14] "Tech" era la contrazione comunemente usata per ciò che Hubbard l'ingegnere amava descrivere come "la tecnologia" di Scientology.

Galusha non conosceva Hubbard particolarmente bene, ma all'epoca erano pochi a conoscerlo. Jack Horner ha ricordato uno strano commento fatto una volta da Hubbard: «Eravamo sul retro di casa sua, e stava svuotando il radiatore della macchina perché ci si aspettava una nottata particolarmente fredda. Gli dissi "sai Ron, sarebbe bello se potessimo essere amici più intimi". Rimase in silenzio per un momento, poi rispose "già, sarebbe bello, ma non posso avere amici".»

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Verso la fine dell'anno giunse la migliore delle notizie. A Wichita Don Purcell aveva rinunciato alla battaglia per il controllo di Dianetics. Era stanco dell'interminabile lite legale e dei continui attacchi degli scientologisti. Inoltre si stava interessando ad una derivazione di Dianetics chiamata Synergetics, e quando decise di dedicare le sue risorse a quest'ultima consegnò ad Hubbard i copyrights della Wichita Foundation e il suo indirizzario, felice di liberarsi dell'uomo che un tempo aveva considerato un salvatore.

La ritirata di Purcell non poteva arrivare in un momento più appropriato. Alla fine, con Dianetics e Scientology strettamente sotto il suo controllo, Hubbard era pronto a seguire quanto aveva detto in più occasioni: «Se si vogliono davvero fare milioni di dollari, il modo migliore è fondarsi la propria religione».

 

Note:

1. What is Scientology?, 1978 ed.

2. Ability N. 81, 1959.

3. Have You Lived Before This Life?, ed. L. Ron Hubbard, 1968 - Estratti in italiano.

4. Rapporto della Commissione di Inchiesta su Scientology, Stato di Victoria, Australia, 1965.

5. Religious Sects, Bryan Wilson, 1970.

6. Intervista a Carmen D'Alessio, Londra, gennaio 1986.

7. Interviste a Helen O'Brien.

8. Intervista a Fred Stansfield, Burbank, luglio 1986.

9. Prove fornite da L. Ron Hubbard Jr. alle udienze di Clearwater, maggio 1982.

10. Causa di fallimento N. 23747, Federal Records Center, Philadelphia.

11. Lettera dall'ufficio di J. Edgar Hoover al Senatore Homer Ferguson, 2 marzo 1953.

12. Intervista con Kemp, Palomar, CA., agosto 1986.

13. Intervista con Horner.

14. Intervista con Galusha, Denver, Colorado, marzo 1986.

 
 
 
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